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Tag: Sanremo 2023

Banca Progetto, in 2022 utile netto +27% a 52 milioni

Banca Progetto, in 2022 utile netto +27% a 52 milioniRoma, 13 mar. (askanews) – Risultati in espansione per Banca Progetto, challenger bank specializzata in servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, il cui Consiglio di Amministrazioneha approvato i risultati al 31 dicembre 2022 con un utile netto in crescita a 52 milioni di euro (+ 27% rispetto ai 41 milioni di euro a fine 2021).
I risultati dell’esercizio 2022 – informa una nota – evidenziano un totale attivo di euro 6,7 miliardi, un utile netto di euro 52 milioni (che tiene conto di oneri non ricorrenti per euro 7,5 milioni circa, al lordo dell’effetto fiscale) e un CET 1 Ratio al 17,6%, che si confrontano rispettivamente con un totale attivo di euro 4,6 miliardi, un utile netto di euro 41 milioni e un CET 1 Ratio del 20% registrati alla fine del 2021. Il costo del rischio è pari allo 0,7%, con un net NPE ratio pari a circa il 2%.
Il miglioramento dell’efficienza operativa della banca è confermato dal cost/income ratio al 34% al netto degli oneri non ricorrenti, che si confronta con il 39% dell’anno 2021. La banca ha superato gli obiettivi del piano industriale in termini di nuove erogazioni e di risultati complessivi. Il motore di questa crescita sostenibile sono innanzitutto le persone che lavorano nella banca e per la banca: negli ultimi due anni è più che raddoppiato il numero delle risorse, oggi 213, che includono giovani professionisti con un età media di 30 anni chiamati a sviluppare nuovi prodotti e servizi, e si è esteso il network esterno estremamente efficiente degli agenti e mediatori che comprende oltre 150 partner.
Le erogazioni alle imprese, ad oggi oltre 7 mila, hanno registrato un’importante accelerazione arrivando a 2,7 miliardi di euro alla fine dell’anno, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente (2,2 miliardi di euro). I finanziamenti erogati rappresentano, secondo ItaliaFintech – associazione italiana che raggruppa i maggiori operatori del Fintech in Italia a cui la banca aderisce – il 60% del totale erogato dalle associate (4,5 miliardi di euro). Nel 2022 la banca ha lanciato anche il prodotto di acquisto pro-soluto di crediti IVA, con volumi registrati intorno a 100 milioni di euro.
Passando alla clientela retail, nel corso del 2022 i finanziamenti erogati con la cessione del quinto hanno raggiunto 171 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto ai 152 milioni del 2021.
La raccolta totale tramite conti di deposito a fine 2022 si attesta a circa 4,4 miliardi di euro, principalmente sulla clientela retail, con 90.000 rapporti tra Italia, Germania, Spagna e Olanda, gestiti con un servizio totalmente digitale. Perfezionate due operazioni di cartolarizzazione con sottostanti portafogli di finanziamenti erogati dalla Banca alle piccole medie imprese italiane garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, che hanno permesso di raccogliere 1 miliardo di euro. Tali operazioni hanno consolidato la presenza della Banca nel mercato della finanza strutturata finalizzata ad operazioni di raccolta e conferma la fiducia degli investitori sulla qualità dei crediti erogati e sulla solidità del modello di business. Banca Progetto consolida così il suo posizionamento di piattaforma di riferimento per le piccole e medie imprese e le famiglie italiane con l’obiettivo di continuare ad offrire servizi flessibili e veloci: in particolare nel secondo semestre di quest’anno la banca sarà pienamente operativa anche nel segmento factoring. La velocità di realizzazione e la qualità dei prodotti e dei processi sono evidenza della strategicità del modello di cooperazione con emergenti realtà fintech italiane, ecosistema virtuoso in cui gli stessi partner digitali possono crescere grazie agli investimenti lungimiranti della banca.
Paolo Fiorentino, Amministratore Delegato di Banca Progetto, ha commentato: “Il 2020 è stato l’anno della svolta, il 2021 quello del consolidamento e rafforzamento del posizionamento nel mercato, il 2022 quello dell’ulteriore accelerazione del percorso di crescita con un importante incremento dell’utile netto e un ottimo andamento dei principali indicatori economico-finanziari. Sono molto orgoglioso dei risultati ad oggi raggiunti insieme alla mia squadra, che ha portato una start-up a diventare un punto di riferimento per le pmi e le famiglie italiane. Nel 2022 abbiamo investito in modo massiccio in tecnologia e risorse umane, che è poi il binomio su cui si basa la nostra attività sempre nel pieno rispetto di una finanza sostenibile. La banca ha ottenuto, per il quarto anno consecutivo, la certificazione Great Place to Work, a conferma dell’alto livello di soddisfazione e del commitment dei dipendenti”.

