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Tag: Sanremo 2023

ArtVerona, contaminazione e dialogo per il sistema italiano

ArtVerona, contaminazione e dialogo per il sistema italianoVerona, 13 ott. (askanews) – Il sistema dell’arte italiano si presenta, ormai da 18 anni, ad ArtVerona, appuntamento fieristico che per il 2023 ospita gallerie e premi, oltre a una volontà di dare spazio a curatori e ad artisti, emergenti, ma anche storici, con opere importanti come per esempio lo Spazio elastico di Gianni Colombo ricostruito in fiera. Alla direzione artistica di ArtVerona anche quest’anno Stefano Raimondi: “E’ una fiera – ha detto ad askanews – che si basa sempre sulla promozione e valorizzazione del sistema dell’arte italiano, quindi ci sono oltre 145 espositori, però è un sistema che si allarga, si allarga creando relazioni internazionali sia con artisti, come la presentazione di Peter Halley, il suo Magic Carpet di oltre 400 metri quadrati, sia con la partecipazione di importanti gallerie internazionali dalla Turchia, dalla Svizzera, dalla Germania, da Vienna e ospiti invitati dalla fiera sia a livello di collezionisti sia a livello di curatori di musei e istituzioni, anche in questo caso, sia italiani sia stranieri”.

La fiera assegna quest’anno 13 premi e vuole promuovere il confronto tra i diversi attori del panorama artistico nazionale. “Quindi è una fiera che ha nella contaminazione, nel dialogo – ha aggiunto il curatore – la sua anima fondante e nell’accoglienza e nella valorizzazione proprio di quello che è il nostro sistema dell’arte”. Un sistema che a volte oscilla bruscamente tra le visioni della politica e la ricerca portata avanti sui terreni anche meno convenzionali, ma che, comunque, cerca di mantenere vivacità e dinamismo, tenendo insieme attori anche molto diversi tra loro. “È un sistema altamente articolato – ha concluso Raimondi – e ovviamente più ampio è il dialogo tra tutti questi operatori, più la forza del sistema cresce”.

Importante infine anche la relazione con Verona: il progetto Art&TheCity vuole valorizzare luoghi meno noti al grande pubblico mentre due mostre, una dedicata a Giulio Paolini e una alla videoarte, sono state inaugurate in città in occasione della fiera.

Meloni: Italia nave ammaccata ma bellissima, remare in stessa direzione

Meloni: Italia nave ammaccata ma bellissima, remare in stessa direzioneMaputo (Mozambico), 13 ott. (askanews) – “Nel mio ufficio a Palazzo Chigi c’è un piccolo balcone che fa angolo, soprannominato la prua d’Italia. Quando lo guardo mi viene da pensare ai marinai. La metafora ha un senso: anche l’Italia è una nave bellissima, un po’ ammaccata ma ancora la più bella. Anche l’Italia sa come sapete voi che non puoi sapere quale sarà la tempesta che arriverà ma sai che quando arriva quella tempesta l’unica cosa che ti può consentire di domarla è avere una rotta, una guida solida, un equipaggio coeso e capace. E a me piacerebbe che l’Italia imparasse da voi ad affrontare la tempesta remando tutti nella stessa direzione facendo ciascuno la propria parte”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando all’equipaggio della nave cacciatorpediniere “de la Penne” ormeggiata nel porto di Maputo.

“Spero di poter prendere quello che avete voi e provare a trasmetterlo fuori da qui”, ha concluso.

Dal codice a barre a Qr code e IA: il futuro del largo consumo è qui

Dal codice a barre a Qr code e IA: il futuro del largo consumo è quiMilano, 13 ott. (askanews) – In un futuro, che per ora appare remoto, saremo raggiunti da pubblicità personalizzate, converseremo con un pacco di pasta e i tempi per realizzare una campagna di comunicazione si ridurranno insieme ai costi. Tutto questo grazie ai possibili impieghi dell’intelligenza artificiale generativa. C’è, però, un futuro più prossimo, nel quale è già tracciato un radicale cambiamento nei rapporti tra imprese e consumatori, attraverso una rivoluzione digitale che sta investendo tutto il mondo del largo consumo. In questo cambio di paradigma uno standard come il codice a barre GS1, a 50 anni dal suo debutto, si appresta a supportare questo processo attraverso una sua evoluzione digitale, che prende il nome di digita link.

