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Tag: Sanremo 2023

”Product Heroes”, Milano capitale dei product manager 6-7 ottobre

”Product Heroes”, Milano capitale dei product manager 6-7 ottobreRoma, 27 set. (askanews) – Nel mondo del lavoro si sta affermando sempre di più la figura del product manager: negli Stati Uniti sono ormai oltre 41 mila, in Italia sono più di 7.000 e in Europa sono attive al momento quasi 4.800 posizioni aperte su LinkedIn. Il product manager è il principale responsabile della strategia e dello sviluppo di un prodotto, fisico o digitale, non solo per il lancio sul mercato ma per tutto il ciclo di vita. Il 6 e 7 ottobre Milano (NH Congress Centre di Assago) diventerà la capitale del product management, con una conferenza internazionale – la “Product Heroes Conference” – organizzata da Product Heroes, azienda punto di riferimento in Italia per la formazione nel product management.

L’uso sempre più comune di prodotti virtuali, dal classico sito web alle app di nascita più recente, ha avuto come conseguenza l’espansione del ruolo dei product manager soprattutto in campo digitale. Ogni giorno, ormai quasi senza accorgercene, utilizziamo decine di prodotti digitali per i bisogni più diversi, dalla gestione del tempo libero all’e-commerce e ai pagamenti online, fino all’incontro con l’anima gemella. Qualche nome? AirBnb, Spotify, Paypal, Meetic: tech company innovative che affidano a professionisti il lancio e la crescita dei loro prodotti, con un impatto sul successo, sull’evoluzione e sulla reputazione aziendale. Molti di questi si ritroveranno all’NH Congress Centre di Assago alla “Product Heroes Conference”. Sono 1.000 i partecipanti previsti (800 già confermati), 15 i talk e 4 i workshop in programma, 22 gli speaker presenti. Tra questi: Joe Zadeh, tra i fondatori di AirBnb; Maria Arnaoutaki, product lead di Spotify; Fabrice Des Mazery, chief product officer di The Fork. Non mancheranno neanche i product leader che, negli anni, hanno lavorato per costruire una cultura di prodotto in Italia, insieme a Product Heroes: tra questi Fausto Dasseno e Antonella Testaguzza, rispettivamente chief product officer e head of product development di Subito e PrimaAssicurazioni.

La domanda crescente di queste figure professionali sta portando un conseguente aumento delle retribuzioni: nel Regno Unito lo stipendio medio annuo si attesta a circa 46mila sterline, in Germania sui 60mila euro, in Italia, soprattutto nell’area milanese, un product manager guadagna circa 43mila euro. Cifre ancora lontane dal Nord America dove si va dagli 84mila dollari di Montreal ai 138mila di San Francisco. “Lo scenario è in evoluzione – spiega Marco Imperato, fondatore di Product Heroes -: il product manager avrà un ruolo chiave nel guidare la trasformazione di molte aziende. È già successo negli Stati Uniti e accadrà in Italia: l’accelerazione digitale imporrà anche al nostro mercato di farsi trovare pronto, con professionisti qualificati. Per questo abbiamo voluto e immaginato la Product Heroes Conference come un’occasione di incontro per condividere esperienze, relazioni, idee, in un contesto in cui, purtroppo, le opportunità di formazione dei product manager sono ancora rare. È la più grande conferenza sul tema mai organizzata finora: un momento prezioso per fare networking, confrontarsi con specialisti, ascoltare da speaker dalla Silicon Valley e dai migliori tech hub europei come si costruisce un prodotto di successo, qual è la chiave per far crescere il team di lavoro e quali sono i segreti per sfruttare al meglio le tecnologie emergenti. Sul palco porteremo testimonianze, metodo e visione”.

