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Tag: Sanremo 2023

CDP lancia Archipelagos, percorso sviluppo per oltre 1.000 PMI africane

CDP lancia Archipelagos, percorso sviluppo per oltre 1.000 PMI africaneRoma, 7 nov. (askanews) – Una piattaforma digitale in grado di avvicinare giovani imprenditori e Piccole e Medie Imprese (PMI) africane al mercato dei capitali, sfruttando la collaborazione con le borse locali per fare formazione e creare nuove reti di collaborazione. In aggiunta, strumenti finanziari innovativi specificamente dedicati a supportare la crescita delle PMI target del programma di formazione. Questi gli elementi chiave del programma pluriennale di cooperazione internazionale “Archipelagos”, sviluppato da Cassa Depositi e Prestiti, in collaborazione con Boston Consulting Group, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e le Borse valori africane, nell’ambito dell’European External Investment Plan, il piano della Commissione Europea che punta a mobilitare investimenti privati a sostegno dello sviluppo dell’Africa.

Oltre 1.000 imprese operanti in Africa potranno essere selezionate per accedere al programma Archipelagos, strutturato intorno a tre aree principali: formazione, tutoraggio e networking. Il progetto si sviluppa principalmente attraverso una piattaforma digitale che ha una duplice funzione: da un lato, mettere a disposizione degli utenti selezionati un vasto catalogo di corsi online con percorsi di apprendimento differenziati in base alle specifiche esigenze e allo stadio di sviluppo delle imprese beneficiarie; dall’altro offrire ai partecipanti l’opportunità di accedere ad un network di aziende, in particolare PMI, e investitori avvalendosi della Piattaforma Business Matching di CDP, ideata appositamente per favorire e potenziare le relazioni economico-commerciali tra imprese. Il programma prevede, in una prima fase, attività di capacity building attraverso formazione e coaching con l’obiettivo di rafforzare le competenze finanziarie, industriali e operative delle PMI africane; le imprese che risulteranno pronte ad accedere ai mercati dei capitali avranno inoltre la possibilità di usufruire di forme di finanziamento innovative che beneficeranno di un pricing agevolato grazie alle garanzie messe a disposizione dalla Commissione Europea. Nella prima fase pilota il progetto sarà lanciato in Marocco, Costa d’Avorio e Sud Africa, per poi estendersi progressivamente agli altri Stati del continente africano. “L’avvio del programma Archipelagos rappresenta un ulteriore, fondamentale passo nella nostra missione di sostenere la crescita del tessuto imprenditoriale africano”. Ha dichiarato Paolo Lombardo, Direttore Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo di CDP, durante l’evento digitale “Italy meets Africa” ospitato sulla Piattaforma CDP Business Matching. “Lo sviluppo del settore privato è fondamentale per favorire una crescita duratura e inclusiva in Africa. CDP ha posto il continente africano al centro della propria strategia di cooperazione internazionale allo sviluppo e vuole essere parte attiva in questo processo, offrendo soluzioni innovative che combinano supporto finanziario e sostegno alla creazione e diffusione di competenze. Per farlo, collaboriamo con gli stakeholder locali, in uno spirito di arricchimento reciproco, per promuovere una crescita del settore privato africano a prova di futuro”.

Vino, Lunghi: BolognaFiere punta a consolidare la Slow Wine Fair

Vino, Lunghi: BolognaFiere punta a consolidare la Slow Wine FairMilano, 7 nov. (askanews) – “Noi puntiamo a consolidare la Slow Wine Fair, che in due sole edizioni si è ritagliata un preciso spazio nel calendario delle fiere europee del vino. Numerosi buyer esteri hanno già confermato la loro presenza nel 2024 per arricchire le proprie carte dei vini. Con il supporto di diversi partner, da Ice alle Camere di Commercio, fino alla nostra rete di agenti esteri, stiamo raccogliendo molte candidature di operatori del Centro-Nord Europa, dove il vino sostenibile è sempre più richiesto, meglio ancora se biologico o biodinamico”. Lo ha detto Domenico Lunghi, direttore Manifestazioni dirette di BolognaFiere intervenuto a Milano alla presentazione della Slow Wine Fair, la fiera internazionale del vino “buono, pulito e giusto”, che si terrà a BolognaFiere dal 25 al 27 febbraio 2024 con la direzione artistica di Slow Food.

