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Tag: Sanremo 2023

Premierato, Schlein: giù le mani dal presidente della Repubblica

Premierato, Schlein: giù le mani dal presidente della RepubblicaRoma, 5 nov. (askanews) – “Giù le mani dal presidente della Repubblica”. Elly Schlein, in un intervento su La7 alla trasmissione In Onda, boccià senza possibilità di appello la riforma costituzionale proposta dal Governo. Non solo perchè riduce la presidenza della Repubblica a un “elemento di arredo”, ma anche perchè “indebolisce ulteriormente il Parlamento” e “scardina” la forma di repubblica parlamentare.

Il segretario del Pd, interpellato sulla riforma del premierato proposta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni esordsce così: “Facciamoci qualche domanda se il premierato non esiste in nessun altro Paese. C’è stato in Israele per qualche anno, poi sono tornati indietro perchè evidentemente è un sistema che sradica l’equilibrio dei poteri della Costituzione. E’ una riforma che indebolisce ulteriormente il Parlamento, e non ne abbiamo bisogno davanti a un governo che si sta dimostrando campione nell’uso e nell’abuso della decretazione di urgenza”. Ma c’è un altro motivo altrettanto importante secondo Schlein: “E’ una riforma che indebolisce le prerogative del presidente della Repubblica. In questi anni di navigazione difficile per il Paese se c’è una istituzione che ha garantito la stabilità e la credibilità internazionale dell’Italia è il presidente della Repubblica. Giù le mani dal presidente della Repubblica, che con questa riforma diventa un elemento di arredo, una figurina: ecco, questo è uno degli elementi più preoccupanti”.

Secondo il segretario del Pd “Sostanzialmente, per dirla in un modo semplice, è una riforma che scardina la forma di repubblica parlamentare. Cioè se oggi è il Parlamento espressione della volontà popolare, perchè lo eleggono i cittadini, a decidere della vita di un governo con questa riforma sarebbe una persona sola. Un capo solo al comando a decidere della vita del Parlamento. Cambia tutto, quindi è una riforma pericolosa”.

Tim, Labriola: decisione storica, linfa a rete e nascita nuova Tim

Tim, Labriola: decisione storica, linfa a rete e nascita nuova TimRoma, 5 nov. (askanews) – “Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle Telecomunicazioni”. Lo dichiara Pietro Labriola – Amministratore Delegato TIM che in una nota sottolinea che “non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova TIM di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader”.

“Il primo ringraziamento per questo risultato – sottolinea Labriola – va a tutte le persone della nostra Azienda, da sempre il punto di forza in ogni momento che abbiamo attraversato insieme. Senza di loro non sarebbe stato possibile raggiungere questo importante traguardo. Voglio sottolineare inoltre l’importante ruolo delle Istituzioni e delle Autorità competenti che sono la miglior garanzia per l’esecuzione di questo piano. Infine, a tutti i nostri azionisti – conclude l’ad di Tim – dico che stiamo restituendo a TIM la possibilità di guardare ad un futuro sostenibile e di essere pronta a cogliere le opportunità che avrà davanti. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada tracciata dal piano approvato con l’appoggio dei nostri principali azionisti, restando sempre aperti al dialogo e alle proposte che ci vengono sottoposte, in particolare, dai soci più importanti. Siamo convinti che la forza del nostro Gruppo, insieme a ciò in cui crediamo, porterà a far crescere l’Azienda e a generare valore per tutti. Ora torniamo a lavorare a testa bassa per mettere a terra questa grande e storica decisione del CDA di oggi”.

Tim, Rossi: decisioni di oggi fanno il bene di Tim e del Paese

Tim, Rossi: decisioni di oggi fanno il bene di Tim e del PaeseRoma, 5 nov. (askanews) – “Le delibere approvate oggi con grande responsabilità e coraggio dal Consiglio di TIM vanno nella direzione di fare il bene di TIM, delle persone che vi lavorano, dei suoi azionisti, del Paese intero”. Lo dichiara in una nota il presidente di Tim Salvatore Rossi secondo il quale si tratta di “una scelta chiara su un tema di cui si discuteva da molti anni. La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche l’apprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM”.

“La nuova TIM dei servizi, più libera da pesi finanziari e più forte sul mercato – conclude Rossi – potrà dare il suo contributo a sviluppare quella capacità di innovazione che è fondamentale per accompagnare famiglie, imprese e pubblica amministrazione verso un futuro totalmente digitale”.

