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Tag: Sanremo 2023

Petrolio estende cali, Brent a 84 dollari a livelli di fine agosto

Petrolio estende cali, Brent a 84 dollari a livelli di fine agostoRoma, 5 ott. (askanews) – È proseguita anche oggi la marcata correzione al ribasso dei prezzi del petrolio, che se la scorsa settimana avevano raggiunto i massimi da oltre un anno a questa parte in poche sedute sono ritornati ai valori di fine agosto. In serata il barile di Brent cede oltre il 2 per cento a 84 dollari. Oltre Atlantico il West Texas Intermedie cala del 2,4 per cento 82,18 dollari, dopo che ieri le quotazioni avevano già accusato il calo più marcato da un anno, lasciando sul terreno circa 5 dollari al barile.

Stavolta il persistere di restrizioni all’offerta da parte del cartello allargato degli esportatori, l’Opec plus non sembra riuscire a bilanciare i timori di indebolimento della domanda, collegati anche al rallentamento della crescita economica.

Schlein convoca opposizioni in piazza: no a derby tra noi

Schlein convoca opposizioni in piazza: no a derby tra noiRoma, 5 ott. (askanews) – La manifestazione, certo, ma anche un ripetuto appello a lavorare per unire le opposizioni anziché cercare i “distinguo”. Elly Schelin chiude il suo intervento in direzione formalizzando la data dell’11 novembre per quella “piazza Pd” annunciata un mese fa alla festa dell’Unità a Ravenna, un appuntamento che in realtà è solo il più importante di una serie di iniziative in tutto il Paese che lanciano di fatto la campagna del Pd per le elezioni – europee e amministrative – del prossimo anno. Europee, ha tenuto a precisare la segretaria, che saranno “cruciali”, uno “spartiacque” per l’Ue, e proprio per questo è bene evitare “logiche riduttive, modeste”, quelle del “derby per contendersi a suon di polemiche, distinguo i voti con i potenziali alleati”.

E’ un passaggio netto, più di quanto solitamente sia solita fare la Schlein di fronte all’irrequietezza di M5s e Azione, perché è ben chiaro dalle parti del Nazareno il rischio di una competizione suicida tutta interna all’opposizione. Lo dice anche Stefano Bonaccini, che fa eco alla segretaria: “E’ finita la luna di miele del governo col paese” ma “il problema è che non cala il consenso della destra” perché “si fa fatica a vedere le opposizioni complessivamente come un’alternativa concreta e credibile”. Un rischio che la leader Pd vuole evitare a tutti i costi, consapevole che la maggioranza è in difficoltà e che sarebbe imperdonabile fare a Giorgia Meloni il favore di dividere l’opposizione. “Il primo anno di Meloni – dice la Schlein – si chiude tra le proteste”, e dunque “noi siamo sempre disponibili a lavorare per costruire insieme alle forze un’alternativa vincente a questa destra”. Tanto più, sottolinea, che si tratta di una destra “reazionaria e con pulsioni autoritarie”.

Tutto il suo intervento è un alternarsi di critiche alla maggioranza e richiami ai potenziali alleati. Schlein rinfaccia al governo le politiche migratorie, “l’attacco ai poveri”, l’approccio “repressivo”, i “tagli alla sanità”, l’atteggiamento in Europa. La riforma del patto di stabilità, dice per esempio, non deve portare ad un “ritorno dell’austerità”. Peccato che “non vediamo il governo italiano fare questa battaglia. Ma il Pd continuerà a farla”. Il sogno della leader Pd è che il Pd non si ritrovi da solo in questo compito. Assicura che lavorerà per costruire alleanze larghe per le amministrative e ripete di nuovo: “Continueremo a non indugiare mai in polemiche e distinguo con le altre opposizioni. La nostra gente ci chiede di costruire convergenze, non di competere per lo zero virgola nei sondaggi della settimana. Vogliamo parlare al 50% di italiani che non vanno più a votare”.

