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Tag: Sanremo 2023

Morta la poetessa Louise Gluck, Nobel letteratura nel 2020

Morta la poetessa Louise Gluck, Nobel letteratura nel 2020Roma, 14 ott. (askanews) – È morta -riferisce la Bbc – all’età di 80 anni Louise Glück, poetessa americana e premio Nobel per la letteratura.

La Gluck ha ricevuto il Nobel nel 2020, diventando la prima poetessa americana a vincere l’onore dai tempi di TS Eliot più di 70 anni prima. Le sue poesie parlavano spesso di trauma e disillusione, con la sua poesia più famosa, “Mock Orange”, che metteva in discussione il valore dell’amore e del sesso. In Italia la sua opera è pubblicata da “Il Saggiatore”.

La morte di Glück è stata confermata venerdì dai suoi editori. “La poesia di Louise Gluck dà voce al nostro diffidente ma instabile bisogno di conoscenza e connessione in un mondo spesso inaffidabile”, ha detto in una nota il suo editore di lunga data Jonathan Galassi. “Il suo lavoro è immortale.”

Un’amica ha detto al New York Times che la poestessa è morta di cancro nella sua casa di Cambridge, nel Massachusetts. I giudici del Nobel nel 2020 l’hanno elogiata per «la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale».

La Cluck vinse il Premio Pulitzer nel 1993 per la sua raccolta The Wild Iris, un libro di poesie che trattava temi di sofferenza, morte e rinascita. Tra i suoi altri riconoscimenti il Bollingen Prize for Poetry del 2001, il Wallace Stevens Award, assegnato nel 2008, il National Book Award nel 2014 e una National Humanities Medaglia, assegnata nel 2015 da Barack Obama.

Francia schiera 7.000 soldati dopo l’uccisione di un insegnante

Francia schiera 7.000 soldati dopo l’uccisione di un insegnanteMilano, 14 ott. (askanews) – La Francia schiera 7.000 soldati dopo l’attacco in una scuola ieri. Un insegnante di francese è stato ucciso davanti a una scuola media di Arras, accoltellato a morte da un giovane già segnalato per radicalizzazione. Altre due persone sono rimaste ferite gravemente.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l’attacco un atto terroristico di matrice islamica e, dopo l’attacco con coltello, il livello di allerta nel paese è stato elevato ai massimi livelli. Il sospetto colpevole – di origini cecene – è stato arrestato: è un ex allievo della scuola. Lo spiegamento dei soldati dovrà essere completato entro lunedì sera.

L’attacco è avvenuto ad Arras, nel nord-est della Francia, città dove vivono sia musulmani che ebrei. La Francia si è svegliata così oggi con un allarme attentato. Almeno otto persone sono state prese in custodia, oltre all’aggressore, due dei suoi fratelli, ha detto una fonte della polizia.

La vittima deceduta, Dominique Bernard, insegnante di francese “è intervenuta per prima e senza dubbio ha salvato lui stesso molte vite umane”, ha sottolineato Macron, invitando i francesi a “stare uniti” di fronte “alla barbarie del terrorismo islamico”.

M.O., Israele: movimento sicuro per abitanti Gaza dalle 9 alle 15

M.O., Israele: movimento sicuro per abitanti Gaza dalle 9 alle 15Milano, 14 ott. (askanews) – L’Esercito israeliano dice in lingua araba su X che consentirà il movimento sicuro per gli abitanti di Gaza su due strade principali a sud del territorio tra le 10.00 e le 16.00 locali (dalle 9 alle 15 italiane). “Nei giorni scorsi vi abbiamo lanciato un appello a lasciare Gaza City a sud di Wadi Gaza per preservare la vostra sicurezza” twitta l’Idf. “Desidero informarvi che l’Idf consentirà la circolazione sicura lungo le strade indicate tra le ore 10.00 e le ore 16.00” si aggiunge.