“Tutti i partecipanti alla Slow Wine Fair potranno fissare incontri one-to-one con possibili partner commerciali grazie alla nostra piattaforma digitale” ha proseguito Lunghi, spiegando che “in Italia, in sinergia con Confcommercio Ascom, Fipe e con FederBio, stiamo promuovendo la manifestazione fra quelle che BolognaFiere rivolge al mondo dell’HoReCa”. “Da quest’anno, accanto a Marca (per la GDO), BolognaFiere schiera Sana, la mostra mercato di Federazione dei vignaioli indipendenti (Fivi) e, appunto, la Slow Wine Fair, riuscendo a proporre in soli sei mesi, caso unico in Italia, un palinsesto articolato in ben quattro appuntamenti innovativi, diversi tra loro e capaci di richiamare i maggiori player del ‘food and beverage’”. L’anno scorso gli ingressi erano stati oltre 10mila con una forte presenza di operatori del settore, tra cui alcune centinaia di buyer provenienti dall’estero, anche grazie al lavoro di scouting degli operatori esteri grazie alla collaborazione con Ice e le agenzie specializzate Faye Cardwell (Baviera, Germania), Danitacom (Danimarca) e Strive International Consulting Ltd. Anche nell’edizione 2024 è prevista la partecipazione di un ampio e variegato mondo horeca, impreziosito dal coinvolgimento della rete di ristoratori amici di Slow Food. Spazio anche per importatori e distributori nazionali, “i cui cataloghi rispecchiano la selezione presente all’evento”. Infine una sezione della Slow Wine Fair è dedicata a imprese che grazie a macchinari, attrezzature e tecnologie innovative contribuiscono al rinnovamento del sistema agricolo e permettono ai vignaioli di adottare metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

”Un suolo sano per un vino sano” al centro della Slow Wine Fair 2024

”Un suolo sano per un vino sano” al centro della Slow Wine Fair 2024Milano, 7 nov. (askanews) – E’ stata presentata a Milano la terza edizione della Slow Wine Fair, la fiera internazionale del vino “buono, pulito e giusto”, che si terrà a BolognaFiere dal 25 al 27 febbraio 2024. Da oggi, sul sito della manifestazione è possibile prenotare le prime masterclass in programma, registrarsi alle conferenze online, accedere alla lista delle prime 400 Cantine già selezionate nel catalogo della fiera e candidare il proprio locale del cuore per il Premio “Carta Vini Terroir” e “Spirito Slow.

Organizzata da BolognaFiere e Salone internazionale del biologico e del naturale (Sana), con la direzione artistica di Slow Food, questa tre giorni punta a superare le 800 Cantine, con un occhio di riguardo a chi produce in biologico e in biodinamico, dopo le 750 provenienti una ventina di Paesi che hanno partecipato all’edizione 2023. La selezione degli espositori è iniziata sette mesi prima dell’evento con una commissione di esperti italiani ed esteri. Ai produttori provenienti da Austria, Francia, Germania e Spagna, quest’anno si affiancheranno anche vignaioli e vignaiole provenienti da Argentina, Cile, Georgia, Turchia, Australia e Cina. “Dopo due edizioni di grande successo possiamo sbilanciarci dicendo che la Slow Wine Fair sta prendendo corpo come l’evento del vino più identitario del panorama fieristico nazionale e non solo” ha affermato il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio, sottolineando che “questo è dovuto ad un preciso lavoro sui contenuti, per puntare su una viticoltura in grado di rivoluzionare il sistema agricolo e che presenti il vino al mondo come realmente è: un prodotto della pigiatura dell’uva che, se coltivata in modo virtuoso e seguendo pratiche agronomiche attente a preservare la salute del suolo e la sua vitalità, può contribuire a migliorare la salute del pianeta e a creare un sistema economico e sociale più giusto, rivitalizzando il tessuto dei borghi collinari che rischiano l’abbandono e lo spopolamento”. “In più la selezione delle Cantine, che aderiscono al Manifesto del Vino buono, pulito e giusto, e l’assaggio sistematico delle loro bottiglie per poter partecipare alla fiera consente di offrire ai buyer e al settore HoReCa, oltre che agli appassionati, un’offerta omogenea e di altissimo profilo che non ha pari” ha continuato Gariglio, ricordando che “le decine di occasioni di assaggio con le masterclass e gli incontri in programma nelle Arene offrono una possibilità di approfondire i temi più scottanti del mondo del vino”.