Il primo terreno di convergenza è stato il salario minimo (su cui il Pd e le altre opposizioni raccoglieranno le firme domenica in un “firma-day”) e il copione la Schlein vorrebbe replicarlo sulla sanità. Ma non solo. La leader Pd elenca tutte le “battaglie” che intende combattere nei prossimi mesi, dal diritto alla casa alle barricate contro le riforme annunciate dal governo (premierato e autonomia differenziata), senza dimenticare la transizione ecologica, la difesa della “autonomia della magistratura” e il Pnrr che il centrodestra rischia di sprecare. La segretaria ribadisce il sostegno all’Ucraina, garantendosi il plauso della minoranza con Lorenzo Guerini (“Bene”). Attacca il leader slovacco Robert Fico, spiegando che la sua linea è incompatibile con il Pse, ribadisce l’impegno a fianco degli studenti “contro il caro-affitti”. Una piattaforma che tiene insieme tutto il Pd, non emergono distinguo di rilievo durante il dibattito.

La replica finale è dedicata ancora una volta ai litigiosi compagni di opposizione: “Non ci stupiamo delle differenze con le altre forze, ma non dobbiamo concentrarci solo sulle differenze con un distinguo costante”. I distinguo, avverte di nuovo, “portano a far venire meno quella prospettiva che noi siamo in grado di costruire l’alternativa”. E invece “sappiamo che siamo in grado di mettere a terra 5 progetti concreti per l’Italia che possiamo fare insieme. Un passo alla volta, dopo il salario minimo cerchiamo di farlo anche sulla sanità e sono convinta che riusciremo anche su questo a trovare convergenze importanti”. E l’11 novembre sarà un primo momento importante per verificare se l’appello ha avuto effetto.

Golf, incendio al Marco Simone, la Ryder: “Nessun ferito”

Golf, incendio al Marco Simone, la Ryder: “Nessun ferito”Roma, 5 ott. (askanews) – “Un incendio è stato segnalato in una delle strutture di ospitalità temporanea a destra del primo fairway del Marco Simone Golf & Country Club questo pomeriggio. Sul posto sono intervenuti alle 17.07 ora locale i vigili del fuoco locali che hanno rapidamente domato l’incendio”. Così un portavoce di Ryder Cup Europe dopo l’incendio scoppiato nel pomeriggio che ha interessato una tribuna ospitalità del campo. “Nessuno è rimasto ferito nell’incidente – continua – e l’incendio non si è diffuso oltre la struttura ricettiva. Non ci sono stati danni al campo da golf o ad altre strutture. Attualmente si indaga sulle cause dell’incendio”.

Meloni assicura a Zelensky l’invio di armi. Ma il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italiana

Meloni assicura a Zelensky l’invio di armi. Ma il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italianaGranada, 5 ott. (askanews) – Sistemi di difesa aerea, artiglieria e proiettili, missili a lungo raggio, droni, apparecchiature per la guerra elettronica. Sono queste le richieste che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato ai leader che partecipano al summit di Granada della Comunità politica europea. “Abbiamo l’opportunità di infliggere una sconfitta fondamentale all’aggressione della Russia” ma servono altre armi, ha detto.

Armi Zelensky le ha chieste anche a Giorgia Meloni, in un incontro a margine del vertice. “Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia, comprese le modalità per rafforzare la nostra difesa aerea”, ha scritto il leader ucraino su X. La premier, da parte sua, ha ribadito “il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del governo italiano alle autorità ucraine” con “l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva”. Meloni, ieri, aveva confermato che ci sarà un nuovo pacchetto di armi, su cui sta già lavorando il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ma le forniture, aveva sottolineato, saranno fatte “compatibilmente con le richieste” e “con la necessità di non sguarnire la nostra sicurezza”. Il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italiana. Nei giorni scorsi aveva creato qualche tensione l’annuncio, da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, di nuove forniture. Su questo la decisione spetta alla Difesa, aveva precisato Crosetto, salvo poi assicurare che con il titolare della Farnesina c’è una “sinergia piena e ottima”. Il problema però, prima che politico, è tecnico: dopo quasi due anni di guerra le scorte di armi e munizioni nei magazzini italiani sono molto diminuite e i costi sostenuti sono molto elevati. “I tecnici – ha spiegato Crosetto – stanno verificando ciò che possiamo dare e, con realistica obiettività, ho detto che, su alcuni rifornimenti, per gli ucraini molto importanti, siamo limitati dalla nostra necessità e volontà di non scendere sotto una certa soglia di sicurezza interna”.

