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Tag: Sanremo 2023

Sostenibilità, aziende che investono in ESG sono più competitive

Sostenibilità, aziende che investono in ESG sono più competitiveRoma, 11 ott. (askanews) – Le imprese che puntano sulla sostenibilità, ambientale e sociale, tendono ad avere performance migliori e ad essere più competitive rispetto alla concorrenza. Infatti, risultano meglio preparate a fronteggiare gli shock derivanti dalle crisi.

Gli investitori ne sono consapevoli e selezionano portafogli con imprese che dimostrano di rispettare i criteri ESG, acronimo di Environment, Social and Governance, criteri sempre più diffusi che servono alle aziende europee per diventare più sostenibili, ad esempio attraverso la decarbonizzazione, e valutare i futuri investimenti. Maggiore competitività significa minori commissioni per gli investitori. Un vantaggio che li spinge a decidere di continuare a puntare su fondi e attività che si ispirano a princìpi di sostenibilità, secondo i dati di Morningstar, rispettando le aspirazioni dei più giovani sul medio-lungo termine in parallelo con la transizione green.

E’ quanto emerge dal paper “ESG – Valore condiviso” realizzato da Start Magazine in collaborazione con ICINN – Istituto per la Cultura dell’Innovazione, IGT e Inwit, che è stato presentato oggi a Roma. L’evento, che si è tenuto presso la sede di Start Magazine ed è stato trasmesso in live streaming dal quotidiano online, ha visto la partecipazione di Stefano Saracchi (Direttore Centrale Organizzazione e Digital Transformation, Agenzia Dogane e Monopoli); G.B. Zorzoli (Presidente Onorario Coordinamento FREE); On. Maddalena Morgante (Camera dei Deputati); On. Giulio Centemero (Camera dei Deputati); Giuliano Frosini (Senior Vice President Italy Public Affairs Media & External Relations IGT); Michelangelo Suigo (External Relations, Communication & Sustainability Director INWIT).

Il confronto tra i vari panelist è stato l’occasione per approfondire i temi esposti nel paper “ESG – Valore condiviso”, anche alla luce delle esperienze di aziende ed istituzioni.

Israele, Meloni sente presidente EAU: lavorare a de-escalation

Israele, Meloni sente presidente EAU: lavorare a de-escalationRoma, 11 ott. (askanews) – Nell’ambito dei contatti in corso con i maggiori partner internazionali e con i principali attori nella regione a seguito dell’aggressione di Hamas nei confronti di Israele, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto ieri sera una conversazione telefonica con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed bin Sultan Al Nahyan.

Nel corso dello scambio di vedute – informa Palazzo Chigi – è stata data “massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida de-escalation al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e sostenere gli sforzi in corso di mediazione per il rilascio degli ostaggi”. La conversazione telefonica è stata anche l’occasione per un aggiornamento sulla preparazione della  Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.

Disabilità, focus UNIAMO a Locatelli per persone con malattia rara

Disabilità, focus UNIAMO a Locatelli per persone con malattia raraRoma, 11 ott. (askanews) – In una lettera aperta indirizzata al Ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, a seguito del dibattito stimolato durante ExpoAid, la manifestazione che ha viste coinvolte le associazioni che si occupano di disabilità, sottolinea le specificità delle persone con malattia rara, che hanno nella maggior parte dei casi una disabilità congenita o acquisita a seguito della patologia.

I punti sono stati sintetizzati dalla Federazione dopo gli incontri con i rappresentanti delle Associazioni, in oltre due anni di lavoro. Una prima stesura delle richieste è stata pubblicata nell’Effemeride “Le Gravi Disabilità: 10 punti da implementare”; durante gli incontri di MonitoRare e i tavoli degli Stati Generali delle Malattie Rare sono stati ulteriormente finalizzati. Nella programmazione delle politiche sociali, evidenzia la Federazione, deve essere tenuto conto della doppia specificità che caratterizza la comunità: malattia rara e disabilità, con una complessità di presa in carico notevole, sia dal punto di vista sanitario che da quello sociale. Fondamentale, per i rappresentanti dei pazienti rari, la necessità di una maggiore omogeneità di intervento nel territorio nazionale, assicurando inoltre l’integrazione delle politiche sanitarie con le altre di interesse della disabilità grave (sociale, abitativa, educativa e occupazionale).