Consiglio Lazio: oggi l’insediamento, parte la XII Legislatura

Consiglio Lazio: oggi l’insediamento, parte la XII LegislaturaRoma, 13 mar. (askanews) – È tutto pronto alla Pisana per il passaggio del testimone. Dopo dieci anni di governo del centrosinistra a guida Nicola Zingaretti, la palla passa da oggi al centrodestra uscito vittorioso dalle urne con Francesco Rocca presidente. Ieri l’ufficializzazione della Giunta regionale, cinque uomini e cinque donne, oggi in Consiglio regionale si avvia la nuova Legislatura. C’è attesa alla Pisana “vestita” per le grandi occasioni, tra l’emozione dei nuovi consiglieri e di chi li accompagna e qualche nostalgia per chi del centrosinistra fino ad una manciata di settimane fa sedeva in maggioranza. Fra qualche minuto prenderà il via la prima seduta della XII Legislatura convocata dal consigliere “anziano” Giancarlo Righini, eletto con il maggior numero di preferenze nelle liste provinciali per Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Roma. Sarà un momento solenne. All’ordine del giorno l’insediamento del Consiglio regionale, l’elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei consiglieri segretari, e poi le comunicazioni del presidente del Consiglio regionale e le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Rocca. Dopo gli adempimenti preliminari, il Consiglio procederà all’elezione dei sei membri dell’Ufficio di Presidenza con votazioni a scrutinio segreto, secondo quanto previsto dall’articolo 20 dello Statuto. Il meccanismo per l’elezione del Presidente prevede nella prima votazione la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’assemblea (34 voti); nella seconda votazione la maggioranza richiesta scende a tre quinti (31 voti); infine, dal terzo scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza dei componenti (26 voti). Per i Vicepresidenti che sono due, uno dei quali in rappresentanza delle minoranze, ciascun consigliere può votare un solo nominativo e risultano eletti i due candidati con il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono eletti i più anziani di età. E poi i Consiglieri segretari che sono tre, uno dei quali in rappresentanza delle minoranze e si segue la stessa procedura prevista per i vicepresidenti. I componenti dell’Ufficio di Presidenza restano in carica per l’intera legislatura salvo dimissioni o grave impedimento. Nell’Ufficio di presidenza è garantita una presenza equilibrata delle donne nel rispetto dell’articolo 20, comma 2. A svolgere le funzioni di consiglieri segretari provvisori nella prima seduta, fino all’elezione dei definitivi, saranno i tre consiglieri più giovani di età: Marco Colarossi (23 anni) eletto a Roma nel Movimento 5 stelle; Laura Corrotti (32 anni) e Micol Grasselli (33 anni) elette entrambe a Roma con Fratelli d’Italia.