Migranti, Fedriga: puntare su integrazione e istruzione

Migranti, Fedriga: puntare su integrazione e istruzioneTrieste, 27 set. (askanews) – Contrastare la radicalizzazione e l’estremismo in ambito culturale e religioso, superare le difficoltà linguistiche e formative degli alunni stranieri, favorire la parità dei diritti tra uomo e donna, garantire sostegno ai Comuni nella gestione dei minori stranieri non accompagnati, contrastare la tratta di esseri umani e in particolare dei minori e attuare una serie di attività di controllo dei migranti per evitare aggregazioni violente o degrado urbano. Sono queste le azioni che, incardinandosi nella nuova legge in materia approvata in primavera, costituiscono l’architrave della strategia regionale sul fronte dell’immigrazione. Lo hanno confermato questa mattina il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale delegato a Sicurezza e immigrazione Pierpaolo Roberti, illustrando i tre regolamenti per la concessione di fondi varati dalla Giunta la scorsa settimana, che si aggiungono ai due già approvati questa estate in merito ai minori stranieri non accompagnati e l’istruzione per gli stranieri.

Il governatore ha rimarcato che “l’obiettivo della Regione è da un lato favorire l’integrazione e la legalità e dall’altro mantenere la linea dura contro la radicalizzazione, la discriminazione e la criminalità. Attraverso la norma sull’immigrazione, che ha una dotazione di circa 20 milioni di euro sul triennio 2023-25, vogliamo strutturare per quanto di competenza un sistema più equo che offra opportunità d’integrazione, in particolare ai minori, e tuteli la legalità, superando definitamente quegli approcci demagogici fondati sull’accoglienza a prescindere dalla capacità e dalla volontà di integrarsi o di rispettare le regole dalla nostra comunità. Un percorso che punta a garantire una risposta dura per chi non vuole integrarsi tenendo in considerazione le esigenze dei Comuni e dei cittadini che giustamente hanno il diritto di sentirsi sicuri”. Entrando nello specifico l’assessore Roberti ha evidenziato che “questi provvedimenti tracciano la via della nuova legge sull’immigrazione, che non deve essere vista in maniera preconcetta o ideologica, ovvero come un bene o un male a priori, ma come un processo da gestire nel rispetto delle regole stabilite dalla comunità. Con queste misure andiamo a contrastare alcuni aspetti negativi dovuti alla mancanza di una cultura basata sul rispetto di regole che la società occidentale dà per scontate, come la parità dei diritti tra uomo e donna. Vogliamo contrastare le forme di fondamentalismo, sia religioso sia culturale, che non sono compatibili con il nostro modo di vivere con contributi a favore dei Comuni e degli enti del terzo settore per azioni di prevenzione e contrasto di questi fenomeni”.

“Un altro tema è quello del rispetto della legalità e dei controlli di carattere amministrativo a carico dei Comuni – ha proseguito Roberti – che incidono in modo significativo sul benessere delle comunità locali. Maggiori controlli permetteranno infatti l’individuazione di alcuni fenomeni che arrecano disagio ai cittadini e preverranno fenomeni criminali e la degenerazione urbana”. In merito ai minori stranieri non accompagnati Roberti ha spiegato che “da un lato sosteniamo economicamente i comuni che se ne fanno carico e dall’altra finanziamo progetti per contrastare fenomeni di devianza giovanile che se sottovalutati possono portare a problemi di baby gang, come già avvenuto in alcune città e località turistiche, tra cui anche Lignano Sabbiadoro”. Infine, “una parte importante di questi stanziamenti è dedicata ai progetti di rigenerazione urbana per la aree a forte presenza di immigrati, per le quali sono finanziabili sia interventi architettonici sia studi e analisi del contesto socio-culturale e l’attuazione di azioni di riqualificazione in senso più ampio”.