Tim, Vivendi calpestati diritti azionisti, preannuncia azioni legali

Tim, Vivendi calpestati diritti azionisti, preannuncia azioni legaliRoma, 5 nov. (askanews) – Vivendi, primo azionista di Tim, “si rammarica profondamente” che il Consiglio di Amministrazione di TIM abbia accettato l’offerta di KKR di acquistare la rete di TIM senza innanzitutto informare e richiedere un voto ai propri azionisti, contravvenendo così alle norme di governance applicabili”. Il gruppo francese preannuncia azioni legali contro le deliberazioni del cda: “essendo rimasti inascoltati tutti gli appelli alla ragionevolezza, Vivendi utilizzerà ogni mezzo legale ha la possibilità di impugnare tale decisione e di tutelare i propri diritti e quelli di tutti gli azionisti”, si legge in un comunicato diffuso da Vivendi alla fine del cda Tim.

“Le motivate richieste di Vivendi, espresse attraverso molteplici comunicazioni al Consiglio di Amministrazione, l’ Sindaci e l’Autorità di regolamentazione del mercato (Consob), volta a tutelare tutti gli azionisti e a prevenire una situazione così pregiudizievole – si legge nella nota – sono state completamente ignorate. Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha quindi privato ciascun azionista del diritto di esprimere il proprio parere in sede di delibera Assemblea degli Azionisti, nonché del connesso diritto di recesso per i soci dissenzienti”. Secondo Vivendi “cinque pareri pro veritate hanno confermato la cessione dell’intera infrastruttura di rete di Telecom Italia ha comportato un netto cambiamento dell’oggetto sociale di TIM che avrebbe reso necessaria una preventiva modifica dell’art statuto della società, decisione di competenza esclusiva dell’Assemblea Straordinaria incontro. La decisione assunta dal Consiglio di Amministrazione di TIM – si legge ancora – è viziata anche dalla mancata applicazione delle disposizioni in materia operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate, alla luce della partecipazione con poteri decisionali del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che controlla la parte correlata di TIM, Cassa Depositi e Prestiti”.

“Vivendi ricorda che, per respingere la sua richiesta di applicazione della procedura OPC, il Presidente di TIM ha dichiarato per iscritto che l’offerta riguarda solo il fondo Kkr che avrebbe il controllo esclusivo della rete italiana di trasmissione. essendo rimasti inascoltati tutti gli appelli alla ragionevolezza, Vivendi utilizzerà ogni mezzo legale ha la possibilità di impugnare tale decisione e di tutelare i propri diritti e quelli di tutti gli azionistilo il fondo KKR, che avrebbe il controllo esclusivo su quello italiano rete di trasmissione. “Vivendi – conclude la nota – ritiene che, a seguito di tale violazione dello statuto e del regolamento OPC, la delibera adottato oggi dal Consiglio di Amministrazione è illegittimo e comporta la responsabilità degli amministratori di TIM che hanno votato per la transazione. Di conseguenza, essendo rimasti inascoltati tutti gli appelli alla ragionevolezza, Vivendi utilizzerà ogni mezzo legale ha la possibilità di impugnare tale decisione e di tutelare i propri diritti e quelli di tutti gli azionisti”.

Tim, cda approva offerta Kkr per Netco. Rete vale fino a 22 mld

Tim, cda approva offerta Kkr per Netco. Rete vale fino a 22 mldRoma, 5 nov. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi sotto la presidenza di Salvatore Rossi nelle giornate del 3, 4 e 5 novembre, ha esaminato l’offerta vincolante presentata lo scorso 16 ottobre da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (“KKR”) relativamente all’acquisto di attività relative alla rete fissa di TIM (NetCo), inclusa FiberCop, da parte di una società (Optics BidCo), controllata da KKR, nonchè l’offerta non vincolante sull’intera partecipazione detenuta da TIM in Sparkle.

Lo rende noto un comunicato ufficiale dell’azienda specificando che il Consiglio, all’esito di un ampio e approfondito esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari (Goldman Sachs, Mediobanca e Vitale & Co per la Società ed Equita e Lion Tree individuati dagli Amministratori indipendenti) e legali (Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio legale associato per la Società e Studio Carbonetti per gli Amministratori indipendenti), ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli e 3 contrari) l’offerta vincolante per NetCo presentata da KKR. In particolare, a seguito dell’approvazione consiliare si procederà alla sottoscrizione di un transaction agreement che disciplina:

Il conferimento da parte di TIM di un ramo d’azienda – costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia – in FiberCop, società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame; Il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco (come detto, veicolo controllato da KKR) dell’intera partecipazione detenuta da TIM in FiberCop medesima, all’esito del predetto conferimento (FiberCop post conferimento “Netco”). Inoltre, il transaction agreement prevede la sottoscrizione alla data del closing dell’operazione di un master services agreement che regolerà i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi da NetCo a TIM e da TIM a NetCo a seguito del completamento dell’operazione.