Cina, ai vertici del governo e del partito una sola donna

Cina, ai vertici del governo e del partito una sola donnaRoma, 13 mar. (askanews) – C’è una sola donna tra i vertici del nuovo esecutivo cinese, il Consiglio di stato. Si chiama Shen Yiqin, ex numero uno del Partito comunista della provincia meridionale cinese di Guizhou, ed è stata nominata tra i cinque consiglieri di stato, un rango superiore a quello di ministro e inferiore solo a quelli di premier e vicepremier nell’esecutivo.
La nomina di Shen arriva cinque mesi dopo che il Partito comunista cinese ha nominato il suo primo Politburo tutto al maschile da 20 anni a questa parte, dopo che la veterana Sun Chunlan ha lasciato l’organo di vertice del Pcc (e l’incarico di vicepremier con mandato sulla sanità).
E’ un passo indietro nel riconoscimento della parità di genere, in un paese il cui fondatore Mao Zedong un tempo dichiarava che le donne sono “l’altra metà del cielo”. In effetti il Politburo, dal 1948, ha ammesso solo sei donne nel massimo organismo del Partito (e conseguentemente del Paese), mentre solo tre sono state vicepremier e mai nessuna è entrata nell’empireo del Comitato permanente. Nel Comitato centrale del Partito solo il 5 per cento dei membri sono donne, anche se nell’intero corpaccione del Pcc – che conta oltre 95 milioni di membri – l’aliquota femminile arriva al 29 per cento circa.
Shen, 63 anni, appartiene al gruppo etnico Bai e si era dimessa da capo provinciale del partito a dicembre per assumere un nuovo ruolo, allora ancora non dichiarato. Con la fine degli incarichi per Sun Chunlan, ci si aspettava che Shen venisse promossa al Politburo e diventasse vicepremier.
Fino a oggi tutta la sua carriera politica si è svolta nella sua provincia natale, il Guizhou, dove ha ricoperto ruoli di primo piano. È stata la prima governatrice donna della provincia e quando è stata nominata capo del partito della provincia nel novembre 2020, è diventata l’unica donna a ricoprire una posizione di vertice in un partito provinciale.
Shen è nata nella contea di Zhijin e ha studiato storia all’Università di Guizhou, dove ha iniziato a lavorare alla scuola provinciale del partito nel 1982, diventandone vicepresidente.
Da lì la sua carriera politica è decollata nei primi anni 2000 prima a livello di prefettura e di città, poi nelle istituzioni provinciali, diventando vicegovernatrice nel 2012. Sei anni dopo è stata nominata governatrice e nel 2020 anche segretaria del partito di Guizhou, rendendola tra le poche donne mai nominate a tale posizione.
La sua osservanza dei dettami del presidente Xi Jinping è indiscutibile. Shen ha lavorato con fedeli colleboratori di Xi – Li Zhanshu, Chen Miner e Zhao Kezhi – durante in Guizhou, una provincia in cui esiste anche la concorrenza degli uomini legati all’ex presidente Hu Jintao, che è stato a sua volta capo del partito provinciale tra il 1985 e il 1988.
In una riunione provinciale di dicembre per leader e quadri, prima di andar via, Shen ha affermato: “La lealtà al nucleo della leadership è diventata il carattere politico più distintivo dei membri del partito e quadri nel Guizhou”.
Un contraccolpo negativo alle sue prospettive di ascesa potrebbero averle date le proteste contro la rigida politica anti-Covid che si sono svolte nella sua provincia, dopo che a settembre un autobus che trasportava persone in quarantena si è schiantato uccidendo 27 persone e ferendone 20. Anche se la scarsa performance sul fronte Covid non ha nuociuto alle prospettive di Li Qiang che è diventato premier nonostante le critiche per la gestione del lungo e penoso lockdown al quale è stata sottoposta una megalopoli come Shanghai sotto la sua guida.