Giansanti: politica supporti progetto per saline marine italiane

Giansanti: politica supporti progetto per saline marine italianeRoma, 27 set. (askanews) – “Ci impegneremo per un settore che ha una rilevanza economico-ambientale e ha millenni di storia. Possiamo cominciare a costruire un progetto per il comparto e per questo chiederei l’aiuto della politica”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando la collaborazione siglata oggi a Palazzo della Valle tra Confagricoltura e 5 società di gestione delle saline marine italiane, che ha come scopo ultimo il riconoscimento della salicoltura come attività agricola.

“Oggi sono emersi diversi spunti rilevanti sulle saline: non parliamo solo di coltivazioni, ma quindi anche di territorio e biodiversità. Valorizzare questo settore significa sostenere un comparto italiano produttivo molto importante”, ha sottolineato ancora Giansanti. L’accordo si propone di valorizzare questa attività attraverso un coordinamento tra gli imprenditori agricoli e i produttori di sale marino italiano, oltre a sensibilizzare gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle istituzioni e del governo sulle peculiarità che rendono l’attività di “coltivazione” e produzione del sale marino perfettamente integrata con quella agricola.

A Potenza la presentazione di “L’ultima Repubblica” di Enzo Carra

A Potenza la presentazione di “L’ultima Repubblica” di Enzo CarraRoma, 27 set. (askanews) – L’Istituto Internazionale Jacques Maritain e il Movimento Nazionale per i Diritti Umani presentano venerdì 29 settembre alle 17, presso la Cappella dei Celestini (Largo Duomo – Potenza), il volume di Enzo Carra L’ultima Repubblica.

Enzo Carra è stato uno dei protagonisti della politica italiana degli ultimi decenni come: portavoce di Forlani, capoufficio stampa della Democrazia Cristiana, fondatore della Margherita e poi deputato alla Camera, onorevole con il Partito Democratico, editorialista per Il tempo ed autore di interviste per la RAI a Gheddafi durante l’embargo in Libia, a Madre Teresa di Calcutta e di un reportage su Cuba dopo la visita di Giovanni Paolo II. Nel libro si legge: “Trent’anni fa gli italiani hanno assistito al crollo del sistema dei partiti che avevano scritto la Costituzione della Repubblica. Con lo stesso atteggiamento seguono, trent’anni dopo, gli sviluppi della crisi in cui si dibattono politica e giustizia. Tra la fine del “secolo breve” e i primi vent’anni del Duemila sono stati celebrati processi ed emesse condanne, ma il tribunale della Storia è ancora alle prime udienze. Occorre fare memoria di quanto è accaduto: un periodo che per valore storico non è inferiore alle fasi precedenti della vita della Repubblica”. Dopo i saluti istituzionale di Gennaro G. Curcio, segretario generale dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain, e Loredana Albano, tesoriera del Movimento Nazionale per i Diritti Umani, intervengono Giampaolo D’Andrea, storico e presidente di ANIMI, gli onorevoli Giuseppe Molinari e Lucio D’Ubaldo, e Lorenzo Bochicchio, ministero dell’economia. Conclude la presentazione Giorgio Carra, giornalista e figlio dell’autore del volume.

Bce, ok Consiglio direttivo a Cipollone nel Comitato esecutivo

Bce, ok Consiglio direttivo a Cipollone nel Comitato esecutivoRoma, 27 set. (askanews) – Via libera del Consiglio direttivo della Bce alla nomina di Piero Cipollone, attuale vicedirettore generale della Banca d’Italia, quale nuovo membro del Comitato esecutivo, dove andrà a sostituire Fabio Panetta. Con un comunicato, l’istituzione monetaria riferisce che il consiglio “non ha avuto obiezioni al candidato proposto, Piero Cipollone, che è una persona di esperienza e standing professionale riconosciuti nelle questioni monetarie e bancarie”, come richiesto dai trattati sul funzionamento dell’Unione Europea.