Sulla questione, nell’opposizione si registrano opinioni differenziate. “Siamo dalla parte dell’Ucraina – sottolinea la segretaria del Pd Elly Schlein – ma, accanto al necessario sostegno anche militare a Kiev, dobbiamo esplorare ogni possibile spazio diplomatico per la fine del conflitto e la ricerca di una pace giusta che si faccia carico delle reagioni dell’aggredito”. Va all’attacco invece il Movimento 5 stelle, che chiede a Crosetto di riferire in Parlamento. “Purtroppo il nostro governo persegue una strategia bellicista, guerrafondaia”, afferma Giuseppe Conte, per il quale, “Meloni ha deciso di dare priorità” agli “aiuti con le armi e quindi alla produzione di armi e munizioni mentre invece programma tagli alla spesa sanitaria e volge le spalle agli italiani”. “È tutt’oggi che si inseguono dichiarazioni di chi sostiene che il Governo aiuti troppo l’Ucraina e di chi invece dice che ci stiamo tirando indietro. A nessuno interessa la verità ma solo polemizzare”, la risposta di Crosetto. Al di là della questione delle armi, secondo quanto si apprende, nell’incontro di Granada Meloni e Zelensky hanno parlato anche di altri tipi di forniture, a partire da quelle necessarie per affrontare l’inverno che si avvicina. Tra i temi del colloquio anche la ricostruzione, che sarà anche al centro del G7 a guida italiana.

Meloni assicura a Zelensky invio di armi. Conte: governo in Aula

Meloni assicura a Zelensky invio di armi. Conte: governo in AulaGranada, 5 ott. (askanews) – Sistemi di difesa aerea, artiglieria e proiettili, missili a lungo raggio, droni, apparecchiature per la guerra elettronica. Sono queste le richieste che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato ai leader che partecipano al summit di Granada della Comunità politica europea. “Abbiamo l’opportunità di infliggere una sconfitta fondamentale all’aggressione della Russia” ma servono altre armi, ha detto.

Armi Zelensky le ha chieste anche a Giorgia Meloni, in un incontro a margine del vertice. “Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell’Italia, comprese le modalità per rafforzare la nostra difesa aerea”, ha scritto il leader ucraino su X. La premier, da parte sua, ha ribadito “il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del governo italiano alle autorità ucraine” con “l’obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva”. Meloni, ieri, aveva confermato che ci sarà un nuovo pacchetto di armi, su cui sta già lavorando il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ma le forniture, aveva sottolineato, saranno fatte “compatibilmente con le richieste” e “con la necessità di non sguarnire la nostra sicurezza”. Il nuovo pacchetto (l’ottavo) agita la politica italiana. Nei giorni scorsi aveva creato qualche tensione l’annuncio, da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, di nuove forniture. Su questo la decisione spetta alla Difesa, aveva precisato Crosetto, salvo poi assicurare che con il titolare della Farnesina c’è una “sinergia piena e ottima”. Il problema però, prima che politico, è tecnico: dopo quasi due anni di guerra le scorte di armi e munizioni nei magazzini italiani sono molto diminuite e i costi sostenuti sono molto elevati. “I tecnici – ha spiegato Crosetto – stanno verificando ciò che possiamo dare e, con realistica obiettività, ho detto che, su alcuni rifornimenti, per gli ucraini molto importanti, siamo limitati dalla nostra necessità e volontà di non scendere sotto una certa soglia di sicurezza interna”.

