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Tag: Sanremo 2023

In tv “1985. Allarme nel Mediterraneo”, su Achille Lauro e Sigonella

In tv “1985. Allarme nel Mediterraneo”, su Achille Lauro e SigonellaRoma, 12 set. (askanews) – A distanza di quasi quarant’anni, quelli del sequestro della nave Achille Lauro e della notte di Sigonella, sono accadimenti che ancora oggi rimangono impressi nella storia del Paese. Rai Documentari li ripercorre ne “1985. Allarme nel Mediterraneo”, in onda il 15 settembre, in prima serata su Rai3.

Tutto accade tra il 7 e il 12 ottobre del 1985. Prima il sequestro della nave da crociera Achille Lauro da parte di un gruppo di terroristi palestinesi, poi la scoperta dell’omicidio del passeggero americano di origini israeliane Leon Klinghoffer, infine la notte di Sigonella, la base Nato in Sicilia dove si attua il braccio di ferro tra il governo italiano e la Delta Force statunitense relativo alla consegna dei terroristi agli americani. La tensione cresce enormemente e si corre il rischio di una crisi internazionale che potrebbe mettere in difficoltà l’equilibrio tra Est e Ovest. Alla fine, l’Italia fa valere la sua giurisdizione, sul suo suolo. Ma non è finita. Perché se i sequestratori vengono arrestati, l’aereo dell’Egypt Air con i mediatori a bordo parte e atterra all’aeroporto di Ciampino a Roma. Uno dei mediatori è Abu Abbas, un alto esponente del Fronte Nazionale della Palestina, organizzazione che fa parte dell’ala estremista dell’Olp. E i caccia americani lo seguono fino sulla pista romana. Vogliono catturarlo. Il governo italiano, non avendo in quel momento le prove del coinvolgimento di Abu Abbas nel sequestro della nave, lo lascia partire per Belgrado. Nella storia dei rapporti fra l’Italia e gli Stati Uniti è il più grave incidente diplomatico che sia capitato. L’operazione politica e militare viene condotta in prima persona da Bettino Craxi e da Giulio Andreotti, in quel momento rispettivamente Primo Ministro e Ministro degli Esteri. In questa occasione l’Italia risponde con fermezza all’ingerenza degli alleati, ribadendo la ragione di poter decidere in piena autonomia sul proprio territorio e rifiutando le intromissioni di ogni tipo da qualsiasi Stato straniero. Un gesto di indipendenza e autonomia, una pagina importante e appassionante nella sua dinamica, della Storia del nostro paese. Nel docufilm, scritto e diretto da Giovanni Filippetto, intervengono Gennaro Acquaviva, Ercolano Annichiarico, Antonio Badini, Maurizio Caprara, Giuseppe Cucchi, Pasquale Di Vanna, Lorenzo Fioto, Roberto Jucci, Paolo Mattera, Rosaria Nuzzo, Roberto Pennisi, Ciro Scala, Marcello Sorgi, Leonardo Visconti di Modrone. “Sono i protagonisti della vicenda che hanno vissuto in prima persona quella settimana così drammatica a raccontare oggi ciò che è accaduto. È loro il punto di vista di questo documentario – spiega il regista – il diplomatico che deve mediare con i terroristi, i componenti dell’equipaggio che hanno vissuto il dramma del sequestro e dell’uccisione di Klinghoffer, i militari che hanno prima messo in piedi l’operazione militare, poi dall’Egitto coordinato le operazioni di rientro, i membri del governo che hanno affrontato la crisi politica internazionale, i giornalisti che hanno affollato Palazzo Chigi in attesa di notizie cercando di cogliere retroscena importanti e infine il comandante dell’aeroporto di Sigonella che si è visto la Delta Force americana pronta ad attaccare i militari italiani che difendevano l’aereo egiziano sulla pista. Sono persone che hanno vissuto una vicenda che ha la potenza narrativa di un intrigo internazionale dove ogni giorno c’è un colpo di scena che cambia il percorso della storia”.