A seguito del parere positivo del Consiglio Bce e di quello del Parlamento europeo, ora la nomina dovrà essere formalizzata dal Consiglio europeo. Cipollone avrà un mandato non rinnovabile di otto anni. Il comitato esecutivo è il cuore operativo della Bce, a cui partecipano il presidente, il vicepresidente e altri quattro componenti di cui tradizionalmente (non è una regola formale) uno è italiano, uno francese e uno tedesco (salvo che la nazionalità sia già rappresentata livello di presidenza o vicepresidenza). Panetta, per parte sua, rileverà la carica di governatore di Bankitalia alla scadenza del mandato di Ignazio Visco (a novembre).

Vino, Onav-Ordine medici di Milano: il consumo deve essere moderato

Vino, Onav-Ordine medici di Milano: il consumo deve essere moderatoMilano, 27 set. (askanews) – Moderazione. E’ questo il comun denominatore degli interventi che si sono susseguiti al convegno “In Vino Veritas”, promosso dall’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) e dall’Ordine dei medici di Milano, che si è tenuto nei giorni scorsi nel capoluogo lombardo. L’incontro tra mondo della medicina e mondo del vino aveva come obiettivo quello di fornire al pubblico “un quadro completo per poter costruire la propria opinione” sugli eventuali rischi per la salute connessi al consumo di vino. E, in grande sintesi, l’indicazione che è arrivata è stata quella che il consumo di vino deve essere consapevole e moderato.

Se è impossibile identificare una quantità di vino consigliata, alla luce dei fattori genetici e metabolici differenti da soggetto a soggetto, tutti i relatori hanno condannato il cosiddetto “binge drinking”, l’abbuffata di alcolici nel giro di pochissimo tempo, che si registra tra giovani e giovanissimi. “Durante la pandemia il consumo di alcol è cresciuto, specie per i ‘binge drinkers’, i bevitori compulsivi, a dimostrazione che esso ha una correlazione con aspetti psicologici e sociologici” ha spiegato il pediatra Alberto Martelli, aggiungendo che “la risposta può essere introdurre dei percorsi nelle scuole, a condizione che si possano educare i ragazzi a comprendere le regole, puntando sull’ascolto e sulla comunicazione con loro per capire quali sono i meccanismi che li spingono a bere”. “Non dobbiamo imporre divieti, dobbiamo accettare tutto con moderazione, senza costrizioni o stress, basti pensare che oggi anche in molte diete non viene proibito il cioccolato, atteggiamento impensabile solo qualche anno fa” ha detto l’ematologa Marta Riva, evidenziando che un consumo moderato di vino può anche avere effetti potenzialmente positivi, come “un effetto preventivo sulla trombosi arteriosa e sulla corretta coagulazione del sangue, oltre all’azione antinfiammatoria dei polifenoli”. “A livello cardiologico i flavonoidi contenuti nel vino possono avere un effetto cardioprotettivo, soprattutto nella patologia ischemica, e non solo possono aiutare la riduzione dell’LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e della aggregazione piastrinica, ma possono agire sulla disfunzione endoteliale e avere un effetto antinfiammatorio” ha spiegato il cardiologo Maurizio Losito, ricordando che “la quercetina e il resveratrolo in particolare hanno proprietà antiipertensive, anti trombogeniche e antinfiammatorie”. Secondo l’epatologa Chiara Becchetti, persino per il fegato,l’organo più colpito dagli effetti negativi dell’alcol, il consumo moderato di vino “può avere effetti positivi nella riduzione delle fibrosi”.

Infine per quanto riguarda la salute mentale, Milena Lambri, membro del comitato scientifico di Onav e docente di Enologia e Analisi sensoriale all’Università Cattolica, ha spiegato che “ognuno di noi sente nel vino un numero di elementi proporzionali alla sua soglia di percezione (fattore che può essere comunque allenato) e questa capacità gratifica e consente di perfezionare la conoscenza di sé. Inoltre – ha concluso – secondo una ricerca del Massachusetts General Hospital, il vino ha la capacità di agire positivamente sull’ipertensione perché riduce lo stress”. “L’alcol nel vino rappresenta circa il 10% del totale, e ci sono molti altri elementi che lo rendono un prodotto straordinario” ha chiosato Vincenzo Gerbi, presidente del Comitato scientifico di Onav, aggiungendo che “così come nei farmaci abbiamo il principio attivo e l’eccipiente, che è solo un veicolo: nel vino l’alcol è l’eccipiente mentre il principio attivo è costituito da acini organici, sali minerali, glicerolo e polifenoli”.

