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Tag: Sanremo 2023

Anci, Manfredi: rimettere al centro Comuni in politica italiana

Anci, Manfredi: rimettere al centro Comuni in politica italianaRoma, 17 ott. (askanews) – “Un’occasione per rimettere al centro i Comuni nella politica italiana”. E’ questo l’auspicio del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che in un video intervento presenta sul sito dell’Anci la 40^ Assemblea nazionale dei sindaci italiani, in programma a Genova dal 24 al 26 ottobre prossimi.

“Parleremo di Mezzogiorno, degli abbattimento dei divari, del Pnrr e della necessità di rafforzare i servizi per garantire una nuova centralità ai bisogni dei cittadini”. Il sindaco di Napoli interverrà in plenaria il 26 ottobre (leggi il programma completo), quando si parlerà di “Risorse per il bilancio, le priorità dei sindaci”, alla presenza dei ministri Giancarlo Giorgetti (Economia a finanze) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura e sovranità alimentare). E proprio a questo proposito il sindaco di Napoli sottolinea come l’assemblea di Genova “sarà anche occasione importante di confronto con il governo, per valutare se veramente vogliamo dare ai Comuni centralità nella crescita del Paese di cui tutti sentiamo il bisogno” attraverso “regole più semplici, più disponibilità di risorse e strumenti efficaci per costruire un Paese nuovo che parta dal bisogno dei cittadini con al centro le amministrazioni locali”.

Inps, per assegno unico erogati 11,9 mld in primi 8 mesi

Inps, per assegno unico erogati 11,9 mld in primi 8 mesiRoma, 17 ott. (askanews) – Per i primi otto mesi di competenza dell’anno 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 11,9 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. E’ la fotografia scattata dall’Inps con i dati dell’Osservatorio Statistico sull’assegno unico universale.

Sono 6.259.774 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno per i primi otto mesi del 2023, per un totale di 9.789.828 figli. Con riferimento al mese di agosto 2023, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da 53 euro per chi non presenta Isee o supera la soglia massima (che per il 2023 è pari a 43.240 euro), a 214 euro per la classe di Isee minima (16.215 euro per il 2023).

L’Inps ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro.

Confagri E-R: 23 ottobre in piazza per sostenere la Fruit Valley

Confagri E-R: 23 ottobre in piazza per sostenere la Fruit ValleyRoma, 17 ott. (askanews) – Una manifestazione di piazza a Bologna, con una campagna di sensibilizzazione e divulgazione, per chiedere alle istituzioni urgenti misure in favore dei frutticoltori. A organizzarla è Confagricoltura Emilia Romagna: l’appuntamento è per lunedì 23 ottobre, con partenza del corteo alle 9.30 da piazza dell’Unità poi l’arrivo nella piazza Lucio Dalla dove, alle 11, avrà inizio l’incontro aperto a tutti. In contemporanea, una serie di iniziative si snoderanno nel centro città coinvolgendo i passanti.

Sotto lo slogan “Sosteniamo la Fruit Valley”, sono attesi agricoltori provenienti dalle varie province dell’Emilia-Romagna e da territori vicini, pronti a una mobilitazione attorno ai temi chiave del comparto ortofrutticolo, nella regione simbolo di prodotti d’eccellenza. Problemi di mercato, crisi climatica e inflazione stanno infatti spingendo gli imprenditori agricoli verso l’abbandono delle colture arboree. “Servono interventi legislativi, sgravi contributivi per alleggerire il costo del lavoro, risarcimenti veloci per i danni causati da avversità meteo catastrofali (alluvioni, frane, gelate e trombe d’aria), adeguati strumenti di gestione del rischio e protezione del reddito, una strategia di difesa fitosanitaria che sia più efficace rispetto all’attuale politica UE From farm to fork’ e l’auspicio a rivedere la Restoration Law”, spiega in una nota il presidente regionale di Confagricoltura Marcello Bonvicini.

Ambiente, presentato il nuovo Rapporto sul green “Made in Italy”

