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Tag: Sanremo 2023

Confalonieri rieletto presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo

Confalonieri rieletto presidente della Veneranda Fabbrica del DuomoMilano, 10 ott. (askanews) – Fedele Confalonieri guiderà per un nuovo triennio la Veneranda fabbrica del Duomo di Milano, l’ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale. Nel consiglio di amministrazione, composto da sette membri, di cui due indicati dall’Ordinario diocesano al Prefetto e cinque di nomina del ministero dell’Interno, sentito l’Arcivescovo, entra Monsignor Bruno Marinoni al posto dell’avvocato Claudio Sala. E’ quanto si legge in una nota al termine della prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione avvenuta oggi.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha rinnovato per un triennio le nomine del consiglio di amministrazione, che risulta composto da Simona Beretta, Monsignor Gianantonio Borgonovo, Fedele Confalonieri, Monsignor Bruno Marinoni, Giovanna Mazzocchi, Ferruccio Resta e Luigi Roth. Il board riunitosi oggi anche a nome di tutti i dipendenti e collaboratori, ha dato il benvenuto a monsignor Bruno Marinoni ed espresso la propria gratitudine al consigliere uscente Sala e proceduto alla nomina del presidente. “Durante l’ultimo mandato, il consiglio di amministrazione della Veneranda Fabbrica del Duomo ha fronteggiato una situazione molto complessa – ha detto Confalonieri – La pandemia, con il conseguente blocco dei flussi turistici, ha pesato molto sul nostro ente, ma è stata anche un’occasione per delineare strategie e innovativi progetti. Questa dolorosa esperienza, tuttavia, ci ha reso più consapevoli e più uniti: vorrei con l’occasione ribadire il mio ringraziamento al Direttore Generale Fulvio Pravadelli ed a tutti i dipendenti e collaboratori che, con grande senso di responsabilità, hanno affrontato questo periodo. Fortunatamente, a partire dallo scorso anno, il Duomo è tornato a essere meta di milioni di visitatori da tutto il mondo”.

“Ora, abbiamo il dovere di proseguire il lavoro fin qui intrapreso per portare a compimento i numerosi progetti avviati, inclusi quelli di restauro, tra cui gli interventi sul Grande organo e sul Tiburio, partendo dallo Scurolo di San Carlo che sarà presto nuovamente visitabile – ha concluso – Il consiglio di amministrazione, dando il benvenuto a Monsignor Bruno Marinoni, metterà a disposizione del Duomo tutte le competenze e le energie necessarie per ottemperare al meglio al proprio incarico. Personalmente, sono onorato di poter continuare ad assolvere il più milanese dei compiti”. A norma dello statuto della Veneranda Fabbrica del Duomo, tutti i consiglieri, tra cui il presidente, prestano la loro opera gratuitamente, salvo il rimborso delle spese sostenute per ragione del mandato.

Masaf: al via la Cabina di Regia degli Enti Vigilati

Masaf: al via la Cabina di Regia degli Enti VigilatiRoma, 10 ott. (askanews) – Con un decreto a firma del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il Masaf ha riorganizzato l’assetto dei suoi organismi interni, comitati e commissioni, con l’obiettivo di migliorare l’azione amministrativa ed efficientare la gestione delle risorse pubbliche. Nasce la Cabina di Regia degli enti vigilati, con l’obiettivo di coordinare e controllare le attività degli enti.

Il provvedimento, si legge in una nota, è frutto di una ricognizione interna al Ministero, che ha evidenziato le esigenze e le opportunità di riorganizzare l’assetto, attraverso la creazione della Cabina di Regia degli enti vigilati e la soppressione o l’incorporazione di alcuni organismi per ottimizzare la macchina amministrativa. “Abbiamo ascoltato le esigenze del personale e dei rappresentanti degli enti che fanno parte dei comitati, delle commissioni e degli altri organismi che operano presso il Ministero – ha detto il ministro – Con la riorganizzazione puntiamo a migliorare il funzionamento di questi organismi interni al Masaf, che portano avanti compiti importanti al fine del monitoraggio e della definizione delle azioni strategiche per la nostra agricoltura, del comparto alimentare e delle foreste. La Cabina di Regia degli enti vigilati appena istituita contribuirà in modo significativo al coordinamento e al controllo delle attività”.

I comitati, le commissioni e gli altri organismi interni al Ministero hanno obiettivi determinati quali l’indirizzo, il monitoraggio e la sorveglianza per l’attuazione di specifici piani d’intervento e la promozione di azioni su precisi temi e obiettivi. Ai componenti degli organismi non spetta per questa funzione alcun compenso, indennità o gettone di presenza, rimborso spese o altro tipo di emolumento. La riorganizzazione stabilita dal decreto ministeriale esclude nuovi o maggiori oneri o minori entrate a carico della finanza pubblica, puntando al contempo a una maggiore efficienza, conclude il Masaf in una nota.

