Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

A Bologna “Ad occhi aperti”, nuovo non-festival erede di Bilbolbul

A Bologna “Ad occhi aperti”, nuovo non-festival erede di BilbolbulRoma, 2 nov. (askanews) – Si chiama “Ad occhi aperti. Disegnare il contemporaneo” la nuova creatura di Hamelin, associazione che da più di vent’anni si occupa di educazione alla lettura, letteratura per l’infanzia, fumetto e illustrazione. Dopo l’annuncio, nel 2022, della conclusione di BilBOlbul, Festival Internazionale di Fumetto nato nel 2007, che nel corso di 15 edizioni ha aperto un’importante finestra sul fumetto contemporaneo portando a Bologna le proposte più interessanti del panorama italiano e internazionale, Hamelin è pronta a intraprendere un nuovo cammino tornando alle origini, quando BilBOlbul, prima ancora che festival, era un gruppo di studio e di ricerca sul fumetto. “Ad occhi aperti” segue queste tracce, avendo l’ambizione di essere uno spazio di conversazione intorno al disegno come processo: disegnare è un meccanismo che permette di guardare e provare e capire. Tutto il programma ruota intorno a un tema – QUI? Come abitare oggi? – e comprende mostre, laboratori, residenze, incontri, produzioni artistiche ed editoriali. Ogni elemento è un tassello di un’indagine che, attraverso le opere di un gruppo di fumettist* diversi per provenienza e stile, va alla ricerca delle storie e delle immagini che meglio esprimono il nostro rapporto con gli spazi che abitiamo. Un tema che, non a caso, riprende il titolo del celebre graphic novel di Richard McGuire tutto dedicato alla storia di un angolo del salotto della casa di famiglia. Ma il punto interrogativo aggiunto sta proprio a porre il dubbio: possiamo ancora avere un rapporto così radicato con la realtà dove viviamo? E come racconta il fumetto questo rapporto e le sue mutazioni?

“Ragionare sul modo in cui alcune espressioni del fumetto contemporaneo stanno rappresentando le mutazioni del modo di abitare è un’occasione fertile per porsi delle domande – dice Emilio Varrà di Hamelin. – Il fumetto è stato, fin dalle origini, uno specchio del nostro modo di abitare gli spazi, e oggi è chiamato ad assolvere questa funzione con forme congruenti alle radicali trasformazioni che stiamo vivendo: l’incertezza circa l’abitabilità del pianeta; la dialettica tra spazio reale e virtuale, dove il secondo si rivela in fin dei conti il più abitato nella quotidianità; l’esperienza ancora recente di una pandemia che ha provocato una frattura del rapporto tra interno ed esterno e ha mutato il modo di vivere la casa; la trasformazione in atto di tante città che si offrono al mercato della mobilità di massa. Come si pone il fumetto contemporaneo di fronte a queste trasformazioni? E ancora: quanto è presente l’abitare come tema delle storie a fumetti che leggiamo? E in che modo questo tema si esprime visivamente? Sono queste le domande alla base di questa edizione di Ad occhi aperti”. L’appuntamento è dal 23 al 26 novembre prossimi a Bologna, con un evento speciale in programma il 18 novembre con Manuele Fior e Sammy Stein. In quell’occasione inaugureranno le due mostre dedicate al tema dell’abitare. Da un lato, la collettiva Qui? Come abitare oggi? alla Sala Museale Elisabetta Possati del Quartiere Santo Stefano (via Santo Stefano 119), con le opere di 5 autori – Jérôme Dubois, Marijpol, Erik Svetoft, Lisa Mouchet e Sammy Stein – che hanno lavorato sulle diverse dimensioni dell’abitare e delle sue rappresentazioni, in un presente fortemente caratterizzato dall’incertezza collettiva sull’abitabilità del pianeta nel presente e nel futuro, dall’abitabilità della Rete, dall’esperienza di una pandemia che ha generato una frattura tra interno ed esterno, dalle mutazioni delle città. Artisti che mettono in scena uno squilibrio nuovo nel rapporto tra noi e lo spazio, che nasce nel momento in cui ci rendiamo conto che non ne abbiamo davvero il controllo, e che forse non siamo neppure coloro che possono avere più voce in capitolo su come si può leggere e prevedere il mondo fuori di noi.