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, ha auspicato “che ci siano altri momenti formativi come questo”, mentre il presidente nazionale di Onav, Vito Intini, ha sottolineato che “chi conosce il vino beve meno ma meglio, perché impara a conoscere i propri sensi, a capire le sue componenti e ad apprezzare ciò che sta dietro al calice: l’alcol, in tutto questo, ci interessa poco, se non per la conservazione del prodotto”.

Il 29 settembre a Parma torna Pastaria Festival

Il 29 settembre a Parma torna Pastaria FestivalRoma, 27 set. (askanews) – Torna venerdì 29 settembre, a Parma, il Pastaria Festival, l’appuntamento di riferimento per il comparto produttivo e gli operatori della filiera pasta, in attesa dell’edizione 2023 del World Pasta Day (25 ottobre), manifestazione ideata e curata dai pastai di Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organization.

Giunto alla VII edizione, il Pastaria Festival prevede convegni, laboratori, incontri, esposizioni tra associazioni, ordini professionali, università, aziende, esperti per condividere saperi e competenze sull’attività di produzione di pasta alimentare. Sono previste anche una tavola rotonda “Pasta: verità scientifica versus fake news. Aspettando il World Pasta Day (25 ottobre), tutto quello che c’è da sapere per una corretta informazione” e il convegno scientifico “Pasta: salute, benessere e piacere. Aspettando il World Pasta Day, i mille aspetti di un cibo straordinario”. “Siamo felici di partecipare e collaborare a questa manifestazione che è ormai un riferimento per i produttori di pasta – commenta Margherita Mastromauro, presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food – un’opportunità per raccontare tutta la professionalità, l’innovazione e la tecnica che si cela dietro ad un piatto di pasta. Manca pochissimo al prossimo World Pasta Day (25 ottobre) e questo incontro è propizio per avvicinarci alla Giornata Mondiale e celebrare l’importanza della tradizione culinaria di un alimento simbolo di italianità nel mondo”.

Ad Alice nella città “Mare fuori” e tanti racconti al femminile

Ad Alice nella città “Mare fuori” e tanti racconti al femminileRoma, 27 set. (askanews) – Ad “Alice nella città”, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai ragazzi, le donne saranno protagoniste, con tredici registe, tantissime storie e personaggi al femminile, e gli incontri “Womenlands” in collaborazione con expo 2030, che avranno per protagoniste fra le altre Natassja Kinski e Anna Foglietta. Gli eventi più attesi della manifestazione, che si svolge dal 18 al 29 ottobre, ci sono sicuramente i primi due episodi della nuova stagione di “Mare fuori” presentati da tutto il cast, e “Il ragazzo e l’airone”, il nuovo film del maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki.

Dei dieci film in concorso quattro sono diretti da donne, fra cui il film d’apertura, “How To Have Sex”, storia di tre adolescenti britanniche in vacanza che si abbandonano a un divertimento senza limiti e scoprono che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Il film sarà accompagnato a Roma dalla regista Molly Manning Walker e dalla coprotagonista Mia McKenna-Bruce. Ed è ancora una giovane donna la protagonista di “Alemania” della regista argentina María Zanetti, che racconta il diritto al futuro di un’adolescente, e “Excursion” della regista serba Una Gunjak, che pone l’accento su cosa significhi crescere come donna in una società soffocante e conservatrice. Unico film italiano in concorso è “Io e il secco” di Gianluca Santoni, di cui è protagonista un bambino che per salvare la madre dalla violenza di suo padre chiede aiuto a un super-killer. Nella sezione Panorama Italia invece figurano in concorso , fra gli altri, “Una madre” di Stefano Chiantini e “La guerra del Tiburtino III” di Luna Gualano. Alice quest’anno celebra anche l’illustratore e regista Simone Massi presentando il suo primo lungometraggio “Invelle” e proponendo la sua opera completa. Il film di chiusura, basato su eventi realmente accaduti, è “One life” di James Hawes con Helena Bonham-Carter e Anthony Hopkins.