La lettera prosegue elencando i vari punti emersi nelle discussioni. La necessità (evidenziata anche dal Piano Nazionale Malattie Rare) di strutturare i centri di competenza per le malattie rare delle professionalità che possano valutare il danno attuale e futuro ai fini delle valutazioni ai fini dell’invalidità, spesso sottostimata nelle persone con malattia rara. La presa in carico globale, che deve prevedere la necessaria integrazione della rete malattie rare con l’organizzazione prevista dal DM 77 (recente una lettera a questo proposito indirizzata dalla Federazione al Ministero della Salute). Le richieste toccano poi gli aspetti riabilitativi e sociali, la gestione dell’emergenza-urgenza specie in caso di disabilità intellettiva, l’attenzione alle persone “non collaboranti”, la necessità di percorsi scolastici inclusivi, considerando le elevate esigenze in termini di terapie ripetitive, ospedalizzazioni, follow up della comunità rara. Esigenze che si riflettono anche sul Dopo di Noi, che deve contemplare necessariamente anche questi aspetti nella strutturazione dei percorsi.

Una lettera aperta al ministro Locatelli, quindi, che risponde all’esigenza di non lasciare indietro nessuno, in un momento in cui con il PNRR, la legge delega sulla Disabilità e i decreti attuativi che seguiranno, il DM 77 si rischia di creare silos invece di reti, escludendo o non considerando a sufficienza le esigenze di tutti. “Sentiamo molto vicino il Ministro Locatelli, che ha dimostrato in più di una occasione di essere preparata e sensibile a tutti i problemi legati alla disabilità” – sottolinea Annalisa Scopinaro, presidente UNIAMO -. Con questa lettera vogliamo evidenziare ancora di più l’esigenza di lavorare in rete emersa anche durante ExpoAid, sottolineando alcune specificità della nostra comunità che non possono essere dimenticate”.

Ice Memory: al via il carotaggio del ghiacciaio Colle del Lys

Ice Memory: al via il carotaggio del ghiacciaio Colle del LysRoma, 11 ott. (askanews) – Nell’ambito del progetto internazionale Ice-Memory, è appena iniziata sul Monte Rosa la spedizione di carotaggio del ghiacciaio del Colle del Lys, coordinata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp). L’obiettivo è raccogliere due carote di ghiaccio, lunghe tra i 100 e i 120 metri ciascuna, per studiare l’evoluzione del clima negli ultimi 150-200 anni. La missione è cofinanziata dal Mur e dalla Fondazione Ice Memory e vi collaborano l’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

La spedizione – informano Cnr-Isp e Ca’ Foscari – vede impegnati sul campo a 4.155 metri di altitudine, con temperature che possono raggiungere i -10°C, ricercatori del Cnr-Isp e dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Come previsto dal progetto Ice-Memory, una carota di ghiaccio sarà conservata, insieme a molte altre provenienti da ghiacciai a rischio in tutto il mondo, in Antartide, in una grotta di neve dedicata presso la Stazione franco-italiana Concordia. Sarà conservata a -50°C per le future generazioni di scienziati. Una seconda carota di ghiaccio sarà analizzata nei laboratori dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Alla spedizione parteciperanno anche ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, che hanno proposto una valutazione con parametri fisiologici semplici e misurazione di alcuni biomarkers per capire la situazione di benessere degli scienziati in quota durante il periodo di permanenza al colle del Lys. Per questo i ricercatori verranno monitorati prima di salire in quota, durante le giornate di acclimatamento al rifugio Gnifetti (3650 m), il giorno successivo l’arrivo al Colle del Lys, nella prima settimana in quota, al ritorno a Gressoney e dopo una settimana il rientro a casa.

