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Tag: Sanremo 2023

Raggi contro Gualtieri, maggioranza in difesa: lei è surreale

Raggi contro Gualtieri, maggioranza in difesa: lei è surrealeRoma, 2 nov. (askanews) – Scambio acceso a mezzo stampa tra l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi e la maggioranza capitolina, che le rimprovera un giudizio ingeneroso nei confronti del suo successore, l’attuale sindaco Roberto Gualtieri. Raggi, in un’intervista al portale Roma Today, ha attaccato Gualtieri che a suo dire, nel corso dei primi due anni di mandato, ha solo tagliato nastri di opere che non ha fatto. Sono stati proprio i cittadini a ricordargli che non era tutto frutto del suo lavoro. Davvero imbarazzante”. Raggi ha ricordato di aver lasciato “una macchina che finalmente stava iniziando a muoversi. Se fosse ferma, Gualtieri coerentemente dovrebbe smetterla di andare in giro ad inaugurare opere che ha avviato la mia amministrazione. O vuol far credere che sono sue le gare avviate tre anni fa?”, si è chiesta l’ex sindaca pentastellata.

Non si è fatta attendere la risposta della maggioranza che sostiene la Giunta Gualtieri: la capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio Valeria Baglio ha definito l’intervista “surreale e paradossale”, L’ex sindaca, secondo Baglio “continua a distorcere la realtà con un’incredibile faccia tosta sui temi della città. Il Movimento Cinque Stelle ci ha lasciato un’eredità disastrosa segnata da errori, lacune, inefficienze e assenza di decisioni, un flop che ha portato Roma alla paralisi, dai trasporti ai rifiuti”. Finalmente, sostiene Baglio “abbiamo voltato pagina e stiamo rimediando alla cattiva gestione di chi continua a infangare il nostro lavoro facendo circolare notizie prive di fondamento, con l’unico obiettivo di screditare questa Amministrazione. Continueremo a lavorare a testa bassa, dando il massimo, perché abbiamo a cuore la città e i suoi cittadini”. La presidente Pd della commissione consiliare cultura, Erica Battaglia, ha sottolineato che “da una collega che è stata anche lei sindaco, ci saremmo tutti aspettati un po’ più di senso della realtà, anche a fronte dei cantieri che si stanno aprendo nella città, dei fondi che si è stati capaci di attivare e spendere, dei servizi un tempo fermi che sono stari riattivati. Si può fare sempre meglio, certo, ma riteniamo superficiale e poco politico il suo giudizio nei confronti del sindaco Gualtieri”. Il capogruppo capitolino della Lista Civica Gualtieri, Giorgio Trabucco, rivendica che l’attuale maggioranza si trovi “a dover gestire una città dopo venti anni di vuoto assoluto e numerosi fallimenti. Soprattutto dopo un lungo periodo in cui a livello programmatico non è stato fatto davvero nulla. Mi viene un po’ da sorridere – aggiunge Trabucco – se penso al tema dei rifiuti e alle risposte date dalla Raggi, la nostra amministrazione ha finalmente avuto una visione a lungo termine, costruiremo degli impianti e avremo una soluzione chiara e definitiva. Parlare quando si è fatto davvero poco e niente forse andrebbe evitato”. “Si parla di tagli dei nastri per opere realizzate dalla Raggi: penso al Palazzetto dello Sport, chiaro esempio del fallimento a 5 stelle, senza un’integrazione di oltre 2 milioni di euro della nostra amministrazione, sicuramente sarebbe ancora chiuso. Questo solo per elencare qualcosa – aggiunge Trabucco – la collega Raggi, ha avuto il tempo di governare e i risultati sono stati fallimentari, ora lasci fare a noi”, conclude.

Comandante in capo ucraino ammette: controffensiva in vicolo cieco

Comandante in capo ucraino ammette: controffensiva in vicolo ciecoRoma, 2 nov. (askanews) – Alcuni osservatori si sono affrettati ad annunciarlo molto presto. Altri non volevano ammetterlo. In un’intervista al settimanale britannico The Economist, il comandante in capo dell’esercito ucraino Valery Zaluzhny ha ammesso: la grande controffensiva iniziata a giugno non ha avuto l’effetto desiderato. Il generale ammette francamente di essere “in un vicolo cieco”. “Probabilmente non ci sarà alcuna svolta profonda e bella”, si rammarica.