Al centro della terza edizione di Slow Wine Fair vi è il tema della fertilità del suolo e la sua importanza dal punto di vista agricolo ma non solo. “Grazie alla vita nel suolo, ogni vino rappresenta al meglio il significato della parola terroir: in quei primi 30 centimetri di terra si conserva il 30% di tutta la biodiversità terrestre, un universo di simbiosi e interrelazione tra microrganismi, funghi e radici che consente alle viti di esprimere aromi specifici esclusivi” ha ricordato il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, spiegando che “il 70% dei suoli europei è si trova in cattiva salute a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti del cambiamento climatico”. “Anche pratiche agricole senza criterio e monocolture intensive hanno accelerato il fenomeno del degrado e dell’erosione quando, invece, il ruolo naturale dell’agricoltura dovrebbe essere quello di restituire al terreno ricchezza e fertilità biologica” ha aggiunto, evidenziando che “il diritto per tutti ad un suolo sano per un vino sano, un suolo sano da coltivare, da abitare e da vivere: lo dobbiamo ai tanti produttori in ginocchio per l’ennesima alluvione, oggi in Toscana, ieri in Emilia-Romagna e lo scorso anno nelle Marche”. Anche nel 2024 torna il premio “Carta Vini Terroir” e “Spirito Slow”, nato dalla collaborazione tra Slow Food e la Milano Wine Week. Il premio è assegnato da appassionati e professionisti a enoteche, ristoranti, osterie, bistrot, pizzerie che valorizzano i vini di una delle categorie territoriali o tematiche in concorso. Dodici quelle protagoniste dell’edizione 2024: otto riguardano le migliori selezioni territoriali, dall’Amarone alla Champagne, passando per Etna, Carso, Romagna, Rodano, Jura e Portogallo. Quattro sono invece tematiche: i vini provenienti da vitigni autoctoni, quelli certificati biologici o biodinamici, quelli che spiccano per il rapporto qualità-prezzo e la migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero. Da oggi al 15 gennaio 2024 è possibile segnalare la propria carta dei vini preferita.

Alla tre giorni di febbraio 2024 ci sarà anche spazio per gli amari, con la Fiera dell’Amaro d’Italia, e per gli spirits. New entry a Slow Wine Fair la partnership con Demeter Italia, l’associazione di produttori e trasformatori dell’agricoltura biodinamica. Una collaborazione che si inserisce in un più ampio progetto che vedrà Demeter a fianco di Slow Food Italia in più occasioni nel 2024, anno in cui celebra il centenario dell’agricoltura biodinamica.

Vino, barolo Damilano il migliore d’Italia nella guida Suckling

Vino, barolo Damilano il migliore d’Italia nella guida SucklingRoma, 7 nov. (askanews) – “Uno dei più grandi Cannubi di sempre”. Così il critico James Suckling, co-autore insieme a Luciano Ferraro della classifica della guida ‘I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia’ in edicola da oggi, ha definito il Barolo Docg Riserva Cannubi ‘1752’, assegnando il massimo riconoscimento all’annata 2016, l’ultima in commercio.

“Siamo estremamente onorati dello straordinario riconoscimento per il nostro Barolo Docg Riserva Cannubi ‘1752’ 2016. Abbiamo avuto il coraggio di puntare all’eccellenza, di sognare. Ci siamo costantemente impegnati nella produzione di vini che fossero l’espressione più autentica delle colline delle nostre Langhe e della tradizione enologica della nostra famiglia. E, al culmine del nostro lavoro, dell’impegno di tutto il nostro team, il 2016 di Riserva Cannubi ‘1752’ ci ha permesso di raggiungere questo traguardo”, sostiene Paolo Damilano.   L’annata 2016 è stata una tra le migliori dell’ultimo decennio, con temperature miti e scarse precipitazioni a inizio stagione. Il freddo della primavera ha provocato un ritardo delle fasi fenologiche di circa dieci giorni rispetto all’annata 2015. Le giornate di bel tempo di agosto e settembre, alternate a temperature più miti con escursioni termiche, hanno assicurato la formazione di sostanze polifenoliche e aromatiche. Le uve a bacca rossa, raccolte nella seconda settimana di ottobre, hanno garantito vini strutturati, eleganti, profumati, complessi e netti all’olfatto, adatti ad un lungo invecchiamento. “È così potente e strutturato con tannini tonici e muscolosi che percorrono tutta la lunghezza del vino. Struttura classica. Corposo ma deciso e intenso. Aromi di sottobosco, funghi freschi, tartufo e cedro. Anche di fiori secchi. Ha bisogno di almeno otto anni per ammorbidirsi. Lasciare in cantina. Invecchiato cinque anni in botte e due in bottiglia. Da provare dopo il 2030”, così lo definisce Suckling. Il prestigio delle uve è determinato dal tipo di suolo: è l’unica zona, nell’intero comprensorio della produzione del Barolo, dove sono compresenti terreni caratterizzati da marne di S. Agata fossili con residui di arenarie di Diano, appartenenti a ere geologiche diverse. La presenza di sabbia fine conferisce ai vini profumi intensi, con spiccate note fruttate di ciliegia e prugna e di evoluzione come tabacco, rosa e viola. L’alcalinità e il calcio regalano un tocco finale di eleganza, al pari dell’argilla e del calcare. Le dotazioni in limo e argilla con microelementi, potassio e magnesio conferiscono colore intenso e vivo, oltre a concentrazioni polifenoliche elevate. Tutti questi elementi garantiscono al Barolo una qualità esclusiva e uno stile raffinato.