Il Consiglio ha altresì deliberato a maggioranza (con 11 voti favorevoli e 3 contrari), sulla base dei pareri forniti dai professori Piergaetano e Carlo Marchetti, Andrea Zoppini, Giuseppe Portale, Antonio Cetra, Claudio Frigeni e dall’Avvocato Luca Purpura, che la decisione sull’offerta è di competenza esclusiva consiliare. Il Consiglio ha quindi dato mandato all’Amministratore Delegato di finalizzare e sottoscrivere i contratti vincolanti relativi all’offerta. L’offerta vincolante valorizza NetCo (esclusa Sparkle) a un Enterprise value di 18,8 miliardi di euro, senza considerare eventuali incrementi del predetto valore derivanti dal potenziale trasferimento di parte del debito a NetCo e da earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni che potrebbero aumentare il valore sino a 22 miliardi di euro.

In particolare, l’offerta ipotizza che il closing avvenga entro l’estate 2024 e prevede che il prezzo del ramo d’azienda oggetto di conferimento in FiberCop sia soggetto ad aggiustamento (usuale per questa tipologia di operazione) al closing in relazione a determinati parametri e target predefiniti, quali, inter alia, la cassa e il debito trasferiti, il livello del capitale circolante, il costo registrato negli ultimi 12 mesi dei dipendenti trasferiti e il rispetto di alcuni obbiettivi di investimento e di installazione della rete in fibra ottica.

Esce prima Riserva Chianti Classico di Vignamaggio certificata biologica

Esce prima Riserva Chianti Classico di Vignamaggio certificata biologicaMilano, 5 nov. (askanews) – La Riserva di Chianti Classico Docg Gherardino 2018 di Vignamaggio è la prima a riportare il marchio biologico in etichetta. Dedicato a Gherardino Gherardini, il capostipite della casata che edificò Vignamaggio nel XIV secolo, questo vino è prodotto con il 90% di uve Sangiovese delle microzone Solatìo, Vitigliano e Querceto, e con il 10% di Merlot della microzona Prato, tutte comprese tra i comuni di Greve e Panzano in Chianti (Firenze), ad un altezza tra i 275 e i 450 metri slm.

Sette secoli di storia documentata fanno di Vignamaggio, che sorge esattamente a metà strada tra Firenze e Siena, una delle più antiche aziende agricole d’Italia. Una pergamena del 1404 è la testimonianza che la produzione di vino ha attraversato le epoche e le proprietà: dalla famiglia Gherardini a quella rinascimentale dei Gherardi, dal conte Bino Sanminiatelli all’avvocato Gianni Nunziante, fino al proprietario attuale, il noto architetto paesaggista francese Patrice Taravella. Sotto la sua guida, Vignamaggio ha intrapreso l’ampliamento dei giardini storici, il rinnovo degli edifici e l’estensione delle attività agricole con l’obiettivo di trasformare la Tenuta nel “Gran Giardino del Chianti Classico”. Vignamaggio, tra le aziende fondatrici nel 1924 del Consorzio Chianti Classico, il primo in Italia, conta oggi 65 ettari vitati sui 400 complessivi, grazie ai quali produce circa 220mila bottiglie all’anno, divise in undici referenze, il 60% delle quali viene esportata.

L’annata 2018 che ha dato vita a questa Riserva tirata in 50mila bottiglie, “è stata caratterizzata da un inverno tipico chiantigiano, arrivato a 10 gradi sotto lo zero, ben diverso da quello mite degli ultimi anni” spiega l’agronomo della Cantina, Francesco Naldi, aggiungendo che “le piogge hanno attraversato la primavera e l’inizio dell’estate ma tuttavia sono cessate ad agosto, e settembre ha visto un susseguirsi di giornate soleggiate con una grande escursione termica fra giorno e notte, che ha consentito di portare ad una corretta maturazione fenolica e aromatica le uve”. Per questo “Gherardino” il Sangiovese affina in botti di rovere da 15 a 20 ettolitri, mentre il Merlot riposa in barrique, e dopo circa 18 mesi vengono assemblati e l’ultima parte dell’affinamento avviene sul taglio fatto. Il millesimo 2018 è stato imbottigliato a inizio del 2022, e affina fino all’immissione in commercio.

