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Tag: Sanremo 2023

Leucemia, Ail lancia la nuova campagna “Segui la Stella”

Leucemia, Ail lancia la nuova campagna “Segui la Stella”Milano, 22 nov. (askanews) – Ail – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mielomadopo 18 anni rinnova la storica campagna dedicata alle Stelle di Natale, con l’obiettivo di unire ciò che è divenuto il simbolo dell’Associazione, il racconto delle storie dei pazienti e l’impegno sociale di Ail.


L’iniziativa Stelle di Natale Ail, in programma 6, 7 e 8 dicembre in 4800 piazze italiane, storico appuntamento con la solidarietà promosso dall’Associazione che da 55 anni è al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie, viene realizzata da 36 anni grazie al contributo di migliaia di volontari e all’opera delle sue 83 sezioni Ail sul territorio nazionale. La manifestazione ha permesso in tanti anni di sostenere e mettere in campo importanti progetti di Ricerca e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i rilevanti progressi e i risultati ottenuti nel trattamento dei tumori del sangue. Ail lancia la nuova campagna di comunicazione integrata dedicata all’iniziativa Stelle di Natale “Segui la Stella”, affidata a Lateral, Studio di Comunicazione & Branding guidato da Francesco Fallisi e Federica Bello, con la direzione creativa di Francesco Fallisi e Simona Angioni. Per la campagna è stato prediletto un approccio intimo e delicato, affinché fosse un’esperienza personale a trasmettere il significato profondo che rappresenta la scelta della Stella di Natale Ail.


Protagonista dello spot è una bambina con un obiettivo molto preciso: regalare speranza al paziente incorniciato dalla finestra di fronte alla sua. Da sola, con passo svelto e deciso, attraversa le stradine della sua città come se fosse una grande avventura. Ha le sue monetine e il suo sogno da realizzare. E lo porta a termine, scegliendo la Stella di Natale più grande che può, e permettendo a quel ragazzo di guardare lontano. Una bambina da seguire e, soprattutto, come recita la voce fuori campo, “Una Stella da seguire” per arrivare finalmente ad un futuro libero dai tumori del sangue. Il claim dello spot è semplice e potente allo stesso tempo: “Una Stella di Natale Ail aiuta migliaia di persone a guardare lontano”. “Questo concetto riflette il nostro impegno nell’offrire una prospettiva di fiducia e speranza a chi affronta un percorso di cura difficile – affermano Rita Smoljko e Daniele Scarpaleggia, rispettivamente Responsabile Comunicazione AIL e Coordinatore del Progetto – aiutando i pazienti e le loro famiglie a guardare oltre le sfide e la sofferenza del presente”.

Giovanni Guarneri riconfermato presidente gruppo latte del Copa-Cogeca

Giovanni Guarneri riconfermato presidente gruppo latte del Copa-CogecaMilano, 22 nov. (askanews) – Giovanni Guarneri è stato rieletto a Bruxelles presidente del gruppo di lavoro latte del Copa-Cogeca, la principale organizzazione di rappresentanza agroalimentare europea. Guarneri, dal 2022 presidente del comitato di settore lattiero caseario di Confcooperative Fedagripesca, è stato eletto in rappresentanza di Alleanza cooperative agroalimentari e sarà affiancato da due vicepresidenti, provenienti da Francia e Polonia.


Nel suo discorso di insediamento Guarneri ha evidenziato le principali priorità della legislatura appena avviata: l’attrattività e l’immagine del settore, gli sviluppi in materia di commercio internazionale in un contesto di relazioni internazionali particolarmente complesso e l’evoluzione della normativa comunitaria in materia di sostenibilità, che dovrà conciliare gli aspetti socio-economici e ambientali senza mettere a repentaglio la competitività di imprese agricole e cooperative. Laureato in scienze e tecnologie alimentari, specializzato in economia agro-alimentare al master Smea dell’Università Cattolica, Guarneri conduce, in società con suo fratello, un allevamento di 400 vacche e 250 ettari in provincia di Cremona dal 2001. La sua azienda agricola è socia della Cooperativa Fattorie Cremona-PLAC, di cui Guarneri è vice presidente. Guarneri riveste anche la carica di presidente del consorzio per la tutela del provolone Valpadana ed è membro del consiglio d’amministrazione del consorzio per la tutela del Grana padano.