Nasce Haiki+, il polo tecnologico per la gestione dei rifiuti

Nasce Haiki+, il polo tecnologico per la gestione dei rifiutiMilano, 7 nov. (askanews) – Nasce Haiki+, il nuovoecosistema integrato per la gestione dei rifiuti nato dall’unione di quattro realtà già attive nel sistema dell’economia circolare: HaikiRecycling, Haiki Mines, Haiki Cobat e Haiki Electrics. Haiki+ – presentato oggi ad Ecomondo, la fiera per la transizione ecologica più importante di Italia – è il one-stop shop dell’economia circolare in grado di gestire la raccolta, il trattamento e la valorizzazione di grandi quantità di rifiuti a 360 gradi e su tutto il territorio nazionale, contribuendo in maniera concreta e incisiva al processo di transizione ecologica del nostro territorio.

“Haiki+ è uno dei più grandi player di eccellenza nel sistema dell’economia circolare che, grazie alle competenze delle quattro anime che lo costituiscono e al valore integrato dei servizi offerti, mira non solo alla corretta gestione dei materiali di scarto ma vuole essere una guida nel processo di transizione ecologica del nostro Paese – ha commentato Nicola Colucci, presidente di Haiki+ -. Il processo di transizione ecologica richiede un approccio circolare e sostenibile della gestione dei rifiuti. Per fare la differenza è necessaria l’esperienza di chi conosce il settore da anni e può trasformare ciò che viene percepito come un dovere e uno scarto in risorsa e concrete opportunità di business: questa è Haiki+”. Il gruppo, attivo nel settore da più di 30 anni, concretizzerà nel corso del prossimo biennio una serie di progetti inseriti in un percorso di innovazione settoriale che fa del recupero delle materie prime non solo un fattore chiave nella lotta contro la crisi climatica ed ecologica ma anche un elemento di competitività sul mercato. In quest’ottica si inserisce Cyclus, la nuova rete certificata di autodemolitori costituita da Haiki Cobat, nata perpromuovere la circolarità del comparto automotive, gestendo in trasparenza e sicurezza il fine vita delle vetture fuori uso e al tempo stesso favorendo il recupero di materie prime preziose. Missione che diventa ancora più urgente alla luce della proposta del nuovo Regolamento europeo sull’End of Life Vehicle.

Nell’ambito del settore delle batterie invece, Haiki+ sta sviluppando l’Innovative and Sustainable Plant for BatteriersRecycling, il nuovo impianto di recupero di pile, batterie e accumulatori e per lo stoccaggio di rifiuti che sorgerà nel 2024 a Pollutri, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di batterie destinata ad aumentare a livello globale di 14 volte entro il 2030. Inoltre, grazie alla collaborazione tra la start up 9-Tech, e al finanziamento Pnrr ottenuto con Veritas, Haiki Mines darà vita ad un eco-distretto circolare in grado di gestire mila tonn. annue di pannelli fotovoltaici per recuperare l’87% dei materiali con elevata purezza, impiegabili poi come materia prima seconda, fra cui il silicio (critical raw material).

