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Tag: Sanremo 2023

Visco lancia un richiamo sul debito pubblico: flessione marginale

Visco lancia un richiamo sul debito pubblico: flessione marginaleRoma, 31 ott. (askanews) – Richiamo del governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, sulle prospettive del debito pubblico. In occasione della 99esima giornata del risparmio, organizzata a Roma dall’Acri, ha riconosciuto come l’Italia sia riuscita a realizzare una riduzione “significativa” del rapporto debito-Pil, pari a circa 15 punti dei 20 punti di cui questa voce era aumentata a seguito dei lockdown iniziati nel 2020. Ma “nel prossimo triennio – ha avvertito – la flessione attesa nei programmi del governo è marginale”.

E successivamente, dopo il 2026 “in assenza di interventi, il rapporto rischierà di salire. In prospettiva – ha infatti spiegato il governatore – il costo medio del debito dovrebbe tornare a collocarsi su livelli più elevati del tasso di crescita nominale dell’economia e diventeranno più rilevanti gli impatti dell’invecchiamento della popolazione sulla spesa sociale”. A fargli eco è stato anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: “occorre porre un tetto al debito pubblico italiano, che non può crescere in cifra assoluta all’infinito e che sottrae risorse alle iniziative sociali pubbliche e penalizza la competitività internazionale delle imprese”, ha affermato, intervendo a sua volta alla giornata del risparmio.

Visco ha anche citato la risalita dello spread sui titoli di stato dell’Italia, che deriva da vari fattori ma è superiore a quello di altri Paesi simili e riflette “probabilmente” il fatto che “gli investitori temono per la capacità di sviluppo dell’Italia e percepiscono che, anche per questa ragione, il bilancio pubblico non è ancora in equilibrio”. Sui timori attorno al debito italiano, secondo Visco “si può partire dalla considerazione che l’economia italiana dispone di fondamentali nel complesso solidi”. Il risparmio del settore privato è elevato e il suo debito è contenuto. “Il nostro sistema produttivo, pur caratterizzato da ritardi e inefficienze, mostra vitalità e capacità di competere sui mercati globali; lo conferma la posizione patrimoniale netta sull’estero del Paese, che è tornata positiva già dalla seconda metà del 2020 ed è oggi pari a circa il 5 per cento del prodotto”.

In questo quadro “una rapida riduzione del disavanzo che preservi, come prima ricordato, la qualità della spesa, rafforzerebbe la sostenibilità a lungo termine del nostro debito pubblico – ha proseguito il governatore – ciò rappresenta il contributo principale che la politica di bilancio può e deve dare alla tutela del risparmio delle famiglie italiane , non solo di quello investito direttamente in titoli di Stato. Ma la sfida più importante per il Paese resta quella di realizzare riforme e investimenti capaci di spingere verso l’alto il tasso di crescita potenziale”.

Giorgetti: debito nostro punto debole. E’ suonata la sveglia

Giorgetti: debito nostro punto debole. E’ suonata la svegliaRoma, 31 ott. (askanews) – La solidità dei conti pubblici “non deve portare a sottovalutare il tema del livello elevato del debito, il nostro punto debole”. Lo ha detto il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla Giornata Mondiale del Risparmio.

“Dopo anni di bassi tassi d’interesse e di impennata degli scostamenti per la pandemia e la guerra è suonata la sveglia” ha aggiunto “più debito significa più spesa per intesssi che significa risrse sottratte a famigle ed imprese”. “L’equazione è semplice ma spesso non sufficientemenete chiara agli attori politici e sociali” ha aggiunto Giorgetti.

Oms: “Imminente una catastrofe di salute pubblica a Gaza”

Oms: “Imminente una catastrofe di salute pubblica a Gaza”Roma, 31 ott. (askanews) – L’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia da un’imminente “catastrofe a livello di salute pubblica” a Gaza e sottolinea il rischio di moltissime morti infantili. A preoccupare sono le condizioni di sovraffollamento nella Striscia, il fatto che migliaia di persone si siano ritrovate senza casa in una situazione in cui gli acquedotti e altre infrastrutture vitali sono danneggiate. Col solo 5% delle normali forniture idriche disponibili ha aggiunto un portavoce Oms si alza di molto il rischio di morti infantili per disidratazione.