La spedizione si avvale inoltre del supporto della Regione Autonoma Valle d’Aosta e della preziosa collaborazione del personale di Fondazione Montagna Sicura della Valle d’Aosta, delle stazioni del soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia e Alagna Val Sesia e del supporto del Forte di Bard. In questo contesto, il 14 ottobre la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza, il Prorettore vicario dell’Università Ca’ Foscari Venezia Antonio Marcomini e il Presidente dell’Ingv Carlo Doglioni, assieme al Direttore del Cnr-Isp Carlo Barbante visiteranno il campo remoto installato sul Colle del Lys per incontrare il team al lavoro e conoscere da vicino lo stato del ghiacciaio. Insieme a loro anche ospiti internazionali: per Fondazione Ice Memory, la direttrice Anne-Catherine Ohlmann, e per la Fondazione Didier et Martine Primat, uno dei principali donatori di Fondazione Ice Memory, la direttrice Peggy Herrmann-Ljubicic. Nel pomeriggio, alle 15, presso il Forte di Bard (Via Vittorio Emanuele II, Bard, Aosta) i rappresentanti degli enti di ricerca italiani e i rappresentanti della Fondazione Ice-Memory prenderanno parte a una conferenza stampa aperta al pubblico per discutere dello stato attuale dei ghiacciai e delle prospettive future, con un focus specifico sul progetto internazionale Ice Memory che preserverà questi preziosi archivi climatici del Pianeta.

Ice Memory è un progetto riconosciuto dall’Unesco ed è coordinato dalla Ice Memory Foundation. Frutto di una collaborazione internazionale, il progetto vede l’Italia tra i capofila tramite il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università Ca’ Foscari Venezia. Vi partecipano l’Università Grenoble Alpes, Istituto nazionale di ricerca francese per lo Sviluppo Sostenibile – Ird, il Cnrs, l’Istituto polare francese e l’Istituto Paul Scherrer in Svizzera, insieme al Programma nazionale per le ricerche in Antartide (Pnra) per quanto riguarda l’attività presso la stazione Concordia. (Foto, credit: Riccardo Selvatico per Cnr/Ice Memory Foundation)

M.O., Unifil: situazione tesa, nostro compito è dialogo con le parti

M.O., Unifil: situazione tesa, nostro compito è dialogo con le partiRoma, 11 ott. (askanews) – “C’è una situazione di tensione” anche se “al momento c’è relativa calma” rispetto a qualche ora fa o ai giorni passati “quando vedevamo razzi e scontri da una parte all’altra”. A raccontare ad askanews la situazione nel sud del Libano, al confine con Israele, è Andrea Tenenti, portavoce Unifil, la missione delle Nazioni Unite nel Libano Meridionale.

“Mi trovo a Naqoura, il quartier generale della missione Unifil, nel sud del Libano e al momento c’è tensione ma non ci sono scontri a fuoco tra i due paesi, cosa che invece succedeva qualche ora fa”, afferma Tenenti. “Il contingente italiano è a qualche chilometro dal quartier generale, a Shama, dove sono circa mille soldati – prosegue il portavoce Unifil – . Invece qui a Naqoura ci sono circa 10mila caschi blu nella missione da 49 paesi diversi. Al momento i militari sono rinchiusi nei bunker solamente nelle zone soggette ad attacchi da entrambe le parti, mentre in altre zone i contingenti continuano ad essere operativi nel monitoraggio della situazione. La cosa importante è che il comandante della missione, il generale Aroldo Lázaro, di nazionalità spagnola, è in continuo contatto con entrambe le forze armate – esercito israeliano e libanese – per cercare di superare la situazione e di evitare un conflitto di più larga scala”.