”Neverland”, a 70 anni dal classico Disney a Roma la mostra di Ajnos

”Neverland”, a 70 anni dal classico Disney a Roma la mostra di AjnosRoma, 7 nov. (askanews) – Dal 22 novembre al 14 gennaio a Roma “Neverland”, la mostra di Ajnos ispirata al magico mondo di Peter Pan alla galleria SpazioCima. L’esposizione, a cura di Roberta Cima e con il testo critico di Antonio E.M. Giordano, è a settant’anni dal debutto cinematografico italiano del classico dell’animazione Disney, “Le avventure di Peter Pan” (16 dicembre 1953), e alla vigilia del centenario del “Peter Pan”, diretto da Herbert Brenon (1924), entrambi i film basati sull’opera teatrale “Peter e Wendy” di J. M. Barrie.

Circa 20 le opere in mostra (a ingresso libero), principalmente con tecnica olio e collage su tela. L’artista ha attinto al repertorio letterario e cinematografico del magico universo ruotante attorno al personaggio del bambino Peter, che fugge dal tempo e dalle responsabilità del diventare adulti. “La mostra si ispira alla figura di Peter Pan, l’eterno bambino, che scappa dal tempo e dalle responsabilità del diventare adulti – ha dichiarato Ajnos – è un viaggio nel tempo sospeso di Peter in un luogo metafisico, uno spazio che ognuno di noi conserva dentro di se, che troppo spesso però dimentica. Peter è cristallizzato in quel particolare momento della giovinezza in cui germoglia il desiderio di evasione dalla famiglia. È completamente proteso verso la libertà. In lui abitano spensieratezza e turbamento e questo avvicendarsi degli opposti non risparmia nessuno dei personaggi sull’isola che non c’è”.

“Di primo acchito le venti tele sembrerebbero ritrarre Peter, Wendy, la fata Campanellino, Capitan Uncino, il Coccodrillo ‘Tic – tac’ (che minaccia la vita di Uncino), i bambini perduti sull’Isola che non c’è, mascherati da procioni o da volpe, Spugna il pirata (con la mappa del tesoro), la polvere di fata (per volare nell’oscurità blu della notte), ‘Giglio tigrato’ (principessa pellerossa) – ha spiegato Antonio E.M. Giordano nel suo testo critico – a un esame più attento invece capiamo che Ajnos non rappresenta i reali personaggi del racconto di Barrie bensì bambini non ancora adolescenti, intenti a giocare o a sognare di farlo, indossando i costumi dei protagonisti di Neverland. Sono sorpresi a giocare al ‘tempo che non esiste’ con i vecchi giochi dimenticati in soffitta o in cantina dalle loro mamme e papà. Ciascuno di essi è immerso in un ‘non luogo’ nel proprio spazio isolato e non si incontrano mai (ad eccezione dei bambini perduti gemelli, da considerare come un singolo)”. Sonja Fersini, in arte Ajnos, è nata a Zurigo, ma vive e lavora nel Salento. Dopo aver intrapreso la professione di visagista e truccatrice, sviluppando una forte sensibilità ed empatia nei confronti del femminile, con particolare attenzione al volto, ha iniziato a lavorare sul processo contrario in pittura, enfatizzando proprio questi aspetti. Asimmetrie, imperfezioni, lineamenti affilati, occhi giganteschi, languidi e tormentati sono diventati tratti somatici comuni nei volti delle sue donne-bambine. Negli ultimi anni la sua esplorazione artistica si sta muovendo nel mondo dell’infanzia alla scoperta del legame ancestrale tra la vita reale e le fiabe.

I Marlene Kuntz festeggiano i 30 anni di Catartica

I Marlene Kuntz festeggiano i 30 anni di CatarticaMilano, 7 nov. (askanews) – Il 13 maggio del 1994 usciva Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana. In occasione del festeggiamento dei 30 anni dall’incisione di quelle tracce mozzafiato, la band annuncia oggi due concerti evento da non perdere: Il 14 Marzo a Milano all’Alcatraz e il 15 marzo a Roma all’Orion. Catartica ha senza dubbio alcuno avuto il merito di tracciare un segno indelebile nel nostro panorama musicale. Con l’eccellente produzione di Lega e Maroccolo (CCCP e CSI) per la neonata etichetta indipendente di allora Consorzio Produttori Indipendenti, le 14 memorabili canzoni che compongono il disco sono state la risposta alla fame irrefrenabile di un suono diverso di cui soffriva il pubblico italiano dei primi anni ’90, complici i modelli americani e inglesi che ai tempi sfornavano band grunge e hardcore del calibro di Nirvana e Pearl Jam.