Francesca Gironi nuova leader commissione femminile Copa-Cogeca

Francesca Gironi nuova leader commissione femminile Copa-CogecaRoma, 10 ott. (askanews) – Francesca Gironi è la nuova leader della commissione femminile del Copa – Cogeca, l’Organizzazione che rappresenta agricoltori e cooperative agricole in Europa dove sono presenti circa 3 milioni di aziende agricole gestite da donne, quasi 1/3 del totale. A darne notizia è la Coldiretti dopo la nomina dell’imprenditrice agricola alla guida delle contadine europee. Marchigiana, una laurea in Giurisprudenza, vicepresidente nazionale delle donne della Coldiretti e membro della commissione femminile del Oma, l’Organizzazione mondiale per l’agricoltura.

La Gironi è un caso di cambio vita. Dopo aver lavorato nel campo della comunicazione, ha lasciato tutto per avviare nelle campagne della provincia di Ancona un allevamento di cavalli con centro ippico, maneggio, fattoria didattica, produzione di mangimi bio e progetti sociali dedicati a soggetti fragili, come disabili ed ex detenuti, e inserimenti lavorativi.

Cina rilancia su Belt and Road, ma ci sono perplessità

Cina rilancia su Belt and Road, ma ci sono perplessitàRoma, 10 ott. (askanews) – La Cina rilancia sull’Iniziativa Belt and Road per le nuove “Vie della Seta”, a 10 anni dal suo lancio da parte del presidente Xi Jinping, rafforzando il suo impegno nei confronti dei paesi che hanno aderito all’iniziativa che, per gli osservatori internazionali, ha non solo dei connotati economici, ma anche geopolitici. Questo nonostante il rallentamento della crescita cinese e la più difficile situazione politica globale stia mettendo in dubbio la capacità di sostenere ancora il programma.

Un libro bianco intitolato “L’Iniziativa Belt and Road: un pilastro-chiave della comunità globale di un futuro condiviso” è stato diffuso oggi dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato di Pechino, che è l’esecutivo cinese, per sottolineare il decimo anniversario del lancio del programma. In questo documento è precisato che Belt and Road continuerà a essere parte della strategia generale di Pechino e che “la Cina è pronta ad aumentare il suo apporto di risorse nella cooperazione globale”. Lo sguardo cinese, in particolare, è volto al Sud globale. Pechino – spiega il documento – “lavorerà per ottenere una maggiore voce in capitolo per le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo nella governance globale” e “sosterrà qualsiasi iniziativa che possa realmente aiutare i paesi in via di sviluppo a costruire infrastrutture e raggiungere progressi condivisi”.

Ha affermato che la Belt and Road Initiative ha fornito nuove soluzioni per migliorare la governance globale quando “alcuni paesi” hanno esagerato con il concetto di sicurezza nazionale e hanno cercato il “disaccoppiamento” in nome del “derisking”. Il libro bianco è stato presentato prima del terzo Forum Belt and Road per la cooperazione internazionale a Pechino. Il forum si svolgerà questo mese per celebrare il decimo anniversario della strategia globale di sviluppo delle infrastrutture.

Più di 130 paesi e 30 organizzazioni internazionali hanno confermato che invieranno rappresentanti a partecipare all’evento, secondo Li Kexin, un funzionario del ministero degli Esteri cinese, che martedì ha tenuto una conferenza stampa per presentare il Libro bianco. Secondo la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC), la principale agenzia di pianificazione economica del paese, a giugno la Cina aveva firmato più di 200 accordi di cooperazione con 152 nazioni e 32 istituzioni internazionali in cinque continenti nell’ambito dell’iniziativa.

Dal 2013 al 2022, gli investimenti cumulativi bilaterali tra la Cina e i paesi partner hanno raggiunto i 380 miliardi di dollari, di cui 240 miliardi di dollari provengono dalla Cina. Tuttavia, il rallentamento dell’economia cinese ha posto dubbi dulla capacità di Pechino di continuare ad alimentare il programma. Secondo i dati compilati dal Global Development Policy Center dell’Università di Boston, ripresi dal South China Morning Post, i prestiti cinesi all’Africa – uno degli obiettivi principali di Belt and Road – sono diminuiti in modo significativo e sono scesi al di sotto dei 2 miliardi di dollari nel 2021 e nel 2022. A questo vanno aggiunti i dubbi di diversi paesi che hanno aderito al programma, ma poi si sono interrogati sull’impatto che il debito nei confronti di Pechino può avere sulla loro sovranità e prospettive economiche future. Inoltre il contesto geopolitico maggiormente polarizzato ha messo in discussione le relazioni, tanto che paesi come l’Italia – unico membro del G7 ad aver firmato un memorandum d’intesa con Pechino per aderire all’iniziativa e che potrebbe non rinnovarlo alla sua scadenza a fine anno.