“Dobbiamo anche dire che tra i due paesi non ci sono relazioni, i due paesi sono in guerra – riferisce Tenenti – infatti non c’è un vero confine e nemmeno un dialogo. Noi siamo gli unici ad avere un dialogo con entrambe le parti per cercare di superare la situazione e di tornare alla stabilità che siamo riusciti ad avere negli ultimi 17 anni”. Il portavoce Unifil riferisce che “non ci sono state vittime nè feriti nel nostro contingente qui in Libano”. Si pensa a un rafforzamento dei Caschi Blu nel Sud del Libano? “Qualsiasi cambiamento della missione a livello di mandato o presenza deve essere approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu – spiega Tenenti -. Al momento il numero del personale e il mandato è adeguato alla situazione. La cosa più importante che stiamo cercando di fare è mantenere il contatto tra le parti e cercare di portare le due parti a un dialogo, per far sì che la situazione non degeneri, e cercare di far mantenere questa stabilità tra le due parti”.

Longevity Run, a Roma sport e prevenzione con i medici del Gemelli

Longevity Run, a Roma sport e prevenzione con i medici del GemelliRoma, 11 ott. (askanews) – Da venerdì 13 a domenica 15 ottobre torna a Roma l’appuntamento con la prevenzione e la promozione dei corretti stili di vita con i medici de Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Il binomio salute e sport sarà di nuovo protagonista della edizione romana della Longevity Run 2023, presso lo Stadio Nando Martellini alle Terme di Caracalla. In particolare, le giornate di venerdì e sabato saranno dedicate ai check-up gratuiti eseguiti dagli specialisti del Policlinico Gemelli e all’attività fisica con lezioni di pilates, funzionale, yoga, baby run per i più piccoli, dimostrazione propedeutica alla pesca da parte della Federazione Italiana Pesca Sportiva e allenamento Sprintt Training Program, dedicato agli anziani. Sabato pomeriggio inoltre, alle ore 16.00, un momento istituzionale con la Guardia di Finanza. Domenica 15 ottobre si svolgerà la Longevity Run, una gara non competitiva di 10 Km, che quest’anno ha un nuovo percorso nel centro storico della città. Per la Longevity Run ci si può iscrivere sul sito www.longevityrun.it.

“La tappa romana della Longevity Run – afferma Francesco Landi, Ordinario di Medicina interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento Ortopediche e Reumatologiche del Policlinico Gemelli – arriva dopo un tour estivo di grande successo, in cui abbiamo toccato piazze importanti e luoghi di villeggiatura meravigliosi. Incontrando sempre più il favore del pubblico, si conferma la voglia delle persone di fare prevenzione e di provare a cambiare lo stile di vita, la dieta e praticare esercizio fisico, requisiti necessari per una longevità di successo”. Quest’anno il Villaggio della Prevenzione sarà allestito due giorni, venerdì e sabato, per effettuare screening gratuiti, ribadire l’importanza della prevenzione e dare informazioni sulla nuova campagna vaccinale, anche per l’herpes zoster. I medici eseguiranno la misurazione dei 7 fattori di rischio cardiovascolare, ovvero la pressione arteriosa, i valori di glicemia e colesterolo, dell’indice di massa corporea, unitamente alla valutazione dello stile di vita (ad esempio il fumo), delle abitudini alimentari e di alcuni parametri di performance funzionale (come la forza muscolare).

Domenica mattina, con la collaborazione tecnica di GSBR – Gruppo Sportivo Bancari Romani, si svolgerà la corsa non competitiva di 10 Km nel centro storico di Roma, la città più antica al mondo, proprio a sottolineare questo concetto di longevità che si può raggiungere con il binomio sport e prevenzione. Partner istituzionali di questa edizione della Longevity Run sono Roma Capitale e Federazione Italiana di Atletica Leggera – Comitato Lazio. Sponsor dell’iniziativa Danacol con tante altre aziende e associazioni amiche come Smart Axistance e-Well Digital di Enel X, Poste Italiane, Fiuggi, Carni Sostenibili, ANPA e Senior L’Età della Saggezza ONLUS di Confagricoltura, TuscoFarm, Vannucci Piante, Serenissima Ristorazione, Yakult, Genage, GSK e Bromerex.