Putin boccia la pace: non durante controffensiva Ucraina

Putin boccia la pace: non durante controffensiva UcrainaMilano, 12 set. (askanews) – L’Ucraina avvierà i colloqui di pace solo quando avrà esaurito le risorse: così dice di ritenere il presidente russo Vladimir Putin, intervenuto a un forum economico nel Lontano oriente russo, a Vladivostok, nell’attesa dei colloqui con il leader nordcoreano Kim Jong-un – giunto in Russia – ai quali parteciperà anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu, secondo il Cremlino. E che gli Usa hanno avvertito: Pyongyang potrebbe fornire armi a Mosca da utilizzare sul campo di battaglia in Ucraina.

Putin ha detto che molti potenziali mediatori gli hanno chiesto se la Russia fosse pronta a smettere di combattere, ma lui ha spiegato che la Russia difficilmente potrebbe smettere di combattere quando si trova ad affrontare una controffensiva ucraina. “Ebbene, come possiamo fermare le ostilità se l’altra parte sta conducendo una controffensiva. Cosa dovremmo fare? Contrattaccheranno e noi diremo: ‘ci fermiamo’. Non siamo trockisti”, ha detto Putin con chiara ironia. Secondo il leader del Cremlino la controffensiva dell’Ucraina contro le forze russe finora è fallita e l’esercito ucraino ha subito pesanti perdite. Ma “ho l’impressione che vogliano fare il passo più lungo possibile e poi, quando le loro risorse saranno vicine allo zero, ottenere la cessazione delle ostilità e avviare negoziati per ricostituire le loro risorse e ripristinare la capacità di combattimento”, ha detto Putin.

Putin si è inoltre detto “non certo” che i britannici capiscano cosa significhi il loro addestrare militari ucraini sul territorio britannico, destinati a “far saltare obiettivi in Russia”, dopo aver affermato con sicurezza che i sabotatori ucraini catturati in Russia “hanno ricevuto istruzioni dai servizi” di Sua Maestà. Se gli Stati Uniti – dice Putin – credono che l’Ucraina sia pronta per i negoziati, annullino il decreto di Volodymyr Zelensky che li vieta. Ha anche affermato che la decisione dell’Occidente di fornire all’Ucraina bombe a grappolo e munizioni all’uranio impoverito è un crimine, ma che sebbene tali forniture possano prolungare la guerra, non ne cambieranno l’esito finale. Oltre a criticare la decisione dell’Occidente di fornire all’Ucraina jet F-16.

E poi in merito alle voci su una possibile nuova mobilitazione di massa, Putin ha detto che ogni giorno tra i mille e i 1500 russi si arruolano. E a proposito di mobilitazione, oggi, si è parlato anche di “mobilitazione della Chiesa” russa, dall’altra parte del Paese, a San Pietroburgo. “Oggi dobbiamo mobilitare tutti: i militari, le forze politiche” ha detto il patriarca russo Kirill. “E, naturalmente, la Chiesa deve essere mobilitata: innanzitutto per pregare per le nostre autorità, l’esercito, ma anche per essere lì, in prima linea, come il nostro meraviglioso reggimento di sacerdoti, che lavorano e, purtroppo, muoiono, ma non lasciano la prima linea”, ha detto il primate prima della processione con le reliquie del principe Alexander Nevsky dopo la liturgia. Secondo Ria Novosti, “uno stendardo raffigurante l’immagine miracolosa di Gesù Cristo sarà portato dai credenti durante la processione nel Giorno della memoria delle reliquie del principe Nevsky, dopo di che saranno inviati nel Donbass, nella zona di guerra”. L’agenzia cita l’arciprete Alexander Pashko, sacerdote della cattedrale di Kazan. Cinque sacerdoti militari sono già morti al fronte, ha ricordato il patriarca.