Buy Now Pay Later soluzione utilizzata da quasi 1 italiano su 3

Buy Now Pay Later soluzione utilizzata da quasi 1 italiano su 3Roma, 10 ott. (askanews) – L’Italia è tra i Paesi europei più digitali con 1 utilizzatore frequente su 5. La frequenza degli acquisti online è cresciuta negli ultimi due anni ma la customer experience degli italiani si è evoluta tenendo conto degli effetti della pandemia e delle nuove tendenze di pagamento. Una ricerca condotta da Kantar e FLOA, fintech specializzata in soluzioni di pagamento Buy Now Pay Later, ha esaminato le abitudini e i costumi dei consumatori italiani nel 2022, sia online sia in negozio.

La ricerca, spiega una nota, mostra come i consumatori italiani continuino ad affrontare situazioni problematiche quando acquistano online. Il 48% trova frustrante dover scaricare un’applicazione per poter pagare, mentre il 27% trova difficoltoso dover compilare un modulo online con i propri dati prima di effettuare un acquisto. E ancora, il 17% critica l’aggiunta di altri servizi o prodotti non richiesti negativamente, e il 25% si risente di essere reindirizzato a una pagina esterna. Uno scenario che nella maggior parte dei casi porta i consumatori ad abbandonare il carrello, senza acquistare alcun prodotto. La ricerca rileva che il 47% dei consumatori italiani trova fastidiosa la mancata accettazione di alcuni metodi di pagamento e il 33% critica la compilazione obbligatoria di moduli con informazioni personali.

“La customer experience si è evoluta in modo significativo nel corso degli anni, ma ha bisogno di un’ulteriore semplificazione. Ed è quello che abbiamo fatto con le nostre soluzioni, mettendo al centro della nostra strategia l’innovazione tecnologica e la semplificazione dell’esperienza del cliente”, ha spiegato Andrea Boschi, country manager di FLOA per l’Italia. “Sia online sia in negozio, le nostre soluzioni sono progettate per essere facili da usare per i clienti e veloci da integrare per gli esercenti”. Il pagamento è un fattore chiave nella customer experience, perché i clienti vogliono poter pagare i loro acquisti con il metodo di pagamento che preferiscono. Negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later è diventata la nuova opzione di pagamento irrinunciabile in Europa: Il 43% degli europei ha già effettuato un acquisto utilizzando questa soluzione. È una modalità di pagamento apprezzata anche dai consumatori italiani. Se confrontiamo il 2022 e il 2021, il numero di utenti di BNPL è infatti aumentato del 22%. Il segmento ha ancora un potenziale di crescita nel mercato italiano, dato che il 31% degli italiani (quasi uno su tre) utilizza questo metodo di pagamento in maniera saltuaria.

Italiani tornano da Israele, due dispersi. Tajani: “Forse rapiti”

Italiani tornano da Israele, due dispersi. Tajani: “Forse rapiti”Roma, 10 ott. (askanews) – Non si hanno ancora notizie certe di due italo-israeliani considerati dispersi dopo la “feroce aggressione” di Hamas a Israele. Si tratta dei coniugi Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis, residenti del kibbutz di Beeri, “teatro di un massacro”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’informativa alla Camera. “Probabilmente sono stati presi in ostaggio, faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo”.

L’Unità di crisi della Farnesina, in stretto raccordo con l’ambasciata d’Italia in Israele e il consolato a Gerusalemme, sta operando incessantemente per assistere tutti i connazionali che si trovano nelle aree delle ostilità e che intendono tornare nel nostro Paese. Gli italiani residenti in Israele sono “oltre 18.000” e “tra loro ci sono numerosi cittadini con doppia cittadinanza”. “Circa 1.000 ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”, mentre “nella Striscia di Gaza la presenza stimata è di dieci italiani in totale, inclusa una bambina di un anno”, ha precisato il ministro, ricordando inoltre che “è presente a Gerico un’unità di Carabinieri impegnata nella formazione della polizia palestinese”. Grazie al contributo delle nostre sedi diplomatiche, che all’aeroporto di Tel Aviv hanno anche attivato un desk apposito per l’assistenza ai connazionali in loco, un nutrito gruppo di “viaggiatori temporanei” ha già potuto fare ritorno a casa. Sul numero preciso di questi connazionali presenti, però, non c’è certezza. “Non abbiamo notizie esatte perché molti non sono registrati nelle app di Viaggiare Sicuri o del ministero degli Esteri”, ha confermato Tajani. La stima fatta è che si possa trattare di “circa 1.000” persone che “si aggiungono ai 18.000” di cui si è a conoscenza. “Stiamo lavorando per rimpatriarli tutti”, ha precisato il titolare della Farnesina.