Amb. Taffuri: con Baku relazioni in crescita partendo da energia

Amb. Taffuri: con Baku relazioni in crescita partendo da energiaBaku, 13 mar. (askanews) – “Le relazioni tra Azerbaigian e Italia sono tradizionalmente buone e in decisa crescita anche grazie alla necessità rappresentata dall’emergenza energetica”, spiega l’ambasciatore d’Italia a Baku Claudio Taffuri in un’intervista ad askanews, facendo il quadro di una relazione che pone le basi sull’accordo di Partenariato strategico rafforzato e che spazia dall’energia alla cultura.
L’Azerbaigian “è il primo fornitore di petrolio alternativamente all’Iraq e oggi è il secondo fornitore di gas alternativamente al Nord Europa e dopo l’Algeria, considerando separatamente il GNL. Siamo passati dal 9,5% registrato nel 2021 al 15% nel 2023 per quanto riguarda le importazioni di gas dal Paese caucasico attraverso il gasdotto Tap, aggiunge l’ambasciatore. Baku appresenta un partner strategico per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico dell’Italia e questo è un dato importante. Il fattore energetico è certamente un elemento prioritario nel rapporto tra i due Paesi, ma il Partenariato copre un’ampia gamma di settori compreso quello della cooperazione universitaria, come dimostra il recente accordo sottoscritto tra cinque università italiane e la Ada university, un’istituzione moderna, che contribuirà a formare la classe dirigente del futuro”.
Per il capo missione, il rapporto privilegiato tra i due Paesi si fonda innanzitutto sulla conoscenza reciproca, strumento che consente di “comprendere ciò che manca, riempire i vuoti, fornendo da parte nostra le capacità, il know how e la tecnologia italiana, per venire incontro alle esigenze” di un Paese giovane, che ha registrato una delle migliori riprese post-pandemia, con un Pil al 5%, e che ha bisogno di collaborazione per uno sviluppo tecnologico e sostenibile. L’Azerbaigian “è caratterizzato da un’economia non differenziata, basata sull’idrocarburo e da una carenza di produzione endogena di tecnologia” e su questi aspetti, spiega Taffuri, le due economie registrano importanti elementi di complementarietà che aprono ampio spazio al nostro sistema imprenditoriale, come può essere ad esempio dimostrato dal recente successo di Ansaldo Energia a cui è stata affidata la fornitura di quattro turbine di tecnologia avanzata per la centrale di Mingachevir, per un valore di oltre 160 milioni di euro”.
Nel campo dell’energia esistono tuttavia ulteriori occasioni da cogliere per le imprese italiane, sottolinea ancora l’ambasciatore: “Il percorso di transizione energetica intrapreso dal Paese offre infatti interessanti opportunità che le nostre imprese di eccellenza, penso a Enel green power o Terna, potranno certamente cogliere su questo mercato. Per quanto riguarda ad esempio l’eolico offshore e onshore e il solare in Azerbaigian esistono grandi potenzialità in ragione delle peculiari caratteristiche atmosferiche che lo caratterizzano, come venti costanti e lunghi periodi soleggiati”.
Inoltre, l’Azerbaigian “è impegnato in una grande opera di ricostruzione dei territori recuperati alla sovranità del Paese e anche lì si possono cogliere interessanti prospettive per le nostre aziende”, ma, aggiunge, “quello su cui è importante concentrarsi è la necessità che Baku ha di utilizzare tecnologie innovative per diversificare e sviluppare l’economia. E’ chiaro che abbiamo molti concorrenti ma considerando che l’Italia costituisce il 50% dell’export azerbaigiano, ci troviamo certamente in una posizione privilegiata per cogliere le opportunità di investimento che si presenteranno”. A questo proposito “stiamo preparando la prossima sessione della commissione mista italo-azerbaigiana, un’attività che si tiene alternativamente a Baku e a Roma per fare il punto su tutto lo spettro delle relazioni politiche e commerciali” tra i due Paesi.
Due settori prioritari per l’Azerbaigian, che saranno oggetto di approfondita discussione nel quadro degli incontri programmati nel prossimo futuro sono infine rappresentati dalle interconnessioni logistiche e dall’agroindustria. “Per quanto riguarda il secondo, risulta rilevante in quanto trova nel nostro sistema produttivo un esempio da replicare e concrete opportunità per le aziende italiane – sottolinea l’ambasciatore – La struttura ex statale è ancora rigida ma sta nascendo una piccola e media impresa che , in ragione dell’esperienza maturata dalle nostre pmi, potremo aiutare a sviluppare – aggiunge il capo della missione italiana – L’agroindustria è, infatti, un ulteriore obiettivo da perseguire, possediamo capacità e potenzialità, sia nella trasformazione che nella produzione in misura adeguata alla dimensione aziendale e del Paese. In Azerbaigian ci sono centinaia di ettari di terreno recentemente destinati alla coltivazione di olivo o vite che usano già ton successo tecnologia italiana, come frantoi e sistemi di vinificazione di nostra produzione. Un’esperienza che continuiamo a sviluppare con il concorso dell’Ice, impegnata in una intensa azione di promozione delle nostre eccellenze e di efficace assistenza alle imprese italiane che si presentano su questo mercato”.