Fisco, Giorgetti: ravvedimento per scontrini evita ‘pena morte’ negozi

Fisco, Giorgetti: ravvedimento per scontrini evita ‘pena morte’ negoziRoma, 27 set. (askanews) – La regolarizzazione degli scontrini attraverso il ravvedimento operoso “evita la pena di morte per migliaia di esercizi commeciali. “Non è un atto di clemenza, ma di ragionevolezza”. Lo ha affermato il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al Question Time alla Camera.

“Il decreto-legge ‘energia’, appena approvato dal Consiglio dei ministri, detta norme che consentono di esercitare esclusivamente il ravvedimento operoso per la violazione di alcuni obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi, commesse tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 – ha detto Giorgetti – regolarizzando entro la fine dell’anno la posizione con il pagamento delle sanzioni previste dalla legge. In altre parole, si ribadisce, la norma consente ai contribuenti di avvalersi di un istituto già esistente e attualmente in vigore, con la possibilità, previo pagamento delle somme dovute, di evitare la ‘pena di morte’ per migliaia di esercizi commerciali”.

Il governo in Spagna: il Parlamento boccia il leader conservatore Feijóo, si avvicina l’ora di Pedro Sanchez

Il governo in Spagna: il Parlamento boccia il leader conservatore Feijóo, si avvicina l’ora di Pedro SanchezRoma, 27 set. (askanews) – Come previsto, Alberto Nunñez Feijóo esce sconfitto dal primo voto di investitura – e salvo sorprese dell’ultima ora, farà altrettanto venerdì: il Parlamento spagnolo ha bocciato l’investitura a presidente del governo del leader conservatore Alberto Nuñez Feijóo, che si è fermato a 172 voti (quelli con cui era entrato), quattro meno della maggioranza assoluta necessaria per approdare alla Moncloa.

Un esito di fatto scontato, dal momento che oltre ai voti del suo Partido Popular, di Vox e di due altre formazioni minori Feijóo non è riuscito a convincere nessuno della bontà del suo progetto politico: gli unici altri conservatori potenzialmente suscettibili, quelli del Partito nazionalista basco, gli hanno chiuso la porta in faccia. Per questo motivo, Feijóo è arrivato al dibattito di investitura presentandosi già come leader dell’opposizione, più che come candidato alla presidenza del goervno: ha dedicato la maggior parte del suo discorso non alle sue proposte di legislatura – in gran parte peraltro contrarie alla prassi del Pp nelle regioni in cui governa – ma a denunciare le eventuali concessioni del Partito socialista per confermare l’attuale coalizione. Una denuncia preventiva che ha il duplice scopo di rendere più difficile far accettare all’opinione pubblica l’amnistia agli indipendentisti catalani che questi hanno posto come condizione per un sì a Pedro Sanchez, e – se anche il premier uscente dovesse fallire – di posizionarsi come leader più coerente in vista delle successive elezioni, che si terrebbero a gennaio.

Una strategia che tuttavia non sembra promettere grandi risultati: da una parte, i sondaggi effettuati nelle ultime settimane dicono che oltre il 90% degli spagnoli non cambierebbe il proprio voto alle urne, il che lascia pensare che il risultato rimarrebbe sostanzialmente lo stesso; dall’altra, nulla garantisce a Feijóo che il Pp – proprio per questo motivo – non scelga un altro candidato. Dietro le quinte infatti il Pp madrileno – di gran lunga l’ala più potente del partito – si prepara da tempo a proporre sia la governatrice della comunità autonoma della capitale, Isabel Díaz Ayuso, sia il sindaco José Luís Martínez Almeida – due figure di popolarità ben maggiore anche se considerate troppo Madrid-centriche per una parte dell’elettorato.

