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Tag: Sanremo 2023

Ascanio Pacelli nuova guida di PGA Italiana

Ascanio Pacelli nuova guida di PGA ItalianaRoma, 17 apr. (askanews) – PGA Italiana ha rinnovato oggi le sue cariche istituzionali. L’Associazione che riunisce i professionisti di golf italiani si è espressa con 433 voti in totale (tra presenti all’assemblea, deleghe e voti online) a favore di un avvicendamento. Sarà dunque il pro romano Ascanio Pacelli a proseguire il lavoro svolto da Filippo Barbè, in Consiglio di PGA Italiana dal 2013, vice presidente dal 2016 e presidente dal 2019. Romano, 49 anni, Ascanio Pacelli è professionista e socio di PGA Italiana dal 1997. Ha lavorato come insegnante in alcuni circoli laziali (Arco di Costantino Golf e Parco di Roma), giocando nello stesso periodo 50 gare tra Challenge e Alps Tour. Dal 2010 ha iniziato a seguire il progetto di Terre dei Consoli (Viterbo) e, con l’apertura del club l’anno successivo, ne ha assunto il ruolo di General Manager. Sotto la sua guida il circolo ha ospitato tornei del Challenge e dell’Alps Tour, oltre a campionati nazionali. Nel 2015 è stato eletto nel Board of Directors di CMAE, Club Managers Association of Europe, per un mandato di quattro anni. Ha fatto parte dell’Education Policy Board della stessa Associazione, di cui ha seguito l’iter formativo partecipando a quattro corsi per diventare Certified Club Manager (riconosciuto in tutto il mondo) nel 2017. È stato relatore alla Management World Conference di San Diego (2016) presentando il progetto Ryder Cup Roma 2022, e a San Francisco nel 2018. Dal settembre 2020 siede in Consiglio Federale in rappresentanza dei Tecnici Allenatori. Della sua carriera fanno parte anche esperienze televisive, radiofoniche e giornalistiche. Queste le sue parole: “Sono ancora incredulo considerando che l’idea della candidatura è nata solo 50 giorni fa durante una telefonata con il collega Marco Durante. Sono stato fortunato per aver incontrato in questo percorso, breve ma intenso, persone che hanno creduto in me e che ringrazio. Rispetto agli altri dovrò cercare di conquistare la loro fiducia. Ci aspettano quattro anni importanti, vogliamo vedere crescere l’Associazione sulla base di quanto è stato fatto fino a oggi (anche nei tempi più impegnativi della pandemia), provando a percorrere anche nuove strade”. Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da Paolo Battistini, Stefano Betti, Mauro Bianco, Monica Cosenza, Nicola Maestroni, Matia Maffiuletti, Alessandro Trillini, Andrea Zani.

Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del Senato

Dl Cutro, partita sulle modifiche rinviata all’aula del SenatoRoma, 17 apr. (askanews) – La partita sul dl Cutro si giocherà in aula dove martedì pomeriggio approderà il provvedimento. E’ quasi certo ormai che la commissione Affari costituzionali del Senato non riuscirà a chiudere l’esame del decreto e il cantiere delle modifiche inevitabilmente si riaprirà. E la Lega, incassato un successo sul tema della protezione speciale con il subemendamento unitario di centrodestra che prevede il giro di vite, ricorda però che nel suo ‘pacchetto’ di 21 emendamenti ci sono altri temi che potrebbero essere quindi riproposti.

L’esame del decreto è stato avviato oltre un mese fa ma le prime votazioni ci sono state a ridosso delle feste di Pasqua e solo sui tre articoli meno divisivi del provvedimento, mentre sulla parte più contestata dalle opposizioni i pareri del governo sono arrivati con il contagocce e solo oggi è ricominciato il voto, ad oltranza. In una giornata caratterizzata dall’ostruzionismo delle opposizioni. Nel tardo pomeriggio erano stati esaminati solamente circa il 10 per cento dei quasi 350 subemendamenti ai due maxi-testi del governo. Tutti pareri negativi, salvo che ai due subemendamenti della maggioranza, in particolare quello sulla stretta alla protezione speciale. Accantonati invece gli emendamenti della Lega, come richiesto da governo e relatore.