FdI: governo Meloni sblocca 58 mln per Basilicata fermi da anni

FdI: governo Meloni sblocca 58 mln per Basilicata fermi da anniRoma, 13 mar. (askanews) – “A seguito del nostro interessamento, il Governo Meloni sblocca una situazione durata anni che porterà nelle casse della Regione Basilicata oltre 58 milioni di euro. Abbiamo scritto al Presidente per informarlo di aver aperto un tavolo con l’Agenzia delle Entrate per la liquidazione delle somme. Parliamo delle somme vantate dalle Regioni provenienti della devoluzione delle risorse rivenienti dall’attività di recupero dell’evasione fiscale, riferita all’IRAP ed all’addizionale regionale IRPEF. Per gli anni 2011-2018 la Regione Basilicata vantava oltre 58 milioni di euro oltre interessi che erano bloccati. Con il comma 818 dell’articolo 1 della L. 197/2022 viene auorizzata al pagamento l’Agenzia delle Entrate. Il nostro ringraziamento va al Vice Ministro Maurizio Leo ed alla Sottosegretaria Lucia Albano per l’attenzione dimostrata. Il Governo Meloni sblocca un’annosa vicenda per la Basilicata, di cui i Governi precedenti, sia regionali che nazionali, non si erano mai interessati, e dimostrando, con i fatti, grande attenzione alla nostra Terra”. Lo scrivono in una nota il senatore Gianni Rosa e l’onorevole Salvatore Caiata, parlamentari di Fratelli d’Italia.

Isola del Giglio e Sauris-Zahre vincono “Best Tourism Villages”

Isola del Giglio e Sauris-Zahre vincono “Best Tourism Villages”Milano, 13 mar. (askanews) – L’Isola del Giglio (Toscana) e Sauris-Zahre (Friuli Venezia Giulia) hanno ritirato nel corso di una cerimonia svoltasi ad Al’Ula in Arabia Saudita il premio come migliori comuni turistici nella seconda edizione del bando “Best Tourism Villages” dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), finalizzato a premiare approcci innovativi al turismo nelle aree rurali, che, nel tempo, hanno tutelato e assicurato i valori e le caratteristiche naturali e culturali del luogo. I comuni premiati faranno parte, inoltre, di un network globale insieme alle altre località, in cui si potranno scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato.
“Sono molto orgogliosa che tra i vincitori ci siano dei degni rappresentanti della nostra nazione – ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santachè -. Insieme anche al comune di Otricoli, selezionato per il Best Tourism Village Upgrade Programme e San Ginesio, vincitore della scorsa edizione, saranno portavoce dell’accoglienza e del turismo italiano. Grazie ancora all’UNWTO per questo riconoscimento che ci dà un’occasione per rafforzare la strategia di promozione dell’Italia a partire da luoghi meno noti che rappresentano l’Italia più autentica”.

Nuovo governo cinese nel segno della continuità: le posizioni-chiave

Nuovo governo cinese nel segno della continuità: le posizioni-chiaveRoma, 13 mar. (askanews) – In chiusura del Congresso nazionale del popolo, i delegati della massima assise legislativa cinese hanno nominato ieri i ministri del nuovo governo, che accompagnerà il terzo mandato del presidente Xi Jinping e il lavoro del nuovo premier Li Qiang.
La leadership ha deciso di mantenere una linea di continuità, soprattutto nella cabina di regia economica, anche con la sopresa della conferma del 65enne Yi Gang alla carica di governatore della banca centrale e con la meno sorprendente decisione di mantenere Liu Kun come ministro delle finanze.
Yi, in realtà, si pensava che sarebbe andato in pensione e non gli sarebbe stato rinnovato il mandato. Potrebbe aver giocato in suo favore la familiarità con gli ambienti americani, in un momento di difficoltà dei rapporti con Washington, con la Cina che vuole favorire i rapporti economici con gli americani.
A capo della potente Commissione per lo sviluppo nazionale e la riforma, che è sostanzialmente il luogo dove si pianifica l’economia, e capo del ministero per il Commercio è stato niominato Zheng Shanjie, governatore della ricca provincia di Zhejiang.
Invece ha già assunto le sue funzioni da dicembre il nuovo ministro degli Esteri Qin Gang, ex ambasciastore negli Usa. Qin è stato anche promosso al rango di Consigliere di Stato, che è un livello superiore nell’articolata struttura dell’esecutivo, il Consiglio di Stato.
Due incarichi che, alla luce delle linee programmatiche esposte da Xi Jinping e da Li Qiang, avranno un certa importanza sono quelli di ministro all’industria e alle tecnologie informatiche e ministro alla scienza e alla tecnologia, ai quali sono stati confermati rispettivamente Jin Zhuanglong e Wang Zhigang.
Come primo vicepremier, inoltre, è stato nominato il 60enne Ding Xuexiang, che è anche un membro del potente Comitato permanente del Politburo, il sancta sanctorum del Partito comunista cinese. Si tratta di un fedelissimo di Xi, di cui è stato il capo dello staff per 17 anni.
Il nuovo zar economico e vicepremier è He Lifeng, 68 anni, che era prima capo della Commissione di sviluppo e riforma nazionale, e sostituirà Liu He.
Zhang Guoqing, 58 anni, con una lunga esperienza nella politica dell’industria della difesa,è diventato a sua volta vicepremier, come Liu Guozhong che è un ex capo del Partito comunista dello Shaanxi, dove Xi ha le sue origini.
Ministro della Difesa è Li Shangfu, a capo del dicastero della Sicurezza dello stato Chen Yixin e ministro della pubblica sicurezza Wang Xiaohong. Il dicastero alla giustizia è andato a He Rong.