Giovedì 2 novembre, il Cremlino ha respinto il termine “impasse”, ritenendo che “la Russia continua incessantemente la sua operazione militare speciale” e che “tutti gli obiettivi fissati dovrebbero essere raggiunti”. Valeri Zaluzhny, regista di questa controffensiva avanzata solo di 17 chilometri in quasi cinque mesi, teme ora apertamente uno stallo a vantaggio della Russia e paragona il conflitto alla “Prima Guerra Mondiale”. Parlando all’Economist, il generale Zaluzhny riconosce diversi errori nella pianificazione e nella conduzione della controffensiva. Inizialmente ammette di ritenere che infliggere perdite sufficienti alla Russia avrebbe dato un vantaggio all’Ucraina. “La Russia ha perso almeno 150.000 uomini”, stima. “In qualsiasi paese, tali perdite avrebbero posto fine alla guerra”. Ma, supponendo che questa cifra sia esatta, non è così in Russia, che storicamente ha l’abitudine di sacrificare un gran numero di soldati per raggiungere i propri scopi, come durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale.

L’ufficiale ammette anche che il suo esercito non è avanzato così rapidamente come si aspettava. “Secondo i manuali della NATO e i calcoli che abbiamo fatto, quattro mesi avrebbero dovuto bastarci per raggiungere la Crimea, combattere lì e tornare”, spiega. I suoi uomini, al contrario, sono stati ostacolati dalle efficacissime linee di difesa della Russia e non sono riusciti a stabilirsi permanentemente sulla riva sinistra del Dnepr. “All’inizio pensavo che ci fosse un problema con i nostri comandanti, quindi ne ho cambiati alcuni”, spiega Zaluzhny. “Poi ho pensato che forse i nostri soldati non erano adatti alla loro missione, quindi ne ho trasferiti alcuni in alcune brigate”, aggiunge. Ma invano. Ogni volta che le truppe ucraine tentavano di avanzare, si incontravano con artiglieria, droni e campi minati sparsi sul campo di battaglia, con la tecnologia moderna che impediva qualsiasi operazione furtiva. “Noi vediamo tutto ciò che fa il nemico e lui vede tutto ciò che facciamo noi”, riassume il generale.

Per Valeri Zaluzhny, un massiccio salto tecnologico è quindi essenziale per uscire dall’”impasse”. L’alto ufficiale invita quindi all’innovazione nei settori dei droni, della guerra elettronica, delle capacità anti-artiglieria e delle attrezzature per lo sminamento, comprese nuove soluzioni robotiche. Se il comandante in capo si dice “grato” per le consegne di armi occidentali, si rammarica che a volte siano arrivate troppo tardi per fare davvero la differenza. Missili e carri armati a lungo raggio “ci sarebbero stati particolarmente utili l’anno scorso”, per sfruttare il successo delle controffensive a Kharkiv e Kherson, scivola. “Ma sono arrivati solo quest’anno.” Ma neanche il generale ucraino si nasconde dietro questi ultimi arrivi. “È importante capire che questa guerra non può essere vinta con le armi della generazione passata e con metodi obsoleti”, insiste. “Porteranno inevitabilmente a ritardi e, quindi, alla sconfitta”. Secondo lui la tecnologia farà la differenza in questa guerra.

Nel frattempo Valeri Zaluzhny vuole fare di tutto per evitare la guerra di trincea. “Il rischio più grande (con questa opzione) è che la guerra duri per anni e logori lo Stato ucraino”, sottolinea. A differenza della Russia, l’Ucraina non ha una riserva umana quasi illimitata. Se il salto tecnologico non avviene rapidamente, “prima o poi ci renderemo conto che semplicemente non abbiamo abbastanza persone per combattere”, conclude l’ufficiale.

Piano Mattei, domani in Consiglio dei ministri il decreto legge che delinea strategie e governance

Piano Mattei, domani in Consiglio dei ministri il decreto legge che delinea strategie e governanceRoma, 2 nov. (askanews) – Il cosiddetto Piano Mattei approda domani, salvo sorprese, in Consiglio di ministri. Un decreto legge con cui il governo Meloni vuole sottolineare l’urgenza di dare concretezza, definendo strategie e governance, alla collaborazione annunciata nei mesi scorsi tra Italia e Stati del Continente africano. Una collaborazione che punta, secondo quanto si legge in una bozza del dl, da una parte a “promuovere lo sviluppo economico e sociale” dell’Africa e dall’altra a “prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari” su cui la Premier è tornata ieri nella telefonata-tranello dei due comici russi criticando anche l’inazione dell’Ue.

