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Tag: Sanremo 2023

Lula vola in Cina: affari e geopolitica nell’incontro con Xi

Lula vola in Cina: affari e geopolitica nell’incontro con Xi





Lula vola in Cina: affari e geopolitica nell’incontro con Xi



















Roma, 11 apr. (askanews) – Lula e il Brasile tornano a mostrarsi sui grandi palcoscenici internazionali dopo gli anni dell’isolazionista Jair Bolsonaro, con una visita di grande portata del presidente sudamericano in Cina, dove verrà sancito un rafforzamento delle relazioni tra Pechino e Brasilia in termini economici, ma verrà anche affrontata la questione calda dell’Ucraina, sulla quale appare possibile una significativa collaborazione.

Luiz Inacio Lula da Silva inizierà il suo programma d’incontri in Cina domani, per una delle visite di Stato più importanti di questo mandato iniziato 100 giorni fa e proseguito in maniera turbolenta. Lula viaggia al fianco di una nutrita delegazione di uomini d’affari, governatori statali, deputati e ministri. L’agenda prevede visite ufficiali, incontri bilaterali e la firma di diversi accordi. La Cina è dal 2009 il principale partner commerciale del Brasile e, col ritorno al potere della sinistra nel Paese amazzonico, anche un fondamentale interlocutore politico. Lula, in realtà, doveva recarsi in Cina già a marzo, ma la visita è stata rimandata per motivi di salute: il presidente brasiliano ha avuto una polmonite.

La visita viene dopo che Pechino ha presentato il suo “position paper” sulla guerra ucraina che chiede, da un lato, il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e, dall’altro, il rispetto delle “preoccupazioni di sicurezza” di ogni Paese (cioè, nel secondo caso, della Russia rispetto all’espansione Nato a est). Lula, dal canto suo, ha criticato l’invasione russa dell’Ucraina, decisa dal presidente Vladimir Putin, ma non si è unito a una condanna formale di Mosca e ha invece sollevato critiche sul fatto che l’Occidente ha fatto poco o nulla per la pace. Si è inoltre proposto come mediatore per cercare di determinare un percorso politico di soluzione del conflitto.

La visita, tuttavia, più che su un piano multilaterale, ha una fondamentale importanza su quello bilaterale soprattuto dal punto di vista economico-commerciale. La Cina, infatti, è il principale cliente della soia e dei minerali brasiliani, tanto che la bilancia dei pagamenti tra i due Paesi segna un netto vantaggio per Brasilia rispetto a Pechino: la Cina ha importato lo scorso anno oltre 89,7 miliardi di dollari di prodotti brasiliani, in particolare soia e minerali, e ha esportato in Brasile merci per un valore di quasi 60,7 miliardi di dollari. Il commercio tra i due Paesi vale 150,4 miliardi di dollari ed è aumentato di 21 volte dalla prima visita di Lula in Cina nel 2004. Dopo l’annullamento di marzo della visita di Lula, una parte della delegazione brasiliana si è già recata nella Repubblica popolare, ottenendo alcuni risultati rilevanti, come la fine dell’embargo cinese sulla carne bovina brasiliana. “Con la visita del presidente Lula in Cina dovrebbero realizzarsi importanti negoziati che abbiamo a lungo sognato”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura Carlos Favaro. Una di queste negoziazioni è la certificazione digitale, che permetterà di rendere più rapido e affidabile il commercio, riducendo la burocrazia per gli esportatori brasiliani. L’accordo prevede che gli scambi avvengano attraverso un cambio diretto tra il real brasiliano e lo yuan cinese – senza dollarizzazione intermedia – il che dovrebbe facilitare il commercio tra i due Paesi.