Il lavori in mostra esibiscono un nuovo approccio nel raccontare storie e rappresentare spazi: quelli di Jérôme Dubois con rigore stilistico esplora la fascinazione per le rovine, portando la bellezza nei luoghi della catastrofe; le storie di Marijpol indagano il rapporto tra i corpi disegnati e gli sfondi su cui si muovono; gli universi narrativi dello svedese Erik Svetoft sono specchi distorti delle ingiustizie e delle storture del nostro mondo; Lisa Mouchet si muove al confine tra fumetto e illustrazione nel rappresentare architetture, interni e paesaggi abitati da presenze spettrali; infine Sammy Stein porta il fumetto agli estremi della sperimentazione e realizzerà una produzione apposta per “Ad occhi aperti”. Lo stesso Stein condurrà un workshop intensivo in cui creare storie a fumetti a partire dalla rappresentazione dello spazio. Accanto alla collettiva, sarà realizzata una seconda mostra che si pone come vera e propria produzione artistica attraverso il coinvolgimento diretto nella progettazione della fumettista Eliana Albertini e della fotografa Valentina D’Accardi: combinando fumetto e fotografia cercheranno di raccontare il senso dell’abitare attraverso il rapporto con gli oggetti e la dimensione intima degli spazi quotidiani. Le due artiste hanno immaginato una “convivenza fantastica” tra un personaggio reale, la nonna di D’Accardi, protagonista di una delle sue indagini fotografiche che esplorano la dimensione della memoria e lo spazio intimo, e uno immaginario, la protagonista di Anche le cose hanno bisogno, graphic novel di Eliana Albertini uscito per Rizzoli nel 2022 e vincitore del premio Boscarato nello stesso anno. La mostra, in programma nella Sala Museale Giulio Cavazza del Quartiere Santo Stefano (via Santo Stefano 119), è un esercizio di archeologia degli oggetti, in apparenza ordinari, che abitano le nostre case e fanno parte del paesaggio intimo di ognuno di noi; lo sguardo delle due artiste si sofferma su tutte quelle cose che, lontanissime dall’estetica Ikea che rende le case contemporanee uniformi, rivelano le tracce di chi le abita.

In programma anche la pubblicazione del volume Qui? Come abitare oggi, che, oltre ad accompagnare i visitatori nella scoperta delle mostre e degli ospiti, raccoglie in una serie di saggi critici le riflessioni del gruppo di lavoro che ha curato “Ad occhi aperti”: una riflessione a tutto tondo che, a partire dal disegno, si interroga sugli immaginari visivi intorno al tema dell’abitare, e a cui si legano le mostre e gli eventi in programma, a partire dalle personali di Miguel Vila e di Samuele Canestrari, costruite attorno al tema dell’abitare. La prima mostra il lavoro di studio quasi antropologico sul nord Italia di Vila, uno dei giovani talenti italiani più attenti al lavoro sul paesaggio, di cui è appena uscito per Canicola il terzo graphic novel, Comfortless. La seconda mostrerà, tra le altre, le tavole dell’ultimo libro di Canestrari, Urlare la morte con la testa nel cuscino e quelle del progetto Alice abita ancora qui, realizzato assieme ad Ahmed Ben Nessib, entrambi editi da Tricromia. “Ad occhi aperti” ha l’ambizione di funzionare come un radar, esplorando le forme del disegno più capaci di cogliere gli indizi di ciò che accade nei mondi che abitiamo, e appoggiandosi al fumetto per raccontare il presente.

Meloni: autonomia differenziata di pari passo con premierato

Meloni: autonomia differenziata di pari passo con premieratoRoma, 2 nov. (askanews) – “L’autonomia differenziata cammina di pari passo con il premierato, le due cose si tengono insieme”. Lo dice Giorgia Meloni a Bruno Vespa per il libro ‘Il rancore e la speranza’ (in uscita mercoledì 8 novembre) da Mondadori Rai Libri.