Si stima che decine di migliaia di palestinesi si siano diretti a sud dal nord di Gaza dopo l’ordine israeliano: un esodo secondo le Nazioni Unite, per le quali più di 400.000 palestinesi erano stati sfollati a causa delle ostilità prima dell’annuncio dell’Idf. Un movimento significativo di civili palestinesi verso sud è già stato segnalato anche da un portavoce dell’Idf. Durante i raid nella Striscia di Gaza di venerdì, secondo il portavoce dell’Idf Daniel Hagari, l’esercito israeliano è riuscito a recuperare i corpi di diversi israeliani dispersi dall’attacco a sorpresa di Hamas di sabato scorso e ad avvisare le loro famiglie.

Milano, La scienza si racconta al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Milano, La scienza si racconta al Museo Nazionale Scienza e TecnologiaRoma, 14 ott. (askanews) – “La scienza si racconta” è il titolo dell’evento organizzato dal MaCSIS – Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile – dell’Università di Milano-Bicocca, per mercoledì 19 ottobre, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, nella sala del transatlantico Biancamano.

Sarà un viaggio attraverso varie tematiche di attualità – dal cambiamento climatico alla salute, dalle smart cities alla fisica e alle esplorazioni artiche – ma con un comune obiettivo: rimettere la scienza e le infinite declinazioni del suo racconto al centro del dibattito pubblico. L’incontro vedrà cinque figure di primo piano nel campo della informazione e divulgazione scientifica: Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo, Roberta Villa, medico e giornalista di salute, Serena Giacomin, fisica climatologa e Presidente di Italian Climate Network, Maurizio Melis, giornalista e conduttore della trasmissione Smart City di Radio24, Paola Catapano, responsabile produzione contenuti editoriali del Cern.

La scienza non è mai stata così ascoltata, ma anche così contestata. Forse le due cose vanno di pari passo: più acquista importanza, culturale e politica, più genera reazioni, teorie del complotto, risentite negazioni dell’evidenza. Lo si è visto con i vaccini, con il cambiamento climatico e in altri ambiti. Ma nonostante le difficoltà e le incomprensioni, la scienza diventa sempre più centrale e importante per le nostre vite. E il racconto di questa straordinaria avventura intellettuale si fa sempre più necessario. Iscrizione gratuita su Eventbrite: (biglietti-convegno-la-scienza-si-racconta). La conferenza sarà anche disponibile in streaming, sul canale YouTube di Scienza in rete.

Oggi a Napoli il Bosco in Rosa a Capodimonte per il Santobono

Oggi a Napoli il Bosco in Rosa a Capodimonte per il SantobonoRoma, 14 ott. (askanews) – Arriva l’onda rosa sabato 14 ottobre alle ore 16 tra i viali del Real Bosco di Capodimonte di Napoli per la quarta edizione del “Bosco in Rosa – Corri tra i capolavori”, manifestazione podistica a iscrizione gratuita riservata alle sole donne che si snoderà lungo un percorso di 4 km tra le bellezze settecentesche del parco napoletano. Una manifestazione tutta al femminile in cui gli uomini sono invitati sì, ma a fare il tifo ed applaudire lungo i viali. L’appuntamento, che gode del patrocinio morale del Comune di Napoli, è organizzato dalla Napoli Running con la co-organizzazione del Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger e al fianco della Fondazione SOS Sostenitori Ospedale Santobono ETS. “Vogliamo regalare una giornata di benessere tutta rivolta alle runners in rosa – l’invito del presidente di Napoli Running, Carlo Capalbo – alle donne e ai bambini perché è prevista anche una zona accoglienza e animazione per quanti vogliano far divertire i loro piccoli in sicurezza mentre si godono la passeggiata nel bosco. Una passeggiata che vuole essere una occasione per vivere insieme una giornata rilassata nelle bellezze del Bosco di Capodimonte”. L’assessore allo sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante, sottolinea: “Il Bosco in rosa: tra la più belle, divertenti e coinvolgenti iniziative dedicate allo sport al femminile a Napoli. Le nostre donne, mamme e figlie, casalinghe e professioniste, alle quali va sempre il mio pensiero ed il mio sostegno, in particolare per quelle donne che quotidianamente si trovano ad affrontare difficoltà e dolore, e per le quali questa amministrazione sta per offrire un’opportunità di studio e di sviluppo professionale, necessaria per garantire quel processo di empowerment così importante per la loro autonomia e per la loro serenità”. Il progetto che sostiene quest’anno Il Bosco in Rosa, illustrato in Conferenza stampa da Emanuela Capuano, direttore della Fondazione Sostenitori Ospedale Santobono ETS, è l’”Umanizzazione del Centro Ustioni Pediatrico”. Il progetto, il primo reparto specialistico sub intensivo in Italia ad essere dedicato ai pazienti pediatrici, attualmente in progress, prevede: le decorazioni pittoriche del corridoio, della medicheria/sala da bagno e delle 3 camere di degenza, gli arredi colorati, letti speciali per gli ustionati, comodoni letto per far dormire comodo il familiare che assiste, la cucina/lavanderia a uso delle famiglie, la medicheria farmaci, la sala multimediale per il collegamento con gli altri centri di eccellenza per le ustioni (in particolare con il kinder spital di Zurigo con il quale il Santobono collabora per gli innesti di cute bioingegnerizzata), arredi della sala operatoria e tutti i sistemi all’avanguardia per la movimentazione del paziente in sicurezza.

