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Tag: Sanremo 2023

Marelli, Bonaccini: bene sospensione chiusura sito di Crevalcore

Marelli, Bonaccini: bene sospensione chiusura sito di CrevalcoreBologna, 3 ott. (askanews) – “Oggi si apre un nuovo cantiere, con la serietà di tutti i soggetti in campo, per trovare una soluzione per i 229 lavoratori coinvolti e il futuro dello stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore, sapendo che occupazione e sito produttivo vanno salvaguardati”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commentando la sospensione della procedura di cessazione attività e dei licenziamenti annunciata dall’azienda: “E’ un primo risultato concreto che si deve all’azione congiunta della Regione insieme ai lavoratori, le organizzazioni sindacali e gli enti locali”.

“Siamo pronti a discutere con responsabilità insieme al Governo, al territorio e alle parti sociali senza escludere alcuna ipotesi di lavoro – ha aggiunto Bonaccini assieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla -, a partire dalla possibilità di convincere Marelli a tornare sui propri passi e investire seriamente su Crevalcore, sulla base di un piano industriale condiviso. Il ministro Urso ha proposto di far diventare questa discussione un modello per accompagnare la transizione del settore dell’automotive, ma diciamo con forza al ministro che un tale modello non può in alcun modo prevedere una cessata attività”. Oggi a Roma, al tavolo di crisi erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, rappresentanti di Invitalia, la Regione Emilia-Romagna con l’assessore Colla, la Città Metropolitana di Bologna, organizzazioni sindacali nazionali e regionali emiliano-romagnole e vertici della proprietà. La Marelli durante l’incontro si è detta disposta a “sospendere” a tempo indefinito la procedura di cessazione e licenziamento dei 229 lavoratori, in attesa di trovare una soluzione per il sito di Crevalcore a un tavolo congiunto con Governo, Regione Emilia-Romagna e parti sociali.

“Se si apre un confronto per trovare una soluzione per tutti i lavoratori e per il futuro di un pezzo importante della filiera italiana dell’automotive, si fa un primo passo in avanti. Ma la nostra opzione irrinunciabile resta quella di togliere dal tavolo la cessazione di attività – hanno aggiunto Bonaccini e Colla – perché illogica e irresponsabile. Sul resto, siamo pronti a fare la nostra parte insieme al Governo, a Invitalia e agli altri Enti locali per accompagnare un progetto serio di reindustrializzazione che dia certezza di un futuro produttivo e occupazionale allo stabilimento di Crevalcore”. La crisi arriva a cinque anni dal passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018. Il sito è oggi impegnato nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti essenziali per i motori termici.

L’8 novembre è fissata una nuova riunione al ministero, sull’ipotesi di reindustrializzazione del sito Marelli di Crevalcore.

Stellantis: a Melfi 5 modelli, per la prima volta anche DS e Opel

Stellantis: a Melfi 5 modelli, per la prima volta anche DS e OpelMilano, 3 ott. (askanews) – Melfi diventa il primo stabilimento italiano di Stellantis ad avere una “missione produttiva proiettata al futuro”. Il gruppo ha infatti presentato ai sindacati Fim, Uilm, Fismic e Uglm il piano dello stabilimento che prevede 5 modelli elettrici (più una versione ibrida) su piattaforma Stla Medium di 4 brand diversi: Jeep, Lancia e, per la prima volta, un modello della tedesca Opel e due della francese DS.

“Positiva la conferma dei modelli e delle tempistiche. Non è però un punto di arrivo ma di partenza. Anzi ribadiamo che da domani la responsabilità della politica che ha voluto questa transizione si deve tradurre in fatti: Regione Basilicata e il governo facciano velocemente la loro parte per garantire il polo automotive di Melfi”, il commento dei sindacati. Nel dettaglio il piano produttivo prevede nell’ultimo quadrimestre del 2024 la salita produttiva della prima vettura a marchio DS che passerà per la prima volta in linea al “pilotino” di Melfi già alla fine della prossima settimana.

Nel 2025 entreranno in produzione altre due vetture: la Compass di Jeep anche ibrida e una DS. Nel 2026 le ultime due, una a marchio Lancia e l’altra a marchio Opel. Tutte le 5 vetture saranno prodotte su piattaforma Stla Medium concepita per l’elettrificazione. Stellantis ha confermato anche la realizzazione di una nuova linea di assemblaggio delle batterie che partirà in contemporanea al lancio dei nuovi modelli.