Campari: Kunze-Concewitz lascerà incarico Ceo, Fantacchiotti successore

Campari: Kunze-Concewitz lascerà incarico Ceo, Fantacchiotti successoreMilano, 12 set. (askanews) – Dopo 18 anni in Campari, di cui 16 come Ceo, Bob Kunze-Concewitz lascerà la guida del gruppo con l’assemblea degli azionisti in agenda l’11 aprile 2024. La successione è già pianificata: il capo azienda sarà Matteo Fantacchiotti, oggi nominato deputy Ceo “al fine di assicurare un passaggio di consegne graduale”, ha spiegato la società.

Kunze-Concewitz – che rimarrà nel board come membro non esecutivo – si ritira “per coltivare le sue passioni”. Per Campari è stato il manager dell’exploit: “Dal 2007 – ricorda il gruppo – la capitalizzazione di mercato è aumentata di oltre 6 volte fino a raggiungere oggi 13,8 miliardi di euro, generando un valore eccezionale per gli azionisti, con un Total Shareholder Return del 13% annualizzato”. Il suo, sottolinea il gruppo, è stato “un contributo senza pari” per la crescita di Campari che ha visto triplicare vendite nette e redditività, “grazie a una combinazione di crescita organica ed esterna, con 27 acquisizioni dal 2007, per un investimento complessivo di 3 miliardi di euro”.

Deciso l’impatto in Borsa dell’addio di Kunze-Concewitz: il titolo Campari perde il 4,47% intorno alle 12.40, a 11,33 euro per azione. Un tonfo che non è stato frenato dalla successione morbida: “Bob – ha detto il presidente di Campari, Luca Garavoglia – lascia il gruppo in una posizione ideale per cogliere le future opportunità di crescita. In questa transizione, pianificata da tempo, sono lieto di vedere il passaggio del testimone a Matteo Fantacchiotti, leader con grande esperienza nel settore degli spirit, che potrà continuare il percorso intrapreso da Campari, in continuità con la nostra strategia”. Matteo Fantacchiotti è attualmente managing director della Business unit Asia Pacific, un’area che sotto la sua gestione “si è sviluppata con successo” e lo stesso Kunze-Concewitz, che lo aveva portato nel gruppo, lo ha definito “un vero camparista”. Il focus per il nuovo top manager resta la crescita: “Campari Group – sottolinea Fantacchiotti – è oggi molto solida. Non vedo l’ora di continuare a lavorare con il management team, con il quale porteremo la nostra azienda alla fase successiva del suo percorso di crescita accelerata”. Fantacchiotti in cda sarà affiancato dagli altri due amministratori esecutivi, Paolo Marchesini (Chief Financial and Operating Officer) e Fabio Di Fede (General Counsel e Business Development Officer).

Manovra, Meloni: poche risorse, predecessori hanno gettato miliardi

Manovra, Meloni: poche risorse, predecessori hanno gettato miliardiRoma, 12 set. (askanews) – “Abbiamo di fronte la legge di bilancio, con poche risorse da spendere grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, alla platea dell’assemblea nazionale di Fdi.

Meloni ha ribadito che le risorse verranno concentrate “sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità”.

Morti per Covid al Don Gnocchi di Milano, presidio dei familiari

Morti per Covid al Don Gnocchi di Milano, presidio dei familiariRoma, 12 set. (askanews) – “Non devono morire due volte: verità e giustizia per le 396 vittime Don Gnocchi”. Si legge così su uno striscione con stampate le foto di alcuni anziani deceduti all’interno della struttura di assistenza milanese della Fondazione Don Gnocchi. Oggi i familiari, tutti vestiti di nero, si sono dati appuntamento davanti al tribunale del capoluogo lombardo.