Missione lampo Meloni in Africa: scriviamo insieme ‘Piano Mattei”

Missione lampo Meloni in Africa: scriviamo insieme ‘Piano Mattei”Maputo (Mozambico), 13 ott. (askanews) – Di fronte ai “problemi” di approvvigionamento energetico dell’Europa, a maggior ragione date le incertezze del contesto geostrategico, è fondamentale il rapporto con l’Africa che “è potenzialmente un enorme produttore di energia”. Giorgia Meloni lo ribadisce nella sua visita “lampo” che l’ha portata questa mattina a Maputo in Mozambico e questa sera a Brazzaville in Congo per incontrare i presidenti Filipe Nyuso e Denis Sassou Nguesso. Una visita che è stata “ristretta” rispetto al programma originario, a causa della crisi israelo-palestinese, ma non cancellata proprio a sottolineare la sua importanza.

Il Mozambico prevede una fornitura di 4,5 mld di metri cubi di gas liquefatto (Gln) per il 2024-2025, con prospettive di crescita. Dal Congo arriveranno invece fino a 1 mld di metri cubi per l’inverno 2023-2024 e poi fino a 4,5 mld. Dunque il focus della visita di Meloni – accompagnata dall’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi – è sull’approvvigionamento in particolare di gas. Del resto l’Italia ha come principale fornitore l’Algeria, che sostiene Hamas, e anche se Roma ha avuto “rassicurazioni” informali sulla stabilità del flusso, non è possibile escludere a priori ripercussioni. Dunque va consolidato il rapporto con Paesi come Congo e Mozambico, che con i vasti giacimenti scoperti nel nord del Paese ha “un’enorme possibilità”, pur dovendo fare i conti con le difficoltà create dal terrorismo interno. Su questo c’è collaborazione con il governo di Maputo, nella consapevolezza che “stabilità e pace sono alla base di qualsiasi sviluppo strategico”. Anche Nyusi ha sottolineato che sull’energia “possiamo fare di più e molto meglio” nella partnership tra i due Paesi. La collaborazione può crescere anche nell’agricoltura, su cui l’Italia può fornire “il know how e la tecnologia che possono aiutare le aziende” a crescere. Altro terreno di cooperazione è il turismo – lei stessa, confessa, anni fa è stata in vacanza in Mozambico – su cui c’è “un potenziale incredibile e straordinario e siamo pronti a lavorare insieme”. Parlando in Congo, Meloni ha ribadito che “la cooperazione non ha nulla a che fare con un approccio paternalistico e predatorio, il modello che l’Italia sta cercando di portare avanti e allargare” è rappresentato da “imprese che hanno investito ponendo al centro il proprio lavoro ma anche la crescita della terra in cui operavano”. Ad esempio per quanto riguarda Eni, “le esportazioni di gas riguardano solo l’esubero non necessario alla popolazione locale”. Inoltre “l’Eni contemporaneamente porta avanti attività sociali. Esattamente il modello di partenariato che intendiamo rafforzare e che si può aprire in molti altri settori che vorremmo esportare negli altri paesi Africani e un po anche nell’Ue. Bisogna legare i propri destini e crescere insieme”.