Nel piano è definito anche il cronoprogramma di uscita delle vetture attualmente in produzione: la prima nell’arco del 2024 sarà la 500X, la seconda al termine del 2025 sarà la Jeep Renegade. Incassato il piano produttivo, i sindacati guardano con preoccupazione all’indotto e alla logistica. “A Melfi c’è un indotto quasi esclusivamente legato a Stellantis. Abbiamo posto la domanda al gruppo, ma è essenziale capire anche quali garanzie il governo è in grado di dare”, afferma il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano.

Fiera Milano cresce in Brasile con Fruit attraction

Fiera Milano cresce in Brasile con Fruit attractionMilano, 3 ott. (askanews) – Dopo quattordici edizioni, Fruit attraction, la fiera professionale europea per la commercializzazione di frutta e verdura, organizzata da Ifema Madrid e Fepex, si internazionalizza guardando all’America Latina. Co-organizzata da Ifema Madrid e Fiera Milano, Fruit attraction São Paulo terrà la sua prima edizione in Brasile al dal 16 al 18 aprile 2024.

Alla presentazione di questo nuovo progetto, avvenuta in occasione dell’apertura della 15esima edizione di Fruit attraction a Madrid, hanno partecipato l’Ambasciatore brasiliano in Spagna, Orlando Leite Ribeiro, il direttore generale di Ifema Madrid, Juan Arrizabalaga, e il direttore business development del gruppo Fiera Milano, Andrea Sozzi. “Fruit attraction è uno dei principali emblemi internazionali di Ifema Madrid. E’ un evento che riunisce ogni anno 90.000 operatori professionalli provenienti da 137 Paesi e 1.800 aziende di tutto il mondo, e che attrae i principali acquirenti delle grandi catene di distribuzione; numeri che lo hanno reso il più importante evento business in Europa nel settore ortofrutticolo, nonché un riferimento mondiale. Senza dubbio, si tratta d un progetto particolarmente adatto per esportare il marchio Fruit Attraction in quanto il Brasile è un Paese ricco di prodotti ortofrutticoli. Grazie a questa alleanza con Fiera Milano, Fruit Attraction São Paulo nasce con le migliori garanzie e un grande potenziale”, afferma Arrizabalaga. “Siamo entusiasti di collaborare con Ifema Madrid in un progetto così interessante. Attraverso Fiera Milano Brasil, uno dei principali organizzatori di fiere del mercato brasiliano, siamo profondamente radicati nell’ecosistema e abbiamo immediatamente compreso il potenziale di Fruit Attraction a San Paolo”, haa ggiunto Andrea Sozzi.

L’alleanza prevede una divisione delle responsabilità: Ifema Madrid è responsabile delle attività commerciali, della definizione e della gestione del congresso, della comunicazione e della promozione dell’evento, oltre a supervisionare le azioni commerciali svolte dalla sua delegazione in Brasile. Mentre Fiera Milano si occupa della produzione, della logistica e dell’amministrazione della fiera, oltre a condividere gli aspetti di comunicazione e la promozione dell’evento. Fruit Attraction São Paulo avrà una superficie espositiva di 9.000 metri quadrati e prevede la partecipazione di 200 espositori provenienti da tutto il mondo. Inoltre, si svilupperà un programma di guest buyer internazionali che riunirà 250 ospiti affinché possano conoscere, in prima persona, tutte le realtà ortofrutticole che saranno presenti a questa grande fiera.

Gruppo Illy: famiglia completa la separazione dei rami industriali

Gruppo Illy: famiglia completa la separazione dei rami industrialiMilano, 3 ott. (askanews) – A seguito del riassetto annunciato a fine 2022, che ha visto la cessione della cantina Mastrojanni a Francesco Illy contestualmente alla sua uscita dalla holding di famiglia, la famiglia Illy ha comunicato un ulteriore passo nella specializzazione dei rami famigliari nei rispettivi settori imprenditoriali.

Le assemblee straordinarie tenutesi presso il notaio Calafiori, infatti, hanno deliberato un’articolata operazione di scissione delle holding del gruppo, a completamento delle quali il controllo del Polo del Gusto passerà a Riccardo Illy mentre la maggioranza assoluta del ramo controllante la illycaffè rimarrà in capo ai fratelli Anna e Andrea Illy. Lo si legge in una nota della famiglia triestina. Il perfezionamento dell’operazione di riassetto è previsto avvenga entro dicembre 2023. Più nel dettaglio Riccardo Illy controllerà il 95% del Polo del Gusto tramite la holding Exgi, mentre il 2,5% continuerà ad esser posseduto dal gruppo Illy e il restante 2,5% dalla famiglia Ponti.