WomenX Impact Summit 2023, le donne per un futuro inclusivo

WomenX Impact Summit 2023, le donne per un futuro inclusivoRoma, 5 nov. (askanews) – Il WomenX Impact Summit 2023 è sempre più vicino: il 23, 24 e 25 novembre presso il FICO Eataly World di Bologna e Online andrà in scena la terza edizione dell’evento internazionale che ha come obiettivo la crescita personale e professionale delle donne attraverso testimonianze e casi studio che forniranno spunti interessanti a tutto il pubblico: in un unico appuntamento di tre giorni le migliori rappresentanti di una rete globale di donne ambiziose, leader del settore, imprenditrici e professioniste determinate a plasmare il futuro.

Si tratta dell’evento annuale in cui l’omonima community – che oggi conta oltre 30.000 persone – dedicata a ispirare, connettere e creare opportunità di carriera per le donne di tutto il mondo si incontra dal vivo. Con focus su innovazione, leadership ed empowerment, la Community di WomenX Impact offre durante tutto l’anno un’ampia gamma di risorse, eventi ed opportunità per aiutare le donne a raggiungere il loro pieno potenziale. Il WomenX Impact Summit 2023 promette di essere un’esperienza unica, con un programma straordinario che include tanti argomenti volti ad aprire vere e proprie finestre di ispirazione, formazione e dialogo su tematiche importanti e attuali quali Lavoro, Carriera, Digital Marketing, Diversità, Inclusione, Gender Gap, Educazione Finanziaria, Salute Mentale, Sostenibilità e molto altro ancora.

Artissima, il premio illy Present Future a Bekhbaatar Enkhtur

Artissima, il premio illy Present Future a Bekhbaatar EnkhturTorino, 5 nov. (askanews) – È l’artista proveniente dalla Mongolia Bekhbaatar Enkhtur il vincitore della ventitreesima edizione del Premio illy Present Future della fiera Artissima di Torino, sostenuto da illycaffè dal 2001 e assegnato al progetto ritenuto più interessante della sezione curata Present Future, dedicata alla scoperta di nuovi talenti. L’artista è presentato dalla galleria Matèria, Roma.

Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Tom Engels, direttore artistico, Grazer Kunstverein, Graz, Robert Leckie, direttore, Spike Island, Bristol, Kasia Redzisz, direttrice artistica, KANAL Centre Pompidou, Brussels, e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, con la seguente motivazione: “La giuria è lieta di consegnare il Premio illy Present Future 2023 a Bekhbaatar Enkhtur, rappresentato da Matèria. La manipolazione di materiali effimeri e quotidiani da parte di Enkhtur costruisce una narrazione mitologica unica, evocando visioni di una vita passata come se fosse estratta dalle profondità della memoria collettiva. Il lavoro di Enkhtur non solo dimostra finezza scultorea, ma invita gli spettatori a entrare in un universo intimo, in cui la storia e l’eredità culturale vengono reimmaginate”. Assegnato al progetto considerato più innovativo, il Premio illy Present Future è da sempre piattaforma per la scoperta di nuovi talenti. Nel 2022 il premio è stato assegnato all’artista Peng Zuqiang, presentato dalla galleria Antenna Space di Shanghai, la cui personale, Vestiges, è in corso presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in concomitanza con Artissima 2023. Con il premio l’intento di illycaffè è quello di offrire un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti e conferma il ruolo attivo della fiera nel sostegno dei talenti internazionali.

Tamirat Tola ed Hellen Obiri hanno vinto la maratona di New York

Tamirat Tola ed Hellen Obiri hanno vinto la maratona di New YorkRoma, 5 nov. (askanews) – Sono l’etiope Tamirat Tola e la keniana Hellen Obiri i vincitori della 52ma edizione della New York City Marathon partita nella mattinata statunitense dal Ponte di Verrazzano e conclusasi 42.195km più tardi all’interno del Central Park.

