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Tag: Sanremo 2023

Carenza manodopera, Confartigianato: introvabile il 48% dei lavoratori

Carenza manodopera, Confartigianato: introvabile il 48% dei lavoratoriMilano, 19 ago. (askanews) – Per le imprese italiane è sempre più difficile trovare manodopera: nell’ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% registrato a luglio 2023. Lo rileva un rapporto di Confartigianato sulla carenza di personale da cui emerge l’allarme degli imprenditori per un fenomeno diffuso in tutta Italia e in tutti i settori, da quelli tradizionali fino alle attività digitali e hi tech.

In particolare, le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano per i tecnici specializzati nella carpenteria metallica (70,5% di personale difficile da trovare), nelle costruzioni (69,9%), nella conduzione di impianti e macchinari (56,6%). A livello regionale, le imprese che faticano di più a trovare dipendenti operano in Trentino-Alto Adige, con il 61,6% del personale di difficile reperimento. Seguono quelle della Valle d’Aosta (57,1%), dell’Umbria (54,6%), del Friuli-Venezia Giulia (53,3%), dell’Emilia-Romagna (52,7%), del Piemonte (52%) e del Veneto (51,4%).

Ma, secondo Confartigianato, la scarsità di manodopera è un’emergenza in crescita ovunque: nell’ultimo anno, infatti, la quota di lavoratori difficili da trovare è salita di 9,1 punti nel Mezzogiorno, di 6,9 punti nel Centro, di 7,4 punti nel Nord Ovest e di 6,5 punti nel Nord Est. In particolare, i maggiori aumenti si registrano in Abruzzo (+11,5%), in Calabria (+10,9%), in Liguria (+10,8%), in Puglia (+10,5%) e Trentino-Alto Adige, la regione più esposta al fenomeno, con +10,3%.

Dal rapporto di Confartigianato emerge, inoltre, che, tra le cause di difficile reperimento, per il 32,4% dei lavoratori è dovuto alla mancanza di candidati e il 10,8% all’inadeguata preparazione dei candidati. Per questo, le piccole imprese reagiscono intensificando le collaborazioni con gli istituti tecnici e professionali, l’utilizzo di stage, tirocini, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Inoltre, all’aumento delle retribuzioni, affiancano l’offerta di pacchetti di welfare aziendale, flessibilità dell’orario di lavoro, l’utilizzo dello smart working, interventi per migliorare il clima aziendale e il comfort dei luoghi di lavoro. “La carenza di manodopera – sottolinea il presidente di Confartigianato, Marco Granelli – è diventato uno dei maggiori problemi per le nostre imprese. Siamo al paradosso: il lavoro c’è, mancano i lavoratori. E, nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione. Di questo passo, ci giochiamo il futuro del made in Italy. Ecco perchè il dibattito su salario minimo e lavoro povero deve allargarsi ad affrontare con urgenza il vero problema del Paese: la creazione di lavoro di qualità. Serve un’operazione di politica economica e culturale che avvicini la scuola al mondo del lavoro, per formare i giovani con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli istituti professionali e gli istituti tecnici, investa sulle competenze a cominciare da quelle digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante”.

Un razzo russo ha colpito un teatro e l’università a Chernihiv, vittime

Un razzo russo ha colpito un teatro e l’università a Chernihiv, vittimeMilano, 19 ago. (askanews) – “Questo è ciò che significa vivere accanto a uno stato terrorista. Questo è ciò contro cui stiamo unendo il mondo intero”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Twitter: mentre il capo di stato di Kiev è impegnato in un viaggio in Svezia, “oggi un missile russo ha colpito il cuore di Chernihiv. Una piazza, un’università e un teatro. La Russia ha trasformato un normale sabato in un giorno di dolore e perdita. Ci sono vittime. Le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso una persona cara. Tutti i servizi funzionano sul luogo. Soccorritori, polizia, medici” ha scritto. Finora si conoscono ufficialmente 5 morti e 37 feriti, ha riferito il ministero dell’Interno ucraino. Secondo i dati preliminari, su Chernihiv è caduto un missile balistico. Ci sono morti e feriti. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Vyacheslav Chaus. “Esorto il mondo a resistere al terrore russo. Fornire all’Ucraina ulteriori strumenti per salvaguardare la vita. Perché la vita vinca, la Russia deve perdere questa guerra” ha chiosato Zelensky nel suo tweet.