Sulla questione, nell’opposizione si registrano opinioni differenziate. “Siamo dalla parte dell’Ucraina – sottolinea la segretaria del Pd Elly Schlein – ma, accanto al necessario sostegno anche militare a Kiev, dobbiamo esplorare ogni possibile spazio diplomatico per la fine del conflitto e la ricerca di una pace giusta che si faccia carico delle reagioni dell’aggredito”. Va all’attacco invece il Movimento 5 stelle, che chiede a Crosetto di riferire in Parlamento. “Purtroppo il nostro governo persegue una strategia bellicista, guerrafondaia”, afferma Giuseppe Conte, per il quale, “Meloni ha deciso di dare priorità” agli “aiuti con le armi e quindi alla produzione di armi e munizioni mentre invece programma tagli alla spesa sanitaria e volge le spalle agli italiani”. “È tutt’oggi che si inseguono dichiarazioni di chi sostiene che il Governo aiuti troppo l’Ucraina e di chi invece dice che ci stiamo tirando indietro. A nessuno interessa la verità ma solo polemizzare”, la risposta di Crosetto. Al di là della questione delle armi, secondo quanto si apprende, nell’incontro di Granada Meloni e Zelensky hanno parlato anche di altri tipi di forniture, a partire da quelle necessarie per affrontare l’inverno che si avvicina. Tra i temi del colloquio anche la ricostruzione, che sarà anche al centro del G7 a guida italiana.

Rigassificatore Savona, Toti: non penalizzerà il turismo

Rigassificatore Savona, Toti: non penalizzerà il turismoGenova, 5 ott. (askanews) – “È un’operazione che non penalizza il turismo ma che, anzi, potenzia il sistema portuale e industriale di una regione, la Liguria, la cui crescita è in proporzione più significativa di quella di tutto il Paese. Non ci può essere turismo con la crisi energetica. Se le famiglie italiane non riescono ad arrivare a fine mese, non potrà esistere turismo per una regione che fornisce servizi a tutto il Nord Italia. Noi non vogliamo questo. Intendiamo proteggere il sistema economico di questo Paese, che significa difendere l’economia ligure e i suoi lavoratori”. Lo ha affermato il commissario straordinario di governo e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nel corso dell’incontro nel palazzo della provincia di Savona sul progetto del rigassificatore a Vado Ligure.

“La struttura commissariale – ha aggiunto Toti – è sempre a disposizione per ascoltare le esigenze di tutti, come è stato fatto durante gli incontri tecnici, migliorando il più possibile il progetto e riducendo i disagi, modificando il tracciato e valutando soluzioni alternative anche in base alle osservazioni pervenute in questi mesi dai Comuni. Il progetto è soggetto a un iter autorizzativo nazionale, non applicato né a Piombino né a Ravenna: è prevista una Valutazione di Impatto Ambientale e di Impatto sulla Salute, una valutazione di sicurezza da parte del Ctr e la Conferenza dei Servizi, che coinvolge i soggetti previsti dalla legge. Non si tratta di un’opinione politica di una singola persona ma di una procedura scientifica. I sindaci avranno sempre la possibilità di esprimere i propri pareri purché siano legati alla scientificità delle esigenze”. “Il tema di compatibilità con le zone agricole e produttive – ha sottolineato il governatore ligure – è stato valutato dai tecnici e superato con adeguate modifiche al tracciato. La stazione di pompaggio è stata ridimensionata e sono al vaglio soluzioni alternative per il suo collocamento, così da non interferire sui terreni vergini ma andando a recuperare alcuni spazi industriali interessati dall’Area di Crisi Industriale Complessa oggetto di finanziamenti ministeriali. Sono favorevole alla valutazione di opere di accompagnamento e di competitività. Su questo apriremo un tavolo condiviso con i Comuni, con l’assessorato regionale alle Infrastrutture e con Anci Liguria e troveremo una strategia per poter apportare ulteriori benefici a questa provincia”.

“Ho massimo rispetto per i cittadini che esprimono preoccupazione – ha concluso Toti – e per le associazioni di categoria che ci sottopongono le proprie osservazioni. I prossimi passaggi da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, come colonna portante del progetto, porteranno a termine il procedimento di Via ministeriale sgomberando il campo da quelle che sono le paure sincere di coloro che sono preoccupati da un’iniziativa che magari non comprendono nel dettaglio”.