“Abbiamo organizzato il sit-in per un’opposizione pubblica alla richiesta di archiviazione da parte della Procura – si spiega – Domani si svolgerà l’udienza in cui il giudice deciderà” di chiudere il caso o meno. “É importante che venga sottolineato che la nostra causa non è puramente legata all’emergenza Covid, ma a un problema di inadeguatezza e disorganizzazione pregressa di queste strutture”. Perché – si sottolinea – “non sono stati tutelati gli ospiti fragili delle rsa e i pazienti ‘scaricati’ dagli ospedali in questi luoghi incapaci di assicurare cure adeguate, con personale assente, bugie, omissioni, silenzio”. L’avvocato Romolo Reboa che rappresenta la parte civile ha spiegato: “Siamo stati sconcertati dalla richiesta di archiviazione. Non rinunceremo al diritto di opporci ad un atto che riteniamo sia qualificabile come errato dal punto di vista giuridico e profondamente ingiusto ed irrispettoso del valore della vita umana”.

Esce in Italia il libro “Jim Morrison, ultimi giorni a Parigi”

Esce in Italia il libro “Jim Morrison, ultimi giorni a Parigi”Roma, 12 set. (askanews) – “Jim Morrison, ultimi giorni a Parigi” di Hervé Muller è il titolo del libro dedicato agli ultimi giorni del frontman dei Doors, in uscita per la prima volta in Italia mercoledì 13 settembre per Il Castello marchio Chinaski Edizioni.

Secondo la ricostruzione ufficiale Jim Morrison morì il 3 luglio 1971 per arresto cardiaco, ma secondo l’autore critico rock parigino e amico del protagonista le cose non andarono così. Questa indagine realizzata poche settimane dopo la sua morte, partendo dai testimoni che con lui condivisero gli ultimi giorni di vita nella capitale francese, vuole fare luce su questa misteriosa e ambigua vicenda. La ricerca passa al setaccio i verbali della polizia, i referti e le testimonianze della fidanzata Pamela. Le dichiarazioni degli amici Agnès Varda e Alain Ronay, del conduttore radio Jean-Bernard Hebey e del DJ Cameron Watson. Finanche le confidenze della cantante Marianne Faithfull, che in quel periodo si trovava a Parigi. Scavando nell’underground con le informazioni date per certe dagli spacciatori dei club che frequentavano proprio in quei giorni, Muller ne conclude che Morrison sia morto per overdose nei bagni della discoteca Rock’n’Roll Circus. Successivamente trasportato a casa e posizionato nella celebre vasca da bagno. Non un giallo, non un rapporto di cronaca nera, ma un sentito racconto di “quei giorni a Parigi” che diventano quasi uno “state of mind” per una figura del calibro di Morrison.

Il viaggio a Parigi doveva essere un nuovo capitolo della sua vita, un momento per dedicarsi alla scrittura e limitare gli eccessi. Un passo verso l’agognato anonimato prendendo le distanze dai Doors e più in generale dallo showbiz. Muller fa un passo indietro e ripercorre la sua vita grazie ai racconti di chi, Morrison, l’ha conosciuto veramente al di là dell’idolo internazionale che era diventato, suo malgrado. Le indiscrezioni dei compagni dei Doors Manzarek, Densmore e Krieger, si incrociano con le affermazioni del suo amico Frank Lisciandro e del manager Bill Siddons. Sono i rumors sulla controversa figura della “compagna cosmica” Pamela Courson, però, a chiudere il cerchio. Gli abusi di alcool e droghe, la provocazione, l’anarchismo incontrollato stridono con la figura di un ragazzo di 27 anni che soffrì molto per non essere veramente riconosciuto come un poeta. Questi giorni a Parigi sono proprio l’apice di un percorso emotivo. Morrison confessa all’autore di voler sfuggire a quei demoni che lui stesso aveva creato, e dei quali aveva perso il controllo. La quotidianità è scandita da continue bevute, jam session occasionali e accese discussioni su cinema e letteratura. Un equilibrio instabile tra mito e realtà. Nella Francia dove cercava se stesso, patria dei suoi amati poeti Baudelaire e Rimbaud, i suoi ultimi giorni sono sospesi tra sognanti progetti per il futuro e un impeto di autodistruzione nichilista. In questo scenario l’epilogo della storia è stato forse inevitabile. Come, dove e quando sia morto realmente il “Re Lucertola” è solo un dettaglio.

