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Tag: Sanremo 2023

Migranti, Hahn: ok stato emergenza in Italia, ma serve Patto Ue

Migranti, Hahn: ok stato emergenza in Italia, ma serve Patto UeStrasburgo (Francia), 18 apr. (askanews) – La dichiarazione dello stato di emergenza sui migranti da parte del governo italiano, motivata dal forte aumento degli arrivi nei primi tre mesi dell’anno, potrà servire ad aumentare le capacità di accoglienza del Paese con delle procedure più rapide, e a gestire meglio le sfide che l’Italia sta affrontando. Ma “nessun paese membro può gestire l’immigrazione da solo”, si tratta di una questione che riguarda tutta l’Ue, e che fa affrontata ricorrendo alla solidarietà tra i Paesi membri e approvando finalmente il Patto Ue sull’immigrazione e l’asilo, che offre soluzioni strutturali in una dimensione europea.

È quanto ha detto, in sintesi, il commissario Ue al Bilancio, Joahnnes Hahn, nel su intervento a nome della Commissione, questa sera a Strasburgo, durante il dibattito in plenaria del Parlamento europeo sul “bisogno di solidarietà europea per salvare vite nel Mediterraneo, e in particolare in Italia”. “Oggi in agenda – ha esordito Hahn – c’è la solidarietà: con le persone, con esseri umani che fuggono dalla persecuzione a causa del colore della pelle, o che non hanno altra scelta che un viaggio pericoloso sperando di trovare una vita migliore. Dobbiamo trattare tutti costoro con dignità e umanità, quelli che hanno una prospettiva di ottenere l’asilo come quelli che dovranno essere rimpatriati. Ma la solidarietà ci deve essere anche tra i paesi di destinazione” dei migranti, “e quelli che alle frontiere gestiscono grandi numeri dei flussi in arrivo”.

“L’Italia – ha riferito il commissario – ha registrato più di 30mila arrivi nei primi tre mesi di quest’anno, con un aumento di quasi il 300% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Più di 1.500 persone sono arrivate solamente la settimana scorsa, molte sull’Isola di Lampedusa. Le coste di Lampedusa sono anche le costa dell’Unione europea, le persone che arrivano lì – ha ricordato – sono una responsabilità condivisa”. “Noi sosteniamo l’Italia come Unione europea; abbiamo potuto ricollocare 950 persone, i 2/3 delle quali dall’Italia, e molte da Lampedusa, grazie al meccanismo di solidarietà volontario creato nel giugno scorso. Vogliamo che gli Stati membri ricollichino meglio e più rapidamente” queste persone. “La Commissione – ha aggiunto Hahn – incoraggia i paesi membri ad accelerare e a intensificare i propri sforzi”.

“Noi – ha continuato il commissario – sosteniamo l’Italia con i nostri fondi: l’Italia è il beneficiario principale dei finanziamenti Ue” in questo settore, “ha ricevuto quasi due miliardi di euro dal 2015 dal nostro Fondo per l’asilo e l’immigrazione”. Inoltre, “la Commissione ora sta discutendo con l’Italia di eventuali altre misure di finanziamento d’emergenza aggiuntive”. E poi, ha evidenziato ancora Hahn, “sosteniamo l’Italia tramite le nostre agenzie, che cooperano strettamente con la polizia e la guardia costiera italiane, in stretto contatto e giorno dopo giorno. Abbiamo 200 persone per l’Agenzia dell’asilo europea, anche a Lampedusa, dove aiutano i migranti a comunicare con le autorità. E inoltre abbiamo con l’Agenzia Frontex più di 300 persone, sei navi pattugliatrici, due aerei e un elicottero”, che “pattugliano il mare alla ricerca di imbarcazioni in difficolaà, per intervenire a soccorrerle. Frontex – ha sottolineato – ha salvato più di 50.000 vite in mare”.