Neopremier Li: Cina-Usa devono collabotare, no a “disaccoppiamento”

Neopremier Li: Cina-Usa devono collabotare, no a “disaccoppiamento”Roma, 13 mar. (askanews) – L’idea del “disaccoppiamento” tra Cina e Stati uniti è una “montatura”: Pechino e Washington devono lavorare assieme perché il contrario “non giova a nessuna delle due parti”. L’ha affermato oggi il neopremier cinese Li Qiang nella sua prima conferenza stampa, in chiusura della sessione del Congresso nazionale del popolo che l’ha messo a capo del Consiglio di stato, l’esecutivo cinese.
Li ha detto di sperare che l’incontro tra il presidente Xi Jinping e il presidente Usa Joe Biden a margine dell’ultimo summit G20 abbiano sbloccato la situazione tra le due superpotenze. D’altronde il commercio Cina-Usa dello scorso anno ha raggiunto un livello-record.
La riforma e l’apertura della Cina – ha detto ancora Li – hanno consentito al paese di svilupparsi e hanno avuto un impatto positivo su tutto il mondo. Il premier coglie con piacere il fatto che gli investimenti stranieri in Cina siano ancora in crescita. “Indipendentemente dai cambiamenti esterni, perseguiremo fermamente la nostra politica di ‘apertura’”, ha affermato. “La Cina intende senz’altro aprirsi maggiormente al mondo e fornire servizi migliori a tutti”, ha detto ancora. “Una Cina aperta, e una Cina in costante sviluppo, accoglie investimenti da tutto il mondo”.
Riguardo alla questione di Taiwan, Li è stato più morbido di Xi – il quale oggi ha ribadito che Pechino si opporrà con decisione alle “spinte indipendentiste” – e ha detto che intende promuovere la cooperazione economica e culturale con Taipei sulla base del principio dell’”Unica Cina” e del “consenso del 1992”. Ha anche spiegato che intende incoraggiare più uomini d’affari taiwanesi a recarsi sulla terraferma per ristabilire normali scambi economici tra le due sponde dello stretto sulla base di un impegno comune.
Tuttavia Li non ha chiarito se Pechino è pronta a dialogare con l’attuale governo taiwanese del Partito democratico progressista, che ha posizioni vicine all’indipendentismo. Le interazioni ufficiali sono sospese da quando Tsai Ing-wen è diventata presidente di Taiwan, sebbene Pechino abbia consentito i rapporti a livello individuale e a livello di governi locali.
Il modello che Pechino promuove per la riunificazione è quello di “un paese-due sistemi”, già applicato a Hong Kong e Macao. Per quanto riguarda le due ex colonie britannica e portoghese, tornate alla madrepatria rispettivamente nel 1997 e nel 1999, Li ha ammesso che in entrambe le città ci sono state difficoltà “dovute a vari fattori” ma si è trattato di inciampi “temporanei” e “superati nel corso dello sviluppo”, senza approfondire.
Li ha ribadito che la politica “un paese-due sistemi” come “salvaguardia istituzionale” sarà “pienamente, fedelmente e risolutamente” sostenuta dal governo centrale, che aiuterà Hong Kong e Macao a integrarsi nello sviluppo generale del paese, per far crescere le loro economie e mezzi di sussistenza e rafforzare la loro competitività globale.
Il neopremier ha inoltre difeso la strategia contro il Covid-19, seguita fino alla fine del 2022 dal governo cinese, che ha provocato proteste e danni economici importanti. Il neopremier l’ha considerata necessaria per dare al paese il tempo di sviluppare vaccini e farmaci. “Per oltre tre anni, sotto la guida del Partito comunista, il popolo cinese si è unito nella lotta contro il Covid-19, e ora abbiamo ottenuto una vittoria importante e decisiva contro la malattia”, ha detto il capo del governo, che però non ha citato per nome la politica “Zero Covid”.
Li ha anche ammesso che raggiungere l’obiettivo di crescita del 5 per cento del Pil per quest’anno “non sarà un compito facile”. Le prospettive per l’economia globale non sono ottimistiche e ci sono in guardia contro fattori imprevedibili che potrebbero metterlo in discussione.