Il Piano, secondo quanto si legge, guarda al “coordinamento” delle iniziative, oltreché pubbliche, “private, anche finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente africano” e mira a inserirsi nella “più ampia strategia italiana di tutela e promozione della sicurezza nazionale in tutte le sue dimensioni, inclusa quella economica, energetica, climatica, alimentare e del contrasto ai flussi migratori irregolari”. Il Piano Mattei avrà durata quadriennale e potrà essere aggiornato anche prima della scadenza. Tra gli ambiti di intervento fa riferimento ai seguenti settori: “cooperazione allo sviluppo, promozione delle esportazioni e degli investimenti, istruzione e formazione professionale, ricerca e innovazione, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici, ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali, valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili, sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile, promozione dell’occupazione, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare”.

Viene istituita una cabina di regia “presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri ministri, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell’ICE-Agenzia italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, della Cdp e della società Sace”. Della cabina di regia, che sarà convocata e presieduta dal vicepresidente su delega del premier, faranno pure parte “rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e del terzo settore, rappresentanti di enti pubblici o privati, esperti nelle materie trattate, individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Ferrari: 51% consegne III trim. è con motorizzazione ibrida

Ferrari: 51% consegne III trim. è con motorizzazione ibridaMilano, 2 nov. (askanews) – Nella gamma prodotti Ferrari del terzo trimestre sono compresi nove modelli con motore a combustione interna (Ice) e quattro modelli a motorizzazione ibrida che hanno raggiunto il 51% delle consegne totali.

Nel terzo trimestre Ferrari ha consegnato 3.459 vetture (+9%) grazie a un portafoglio ordini solido che rispecchia i volumi, le aree geografiche e i piani di allocazione prodotti per trimestre. Nel dettaglio, la regione Emea ha registrato un aumento dell’8,3%, le Americhe del 21,1%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato una diminuzione di 36 unità e la regione Resto dell’Apac è rimasta pressoché invariata. Le consegne del trimestre sono state trainate dalle famiglie 296 e SF90, mentre la F8 Spider è prossima alla fine del suo ciclo di vita. Nel corso del trimestre le consegne della 812 Competizione A e della Purosangue erano in fase di accelerazione, mentre sono proseguiti i piani di allocazione della Daytona SP3.

Esce “C’era una volta il (mio) tennis” di Claudio Pistolesi

Esce “C’era una volta il (mio) tennis” di Claudio PistolesiRoma, 2 nov. (askanews) – Sarà presentato per la prima volta a Roma, presso il Tennis Club Parioli, il libro autobiografico dell’ex campione di tennis, attualmente imprenditore e coach internazionale di tennis Claudio Pistolesi. L’incontro avrà luogo martedì 7 novembre alle ore 19:00. Insieme all’autore ne parleranno l’ex giocatore e tecnico nazionale FIT Claudio Panatta, il giornalista e coach Patrick vom Bruck e l’editore Alberto Gremese. Ad introdurre la serata sarà Emanuela Andreoli, Consigliere del TCP delegato agli eventi ed attività culturali.

C’era una volta il (mio) tennis (Gremese editore) è un libro rivolto a tutti gli appassionati di tennis che, scritto in prima persona, narra emozioni, tensioni, frustrazioni, speranze, illusioni e gioie dei giocatori e dei loro allenatori in un excursus che spazia dal tennis “romantico”, che Pistolesi ha giocato in un’epoca marcata da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, a quello moderno, contrassegnato dai successi di Federer, Djokovic e Nadal. I suoi ricordi lasciano affiorare gli entusiasmi, le tensioni, le speranze e le delusioni che questo sport straordinario porta con sé, insieme ai profondi mutamenti che ne hanno cambiato le dinamiche di gioco nel corso degli ultimi trent’anni. E tra tante emozioni vissute in prima persona, c’è anche posto per gli aneddoti più scanzonati e divertenti della sua movimentata vita sportiva. Il volume gode della prefazione di Adriano Panatta.

Comunali Firenze, Giani: serve sintesi unitaria o saranno primarie

Comunali Firenze, Giani: serve sintesi unitaria o saranno primarieFirenze, 2 nov. (askanews) – “C’è Cecilia Del Re, si parla di Sara Funaro, altra bravissima amministratrice lei più impegnata sul piano del sociale, della scuola, del lavoro, e poi vediamo quali sono. Sulla base delle candidate e dei candidati verificheremo se ci sono le condizioni di una sintesi unitaria.” Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commenta il lancio della candidatura a sindaco di Firenze dell’ex assessore comunale, Cecilia Del Re, che continua a chiedere al Pd le primarie.