Ambiente, presentato il nuovo Rapporto sul green “Made in Italy”Roma, 17 ott. (askanews) – I processi di transizione ecologica nel nostro paese, l’economia circolare e il consumo sostenibile. È sul tema della sostenibilità il Terzo Rapporto realizzato dal Centro di Ricerca sul Made in Italy dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – Unint curato dalla professoressa Giada Mainolfi e presentato al Centro Studi Americani. Le ricerche condotte evidenziano come le aziende italiane mostrino una significativa attenzione per la tecnologia green e che le imprese più orientate ad investimenti ecosostenibili sono anche quelle più dinamiche sui mercati internazionali. Oltre 530 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 (ultimi dati disponibili) hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Ma ben nove imprese su dieci in Italia non risultano ancora in regola con i criteri di sostenibilità e impatto sociale. In realtà, però, l’80 per cento dei consumatori italiani considera importanti le politiche di sostenibilità delle aziende anche quando acquistano su canali online. Le ricerche emerse dal Rapporto mostrano l’accresciuta sensibilità e preoccupazione ambientale dei consumatori italiani, che però non sempre si tramutano in scelte di consumo concretamente green. Maria Enrica Danese, direttrice Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship della Tim, dopo aver spiegato come la sua azienda sia riuscita a non aumentare il costo delle bollette nonostante il caro energia avendo investito in modo lungimirante in fonti rinnovabili, ha sostenuto “che la sostenibilità non è mai un costo ma una opportunità, un modello economico vincente su cui occorre investire in termini di formazione e nuove competenze”.  Alfio Fontana, CSR Manager di Humana People to People Italia, una Ong che raccoglie e recupera abiti usati e la cui rete internazionale nel 2022 ha gestito 21 milioni di chili di capi di abbigliamento, ha affermato: “I nostri negozi sono una fonte di utili con i quali finanziamo progetti sociali, ma rappresentano anche dei touchpoint per trasferire sensibilità e consapevolezza sul tema della sostenibilità”. Una riflessione che conferma quanto emerge dal Rapporto, ossia che l’ambiente di acquisto è il luogo in cui si decide la transizione green del consumatore.

Parisi (Lincei): Cnr storia di successi, servono più fondi pubblici

Parisi (Lincei): Cnr storia di successi, servono più fondi pubbliciRoma, 17 ott. (askanews) – “Quella del Cnr è una storia di grandi successi e nonostante questi grandi successi il Cnr, come tutto il comparto della ricerca, è sottofinanziato”. Lo ha detto Giorgio Parisi, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei intervenendo al convegno, organizzato dai Lincei e dal Consiglio nazionale delle ricerche per celebrare il centenario del Cnr dal titolo “Cento anni di collaborazione per il progresso delle scienze” in corso a Roma a Palazzo Corsini.

“Una situazione disdicevole – ha proseguito il Nobel per la Fisica aprendo i lavori che proseguiranno anche domani – perché i finanziamenti diretti dello stato coprono gli stipendi e poco più e la quasi totalità delle ricerche vengono fatte con i fondi ottenuti mediante grant, cioè i fondi competitivi, italiani ed europei, e anche con contratti con amministrazioni pubbliche e privati. Il fatto che il Cnr riesca ad avere grossi fondi dalle ricerche competitive è un indice della grande ricchezza e capacità del Cnr, che dobbiamo celebrare perché, nonostante questa situazione, ha avuto dei successi straordinari, ma questo – ha sottolineato Parisi – rende difficile al Cnr avere una direzione strategica delle ricerche perché molto spesso è al traino di decisioni altrui, delle agenzie che danno i fondi. Quindi non c’è un adeguato finanziamento di base per le persone che non riescono ad aggiudicarsi i fondi esterni che spesso sono una lotteria perché oggi il numero dei partecipanti è molto alto”. “Questa mancanza di fondi – ha proseguito il fisico – ha anche un riflesso diretto su un grande male che colpisce la ricerca italiana: l’incapacità di attirare, tranne rare e lodevoli eccezioni, ricercatori stranieri che a volte esitano a venire in un Paese, in un ente in cui non c’è una certezza, una garanzia di finanziamento. E questo, il fatto che noi abbiamo un’elevata emigrazione ad altissimo livello verso l’estero, è triste per tutta l’Italia ed è ancora più triste per un ente come il Cnr che è nato con una vocazione internazionale. L’Italia non è un paese per giovani e lo è ancor meno per giovani ricercatori. E allora è fondamentale che ci sia un rifinanziamento degli enti di ricerca e del Cnr in particolare, in modo da poter avere maggiori possibilità per i giovani. Le storie di successo del Cnr sono ancora di più sconvolgenti perché i risultati sono stati spesso ottenuti in una situazione di scarsità di fondi strutturali. Il messaggio da portare a casa non è tanto: grandissimi risultati, va tutto bene. Piuttosto: se abbiamo ottenuto tutto questo con finanziamenti scarsi per la ricerca, quali meraviglie saremmo in grado di ottenere con finanziamenti adeguati? Abbiamo necessità assoluta di avere finanziamenti adeguati, perché oggi – ha concluso Parisi – abbiamo una maggiore emorragia di giovani verso l’estero e questo mette in pericolo il futuro della ricerca italiana”.