“E’ molto probabile che si andrà in aula senza relatore. Abbiamo già votato una cinquantina di emendamenti e ne mancano ancora più di trecento. Se procedessimo con gli stessi tempi che hanno caratterizzato queste prime quattro, cinque ore di lavoro è difficile arrivare alle 16,30 di domani pomeriggio anche facendo l’alba”. Quindi “alla fine la partita si giocherà in aula”, ha affermato il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI). Balboni ha espresso “rammarico” e puntualizzato che “se si va in aula senza relatore quello che abbiamo fatto in commissione viene azzerato e si vota da capo emendamento per emendamento. Ci saranno 4-500 votazioni e a quel punto ognuno sarà libero di presentare emendamenti nel testo e nella forma che vorrà”. Esclusa, ha spiegato, la fiducia che il Governo non sarebbe intenzionato a porre in aula.

Uscendo dalla commissione Affari costituzionali, in serata, dopo aver fatto questa sera un breve passaggio per “sentire il dibattito”, il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha assicurato che il sub-emendamento unitario del centrodestra sulla protezione speciale “ci vede tutti concordi” ma ha aggiunto che “su altre tematiche”, che vanno “dall’integrazione” ad “altri che riguardano il rientro di chi ha il diritto di asilo perché scappa dal paese che è in guerra e poi l’estate torna lì” o “il tema dei Cpr valuteremo quali sono gli emendamenti che andranno presentati”.

Francia, Macron: questa riforma delle pensioni era necessaria

Francia, Macron: questa riforma delle pensioni era necessariaRoma, 17 apr. (askanews) – “Adottata in conformità a quanto prevede la nostra Costituzione, questa riforma era necessaria”. Lo ha detto il presidente Emmanuel Macron rivolgendosi ai francesi in riferimento alla controversa riforma delle pensioni.”Questa riforma è accettata? Ovviamente no”, ha detto Macron. “Nessuno può rimanere sordo a questa richiesta di giustizia sociale”, ha aggiunto il presidente prima di proporre di aprire tre grandi progetti, a cominciare da quello del lavoro.

Mattarella “richiama” Ue: regole preistoriche sui migranti

Mattarella “richiama” Ue: regole preistoriche sui migrantiVarsavia, 17 apr. (askanews) – Due temi forti quelli toccati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della sua visita di Stato in Polonia: l’Ucraina e i migranti.

Innanzitutto il richiamo all’Europa affinchè si assuma la responsabilità di modificare le regole di Dublino sull’asilo che affidano tutto il peso dell’accoglienza dei migranti al primo Paese in cui arrivano. “Nessuno Stato da solo può affrontare il tema delle migrazioni – ha spiegato Mattarella -. Questo richiama la responsabilità dell’Unione europea per una nuova politica di asilo superando le vecchie regole ormai della preistoria”. Parole che Fdi rigira alle opposizioni e al Pd in particolare affinchè “smettano con i loro egoismi e ripicche, e che si sensibilizzi l’Unione Europea ad intervenire il prima possibile”. I paesi di Visegrad sono stati a lungo contrari, infatti, a modificare il sistema di accoglienza europeo. Ma ora che in particolare la Polonia viene investita da un’ondata di profughi dall’Ucraina, ne sono arrivati quasi due milioni con tutte le conseguenze che comporta per un paese di meno di 40 milioni di abitanti, la posizione potrebbe cambiare facendo ritrovare Italia e Polonia dalla stessa parte, come sottolinea il presidente della Repubblica, Andrezejs Duda, al termine del lungo bilaterale con Mattarella: “Sappiamo che l’Italia sta facendo un grandissimo sforzo per fronteggiare le migrazioni dall’Africa settentrionale. Anche noi in Polonia abbiamo questo problema, perché le migrazioni per opera del regime bielorusso sono diventate una specie di attacco ibrido al territorio polacco. Ci attendiamo un sostegno maggiore per i Paesi che devono affrontare le migrazioni illegali, una maggiore comprensione della Commissione europea e iniziative più decise in ambito comunitario. Vorremmo sentire di più questo sostegno”, ha aggiunto Duda. Mattarella si è detto preoccupato anche per le azioni di destabilizzazione in Africa: “Quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante, l’azione della Wagner in tanti paesi africani richiama un grande allarme della Nato e dell’Ue”, ha detto.