Meloni: indignata, inaccettabili gli attacchi contro l’Unifil

Meloni: indignata, inaccettabili gli attacchi contro l’UnifilRoma, 22 nov. (askanews) – “Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano”. E’ quanto dichiara in una nota la prresidente del Consiglio, Giorgia Meloni.


“Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili – sottolinea la premier – e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”.

Crosetto: intollerabile che la base Unifil sia stata ancora colpita

Crosetto: intollerabile che la base Unifil sia stata ancora colpitaRoma, 22 nov. (askanews) – “Ho immediatamente contattato il Comandante del Contingente, Generale di Brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di UNIFIL permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E’ intollerabile che ancora una volta una base di UNIFIL sia stata colpita”. Lo sottolinea il ministro della Difesa Guido Crosetto, alla notizia che quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil.


“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano – aggiunge Crosetto – cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile” ha dichiarato il ministro.

Abuso d’ufficio, Meloni: rivendico scelta su storica battaglia Anci

Abuso d’ufficio, Meloni: rivendico scelta su storica battaglia AnciRoma, 22 nov. (askanews) – “Con coraggio abbiamo affrontato la questione della responsabilità degli amministratori locali per non lasciare i nostri sindaci in balia della cosiddetta paura della firma”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo in videocollegamento da Palazzo Chigi alla 41a Assemblea annuale dell’Anci, in corso al Lingotto di Torino.


Riferendosi all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, la premier ha spiegato che “abbiamo fatto nostra una storica battaglia dell’Anci”, approvando “un pacchetto di norme che garantisce regole certe a chi vuole fare semplicemente il proprio lavoro. C’è chi ha sostenuto la necessità di un intervento del genere per tanto tempo e poi ha cambiato idea, però io penso che fosse una cosa giusta, la rivendico, perché serve ad assicurare serenità a chiunque intenda operare nella legalità senza rischiare lunghi, disonorevoli processi per le persone per bene”.

Formula1, Sainz e Leclerc: “Inizio complicato”

Formula1, Sainz e Leclerc: “Inizio complicato”Roma, 22 nov. (askanews) – “È stato un inizio complicato, principalmente a causa delle condizioni della pista che presentava pochissimo grip e ci ha dato sensazioni strane in macchina”. Carlos Sainz racconta così le sue libere nel Gp di Las Vegas. La sua è stata la miglior performance delle Rosse nella serata inaugurale del weekend di Formula1. Lo spagnolo ha chiuso a 280 millesimi il ritardo dal leader Hamilton; Leclerc ha accusato quasi mezzo secondo: 488 millesimi. “Per la seconda sessione – continua – abbiamo provato qualcosa di diverso, ma non siamo ancora soddisfatti della nostra posizione e dobbiamo continuare a lavorarci sopra. Speriamo che le analisi di questa sera ci aiutino a individuare le aree principali di miglioramento, così da arrivare alle qualifiche di domani in una forma migliore. Il passo gara non era male, ma c’è ancora molto da fare”. Leclerc aggiunge: “Non è stata una giornata memorabile per noi, ma sembra che sia stata complicata anche per le altre squadre. Non siamo forti come ci aspettavamo di essere prima di scendere in pista: con queste condizioni meteo molto fredde per noi è ancora difficile portare le gomme nella temperatura ideale, cosa che sapevamo sarebbe stata la sfida del weekend, quindi stanotte lavoreremo su questo. Vediamo cosa possiamo portare a casa nella giornata centrale del weekend”.

Anci, Meloni: riscoprire ciò che ci rende una comunità di destino

Anci, Meloni: riscoprire ciò che ci rende una comunità di destinoRoma, 22 nov. (askanews) – Il titolo della 41a Assemblea annuale dell’Anci, ‘Facciamo l’Italia ogni giorno’ “sembra calzare a pennello con quello che in qualche modo ho vissuto in questi giorni, in particolare con l’emozionante incontro al teatro Coliso di Buenos Aires con la comunità italiana. Allora voglio provare a condividere con voi un po’ dell’orgoglio, dell’affetto e del calore che ho sentito incontrando i nostri connazionali che vivono in Argentina e lo dico perché quando diciamo che siamo chiamati a fare l’Italia ogni giorno dobbiamo anche ricordarci che è un cammino che non stiamo facendo da soli.”Al nostro fianco si muove anche quella seconda Italia che vive fuori dai nostri confini, che cammina sulle gambe di 6 milioni e mezzo di italiani, ai quali si sommano le decine di milioni di persone che discendono da nostri connazionali emigrati che condividono la nostra stessa cultura, le nostre stesse tradizioni, la nostra stessa lingua”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo in videocollegamento da Palazzo Chigi alla 41a Assemblea annuale dell’Anci, in corso al Lingotto di Torino.