L’inflazione scende all’1,8% ad ottobre, ma il carrello della spesa è al 6,3%

L’inflazione scende all’1,8% ad ottobre, ma il carrello della spesa è al 6,3%Roma, 31 ott. (askanews) – Crolla l’inflazione in Italia, ma i prezzi dei prodotti del carrello della spesa restano elevati. Ad ottobre, secondo le stime dell’Istat, l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo da +5,3% di settembre a +1,8%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%). Su base mensile la diminuzione è stata dello 0,1%. Secondo l’Istituto di statistica, la drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, “in decisa decelerazione tendenziale, a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto”.

A rallentare, in termini tendenziali, sono anche i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +8,1% a +6,3%. In calo poi i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%). Dati comunque decisamente più elevati rispetto a quello dell’indice generale. Ottobre è il primo mese del trimestre anti-inflazione, frutto del patto tra governo, produttori e distributori per offrire agli italiani prodotti a prezzi bloccati o scontati. E su base annua i prezzi dei Beni alimentari passano da +8,4% a +6,5%; ma in crescita dello 0,1% rispetto a settembre. Entrando nel dettaglio, gli Alimentari lavorati passano da +8,9% a +7,4% con un +0,2% congiunturale, e gli Alimentari non lavorati da +7,7% a +5% con -0,2% rispetto al mese precedente. Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il deciso calo dell’inflazione è “frutto anche delle efficaci misure messe in campo nel settore dei carburanti e della corale iniziativa del ‘carrello tricolore’. Grazie ai commercianti e agli esercenti, alle reti delle farmacie e delle parafarmacie, alla grande distribuzione organizzata per il loro immediato riscontro e grazie anche alla filiera produttiva, all’industria e all’agricoltura e ai grandi marchi del Made in Italy, per aver scelto di aderire al Patto anti inflazione: un successo dell’intero sistema Paese”.

Di diverso avviso i consumatori che definiscono un “flop” il carrello tricolore. Per il Codacons “il carrello della spesa, invece, continua a salire a ritmi sostenuti e segna ad ottobre +6,3%, con gli alimentari che su base annua crescono del +6,5% (+0,1% su mese), equivalente ad una maggiore spesa solo per il cibo pari a +523 euro annui per un nucleo con due figli”. Dunque, “una mera illusione ottica il calo dell’inflazione che non deve far pensare che l’emergenza prezzi sia terminata – afferma il presidente Carlo Rienzi – Al contrario i listini dei beni primari e dei prodotti più acquistati dalle famiglie continuano a crescere a ritmi sostenuti, e nemmeno il paniere salva-spesa varato ad ottobre dal Governo ha riportato i prezzi a livelli accettabili”. Dello stesso avviso l’Unione nazionale consumatori che osserva:Un flop! Che il provvedimento spot del trimestre anti-inflazione, una scatola vuota in cui ognuno poteva fare quello che più gli faceva comodo, fosse destinato al fallimento, era elementare prevederlo. Ora la conferma ufficiale arriva dall’Istat. Rispetto a settembre i prezzi dei prodotti alimentari, ossia quelli interessati al Patto salva spesa, invece di scendere di prezzo salgono addirittura, +0,1%”.

Maltempo, A. Fontana: massimo impegno per tornare alla normalità

Maltempo, A. Fontana: massimo impegno per tornare alla normalitàMilano, 31 ott. (askanews) – “Grazie ai Vigili del Fuoco, alla Protezione civile, alle Forze dell’ordine e a tutti coloro che, senza fermarsi un attimo, sono al lavoro per dare sostegno a chi è alle prese con i maggiori disagi a causa del maltempo a Milano e nel resto della Lombardia. C’è il massimo impegno per riportare alla normalità le zone colpite”. Così il presidente della Regione, Attilio Fontana, sui suoi profili social, dopo il maltempo che ha colpito in queste ore la Lombardia.