“Oggi il grande vulnus è dato dal fatto che le Regioni hanno un’autorevolezza e una stabilità che mancano al governo centrale, perché il presidente del Consiglio non è eletto direttamente. Se vuoi dare ulteriori poteri alle regioni virtuose, devi avere i giusti contrappesi. Noi potremo trasferire altre risorse e competenze nel rapporto bilaterale con le regioni che lo meritano, a patto di non togliere nulla alle altre. Perciò è indispensabile stabilire la soglia dei servizi essenziali sotto la quale nessuna regione può andare”, ha spiegato la premier. E sulle proteste delle regioni meridionali che dicono di essere penalizzate Meloni ha detto di non essere “stupita che le prime a scagliarsi siano quelle in fondo alla classifica della capacità di spendere i fondi europei di coesione”.

Poste Italiane ottiene la certificazione per la parità di genere

Poste Italiane ottiene la certificazione per la parità di genereRoma, 2 nov. (askanews) – Poste Italiane ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la sua capacità di garantire la parità di genere nell’ambiente di lavoro. L’attestato, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stata rilasciato dall’IMQ, organismo internazionale di certificazione, riconoscendo la capacità di Poste Italiane di garantire concrete condizioni di parità nelle attività di progettazione, indirizzo, controllo, coordinamento ed erogazione di Servizi Postali, Logistici, Finanziari, Assicurativi e Digitali. Poste Italiane ha ottenuto il punteggio complessivo del 96% (rispetto al minimo richiesto di 60%), raggiungendo eccellenti risultati nelle sei macroaree oggetto di valutazione: cultura e strategia, governance, processi del personale (HR), opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

“Siamo orgogliosi di aver tagliato questo nuovo traguardo – ha commentato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante – La certificazione ufficializza l’importanza dei risultati raggiunti nel nostro percorso con l’obiettivo di costruire un ambiente di lavoro più equo e inclusivo. La diversità di genere è un valore che arricchisce la nostra organizzazione e contribuisce al nostro successo e alla crescita sostenibile”. “La certificazione rappresenta un altro importante riconoscimento lungo il percorso di serietà, concretezza e misurabilità dei risultati che l’Azienda sta perseguendo – ha affermato Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane – è importante che ci sia consapevolezza del ruolo di leadership di Poste Italiane e che essa deriva in maniera esclusiva dalla qualità delle donne e degli uomini che ogni giorno svolgono la loro attività con professionalità e dedizione”.

“Le norme e le Prassi di Riferimento UNI servono a creare un mondo migliore anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità e responsabilità sociale. Sebbene siano presenti in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana – lavorativa in primis ma anche quella strettamente personale – non è facile percepirle. Alcuni “grandi esempi” della loro applicazione da parte di organizzazioni sistematicamente in contatto con i cittadini – come quello di Poste Italiane per la gestione della parità di genere – possono aiutare a diffondere la cultura della normazione e farne percepire i benefici nella società”, ha dichiarato Ruggero Lensi, Direttore Generale UNI. L’organizzazione inclusiva e il rispetto della parità di genere creano valore sociale condiviso e favoriscono l’elevazione del livello di engagement rispetto agli obiettivi aziendali, generando un vantaggio competitivo per l’intero Gruppo. La certificazione ottenuta rappresenta infatti un ulteriore merito dell’Azienda, che va ad aggiungersi ad altri importanti riconoscimenti ottenuti da Poste Italiane nell’ambito dell’inclusività, tra cui la leadership globale nell’uguaglianza di genere secondo il Gender-Equality Index di Bloomberg e la certificazione Equal Salary.

