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Tag: Sanremo 2023

Da Enea e Unipv nuovo materiale che cattura inquinanti nell’acqua

Da Enea e Unipv nuovo materiale che cattura inquinanti nell’acquaRoma, 21 set. (askanews) – Un team di ricercatori dell’Enea e dell’Università di Pavia ha messo a punto un innovativo materiale in grado di catturare nanoparticelle d’argento disperse nell’acqua. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Molecules.

Le particelle ultrafini d’argento, di dimensioni inferiori ai 100 nanometri, hanno proprietà disinfettanti che le rendono uno dei prodotti più utilizzati nelle nanotecnologie, con una produzione annua che si aggira attorno alle 500 tonnellate. Sono utilizzate in dispositivi medico-sanitari, elettrodomestici, mobili, spazzolini da denti e abiti, il cui uso, lavaggio e smaltimento ne comporta la dispersione in acqua, dove possono resistere intatte per molti giorni. Il nuovo materiale in grado di rimuovere le nanoparticelle d’argento dall’acqua – si legge nella notizia pubblicata sul numero odierno del settimanale ENEAinforma@ – si basa su un composto innocuo e inerte con cui si fa il vetro, la silice, che viene trattata con una tecnica, cosiddetta di nanoimprinting, che permette di ottenere cavità delle stesse dimensioni delle nanoparticelle d’argento da rimuovere dall’acqua.

“Per questo studio ci siamo occupati principalmente della caratterizzazione dei monoliti di silice, prima e dopo la rimozione delle nanoparticelle”, spiega Maria Lucia Protopapa, ricercatrice del Laboratorio Materiali funzionali e tecnologie per applicazioni sostenibili del Centro Ricerche Enea di Brindisi. “In particolare – prosegue – abbiamo condotto analisi chimiche, termiche e morfologiche tramite la microscopia elettronica a scansione ad alta risoluzione e, soprattutto, analisi porosimetriche per ottenere informazioni sulle dimensioni e la numerosità dei pori presenti sulla superficie della silice”. “Grazie anche allo sfruttamento di particolari forze fisiche attrattive, le nanoparticelle entrano nelle cavità della silice di dimensioni corrispondenti. Quando hanno aderito ai frammenti di silice molto più grandi, possono essere facilmente rimosse dall’acqua”, spiega il professor Piersandro Pallavicini del Dipartimento di Chimica dell’Università di Pavia e coordinatore della ricerca.

Dai test di laboratorio è emerso che questo materiale è in grado di catturare efficacemente le nanoparticelle d’argento dalle acque: un grammo di silice nanoimprinted (la quantità contenuta in un dischetto di silice di 3 centimetri di diametro e mezzo centimetro di spessore) può rimuovere oltre 4 milligrammi di nanoparticelle d’argento che significa circa un milione di miliardi di nanoparticelle. Quindi, l’uso di silice con l’impronta di nanoparticelle potrebbe essere impiegato su larga scala per recuperare altri tipi di nanoparticelle, anche da acque reflue inquinate. La collaborazione con l’Università di Pavia si inserisce in un più ampio accordo tra Enea e Regione Lombardia per la valorizzazione del capitale umano, con ricadute dirette sul sistema della ricerca, dell’innovazione e sul territorio. Tale accordo ha consentito il finanziamento da parte di Regione Lombardia di 19 borse di dottorato di ricerca triennali (2019-2022) e la realizzazione di tre laboratori Enea in Lombardia, due presso il Parco Scientifico Tecnologico “Kilometro Rosso” e uno presso l’Università di Brescia.

Ecco le proposte M5s per la scuola

Ecco le proposte M5s per la scuolaMilano, 21 set. (askanews) – Una card da 500 euro l’anno per aiutare le famiglie alle prese con il caro-libri, interventi sul dimensionamento scolastico e per evitare le classi pollaio, risorse per garantire il tempo pieno su tutto il territorio nazionale, introduzione dell’educazione sessuale ed affettiva e psicologo scolastico in tutti gli istituti. Sono le proposte per la scuola presentate dal Movimento Cinque Stelle per far fronte a quella che Giuseppe Conte chiama “un’emergenza”, con l’autonomia differenziata che rischia di aumentare le differenze tra Nord e Sud.