Prossimo passo della strategia italiana per un nuovo rapporto con l’Africa è la presentazione del ‘Piano Mattei’, slittata da novembre agli inizi del prossimo anno, “per capire meglio il quadro della situazione internazionale”. L’obiettivo e la “novità” rispetto al passato – ha concluso Meloni – è “scriverlo insieme” ai Paesi africani, per “capire quali sono le priorità”, sulla base della convinzione di fondo che “l’Africa non va aiutata con la carità ma va sostenuta con le ricchezze che ha”.

Manovra,Governo: priorità assoluta redditi e pensioni più basse

Manovra,Governo: priorità assoluta redditi e pensioni più basseRoma, 13 ott. (askanews) – “Priorità assoluta” del governo sono le misure che verranno introdotte nella manovra “su redditi e pensioni più bassi per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, sulla riduzione delle tasse attraverso la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo e l’anticipo della riforma dell’Irpef prevista dalla Delega fiscale, misure per la famiglia con incentivi per la natalità e le donne lavoratrici, risorse significative per il comparto sanitario e i rinnovi dei contratti del pubblico impiego scaduti da tempo”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi al termine del primo incontro tra il governo e le parti sociali sulla manovra, in vista del varo lunedì prossimo.

Il confronto prosegue ora, in un secondo round, con le delegazioni sindacali e datoriali rappresentate da Federica Brancaccio per Ance, Flavio Lorenzin per Confimi Industria, Francesco Napoli per Confapi, Giuseppe Mele per Confetra, Giorgio Spaziani Testa per Confedilizia, Antonella Gobbo per Confimprese Italia, Carla Tomasi per Finco, Massimo Blasi per Cisal, Guido Lutrario per Usb, Guido Quici per Cida, Guglielmo Gebbia per Ciu, Michele Poerio per Confedir, Francesco Monticelli per Confprofessioni, Alessia Nicotera per Confservizi, Francesco Prudenzano per Confintesa, Roberto Capobianco per Conflavoro PMI e Marco Pagani per Federdistrubuzione.

M.O., le ambiguità della Commissione Ue sul blocco di Gaza

M.O., le ambiguità della Commissione Ue sul blocco di GazaBruxelles, 13 ott. (askanews) – Qual è la linea della Commissione europea sull’assedio militare e il blocco di Gaza da parte di Israele, e soprattutto sul suo devastante impatto sulla popolazione civile palestinese intrappolata nella Striscia? Una posizione ufficiale dell’Esecutivo comunitario è stata espressa oggi dal portavoce capo, Eric Mamer, durante il briefing quotidiano per la stampa. Ma ascoltando poi le parole, da una parte, dell’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, e dall’altra della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è difficile tenerle insieme.

Una differenza di toni e di accenti si nota soprattutto nel modo in cui viene considerato (o ignorato) il blocco deciso e attuato da Israele sulle forniture alla popolazione di Gaza di cibo, acqua, elettricità e medicine, e lo stesso avvertimento ai civili affinché sia evacuato entro 24 ore il Nord della Striscia, per un totale di un milione di persone. Borrell, parlando nel pomeriggio da Pechino, dove si trovava per una missione nell’ambito del “dialogo strategico Ue-Cina”, ha criticato come “irrealistico” l’avvertimento di Israele, a causa del pochissimo tempo, 24 ore, concesso per l’evacuazione.