“Il digital link, il cosiddetto codice a due dimensioni, abilita veramente un completo cambiamento nelle relazioni tra industria, distribuzione e consumatori – ci ha detto il presidente di GS1 Italy in occasione dell’evento Transforming tomorrow. La nuova sfida del largo consumo a Milano – è una strategia win-win-win, per l’industria che fornisce un prodotto sempre migliore, per la distribuzione che gestisce meglio i suoi flussi logistici e un grandissimo win per il consumatore che vede assicurarsi sicurezza, freschezza e qualità del prodotto”. GS1 a livello globale ha l’obiettivo, entro la fine del 2027, di far sì che gli scanner dei punti vendita retail di tutto il mondo siano in grado di leggere e di elaborare anche i nuovi codici 2D, oltre ai codici a barre lineari. Sarà una rivoluzione graduale, che per un certo periodo vedrà il barcode tradizionale affiancato dal QR code (contenente un GS1 digital link o il DataMatrix), per arrivare infine ad avere solo un codice sulle confezioni dei prodotti: quello bidimensionale. Questo a tutto vantaggio dei produttori, che potranno mettere a disposizione della filiera informazioni e dati che vorranno, ma anche dei distributori:

“Le opportunità che il digital link introduce è quella di rendere ancora più ricco e completo il percorso di digitalizzazione che in questi ultimi anni sta interessando anche i negozi – ci ha detto Maniele Tasca, vicepresidente di GS1 Italy – il digital link consentirà di interagire coi clienti in modo più completo. E’ qualcosa che può rendere la user experience nei punti vendita ancora più interessante e va anche nella direzione di offrire informazioni sempre più ricercate. sulla sostenibilità, la gestione dei prodotti e sulla sicurezza”. “Come distributori – ha aggiunto – siamo pronti per il semplice fatto che ce lo chiedono i clienti. Chiaramente, però, quanto parliamo di questi cambiamenti dobbiamo parlare prima di cultura e poi di tecnologia”. Il codice 2D veicola una mole di informazioni condivisibile lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale e migliora l’efficienza dei sistemi di lettura del codice a barre e la raccolta dei dati a essi collegati. Ma soprattutto integra lo spazio fisico di etichettatura sulle confezioni con quello infinito offerto dal digitale, superando tutti i limiti imposti da etichette troppo piccole e affollate di claim: con un solo simbolo, come il QR code contenente, è possibile assolvere anche a eventuali nuovi obblighi di legge in materia di etichettatura senza ritoccare, a esempio, le confezioni, fornendo ai consumatori un ampio patrimonio di informazioni:

“Le potenzialità che si intravedono sono importanti e puntuali rispetto a un punto di debolezza che è la relazione tra chi vende e chi acquista – ci ha detto Maura Latini, vicepresidente GS1 Italy – dove le persone sono sempre più interessate ad avere informazioni e le vogliono sempre costantemente facili da reperire e veritiere. L’etichetta non basta più, quindi trovare un modo di espandere l’etichetta come questi codici mostrano di poter fare è il primo passo per mettere a disposizione dei consumatori tutte le informazioni che servono”. Se la data cardine a livello globale è il 2027, il presidente di GS1 Italy è convinto che per questo passo nel futuro prossimo del largo consumo l’Italia stia nei tempi. “Credo – ci ha detto d’Este – che la filiera sia assolutamente pronta. Sappiamo che grosso modo i nuovi lettori sono presenti nell’80% e più dei punti vendita. Il 2027, che è una scadenza mondiale, vedrà l’Italia in linea. È certo che ci sono investimenti da fare ma le tecnologie vanno avanti e queste abilitano enormemente il cambiamento delle relazioni con i consumatori. Ne avremo tutti dei benefici”.

Cina, autorità pensano a fondo stabilizzazione mercato azionario

Cina, autorità pensano a fondo stabilizzazione mercato azionarioRoma, 13 ott. (askanews) – Le autorità del settore finanziario cinese hanno proposto la costituzione di un fondo di stabilizzazione per il mercato azionario in modo da accrescere la fiducia degli investitori in un momento di rallentamento della seconda economia del mondo. L’ha rivelato oggi il Financial Times.