Catartica è stato il primo album italiano a soddisfare questa fame di cambiamento, segnando così una strada tutta nuova nel rock indipendente e rinnovando in maniera determinante la scena musicale del nostro paese. Catartica è il manifesto musicale della band che ha messo subito le cose in chiaro: linee di chitarra che hanno poi ispirato innumerevoli band a seguire, un sound che è diventato sin da subito simbolo assoluto di quel decennio musicale e un songwriting che, fino ad allora, non si era mai sentito prima. La raffinata poetica di Godano ferisce tutti, subito: termini inusuali, una narrazione molto verbosa e fascinosamente poetica ricca di immagini fantasiose e liriche antisociali che hanno dato vita a frasi indelebili, diventate cult. Un linguaggio crudo e diretto, insomma, che descrive, senza mai banalizzare, il vivere moderno di allora, ma che risulta tremendamente attuale.

“Catartica nel 2024 compie 30 anni. Si potrebbe dire ‘sembra ieri’, ma in realtà sembra quel che è: ovvero che sono passati 30 anni, e noi Marlene siamo consapevoli di quante cose sono state fatte in questo lasso di tempo durato quel che è durato, e che fa sì che i tempi di Catartica ci appaiano lontani, ma ci siano in realtà altrettanto vicini.”, commenta Cristiano Godano. “In apertura di Festa Mesta scrissi ‘Complimenti per la festa, una festa del cazzo’. Non è davvero arduo traslare spazialmente e temporalmente ai giorni nostri quella rabbia figlia delle paturnie esistenziali di un giovane di provincia, piegando il significato delle parole a qualcosa che ben può descrivere la pessima situazione del nostro mondo contemporaneo. Perché è una bruttissima festa quella a cui siamo stati invitati dallo scorrere del tempo, e l’umanità pare star prendendo una piega rischiosa, quella che ormai è sotto gli occhi di tantissimi. Il mondo brucia, dice a un certo punto una canzone del nostro ultimo disco, Karma Clima, e la festa del cazzo a cui siamo stati invitati è l’immagine che bene illustra questa affermazione. C’è ancora qualcuno che non sente le tante storture a cui stiamo andando incontro? Ognuno potrà avere le sue idee nell’individuare le cause di tutto ciò e noi abbiamo le nostre, ma le conseguenze paiono essere le stesse per tutti: turbolenza, rabbia, disillusione, delusione, scoramento, ribaltamento progressivo dei valori che avevamo pensato di poter dare per scontati. E se le cause possono essere le più diverse a seconda dei punti di vista, le incompetenze, le contronarrazioni, le mistificazioni, e le varie prese per il culo che la gente sta subendo accomunano i più in un sentimento sfinito. Complimenti per la festa! Una festa del cazzo.”. Catartica è stato, e lo è tuttora, un album epocale, intriso di un rock energico, abrasivo e allo stesso tempo melodico che è stato in grado di segnare per sempre un’epoca e che è destinato a restare indelebilmente nella testa e nel cuore di chi lo ha ascoltato e di chi lo ascolterà. Cristiano Godano, Luca Lagash, Riccardo Tesio, Davide Arneodo e Sergio Carnevale ci faranno rivivere “in volo libero sugli anni andati ormai” tutta la potenza di quel periodo che ha fatto la loro storia e quella del rock italiano.

Comites di Madrid lancia il concorso per il miglior piatto italiano

Comites di Madrid lancia il concorso per il miglior piatto italianoRoma, 7 nov. (askanews) – Il ComItEs Madrid con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e la collaborazione della Federazione Italiana Cuochi (FIC Spagna) e della Scuola Statale Italiana di Madrid, ha lanciato il concorso per tutti gli italiani e gli amanti della cucina italiana e delle sue tradizioni che risiedono in Spagna per il miglior piatto, in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo.

Per partecipare bisogna inviare entro il 19 novembre un video di un piatto della cucina italiana elaborato in Spagna, si legge sul sito del Comites Madrid. I video raccolti saranno pubblicati attraverso i canali social del Comites con l’obiettivo di “rendere virale” questo importante patrimonio della cultura italiana. Il video deve essere registrato in verticale e non deve superare il minuto e 30 secondi. Nella registrazione deve essere inserita la descrizione della ricetta, quanto più dettagliata possibile con la descrizione degli ingredienti, preferendo ingredienti freschi e di qualità.