Napoli Film Festival, dal 25 al 30 settembre la 24a edizione

Napoli Film Festival, dal 25 al 30 settembre la 24a edizioneRoma, 12 set. (askanews) – Due concorsi competitivi e gli omaggi a Georges Simenon, Buster Keaton e Peter Bogdanovich. Questi i primi ingredienti della 24a edizione del Napoli Film Festival che si terrà dal 25 al 30 settembre diretto da Mario Violini e organizzato da WooW con l’Istituto Francese di Napoli e il contributo della Regione Campania e della Fondazione Film Commission Regione Campania.

Oltre al tradizionale SchermoNapoli Corti, che pone l’accento sui film brevi realizzati da autori della regione, riprende anche il concorso Nuovo Cinema Italia per lungometraggi di giovani registi con proiezioni tra la Sala Dumas del Grenoble e l’Auditorium Santa Luisa di Marillac, una sala di 230 posti che apre per la prima volta alla città, in via Andrea d’Isernia 23, nel complesso gestito dalle Figlie della Carità. «Ventiquattro anni pieni di ospiti prestigiosi, di grandi anteprime e importanti retrospettive. Il covid ha frenato il fervore che c’era e la voglia di far scoprire un cinema diverso e pieno di contenuti. Siamo ripartiti da un’unica sede rispetto alle sei consuete e un unico concorso sui cinque che bandivamo in precedenza. Due edizioni senza contributi, realizzate solo con le proprie forze in attesa che il pubblico riprendesse a frequentare le sale cinematografiche. Oggi cominciamo ad incrementare l’offerta», così il direttore Violini, che quest’anno si è fatto affiancare nell’organizzazione dal manager Antonio Ciotola di Wonder Management e si è avvalso della collaborazione di Antonio Borrelli, Giuseppe Borrone, Ludovico Brancaccio, Marco Chiappetta, Maria Di Razza, Massimo Saidel, Alessandro Savoia, Tiziano Sossi, Evelina Violini.

A contendersi il Vesuvio Award in Nuovo Cinema Italia saranno i lungometraggi “L’ Anima In Pace” di Ciro Formisano (in proiezione il 25 settembre alle 18.30 nella Sala Dumas del Grenoble), “Quanno Chiove” di Mino Capuano (26 settembre ore 18.30), “Bellezza Addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese (27 settembre ore 18.30); “Le Ragazze Non Piangono” di Andrea Zuliani (28 settembre ore 18.30); “La Luna Sott’ Acqua” di Alessandro Negrini (29 settembre); “Corsa Abusiva” di Andrea Bifulco (30 settembre). Nella sezione SchermoNapoli Corti sono stati selezionati: “A Mia Immagine” di Giuseppe Bucci; “Un Bacio Di Troppo” di Vincenzo Lamagna; “Brotherness” di David Power; “Buon Compleanno Noemi” di Angela Bevilacqua; “Chi Spara Per Primo” di Emanuele Palamara; “È Solo Il Vento” di Enrico Iannaccone; “Fatman” di Raffaele Patti; “Geisha” di Antonio Longobardi; “Leggerissima” di Lidia Riccardi; “Malafede” di Chiara Borsini, Marialuisa Greco e Paolo Corazza; “Il Mare Che Muove Le Cose” di Lorenzo Marinelli; “Piccole Cose” di Elio Nubes De Filippo e Jessica Squillante; “Il Posto Del Padre” di Francesco D’Ascenzo; “Qualcosa Resta” di Pasquale Napolitano; “Ragazze Sole” di Gaetano Acunzo; “Sognando Venezia” di Elisabetta Giannini; “Ultimo Impero” di Danilo Monte; “Il Vicolo Dei Sogni” di Lorenzo Giroffi.