La proposta sarebbe stata presentata da membri della Commissione regolatoria delle azioni cinesi e del ministero delle Finanze al Consiglio di Stato, l’esecutivo cinese. Il fondo dovrebbe ammontare ad almeno 1.000 miliardi di yuan (circa 130 miliardi di euro) per essere efficace, secondo una delle fonti del FT: I regolatori cinesi avrebbero iniziato a discutere l’idea già dal 2015, ma solo que’stanno la proposta ha preso corpo.

TSMC chiederà a Usa deroga permanente restrizioni impianto in Cina

TSMC chiederà a Usa deroga permanente restrizioni impianto in CinaRoma, 13 ott. (askanews) – Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) ha chiesto l’approvazione permanente per fornire apparecchiature per chip statunitensi al suo stabilimento di Nanchino, in Cina, dopo che la sua licenza di un anno per gigante taieanese a Nikkei Asia.

“TSMC è stata autorizzata a continuare ad operare a Nanchino e attualmente stiamo richiedendo un’autorizzazione permanente per le nostre operazioni in Cina”, ha affermato il più grande produttore di chip al mondo. “Siamo stati informati dal Bureau of Industry and Security (BIS) di richiedere un’autorizzazione validata per l’utente finale, che fungerebbe da autorizzazione permanente”. Le autorizzazioni VEU esistono dal 2007, ma TSMC ha affermato che “non era necessario” richiedere tale licenza in passato. “Ci aspettiamo di ricevere un’autorizzazione permanente”, ha aggiunto la società.

Lo scorso anno il produttore di chip taiwanese ha ricevuto una licenza di un anno per continuare a ricevere supporto per le apparecchiature statunitensi per il suo impianto di chip a Nanchino. Il 7 ottobre dello scorso anno, gli Stati Uniti hanno introdotto ampi controlli sulle esportazioni per bloccare le spedizioni verso la Cina di qualsiasi nuova apparecchiatura in grado di produrre chip logici a livello di 14 nanometri o superiore.

Lo stabilimento di Nanchino di TSMC produce chip da 12 e 16 nm, generalmente considerati allo stesso livello di quelli da 14 nm, nonché chip meno avanzati da 28 e 22 nm. Più piccolo è il nanometro, più avanzati e potenti sono i chip. I controlli sulle esportazioni di Washington non solo impediscono ai produttori statunitensi di strumentazione per chip di supportare la produzione di fascia alta in Cina, ma vietano anche alle aziende di altri paesi, come TSMC, di utilizzare apparecchiature di fabbricazione americana per i clienti cinesi in determinate circostanze senza l’approvazione degli Stati Uniti.

La richiesta di TSMC per una licenza permanente per il suo stabilimento di Nanchino arriva mentre Washington si prepara a rafforzare ulteriormente i controlli sulle esportazioni.

Western Digital e Kioxia verso fusione area chip di memoria

Western Digital e Kioxia verso fusione area chip di memoriaRoma, 13 ott. (askanews) – Il produttore di chip statunitense Western Digital sta finalizzando i piani per scorporare la sua attività di memoria a semiconduttori e combinarla con la giapponese Kioxia Holdings nel tentativo di aumentare la competitività. Lo scrive oggi il Nikkei.

Western Digital sta collaborando con gli istituti finanziari per stabilire i termini della transazione. L’obiettivo è raggiungere un ampio accordo questo mese, ma deve affrontare l’opposizione del produttore di chip sudcoreano SK Hynix, che è un azionista indiretto di Kioxia. Kioxia, precedentemente Toshiba Memory, è la terza più grande azienda di memorie flash al mondo, mentre Western Digital è al quarto posto. Una fusione porterebbe le dimensioni dell’azienda in linea con quelle della sudcoreana Samsung Electronics, leader del mercato.

Un simile accordo dovrebbe essere approvato dalle autorità antitrust. Non è chiaro se possa ottenere l’approvazione in Cina. La fusione metterebbe Kioxia e le attività di memoria di Western Digital sotto un’unica holding. Kioxia deterrebbe il 63% e Western Digital il 37%, in base al valore aziendale. Dopo un adeguamento del capitale, la ripartizione finale sarebbe del 50,1% per Western Digital e del 49,9% per Kioxia.