Coldiretti: produzione castagne italiane sotto i 45 mln chili

Coldiretti: produzione castagne italiane sotto i 45 mln chiliRoma, 11 ott. (askanews) – L’autunno caldo e la carenza di precipitazioni pesano sulla raccolta italiana delle castagne che si preve in calo, al di sotto dei circa 45 milioni di chilogrammi di produzione media nazionale degli ultimi 5 anni. A diminuire, soprattutto, la produzione delll’Emilia Romagna e quella di tutto il sud Italia mentre risultano in controtendenza alcune aree del nord Italia, in particolare Piemonte e Trentino, dove le quantità dovrebbero risultare stabili, con locali aumenti. Lo anticipa in una nota la Coldiretti, sottolineando che perà la qualità dei frutti sarà buona ovunque, con punte di eccellenza.

L’Italia resta il sesto produttore mondiale di castagne, con l’86% della produzione che viene realizzata in 5 regioni, nell’ordine Campania, Calabria, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna. Nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, mentre dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili. A fronte del calo produttivo, l’Italia nel 2022 ha importato quasi 20 milioni di chili di castagne, soprattutto da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo.

L’Italia ha ben sedici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp, il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP e la Castagna di Roccamonfina IGP, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, ed i Marroni di Combai Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano DOP.

I leader delle istituzioni Ue commemorano le vittime di Hamas

I leader delle istituzioni Ue commemorano le vittime di HamasBruxelles, 11 ott. (askanews) – Centinaia di persone hanno partecipato oggi a una breve commemorazione delle vittime degli attacchi di Hamas ai civili israeliani, nell’Esplanade del Parlamento europeo a Bruxelles, conclusasi con un minuto di silenzio e gli inni israeliano ed europeo. Sulla scalinata davanti all’entrata del Parlamento, attorno alla presidente dell’Assemblea Roberta Metsola, erano riuniti il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, diversi commissari europei, i leader dei gruppi politici europarlamentari, e, nello spiazzo, molti eurodeputati e funzionari. Era presente anche l’ambasciatore di Israele presso l’Ue e la Nato, Haim Regev.

A nome di tutti, ha parlato Roberta Metsola: “Grazie a tutti – ha esordito – per essere qui oggi. So quanto questo significhi per gli israeliani che hanno subito il peggior attacco terroristico da generazioni. Sono orgogliosa di essere qui oggi con così tanti di voi. La nostra presenza qui, fuori dal Parlamento europeo, è significativa. La nostra voce è importante, e la nostra ferma posizione contro il terrorismo è cruciale”. “Il 7 ottobre – ha continuato la presidente del Parlamentpo europeo – sarà ricordato nel mondo come giorno dell’infamia. Il mondo è stato testimone dell’assassinio di ebrei uccisi semplicemente perché erano ebrei. Ancora una volta, in Israele”.

“Siamo qui con il presidente del Consiglio europeo, la presidente della Commissione europea e tutti voi, uniti, per esprimere la nostra solidarietà, per condannare gli spaventosi atti di terrorismo e gli omicidi, e per chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi. L’Europa – ha sottolineato Metsola – è pronta ad aiutare a mediare risoluzioni, ma l’ho già detto in passato ed è bene ripeterlo: non esiste alcuna giustificazione per il terrorismo. Hamas è un’organizzazione terroristica, non rappresenta le legittime aspirazioni del popolo palestinese. Non offre soluzioni. Offre spargimenti di sangue”. “Parlare in modo franco aiuta. Il 7 ottobre – ha ricordato la presidente del Parlamento europeo -, Hamas ha ucciso più di mille neonati, bambini, donne e uomini innocenti, e trattiene ancora quasi 100 ostaggi”. I miliziani di Hamas “hanno aperto il fuoco su centinaia di giovani durante un evento musicale, uccidendo indiscriminatamente, anche cittadini dell’Ue. Hanno rapito ragazze e ragazzi. Hanno preso gli anziani sopravvissuti all’Olocausto e li hanno trascinati fuori dalle loro case. Facevano sfilare i morti per le strade come trofei”.