Milano, la testa della fresa che ha scavato M4 al Museo della Scienza

Milano, la testa della fresa che ha scavato M4 al Museo della ScienzaMilano, 31 ott. (askanews) – Dopo aver affascinato il pubblico per più di sei mesi all’ingresso della Triennale di Milano, si è rimessa in marcia la Tbm Stefania, una delle sei frese meccaniche che hanno scavato i tunnel della linea metropolitana M4 di Milano, realizzata dal Gruppo Webuild. La gigantesca testa della Tbm ha infatti trovato una nuova “casa” e ha raggiunto stanotte il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dove sarà esposta come esempio di eccellenza ingegneristica del made in Italy. Un trasporto eccezionale, scortato dalla polizia municipale, partito nella serata del 30 ottobre e durato circa due ore, che ha impegnato un convoglio di due mezzi, per la testa e per la sella.

La “talpa meccanica”, o meglio la sua testa fresante, che da sola ha un diametro di 6,7 metri e pesa 58 tonnellate, è stata la grande protagonista della mostra “Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori” organizzata da Webuild in Triennale lo scorso marzo. All’interno di questa mostra, visitata da migliaia di persone, particolare spazio è stato dedicato proprio al contributo delle Tbm nella costruzione della metropolitana di Milano. Stefania rappresenta il simbolo di tutte le Tbm attualmente al lavoro per il Gruppo Webuild nei cantieri esteri e in quelli italiani. Nel corso della sua storia, oltre 200 Tbm hanno lavorato per il Gruppo, operando senza sosta, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. In 50 anni, hanno così completato 1.500 chilometri di tunnel, l’equivalente di un unico grande tunnel sotterraneo che unisce Milano a Copenaghen. La destinazione del Museo è stata scelta proprio in virtù del suo forte legame con il mondo dello sviluppo tecnologico e industriale, raccontato attraverso storie di persone, invenzioni, ricerche, scoperte e realtà d’impresa che hanno contribuito a trasformare la società negli ultimi due secoli, con particolare riferimento all’Italia. La Tbm entra quindi a far parte delle sue collezioni in quanto simbolo del progresso nel settore dei trasporti e dell’innovazione che sta trasformando il concetto di mobilità nelle città italiane. Dopo il trasporto la gigantesca testa della Tbm sarà posizionata nei giardini accanto al Padiglione Ferroviario su un apposito basamento in calcestruzzo su cui è stata appoggiata la struttura in acciaio che la sostiene e da dove sarà visibile per tutti i visitatori del Museo.

Le Tbm sono grandi talpe meccaniche che però non si limitano a scavare il sottosuolo: contestualmente fissano il rivestimento dei tunnel, permettendo la meccanizzazione completa dello scavo e della costruzione delle gallerie. Si tratta di macchine complesse, di dimensioni imponenti, con le più grandi che possono sfiorare i 120 metri di lunghezza e un diametro di 19 metri. La sola testa fresante, come quella esposta a Milano, può avere un peso tra le 400 e le 500 tonnellate. Per funzionare, ogni fresa meccanica ha bisogno di una squadra di circa 80 persone che, in genere, lavorano in turni di otto ore, per garantire la migliore efficienza e assicurare velocità di avanzamento. Il tracciato complessivo della M4 collegherà la città di Milano da est a ovest, attraversando il centro storico e unendo i due capolinea, Linate e San Cristoforo, per una lunghezza totale di 15 chilometri. La nuova linea consentirà di coprire questa distanza in soli 30 minuti di viaggio, attraverso 21 stazioni. Questa metro contribuirà a rendere la città una delle più accessibili d’Europa, con un collegamento che dall’aeroporto alla stazione San Babila impiega poco più di 12 minuti. Tra i progetti in cui sono attualmente in funzione grandi Tbm nel mondo anche il progetto idroelettrico Snowy 2.0 in Australia, dove Webuild sta impiegando una delle Tbm oggi più avanzate tecnologicamente, la linea 16 del Grand Paris Express in Francia e l’alta velocità Napoli-Bari in Italia.