Il presidente di Kioxia Nobuo Hayasaka diventerebbe presidente della società risultante dalla fusione e i rappresentanti di Kioxia costituirebbero la maggioranza del consiglio di amministrazione. La nuova società sarebbe registrata negli Stati Uniti, mentre la sua sede centrale sarebbe situata in Giappone. Il suo obiettivo sarebbe quotarsi al Nasdaq e alla Borsa di Tokyo.

I finanziatori, tra cui le tre principali banche del Giappone e la Banca per lo sviluppo del Giappone, stanno valutando la possibilità di fornire finanziamenti tra 1.500 e 1.900 miliardi di yen (9,5 e 12 miliardi di euro).

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca Biasi

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca BiasiMilano, 13 ott. (askanews) – Tenuta Cocci Grifoni festeggia le sue prime 90 vendemmie. L’azienda di San Savino di Ripatransone (Ascoli Piceno) è stata infatti fondata da Guido Cocci Grifoni nel 1933 e incarna una lunga storia di famiglia. “Delle 90 vendemmie io ne ricordo distintamente più di 50: le ho vissute tutte con grande emozione per ragioni diverse nelle diverse fasi della mia vita” racconta la titolare Marilena Cocci Grifoni, sottolineando che “quella di quest’anno resterà impressa nella mia mente perché è la prima con entrambe le mie figlie Marta e Camilla operative in azienda e questo, insieme alla nuova direzione tecnica di Nicola Biasi, costituisce un nuovo inizio”.

Novant’anni di storia infatti non sono un traguardo per questa realtà protetta da calanchi e boschi nel cuore delle Marche, ma il punto di partenza di un nuovo viaggio con lo sguardo rivolto al futuro, accompagnati dalla nuova consulenza di Nicola Biasi, enologo e produttore di vino. “È vero che ho passato oltre nove anni della mia carriera tra Montalcino e Bolgheri, due delle zone più importanti d’Italia per i vini rossi, ma le mie origini però, sono decisamente bianchiste e quindi essere stato cercato dall’azienda che senza ombra di dubbio ha dato voce al Pecorino, è per me un grandissimo onore” afferma Biasi, spiegando che “il mio lavoro si concentrerà sul fare emergere le peculiarità dei cru aziendali, esaltando ogni singolo vitigno, primo su tutti il Pecorino: una delle varietà a bacca bianca dal più grande potenziale qualitativo”. Le vicende della famiglia Cocci Grifoni sono intrecciate a quelle del vino protagonista di questo territorio sin dai primissimi anni Trenta, In tempi più recenti, le date fondamentali sono due: la prima è l’annata 1970 durante la quale Guido Cocci Grifoni imbottiglia per la prima volta il Rosso Piceno Superiore, DOC da appena due anni, e la seconda è l’annata 1982 che vede sempre il fondatore riportare alla luce il vitigno Pecorino. Sarà lui il primo a reimpiantarlo nel 1987 e ad imbottigliare in purezza la vendemmia 1990.

L’appuntamento per i festeggiamenti e per la presentazione di Biasi è fissato per il 14 ottobre alle 10 nello storico Caffè Meletti ad Ascoli Piceno. Dopo i saluti di benvenuto di Marilena Cocci Grifoni, e di Giorgio Savini, presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni, si terrà un talk dedicato al Rosso Piceno guidato da Stefania Vinciguerra (“Doctor Wine”), una masterclass dedicata al Pecorino con il celebre agronomo, Attilio Scienza.

”L’Ue è al fianco di Israele”: Netanyahu ringrazia Von der Leyen

”L’Ue è al fianco di Israele”: Netanyahu ringrazia Von der LeyenRoma, 13 ott. (askanews) – Benjamin Netanyahu ha incontrato il presidente della Commissione europea a Tel Aviv e ha ringraziato l’Unione Europea per il sostegno. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro israeliano.

Ursula von der Leyen ha a sua volta ribadito che Bruxelles è schierata al fianco dello Stato ebraico. “Questo è il momento di essere solidali con Israele e il suo popolo”, ha dichiarato la presidente della Commissione, “Vorrei anche essere molto chiara sul fatto che Hamas è l’unico responsabile di ciò che sta accadendo”. Von der Leyen ha aggiunto che le azioni “di Hamas non hanno nulla a che fare con la legittima aspirazione del popolo palestinese. Al contrario, l’orrore che Hamas ha scatenato non fa altro che portare ulteriori sofferenze a palestinesi innocenti. Anche loro sono sotto minaccia”.La presidente della Commissione ha anche osservato che “so che il modo in cui Israele risponderà dimostrerà che è una democrazia”.