Nel 2022, il prodotto più venduto dal Brasile ai cinesi è stata la soia – 36% delle esportazioni totali – seguita dal minerale di ferro (20%) e dal petrolio (18%). Il profilo delle esportazioni è leggermente cambiato a gennaio e febbraio 2023, con il petrolio in testa al 23%, seguito da soia (22%) e minerale di ferro (21%). Durante la visita è prevista la firma di circa 20 accordi bilaterali. Uno di questi è per la costruzione di CBERS-6, il sesto di una serie di satelliti costruiti insieme da Brasile e Cina. Il nuovo modello presenta una tecnologia che consente il monitoraggio della foresta pluviale amazzonica anche nelle giornate nuvolose. In Cina, il presidente Lula viaggerà con una delegazione ufficiale che comprende i ministri Fernando Haddad (Finanze), Marina Silva (Ambiente e cambiamenti climatici), Carlos Favaro (Agricoltura e allevamento), Luciana Santos (Scienza, tecnologia e innovazione), Mauro Vieira (Affari esteri), Alexandre Silveira (Miniere ed Energia), Paulo Teixeira (Sviluppo agrario), Wellington Dias (Sviluppo sociale) e Juscelino Filho (Comunicazioni). La delegazione ufficiale brasiliana comprenderà anche i governatori di Stato Jeronimo Rodrigues (Bahia), Elmano de Freitas (Ceará), Carlos Brandoo (Maranhoo), Helder Barbalho (Pará) e Fatima Bezerra (Rio Grande do Norte). Gli incontri ufficiali cominceranno giovedì a Shanghai. In mattinata Lula parteciperà all’insediamento dell’ex presidente brasiliana Dilma Rousseff a capo della New Development Bank dei BRICS (blocco formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Più tardi, in quello stesso giorno, Lula incontrerà uomini d’affari e poi si recherà a Pechino. La giornata-clou sarà venerdì, quando Lula vedrà il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo cinese Zhao Leji, il primo ministro Li Qiang e soprattutto Xi Jinping, col quale firmerà gli accordi bilaterali, avrà un incontro a porte chiuse, lo scambio di regali e una cena ufficiale. Nella stessa giornata, in precedenza, Lula deporrà una corona di fiori a piazza Tiananmen, secondo quanto riferisce il governo di Brasilia. In seguito Lula partirà alla volta degli Emirati arabi uniti, dove terrà una visita ufficiale ad Abu Dhabi. La visita di Lula in Cina s’inquadra nello sforzo del nuovo governo brasiliano di riallacciare le relazioni internazionali, dopo gli anni di Bolsonaro. Recentemente si è recato in Argentina per la riunione della Comunità degli Stati latino-americani, in Uruguay e negli Stati Uniti dove ha incontrato il presidente Joe Biden. Questa è anche la terza visita ufficiale del presidente in Cina. Il rapporto tra i due Paesi è diventato molto più stretto – e la bilancia commerciale è aumentata in modo continuo e sostenuto – dal 2004, quando Lula visitò per la prima volta Pechino. Quest’anno ricorre anche il 50esimo anniversario delle prime relazioni commerciali tra Brasile e Cina. Il primo trattato di commercio tra i due Paesi fu firmato nel 1973, un anno prima che venissero stabilite relazioni diplomatiche ufficiali tra il Brasile e la Repubblica popolare cinese.

Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico

Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico




Ue, Commissione non proporrà riduzione annuale 1% debito pubblico




















Bruxelles, 11 apr. (askanews) – La Commissione europea presenterà “nelle prossime settimane” la sua proposta legislativa formale di revisione del Patto di stabilità, e non sembra intenzionata a includere nel testo la richiesta, avanzata la settimana scorsa da esponenti del governo tedesco, di imporre una riduzione annuale di un punto percentuale del rapporto debito/Pil per gli Stati membri che sono oltre la soglia del 60%. Lo ha spiegato oggi a Bruxelles la portavoce per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea, Veerle Nuyts, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