Stamane ne sono partiti 200 con due voli militari organizzati dal ministero degli Esteri e dal ministero della Difesa, atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare. Un terzo aereo militare attivato su richiesta della Farnesina è atteso nello stesso scalo alle 18. Altri “180 italiani dovrebbero partire oggi pomeriggio con un volo di una compagnia privata, la Neos, che dovrebbe atterrare all’aeroporto di Verona”, ha annunciato Tajani, anticipando che “nei prossimi giorni” dovrebbero essere rimpatriati “altri 500 italiani con due voli militari e altri due voli della compagnia privata Neos”. Circa 100 connazionali, infine, sono rientrati per loro conto in questi giorni con voli di compagnie private. Per continuare ad assicurare la massima assistenza, ha però avvertito Tajani, “è importante che tutti gli italiani si registrino sul sito di Viaggiare sicuri e scarichino la app dell’Unità di crisi attivando la geolocalizzazione”.

Italiani tornano da Israele ma 2 sono dispersi. Tajani: “Forse rapiti”

Italiani tornano da Israele ma 2 sono dispersi. Tajani: “Forse rapiti”Roma, 10 ott. (askanews) – Non si hanno ancora notizie certe di due italo-israeliani considerati dispersi dopo la “feroce aggressione” di Hamas a Israele. Si tratta dei coniugi Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis, che vivevano nel kibbutz di Beeri, “teatro di un massacro”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’informativa alla Camera. “Probabilmente sono stati presi in ostaggio, faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo”. L’Unità di crisi della Farnesina, in stretto raccordo con l’ambasciata d’Italia in Israele e il consolato a Gerusalemme, sta operando incessantemente per assistere tutti i connazionali che si trovano nelle aree delle ostilità e che intendono tornare nel nostro Paese. Gli italiani residenti in Israele sono “oltre 18.000” e “tra loro ci sono numerosi cittadini con doppia cittadinanza”. “Circa 1.000 ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”, mentre “nella Striscia di Gaza la presenza stimata è di dieci italiani in totale, inclusa una bambina di un anno”, ha precisato il ministro, ricordando inoltre che “è presente a Gerico un’unità di Carabinieri impegnata nella formazione della polizia palestinese”. Grazie al contributo delle nostre sedi diplomatiche, che all’aeroporto di Tel Aviv hanno anche attivato un desk apposito per l’assistenza ai connazionali in loco, un nutrito gruppo di “viaggiatori temporanei” ha già potuto fare ritorno a casa. Sul numero preciso di questi connazionali presenti, però, non c’è certezza. “Non abbiamo notizie esatte perché molti non sono registrati nelle app di Viaggiare Sicuri o del ministero degli Esteri”, ha confermato Tajani. La stima fatta è che si possa trattare di “circa 1.000” persone che “si aggiungono ai 18.000” di cui si è a conoscenza. “Stiamo lavorando per rimpatriarli tutti”, ha precisato il titolare della Farnesina.

Stamane ne sono partiti 200 con due voli militari organizzati dal ministero degli Esteri e dal ministero della Difesa, atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare. Un terzo aereo militare attivato su richiesta della Farnesina è atteso nello stesso scalo alle 18. Altri “180 italiani dovrebbero partire oggi pomeriggio con un volo di una compagnia privata, la Neos, che dovrebbe atterrare all’aeroporto di Verona”, ha annunciato Tajani, anticipando che “nei prossimi giorni” dovrebbero essere rimpatriati “altri 500 italiani con due voli militari e altri due voli della compagnia privata Neos”. Circa 100 connazionali, infine, sono rientrati per loro conto in questi giorni con voli di compagnie private. Per continuare ad assicurare la massima assistenza, ha però avvertito Tajani, “è importante che tutti gli italiani si registrino sul sito di Viaggiare sicuri e scarichino la app dell’Unità di crisi attivando la geolocalizzazione”.

Visa e Crédit Agricole rafforzano la partnerhip

Visa e Crédit Agricole rafforzano la partnerhipRoma, 10 ott. (askanews) – Si rafforza la partnership tra Visa e Crédit Agricole Italia per far evolvere la proposta di prodotti e servizi bancari, puntando sull’innovazione e sulla sicurezza, con la nuova offerta che mette a disposizione della clientela la nuova carta di debito evoluta a canone zero.