“Riguardo a questo avvertimento dell’esercito israeliano nei confronti dei civili affinché lascino il nord di Gaza – ha detto l’Alto Rappresentante -, certamente i civili devono essere avvertiti in anticipo. Devono essere avvisati delle imminenti operazioni militari per consentire loro di andarsene, che è ciò che ha fatto Israele. Ma tali avvertimenti, e i movimenti attesi di gran parte della popolazione che dovrebbero produrre, e stiamo parlando di un milione di persone, devono essere realistici. E certamente è del tutto irrealistico che un milione di persone possa spostarsi in 24 ore”, ha sottolineato. “Lo ha detto anche – ha ricordato Borrell – il Segretario generale delle Nazioni Unite (Antonio Guterres, ndr), e mi unisco a lui nel dire che: sì, è positivo avere un avvertimento, ma l’avvertimento deve essere realistico per evitare conseguenze umanitarie devastanti”.

Sì, – ha continuato l’Alto Rappresentante – c’è profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, in particolare a causa della carenza di acqua, cibo e forniture mediche, carburante ed elettricità. Come ha ricordato il Segretario Generale Onu, e come ho detto anch’io dopo in Oman” martedì scorso, dopo le riunioni dei ministri degli Esteri dell’Ue con gli omologhi dei Paesi del Golfo, “creare un blocco delle forniture di acqua, cibo, carburante e delle forniture mediche non è conforme al diritto internazionale”. “Ci uniamo quindi – ha indicato Borrell – all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres, e lo ringrazio per essere pronto ad agire. Sosteniamo gli sforzi delle Nazioni Unite per contribuire ad alleviare la situazione, anche incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e creando lo spazio per gli aiuti umanitari tanto necessari”.

“Questo è perfettamente compatibile – ha puntualizzato l’Alto Rappresentante Ue – con la forte condanna del terribile attacco che Israele ha subito da parte di Hamas”. Di tono molto diverso sono state le dichiarazioni della presidente della Commissione in occasione del suo incontro di oggi a Tel-Aviv con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, al quale ha espresso tutta la solidarietà dell’Unione europea. Dopo aver ricordato che “Israele ha il diritto di difendersi, anzi, ha il dovere di difendere il proprio popolo”, von der Leyen ha osservato: “Vorrei anche essere molto chiara sul fatto che solo Hamas è responsabile di ciò che sta accadendo”. “Gli atti di Hamas non hanno nulla a che fare con le legittime aspirazioni del popolo palestinese. Al contrario, l’orrore scatenato da Hamas non fa altro che portare ancora più sofferenze ai palestinesi innocenti. Anche loro sono minacciati. Le azioni spregevoli di Hamas sono il segno distintivo dei terroristi. E so – ha sottolineato in modo sibillino la presidente della Commissione – che la risposta di Israele dimostrerà che si tratta di una democrazia”. Questo è l’unico punto del suo intervento in cui von der Leyen ha fatto riferimento alla situazione di Gaza, senza mai menzionare il blocco delle forniture, le vittime civili dei bombardamenti israeliani, la situazione umanitaria sempre più drammatica nella Striscia, da cui la popolazione civile non può uscire né verso l’Egitto, che mantiene chiuso il valico di Rafah né, naturalmente, verso Israele. A queste due diverse linee, bisogna aggiungerne poi una terza, la posizione istituzionale “ufficiale” della Commissione che cerca di contemperarle: è la “line to take” (la “linea da tenere” nel gergo di Bruxelles) così come è stata espressa oggi (per lo più leggendo fedelmente il documento che la riportava) dal portavoce capo Eric Mamer. “L’Ue – ha ricordato Mamer – condanna inequivocabilmente gli attacchi terroristici violenti e indiscriminati sferrati da Hamas in Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane; questa – ha indicato – è la premessa che dobbiamo sempre tenere presente in questa situazione”. “Abbiamo anche detto e ripetuto che Israele ha il diritto di difendersi” ha continuato il portavoce, aggiungendo poi che questo deve essere fatto “in linea con il diritto internazionale umanitario e che la protezione dei civili è della massima importanza da tutte le parti e ovunque”, una precisazione importante, ma assente nelle dichiarazioni di von der Leyen. “Questa – ha sottolineato Mamer – è la nostra posizione: i civili devono essere pre-avvertiti e allertati riguardo alle operazioni militari imminenti, consentendo loro di andarsene, e questo è ciò che ha fatto Israele”. Qui manca del tutto la critica di Borrell e di Guterres alla eccessiva brevità del periodo di preavviso. Ci sono, in compenso, i riferimenti alle Nazioni Unite: “Tali avvertimenti e le mosse previste da gran parte delle popolazioni devono evitare, come ha sottolineato l’Onu, forti conseguenze umanitarie”. “È anche importante chiarire – ha evidenziato ancora il portavoce – che Hamas non deve impedire alle persone di andarsene e non dovrebbe usarle come scudi umani i civili, poiché ciò costituirebbe un’altra atrocità da parte di Hamas ed equivarrebbe a un crimine di guerra”. “Si teme – ha rilevato ancora Mamer – il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza, in particolare a causa della carenza di acqua, cibo, forniture mediche ed elettricità”. Qui c’è un capolavoro di equilibrismo: la causa del “deterioramento” della situazione umanitaria sarebbe “la carenza” delle forniture essenziali alla popolazione, e non il fatto che Israele le ha bloccate. “L’Ue – ha proseguito il portavoce, sbilanciandosi questa volta più verso Borrell – sostiene quindi gli appelli del Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ed è pronta a sostenere gli sforzi volti ad alleviare la situazione, anche incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e consentendo la consegna degli aiuti umanitari tanto necessari”. “Intensificheremo ulteriormente i nostri impegni con tutti gli attori regionali e i principali partner internazionali. Questa – ha concluso Mamer – è la nostra posizione in seguito all’appello da parte delle autorità israeliane per l’evacuazione del Nord della Striscia di Gaza”.