Stando così le cose – e presumendo che il secondo voto non produca alcuna sorpresa – Feijóo getterà ufficialmente la spugna e sarà di nuovo re Felipe VI a dover procedere ad un nuovo incarico: il designato non potrà che essere Pedro Sanchez, che ha più volte assicurato che il nuovo governo progressista nascerà senza alcun dubbio. Quanto l’ottimismo prevalga sul realismo è difficile da stabilire: i negoziati con gli indipendentisti catalani sono ormai ben avviati, e a Barcellona si dà per scontato che l’amnistia è cosa fatta e si parla addirittura di referendum di autodeterminazione – che a Madrid è politicamente letale anche solo menzionare.

In assenza di effettivi dettagli, se Sanchez avesse effettivamente ricevuto dei segnali positivi riguardo alle sue proposte rimangono però da superare alcuni scogli che riguardano le rivalità e le divisioni all’interno della sua stessa coalizione, il cui punto debole è di fatto la saldezza a lungo termine. In primis, fra le sinistre di Sumar e Podemos non corre buonissimo sangue: Podemos accusa la formazione della vicepremier Yolanda Díaz di voler imporre la propria egemonia (di fatto, Podemos non ha avuto diritto di replica durante il dibattito di investitura: a parlare è stata una deputata di Sumar). Difficle però ipotizzare una rottura che possa andare a favore della destra: il rischio però potrebbe presentarsi in caso di un ritorno alle urne. I nazionalisti e indipendentisti baschi sono d’accordo nel non volere un governo sostenuto dall’ultradestra di Vox: ma incombono le elezioni regionali, e dunque l’ansia di differenziazione fra i conservatori del Pnv e i radicali di Bildu (anche in Euskadi,come in catalogna, gli assi nazionalismo/unionismo e destra/sinistra non coincidono). Un fattore che potrebbe incidere sul sostegno di lungo periodo della coalizione, almeno fino a che non saranno chiari gli equilibri interni alla comunità autonoma. Infine, gli indipendentisti catalani: Junts e Erc finora non hanno negoziato insieme, hanno forti problemi di equilibrio interno nel governo regionale a cui si aggiunge oltretutto il punto di vista – decisivo – di Carles Puigdemont, esiliato in Belgio. Anche in questo caso, l’ansia di differenziare le proprie posizioni potrebbe portare a richieste che Sanchez non sarebbe in grado di accettare politicamente. Per questo motivo negli ultimi giorni sono girate ipotesi di un team negoziale unificato, che per quanto logica peraltro al momento rimane solo un’ipotesi. Senza contare che nel caso di un’effettiva amnistia, il ritorno di Puigdemont nella’ran politica catalana rischia di provocare un terremoto nella coalizione al governo nella regione, guidata da Erc. Comunque sia, Sanchez ha dalla sua l’istituto della sfiducia costruttiva: una volta insediato, è molto difficile far cadere un governo – di fatto, lo steso Sanchez è stato l’unico a riuscirci – ma il margine di cui dispone il leader socialista è effettivamente esiguo, un paio di voti sopra la maggioranza assoluta: la stabilità rimane uno dei requisiti fondamentali e mantenere la pace nella coalizione potrebbe rivelarsi il compito più difficile. Per tutto questo tuttavia occorrerà attendere l’esito dei vari negoziati e il prossimo dibattito di investitura. Il tempo di fatto stringe, poiché il voto di oggi ha fatto scattare il cronometro istituzionale: se entro due mesi non vi sarà un nuovo governo, si tornerà alle urne.