Colaninno, Renzi: imprenditore visionario e illuminato

Colaninno, Renzi: imprenditore visionario e illuminatoRoma, 19 ago. (askanews) – “Matteo Renzi e tutta Italia Viva si stringono con affetto a Matteo Colaninno e alla famiglia nel ricordo del padre Roberto, imprenditore visionario e illuminato”. Così in una nota l’ufficio stampa di Italia Viva.

Nella chat del gruppo dirigente di Iv, Renzi ha pubblicato un messaggio personale indirizzato all’ex deputato di Iv: “A nome di tutte e tutti abbraccio forte Matteo. Tuo papà è stato un grandissimo imprenditore ma prima di tutto una figura straordinariamente importante per te e per la tua famiglia. Ti siamo vicini e sappiamo che stai affrontando il dolore di questo momento con la forza della fede e con la tenacia di cui ci hai sempre dato prova in questi anni. Forza Mat!”, ha concluso il leader di Iv.

Chi è stato Roberto Colaninno

Chi è stato Roberto ColaninnoMilano, 19 ago. (askanews) – Aveva compiuto 80 anni lo scorso 16 agosto, Roberto Colaninno, presidente e ad di Piaggio, morto la notte scorsa. Con lui scompare un protagonista della vita economica del nostro Paese, che ha segnato la storia di aziende come Olivetti, Telecom e Alitalia per finire poi come imprenditore di Piaggio, il gruppo motociclistico di Pontedera.

Nato a Mantova, ma di famiglia originaria di Acquaviva delle Fonti, in Puglia, Colaninno, si sposa a 26 anni nel 1969 con Oretta Schiavetti. Due i figli: il primo, Matteo, nato nel 1970, è vicepresidente esecutivo del gruppo Piaggio, e per tre legislature è stato deputato, arrivando a ricoprire la carica di ministro dello sviluppo economico nel governo ombra del Partito Democratico, componente della direzione e responsabile economico della segreteria nazionale del Partito Democratico, e parlamentare di Italia Viva. Il secondogenito, Michele, classe 1976, è amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi, responsabile delle strategie di innovazione prodotto e marketing del Gruppo Piaggio, e presidente di Acem, l’associazione europea dell’industria motociclistica con sede a Bruxelles, Colaninno senior aveva iniziato la sua carriera in Fiaam, azienda italiana di componentistica auto, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda, nella sua città natale, Sogefi che, sotto la sua guida, diventa uno dei principali gruppi italiani nel settore della componentistica auto, quotato in Borsa, poi assorbita da Cir, la holding della famiglia De Benedetti. Nello stesso periodo ricopre incarichi di primo livello in importanti multinazionali americane e inglesi del settore automotive. Nel 1996 inizia la sua avventura in Olivetti: a settembre assume l’incarico di amministratore delegato dell’azienda che all’epoca versava in una grave crisi. In breve tempo, anche grazie ad accordi internazionali, risana l’azienda di Ivrea famosa nel mondo per macchine da scrivere e computer e la trasforma in una holding di telecomunicazioni, dando vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, che invece gestiva la rete fissa in alternativa a Telecom, che all’epoca era monopolista.