Gara maschile che, come spesso accade trova un punto di svolta in prossimità del Queensboro Bridge, al 25mo chilometro, con Tamirat Tola, il keniano Albert Korir e l’etiope Jemal Yimer che lasciano sul posto il sorprendente marocchino Zouhair Talbi, Abdi Nageeye e Shura Kitata. Ancor prima del 30mo Tola spinge ancora staccando prima il keniano e poi, a 10km dal traguardo, il connazionale Ymer. 2h04’58” (primato della gara) il crono del Campione del Mondo di Eugene 2022, al suo primo successo in una Major. Poi crolla Yimer e Korir è secondo in 2h06’57”, Kitata terzo in 2h07’11”. Il primatista italiano Iliass Aouani sempre saldamente nella Top10: alla fine arriverà un grandissimo settimo posto in 2h09’48”. Decisamente diverso l’andamento della gara femminile con ben 11 atlete, capeggiate dall’attivissima americana Kellyn Taylor, che si sono studiate a lungo, e più precisamente fino al chilometro 35 quando una “timida” accelerazione screma il gruppo di 4 unità. La NYCM si decide solamente a 5km dal traguardo con la violenta accelerazione della keniana Viola Cheptoo che accende la lotta per la vittoria: oltre alla Cheptoo, rimangono a guidare Hellen Obiri, Letesenbet Gidey e poco più tardi Sharon Lockedi e Brigid Kosgei. All’ingresso in Central Park accelera la Obiri e poco più tardi alzano bandiera bianca Cheptoo e Kosgei. Poi bellissimo testa a testa tra Obiri e Gidey con la prima che avrà la meglio in 2h27’23”. L’etiope è seconda in 2h27’29”, podio completato dalla vincitrice 2022 Sharon Lockedi (2h27’33”).

All’ingresso in Central Park accelera la Obiri e poco più tardi alzano bandiera bianca Cheptoo e Kosgei. Poi bellissimo testa a testa tra Obiri e Gidey con la prima che avrà la meglio in 2h27’23”. L’etiope è seconda in 2h27’29”, podio completato dalla vincitrice 2022 Sharon Lockedi (2h27’33”).

Usa,Trump avanti in 5 stati critici, secondo sondaggio NyTimes/Siena

Usa,Trump avanti in 5 stati critici, secondo sondaggio NyTimes/SienaRoma, 5 nov. (askanews) – Il presidente Biden è dietro a Donald J. Trump in cinque dei sei più importanti stati ‘in bilico’ a solo un anno dalle elezioni presidenziali del 2024. Biden sta pagando lo scotto di enormi dubbi sulla sua età e di una profonda insoddisfazione per la sua gestione dell’economia e per una miriade di altre questioni. E’ quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto dal New York Times e dal Siena College.

Secondo il sondaggio Biden perde contro Trump, il suo più probabile rivale repubblicano, con un margine compreso tra tre e dieci punti percentuali tra gli elettori registrati in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania. Secondo il sondaggio, Biden è avanti solo in Wisconsin, di due punti percentuali. Il malcontento è ben visibile in tutto il sondaggio del Times/Siena, con la maggioranza degli elettori che afferma che le politiche di Biden li hanno danneggiati personalmente. L’indagine rivela anche – scrive il New York Times – fino a che punto la coalizione multirazziale e multigenerazionale che ha eletto Biden si stia logorando. I gruppi demografici che hanno sostenuto Biden con margini schiaccianti nel 2020 sono ora molto più duramente contestati, poiché due terzi dell’elettorato vedono il Paese muoversi nella direzione sbagliata.

Gli elettori sotto i 30 anni favoriscono Biden solo di un punto percentuale, il suo vantaggio tra gli elettori ispanici è ridotto a una sola cifra e il suo vantaggio nelle aree urbane è la metà del vantaggio di Trump nelle regioni rurali. E mentre le donne continuavano a favorire Biden, gli uomini preferiscono Trump con un margine due volte più ampio, invertendo il vantaggio di genere che aveva alimentato così tante conquiste democratiche negli ultimi anni. Gli elettori neri – a lungo un baluardo per i democratici e per Biden – stanno ora registrando in questi stati il 22% di sostegno per Trump, un livello mai visto nella politica presidenziale per un repubblicano nei tempi moderni.

Sommando tutti gli elementi insieme, Trump è in vantaggio di 10 punti in Nevada, di sei in Georgia, di cinque in Arizona, di cinque in Michigan e di quattro in Pennsylvania. Biden ha un vantaggio di 2 punti in Wisconsin. Secondo il sondaggio, Biden e Trump sono entrambi profondamente – e allo stesso modo – impopolari. Ma gli elettori che a stragrande maggioranza hanno affermato che la nazione era sulla strada sbagliata stanno sfogando le loro frustrazioni sul presidente.