Elezioni, 17 Comuni provincia Torino al voto il 14-15 maggio

Elezioni, 17 Comuni provincia Torino al voto il 14-15 maggioRoma, 13 mar. (askanews) – Elezioni amministrative in 17 comuni della provincia di Torino. Il 14 e 15 maggio si rinnoveranno i sindaci e i Consigli comunali a Bibiana, Bussoleno, Chialamberto, Ivrea, Lauriano, Mathi, Novalesa, Orbassano, Perosa Canavese, Quagliuzzo, Pianezza, Rivarossa, Roure, Salerano Canavese, Scalenghe, Scarmagno, Trana.
Le elezioni avranno luogo domenica 14 maggio, dalle 7 alle 23, e lunedì 15 maggio, dalle 7 alle 15. L’eventuale turno di ballottaggio si terrà domenica 28 maggio, dalle 7 alle 23, e lunedì 29 maggio, dalle 7 alle 15.
E’ quanto si legge sul Decreto Prefettizio dell’8 marzo scorso.

Stalin 70 anni dopo: come la stampa raccontava il dittatore

Stalin 70 anni dopo: come la stampa raccontava il dittatoreMilano, 13 mar. (askanews) – Un nuovo numero di Internazionale Storia racconta Stalin a 70 anni dalla morte. Il volume presenta la figura dello storico dittatore sovietico attraverso la stampa internazionale dell’epoca con cronache, reportage, analisi e commenti, foto, illustrazioni e fumetti.
Tra i curatori c’è il giornalista di Internazionale Daniele Cassandro: “Non viene mai fuori un’idea univoca di chi era Stalin e di come era percepito – ha detto ad askanews -. Cambiava molto, ovviamente, a seconda delle fonti, perché usiamo sia fonti filo sovietiche e filo comuniste, sia fonti pesantemente anti comuniste”.
La rivista è articolata in quattro sezioni: la prima, “Raccontare Stalin”, si occupa della persona del dittatore e presenta, per esempio, un’intervista alla madre. La seconda è dedicata a “Interpretare lo stalinismo”, e si concentra sulla percezione dall’esterno. C’è poi ovviamente una parte dedicata alla violenza di massa, al terrore e ai gulag, ovviamente tutta con fonti esterne all’Unione Sovietica e infine un’ultima sezione intitolata “L’eredità di Stalin” che si allunga nel tempo.
“Cosa è rimasto? Noi sappiamo – ha aggiunto il giornalista – che alla sua morte nel 1953 Stalin è stato immediatamente mummificato e messo accanto alla salma di Lenin, come grande padre del comunismo e dell’Unione Sovietica. Poco dopo però il suo corpo è stato tolto dal mausoleo, perché iniziava il processo di destalinizzazione del Paese. Questo processo è accaduto effettivamente e l’Unione Sovietica è cambiata rispetto al periodo più nero dello stalinismo, ma le strutture di potere e quel modo di gestirlo non sono mai stati realmente messo in discussione”.
Così possiamo vedere che elementi dello stalinismo arrivano fino a oggi, fino alla Russia di Putin e alla sua visione del mondo e del potere. Eventi questi che, nelle figura del “Piccolo padre”, già i giornalisti dell’epoca avevano provato a interpretare con un’ottica non solo di cronaca. “Quello che i testimoni dell’epoca vedevano e cercavano di raccontare – ha concluso Daniele Cassandro – era un tentativo di storicizzare, già nel presente, quello che stava succedendo”.
Lo sguardo giornalistico ci offre anche un’altra possibilità: ossia quella di leggere ciò che per chi scrive è semplicemente la descrizione del presente e tutti i presenti, alla fine, in qualche modo hanno punti di somiglianza che a volte la prospettiva storicista tende forse a mettere in secondo piano.