La certificazione UNI/PDR 125:2022 si aggiunge alle altre numerose certificazioni ottenute dal Gruppo Poste Italiane: UNI ISO 30415:2021 (Diversity and Inclusion), UNI ISO 37301:2021 (sistema di gestione per la compliance), UNI EN ISO 9001:2015 (qualità), UNI ISO 37001:2016 (prevenzione della corruzione), UNI ISO 45001:2018 (Salute e Sicurezza sul lavoro), UNI EN ISO 14001:2015 (Ambiente), UNI CEI ISO/IEC 20000-1:2018 (Gestione dei Servizi ICT), UNI CEI EN ISO/IEC 27001:2013 (Sicurezza delle Informazioni), UNI CEI EN ISO/IEC 27701:2019 (protezione dei dati personali), UNI ISO 20400:2017 (Acquisti Sostenibili), IMQ IMS:2021 (integrazione dei sistemi di gestione), UNI ISO 29993 (formazione), UNI ISO 22222 (Consulenti finanziari in materia di investimenti) e UNI TS 11348 (servizio di consulenza in materia di investimenti) nonché la UNI 11402:2020 (educazione finanziaria) e la UNI ISO 37002:2021 (sistema di gestione whistleblowing).

A Gaza si combatte senza sosta, quasi 200 morti a Jabaliya

A Gaza si combatte senza sosta, quasi 200 morti a JabaliyaRoma, 2 nov. (askanews) – Prosegue senza sosta e ampliandosi di ora in ora l’operazione di terra lanciata dalle Forze di difesa israeliane (Idf) contro Hamas nella Striscia di Gaza. L’Idf ha dichiarato di avere eliminato in aspri combattimenti durante la notte “decine di terroristi” oltre a “un gran numero” di infrastrutture di Hamas nel nord della Striscia. I soldati della famosa Brigata Golani, impegnata in prima linea nei combattimenti, hanno eliminato “decine di terroristi a Gaza che hanno lanciato missili anticarro, esplosivi e bombe a mano contro le forze” israeliane”.

A Gaza la situazione umanitaria resta disastrosa secondo le agenzie dell’Onu e le principali Ong internazionali presenti nell’enclave palestinese. Nel nord della Striscia, Hamas ha riferito che sono almeno 195 i palestinesi morti e 120 i dispersi dopo i due attacchi israeliani al campo profughi di Jabaliya, mentre almeno 777 persone risultano ferite. Oggi fonti egiziane e palestinesi hanno annunciato che saranno evacuati altri circa 60-100 feriti palestinesi – secondo Msf ne restano un totale di almeno 20.000 nella Striscia – in Egitto tramite il valico di Gaza dopo i circa 80 trasferiti ieri negli ospedali egiziani. Sempre oggi il Cairo, per voce del suo vice capo della diplomazia, ha fatto sapere che l’Egitto si prepara ad accogliere nelle prossime ore e giorni “circa altri 7000” fra stranieri e palestinesi con doppio passaporto. Di questi 400 stranieri dovrebbero lasciare Gaza oggi stesso dopo gli oltre 350 di ieri. “Spero che oggi altri due italiani possano lasciare la Striscia”, ha detto in diretta telefonica Antonio Tajani, ministro degli Esteri al programma Ping Pong di Radio 1 Rai.

L’Idf ha intanto aggiornato al rialzo il bilancio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza confermando che le famiglie di 242 ostaggi sono state informate. Inoltre, è trapelata la notizia che una delegazione di Bangkok ha incontrato i leader di Hamas in Iran per discutere dei 22 thailandesi presi in ostaggio dal movimento islamista il 7 ottobre. La questione degli ostaggi è stata menzionata nuovamente dal presidente americano Joe Biden che ha parlato nella notte della necessità di una “pausa umanitaria” a Gaza. “Una pausa significa dare tempo per far uscire gli ostaggi”, ha aggiunto.

Sul fronte diplomatico, l’attenzione è rivolta al ritorno del segretario di Stato Usa Antony J. Blinken in Medio Oriente, prima di fare tappa in Giappone, India e Corea del Sud. Il capo della diplomazia americana si recherà a Tel Aviv e Amman. In Israele, il segretario Blinken ribadirà il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi dal terrorismo in conformità con il diritto internazionale umanitario e discuterà gli sforzi per salvaguardare i cittadini statunitensi in Israele, Cisgiordania e Gaza; lavorerà per garantire l’immediato rilascio degli ostaggi, aumentare il ritmo e il volume degli aiuti umanitari che entrano a Gaza per essere distribuiti ai civili palestinesi, e per prevenire l’espansione del conflitto”, ha spiegato il dipartimento di Stato.