Mulino Bianco: 2.172 aziende agricole aderiscono a Carta sostenibilità

Mulino Bianco: 2.172 aziende agricole aderiscono a Carta sostenibilitàMilano, 5 ott. (askanews) – Quasi 1.900 ettari di terreno colorati da fiori capaci di attrarre insetti impollintori come le api. Parliamo dell’equivalente di 2.500 campi da calcio che come un puzzle ogni anno si compongono grazie al contributo delle aziende agricole che aderiscono alla Carta del Mulino di Mulino Bianco. E da tre anni i campi più belli vengono premiati nell’ambito del concorso fotografico “I fiori del Mulino”.

Quest’anno sono i campi fioriti di Modena ad aggiudicarsi il primo e il secondo posto. A vincere, l’azienda Boscogranai di Gallerani Vittorio, un’impresa iscritta alla Carta del Mulino solo quest’anno ma che si è aggiudicata il gradino più alto del podio. Al secondo posto, l’azienda modenese Ferrarini Paolo, che aderisce alla Carta del Mulino da due anni. Al terzo posto, invece, c’è la società agricola S.Basilio del dottor Fabbri & Cdi Rovigo, da tre anni aderente alla Carta. A scegliere i campi fioriti più belli, una giuria composta da WWF e Mulino Bianco, che ha selezionato i migliori 20 scatti fotografici, e poi i consumatori, che hanno votato per scegliere i finalisti e il vincitore. Il progetto La carta del Mulino, partito nel 2019, oggi coinvolge oltre 100 prodotti col marchio del gruppo Barilla, un grande balzo in avanti rispetto ai 17 prodotti del 2020. In parallelo anche le imprese agricole che hanno aderito al disciplinare sono cresciute passando dalle 500 del 2020 alle 2.172 di oggi: solo nel 2023 queste realtà hanno prodotto 317.000 tonnellate di grano per 244.000 tonnellate di farina.

In base al disciplinare di agricoltura sostenibile per la produzione di grano tenero, ogni anno il 3% dei campi deve essere coltivato a fiori che favoriscono l’impollinazione, in modo da salvaguardare l’ecosistema di api e insetti e la biodiversità. E una ricerca scientifica dell’università di Bologna, confrontando i campi con le aree Fiori del Mulino con quelli senza, ha registrato che in 4 anni c’è stato un aumento del 64% di api selvatiche, 42% di farfalle e 40% di sirfidi. L’attenzione di Barilla per la sostenibilità però non si ferma qui, come afferma Orlando Visciano, responsabile della filiera sostenibile del grano tenero: “Abbiamo sviluppato con Xfarm, Cnr, Life cycle engineering una piattaforma digitale che, attraverso strumenti di agricoltura 4.0 e supporto alle decisioni, avrà lo scopo di guidare agricoltori ed operatori della filiera in scelte sempre più oculate e rispettose per l’ambiente”.

Inoltre Barilla contribuisce come unico partner al progetto di ricerca scientifica Sco-Rate (Soil organic carbon Rate), realizzato in collaborazione con l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche, che ha l’obiettivo di misurare la fertilità e la salute del suolo in modo semplice, veloce, accurato ed economico rispetto ai metodi tradizionali. Con questo nuovo approccio sarà possibile misurare e monitorare lo stato di salute dei suoli da remoto, attraverso le immagini satellitari, veicolando puntualmente le informazioni alle filiere in modo da supportare gli agricoltori che intraprenderanno il percorso di rigenerazione dei suoli e dei territori.