“Vedremo se ci sono le condizioni di una sintesi unitaria che veda impegnata una come sindaco, altri come assessori o nel ruolo di una squadra. Sono d’accordo col sindaco Nardella -aggiunge Giani- se c’è la possibilità di raggiungere una sintesi unitaria, è bene perseguirla, per evitare quelle lacerazioni che le primarie tante volte si portano dietro. Se quelle condizioni non ci sono, allora viviamo con serenità le primarie”. Giani ricorda una recente foto in cui abbraccia Del Re e Funaro: “ricordiamoci che l’obiettivo sono in nostri valori, i nostri programmi. Cerchiamo di vivere le primarie con spirito costruttivo, per cui diverse persone e diversi programmi trovano una sintesi e si proiettano con più forza verso l’elettorato”, conclude Giani.

Olio oliva, da Regione 430mila euro per frantoi Dop Garda e Laghi lombardi

Olio oliva, da Regione 430mila euro per frantoi Dop Garda e Laghi lombardiMilano, 2 nov. (askanews) – Apre lunedì 6 novembre il bando di Regione Lombardia dedicato all’ammodernamento dei frantoi oleari. A disposizione 430mila euro per gli impianti presenti nelle zone di produzione dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta comprese nelle Dop “Garda” e “Laghi lombardi”.

“Questi fondi – commenta l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi – serviranno a supportare un settore che nella nostra regione vanta produzioni di nicchia ma di altissimo pregio. Consentirà di puntare sulla tecnologia per rinnovare impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine, con l’obiettivo di migliorare non solo la qualità del prodotto, ma anche la sostenibilità ambientale dei processi”. Il bando, che utilizza parte dei fondi del Pnrr destinati alla Lombardia dal governo, sarà aperto all’invio delle domande entro il 15 gennaio 2024. Sosterrà interventi con un minimo di spesa di 10.000 euro e massimo di 200.000 euro, con l’80% di cofinanziamento regionale per i giovani agricoltori, il 10% per le grandi imprese e il 65% per le altre imprese. I frantoi lombardi presenti nell’areale Dop sono circa 35.

In Lombardia gli uliveti coprono circa 1.350 ettari di superficie, con quasi 1.700 aziende attive nelle province di Bergamo, Brescia, Mantova, Sondrio, Como, Lecco e Varese. La produzione media di olio d’oliva nell’ultimo triennio è stata di 702 tonnellate, con forti oscillazioni dovute soprattutto a fenomeni legati alle condizioni metereologiche. Importante anche la coltivazione biologica, che occupa circa 227 ettari. La Dop Garda è suddivisa nelle due menzioni geografiche “Bresciano” e “Orientale”, mentre la Dop Laghi Lombardia comprende a sua volta le due sottozone “Sebino” e “Lario”. “La Lombardia – prosegue Beduschi – vuole valorizzare anche filiere, come quella dell’olio, solitamente non accostate all’immagine della nostra agricoltura. Comparto che, tuttavia, vanta una tradizione secolare grazie ai microclimi unici dei nostri laghi”. “Questi interventi – conclude – serviranno a dare ulteriore spinta al settore per esprimere un grandissimo potenziale, tutto vocato alla qualità”.

Ferrari: ricavi III trim +24% a 1,54 mld, alza stime 2023

Ferrari: ricavi III trim +24% a 1,54 mld, alza stime 2023Milano, 2 nov. (askanews) – Ferrari chiude un altro trimestre record e alza le stime per il 2023. Nel terzo trimestre i ricavi sono pari a 1,544 miliardi (+23,5% a/a), le consegne a 3.459 unità (+8,5%). L’Adjusted Ebit è pari a 423 milioni(+41,6%), pari a un margine del 27,4%, l’utile netto adj a 332 milioni (+46%), l’utile diluito per azione adj di 1,82 euro. L’Adjusted Ebitda è pari a 595 milioni (+37%) pari a un margine del 38,6%. La generazione di free cash flow industriale è pari a 301 milioni.

“Un altro trimestre da record, con una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni, che ci porta ad aumentare la guidance per l’anno. Il portafoglio ordini rimane ai massimi livelli grazie alla forte domanda in tutte le aree geografiche e si estende a tutto il 2025”, ha commentato l’Amministratore Delegato Benedetto Vigna. Per il 2023, Ferrari stima un aumento dei ricavi a 5,9 miliardi (da 5,8 mld), un adj Ebit di 1,57 miliardi (da 1,51-1,54 mld), un adj Ebitda di 2,25 miliardi (2,19-2,22 mld), con un margine uguale o superiore al 38%. Confermato il free cash flow industriale di 900 milioni.