L’Ayatollah Khamenei chiede di processare i leader di Israele per i crimini a Gaza

L’Ayatollah Khamenei chiede di processare i leader di Israele per i crimini a GazaRoma, 17 ott. (askanews) – La Guida suprema iraniana Ali Khamenei, ha affermato oggi che la leadership israeliana dovrebbe essere processata per i suoi “crimini contro i palestinesi”: lo ha riferito oggi la televisione di Stato, riportando le parole dell’Ayatollah.

“Nessuno può affrontare i musulmani e le forze della resistenza se i crimini del regime sionista contro i palestinesi continuano… il bombardamento di Gaza deve cessare immediatamente”, ha detto Khamenei. “I funzionari del regime sionista dovrebbero essere processati per i loro crimini contro i palestinesi a Gaza”, ha aggiunto.

Vignaioli Morellino di Scansano: ottima vendemmia grazie a “Sos Wine”

Vignaioli Morellino di Scansano: ottima vendemmia grazie a “Sos Wine”Milano, 17 ott. (askanews) – La Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano ha concluso la vendemmia 2023 con ottimi risultati “grazie all’utilizzo del sistema di supporto decisionale ‘Sos Wine’, che ha permesso una perdita minima della produzione (2%) nonostante le difficoltà dell’annata”. Lo ha riferito la stessa cooperativa, spiegando che “il sistema, interamente basato sulla prevenzione, ha permesso di agire solo dove e quando è stato necessario per prevenire l’insorgenza di malattie come la peronospora”.

“Sos Wine” nasce dall’esigenza della Cantina di Scansano e di altre aziende del territorio di migliorare e implementare il processo produttivo attraverso l’applicazione di tecniche innovative nel campo della viticoltura e dell’enologia. Si tratta di un progetto “che mira ad integrare l’utilizzo di strumenti dell’Internet of things (Iot) alla viticoltura e all’enologia di precisione”. Dal 1 aprile al 31 luglio in Maremma si è registrata una piovosità fuori dal comune: 417 mm di pioggia suddivisi in 28 giorni, a fronte di una media nei 5 anni precedenti di 188 mm su 21 giorni, fatto che ha causato una preoccupante insorgenza della peronospora. La realta vitivinicola toscana ha spiegato che il sistema di supporto decisionale “Sos Wine”, implementato nel 2016 grazie alla collaborazione con l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha unito i dati raccolti dalle sette centraline posizionate nei vigneti dei soci della Cantina che, combinati con le previsioni meteo e con il modello di fase fenologica della vite, hanno generato 30 alert, il doppio rispetto alla media degli anni precedenti, per segnalare i momenti di potenziale criticità sui vigneti-test non trattati. Su questa base, i soci hanno ricevuto comunicazioni settimanali, in seguito alle quali hanno effettuato in media circa 8 interventi nelle aziende convenzionali.

“Posizionare i trattamenti al momento giusto permette di limitare il numero di azioni all’essenziale e di salvaguardare la produzione” ha precisato l’agronomo della Cantina, Alessandro Fiorini, evidenziando che “per dare un’idea del danno, nelle porzioni di terreno dove la peronospora non è stata trattata si è riscontrato un totale disseccamento nel 70% dei grappoli, mentre il 20% di questi è risultato parzialmente compromesso”. “La vendemmia 2023 è stata una prova di adattamento al cambiamento climatico” ha commentato il direttore della Cantina, Sergio Bucci, parlando di “un risultato positivo che fa tirare un sospiro di sollievo, ma ribadisce anche l’importanza della collaborazione tra il mondo scientifico e accademico e le aziende”.

Olimpiadi 2026, Zaia: piste alternative? Non si sa nulla

Olimpiadi 2026, Zaia: piste alternative? Non si sa nullaBelluno, 17 ott. (askanews) – Delle piste di bob, skeleton e slittino alternative a Cortina “non si sa nulla”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto. “Ho letto anche dichiarazioni che, secondo me, fanno sorridere.’Cesana: il Piemonte vuole 30, 40 milioni per riattivarla per poi macinarlo. Vuol dire buttare 30, 40 milioni per poi fare la bonifica finale. St Moritz: dicono che non va bene perchè non è un bob in muratura, è in blocchi di ghiaccio e quindi sembra che la pista non sia a norma rispetto ai regolamenti del Comitato Olimpico internazionale. Innsbruck: finalmente abbiamo capito cos’era tutta l’operazione perché alla fine volevano un affitto che costava 12-15 milioni, più tutte le strutture che avremmo dovuto fare come il villaggio olimpico e in più, l’ha scritto il sindaco di Innsbruck, non ci sono tutti i soldi di copertura per mettere mano all’opera. Quindi, quanto gli manca? 30, 40 milioni. Veramente non ho la più pallida idea di dove andrà la pista. Andrà negli Stati Uniti, in Cina, andrà a Losanna, non lo so”.