Proprio partendo da questa “tesoretto”, venduto per oltre sette miliardi di euro ai tedeschi di Mannesmann che a loro volta lo cederanno tutto a Vodafone, nasce l’Opa su Telecom Italia del 1999. Nel febbraio di quell’anno viene lanciata la più grande offerta pubblica mai tentata sino ad allora in Italia: un’offerta dal un valore complessivo di oltre 60 miliardi di euro che si concluse con l’acquisizione del 51% circa della società di telecomunicazioni. Fu quella l’operazione che gli valse l’appellativo di capitano coraggioso da parte dell’allora presidente del Consiglio, Massimo D’Alema. In seguito all’Opa l’impreditore diviene presidente e amministratore delegato di Telecom, oltre che presidente di Tim, cariche che lascerà a luglio 2001, in seguito alla vendita da parte degli azionisti di Bell della propria quota a Marco Tronchetti Provera. Nel frattempo, era il settembre 1998, fonda Omniaholding, società finanziaria di famiglia di cui era presidente. Quattro anni dopo costituisce, con altri soci, Omniainvest, società di partecipazioni oggi controllata da Omniaholding. Nel novembre 2002, attraverso Omniaholding e Omniainvest rileva Immsi, società di gestione di attività immobiliari quotata in Borsa. Alle attività immobiliari, Immsi affianca dal febbraio 2003 anche quelle di partecipazioni in aziende industriali e di servizi, tra cui quelle di controllo del gruppo Piaggio (era il 2003) e del gruppo Intermarine. Nel dicembre 2004 amplia il perimetro industriale del gruppo di Pontedera e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 condurrà l’azienda di Pontedera in Borsa. Anche in questo caso riuscirà a rilanciare l’azienda riportando sulla cresta dell’onda i suoi marchi storici, dalla Vespa alla Moto Guzzi alla Aprilia.

Nel 2008 il gruppo Immsi è tra i soci fondatori di Cai, (Compagnia aerea italiana), società che acquisisce le compagnie aeree Alitalia e Airone. Diviene presidente e consigliere di amministrazione di Alitalia, oltre a essere anche membro del consiglio di Mediobanca, Capitalia e altre istituzioni finanziarie, nonché nel consiglio direttivo e nella giunta di Confindustria. Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale della Legion d’Honneur. Colaninno, che era diplomato alla ragioneria, ha ricevuto la laurea honoris causa in economia e commercio dall’Università di Lecce (2001), diventando dottore a 58 anni, e il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (2013).

Addio a Colaninno: da Telecom a Piaggio protagonista economia italiana

Addio a Colaninno: da Telecom a Piaggio protagonista economia italianaMilano, 19 ago. (askanews) – Aveva compiuto 80 anni lo scorso 16 agosto, Roberto Colaninno, presidente e ad di Piaggio, morto nella notte. Con lui scompare un protagonista della vita economica del nostro Paese, che ha segnato la storia di aziende come Olivetti, Telecom e Alitalia per finire poi come imprenditore di Piaggio, il gruppo motociclistico di Pontedera.

Nato a Mantova, ma di famiglia originaria di Acquaviva delle Fonti, in Puglia, Colaninno, si sposa a 26 anni nel 1969 con Oretta Schiavetti. Due i figli: il primo, Matteo, nato nel 1970, è vicepresidente esecutivo del gruppo Piaggio, e per tre legislature è stato deputato, arrivando a ricoprire la carica di ministro dello sviluppo economico nel governo ombra del Partito Democratico, componente della direzione e responsabile economico della segreteria nazionale del Partito Democratico, e parlamentare di Italia Viva. Il secondogenito, Michele, classe 1976, è amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi, responsabile delle strategie di innovazione prodotto e marketing del Gruppo Piaggio, e presidente di Acem, l’associazione europea dell’industria motociclistica con sede a Bruxelles, Colaninno senior aveva iniziato la sua carriera in Fiaam, azienda italiana di componentistica auto, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda, nella sua città natale, Sogefi che, sotto la sua guida, diventa uno dei principali gruppi italiani nel settore della componentistica auto, quotato in Borsa, poi assorbita da Cir, la holding della famiglia De Benedetti. Nello stesso periodo ricopre incarichi di primo livello in importanti multinazionali americane e inglesi del settore automotive.