La carta di debito evoluta su circuito Visa, spiega una nota, è abilitata su tutti i dispositivi mobili e wearable, utilizzabile sia sul canale fisico che online, è, insieme al conto online e al conto deposito Crédit Agricole, protagonista di una campagna multisoggetto firmata dall’agenzia creativa milanese Mercurio GP che con le headline “una Carta che suona una meraviglia” e “una Carta che vive freestyle” vuole esprimere la modalità d’uso semplice e immediata della carta. La campagna sarà on air in punti strategici delle città selezionate, nelle stazioni dei mezzi pubblici, su tram, bus e metro, oltre che sui canali social e online. Dedicata alla clientela consumer, la carta di debito evoluta Crédit Agricole su circuito Visa si avvale della capillarità globale della rete Visa, che consente di pagare in oltre 80 milioni di località in tutto il mondo e che connette 15.100 istituzioni finanziarie e fintech in più di 200 Paesi e territori e oltre 100 milioni di punti vendita dove Visa è accettata.

Con la carta di debito evoluta è possibile fare acquisti online e nei negozi tradizionali, oltre che prelevare contanti da tutti gli ATM di Crédit Agricole Italia. Inoltre, grazie alla tokenizzazione che permette di digitalizzare le carte fisiche su smartphone o su wearable come gli smartwatch, la nuova carta è disponibile in tutti i wallet digitali (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, etc). Grazie alla tecnologia contactless è possibile pagare in modo più semplice e veloce avvicinando la carta al POS e, per gli importi più bassi, senza digitare il PIN. Contribuisce a garantire la sicurezza la rete tecnologica di Visa. La società, a livello mondiale, negli ultimi 5 anni, ha investito 9 miliardi di dollari integrando, per esempio, intelligenza artificiale, machine learning e analisi dei dati per aumentarne la capacità predittiva e di apprendimento, e garantire così maggiore protezione in ogni transazione. Grazie a questi investimenti, secondo i dati Visa , è stato possibile prevenire truffe per circa 25 miliardi di dollari all’anno rendendo i pagamenti digitali più sicuri.

Federacma: in agricoltura servono investimenti per meccanizzazione

Federacma: in agricoltura servono investimenti per meccanizzazioneRoma, 10 ott. (askanews) – In agricoltura servono investimenti per la meccanizzazione e per l’agricoltura di precisione. Anche per avvicinare le nuove generazioni a un comparto fondamentale per l’economia italiana. E’ quanto emerso durante il convegno organizzato ad Agrilevante da Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, in collaborazione con Cassandro Progettazione e Finanziamenti. Le aziende italiane del comparto primario potranno infatti beneficiare di oltre 600 milioni di euro di finanziamenti grazie alle risorse stanziate dal Fondo Innovazione di Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, e la misura 2.3 prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui le regioni dovranno emanare i relativi bandi entro fine anno.

“L’agricoltura italiana ha bisogno di innovazione e meccanizzazione moderna – ha detto Andrea Borio, presidente Federacma – Attendiamo fiduciosi l’avvio delle misure di finanziamento in capo ad Ismea e alle regioni per rilanciare gli investimenti affinché si possano efficientare le produzioni agricole, aumentando la sicurezza, migliorando l’impatto ambientale e innalzando la redditività”. “Dobbiamo, però, dedicare sempre grande importanza ai giovani che rappresentano il nostro futuro: sono soddisfatto pertanto – ha aggiunto – che la nostra assemblea nazionale mi abbia dato mandato per stringere nuovi accordi di partnership incentrati sulle nuove generazioni. Grazie alla disponibilità di questo Governo e alle nostre relazioni con il mondo scolastico, siamo riusciti ad ottenere fondi dedicati al rinnovo del parco macchine a disposizione degli studenti”.

Hamas minaccia: gli abitanti di Ashkelon lascino la città

Hamas minaccia: gli abitanti di Ashkelon lascino la cittàRoma, 10 ott. (askanews) – Abu Obeida, portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, ha minacciato un attacco missilistico sulla città di Ashkelon, nel sud di Israele, invitando gli abitanti a lasciare la località al confine con la Striscia di Gaza. “In risposta al crimine del nemico di sfollare la nostra gente e di costringerla ad abbandonare le proprie case in diverse aree della Striscia di Gaza, diamo tempo fino alle 17 ai residenti della città occupata di Ashkelon per andarsene”, ha scritto Abu Obeida su Telegram, citato dal Times of Israel.