L’incontro con Duda ha dato ufficialmente inizio ad una visita di Stato che lo stesso presidente della Repubblica ha definito “importante per ribadire l’amicizia storica con la Polonia” e con l’auspicio di intensificarne i rapporti bilaterale dal punto di vista economico e sociale. Ma è la politica estera a essere protagonista del colloquio tra i due capi di Stato. Mattarella è venuto a ribadire alla Polonia il sostegno italiano all’Ucraina nel paese che maggiormente vive sotto la pressione russa ed è più impegnato a proteggere il confine europeo. “Daremo sostegno finchè occorre e sotto ogni profilo, militare, finanziario e per la ricostruzione”, ha ribadito Mattarella sottolineando la “piena sintonia” con Duda su questo e citando le sue parole a proposito del rischio che corre l’intero continente: se non fermassimo l’aggressione russa, “altre ne seguirebbero se l’Ucraina venisse lasciata sola. Noi la garantiamo in pieno sotto ogni profilo e siamo tutti inorriditi da alcuni comportamenti disumani delle forze armate russe”. Un impegno per il quale Duda ringrazia il nostro paese: “L’Italia è presente militarmente in Slovacchia e Lettonia, dove insieme ai nostri soldati sta prestando servizio. Di questo contributo per la sicurezza nella nostra parte del mondo sono molto grato”, ha aggiunto Duda, dicendosi “molto lieto” della visita in Polonia del “presidente di uno dei maggiori Paesi europei, uno dei più importanti paesi nella Nato”, “in questo momento di grande importanza politica”.

Martedì il capo dello Stato incontrerà anche il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Dopo è atteso a Cracovia per un discorso all’università Jagellonica, anche in quell’occasione parlerà di Europa, ma prima farà visita al museo di Auschwitz-Birkenau insieme agli studenti italiani e alle sorelle Bucci, sopravvissute alla Shoah. “Il 2023 è stato proclamato anche ‘Anno della memoria delle eroine e degli eroi del ghetto di Varsavia’. Il 19 aprile tutto il mondo onorerà gli eroi della rivolta: mi unisco nel ricordo. Domani alla Marcia dei Vivi, ripeteremo: ‘mai più’”, ha detto Mattarella durante il brindisi per la cena offerta da Duda al Palazzo Presidenziale.

Cristina Comencini, storie di donne nell’ultimo libro “Flashback”

Cristina Comencini, storie di donne nell’ultimo libro “Flashback”Roma, 17 apr. (askanews) – Sarà Cristina Comencini la protagonista del secondo appuntamento del 2023 della rassegna TBQLetteraturaDuemila, progetto del Teatro Biblioteca Quarticciolo, in collaborazione con Biblioteche di Roma e a cura dalla giornalista Francesca De Sanctis. Venerdì 21 aprile alle 19 la regista e scrittrice si racconterà negli spazi della Biblioteca Quarticciolo (via Castellaneta, 10) a partire dal suo ultimo libro “Flashback” (Feltrinelli), romanzo che le ha richiesto quattro anni di scrittura, ma anche di ricerca storica e lavoro intenso su se stessa.

Una sorta di diario intimo in cui, attraverso quattro grandi epoche di ribellione, la Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la Rivoluzione sessuale, la scrittrice regista rivive in “flashback” le storie di quattro donne intrecciandole ai suoi ricordi. Quattro donne comuni, e per questo straordinarie, molto diverse tra loro ma con lo sguardo laterale sulla complessità degli eventi che sono chiamate a vivere. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna, che invece Cristina Comencini, narrandola con mirabile vividezza e potenza scenica, chiama a esistere perché appartenga a tutti. “Le donne – spiega in un comunicato la curatrice della rassegna Francesca De Sanctis – sono spesso protagoniste di TBQLettearturaDuemila. Da Lea Melandri a Maria Pia Ammirati, ogni scrittrice che ha dialogato con il pubblico del Teatro Biblioteca Quarticciolo ha condiviso con noi il suo sguardo su un mondo che ci appartiene e nel quale proviamo ad orientarci partendo proprio dalle storie. Stavolta toccherà a Cristina Comencini, che ci guiderà, attraverso le sue donne, in diverse porzioni di mondi apparentemente lontani eppure così vicini da donarci la forza per poter anche noi alzare la voce, reagire, prendere la parola ed essere registe di noi stesse”.

Nel suo libro più personale, Cristina Comencini sovverte il canone del romanzo autobiografico e riporta alla luce la metà nascosta della Storia. Scrive: “Sono apparse in un vuoto e ricreano una genealogia nascosta, come fossero mie antenate o ancora di più”. La narratrice, nella quale il lettore non fatica a riconoscere l’autrice stessa, in un periodo della sua vita particolarmente difficile, inizia a soffrire di brevi perdite di coscienza, che la immergono in storie più vaste di lei, e nondimeno intime. Vite che si sforza di tenersi strette anche quando ritorna in sé: perché le quattro donne del passato che l’hanno visitata intrattengono una sotterranea corrispondenza con il suo presente. Come accade con Eloisa, splendida cocotte desiderata da nobili e intellettuali, la cui esistenza viene sovvertita dalla partecipazione alla Comune parigina del 1871: l’incontro con Eloisa, il desiderio di seguirne la storia, finisce per segnare la fine del matrimonio della narratrice.