Aspi: stazioni di servizio alimentate con energia cinetica auto

Aspi: stazioni di servizio alimentate con energia cinetica autoRoma, 2 nov. (askanews) – Illuminare una stazione di servizio o far funzionare un casello in autostrada sfruttando l’energia cinetica delle auto. Questi sono solo alcuni dei risultati che saranno possibili grazie al progetto Kinetic energy harvesting from vehicles, la prima sperimentazione al mondo in autostrada che prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica, altrimenti dissipata in calore ai freni.

Questa tecnologia è stata sviluppata da Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia e leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni avanzate di Intelligent Transport Systems e monitoraggio delle infrastrutture. I test sono partiti in A1 nell’area di servizio di Arno Est e proseguiranno nei prossimi mesi anche con la sperimentazione in una pista di esazione.

L’obiettivo di Autostrade per l’Italia è realizzare una piattaforma, integrata con i principali sistemi di gestione e monitoraggio dell’infrastruttura autostradale, che possa produrre energia pulita oltre a quella tipica del fotovoltaico.

Meloni al summit sull’intelligenza artificiale a Londra per ribadire la necessità di una governance globale

Meloni al summit sull’intelligenza artificiale a Londra per ribadire la necessità di una governance globaleLondra, 2 nov. (askanews) – L’Intelligenza artificiale porta con sé grandi “opportunità” ma anche notevoli “rischi” e per questo serve un sistema di “governance globale”. E’ questo il messaggio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadirà oggi all’”AI Safety Summit” in programma a Bletchley Park, a circa 80 chilometri da Londra.

Il summit organizzato dal premier britannico Rishi Sunak, iniziato ieri, si svolge in un luogo simbolo dell’informatica moderna. Qui, nel corso della Seconda guerra mondiale, aveva sede il progetto guidato dal matematico Alan Turing che portò alla realizzazione della macchina per decrittare il sistema Enigma di cifratura dei messaggi, usato dalla Germania nazista. Al vertice sono invitati un gruppo selezionato di nazioni, organizzazioni internazionali, aziende leader nel settore, esperti accademici e della società civile. Ieri, per l’Italia, è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La giornata di oggi è riservata al confronto e alla discussione tra i leader delle nazioni invitate e i lavori si articoleranno in due sessioni, entrambe a porte chiuse. Nella prima sessione, i leader si confronteranno sulla visione da adottare nei prossimi cinque anni, sulle priorità legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulle modalità attraverso le quali articolare la collaborazione internazionale sulla materia, con l’obiettivo di analizzare le opportunità e i rischi potenziali da questa nuova tecnologia. Nella seconda sessione, si confronteranno con i rappresentanti delle grandi aziende del digitale, dell’industria, della società civile e degli esperti del settore sulle modalità pratiche e operative di uno sviluppo sicuro e attento ai sistemi economici e sociali dell’IA. Il summit ambisce a gettare le basi per orientare l’agenda internazionale e avviare un processo di collaborazione per aumentare la sicurezza delle IA e sviluppare standard a sostegno della governance. In occasione del vertice, il Regno Unito proporrà alle nazioni invitate di realizzare insieme un Rapporto sullo stato della scienza per comprendere le capacità e i rischi dell’IA. Il rapporto sarà elaborato da un gruppo di accademici esperti indicati dalle nazioni e sarà presentato da Yoshua Bengio, uno dei principali esperti mondiali sull’intelligenza artificiale. Al termine del summit è prevista la pubblicazione di una Dichiarazione congiunta.

Meloni considera l’intelligenza artificiale una delle principali sfide dell’agenda internazionale e sarà infatti uno dei temi al centro del G7 italiano. Anche in occasione del suo intervento alle Nazioni Unite la premier aveva sottolineato l’urgenza di “meccanismi di governance globale”, “capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche” e “che l’evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell’uomo e non viceversa”. Per Meloni la priorità è “dare applicazione pratica al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi”. In più occasioni la presidente del Consiglio ha ribadito come l’intelligenza artificiale e le sue innumerevoli applicazioni offrano straordinarie opportunità alle nostre società ma anche “enormi rischi”. Questo impone alle nazioni, come ricordato nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, il massimo impegno per “non commettere l’errore di considerare questo dominio una sorta di zona franca senza regole”.á In occasione del vertice, quindi, Meloni evidenzierà come non ci sia altra scelta se non quella di lavorare a un quadro normativo globale su questo tema.