Nel 1996 inizia la sua avventura in Olivetti: a settembre assume l’incarico di amministratore delegato dell’azienda che all’epoca versava in una grave crisi. In breve tempo, anche grazie ad accordi internazionali, risana l’azienda di Ivrea famosa nel mondo per macchine da scrivere e computer e la trasforma in una holding di telecomunicazioni, dando vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, che invece gestiva la rete fissa in alternativa a Telecom, che all’epoca era monopolista. Proprio partendo da questa “tesoretto”, venduto per oltre sette miliardi di euro ai tedeschi di Mannesmann che a loro volta lo cederanno tutto a Vodafone, nasce l’Opa su Telecom Italia del 1999. Nel febbraio di quell’anno viene lanciata la più grande offerta pubblica mai tentata sino ad allora in Italia: un’offerta dal un valore complessivo di oltre 60 miliardi di euro che si concluse con l’acquisizione del 51% circa della società di telecomunicazioni. Fu quella l’operazione che gli valse l’appellativo di capitano coraggioso da parte dell’allora presidente del Consiglio, Massimo D’Alema. In seguito all’Opa l’impreditore diviene presidente e amministratore delegato di Telecom, oltre che presidente di Tim, cariche che lascerà a luglio 2001, in seguito alla vendita da parte degli azionisti di Bell della propria quota a Marco Tronchetti Provera.

Nel frattempo, era il settembre 1998, fonda Omniaholding, società finanziaria di famiglia di cui era presidente. Quattro anni dopo costituisce, con altri soci, Omniainvest, società di partecipazioni oggi controllata da Omniaholding. Nel novembre 2002, attraverso Omniaholding e Omniainvest rileva Immsi, società di gestione di attività immobiliari quotata in Borsa. Alle attività immobiliari, Immsi affianca dal febbraio 2003 anche quelle di partecipazioni in aziende industriali e di servizi, tra cui quelle di controllo del gruppo Piaggio (era il 2003) e del gruppo Intermarine. Nel dicembre 2004 amplia il perimetro industriale del gruppo di Pontedera e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 condurrà l’azienda di Pontedera in Borsa. Anche in questo caso riuscirà a rilanciare l’azienda riportando sulla cresta dell’onda i suoi marchi storici, dalla Vespa alla Moto Guzzi alla Aprilia. Nel 2008 il gruppo Immsi è tra i soci fondatori di Cai, (Compagnia aerea italiana), società che acquisisce le compagnie aeree Alitalia e Airone. Diviene presidente e consigliere di amministrazione di Alitalia, oltre a essere anche membro del consiglio di Mediobanca, Capitalia e altre istituzioni finanziarie, nonché nel consiglio direttivo e nella giunta di Confindustria.

Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale della Legion d’Honneur. Colaninno, che era diplomato alla ragioneria, ha ricevuto la laurea honoris causa in economia e commercio dall’Università di Lecce (2001), diventando dottore a 58 anni, e il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (2013).

Ucraina, Putin incontra generale Gerasimov, criticato da Prigozhin

Ucraina, Putin incontra generale Gerasimov, criticato da PrigozhinMilano, 19 ago. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un incontro con i generali responsabili della guerra in Ucraina, lo riferisce il Cremlino attraverso i suoi canali ufficiali. “Il presidente ha ascoltato i rapporti del capo di stato maggiore delle forze armate della Federazione russa Valery Gerasimov, dei comandanti delle aree e di altri alti ufficiali del gruppo”, ha affermato il Cremlino.

I dettagli dell’incontro non sono stati specificati. Putin si sarebbe recato a Rostov sul Don, nel sud della Russia, dove è stato informato da Valery Gerasimov – in una sua rara apparizione dopo le aspre critiche dei vertici della Wagner – e da altri alti generali che sono a capo di quella che la Russia chiama un’operazione militare speciale in Ucraina, ovvero la guerra di invasione.