Ecomondo 2023, IEG: la transizione ecologica ha il suo ecosistema

Ecomondo 2023, IEG: la transizione ecologica ha il suo ecosistemaRoma, 5 ott. (askanews) – Ecomondo 2023, la transizione ecologica ha il suo ecosistema. Edizione più grande di sempre per la manifestazione di Italian Exhibition Group leader nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie dell’economia circolare, che si terrà in Fiera a Rimini dal 7 al 10 novembre prossimi. Ecomondo è stata presentata oggi nella sede di Unioncamere di Piazza Sallustio da Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG, Fabio Fava, presidente del Comitato tecnico scientifico della manifestazione, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Anche quest’anno Ecomondo sarà aperta dagli Stati Generali della Green Economy, curati dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e promossi dal Consiglio nazionale composto da 65 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il MASE. Attesi oltre 1.500 brand espositori (+10% rispetto al 2022) per la 26ª edizione della manifestazione b2b2g di IEG, per la prima volta a tutto quartiere, dopo lo spin-off di KEY, salone delle fonti di energia rinnovabili avvenuto a marzo di quest’anno. Sono perciò oltre 150 mila i metri quadrati lordi di esposizione. A oggi, più di 300 i buyer confermati, con profili altamente qualificati, che parteciperanno ad incontri d’affari con gli espositori di Ecomondo, grazie all’importante supporto del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e di ICE Agenzia che collaborano al network di oltre 20 regional advisor di IEG. I buyer provengono da Europa, Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Est Europa, Canada, Stati Uniti e India. A Rimini, inoltre, saranno presenti oltre 30 delegazioni con circa 280 delegati in rappresentanza di associazioni industriali, enti governativi, cluster, camere di commercio, rappresentanti istituzionali provenienti da Nord Africa, Africa Subsahariana, America Latina, Europa ed Est Europa. Mentre saranno circa 170 gli eventi nelle quattro giornate di manifestazione, 70 dei quali dal taglio scientifico, economico, tecnico e di scenario con la regia del Comitato tecnico scientifico in collaborazione con i principali partner istituzionali e tecnici della manifestazione, assieme al board internazionale che conta esperti di Commissione europea, OCSE, FAO, UfM, EEA, ISWA. Sei le macroaree tematiche di Ecomondo: Waste as Resource, Sites & Soil Restoration, Circular & Regenerative Bio-economy, Bio-Energy & Agroecology, Water Cycle & Blue Economy, Environmental Monitoring & Control. Dalla valorizzazione dei rifiuti in risorse, alla rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi agro-forestali e alimentari. Dall’energia ottenuta dalle biomasse all’uso dei rifiuti come materie prime seconde. E ancora: l’intero ciclo idrico integrato e il monitoraggio ambientale, la tutela dei mari e degli ambienti acquei nella loro funzione essenziale per il sostentamento alimentare e le attività economiche dell’uomo: questa l’articolazione espositiva con cui IEG presenterà al mercato le più innovative tecnologie per la competitività sostenibile. Quattro i nuovi distretti espositivi, dedicati al tessile, alla carta, all’innovazione, con l’area per le start up, lo sportello green jobs & skills, e il grande spazio che sarà dedicato alla blue economy: dai desalinizzatori alle tecnologie per la filiera alimentare, alla gestione delle risorse idriche; dalla captazione alla restituzione e riuso in collaborazione con Utilitalia. Ecomondo 2023, inoltre, ospita il salone biennale SAL.VE., in partnership con ANFIA, con i principali marchi costruttori di veicoli per i servizi ecologici di raccolta e smaltimento dei rifiuti e della nettezza urbana, a propulsione elettrica con area per i test drive. Imprese, tecnologie, intelligenze che fanno di Ecomondo l’ecosistema della transizione ecologica. I calendari di Ecomondo e KEY si sono separati, ma la città smart che tradizionalmente è il punto di caduta delle energie rinnovabili si può declinare anche sotto la voce “sostenibilità” e “salubrità”. Lo fa il progetto Circular and Healthy Cities: con la rigenerazione della città, il suo rinverdimento e l’efficientamento nella gestione delle sue risorse idriche, del cibo; delle acque reflue e dei rifiuti.