La richiesta tedesca, avanzata dal ministro delle Finanze Christian Lindner in un documento rivelato dal quotidiano “Die Welt” e subito accolta con favore dagli olandesi, contraddice in modo evidente due orientamenti finora piuttosto consolidati e tra loro legati nel dibattito in corso sulla revisione del quadro della “governance” economica (come viene chiamato oggi il Patto di stabilità): 1) l’ipotesi di abolire la “regola del debito”, secondo cui il rapporto debito-Pil doveva calare annualmente di 1/20 del differenziale tra l’indebitamento corrente e la soglia massima del 60% prevista dal Trattato di Maastricht; 2) sostituire questo obbligo erga omnes con l’introduzione di un percorso “su misura” per ogni Stato membro, riguardo al ritmo dell’aggiustamento dei bilanci, e in particolare alla riduzione del debito pubblico. “Noi – ha ricordato la portavoce – abbiamo accolto con favore l’avallo del Consiglio europeo di fine marzo sull’accordo, che era stato raggiunto dai ministri delle finanze in sede Ecofin il 14 marzo, sugli orientamenti per la riforma del nostro quadro di governance economica. Le aree di convergenza individuate tra gli Stati membri in sede di Consiglio Ue forniscono alla Commissione una solida base per portare avanti il proprio lavoro sulle proposte legislative, pur continuando a impegnarsi con gli Stati membri su alcune questioni ancora aperte; e data l’urgenza ci proponiamo di avanzare le proposte legislative nelle prossime settimane”.

Inoltre, ha aggiunto Nuyts, “abbiamo anche continuato a dialogare con gli Stati membri dopo l’accordo raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo, così come con il Parlamento europeo, e continueremo a farlo ovviamente anche dopo la presentazione della nostra proposta. Perché lo scopo ultimo è garantire un ampio consenso su questo importante tema. A questo proposito accogliamo con favore l’obiettivo del Consiglio Ue di concludere il lavoro legislativo entro la fine di quest’anno” sulla proposta di riforma del Patto. A questo punto alla portavoce è stato chiesto se potesse confermare che la Commissione sta lavorando a un obiettivo annuale di riduzione del debito, come nella proposta tedesca. La risposta di Nuyts è stata chiaramente negativa: “Non posso confermarlo”, ha detto. “Quello che posso confermare – ha proseguito – è che stiamo lavorando alle proposte legislative, che verremo a presentare – ha ribadito – nelle prossime settimane. E vorrei anche ripetere quello che ho appena detto prima: che il Consiglio europeo ha approvato l’accordo raggiunto dall’Ecofin sui nostri orientamenti, e voi sapete benissimo – ha aggiunto rivolta ai giornalisti – cosa contengono quegli orientamenti”.

Quindi, è stato chiesto ancora alla portavoce, la Commissione pensa che questo accordo del 14 marzo sia ancora valido? E la proposta legislativa proporrà una soluzione per le questioni ancora controverse fra gli Stati membri, o metterà sul tavolo un testo con questioni ancora aperte che spetterà ai ministri risolvere? “Penso che sia importante sottolineare – ha replicato Nuyts – che continuiamo a impegnarci con gli Stati membri: lo abbiamo sempre fatto, abbiamo continuato a farlo dopo l’accordo che è stato raggiunto all’Ecofin, e continueremo a farlo anche dopo” la presentazione della proposta legislativa, “così come anche con il Parlamento europeo”. “L’obiettivo – ha concluso la portavoce – è proprio quello di garantire un ampio consenso su questo importante tema; ma è anche importante sottolineare che, vista l’urgenza, puntiamo a presentare le proposte legislative nelle prossime settimane.

Sommelier bresciano Adrian Cristian nominato “Chevalier de Champagne”

Sommelier bresciano Adrian Cristian nominato “Chevalier de Champagne”




Sommelier bresciano Adrian Cristian nominato “Chevalier de Champagne”




















Milano, 11 apr. (askanews) – Il bartender mixologist e sommelier bresciano, Adrian Cristian, è stato nominato “Chevalier de Champagne”, diventando così uno dei cinquemila in tutto il mondo ad aver ricevuto l’onorificenza dell’Ordre des Coteaux de Champagne, unica confraternita bacchica che rappresenta tutto il vino champagne in Francia e all’estero.