La preparazione precisa, facendo attenzione ai dettagli, rispettando tempi e modalità di cottura specifici per garantire il miglior risultato possibile. E’ consigliabile una presentazione attraente, perché è essenziale e l’utilizzo di piatti e posate adeguati alla pietanza. “Disporre gli ingredienti in modo esteticamente gradevole, utilizzando colori e forme che valorizzino il piatto – consiglia il Comites di Madrid – Altri consigli: condividi la storia e la cultura del piatto. Racconta aneddoti, leggende o tradizioni. Ricorda che puoi anche suggerire un abbinamento gastronomico. Suggerisci un vino, una bevanda o una guarnizione che si abbini bene al piatto. Coinvolge tutti i sensi. Mentre servi il piatto, condividi la tua passione per la cucina italiana. Spiega quanto è importante per te e quanto ami la gastronomia italiana. Infine, ricordati che deve essere un momento da condividere con la famiglia o gli amici. Sii appassionato e informato per garantire il successo della tua proposta”.

Chiunque risieda in Spagna potrà inviare il video di una ricetta italiana e potrà votare sui Social del ComItEs il video che più gli piace. Ogni utente potrà votare tutti i video che desidera fino al 19 novembre 2023 alle ore 23:59. Tra tutti, il video, il più votato riceverà un biglietto Vip per 2 persone e il riconoscimento con il premio a “L’ambasciatore più virale della cucina italiana in Spagna” durante i “Premi all’Italianità 2023” del 4 dicembre. Il vincitore sarà annunciato il 20 novembre al Círculo de Bellas Artes di Madrid durante il Galà giunto alla sua 17esima edizione, uno degli incontri più prestigiosi e importanti della comunità italiana e delle eccellenze italiane.

G7 lavora per forza Onu a Gaza, Tajani: obiettivo finale è pace

G7 lavora per forza Onu a Gaza, Tajani: obiettivo finale è paceTokyo, 7 nov. (askanews) – Una forza di interposizione, sotto l’egida dell’Onu, a Gaza. E’ questa l’ipotesi a cui i paesi membri del G7 stanno lavorando, per la fase post guerra nella Striscia di Gaza. “Ne abbiamo parlato e continueremo a discuterne”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della cena con i suoi omologhi del Gruppo a Tokyo, in Giappone. Certo, il risultato più immediato da raggiungere è “una de-escalation” nel più breve tempo possibile. Per poi arrivare alla soluzione dei due Stati. Ma nel frattempo bisognerà consolidare una “fase di transizione” e il compito potrebbe essere affidato ai peacekeepers delle Nazioni Unite, sul modello di quanto avvenuto già in Libano con il contingente di Unifil. Qualunque sia la soluzione, l’obiettivo finale è comunque “la pace”, ha sottolineato Tajani.

I colloqui di oggi, tutti dedicati alla crisi mediorientale, sono stati “aperti e franchi”, ha riferito una fonte diplomatica. Dal segretario di Stato americano Antony Blinken e dalla presidente di turno Yoko Kamikawa sono giunti convinti inviti alla compattezza nella condanna ad Hamas e negli aiuti ai palestinesi. Più volte e con fermezza, secondo le fonti, è stato ribadito il diritto di Israele a difendersi, sempre però nel rispetto delle leggi di guerra e del diritto internazionale. E l’Autorità nazionale palestinese può continuare ad essere un interlocutore, ha evidenziato da parte sua Tajani, confermando l’unità del Gruppo riguardo alla necessità di “combattere Hamas e aiutare il popolo palestinese”. Quest’ultimo “nulla ha a che vedere con Hamas” e, anzi, “è utilizzato come scudo umano” dal movimento estremista della Striscia. Unanime il consenso del G7 anche sulla necessità di reperire aiuti umanitari a Gaza nel più breve temnpo possibile. L’Italia è pronta ad allestire un ospedale da campo. “Abbiamo inviato aiuti e siamo pronti a curare feriti, naturalmente non terroristi, nei nostri ospedali”, ha ricordato il titolare della Farnesina, ribadendo che il Governo italiano ritiene “un’ipotesi ragionevole” quella di attuare “pause militari per consentire la consegna di aiuti e permettere alla popolazione civile di uscire dalle aree di conflitto”. “Certamente ci vuole tempo, ma noi siamo per far sì che il popolo palestinese sia fuori da questa guerra e naturalmente Hamas sia fuori dalla Palestina”.