“Lo dico – ha spiegato la premier – anche per riflettere insieme a voi su un aspetto che spesso qui in Italia noi andiamo a trascurare no troppe volte dimentichiamo il contributo che l’Italia ha dato alla storia dell’umanità fuori dai suoi confini nazionali. Quando si va all’estero – ha proseguito Meloni – ci si accorge subito di quanto la nostra nazione sia apprezzata, considerata un modello da seguire, di quanta domanda di Italia ci sia nel mondo. Spesso mi sono chiesta come possiamo rispondere a quella domanda e una delle risposte che mi sono data è che dobbiamo partire da un presupposto: non possiamo fare innamorare gli altri di noi se per primi noi non siamo capaci di amare a sufficienza noi stessi e se non riscopriamo quello che ci lega, quello che ci rende una comunità di destino, se non riscopriamo, cioè, la consapevolezza che siamo tutti parte di un progetto molto più grande di noi, del nostro personale destino”.

Vino, Bindocci (Brunello): facciamo largo ai giovani di Montalcino

Vino, Bindocci (Brunello): facciamo largo ai giovani di MontalcinoMontalcino (Siena), 22 nov. (askanews) – ‘Credo sia dal 1997 che abbiamo chiuso l’albo del Brunello e non l’abbiamo più aperto. Negli ultimi quindici anni siamo stati bravi a calare ogni anno la produzione da Disciplinare da ottomila a settemila kg, che poi, se guardiamo bene, non arriviamo neanche a seimila chili per ettaro di produzione. Abbiamo visto che i diradamenti, le vendemmie verdi, le raccolte come nell’annata 2024, tre raccolte differenziate proprio per puntare e mirare alla qualità, ci permettono di fare bene. E basta assaggiarlo il vino per capire che la qualità dentro le bottiglie di Brunello c’è. Dobbiamo però continuare su questa strada e gestire noi il mercato, producendo sempre di meno e alzando sempre di più la qualità. Se puntiamo sempre sull’altissima qualità sono convinto che i mercati continueranno ad acquistare i nostri vini. Ve detto che eravamo abituati male, perché vendevamo troppo bene e in maniera eccessivamente facile’. A dirlo ad askanews è il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, a margine della presentazione dell’annata 2020 del Brunello e degli altri vini della Denominazione nell’ambito di ‘Benvenuto Brunello’ nel borgo senese.


Ha ragione Bindocci, la qualità nel calice si continua a sentire e quella passata tristemente alla storia come l”annata del Covid’ regala un’eleganza e una finezza ancora maggiore rispetto a quella certamente bella ma in tutti i sensi più opulenta che l’aveva preceduta. Merito forse degli sbalzi di temperatura che hanno sferzato il Sangiovese in vigna e di un lavoro di pulizia in cantina alla ricerca di leggerezza ed equilibrio mai a scapito della complessità e del valore. Insomma, in generale, un Brunello godibile e intelligente, che promette di invecchiare in salute, cui fa da contraltare una Riserva (la 2019) molto spesso troppo concentrata e carica, dunque concettualmente meno interessante e di prospettiva. Pur nelle ovvie differenze tra le diverse zone di produzione e tra le personali interpretazioni dei produttori, per il Brunello si è raggiunto uno stile comune piuttosto chiaro, cosa che invece si fatica a trovare nel Rosso di Montalcino che in teoria, almeno sotto il profilo commerciale, dovrebbe rappresentare l’esatto rovescio della medaglia del Brunello: un vino immediato, giovane, da bere a pasto e ribere all’aperitivo e alla cena, un prodotto ideale per ridare slancio al generale in calo del consumo di rossi. ‘E’ un prodotto che sta andando bene, tanto è vero che abbiamo approvato un ampliamento della superficie vitata da 500 a 860 ettari, consci del fatto che i mercati prediligono il Brunello ma apprezzano molto anche il Rosso, un vino 100% Sangiovese spesso più facile, che ha una sua identità e che porta nel nome Montalcino, una parola magica che fa la differenza con altri buonissimi vini toscani’ afferma Bindocci parlando con askanews, aggiungendo che ‘il mercato lo sta apprezzando, tanto è vero che in buona parte delle aziende non era mai sufficiente: il mercato chiedeva dieci e noi avevamo da offrire cinque’. ‘La volontà di ‘alleggerire’ il vino va incontro ad una precisa tendenza del mercato, è una filosofia che si sta vedendo anche nel Brunello ma non è stata immediata, ci stiamo arrivando per step: non puoi cambiare un’annata però puoi lavorare nella vigna e anche in cantina per fare vini con macerazioni più corte, con un colore non troppo carico, gestire i tannini in modo tale da ottenere un vino da lunga conservazione, però anche di primo impatto più facilmente bevibile’ prosegue il presidente, spiegando che per il Rosso ‘ci sono stili molto diversi: c’è chi fa affinamento in legno piccolo e chi in legno grande, chi esce dopo diciotto mesi e chi dopo due anni: sono stili e tendenze che ogni azienda sceglie e sono convinto che va bene così perché ognuno ha il suo mercato e i suoi estimatori, e questo caleidoscopio di stili riesce ad accontentare tutti’.