Roma, Gualtieri: bus 91 tra Casalotti e Battistini, addio funivia

Roma, Gualtieri: bus 91 tra Casalotti e Battistini, addio funiviaRoma, 31 ott. (askanews) – Una nuova linea, la 91 Express, “che abbatte i tempi di spostamento tra Casalotti e Battistini, quartieri che ad oggi hanno un collegamento molto lento con la metropolitana, e che invece diventa express”. L’addio al progetto targato Giunta Raggi della funivia urbana. E l’avvio, al più presto, del prolungamento della linea metro. Sono le iniziative presentate questa mattina dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e i vertici Atac.

“Si era promessa una fantomatica funivia – ha ricordato Gualtieri – che per noi non funzionava, ma noi in attesa del prolungamento della metropolitana abbiamo attivato una linea bus che inauguriamo oggi”. Grazie al lavoro fatto “per salvare Roma Metropolitane – ha sottolineato Gualtieri – partiamo subito con le progettazioni e avviamo i lavori di allungamento delle metropolitane per raggiungere tanti cittadini non raggiunti. Nel frattempo abbattiamo con la linea Express i tempi di percorrenza tra Casalotti e la metro Battistini da 40 minuti a 15 minuti, cambiamenti che invogliano a non prendere l’auto”.

Libri, esce “Nella tana del coniglio” di Francesca Fialdini

Libri, esce “Nella tana del coniglio” di Francesca FialdiniRoma, 31 ott. (askanews) – Sei storie di vita vera, racconti a cuore aperto di persone affette da disturbi del comportamento alimentare. Francesca Fialdini incontra Martha, Benedetta, Giulia, Valentina, Marco e Anna, lo fa guardando, insieme a loro, all’interno delle tane in cui sono caduti mentre rincorrevano un mito, un ideale di perfezione, la considerazione degli altri, un bisogno d’amore. Sei interviste intime e potenti in cui le parole sono strumenti centrali per riflettere sui motivi di un dolore che punisce e trasfigura il corpo, mettendo a repentaglio serenità e futuro. Il volume, che l’autrice scrive con lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, propone una riflessione sull’uso delle parole nel racconto di anoressia, bulimia, bindge eating, con la consapevolezza di come proprio il linguaggio sia alla base delle nostre relazioni, proponga un’immagine di noi stessi e dia forma alle nostre ansie e paure più profonde.

“Nella tana del coniglio” di Francesca Fialdini con Leonardo Mendolicchio, edito da Rai Libri, è in vendita nelle librerie e negli store digitali da oggi, 31 ottobre (Euro: 19,00). Francesca Fialdini, inviata, conduttrice e autrice. Lavora in Rai dal 2005, dedicandosi con particolare attenzione ad argomenti di attualità che hanno al centro le donne e i giovani. Da cinque edizioni conduce su Rai 3 “Fame d’amore”, programma pluripremiato dedicato al racconto di disturbi del comportamento alimentare e altre espressioni di disagio giovanile.

Leonardo Mendolicchio, medico psichiatra, è direttore dei reparti di riabilitazione disturbi alimentari e Auxologia dell’Auxologico Piancavallo e direttore del laboratorio di ricerca di Neuroscienze Metaboliche. Founder del progetto Food For Mind, è da anni impegnato nella cura dei disturbi alimentari. È tra i sostenitori del progetto “Fame d’amore”, nonché supervisore scientifico. Ha già pubblicato Bisogna pur mangiare (Lindau, 2017), Prima di aprire bocca (Guerini, 2019) e Il peso dell’amore (Bur, 2021).