A decretare il vincitore durante la serata di premiazioni in programma sabato 30 settembre alle ore 20.30 le giurie composta dal critico cinematografico Alberto Castellano, dall’attore Vincenzo Nemolato, e dal regista Marcello Sannino per Nuovo Cinema Italia e dal regista Marco Chiappetta, dall’attrice Cristina Donadio e il critico cinematografico Ignazio Senatore per SchermoNapoli Corti. Omaggi a Georges Simenon, Buster Keaton e Peter Bogdanovich. Spazio anche al cinema del Mediterraneo e la letteratura cinematografica

Governo, Meloni: sinistra tifa contro Italia ed esulta se Pil flette

Governo, Meloni: sinistra tifa contro Italia ed esulta se Pil fletteRoma, 12 set. (askanews) – La “sinistra” è fatta di “gente che tifa contro l’Italia, che stappa le bottiglie esultando dai balconi se c’è una flessione del Pil”. Così la premier Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, rivolgendosi alla platea dell’assemblea nazionale di Fdi.

“In questo primo anno è andata sempre così: noi dalla parte delle cose di buon senso, dalla parte degli italiani fino ad oggi indifesi, impauriti, vessati. E quelli della sinistra automaticamente dall’altra, pur di attaccare il Governo”, ha sottolineato. La premier ha citato la norma contro i rave “che lasciavano dietro di sé macerie, degrado, e perfino giovani vittime, a volte” ma ora “nessuno dice che dall’inizio dell’anno in Italia non c’è mai stato un rave illegale”.

Meloni ha attaccato la sinistra che si schiera con “quelli che occupano abusivamente le case degli altri”. Ha citato il carcere ostativo, il decreto Cutro, “su cui il “Pd – ha sottolineato – decide di finanziare una nave Ong indagata. E questa è una vergogna”. (Segue)

Abitare il cambiamento: in Bocconi, a ottobre, il Salone della Csr

Abitare il cambiamento: in Bocconi, a ottobre, il Salone della CsrMilano, 12 set. (askanews) – Dal 4 al 6 ottobre torna a Milano Il Salone nazionale della Csr e dell’Innovazione sociale, il più importante evento nazionale dedicato alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d’impresa. In programma all’Università Bocconi 115 incontri con oltre 450 relatori e 283 organizzazioni protagoniste tra aziende, istituzioni e realtà non profit. L’edizione 2023, dedicata al tema “Abitare il cambiamento”, si articola in 12 aree: Abitare la casa, Abitare la città, Vivere la cultura, Vivere la comunità, Abitare il territorio, Abitare l’impresa, Innovare la finanza, Innovare l’energia, Innovare l’agrifood, Vivere la digitalizzazione, Innovare mobilità e infrastrutture, Innovare formazione e comunicazione.

Tante le novità previste, a cominciare dalla presentazione, mercoledì 4 alle 10.30, della nuova ricerca Ipsos per il Salone della CSR sui cambiamenti in atto. Al centro dell’indagine, le preferenze dei cittadini e le rinunce che sono disposti a fare per cambiare il mondo che abitano. A commentare i risultati della ricerca insieme ai relatori di Ipsos, alcuni giovani che apriranno così la manifestazione. Saranno proprio i giovani i protagonisti di diverse iniziative e che avranno luogo della tre giorni del Salone. Tra queste, il 6 ottobre alle 12 la sfida finale di “Hackathon for Impact”, la maratona creativa organizzata nell’ambito del Giro d’Italia della CSR che ha visto studenti universitari e neolaureati di Udine, Napoli e Bologna sfidarsi nella creazione di soluzioni innovative di economia circolare.