A Montalcino gli ettari vitati sono 4.400, di cui più di 3.400 iscritti a Doc e Docg (tra cui più di 2.000 a Brunello, contingentati dal 1997, quasi 900 a Rosso di Montalcino, 50 a Moscadello e 500 Sant’Antimo) e la restante parte riservata ai vini Igt, su un comprensorio di 31mila ettari complessivi. Un vigneto che oggi sfiora il milione di euro a ettaro, per un totale di oltre due miliardi di euro: il 4.500% in più rispetto a più di cinquant’anni fa. ‘La fortuna di questa terra sono i giovani che stanno entrando nelle aziende, subentrando ai nonni e ai genitori. Rispetto alla mia generazione sono più fortunati, sono andati all’università, hanno un bagaglio culturale e scientifico che noi abbiamo sudato per avere, girano il mondo, si confrontano con il mercato, con altri giovani produttori e con il settore del vino e questo aiuta a capire le diverse sfaccettature e i possibili cambiamenti’ continua Bindocci, sottolineando che ‘che sarebbe certamente una follia stravolgere la tipicità del Brunello, che ci fatto vincere e continua a farci vincere le battaglie, ma questi giovani sono bravi, sono attenti al vigneto come alla cantina e i risultati si vedono nel bicchiere’. Insomma il futuro è dei giovani, tutti consci però che snaturare il Brunello, cambiargli identità, sarebbe certamente un grave errore, e lo dimostra proprio l”annata del Covid’ appena assaggiata, dove la bravura dei vignaioli a dosarne la struttura e il legno sono la garanzia più evidente della strada intrapresa. Va anche messo in luce che il Brunello si iscrive nella fascia premium e extra premium, quella che storicamente risente meno della crisi globale dei consumi. ‘E’ vero ma bisogna tener conto che il mercato statunitense assorbe il 30% della produzione, cioè 2,5-3 mln di bottiglie, un numero oltremodo importante’ replica il presidente, ricordando che ‘il Brunello negli Stati Uniti è super apprezzato e cresce: oggi ci può essere l’incognita dei dazi di Trump ma vedo che c’è un feeling tra il nuovo governo Usa e quello italiano, e dunque spero non ci siano problemi. Guardando agli altri mercati, Germania e Inghilterra stanno rallentando – continua – ma non c’è una contrazione significativa e le bottiglie di Brunello continuano ad uscire dalle nostre Cantine. Poi c’è il mercato dell’East-Asia che cresce, con Corea e Vietnam’. Se per gli Usa il canale di vendita per eccellenza è quello della ristorazione, in Italia il mercato è più variegato: non solo ristorazione ed enoteche ma anche Gdo, ‘un canale che sta tenendo e questo è importante’.