Per il M5s è infatti “a rischio il diritto allo studio”, nel momento in cui “la scuola sta diventando un bene di lusso: non possiamo permetterlo”, dice il deputato Antonio Caso, elencando le statistiche poco lusinghiere per l’Italia: sotto la media Ue per spese in istruzione in rapporto al Pil, agli ultimi posti per la dispersione scolastica, gli adulti poco istruiti, lo stipendio dei docenti. Dunque “dobbiamo invertire la tendenza: aumentare gli investimenti per raggiungere la media europea, una direzione che però non vediamo nel governo”. La collega Orrico illustra nel dettaglio le proposte: “La dote educativa: una card personale con 500 euro ogni anno per ogni bambino delle famiglie con Isee fino a 45mila euro, per libri, cancelleria e le attività extradidattiche. Fondo strutturale da 500 milioni di euro per il tempo pieno in tutte le scuole: serve a garantire a studenti e famiglie una serie di attività extrascolastiche. Trenta milioni nel biennio per finanziare i Comuni e promuovere le ‘comunità educanti’ con volontariato, terzo settore, famiglie, per elaborare una proposta educativa” che contrasti la dispersione scolastica”. E poi insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale dalle secondarie fino all’università con l’introduzione strutturale dello psicologo: “I dati dimostrano che diminuiscno gravidanze e aborti, infezioni a trasmissione sessuale, abusi sessuali ed episodi di omofobia”. Infine invertire la tendenza anche sul dimensionamento scolastico, fissando a 22, al massimo 23, il numero di bambini per classe.

Le fila le tira Conte: “Meloni inventa nuovi slogan e bluff per distogliere l’attenzione dal disastro immigrazione, ma noi non possiamo dimenticare che le famiglie oggi devono scegliere se comprare i libri di testo o fare il pieno alla macchina. E poi il carrello della spesa, i mutui… A noi questa realtà non sfugge ma il governo non ha stanziato un euro per il caro-libri, nonostante un’inflazione dell’8-10%. Silenzio assordante del governo: parla tanto, counica in modo furbo, ridenomina i ministeri.. Ma il governo deve risolvere i problemi, non fare video con atteggiamenti decisionisti, battendo i pugni sul tavolo che non risolvono nulla del disagio delle famiglie italiane”. La card in particolare “è urgente”, perchè ormai “anche il ceto medio fa fatica”. Allora “cerchiamo di pungolare il governo, perchè i tagli che stanno facendo lascieranno ferite non rimarginabili”. L’appello è a “non tagliare i fondi per le periferie, quelli per i giovani studenti: il riscatto passa dalla scuola, e invece di parlare improvvidamente di merito, costruiamo percorsi in cui tutti possano migliorare la loro condizione di vita. È vero quello che hadetto la Meloni sul fatto la famiglia d’origine conta più del merito, e allora invece di assegnare posti di potere a parenti e congiunti, aiuta i ragazzi, investi nella scuola per avere una formazione adeguata”.

Pastori Kirghisi in Sardegna, accordo non ancora chiuso

Pastori Kirghisi in Sardegna, accordo non ancora chiusoRoma, 21 set. (askanews) – Non è ancora chiuso l’accordo per dare vita a un progetto pilota tra Sardegna e Kirghizistan che prevederebbe l’inserimento di pastori Kirghisi e delle loro famiglie in tre distretti rurali: Sassari, Barbagie e Sarrabus, con l’aiuto di mediatori culturali.

Lo precisa la Coldiretti Sardegna spiegando che sono necessari ancora alcuni passaggi con il Governo del Kirghizistan propedeutici alla presentazione del programma ai ministeri italiani competenti. L’obiettivo è quello di sostenere le aziende agro-pastorali sarde in cerca di continua manodopera qualificata e rafforzare, nel tempo, il tessuto produttivo isolano contrastando anche l’abbandono delle campagne e dei piccoli centri dove a pesare sono soprattutto il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione.

Il percorso – chiarisce Coldiretti – è ancora in fase di definizione negli ultimi dettagli ma è stato lanciato nelle scorse settimane, con un primo incontro tra i vertici Coldiretti Sardegna e l’ambasciatore del Kirghizistan in Italia Taalay Barzabeev, e consolidato con la visita in Kirghizistan della delegazione Coldiretti Sardegna guidata dal presidente Battista Cualbu, il direttore regionale Luca Saba e il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas. All’incontro deve seguire, ora, la firma di un accordo-protocollo tra Centro per l’impiego kirghiso e Coldiretti.