Immobiliare, Fimaa: dopo 2 anni di record mercato in calo fisiologico

Immobiliare, Fimaa: dopo 2 anni di record mercato in calo fisiologicoRoma, 17 ott. (askanews) – Rallenta il mercato immobiliare nei primi sei mesi del 2023. Il confronto con un temine di paragone eccezionalmente forte (nel post pandemia c’è stato un vero e proprio boom di compravendite), l’aumento dei tassi di interesse dei mutui, e in parte una maggiore attenzione per la classe energetica degli immobili hanno determinato una contrazione delle compravendite del 12,5%, pari a 50mila abitazioni scambiate in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. È quanto mette in evidenza Fimaa Confcommercio, nell’ultima edizione dell’Indagine sull’andamento del mercato Immobiliare, sottolineando che in termini assoluti, il livello delle compravendite – 350mila – nel primo semestre, dimostra ancora un mercato attivo: risulta secondo solamente ai dati del 2021 (364mila scambi) e del 2022 (400.000). I prezzi degli immobili sono tuttora in crescita: nel secondo trimestre le abitazioni nuove hanno registrato un aumento dello 0,5% e quelli delle abitazioni esistenti addirittura dello 0,8%.

“Si tratta di un rallentamento fisiologico già largamente preventivato – afferma il presidente di Fimaa, Santino Taverna-. Il mercato immobiliare nel 2021 e nel 2022 ha evidenziato performance inaspettate, ed era inevitabile attendersi una fase di assestamento. L’incremento del numero di compravendite nel post-pandemia ha dato risposta al mercato soddisfacendo una percentuale consistente di domanda”. Il report della Fimaa mette in evidenza anche una crescente sensibilità verso l’efficientamento energetico degli immobili. Si assiste ad una domanda di unità immobiliari in classi energetiche elevate anche in funzione della direttiva europea “CASE GREEN” con l’avvicinarsi dei termini previsti del 2030 e del 2033. L’offerta di abitazioni nuove non è ancora sufficiente ad esaudire la domanda incidendo di fatto sul numero delle compravendite del mercato. Il 14% degli operatori del settore ritiene infatti che nell’ultima parte dell’anno gli adeguamenti alle classi energetiche potrebbero determinare un ulteriore contrazione della domanda. I fattori che attualmente destano maggiore preoccupazione sono l’incremento dei tassi d’interesse sui mutui (40%), il rallentamento dell’economia italiana (24%), e l’aumento dei costi di ristrutturazione (22%).

Quasi la metà degli operatori (il 46%) ritiene che a sostenere la domanda sarà l’investimento offerto dal mercato delle locazioni. La richiesta di locazioni a breve termine stà rallentando l’offerta di immobili da destinare agli affitti ordinari. Fattori che hanno inciso nell’aumento dei canoni di locazione del 4,8% nei primi sei mesi dell’anno. La crescita maggiore si è registrata tra gli affitti ordinari transitori (+6,7%), quella più contenuta tra gli affitti agevolati concordati (+2,7%). Il numero di nuovi contratti di locazione registrati è comunque cresciuto dell’1,4% rispetto ai primi sei mesi 2022, grazie al traino dei contratti agevolati studenti (+11%) e di quelli ordinari transitori (+5,9%). I contratti agevolati concordati hanno mostrato una tenuta (+1,4%), mentre quelli ordinari di lungo periodo sono in calo dello 0,7%.

Prandini: 2,4 mln aiuti Pac sono boccata ossigeno per agricoltori

Prandini: 2,4 mln aiuti Pac sono boccata ossigeno per agricoltoriRoma, 17 ott. (askanews) – “Una boccata di ossigeno per 722mila aziende agricole costrette ad affrontare una pesante crisi di liquidità”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, intervenendo alla conferenza Masaf-Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sugli anticipi dei pagamenti diretti alle imprese nell’ambito della Pac e commentando quanto annunciato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in merito alla liquidazione per la prima volta da parte di Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura) degli anticipi relativi ai finanziamenti comunitari sullo sviluppo rurale insieme a quelli per gli aiuti diretti alle imprese nell’ambito della Politica Agricola Comunitaria (PAC).

“Una svolta che – ha detto – consentirà di erogare alle imprese agricole fino al 30 novembre complessivamente 2,4 miliardi di euro ripartiti tra aiuti diretti Pac al reddito degli agricoltori (1,7 miliardi) e contributi allo Sviluppo rurale (circa 700 milioni) con misure che vanno del sostegno dall’incentivazione del biologico al sostegno alla lotta integrata fino alle indennità compensative per le aree svantaggiate”.