“Questo non è il momento di evadere le questioni (‘whataboutism’, ndr). Dobbiamo essere chiari su ciò di cui stiamo parlando: si tratta di terrorismo nella sua forma peggiore. Ambasciatore Regev, grazie per essere qui oggi. Questa è l’Europa. Siamo con lei”, ha concluso Metsola, chiedendo di osservare un minuto di silenzio per ricordare le vittime. Loc

Perché Israele considera legittimo bombardare edifici civili

Perché Israele considera legittimo bombardare edifici civiliRoma, 11 ott. (askanews) – Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che stanno prendendo di mira edifici civili a Gaza perché al loro interno sono nascosti quartier generale, uffici e risorse di Hamas. “Potreste avere visto filmati in TV o sui social media e potreste vedere un edificio in piedi e poi lampeggiare e poi crollare e dire a voi stessi, beh, assomiglia molto a un edificio civile”, ha affermato il portavoce dell’IDF, Jonathan Conricus, secondo quanto si legge sul sito della Cnn.

“Quello che voglio dirvi è che no, quello non è un edificio civile. È un obiettivo militare legittimo. E perché? Poiché Hamas utilizza tutto, localizza tutti i suoi uffici, quartier generali, le sue attività di ricerca e sviluppo e tutte le altre sue risorse militari. Se sono in superficie, sono localizzati in edifici civili”, ha spiegato il portavoice militare. Hamas “vuole mascherarsi all’interno di edifici civili” perché sono “codardi”, ha aggiunto Conricus.

La Cina presenta il summit Belt and Road, si terrà il 17-18 ottobre

La Cina presenta il summit Belt and Road, si terrà il 17-18 ottobreRoma, 11 ott. (askanews) – Pechino l’ha presentato come “il più grande evento nei 10 anni dell’Iniziativa Belt and Road”, il piano per le “nuove Vie della Seta” voluto dal presidente Xi Jinping e considerato una leva economico-geopolitica della Cina per far presa su diversi paesi in via di sviluppo e non, ma in realtà sembra che il Summit annuale di Belt and Road sia in tono più dimesso: non è stata annunciata una tavola rotonda tra i leader dei paesi aderenti, l’incontro durerà soli due giorni (all’ultimo summit, nel 2019, furono tre) e il numero di tavoli dovrebbe essere minore.

Sarà lo stesso Xi, come sempre, a ospitare il summit e ad aprirlo il 17 ottobre con un discorso. Secondo quanto ha detto oggi il ministero degli Esteri saranno presenti rappresentanti di almeno 130 paesi e 30 organizzazioni globali. Si concluderà il 18 ottobre. Il South China Morning Post, che ha potuto vedere l’elenco dei leader invitati, scrive che dovrebbe essere presente anche il presidente russo Vladimir Putin, che ormai raramente si reca all’estero dopo l’invasione russa dell’Ucraina. A marzo la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Putin per presunti crimini di guerra in Ucraina.

Li Kexin, capo del Dipartimento per gli affari economici internazionali del ministero degli Esteri oggi ha annunciato che summit sarà “non solo il più grande evento nei 10 anni dell’Iniziativa Belt and Road, ma anche un’importante piattaforma per tutte le parti per sviluppare collaborazioni e iniziative di alto livello”. All’ultimo summit, nel 2019, presero parte 37 capi di stato e sette rappresentanti di alto livello di organizzazioni internazionali. I delegati in tutto erano oltre 5mila.

Oltre a essere solo di due giorni, ci saranno solo 9 tavoli tematici, rispetto ai 12 dell’ultimo forum. E’ confermato anche il vertice dei CEO, al quale l’ultima volta hanno partecipato circa 800 amministratori delegati. L’annuncio del summit viene all’indomani del rilascio da parte di Pechino di un libro bianco intitolato “L’Iniziativa Belt and Road: un pilastro-chiave della comunità globale di un futuro condiviso”. In questo documento – rilasciato dall’Ufficio stampa del Consiglio di Stato (governo) – è precisato che Belt and Road continuerà a essere parte della strategia generale di Pechino e che “la Cina è pronta ad aumentare il suo apporto di risorse nella cooperazione globale”.