M.O., Gualtieri: Roma condanna atti di antisemitismo e razzismo

M.O., Gualtieri: Roma condanna atti di antisemitismo e razzismoRoma, 2 nov. (askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è recato in via Mameli dove sono state vamdalizzate ieri, ma già ripulite da Ama, altre due pietre d’inciampo. Il sindaco ha sostato, accompagnato dall’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, per qualche minuto in silenzio davanti al luogo dell’atto vandalico.

“Sono state immediatamente ripulite ma il gesto è inaccettabile, intollerabile – ha detto il sindaco, visibilmente turbato -. Queste pietre ricordano dei cittadini romani deportati e uccisi perché ebrei, con la shoah, l’atto criminale più drammatico della nostra storia. Non accettiamo – ha aggiunto Gualtieri – che si colpiscano questi simboli così importanti, patrimonio della memoria di tutta la città e del Paese. Sono qui a esprimere la ferma condanna di questi atti di vandalismo: Roma respinge ogni atto di antisemitismo, d intolleranza e di razzismo”.

Da Parigi a Roma, la guerra in Medio Oriente risveglia l’antisemitismo “nascosto”

Da Parigi a Roma, la guerra in Medio Oriente risveglia l’antisemitismo “nascosto”Milano, 2 nov. (askanews) – Pietre d’inciampo oltraggiate a Roma come i simboli antisemiti apparsi a Vienna e a Parigi, mentre sconvolge ancora la serie di minacce contro gli ebrei nei campus universitari degli Stati Uniti: è grande il timore di una forte recrudescenza dell’antisemitismo in America come in Europa, ed anche in Russia dove la scorsa settimana in un aeroporto in Daghestan si è verificata una vera sommossa popolare contro un volo giunto da Tel Aviv. Mentre appare chiaro come la guerra in Medio Oriente abbia risvegliato l’antisemitismo “nascosto” nelle pieghe delle nostre società, di cui ha parlato anche Papa Francesco nella sua intervista al Tg1.

ROMA Come spiegato sui social dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a Trastevere due pietre d’inciampo dedicate a due vittime romane della Shoah, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, sono state oltraggiate. “Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la Comunità Ebraica della nostra città” ha twittato il primo cittadino. Oggi sul Corriere della Sera l’appello del presidente della comunità ebraica della Capitale Viktor Fadlun: non si ripeta da noi quanto accaduto a Parigi. PARIGI La Francia è alle prese con un forte aumento degli episodi di antisemitismo. Dopo gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre, in Francia sono stati denunciati più di 850 atti del genere, afferma il ministro degli Interni Gérald Darmanin. Stelle di David trovate su edifici nella zona di Parigi, atti che ricordano gli anni ’30: lunedì sera circa 60 erano state dipinte sui muri del 14esimo arrondissement di Parigi. Graffiti simili sono stati trovati anche nella periferia parigina: Vanves, Fontenay-aux-Roses, Aubervilliers e Saint-Ouen. Le stelle erano talvolta accompagnate da iscrizioni come “dal fiume al mare, la Palestina vincerà”.AUSTRIA Un incendio appiccato nella sezione ebraica del cimitero centrale di Vienna e le svastiche disegnate con la vernice rossa sui muri esterni lasciano sgomenti. Il presidente della comunità ebraica di Vienna Oskar Deutsch ha scritto su X/Twitter, che l’incendio ha bruciato l’atrio d’ingresso di una sala cerimoniale ma non ha causato feriti. Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha dichiarato di condannare “con la massima fermezza” l’attacco al cimitero ebraico. Ha scritto su X che l’antisemitismo “non ha posto nella nostra società” e ha aggiunto che spera che i responsabili vengano trovati rapidamente. Il tutto proprio mentre sono iniziati i lavori per trasformare la casa dove Adolf Hitler nacque nel 1889 a Braunau am Inn in una stazione di polizia: progetto inteso a renderla poco attraente come luogo di pellegrinaggio per le persone che glorificano il dittatore nazista.