Individuati nuovi biomarcatori per diagnosi carcinoma midollare tiroide

Individuati nuovi biomarcatori per diagnosi carcinoma midollare tiroideRoma, 21 set. (askanews) – Un nuovo studio coordinato dalla Sapienza Università di Roma ha utilizzato una tecnologia innovativa, non invasiva ed economica per identificare caratteristiche molecolari peculiari di questa neoplasia. I risultati dello studio, pubblicati su Biomarker Research, possono migliorare la diagnosi e la prognosi dei pazienti

Il carcinoma midollare della tiroide è un tumore la cui diagnosi, a oggi, si basa sul riscontro di alti livelli di calcitonina, ormone prodotto dalle cellule C della tiroide da cui origina il tumore, in pazienti con nodulo tiroideo rilevato mediante esame ecografico. Tuttavia, alti livelli di calcitonina non sono specifici di tale neoplasia e possono essere dunque riscontrati anche in pazienti non affetti da questo tipo di tumore. Inoltre, i livelli di tale ormone, in presenza di neoplasia, non sempre correlano con l’estensione del tumore stesso. Pertanto, la ricerca biomedica sta facendo grossi sforzi per migliorare la diagnosi e di conseguenza la prognosi dei pazienti. In questo contesto, il gruppo di ricerca coordinato da Elisabetta Ferretti e Agnese Po della Sapienza di Roma ha utilizzato una tecnologia innovativa e al tempo stesso relativamente economica per identificare nuove caratteristiche molecolari nel DNA circolante presente nel sangue di pazienti affetti da carcinoma midollare della tiroide. Lo studio, nato dalla collaborazione di tre dipartimenti della Sapienza e importanti enti nazionali come l’Università di Siena, l’Università di Pisa, l’Università di Cagliari e l’Istituto Pascale di Napoli, è stato pubblicato sulla rivista Biomarker Research del gruppo Nature.

“Da alcuni anni il DNA circolante nel sangue dei pazienti oncologici viene analizzato alla ricerca di mutazioni presenti nelle cellule tumorali. Tuttavia, il numero di diverse mutazioni che possono essere presenti è molto elevato e le indagini possono mancare la diagnosi poiché cercano la molecola sbagliata – spiega Agnese Po. Ci sono altre caratteristiche del DNA circolante che possono essere sfruttate per identificare una patologia, e tra queste abbiamo analizzato la metilazione e la frammentazione, che sono legate al fenotipo e al comportamento delle cellule”. Raccogliendo campioni di biopsia liquida di pazienti affetti da carcinoma midollare della tiroide al momento della diagnosi per estrarre il DNA circolante (o cell-free DNA) è infatti possibile integrare le indagini che già si eseguono, migliorando il livello di caratterizzazione del paziente.

“Per queste analisi abbiamo utilizzato una tecnologia altamente specifica come la PCR digitale o droplet digital PCR – afferma Elisabetta Ferretti – che permette una risoluzione fino alla singola molecola di DNA”. “Questi risultati – concludono Anna Citarella e Zein Mersini Besharat, prime autrici dello studio e ricercatrici presso il Dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza – gettano le basi per l’aggiunta di nuovi biomarcatori non invasivi, utili per la diagnosi e gestione del paziente affetto da carcinoma midollare della tiroide nell’ambito della medicina di precisione”.

Inoltre questi risultati aprono la strada alla ricerca di nuovi biomarcatori circolanti anche per altre tipologie di tumore, dove la ricerca di biomarcatori diagnostici e prognostici specifici e sensibili è un’importante esigenza medica.

Calderoli: misure importanti da Conferenza Unificata e Stato-Regioni

Calderoli: misure importanti da Conferenza Unificata e Stato-RegioniRoma, 21 set. (askanews) – La Conferenza Unificata e la Stato-Regioni “hanno dato il via libera a provvedimenti importanti”. Lo ha affermato il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine delle odierne sedute delle Conferenze.

“Sono proseguiti anche oggi i lavori di Conferenza Unificata e Stato-Regioni, con un clima positivo di collaborazione – ha sottolineato Calderoli in una nota – che resta in linea con quanto già dimostrato da tutti i soggetti coinvolti. La seduta di oggi ha sancito l’unanime intesa sull’istituzione dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, un’iniziativa importante dell’esecutivo che ha ottenuto il via libera in Conferenza Unificata”. “Sempre in sede di Conferenza Unificata – ha aggiunto Calderoli – è arrivato anche il parere favorevole alla disciplina per le Zone logistiche semplificate, per creare condizioni sempre più favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi e consentire, nelle aree interessate, lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese”.