L’attesa ora è per i lavori di domani, quando in agenda c’è una discusione sul conflitto in Ucraina. Alla vigilia dei colloqui, tutti i ministri hanno tenuto a precisare che la nuova guerra a Gaza non distoglierà l’attenzione dal sostegno pieno e totale a Kiev. Lo scontro militare tra l’Ucraina e la Russia, assieme alla crisi tra Israele e Hamas, la stabilità, il fronte sud, l’area del Mediterraneo, saranno i temi principali della presidenza italiana del G7. Domani Tajani raccoglierà il testimone dalla sua omologa Yoko Kanizawa. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per la pace e per difendere anche la democrazia contro le dittature e le autocrazie. Questo è il lavoro che noi dobbiamo fare e credo che l’Italia saprà farlo molto bene”, ha commentato Tajani. (di Corrado Accaputo)

Il G7 lavora per una forza Onu a Gaza, Tajani: l’obiettivo è la pace

Il G7 lavora per una forza Onu a Gaza, Tajani: l’obiettivo è la paceTokyo, 7 nov. (askanews) – Una forza di interposizione, sotto l’egida dell’Onu, a Gaza. E’ questa l’ipotesi a cui i paesi membri del G7 stanno lavorando, per la fase post guerra nella Striscia di Gaza. “Ne abbiamo parlato e continueremo a discuterne”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della cena con i suoi omologhi del Gruppo a Tokyo, in Giappone. Certo, il risultato più immediato da raggiungere è “una de-escalation” nel più breve tempo possibile. Per poi arrivare alla soluzione dei due Stati. Ma nel frattempo bisognerà consolidare una “fase di transizione” e il compito potrebbe essere affidato ai peacekeepers delle Nazioni Unite, sul modello di quanto avvenuto già in Libano con il contingente di Unifil. Qualunque sia la soluzione, l’obiettivo finale è comunque “la pace”, ha sottolineato Tajani.

I colloqui di oggi, tutti dedicati alla crisi mediorientale, sono stati “aperti e franchi”, ha riferito una fonte diplomatica. Dal segretario di Stato americano Antony Blinken e dalla presidente di turno Yoko Kamikawa sono giunti convinti inviti alla compattezza nella condanna ad Hamas e negli aiuti ai palestinesi. Più volte e con fermezza, secondo le fonti, è stato ribadito il diritto di Israele a difendersi, sempre però nel rispetto delle leggi di guerra e del diritto internazionale. E l’Autorità palestinese può continuare ad essere un interlocutore, ha evidenziato da parte sua Tajani, confermando l’unità del Gruppo riguardo alla necessità di “combattere Hamas e aiutare il popolo palestinese”. Quest’ultimo “nulla ha a che vedere con Hamas” e, anzi, “è utilizzato come scudo umano” dal movimento estremista della Striscia. Unanime il consenso del G7 anche sulla necessità di reperire aiuti umanitari a Gaza nel più breve temnpo possibile. L’Italia è pronta ad allestire un ospedale da campo. “Abbiamo inviato aiuti e siamo pronti a curare feriti, naturalmente non terroristi, nei nostri ospedali”, ha ricordato il titolare della Farnesina, ribadendo che il Governo italiano ritiene “un’ipotesi ragionevole” quella di attuare “pause militari per consentire la consegna di aiuti e permettere alla popolazione civile di uscire dalle aree di conflitto”. “Certamente ci vuole tempo, ma noi siamo per far sì che il popolo palestinese sia fuori da questa guerra e naturalmente Hamas sia fuori dalla Palestina”.

L’attesa ora è per i lavori di domani, quando in agenda c’è una discusione sul conflitto in Ucraina. Alla vigilia dei colloqui, tutti i ministri hanno tenuto a precisare che la nuova guerra a Gaza non distoglierà l’attenzione dal sostegno pieno e totale a Kiev. Lo scontro militare tra l’Ucraina e la Russia, assieme alla crisi tra Israele e Hamas, la stabilità, il fronte sud, l’area del Mediterraneo, saranno i temi principali della presidenza italiana del G7. Domani Tajani raccoglierà il testimone dalla sua omologa Yoko Kanizawa. “Dobbiamo lavorare tutti insieme per la pace e per difendere anche la democrazia contro le dittature e le autocrazie. Questo è il lavoro che noi dobbiamo fare e credo che l’Italia saprà farlo molto bene”, ha commentato Tajani. (Di Corrado Accaputo).