Non è chiaro quando sia avvenuto l’incontro. I video diffusi mostrano Gerasimov che riceve Putin, apparentemente di notte: l’auto con Putin si avvicina al quartier generale e Gerasimov, su una piccola scalinata, saluta il presidente russo. Putin scende dall’auto in camicia bianca e cravatta, si mette la giacca e segue il generale in un edificio. Quindi i due si sono recati al posto di comando, dove il capo della direzione operativa principale, primo vice capo di stato maggiore, Sergei Rudskoy, riferisce al capo dello stato. Successivamente, Putin apre la riunione, dando il benvenuto agli ufficiali riuniti. L’evento stesso si è svolto a porte chiuse.

L’incontro è avvenuto mentre la controffensiva ucraina per riconquistare le aree occupate dalla Russia procede più lentamente del previsto. Giovedì l’Ucraina ha annunciato di aver catturato il villaggio di Urozhaine a Donetsk, sulla strada per il Mar d’Azov.

Gerasimov è stato visto raramente, negli ultimi tempi. È stato pesantemente criticato per mesi dal capo della Wagner Evgeny Prigozhin e dai blogger militari russi per l’andamento della guerra, senza successi tangibili. L’ultima volta che ufficialmente Putin ha visitato il quartier generale del distretto militare settentrionale a Rostov sul Don è stato a marzo. Un mese dopo, ha visitato il quartier generale del gruppo Dnepr in direzione di Kherson e il quartier generale della Guardia nazionale Vostok, nella regione ucraina di Lugansk, annessa dalla Russia.

Al via il Meeting Cl, da Zuppi a Mattarella il tema è l’amicizia

Al via il Meeting Cl, da Zuppi a Mattarella il tema è l’amiciziaRimini, 18 ago. (askanews) – C’è un messaggio trasversale che deve “arricchire” il dibatto di fine estate: “le amicizie sono una profezia perché dicono che è possibile vivere insieme, affrontare divergenze, rendere le differenze e le difficoltà una ricchezza per tutti”. Lo sostiene il presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, alla vigilia dell’apertura della kermesse di Rimini che ospiterà come ogni anno politici e rappresentanti di istituzioni, imprenditori e ministri. “Ce lo ricorda spesso papa Francesco e noi vogliamo portare avanti questo impegno presentando per una settimana storie, testimoni, promuovendo incontri e confronti” aggiunge Scholz per spiegare il titolo scelto da Comunione e liberazione per la 44esima edizione: “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”.

Il primo testimone “di amicizia” e di “pace” sarà domenica 20 agosto il cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, dopo i recenti viaggi in Ucraina e Russia per tentare come inviato di Bergoglio una mediazione tra i due paesi in conflitto. “La pace – spiega Scholz – si costruisce giorno per giorno; se pensiamo che sia solo un problema diplomatico non abbiamo capito il problema. La pace nasce da persone che la vivono, da Nazioni che la vivono e la vogliano, da persone che si impegnano a costruire rapporti anche quando c’è tanta ostilità. Vogliamo testimoniare che l’amicizia è una profezia per la pace. La pace nasce da amicizie vissute anche in momenti difficili, complicati, ostili e avversi”. Il presidente della Conferenza episcopale italiana presiederà la messa alle 11 assieme al vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, prima dell’intervento alle 15 col quale si apriranno ufficialmente i lavori del Meeting. Sono una decina i ministri del governo Meloni invitati alla fiera di Rimini dove a conclusione della settimana, venerdì 25 agosto, interverrà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si parte lunedì con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che parteciperà all’incontro “Sostenere lo sviluppo. Nuove politiche per un’economia innovativa” assieme a Barrese di Intesa Sanpaolo, Farina di Ania e Mutti di Centromarca. Nella stessa giornata sarà presente il ministro del Lavoro, Marina Calderone, per il talk promosso dalla Fondazione sulla Sussidiarietà presieduta da Giorgio Vittadini su “Generazione lavoro. Capire i cambiamenti”. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, si confronterà sul tema della sanità pubblica (il titolo è “Sanità per tutti: un sistema con una data di scadenza?”) assieme al coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, porterà il suo contributo al dibattito “Accettare la sfida del cambiamento per crescere” assieme ad Hannappel di Philip Morris, Mattarella di Invitalia, Seghezzi di Adapt e Gozzi di Federacciai.

Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, è atteso martedì 22 con la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, l’eurodeputato del Ppe Massimiliano Salini e il professore di Diritto dell’Ue Enzo Moavero Milanesi. Lo stesso giorno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dialogherà con il direttore del Meeting di Rimini Emanuele Forlani su “Cosa sta cambiando in Italia?”. Il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, su soffermerà invece su “Demografia e natalità”. Mercoledì 23 sarà la volta del ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani (“Le nostra comuni sfide con l’Africa”) e del collega dei Trasporti, Matteo Salvini – impegnato nel dibattito su “Infrastrutture e Pnrr: quale sviluppo per l’Italia” con il presidente di Anci Decaro, l’a.d. di Fs Ferraris e il governatore della Liguria Toti – e quello dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin su “Il ‘dietro le quinte’ della crisi energetica: quale scenario ci aspetta?”. Nella stessa giornata saranno al Meeting di Cl anche i presidenti delle Regioni Bonaccini, Fedriga e Fontana per l’incontro “Quale Stato e quali Regioni?”. I colleghi Acquaroli, Fugatti e Tesei si confronteranno invece su “Europa degli Stati o Europa delle Regioni?” lunedì. “Abbiamo invitato i ministri a parlare come ministri, non come rappresentanti politici o segretari di partiti” precisa il presidente del Meeting che ospiterà comunque due incontri dell’Intergruppo parlamentare sulla Sussidiarietà: il primo martedì 22 su “Formarsi per crescere” con Braga, Garavaglia, Lupi, Rampelli e Rosato; il secondo giovedì 24 su “Le riforme istituzionali” con Boschi, Foti, Lupi, Pagano, Patuanelli e Romeo.

Nella giornata conclusiva sarà presente anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, neo commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Romagna, per l’incontro “Un’amicizia in piena. Una solidarietà che ricostruisce”. Il segretario della Cisl Sbarra parlerà di “competenze, talenti e partecipazione al lavoro” e sempre di lavoro parlerà la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra all’incontro “Il lavoro al centro della democrazia”. Il tema di questa edizione del Meeting verrà approfondito anche dal segretario generale della Cei, arcivescovo di Cagliani, mons. Giuseppe Baturi (“L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”) che precederà il ricordo che l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, farà di don Pino Puglisi a trent’anni dal suo omicidio per mano mafiosa.

I padiglioni della fiera di Rimini ospiteranno anche dodici mostre tra cui “Burri. Forma spazio equilibrio” con la collocazione al centro dell’area espositiva la più grande tela mai realizzata dal pittore italiano, il “Sacco” del 1969 ideato e realizzato per il fondale del primo atto del dramma teatrale “Avventura di un povero cristiano” dal romanzo di Ignazio Silone. Una mostra è dedicata a Santa Teresa di Lisieux e una a “Don Camillo e Peppone, rivali sempre, nemici mai”.

35 milioni di nomadi digitali: 1 su 2 cambia casa una volta al mese

35 milioni di nomadi digitali: 1 su 2 cambia casa una volta al meseRoma, 18 ago. (askanews) – Li chiamano nomadi digitali e, stando alle ultime stime, sarebbero almeno 35 milioni in tutto il mondo. Si tratta di professionisti specializzati che sfruttano le potenzialità della tecnologia e della rete Internet per lavorare da remoto, viaggiando e vivendo in diversi luoghi.