Anna e Andrea controlleranno l’80,5% della Raa, finanziaria che già ha rilevato la quota di Francesco Illy e che controlla la gruppo Illy, mentre il 19,5% farà capo a Daria Illy, figlia di Riccardo. Anna e Andrea controlleranno inoltre, rispettivamente, la Sunshine e la Finilly, risultanti dalla scissione della gruppo Illy, che deterranno entrambe circa il 5% della illycaffè. La gruppo Illy continuerà a controllare circa il 70% della illycaffè, di cui il fondo Rhône Capital rimarrà socio al 20% e il restante 10% in capo alle due società “La finalità dell’operazione – hanno dichiarato congiuntamente Anna, Andrea e Riccardo Illy – è quella di creare maggiore valore economico e prospettive di lungo termine per tutti gli stakeholder attraverso la specializzazione dei mestieri e la semplificazione delle compagini azionarie, salvaguardando i rapporti armoniosi tra i diversi rami”.

Anna Illy è presidente del gruppo Illy e consigliere di amministrazione di illycaffè, Andrea Illy è, invece, il presidente di illycaffè, azienda familiare che dal 1933 produce caffè, e, infine, Riccardo Illy è presidente del Polo del gusto, che riunisce marchi d’eccellenza dal mondo food&beverage.

Vino, da 6 a 8 ottobre a Corciano (Perugia) c’è “Castello di vino”

Vino, da 6 a 8 ottobre a Corciano (Perugia) c’è “Castello di vino”Milano, 3 ott. (askanews) – Il Consorzio tutela vini Doc Colli del Trasimeno è tra i patrocinatori dell’undicesima edizione di “Corciano Castello di vino”, in programma da venerdì 6 a domenica 8 ottobre 2023 e organizzato dall’omonima associazione nel borgo medievale in provincia di Perugia.

Nato per far riscoprire le tradizioni vinicole del territorio, oltre che per finanziare il recupero e il restauro di opere artistiche locali, l’evento sarà strutturato come un percorso di degustazione itinerante lungo le antiche vie del borgo, con l’opportunità di conoscere i vini delle aziende vitivinicole consortili. Piccoli corner all’aperto permetteranno ai visitatori di gustare in modo veloce e dinamico i prodotti gastronomici locali mentre la Taverna del Duca sarà a disposizione di chi preferirà assaporare comodamente seduto i prodotti della tradizione umbra. L’inaugurazione è prevista venerdì alle 19 in Piazza Doni. Sabato alle 11.45 ala Palazzo Comunale si terrà il convegno dal titolo “La Grenache in Italia tra opportunità e obiettivi comuni: il Trasimeno incontra il Cannonau di Sardegna – Territori e profili a confronto”. Moderato da Vincenzo Scivetti, delegato di Grenaches du Monde in Italia, dialogheranno sul tema Nicola Chiucchiurlotto, direttore del Consorzio tutela vini Doc Colli del Trasimeno; Renzo Peretto e Mauro Murenu di Laore Sardegna, Mariano Murru, presidente di Assoenologi Sardegna, e Mario Mereu, presidente del Consorzio di tutela Cannonau di Sardegna.

“‘Corciano Castello di Vino-Anteprima Trasimeno 2023’ è un’importante occasione per iniziare a fare squadra tra i territori produttori di Grenache in Italia” ha dichiarato il presidente del Consorzio tutela vini Doc Colli Del Trasimeno, Emanuele Bizzi, spiegando che “per tale motivo abbiamo organizzato una tavola rotonda tra protagonisti del panorama vitivinicolo di Umbria e Sardegna. Si tratta del primo passo di un percorso per presentarsi forti a livello internazionale – ha concluso – con l’obiettivo futuro di riunire tutti i territori italiani vocati alla coltivazione della varietà”.

Sanità, Meloni difende il governo: miope giudicare solo dalle risorse. Schlein: prende in giro

Sanità, Meloni difende il governo: miope giudicare solo dalle risorse. Schlein: prende in giroRoma, 3 ott. (askanews) – Tiene ancora banco, e in maniera accesa tra governo e opposizioni, la questione sanità, o meglio delle risorse per la sanità.