Diplomato alla prestigiosa “Wine & Spirit Education Trust” (WSET) di Londra, Adrian Cristian è il titolare del “Dialogue – Wine & Cocktail Lounge Bar” di Brescia che ha fondato nel settembre 2021 con la moglie Adela Paul. Il locale vanta circa un migliaio di etichette di vini e champagne, e altrettante di distillati, elemento che ha portato l’Ordre a riconoscergli “una grande passione per lo champagne, l’innovazione e la costante ricerca di prodotti d’eccellenza”. L’onorificenza è infatti attribuita ai professionisti che quotidianamente vivono il mondo dello champagne e che sono in grado di divulgarne il valore. Con la nomina, assegnata da uno dei presidenti delle più importanti Maison de Champagne, i “Cavalieri” diventano ambasciatori e portavoce dello Champagne nel mondo. L’Ordine ha le sue origini nel XVII secolo, quando era composto da giovani nobili della corte di Luigi XIV. Nel 1956, François Taittinger, all’epoca presidente dell’omonima Maison, intraprese una ricerca storica e trovò tracce dell’Ordre des Coteaux che fece rivivere dandogli il nome attuale.

“È la summa di un lavoro costante e certosino che da anni porto avanti con grande passione e determinazione” ha detto il neo Cavaliere, sottolineando che “essere tra i pochi italiani a ricevere questo prestigioso riconoscimento è motivo d’orgoglio per me e per chi mi accompagna professionalmente nell’offrire alla città di Brescia il meglio quando si parla di champagne”.

Musumeci sabato a Longarone per una visita ai luoghi del Vajont

Musumeci sabato a Longarone per una visita ai luoghi del Vajont




Musumeci sabato a Longarone per una visita ai luoghi del Vajont



















Roma, 11 apr. (askanews) – Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci sarà sabato a Longarone per una visita ai luoghi del Vajont e per presenziare alla cerimonia di inaugurazione della fiera Caccia, Pesca e Natura nei padiglioni di Longarone Fiere: ad annunciarlo, il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo. “Nell’occasione della mia visita in provincia di Belluno, come Ministro per la Protezione civile la mia presenza a Longarone è prima di tutto un dovere, in un anniversario tanto importante come quello del 60esimo della tragedia del Vajont”, evidenzia il ministro Musumeci.

“Si tratta di un segnale importante di vicinanza al territorio, in un anno particolarmente importante per Longarone, la provincia di Belluno e l’intera nazione”, commenta De Carlo. Il ministro sarà alle 9.30 al cimitero monumentale delle vittime del Vajont a Fortogna per la posa di una corona; alle 10.30 salirà alla diga del Vajont, mentre alle 11 incontrerà gli amministratori locali di Fratelli d’Italia.

Alle 11.30, incontro con i volontari della protezione civile, mentre alle 12 parteciperà alla cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2023 di Caccia, Pesca e Natura.

Turismo, Framura vince contest Regione Liguria “Borghi in fiore”

Turismo, Framura vince contest Regione Liguria “Borghi in fiore”




Turismo, Framura vince contest Regione Liguria “Borghi in fiore”



















Genova, 11 apr. (askanews) – È Framura, in provincia di La Spezia, il Comune vincitore del contest social “Borghi in Fiore” organizzato dalla Regione Liguria in collaborazione con l’agenzia In Liguria e il Distretto florovivaistico della Liguria e dedicato agli allestimenti floreali realizzati dalle amministrazioni locali. Con 3.080 like gli utenti hanno votato la composizione fiorita a picco sul mare di Framura, portando il Comune spezzino sul podio. Al secondo posto si è classificato Riva Ligure (2576 like), in provincia di Imperia, mentre la medaglia di bronzo è andata a Pignone (1.905 like), in provincia di La Spezia, che verrà premiato come primo tra i borghi dell’entroterra. Il progetto ha voluto valorizzare, anche attraverso una campagna social, non solo una delle realtà più significative per lìeconomia ligure, quella del florovivaismo, ma anche e soprattutto le località e i borghi, vero patrimonio culturale, di tradizioni e peculiarità enogastronomiche della Liguria. Per questo, il contest era riservato ai Comuni dell’entroterra con meno di 3 mila abitanti e a quelli sulla costa con meno di 5 mila abitanti. I borghi partecipanti sono stati otto, due per ogni provincia, uno dell’entroterra e uno sulla costa, abbelliti con un allestimento floreale grazie al Distretto florovivaistico regionale e all’agenzia in Liguria. Il contest è partito il 6 aprile sulla pagina Facebook della Regione Liguria e complessivamente i “mi piace” sono stati 13.762, con 439.681 visualizzazioni.