Le offre invece una misura della sua solitudine la visione di Sofia, una ragazza che vuole diventare attrice ma sulla sua strada incontra due ragazzi straordinari, Sergio nel cui personaggio riconosciamo Ejzenstejn – e Gregori, ed ecco che i suoi progetti vengono deviati dall’amore, e dalla Rivoluzione d’ottobre. La terza ragazza che appare alla narratrice è Elda, una giovane operaia friulana ai tempi della Seconda guerra mondiale, nello spietato inverno fra il 1944 e il ’45.

Mentre l’ultima è una diciassettenne della Swinging London con cui ripercorriamo la rivoluzione sessuale dei primi anni sessanta nelle sue libertà e nei suoi malintesi.

Migranti, Schifani: contro stato emergenza solo Regioni centrosinistra

Migranti, Schifani: contro stato emergenza solo Regioni centrosinistraRoma, 17 apr. (askanews) – “La Sicilia è vicina a Malta e si pone in una logica completamente diversa”. Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, commentando in diretta al Tg4 un servizio giornalistico sulle presunte mancanze della politica maltese nella gestione dell’accoglienza ai migranti.

“L’accoglienza – ha spiegato – l’ho vissuta io, quando venti giorni orsono sono stato raggiunto in piena notte dal responsabile della Protezione civile siciliana che mi comunicava che erano sbarcate a Lampedusa più di 1500 persone, in mancanza di coperte ed altro e ci siamo mobilitati, andando al di là di quello che potrebbe essere il nostro ruolo. Vorrei ricordare che in questa dichiarazione dello stato di emergenza i soggetti attuatori saranno i prefetti e non la regione ma la mia regione farà la propria parte in termini di accoglienza”. Tornando alla questione di come Malta gestisce i flussi di migranti, il presidente della Regione Sicilia ha osservato che “è evidente che vi sono sensibilità diverse però queste sensibilità diverse andrebbero denunziate in maniera forte e chiara a livello europeo, perché quello che ho visto, quello che ascolto dal vostro servizio non è una novità. E mi chiedo: ma se viviamo in una Europa della solidarietà, in una Europa unita, è possibile che si chiudano gli occhi dinanzi a un governo maltese, a una Malta che non accoglie nessuno o che le poche volte che accoglie tratta in questi termini i soggetti?”.

“Il nostro governo (regionale, ndr) – ha concluso Schifani tornando ai temi della politica interna italiana – si sta distinguendo per serietà, responsabilità ma anche fermezza politica nel condannare gli atteggiamenti di altri governi regionali che si pongono in maniera dialettica e contraria soltanto per motivazioni squisitamente politiche e non di merito”. Motivazioni, ha detto Schifani in un altro passaggio dell’intervista, che provengono “da Regioni guarda caso solo del centrosinistra”.

Lavrov: la Russia vuole vedere la rapida fine della guerra in Ucraina

Lavrov: la Russia vuole vedere la rapida fine della guerra in UcrainaRoma, 17 apr. (askanews) – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato di voler vedere una rapida fine della guerra in Ucraina. Parlando oggi in conferenza stampa con il suo omologo brasiliano Mauro Vieira, Lavrov ha affermato che Mosca ha “un interesse” affinché il conflitto finisca il prima possibile. Ha anche ringraziato il Brasile per la sua “comprensione della genesi della situazione in Ucraina”. La Russia ha spesso ripetuto che qualsiasi fine del conflitto deve riconoscere nuove “realtà” politiche – compreso il riconoscimento delle quattro aree dell’Ucraina che ha annesso in un’iniziativa giudicata illegale da Kiev e l’Occidente.

Ex comandanti del Gruppo Wagner confessano: in Ucraina abbiamo ucciso anche bambini

Ex comandanti del Gruppo Wagner confessano: in Ucraina abbiamo ucciso anche bambiniRoma, 17 apr. (askanews) – Vertici del Gruppo Wagner hanno fornito racconti dettagliati sulla brutale uccisione di persone in Ucraina, compresa l’esecuzione di oltre venti bambini e ragazzi e la detonazione di una fossa che conteneva oltre 50 prigionieri feriti. Confessioni contenute in un video pubblicato oggi. Gli ex comandanti dei mercenari filorussi hanno raccontato che gli ordini provenivano sia da Prigozhin che dai comandanti dei reparti. Prigozhin ha inoltre approvato i metodi terroristici e la brutalità degli omicidi.