Sempre ai giovani è dedicata “Meet the Csr Leaders”, l’iniziativa realizzata in collaborazione con Amapola che permette agli studenti, per tutti i tre giorni dell’evento, di prenotare una sessione di orientamento one-to-one in presenza, della durata di circa 30 minuti, con uno degli esperti di sostenibilità presenti al Salone. Misurare il proprio impatto ambientale e capire come migliorarlo: tutti i partecipanti al Salone potranno accedere a questa esperienza grazie alla Carbon Footprint Station, realizzata da AWorld e presentata per la prima volta in Italia al Salone della Csr e dell’innovazione sociale. Da una postazione dedicata sarà possibile scoprire in tempo reale la propria carbon footprint e ricevere una “climate therapy” personalizzata, un set di azioni virtuose suggerite in base ai principali fattori di impatto individuale, ovvero consumi, trasporti, lifestyle, shopping. E fin d’ora è possibile partecipare alla Challenge che il Salone lancia su AWorld app: l’obiettivo è realizzare tutti insieme entro il 31 ottobre 100.000 buone azioni per il pianeta e per le persone.

Sempre in tema ambientale, la tre giorni milanese contribuisce al progetto “Plastic Pull” di Piantando. Inoltre una delle “piazze” dove si svolgono gli eventi sarà in parte alimentata da energia pulita prodotta dagli spettatori attraverso speciali bike, grazie a un’attività gestita da Teatro a Pedali in collaborazione con Hitachi. Tra i tanti incontri in programma anche il nuovo format “Ping Pong”, pensato per attivare un confronto tra esperti con due punti di vista diversi sulla sostenibilità mettendo in luce opportunità e criticità in diversi ambiti: comunità, economia sociale, cultura e finanza. Il 4 ottobre alle 17.30 saranno invece premiati i vincitori della seconda edizione del Premio Impatto, dedicato a imprese e associazioni non profit che si impegnano a misurare le ricadute delle proprie attività.

Per partecipare al Salone nazionale, sia in streaming che dal vivo, è necessario iscriversi sul sito del Salone, https://www.csreinnovazionesociale.it/ dove è possibile consultare il programma completo degli eventi, che si svolgeranno in contemporanea in quattro “piazze” e due aule seminari all’interno dell’Università Bocconi in Via Roentgen 1, edificio Grafton. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

E’ Emilia Gatto la nuova ambasciatrice d’Italia a Seoul

E’ Emilia Gatto la nuova ambasciatrice d’Italia a SeoulRoma, 12 set. (askanews) – Emilia Gatto ha assunto l’incarico di Ambasciatrice d’Italia in Seoul.

Lo comunica la Farnesina in una nota in cui ripercorre le tappe della sua carriera. Laureata in Scienze Politiche alla Sapienza di Roma, entra in carriera diplomatica nel 1990. Dopo i primi incarichi al Servizio Stampa e Informazione e alla Direzione Generale degli Affari Economici del Ministero, nel 1993 assume come Secondo Segretario a Bangkok (Thailandia).

Nel 1999 rientra a Roma per un secondo incarico presso la Direzione Generale degli Affari Economici. Nel 2003 prende servizio come Consigliere commerciale a Riad (Arabia Saudita) e successivamente, dal 2005, come Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso l’OCSE a Parigi. Nel 2009 rientra a Roma come Capo dell’Ufficio VII (ONG) alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Nel 2013 è incaricata delle funzioni di Primo Consigliere e, successivamente, di Ministro Consigliere alla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a New York.

Nel 2016 assume come Console Generale a Parigi e nel 2021 è nominata Ambasciatrice in Niger, ove ha prestato servizio fino a ieri, prima di assumere oggi l’incarico di Ambasciatrice d’Italia nella Repubblica di Corea. Dal 2014 é Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“Sebbene separate dalla geografia, Italia e Corea condividono comuni e complementari che li rendono partner naturali. Mentre oggi inizio il mio mandato di Ambasciatore d’Italia, con entusiasmo e dedizione incrollabile, è mia intenzione sfruttare appieno ogni occasione per rafforzare ed elevare ulteriori relazioni bilaterali”, ha dichiarato.