“Abbiamo appena approvato la Nadef e stiamo scrivendo la legge di bilancio” e i “margini di manovra sono limitati” anche a causa dell’”eredità” raccolta da una “politica che ha avuto un orizzonte troppo breve”, prendendo le “scelte più facili”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla seconda edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome presso il Teatro Carignano di Torino. E affrontando il nodo sanità, ha difeso l’operato del governo: “Costruire un Sistema sanitario nazionale efficiente ed efficace è obiettivo di tutti e sarebbe miope perseguirlo solo sulla base dell’aumento o meno delle risorse. Bisogna avere un approccio diverso, più profondo, provare a confrontarci con lealtà, coraggio e verità anche su come le risorse vengono spese: non basta spendere di più se le risorse sono utilizzate in modo poco efficiente. La sfida più difficile, che possiamo affrontare solo insieme, è questa. Sono e siamo assolutamente pronti a fare questo lavoro importante e difficile e sono certa che avremo a fianco regioni e province autonome”. Per “garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”, ha detto ancora, “siamo aperti e pronti a qualsiasi tavolo per capire le condizioni per raggiungere obiettivo. L’obiettivo principale è la sostenibilità in un contesto molto complesso, con elementi che rendono questa materia sempre più difficile: aumento della vita media, patologie correlate all’invecchiamento, aumento delle malattie croniche, tecnologie mediche avanzate e costose e costosi farmaci innovativi. E’ una situazione da gestire con attenzione e capacità di coesione”. E in manovra, ha assicurato Meloni, ci sarà un “intervento deciso per le liste di attesa” e risorse per il personale. Duro il commento segretaria del Pd Elly Schlein :”Giorgia Meloni anziché ravvedersi sui tagli previsti per la Sanità continua a prendere in giro le persone, comprese quelle che l’hanno eletta. Dire che la Sanità è una priorità ma che l’impegno non si misura sui soldi messi a disposizione è la beffa dopo il danno. Noi pretendiamo che questo governo investa i fondi necessari”.

“Che questa manovra porti ‘il servizio sanitario nazionale sull’orlo del baratro’ non lo dice il Pd ma Gimbe, una Fondazione indipendente. Se la presidente Meloni pensa di poter continuare a governare a colpi di propaganda senza tutelare il servizio sanitario nazionale troverà un’opposizione dura e senza sconti”. Giuseppe Conte, leader M5s, in un post su facebook, attacca e ricorda la pandemia: “Circa 4 milioni di italiani rinunciano a curarsi, medici e personale sanitario sono allo stremo e malpagati. Eppure Giorgia Meloni dice candidamente che è ‘miope’ concentrare l’attenzione sulle risorse investite in Sanità. Io credo che sia invece miope trascurare i problemi che affliggono i cittadini. Auguro a Giorgia Meloni di non trovarsi mai nella condizione in cui mi sono trovato io da Presidente del Consiglio quando è scoppiata l’emergenza Covid. Abbiamo dovuto affrontare il momento più difficile con personale e terapie intensive carenti a causa di anni e anni di tagli firmati sia dal centrodestra che dal centrosinistra”. “Il mio Governo era arrivato a superare quota 7% del Pil di investimenti in sanità anche dopo il picco pandemico, riportando l’Italia in media con gli altri Paesi europei – ricorda l’ex premier -. Ora tocca ai ‘Fratelli di Tagli’ di Meloni sforbiciare sulla Sanità. Per loro le priorità in questo anno sono state spese militari e invio di armi, slogan sui migranti, spalmadebiti per le società di serie A. Per la Sanità, invece, un bel ‘pacco’ ai cittadini: come denuncia la Fondazione Gimbe, con la Nadef di Giorgia Meloni la spesa sanitaria rispetto al Pil l’anno prossimo crolla al 6,2% e passerà al 6,1% del 2026. Siamo addirittura sotto i livelli precedenti alla pandemia. È uno schiaffo al sacrificio di tanti medici, sanitari e cittadini italiani. Un imperdonabile errore da parte di chi si ostina a non imparare la lezione dall’immane tragedia del 2020. Non possiamo permettere che si stacchi la spina alla sanità pubblica”.

Giappone, yen s’indebolisce ancora: toccata quota 150 su dollaro

Giappone, yen s’indebolisce ancora: toccata quota 150 su dollaroRoma, 3 ott. (askanews) – Il dollaro è salito sullo yen brevemente oltre quota 150 contro oggi, nonostante il governo giapponese abbia più volte espresso la volontà d’impedire lo smottamento della valuta nipponica in un momento in cui gli investitori si aspettano che la Federal Reserve Usa continui a mantenere alti i tassi d’interesse.