“Ho eseguito l’ordine con le mie stesse mani – ho ucciso bambini (…) Ci è stato ordinato di fare fuori tutti (…) Abbiamo ucciso chiunque: donne, uomini, pensionati e bambini, compresi i più piccoli, di cinque anni”, ha raccontato l’ex prigioniero russo Azamat Uldarov. L’ex comandante Alexei Savichev ha affermato che dopo lo scambio di prigionieri di guerra nel febbraio 2023, gli ufficiali russi hanno dato ordine di “sparare senza proferire parola” a chiunque avesse più di 15 anni. Circa 10 ragazzi sono stati giustiziati insieme ad altri. Savichev ha anche rivelato che la mancata obbedienza agli ordini, inclusa l’uccisione di civili, ha provocato l’esecuzione mediante fucilazione. Dopo la pubblicazione delle testimonianze, il capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, ha affermato che non ci sono state abbastanza confessioni e che è necessaria una punizione “dura ed equa”. “I terroristi russi hanno confessato l’assassinio di bambini ucraini a Bakhmut e Soledar. Si tratta di criminali di guerra del Gruppo Wagner, ma questo fa luce sui crimini dell’esercito russo in Ucraina. Rapiscono i nostri figli e li uccidono (…) Appureremo tutti i fatti sui crimini e troveremo tutti coloro che li hanno commessi. Stiamo facendo di tutto per riportare indietro i nostri figli”, ha scritto su Telegram. Gulagu.net ha intervistato ex prigionieri russi reclutati da Wagner. Sia Uldarov sia Savichev sono stati graziati personalmente dal presidente russo Vladimir Putin tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2022, e il progetto afferma che entrambi sono “al 100% in Russia”.

Aiello, Carl Brave e Fulminacci tra gli ospiti del 1 maggio Roma

Aiello, Carl Brave e Fulminacci tra gli ospiti del 1 maggio RomaRoma, 17 apr. (askanews) – Cresce l’attesa per il Concerto del Primo Maggio Roma, l’evento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany che verrà trasmesso in diretta su RAI 3, Rai Radio2, Rai Play e Rai Italia. Sui canali social (Instagram – Facebook – Twitter – TikTok) del Primo Maggio di Roma è iniziato il conto alla rovescia e periodicamente viene svelato un nuovo tassello del puzzle che andrà a comporre il cast del Concertone.

Dopo Aurora, Ariete, Coma_Cose, Mr. Rain, Matteo Paolillo, Tananai e Bnkr44 continua crescere l’elenco degli artisti chiamati a esibirsi sul grande palco di San Giovanni a Roma. A questi nomi si aggiungono: Aiello, il cantautore che dopo aver pubblicato la ballad contemporanea “Aspettiamo Mattina”, che anticipa il suo terzo album di prossima uscita, si appresta a vivere una stagione ricca di novità a cominciare proprio dal Primo Maggio, Carl Brave, che ha appena pubblicato il suo ultimo singolo “Remember”, un’anticipazione del prossimo disco che porterà in tour questa estate, e Fulminacci, un artista di rottura, spiazzante per la sua versatilità e per la sua brillantezza, in grado di scrivere canzoni cariche di una rara intelligenza emotiva dal sapore cinematografico come il suo ultimo singolo “Tutto inutile”.

Migranti, Bonaccini: vergognoso togliere protezione speciale

Migranti, Bonaccini: vergognoso togliere protezione specialeRoma, 17 apr. (askanews) – “Non era mai successo che un provvedimento così importante, una volta decretato lo stato di emergenza nazionale, venisse comunicato in via telematica ai presidenti di Regione chiedendo di dire di ‘sì’ o di ‘no’, in poche ore, senza nemmeno convocarci in presenza. Lo posso dire con parole chiare io che sono una persona educata è un provvedimento che è vergognoso già nel metodo e inefficace, lo vedremo fra sei mesi”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, intervenendo a 5 minuti su Rai 1 parlando a proposito della decisione del governo di togliere la protezione speciale ai migranti.

“Ho fatto per 5 anni e mezzo il presidente della Conferenza delle Regioni, non ho mai fatto questioni di colore politico, abbiamo avuto a che fare con cinque governi diversi e anche questo governo dal punto di vista istituzionale è e sarà il mio governo”, ha aggiunto il presidente del Pd.