Von der Leyen ha dichiarato di essere in contatto con i leader di Giordania ed Egitto e ha anche affrontato la questione dell’antisemitismo e degli ‘hate speech’ (discorsi di odio). “Siamo profondamente preoccupati per la diffusione dei discorsi d’odio online e delle fake news, che proliferano a una velocità preoccupante e di cui è persino difficile tenere traccia”, ha dichiarato, sottolineando che “siamo già in contatto con le piattaforme di social media per ricordare loro gli obblighi che hanno”.

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e Rancia

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e RanciaMilano, 13 ott. (askanews) – Un’azienda vitivinicola a cavallo tra due territori tanto diversi quanto identitari e due vini che incarnano la sua idea di Sangiovese. Fèlsina celebra le quaranta vendemmie di Fontalloro e Rancia, Igt Toscana e Chianti Classico Riserva Docg, due splendide etichette che hanno scritto la storia della realtà guidata da Giovanni Poggiali. Due gemelli di Sangiovese in purezza, figli di una raccolta solo manuale e di una macerazione di una ventina di giorni in vasche di acciaio, prima di passare tra i 18 e 22 mesi in barrique nuove di rovere francese e poi affinare in bottiglia per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi.

Nata nel cuore di Castelnuovo Berardenga (Siena), Fèlsina ha un’antica storia come fattoria e villa nobiliare, prima di essere acquistata nel 1966 dall’imprenditore ravennate Domenico Poggiali che, assieme al figlio Giuseppe, sceglie di investire nel Sangiovese e la rende una delle aziende vitivinicole più rappresentative del territorio. Dagli anni Novanta entra in azienda Giovanni Poggiali, primo figlio di Giuseppe, che oggi è alla guida di Fèlsina e ne porta avanti la costante ricerca di autenticità in vigna e in Cantina. Fèlsina coltiva i suoi vigneti su due terreni profondamente diversi: da una parte il margine sudorientale del Chianti Classico, tra i Monti del Chianti e la valle dell’Ombrone, dominato da terreni di galestro e alberese, dall’altra le Crete Senesi, con suoli argillosi e ricchi di minerali. Questa particolare collocazione la rende inoltre una zona molto ventilata e luminosa, favorevole all’ottima maturazione delle uve, in particolare del Sangiovese. Dal 1983 l’azienda ha lavorato con l’enologo Franco Bernabei su selezioni massali che hanno permesso di conservare un patrimonio di una quarantina di cloni di Sangiovese all’interno di differenti “cru”. Nello stesso anno sono nati Fontalloro e Rancia, due etichette uniche diventate oggi icone dell’azienda.

Sale (Fincantieri): nei nostri cantieri c’è grossa diversità

Sale (Fincantieri): nei nostri cantieri c’è grossa diversitàRoma, 13 ott. (askanews) – “All’ingresso dei nostri cantieri ogni giorno ci sono migliaia di lavoratori che vengono da 60 nazionalità differenti. Quindi da questo punto di vista c’è una grossa diversità. Abbiamo il 15% di donne che lavorano nella nostra azienda, quindi è un’azienda che è nata maschile e che nel tempo sta facendo progetti importanti per ridurre questo gap. Abbiamo lavorato con le università, con le scuole cercando di incoraggiare le ragazze, le studentesse a seguire i corsi STEM in modo da poter poi trovare una collocazione all’interno della nostra azienda. Fincantieri è un crogiolo di generazioni, di culture, di capacità, di competenze diverse. Proprio questa disomogeneità secondo me è la sua forza, è la forza di un’azienda grossa che da questo punto di vista può fare tanto. Abbiamo non solo pensato di lavorare all’interno del nostro gruppo, ma stiamo lavorando con i partner, quindi cercando di promuovere la cultura della diversità e dell’inclusione anche con i nostri partner proprio per costruire un’identità distintiva per la nostra filiera”. Lo ha detto Luciano Sale, Direttore Human Resources and Real Estate del Gruppo Fincantieri, durante la quarta edizione di 4 Weeks 4 Inclusion promosso da Tim, a Roma.