“Sostenere i nostri borghi anche attraverso queste iniziative – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – è fondamentale per valorizzare il nostro bellissimo entroterra, meta sempre più affermata di turisti sia italiani sia stranieri, alla scoperta di luoghi autentici, ricchi di storia e tradizioni e in grado di offrire un’accoglienza di qualità, anche sotto i profili del rispetto dell’ambiente e dell’enograstronomia. I numeri di queste festività pasquali, appena concluse, ci hanno dato ragione, con la Liguria – conclude Toti – che ha registrato numeri di presenze turistiche anche migliori dell’anno scorso non solo nelle nostre più famose località costiere ma anche in questi preziosi gioielli, incastonati tra le nostre valli a due passi dal mare”.

Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti

Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti




Fratelli scultori, ecco Diego: l’altro Giacometti




















Milano, 11 apr. (askanews) – Una storia di fratelli, di collaborazione e di scultura. Se intorno ad Alberto Giacometti si è costruita una delle leggende artistiche del Novecento, la figura del fratello Diego è molto meno nota, ma oggi viene riportata sotto i riflettori da una mostra, non a caso intitolata “L’altro Giacometti”, ospitata alla Fondazione Luigi Rovati di Milano. Nato a 13 mesi di distanza da Alberto, Diego vive un rapporto di grande vicinanza con il fratello, per cui si occupa della realizzazione delle sculture, e lo affiancherà per tutta la vita.

“Arriverà a Parigi solo nel 1925 – ha spiegato ad Askanews il curatore della mostra Casimiro Di Crescenzo – ma dal 1930 comincia ad aiutare il fratello nel suo lavoro di scultore e in poco tempo si dimostra un abilissimo lavoratore e permette ad Alberto di concentrarsi sulla sua ricerca, perché si occupava di tutti i lavori quotidiani, come i contatti con le fonderie, Per esempio nel periodo surrealista tutte le sculture in marmo è Diego che le realizza”. Accanto a questo però Diego Giacometti sviluppa anche una sua personale poetica scultorea, che parte dall’amore per gli animali e la natura, per poi prendere anche la strada del design e arrivare alla realizzazione di mobili e oggetti di grande successo, che fanno in qualche modo da contraltare ai suoi bestiari immaginifici.

“Alberto è concentrato in questa ricerca sulla rappresentazione dell’uomo – ha aggiunto Di Crescenzo – Diego invece crea un proprio mondo molto fiabesco, fatto di animali che si incontrano e che non hanno solo una funzione decorativa, a trasformano una consolle in una specie di paesaggio”. Paesaggi e forme che si integrano bene con lo spazio della Fondazione Rovati, la sua vocazione eclettica, ma ancorata all’idea di oggetto e di reperto culturale, come se ogni indagine in fondo fosse una sorta di archeologia di noi stessi. L’ultima sezione della mostra, che è aperta al pubblico fino al 18 giugno, è poi dedicata a Diego usato come modello, sia per i dipinti del padre Giovanni, sia per opere del fratello.

Lascia Othmar Donà, Erwin Carli è il nuovo enologo di Cantina Kurtatsch

Lascia Othmar Donà, Erwin Carli è il nuovo enologo di Cantina Kurtatsch




Lascia Othmar Donà, Erwin Carli è il nuovo enologo di Cantina Kurtatsch




















Milano, 11 apr. (askanews) – Un nuovo passo, nel nome della continuità e della determinazione: Othmar Donà, storico enologo di Cantina Kurtatsch, passa il testimone a Erwin Carli, da 10 anni nella cantina cooperativa di 190 soci a Cortaccia (Bolzano) come agronomo e vice enologo.