Invece, “nella seduta di Conferenza Stato-Regioni, è stato raggiunto l’accordo sul documento che definisce il processo normativo e attuativo dell’assetto della rete nazionale tumori rari, un passo avanti importante per i cittadini che si trovano a combattere una battaglia per la vita e che per il quale sono felice di aver contribuito, avendo lottato anche io contro il cancro – ha spiegato il ministro -. Sempre in tema di salute, è arrivato anche il parere favorevole allo schema di decreto per la ripartizione delle risorse Pnrr sui servizi di telemedicina. Inoltre – ha aggiunto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie – è stata raggiunta l’intesa per la realizzazione di nuovi ambienti per l’Ospedale di Borgomanero e la realizzazione di due ospedali di comunità e case di comunità sia ad Alba che a Bra. Via libera anche agli interventi a sostegno delle aziende suinicole italiane, che hanno subito danni a seguito delle misure sanitarie di contenimento dei focolai di peste suina africana”. “Una serie di misure importanti, in cui il Governo crede e che porta avanti convintamente”, ha commentato il ministro.

Mattarella: sui migranti serve una visione del futuro, no a soluzioni tampone

Mattarella: sui migranti serve una visione del futuro, no a soluzioni tamponePiazza Armerina, 21 set. (askanews) – “Ne parleranno i ministri degli Interni e sono convinto troveranno una soluzione collaborativa, come avviene sempre tra Italia e Germania. Tra noi è emersa una perfetta omogeneità di vedute sul fenomeno migratorio che non colpisce solo l’Italia, è un fenomeno epocale che va governato con visione del futuro non con provvedimenti improvvisati o tampone o temporanei. Serve una visione coraggiosa e nuova”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della conferenza stampa con il presidente tedesco Steinmeier. “E’ sempre più evidente la dimensione e la caratteristica storica e globale” del fenomeno migratorio, che ha “molte cause, ambientali, di violenza: occorre studiare e definire soluzioni nuove e coraggiose, non superficiali o di poco momento, nè approssimative. Occorrono soluzioni europee, perchè questa non è cosa che un paese da solo può affrontare”. “I dieci punti di Von der Leyen sono interessanti, ma è importante che l’Europa tutta comprenda che il problema esiste e non si risolve ignorandolo. Non va lasciato a crudeli trafficanti di esseri umani”.

La Corte Ue: illegittimo respingere i migranti alle frontiere interne

La Corte Ue: illegittimo respingere i migranti alle frontiere interneBruxelles, 21 set. (askanews) – I migranti irregolari extracomunitari che cercano di attraversare i confini interni dell’area Schengen senza titolo di soggiorno valido, al fine di recarsi in Paesi europei diversi da quelli di primo arrivo, non possono essere respinti da questi paesi ai valichi di frontiera. Questo vale anche quando sono stati ripristinati temporaneamente i controlli alle frontiere interne dell’area Schengen.

È quanto ha stabilito, in sostanza, la Corte europea di Giustizia con una sentenza emessa oggi a Lussemburgo, a seguito di un rinvio pregiudiziale del Consiglio di Stato francese, dopo un ricorso dell’associazione “Avocats pour la défense des droits des étrangers”. Il Consiglio di Stato francese aveva interrogato la Corte di giustizia europea per sapere se uno Stato membro che decida di ripristinare temporaneamente i controlli di frontiera ai confini interni dell’area Schengen possa poi respingere i cittadini di paesi terzi, privi di un titolo di soggiorno valido, ai valichi di frontiera sul suo territorio. La richiesta mirava a chiarire se, in questi casi specifici, un eventuale provvedimento di respingimento possa essere deciso sulla sola base del Codice delle Frontiere di Schengen, senza dover rispettare le norme e le procedure comuni previste dalla “direttiva Rimpatri”.

La Corte ha concluso che, in una situazione del genere, un provvedimento di respingimento può essere adottato sulla base del Codice frontiere Schengen, ma che, ai fini dell’allontanamento dell’interessato, devono comunque essere rispettate le norme e le procedure comuni previste dalla “direttiva Rimpatri”. Quest’ultima direttiva si applica, in linea di principio, a partire dal momento in cui il cittadino di un paese terzo, in seguito al suo ingresso irregolare in uno Stato membro, è presente sul suo territorio senza soddisfare le condizioni di soggiorno o di residenza. Questo vale anche qualora l’interessato sia stato sorpreso a un valico di frontiera situato nel territorio dello Stato membro, ha concluso la Corte.