Manovra, governo: confronto con parti sociali “proficuo e costruttivo”

Manovra, governo: confronto con parti sociali “proficuo e costruttivo”Roma, 13 ott. (askanews) – Il primo tavolo di confronto che si è tenuto a Palazzo Chigi tra il governo e le parti sociali, in vista del varo della manovra lunedì, è stato “uno scambio di vedute che si è svolto in un clima proficuo e costruttivo”. E’m quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Il confronto è stato suddiviso in due incontri separati. Un primo tavolo con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copragri, Alleanza Cooperative Italiane, Confsal. Alla seconda sessione, che è ancora in corso, partecipano le delegazioni sindacali e datoriali rappresentate da Federica Brancaccio per Ance, Flavio Lorenzin per Confimi Industria, Francesco Napoli per Confapi, Giuseppe Mele per Confetra, Giorgio Spaziani Testa per Confedilizia, Antonella Gobbo per Confimprese Italia, Carla Tomasi per Finco, Massimo Blasi per Cisal, Guido Lutrario per Usb, Guido Quici per Cida, Guglielmo Gebbia per Ciu, Michele Poerio per Confedir, Francesco Monticelli per Confprofessioni, Alessia Nicotera per Confservizi, Francesco Prudenzano per Confintesa, Roberto Capobianco per Conflavoro PMI e Marco Pagani per Federdistrubuzione.

Bce, Visco:prematuro pensare taglio tassi ma dipendenti da dati

Bce, Visco:prematuro pensare taglio tassi ma dipendenti da datiMarrakech, 13 ott. (askanews) – E’ “prematuro” pensare a un taglio dei tassi Bce ma siamo “data dependant”, (dipendenti dai dati, ndr) quindi se per caso effettivamente mese dopo mese una volta che finisce il base effect e non ci sono shock ulteriori e si osserva che stiamo andando dal 4% al 2% allora ci si pensa, io non ci sarò ma chi ci sarà fara’ le valutazioni”.

Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, parlando con i giornalisti a margine degli incontri annuali Fmi a Marrakesh ha lasciato capire di non essere favorevole a ulteriori rialzi dei tassi aggiungendo: “Noi guardiamo all’area dell’euro nel suo complesso e anche se la baseline (scenario base) porta al 2% nella seconda parte del 2025 secondo alcuni è troppo lontano pero’ abbiamo il medium term che non e’ domani e secondo altri i rischi sono piu’ verso l’alto che verso il basso e anche su questo ho differenti opinioni”.