In media guadagnano oltre 1.600 euro al mese e, se si riunissero in un unico posto, costituirebbero il 38esimo Paese al mondo per ricchezza pro capite e il 41esimo per numero di abitanti. È questa la fotografia scattata da Bluepillow – motore di ricerca globale di alloggi – in base a uno studio condotto sul nomadismo digitale, trend in costante crescita negli ultimi anni. I lavoratori-viaggiatori stanno gradualmente modificando le loro abitudini: sebbene l’11 per cento dei digital nomads dichiari di restare in una località per 1-2 mesi, mentre il 12 per cento si ferma per minimo 3 mesi, circa il 50 per cento dei nomadi digitali sceglie di rimanere nello stesso posto per non più di quattro settimane, assecondando così il desiderio di abbinare la quotidianità lavorativa a momenti di scoperta del panorama locale.

Relativamente agli alloggi, prosegue la ricerca, la maggior parte dei nomadi digitali preferisce risiedere in un hotel, mentre altri chiedono ospitalità ad amici o familiari. Ulteriori opzioni popolari sono poi le case vacanze e gli appartamenti affittati da privati tramite piattaforme di ricerca come Bluepillow.it (36 per cento), i camper (21 per cento) e gli ostelli (16 per cento). Come commenta Dominic Newboult, l’Head of Strategic Partnerships and Business Development di Bluepillow, “pandemia e caro vita hanno contribuito a velocizzare questa marcata tendenza mostrando a molte più persone che non è così difficile trapiantare la propria vita altrove temporaneamente, ormai sono sempre di più le persone con la possibilità di fare smart working. Adesso si può perfettamente svolgere il proprio lavoro quasi ovunque grazie alla diffusione così estesa della fibra ed il wi-fi. Come premio, dopo la solita giornata lunga di lavoro, si può godere di una nuova ed eccitante esperienza di viaggio prolungata; non come turista, ma come una persona del posto. Le persone ormai cercano esperienze autentiche di vita; quindi, cosa c’è di meglio che scoprire un posto a fondo, senza fretta e spesso e volentieri risparmiando anche soldi rispetto alla sua vita quotidiana normale?”.

Ma chi sono i nomadi digitali? A livello demografico risulta evidente come i lavoratori-viaggiatori siano prevalentemente Millennials (44 per cento) – ossia nati tra il 1981 e il 1996 – e uomini, anche se in Italia sono soprattutto le donne a scegliere di diventare digital nomads. Inoltre, si tratta in gran parte persone laureate (il 72 per cento ha una laurea triennale e il 33 per cento la magistrale) e sposate (circa il 61 per cento), abituate a viaggiare sia da sole che con il loro partner. Infine, dal punto di vista professionale, i nomadi digitali si suddividono, secondo uno studio di Passport-Photo.Online, in freelancer (36 per cento), imprenditori (33 per cento) e lavoratori dipendenti (21 per cento), e operano principalmente nei seguenti settori: IT (19 per cento), servizi creativi (10 per cento), educazione (9 per cento), consulenza, coaching e ricerca (8 per cento), vendite, marketing e pubbliche relazioni (8 per cento) e finanza e contabilità (8 per cento).

Luciano Spalletti è il nuovo Ct della Nazionale italiana

Luciano Spalletti è il nuovo Ct della Nazionale italianaRoma, 18 ago. (askanews) – La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver raggiunto l’accordo con Luciano Spalletti per la carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana. L’allenatore toscano assumerà l’incarico a partire dall’1 settembre 2023 e la presentazione ufficiale si svolgerà in occasione del raduno degli Azzurri, in programma nei primi giorni di settembre, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.