USA I crimini d’odio antisemiti, anti-arabi e musulmani sono saliti alle stelle a New York e Los Angeles da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas, sulla scia di un aumento dei crimini d’odio a livello nazionale. Il direttore dell’Fbi Christopher Wray ha messo in guardia contro gli “estremisti violenti” negli Stati Uniti e all’estero che si ispirano all’attacco di Hamas. Il numero di crimini d’odio antisemiti è aumentato del 175% nello stesso periodo a LA. Tra questi una frase antisemita scarabocchiata sulla casa di un sopravvissuto all’Olocausto in California. L’amministrazione Biden sta intraprendendo molteplici azioni per affrontare l’allarmante aumento di episodi di antisemitismo segnalati nelle scuole e nei campus universitari.RUSSIA Sembra che la stragrande maggioranza di coloro che hanno preso parte alla rivolta antisemita scoppiata in Russia il 29 ottobre siano sfuggiti alla punizione, ha riferito il Moscow Times il primo novembre. Un gruppo di oltre 1.000 persone, secondo quanto riferito alla ricerca di ebrei, ha fatto irruzione all’aeroporto di Makhachkala, nella repubblica russa del Daghestan, mentre un volo da Tel Aviv stava per atterrare. Le riprese video dell’evento mostrano centinaia di manifestanti, alcuni dei quali portano bandiere palestinesi, fermano le auto, entrano nell’aerodromo e causano disagi all’interno dell’aeroporto. Più di 20 persone sono rimaste ferite, di cui almeno 10 hanno riportato lesioni da moderate a gravi. Sia i civili che gli agenti di polizia hanno avuto bisogno di cure mediche. ATENE La stazione di metropolitana Monastiraki, nel centro della capitale greca, è stata teatro di un attacco organizzato da un gruppo di circa 30-40 neofascisti, nella serata di ieri: militanti di estrema destra che, vestiti di nero e con il volto coperto, hanno fatto irruzione in una carrozza di un treno della metro, causando danni e ferendo una donna. La polizia greca ha annunciato 60 fermi, di cui 14 si sono conclusi con l’arresto, mentre è in corso la procedura di espulsione 12 italiani dell’organizzazione Casa Pound.

Liberata in Arabia Saudita la hostess Ilaria De Rosa, oggi in Italia

Liberata in Arabia Saudita la hostess Ilaria De Rosa, oggi in ItaliaRoma, 2 nov. (askanews) – E’ stato liberata ed è in volo per l’Italia Ilaria De Rosa, la hostess trevigiana arrestata lo scorso maggio in Arabia Saudita con l’accusa di detenzione di stupefacenti. Come riporta la Tribuna di Treviso, stamattina è stato reso noto che il rilascio della 24enne dal carcere di Gedda. In base a un decreto di espulsione, De Rosa è stata fatta salire sul primo volo per l’Italia della Saudia Airlines a Gedda, e dovrebbe arrivare a Roma entro le 14 di oggi.

Manovra, Anla: promuovere rivoluzione culturale concetto di cura

Manovra, Anla: promuovere rivoluzione culturale concetto di curaRoma, 2 nov. (askanews) – “Se la legge di bilancio verrà confermata come la leggiamo nei commenti della stampa, la legge 33/2023 contenente la “Delega al Governo in materia di politiche in favore degli anziani”, rischia di rimanere lettera morta, non vedrebbero la luce i decreti attuativi previsti entro il 31 gennaio 2024 per mancanza di risorse. Lo ricordiamo, il provvedimento contiene tre principali deleghe: l’Invecchiamento attivo, la promozione dell’inclusione sociale e la prevenzione della fragilità; l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti; le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti”. Il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA, Edoardo Patriarca, condivide l’appello lanciato pochi giorni fa da mons. Vincenzo Paglia presidente della Commissione per l’attuazione della riforma presso il Ministero della Salute e rilancia: “Sono in ritardo, è bene dichiararlo, tanto che Anla ha firmato un appello al Governo insieme ad altre decine di enti di Terzo Settore. A parziale giustificazione, vi sembrerà un paradosso, c’è da dire che le politiche per gli anziani sono “giovani” e che il sistema istituzionale non ha preso ancora le misure nonostante le persone non autosufficienti nel nostro Paese siano già quattro milioni, e che l’invecchiamento della popolazione, insieme alla bassa natalità, trasformeranno questo problema in emergenza.