Dal 4 al 12 novembre al via Cantine aperte a San Martino

Dal 4 al 12 novembre al via Cantine aperte a San MartinoRoma, 2 nov. (askanews) – Ritorna dal 4 al 12 novembre Cantine aperte a San Martino, il tradizionale appuntamento del post-vendemmia che celebra l’autunno organizzato dal Movimento Turismo del Vino alla scoperta delle eccellenze enologiche di tutto lo Stivale e in particolare all’assaggio del vino nuovo.

“Siamo pronti e entusiasti di dare il via alla nuova edizione di Cantine Aperte a San Martino – spiega in una nota Nicola D’Auria, presidente del Movimento Turismo del Vino – e non vediamo l’ora di far apprezzare al pubblico i profumi di un calice di vino nuovo. Un tipo di vino spesso poco conosciuto che le cantine MTV vogliono valorizzare con un programma ricco di esperienze per tutti i gusti e tutte le età”. In calendario passeggiate in vigna, degustazioni guidate di vecchie e nuove annate, escursioni all’aria aperta, visite nei luoghi di rilevanza storico-culturale, performance musicali, laboratori didattici. In Abruzzo sono 5 le cantine che apriranno le porte, oltre 40 in Friuli Venezia Giulia, 16 nelle Marche, 2 in Puglia, 14 in Piemonte e 8 in Veneto.

Artissima 2023, una fiera che cerca l’empatia del contemporaneo

Artissima 2023, una fiera che cerca l’empatia del contemporaneoTorino, 2 nov. (askanews) – Una fiera d’arte contemporanea che ragiona sul tema del prendersi cura: Artissima 2023, che a Torino apre la propria trentesima edizione, prova a offrire una prospettiva più consapevole su quello che è un evento principalmente commerciale, ma che da anni prova ad andare anche oltre. A introdurci nel modo in cui la fiera pensa se stessa è il direttore Luigi Fassi.

“Siamo partiti dall’ispirazione di un antropologo brasiliano contemporaneo – ha detto ad askanews – che invita ad utilizzare l’arte come grande fabulazione che possa nutrire il nostro immaginario e portarci a delle rivoluzioni nell’ambito sociale, politico e anche personale. Forse dobbiamo superare le crisi del nostro tempo anche attraverso il contributo che ci dà l’arte. Ecco perché nella condivisione del tema con le gallerie che partecipano, le abbiamo invitate a pensare anche in termini di cura, a riscoprire artisti, a portarli alla nostra attenzione, a presentare nuove opere, nuove committenze che sono qui per la prima volta visibili. Come se fosse un luogo felicemente teso, non è lo studio dell’artista, non è ancora il museo, è un luogo magmatico intermedio dove proprio il nostro immaginario è sollecitato al massimo, facciamo scoperte e abbiamo questo rapporto così empatico con l’arte”. In questo spazio intermedio si muove anche l’anima più intellettuale di Artissima, con le sezioni curate e i tanti direttori di musei coinvolti, che però trova modo pure di dialogare a tutto tondo con le gallerie, offrendo una piattaforma che consente tanto di dare spazio a messaggi politicamente forti, per esempio sul tema dei rifugiati, quanto di essere occasione commerciale rilevante. E lo fa con una energia che, complice anche la struttura dell’Oval, si percepisce fisicamente passando tra i vari stand.

“Abbiamo gallerie da 33 Paesi – ha aggiunto Fassi – abbiamo gallerie dal Sud America, dal Nord America, dal Medio Oriente, abbiamo gallerie da Israele, abbiamo gallerie fatte di persone e di artisti che sono qui per guardarsi negli occhi, parlare, parlare di idealità, che significa di idee sul nostro presente, per parlare del nostro futuro, di come imparare a vivere meglio e di farlo guardando all’arte e lasciandoci ispirare anche empaticamente, emotivamente, idealmente dall’arte. E questo mi sembra oggi in Italia qualcosa di straordinario”. Le gallerie presenti sono 181, 68 di esse propongono progetti monografici e curati, con grande attenzione anche alle emergenti. Lo spirito di Artissima poi si apre anche alla città, che vive la propria settimana dell’arte e vede inaugurazioni e mostre in tutta Torino.