“Diamo il benvenuto a Spalletti – dichiara il Presidente della FIGC Gabriele Gravina -, la Nazionale aveva bisogno di un grande allenatore e sono molto felice che abbia accettato la guida tecnica degli Azzurri. Il suo entusiasmo e la sua competenza saranno fondamentali per le sfide che attendono l’Italia nei prossimi mesi”.

Lamborghini Lanzador, svelato concept della prima elettrica del Toro

Lamborghini Lanzador, svelato concept della prima elettrica del ToroMilano, 18 ago. (askanews) – Lamborghini presenta alla Monterey Car Week la concept car Lanzador, la prima vettura 100% elettrica del Toro che debutterà nel 2028 come quarto modello di serie. La Lanzador è una Gran Turismo 2+2 rialzata da terra che sprigiona quasi 1400 CV (1000 kW) e abbina il carattere supersportivo della ibrida plug-in Revuelto alla versatilità di Urus. Il lancio della Lanzador rientra nel piano Direzione Cor Tauri per la decarbonizzazione che prevede 2 miliardi di euro di investimenti e come primo step l’ibridizzazione della gamma entro il 2024.

“Con questo concept, stiamo aprendo un nuovo segmento di auto: l’Ultra GT che offrirà ai clienti una nuova e ineguagliabile esperienza di guida, tipicamente Lamborghini”, ha dichiarato Stephan Winkelmann, presidente e Ceo di Automobili Lamborghini. La Lanzador sarà prodotta a Sant’Agata dove saranno fatte “nuove assunzioni per far fronte al nuovo modello e alla crescita dei volumi” e sfrutterà piattaforma e software del gruppo Audi-Volkswagen, per portare performance e personalizzazione dell’esperienza di guida a nuovi livelli.

La Lanzador avrà due motori elettrici, uno per asse, trazione integrale e ruote posteriori sterzanti. L’assetto della vettura sarà gestito da una nuova versione del Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata (Ldvi) con numerosi sensori e sistemi di controllo gestiti da un algoritmo e modificabili dal pilota. L’aerodinamica sarà attiva, come le sospensioni pneumatiche, per ottimizzare efficienza delle batteria, comfort e performance nelle varie modalità di guida, che spaziano da Urban a Performance. “Non ci interessano solo la velocità massima e l’accelerazione, ci interessa quello che il cliente prova mentre guida. Al tempo stesso vogliamo rendere la nostra full electric più utilizzabile e versatile rispetto alle supersportive”, ha spiegato il numero uno del brand.

Con la Lanzador, Lamborghini punta infatti ad aumentare la base clienti, in particolare quella femminile. “La clientela femminile cresce ma in modo non soddisfacente. Oggi siamo intorno al 10% forse qualcosa in più, ma con l’arrivo dell’elettrica ci aspettiamo che cresca in modo significativo”. Quanto al design la fonte di ispirazione viene dal mondo aerospaziale e coniuga i volumi di una supersportiva alla posizione di guida di un pilota. La configurazione degli interni porta a uno step successivo il concetto di una GT 2+2, per creare una vettura quattro posti, dall’abitacolo modulabile e adatto a caricare bagagli o attrezzature sportive. La posizione di guida è delineata da un pannello di controllo leggero e sottile, con elementi iconici del design Lamborghini come la console centrale a forma di Ypsilon. Il pilota e il passeggero sono seduti in basso (1,5 metri l’altezza della vettura) separati da una consolle centrale con il Lamborghini Tamburo per accedere alle impostazioni dinamiche e all’infotainment.

“Con il quarto modello guardiamo al nostro futuro senza mai dimenticare il nostro Dna. Le prime coupé Lamborghini erano Gran Turismo 2+2 a motore anteriore, sportive, eleganti e adatte all’uso quotidiano. La concept del nostro quarto modello si basa sulla nostra filosofia di super sportiva, combinata con tecnologie di nuova generazione, soluzioni audaci e un design senza compromessi”, ha concluso Stephan Winkelmann.