Mattarella: su migranti serve visione futuro no soluzioni tampone

Mattarella: su migranti serve visione futuro no soluzioni tamponePiazza Armerina, 21 set. (askanews) – “Ne parleranno i ministri degli Interni e sono convinto troveranno una soluzione collaborativa, come avviene sempre tra Italia e Germania. Tra noi è emersa una perfetta omogeneità di vedute sul fenomeno migratorio che non colpisce solo l’Italia, è un fenomeno epocale che va governato con visione del futuro non con provvedimenti improvvisati o tampone o temporanei. Serve una visione coraggiosa e nuova”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della conferenza stampa con il presidente tedesco Steinmeier.

Migranti, Mattarella: non partirebbero se non via da violenze e miserie

Migranti, Mattarella: non partirebbero se non via da violenze e miseriePiazza Armerina, 21 set. (askanews) – I migranti “resterebbero volentieri nei loro Paesi se non fossero spinti da fame, miseria, persecuzioni, intolleranze o terrorismo”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella conferenza stampa con il presidente della Repubblica federale di Germania Frank Walter Steinmeier a Piazza Armerina, dopo la Visita al Centro Don Bosco 2000.

“Abbiamo voluto valorizzare il significato di questo incontro” incontrando alcuni di questi “migranti – ha aggiunto – che sono arrivati attraverso sofferenze indicibili” e che è possibile “accogliere integrandoli e incentivando programmi nei paesi di origine per poter crescere in loco, creando opportunità di vita nei luoghi da cui provengono”.

SDA Bocconi: Coca Cola genera e distribuisce risorse per 1,2 mld

SDA Bocconi: Coca Cola genera e distribuisce risorse per 1,2 mldMilano, 21 set. (askanews) – In termini di risorse distribuite a famiglie, imprese e Stato e per l’impatto occupazionale complessivo che genera, Coca-Cola si conferma la prima realtà nel settore delle bibite e delle bevande in Italia. Secondo una ricerca svolta da SDA Bocconi School of Management relativa all’impatto socio-economico di Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia e Sibeg, le tre società che rappresentano Coca-Cola in Italia, nel 2022 ammontano a 1,2 miliardi di euro (pari allo 0,06% del PIL nazionale) le risorse generate e distribuite agli attori principali dell’economia italiana sotto forma di stipendi, acquisti di beni e servizi, investimenti, imposte e contributi.

Coca-Cola, che è presente con sue sedi e stabilimenti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata e Sicilia, si conferma il primo datore di lavoro nell’industria delle bibite e delle bevande: crea direttamente e attraverso il suo indotto 26.738 posti di lavoro (lo 0,1% degli occupati totali in Italia), con un totale di oltre 60.000 persone che beneficiano – parzialmente o totalmente – dai redditi di lavoro generati (direttamente e indirettamente). Secondo i dati di SDA Bocconi School of Management, ad ogni posto di lavoro dipendente diretto corrispondono 11 posti di lavoro totali all’interno dell’economia italiana. L’analisi evidenzia anche l’impegno di Coca-Cola per un ambiente di lavoro inclusivo e che valorizzi il talento: rispetto alla media italiana, nelle tre società è presente una maggiore incidenza femminile in posizioni di leadership, con un più alto numero di donne dirigenti (45% a fronte del 18%) e quadri (39% contro 31%) mentre a parità di qualifica professionale nelle retribuzioni dei dipendenti diretti si registra una minore sperequazione tra la remunerazione dei dirigenti e quella delle altre categorie. La ricerca ha analizzato anche lo scenario ipotetico di un mancato impatto economico di Coca-Cola nel Paese: secondo lo studio si tradurrebbe a livello occupazionale in un aumento del numero dei disoccupati, in particolare nelle Regioni in cui è presente con sedi e stabilimenti: +2,4% in Piemonte, +5,6% in Lombardia, +2,9% in Veneto, +2,8% in Abruzzo, + 0,5% in Campania, +1,4% in Basilicata e +0,4% in Sicilia.

I dati di SDA Bocconi mettono in evidenza anche il forte legame che unisce Coca-Cola al contesto italiano. Sono inoltre in totale 1.463 i fornitori con cui Coca-Cola ha rapporti economici per l’acquisto di beni e servizi, per un valore pari a 628 milioni di euro (82% sono medie, piccole e micro imprese locali).