All’inizio del prossimo anno Fabrizio Bindocci compirà 70 anni. ‘Sono nato nel freddo gennaio del 1955 e Montalcino l’ho visto e vissuto: i miei genitori sono stati contadini e poi operai. Lavoravano per la famiglia Franceschi e quando io ho finito le medie, il Franceschi disse al mio babbo: ‘Non fargli fare il geometra o il ragioniere, il mondo agricolo sta cambiando, fagli fare agricoltura perché il mondo del vino a Montalcino sta andando avanti’. Aveva ragione, ho assistito a questo grande cambiamento ma ho anche visto che le aziende non si sono montate la testa, hanno lavorato bene e sono cresciute con i piedi per terra. Ed è cambiata una generazione ai nonni e ai genitori sono subentrati figli e nipoti e chi non aveva a chi lasciare purtroppo ha venduto l’azienda’ dice ad askanews, spiegando di non avere paura dell’arrivo di realtà estranee a questo territorio come il fondo sovrano del Qatar che ha recentemente acquisito la proprietà di Castiglion del Bosco. ‘Non dobbiamo preoccuparci, ben venga se arriva, per esempio il gruppo francese del lusso, è un bel biglietto da visita’ dice, rimarcando che ‘hanno le idee chiare e i loro canali di distribuzione e di vendita che ci aiuteranno a crescere e sarà un bel confronto. Un Montalcino aperto e disponibile purché quando vengono qui rispettino le regole’. Alle vigilia delle sue prime 50 vendemmie, Bindocci a maggio 2025, dopo sei anni, lascerà la carica di presidente dell’ente consortile nato nel 1967 all’indomani del riconoscimento della Doc e che oggi riunisce 219 soci che rappresentano il 98,2% della produzione di Brunello. L’attuale direttore è Andrea Machetti e il Cda è composto da 15 membri in rappresentanza di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, tra cui spicca la presenza di un’unica donna, Elisa Fanti. ‘Ho fatto quattro di mandati e alla mia età uno deve giustamente mettere il cappello al chiodo e dare spazio ai giovani. Sono convinto che oggi ci sia maturità, e ora dipende da noi trovare delle figure giovani che hanno voglia di fare, e ci sono, l’abbiamo visto in questi anni’ afferma, svelando che ‘io mi ricandiderò ma solo per fare il consigliere: visto che i momenti potrebbero essere non facili, voglio esserci, non voglio essere invadente ma se un domani c’è un problema voglio aver la possibilità di dire la mia e, se posso, di dare anche il mio aiuto’.


In questi anni il problema più grosso per le aziende di Montalcino, una comunità agricola che nei periodi di punta raggiunge i 4.000 addetti, ‘è il reperimento della manodopera: tutti ti chiedono un trattorista, un cantiniere, un potatore provetto. Otto anni fa siamo riusciti con il sindaco, la politica, il Consorzio e una serie di imprenditori a costituire un istituto professionale agrario: una scommessa vincente perché ogni anno escono una ventina di ragazzi e quelli che non vanno all’università già sei mesi prima di finire hanno già trovato un lavoro’. (Alessandro Pestalozza)

Mps, Salvini: ulteriore vendita quote? credo ora equilibrio giusto

Mps, Salvini: ulteriore vendita quote? credo ora equilibrio giustoMilano, 22 nov. (askanews) – “Penso che attualmente l’equilibrio sia giusto”. Il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, ha risposto così a chi gli chiedeva se a suo parere il Mef debba scendere ulteriormente nel capitale di Mps.


“Sono felicissimo che la Lega sia stata protagonista del salvataggio di Mps”, ha detto al suo arrivo agli Stati Generali della Sanità organizzati dalla Lega. “Ricordo che solo pochi anni fa si parlava di chiusura, di smantellamento e di spezzatino. Adesso Mps è tornata appetibile, produce utili, corre in borsa e l’unione con Bpm la porta ad essere il terzo polo italiano. Dal salvataggio al rilancio e all’aggregazione: penso che la Lega abbia fatto un grande lavoro per gli italiani”.

Tajani: turismo delle radici, coinvolti 6.000 piccoli Comuni

Tajani: turismo delle radici, coinvolti 6.000 piccoli ComuniTorino, 22 nov. (askanews) – “Abbiamo coinvolto circa 6.000 piccoli Comuni” nel progetto per il turismo delle radici, cioè “per le iniziative che favoriscono il ritorno di italiani che vivono all’estero, un modello Papa Francesco qui in Piemonte, un modello Nancy Pelosi in Abruzzo e Molise, e abbiamo finanziato circa 600 iniziative. Non è un caso che abbiamo deciso anche di organizzare il prossimo G7 degli Esteri che inizierà lunedì in due Comuni dell’Italia centrale, Anagni e Fiuggi”. Lo ha detto il ministro degli esteri e vicepremier, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci in corso al Lingotto.


Anche il Ministero degli esteri, ha ricordato, proprio sulla questione turismo delle radici ha firmato poche settimane fa in occasione del G7 della cooperazione internazionale a Pescara un accordo con l’Anci “proprio per valorizzare, per puntare sempre di più, sulla presenza turistica di italiani che vengono dall’estero e che sono di origini italiane, soprattutto nei Comuni più piccoli” ha concluso.