Vino, Alessandra Tessari (Suavia): soddisfatta per l’annata 2023

Vino, Alessandra Tessari (Suavia): soddisfatta per l’annata 2023Milano, 31 ott. (askanews) – “La 2023 è stata un’annata difficile da gestire ma nel complesso possiamo ritenerci soddisfatte del risultato ottenuto. Le uve sono risultate sane grazie all’intervento tempestivo che ha permesso di controllare la situazione fitosanitaria, e gli assaggi hanno rivelato un prodotto buono, in alcuni casi con una certa complessità. Alcune uve particolarmente provate dal freddo e dalle piogge, hanno beneficiato del caldo dell’ultimo periodo sviluppando la botrite, muffa nobile che ha aggiunto complessità aromatica al quadro d’insieme. Quindi gli aspetti negativi si sono trasformati in opportunità dal punto di vista enologico”. Lo ha spiegato spiega Alessandra Tessari, che con le sorelle Meri e Valentina guida la Cantina Suavia di Fittà, nel Veronese.

“Fine giugno e luglio sono stati mesi decisamente anomali, freschi e piovosi, con un meteo instabile che ha portato alla proliferazione di oidio e peronospora e, di conseguenza, è stato necessario mettere in atto molti trattamenti per riuscire ad ottenere il meglio sotto il profilo fitosanitario” ha proseguito Alessandra Tessari, sottolineando che “la situazione si è stabilizzata con il clima caldo di agosto e di settembre, che hanno permesso di recuperare la fase di maturazione rallentata a luglio, un vero toccasana”. Suavia si trova a poco meno di 300 metri sul livello del mare, nel punto più alto della zona Classica della denominazione del Soave, e questo ha giocato un ruolo importante in una situazione sfidante come quella dell’annata 2023. “Essere in collina ha sicuramente i suoi vantaggi: la ventilazione e i terreni drenanti hanno difeso dai funghi patogeni che hanno invece interessato aree circostanti” ha continuato, evidenziando che “e questo ci ha permesso di non aver avuto differenze produttive rispetto alle altre annate”. Quest’ultima annata rappresenta per Suavia anche il coronamento del progetto che vede protagonista la linea “I luoghi”: tre cru nati da tre Unità geografiche aggiuntive (Uga) rappresentative del terroir del Soave Classico.

I venti ettari di vigneti di proprietà della famiglia fin dal 1887, comprendono esclusivamente uve autoctone a bacca bianca, Garganega e Trebbiano di Soave. Nel 1982 Giovanni Tessari e la moglie Rosetta, genitori delle tre sorelle, decidono di smettere di conferire le uve alla Cantina sociale, per vinificarle in proprio, puntando sulla produzione di vini di qualità, produzione che oggi si aggira intorno alle 200mila bottiglie annue.

La polizia ha sparato a una donna velata a Parigi: “minacciava di farsi esplodere”

La polizia ha sparato a una donna velata a Parigi: “minacciava di farsi esplodere”Roma, 31 ott. (askanews) – Attimi di terrore nella metro di Parigi in mattinata. Alla stazione Metro François Mitterrand una donna completamente velata ha minacciato di farsi esplodere mentre inneggiava alla Jihad. La polizia ha reagito sparandole. Ora la donna sarebbe in pericolo di vita ma in condizioni stabili. I fatti hanno avuto luogo questo martedì mattina alla stazione della Bibliothèque François Mitterrand. La sua prognosi di vita è in pericolo ma le sue condizioni sono stabili.

La donna era stata vista una prima volta alla stazione della RER di Austerlitz, nel 13° arrondissement di Parigi. Coperta da un abaya la donna minacciava i passanti e diceva di voler “far saltare in aria tutto”, ha detto al Le Figaro una fonte della polizia. Successivamente, la donna è stata avvistata alla stazione Biblioteca François Mitterrand, con le mani coperte dal vestito. Sul posto è intervenuta una squadra del BAC che ha cercato di isolarla. La donna ha continuato a gridare “Allah Akbar” e ha insistito a rifiutarsi di mostrare le mani. Ma quel punto gli agenti hanno usato le armi sparandole. Secondo le nostre informazioni – scrive Le Figaro – la donna è stata colpita allo stomaco e da allora è stata trasferita in ospedale. Sul posto è ancora in corso l’intervento delle forze dell’ordine. Sono intervenute le brigate cinofile e di sminamento per accertarsi che non vi fossero esplosivi nella stazione che al momento resta chiusa al pubblico.