La debolezza dello yen potrebbe accrescere la pressione sulla Banca del Giappone, che continua a rappresentare un’eccezione tra le principali economie del mondo perché mantiene una politica monetaria ultra-espansiva in una fase di stretta delle altre banche centrali per tenere sotto controllo l’inflazione. Uno yen basso rappresenta un problema per il governo di Fumio Kishida, che potrebbe adottare misure per attenuare l’impatto negativo dell’inflazione, che pesa sulle importazioni di un paese il quale dipende da esse per le materie prime.

Lo yen s’era indebolito superando la soglia psicologica di 150 l’ultima volta a ottobre dello scorso anno. Lo spread dei titoli decennali tra Usa e Giappone, tra l’altro, si è allargato, con il rendimento dei bond Usa al massimo degli ultimi 16 anni, e questo rende per gli investitori ancor meno attrattavo lo yen. E il fatto che gli Usa abbiano per ora evitato lo shutdown del governo federale ha portato gli investitori a sentire di poter rischiare spostandosi sul dollaro. Il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki è intervenuto oggi per l’ennesima volta, ribadendo che “tutte le misure sono sul tavolo con un elevato senso di urgenza”. E ha insistito che l’obiettivo è “mantenere il mercato stabile e in linea con i fondamentali” del paese.

Il 22 settembre 2022, di fronte allo smottamento della valuta, per la prima volta in 24 anni il Ministero delle Finanze e la Banca del Giappone intervenirono nel mercato per acquistare yen. Il mese successivo, il 21 ottobre, le autorità hanno acquistato 5.400 miliardi di yen (34,24 miliardi di euro), il più grande intervento mai registrato, riuscendo a fermare lo smottamento dello yen che era arrivato quasi a quota 15e sul dolaro.

La bolletta del gas aumenta: +4,8% per i consumi di settembre. La spesa per una famiglia in un anno è oltre 1.450 euro

La bolletta del gas aumenta: +4,8% per i consumi di settembre. La spesa per una famiglia in un anno è oltre 1.450 euroMilano, 3 ott. (askanews) – In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo in tutela per i consumi di settembre 2023, che sale del 4,8% rispetto ad agosto. Lo comunica in una nota Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di settembre che ha registrato una quotazione media all’ingrosso superiore rispetto a quella del mese di agosto, precisa Arera, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 37,05 euro al megawattora.L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di settembre rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall’aumento della spesa per la materia gas naturale, +4,8%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (ottobre 2022 – settembre 2023) è di 1.459 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 13,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (ottobre 2021 – settembre 2022).Confermati per settembre e per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

 

Ucraina, Biden a Meloni e altri alleati: sostegno Usa continua

Ucraina, Biden a Meloni e altri alleati: sostegno Usa continuaRoma, 3 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica, organizzata da parte statunitense, con i capi di Stato e di Governo di Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone, Polonia e Romania, il Segretario Generale della Nato Stoltenberg, il presidente del Consiglio Europeo Michel e la presidente della Commissione Europea von der Leyen.

Nel corso della conversazione, riferisce Palazzo Chigi, il presidente americano Joe Biden “ha tenuto a rassicurare gli Alleati circa il perdurante sostegno americano all’Ucraina anche a seguito delle recenti decisioni del Congresso statunitense” sui fondi per gli aiuti a Kiev.

Btp Valore chiude la seconda giornata con adesioni per 4,51 miliardi (finora in totale 9,3 mld)

Btp Valore chiude la seconda giornata con adesioni per 4,51 miliardi (finora in totale 9,3 mld)Roma, 3 ott. (askanews) – Il nuovo Btp Valore chiude la seconda giornata di collocamento con richieste per circa 4,51 miliardi di euro attraverso oltre 166mila contratti. E’ quanto emerge dai dati del MOT gestito da Borsa Italiana.

La domanda anche oggi è stata molto sostenuta ed in due giorni la raccolta arriva a quasi 9,3 miliardi di euro dopo i 4,76 miliardi raccolti ieri. La prima emissione del giugno scorso aveva raccolto 10,6 miliardi nei primi due giorni e 18,2 miliardi al termine del collocamento. La seconda emissione del titolo riservato ai piccoli risparmiatori si concluderà venerdì, salvo chiusura anticipata, e tutte le richieste di adesione saranno soddisfatte.

Il nuovo Btp Valore ha una durata quinquennale ed una cedola minima garantita variabile, pagata trimestralmente, del 4,10% nei primi tre anni e del 4,50% negli ultimi due. Le cedole potranno essere riviste, solo al rialzo, al termine del collocamento. Previsto un premio finale dello 0,5% per i risparmiatori che manterranno il titolo fino alla scadenza.