L’obiettivo è quello di proseguire lungo il percorso di successo intrapreso (+110% in valore negli ultimi 9 anni), “guardando con lungimiranza al futuro, pur rimanendo fedele alla sua identità cooperativa, legata ai forti valori della tradizione vitivinicola che sin qui l’hanno condotta”. Un percorso che “partirà imprescindibilmente dalla ricerca: dalle sperimentazioni su lieviti alternativi per controllare lo sviluppo alcolico, agli studi sull’impronta del vetro e l’utilizzo di imballaggi sostenibili, alle continue migliorie apportate alla cantina, con l’obiettivo di una produzione sostenibile a tutto tondo”. “In continuità con quanto fatto negli ultimi decenni grazie alla visione di Othmar Donà – spiegano dalla Cantina – il lavoro di analisi e ricerca proseguirà anche in vigneto, con il distintivo approccio ‘zona per zona, vino per vino’, sviluppato con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per la produzione di ogni etichetta, per permettere la migliore espressione possibile del potenziale della varietà con un occhio di riguardo alle trasformazioni portate dai cambiamenti climatici”.

“Sono entrato più di trent’anni fa in una cantina che quasi nessuno conosceva, una realtà piccola e incentrata su una produzione di quantità, più che di qualità” ricorda donà, sottolineando che “è stato un lavoro fatto anno dopo anno, svolgendo microfermentazioni di pochi ettolitri per aiutarci a capire cosa fosse corretto per ogni varietà, così da essere poi in grado di fare grandi vini”. “Siamo riusciti ad adattarci ai cambiamenti climatici – ha concluso lo storico enologo – trovandone vantaggio nei vini rossi, mentre per i bianchi, abbiamo avuto la fortuna di poter andare più in alto per ottenere la finezza e mineralità distintiva dei vini dell’Alto Adige”. “L’impostazione che ha dato Othmar ci permette di essere oggi un’azienda moderna e di poter prendere di petto le sfide del mercato” ha affermato il nuovo enologo, evidenziando che “anche nei momenti in cui il mercato non apprezzava questi prodotti lui è andato sempre avanti e questo ci dà oggi la possibilità di lavorare con delle viti di una certa età, con una filosofia produttiva rispettata e riconosciuta anche internazionalmente”. “Finché il prodotto non è come deve essere, non mi do pace – aggiunge Carli, concludendo “un vino proviene da un territorio e deve rispecchiarlo, anche se a volte cozza con le mode del momento – la moda va, le viti restano”.

Mare, Acampora (Assonautica): bene Metsola, economia blu sostenibile

Mare, Acampora (Assonautica): bene Metsola, economia blu sostenibile





Mare, Acampora (Assonautica): bene Metsola, economia blu sostenibile



















Milano, 11 apr. (askanews) – “Cordiale confronto oggi a Bruxelles con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo Salvatore De Meo. Apprezziamo il suo impegno intento a promuovere un’economia blu sostenibile, in linea con gli ambiziosi obiettivi del Green Deal di riduzione delle emissioni di carbonio di almeno il 55% entro il 2030 e conseguire la neutralità climatica entro il 2050”. Lo ha sottolineato in una nota il presidente di Assonautica – Unioncamere, Giovanni Acampora, dopo aver incontrato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

“Assonautica – ha aggiunto – da sempre ha creduto nell’importanza dell’Economia del Mare e riteniamo che l’Italia, considerata il pontile dell’Europa nel Mediterraneo, debba esserlo non solo dal punto di vista geografico, ma anche politico economico e sociale, con una centralità condivisa anche in sede europea. Siamo il terzo Paese in Europa, con il 13,5% del valore aggiunto dell’economia blu dell’Unione e vantiamo filiere di eccellenza a livello internazionale. Oggi – ha concluso Acampora – in occasione della giornata nazionale del mare, abbiamo presentato ufficialmente alla presidente il Blue forum Italiano, con l’obiettivo di coordinare il dialogo tra tutti gli utenti del mare”.

Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%

Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%




Fmi alza lievemente crescita Italia 2023 a +0,7%, lima 2024 +0,8%




















Roma, 11 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha ritoccato al rialzo di un decimale di punto percentuale la previsione di crescita economica dell’Italia di quest’anno, ora indicata allo 0,7%. E nell’ultimo World Economic Outlook ha limato in misura analoga la stima di crescita del 2024 allo 0,8%.

Sempre per la Penisola, il Fmi prevede che l’inflazione, dall’8,7% dello scorso anno, rallenti sull’insieme del 2023 al 4,5% e prosegua la dinamica di calmieramento il prossimo anno a una media del 2,6%. Il tasso di disoccupazione dall’8,1% del 2022 salirebbe all’8,3% quest’anno e all’8,4% il prossimo.

Fmi: peggiorano i rischi di atterraggio brusco dell’economia

Fmi: peggiorano i rischi di atterraggio brusco dell’economia





Fmi: peggiorano i rischi di atterraggio brusco dell’economia




















Roma, 11 apr. (askanews) – Le possibilità di un “atterraggio morbido” dell’economia si sono indebolite mentre tornano a prevalere i rischi al ribasso e le possibilità di un “atterraggio brusco sono marcatamente aumentate”. È il quadro poco rassicurante fornito dal Fondo monetario internazionale nel sommario che apre il World Economic Outlook, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington.

A pesare sono innanzitutto l’inflazione persistentemente elevata e le recenti turbolenze delle Borse. Sebbene il carovita si sia attenuato, l’inflazione di fondo si dimostra tenace mentre i mercati del lavoro restano tirati in diverse economie. Intanto, rileva il Fmi “gli effetti collaterali del rapido rialzo dei tassi di interesse delle banche centrali stanno diventando evidenti, con le vulnerabilità del settore bancario che sono finiti sotto i riflettori e i timori di contagio che sono cresciuti su tutto il settore finanziario, incluse nelle istituzioni non bancarie”. Nel rapporto le previsioni di crescita globale sono state riviste al ribasso di 0,1 punti percentuali sia per quest’anno, al 2,8%, sia per il prossimo al 3%. Nel frattempo “i livelli di indebitamento restano elevati, limitando la capacità dei policy maker di rispondere a nuove sfide. I prezzi delle materie prime, che sono cresciuti marcatamente dopo l’invasione russa dell’Ucraina, si sono moderati, ma la guerra continua e le tensioni geopolitiche restano sono elevate”.

“I rischi sulle prospettive economiche sono pesantemente sbilanciati al ribasso e le possibilità di un atterraggio brusco (dell’economia) sono marcatamente aumentate – prosegue l’executive summary del Weo -. Le tensioni nel settore finanziario potrebbero amplificarsi e potrebbe prendere piede il contagio, indebolendo l’economia reale tramite un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie e con le banche centrali che potrebbero riconsiderare le loro linee”. Secondo il Fmi nel quadro di elevati costi di rifinanziamento e bassa crescita potrebbero materializzarsi “sacche di dissesto sui debiti pubblici”, che potrebbero poi diffondersi e diventare più sistemiche. La guerra in Ucraina potrebbe intensificarsi e portare a maggiori rincari su alimentari e energia, spingendo nuovamente al rialzo l’inflazione. L’inflazione di fondo potrebbe rivelarsi più persistente del previsto richiedendo ancora più stretta monetaria e intanto la frammentazione in blocchi geopolitici ha il potenziale per creare perdite sulla produzione e sugli investimenti esteri diretti.

In tutto questo i decisori politiche politici hanno “un sentiero stretto su cui muoversi per migliorare le prospettive di crescita e minimizzare i rischi”. Il Fmi afferma che le banche centrali devono restare pronte a stringere la loro linea antinflazionistica ma anche capaci di aggiustare e di usare tutto il loro armamentario, inclusi gli strumenti per la stabilità finanziaria, in base a quello che verrà richiesto dagli sviluppi concreti.