Ecomondo come incubatore e facilitatore di progetti innovativi: riconfermata e potenziata l’area Start-Up e Scale-Up Innovation nel nuovo ingresso Est. Imprese e investitori avranno una nuova e più ampia piattaforma di dialogo per far crescere la nuova generazione di imprese innovative. Nell’edizione 2023, saranno 20 le start-up selezionate. IEG promuove l’iniziativa con ICE Agenzia e ha come main partner ART-ER (Attrattività Ricerca Territorio, agenzia regionale dell’Emilia-Romagna) e Confindustria a cui si aggiunge la collaborazione con ANGI per valorizzare le imprese degli startupper. Debuttano quest’anno il premio per le start-up a più alto potenziale innovativo scelte da un giurì scientifico, e il premio per gli innovatori green intitolato alla memoria del presidente di IEG Lorenzo Cagnoni che verrà assegnato al più innovativo tra gli espositori. Infine, i mestieri e le competenze di domani: Ecomondo apre lo spazio “E23 Green Jobs & Skills”, punto di incontro tra domanda e offerta, sulla base dell’effettivo fabbisogno delle aziende espositrici che potranno incontrare i candidati e le candidate che saranno individuati all’interno della piattaforma digitale Green Tech Insights di cui fa parte tutta la community di Ecomondo e dei suoi partner.

Golf, incendio al Marco Simone: a fuoco una tribuna ospitalità

Golf, incendio al Marco Simone: a fuoco una tribuna ospitalitàRoma, 5 ott. (askanews) – Un incendio di vaste proporzioni è scoppiato verso le 17 nella zona del Marco Simone Golf & Country Club, in località Guidonia Montecelio, che ha ospitato lo scorso fine settimana la Ryder Cup. L’incendio ha riguardato una tribuna di tre piani di circa 120 metri quadrati, adiacente al tee della buca 1. Il campo è in fase di disallestimento terminata la Ryder cup. I pompieri sono intervenuti in via di Marco Simone con tre squadre, due autobotti, un’autoscala e il Nucleo TAS. Chiuse tutte le strade che portano alla struttura, in primis la via Palombarese, forti rallentamenti ci sono sul Grande Raccordo Anulare. Non ci sarebbe stato alcun danno alle persone.

Università Campus Bio-Medico Roma ospita Consiglio Direttivo Unindustria

Università Campus Bio-Medico Roma ospita Consiglio Direttivo UnindustriaRoma, 5 ott. (askanews) – L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha ospitato il Consiglio Direttivo di Unindustria, un’occasione per discutere insieme dell’importanza della collaborazione costante tra imprese e Università sui temi della ricerca e dell’innovazione ma, soprattutto, per promuovere l’alta formazione ai fini di una nuova imprenditorialità. All’incontro hanno partecipato Angelo Camilli e Maurizio Tarquini, Presidente e Direttore Generale di Unindustria, Francesca Mariotti, Direttore Generale di Confindustria, Paolo Arullani, Presidente onorario dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore Generale UCBM.

“Avvicinare la ricerca universitaria all’impresa, favorire una didattica più vicina al mondo industriale e far conoscere gli sbocchi professionali e le prospettive di crescita agli studenti. Con questi obiettivi abbiamo scelto di entrare come Università in Confindustria”, ha affermato il prof. Paolo Arullani che ha contribuito alla nascita e al consolidamento di questo rapporto, da oltre 20 anni nel Consiglio Generale di Unindustria e che, in occasione del trentennale dell’Università, lascia il testimone all’AD-DG Andrea Rossi. “Ci tengo a ringraziare il Presidente UCBM Carlo Tosti per la fiducia e il Presidente Angelo Camilli per aver consentito alla nostra Università di far parte ancora del Consiglio Generale di Unindustria accogliendo la mia candidatura – dichiara Andrea Rossi – come Ateneo, siamo fortemente convinti che solo se i percorsi formativi vengono costruiti in sinergia con le nuove esigenze delle aziende possiamo contribuire alla competitività del nostro sistema industriale. Come fatto dal prof. Arullani, continueremo a far crescere il “Sistema Campus” come un’impresa per le imprese, condividendo con il sistema imprenditoriale il valore etico della crescita e dell’innovazione”.

Tra le diverse iniziative in campo come segno concreto di questa sinergia il progetto della Fondazione Rome Technopole, il polo multi-tecnologico che riunisce gli Atenei di Roma e del Lazio, tra cui UCBM, fortemente voluto da Unindustria per alimentare la filiera di ricerca, formazione e innovazione in sinergia con il mondo imprenditoriale, nell’ambito di tre direttrici tematiche ad alta priorità per la Regione: la transizione energetica, la transizione digitale e i settori legati al biopharma e alla salute.