Gli obiettivi della Legge delega sono chiari, la nostra associazione in più occasioni li ha illustrati e approfonditi dedicandosi in particolare al capitolo “invecchiamento attivo”. È una riforma che affronta l’età anziana con lo sguardo lungo ricucendo la storica divisione tra sociale, sanitario e assistenziale motivo del dissesto dell’assistenza, e distinguendo tra luoghi della cura e luoghi della vita. La presa in carico della persona anziana sarà della comunità locale che così amplia la gestione dei servizi di assistenza domiciliare oltre che sostenere la trasformazione delle Residenze: domiciliarità e residenzialità sono complementari nella rete dei servizi per un’assistenza di qualità centrata sulla persona e sul suo progetto di vita”. Questo ultimo punto va chiarito per non innescare contrapposizioni inutili e controproducenti. Nella nostra società c’è tanta solitudine, un virus che fa ammalare perché il cuore di una buona vita sta nelle relazioni che fioriscono attorno alla persona, dei più fragili soprattutto: “Proprio per questo 25 anni fa abbiamo compiuto due grandi rivoluzioni sociali abolendo gli orfanotrofi e i manicomi, ritenendo immorale tenere i bambini e i malati psichiatrici in istituzioni totalizzanti. Due rivoluzioni sociali alla base delle quali abbiamo posto il diritto di ogni persona di vivere in un ambiente familiare, per quanto possibile ricco di relazioni. Vale anche per gli anziani che vogliono abitare , finché possibile, nella propria casa o in strutture di comunità. Domiciliarità e residenzialità sono connesse tra loro, non contrapposte”.

Il presidente Patriarca conclude guardando a ciò che resta ancora da fare: “Non basta una legge pur ambiziosa, abbiamo bisogno di promuovere una rivoluzione culturale del concetto di cura. Qualche declinazione: non curare ma prendersi cura, integrando sociale e sanitario; non patologizzare ma aiutare la persona nel complesso delle sue fragilità; non medicalizzare perché prendersi cura non significa solo curare le malattie; non categorizzare la fragilità ma prenderle tutte in carico, con uno sguardo ampio e aperto; non dividere o frammentare la persona ma rispondere ai suoi diversi bisogni. Non ultimo, prendersi cura di coloro a cui viene affidato il compito della cura, un capitolo dimenticato. I decreti attuativi della legge delega al momento sono ancora confinati nella categoria delle speranze, lo diciamo con rammarico. I tavoli di confronto tra governo e associazioni sono tuttora in fase organizzativa nonostante le questioni da definire siano assai numerose. Ne accenniamo alcune: il riordino e coordinamento delle attività di assistenza sociale sanitaria e socio sanitaria; il coordinamento delle risorse disponibili; la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine; le coordinate per dare avvio all’assistenza domiciliare sociale e sanitaria continuativa – oggi puramente prestazionale – di sostegno domestico agli anziani e ai loro familiari; le regole per il coinvolgimento del terzo settore e del volontariato diffuso che sono una risorsa preziosa; la sinergia pubblico privato per attivare ogni possibile collaborazione in un periodo di forte carenza di figure professionali. Al momento purtroppo tutto sembra indefinito, ahimè prendono consistenza i dubbi di coloro che evidenziano le difficoltà a far partire in così poco tempo una riforma veramente complessa. Se non è possibile realizzare la legge su tutto il territorio nazionale per mancanza di fondi ( si parla di almeno 7 miliardi) e di tempo, perché non avviare alcune sperimentazioni come propone Mons. Vincenzo Paglia presidente della Commissione per l’attuazione della riforma presso il Ministero della Salute?”.