Non meno importante è poi il fatto che “aiutiamo l’Italia con le nostre politiche: stiamo attuando – ha riferito ancora il commissario – il piano d’azione per il Mediterraneo centrale, lanciato a novembre. In questo piano continuiamo a costruire forti partenariati nell’ambito delle migrazioni con i paesi di origine, di transito e di destinazione”. In particolare, oggi, “per sostenere l’Italia dobbiamo rafforzare il nostro partenariato con la Tunisia, che fino a ora è stato il paese principale di partenza verso l’Italia quest’anno: nel corso di questo mese – ha annunciato Hahn- la commissaria europea Ylva Johansson”, responsabile per gli Affari interni, “andrà in Tunisia per lanciare un partenariato volto a lottare contro i trafficanti, e per lavorare assieme per evitare le partenze e le morti in mare, e per aumentare i rimpatri. Ma anche per fornire alternative credibili ai viaggi della morte, lanciando con la Tunisia un ‘partenariato per i talenti’”. Il commissario ha parlato infine della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo italiano, che è stata decisa “per affrontare l’aumento degli arrivi. Comprendiamo – ha osservato – che l’obiettivo principale di questa decisione è quello di aumentare le capacità di accoglienza con delle procedure più rapide nelle circostanze attuali. Ci attendiamo che lo stato di emergenza aiuti ad affrontare le vere sfide che l’Italia sta affrontando; ma al contempo – ha avvertito Hahn -nessun paese membro può gestire l’immigrazione da solo, e nessuna misura politica da sola può gestire il problema migratorio”. “In generale, abbiamo bisogno di una politica migratoria europea complessiva. In breve – ha rilevato il commissario – abbiamo bisogno del Patto” sull’immigrazione e l’asilo. Il Patto era stato proposto dalla Commissione 2020, e da allora è rimasto a lungo congelato nei negoziati tra gli Stati membri. Solo recentemente ci sono stati dei passi avanti parziali in Consiglio Ue, e soprattutto all’Europarlamento, dove c’è stato un accordo nella commissione competente (quella per le Libertà pubbliche, la Giustizia e gli Affari interni) per il mandato negoziale dell’Assemblea. Hahn ha quindi ringraziato il Parlamento europeo “per aver adottato un ulteriore passo avanti verso questo Patto, verso una vera politica migratoria europea. I negoziati con il Parlamento e il Consiglio Ue – ha riferito – sono stati avviati questa mattina riguardo alle procedure d’asilo, dopo che erano stati lanciati i negoziati sulla base dati Eurodac all’inizio dell’anno, e prima di iniziare a negoziare, spero la prossima settimana sullo ‘screening’ dei migranti”. “Questo mostra che l’Europa può andare e sta andando avanti sul tema dell’immigrazione e dell’asilo; la solidarietà con le persone bisognose è necessaria, ed è necessaria la solidarietà nei confronti dei paesi membri in difficoltà: possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. Lancio un appello a tutti voi – ha concluso il commissario rivolto agli europarlamenteri – affinché facciate quanto in vostro potere perché si possa raggiungere un accordo sul Patto prima della fine di questa legislatura”, tra poco più di un anno.

In Argentina otto persone saranno processate con l’accusa di omicidio per la morte di Maradona

In Argentina otto persone saranno processate con l’accusa di omicidio per la morte di MaradonaRoma, 18 apr. (askanews) – Otto operatori sanitari saranno processati per le loro presunte responsabilità nella morte del leggendario calciatore Diego Armando Maraona, icona del Napoli e della nazionale argentina, avvenuta nel 2020. Lo ha stabilito una corte d’appello nel Paese sudamericano, come riferiscono i media argentini. Respingendo i ricorsi della difesa, la Corte d’Appello e Garanzie di San Isidro ha condannato il neurochirurgo e medico di famiglia Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e altri sei operatori sanitari a dover affrontare un processo con l’accusa di “omicidio premeditato semplice”, come richiesto dai pm e giudici investiti del caso l’anno scorso.

Anche il coordinatore infermieristico Mariano Perroni, gli infermieri Ricardo Almiron e Gisella Madrid, lo psicologo Carlos Diaz, il coordinatore medico Nancy Forlini e l’operatore clinico Pedro Pablo Di Spagna saranno sul banco degli imputati per il processo, che dovrebbe iniziare nel 2024. Tutti gli imputati rischiano tra gli otto e i 25 anni di carcere se giudicati colpevoli. Gli avvocati della difesa avevano chiesto un’accusa più leggera in appello, “omicidio colposo” (con una pena minore da uno a cinque anni di reclusione), ma i giudici Carlos Fabian Blanco, Gustavo Adrian Herbel ed Ernesto Garcia Maanon hanno confermato il capo di imputazione ipotizzato dai pubblici ministeri. Gli avvocati della difesa possono ancora appellarsi alla Corte di cassazione della provincia di Buenos Aires. Nessuna data è stata fissata per il processo agli otto imputati per la morte di Maradona, che secondo i pm sarebbe stata causata dalle “omissioni” delle sue badanti che lo hanno abbandonato “al suo destino” durante il ricovero domiciliare. Maradona, il più grande e famoso calciatore argentino di tutti i tempi, è morto all’età di 60 anni il 25 novembre 2020, mentre si stava riprendendo da un intervento chirurgico al cervello per un coagulo di sangue. El Pibe de Oro – che per decenni aveva lottato contro la dipendenza da cocaina e alcol – è stato trovato morto a letto due settimane dopo l’operazione, in una casa in affitto in un quartiere privato di San Andres, dove era stato portato dopo essere stato dimesso dall’ospedale. In seguito si scoprì che era morto per un attacco di cuore. Un gruppo di 20 esperti medici convocato dal pubblico ministero argentino ha concluso nel 2021 che la terapia di Maradona era stata contraddistinta da “carenze e irregolarità”. Ha detto che il calciatore “avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivenza” con cure adeguate in una struttura medica adeguata.

Calcio, AS Roma: Lina Souloukou nominata ceo e general manager

Calcio, AS Roma: Lina Souloukou nominata ceo e general managerRoma, 18 apr. (askanews) – Lina Souloukou è stata nominata nuova Chief Executive Officer & General Manager della AS Roma. Lo rende noto la società giallorossa precisando che la dirigente entrerà in carica, con effetto immediato, dopo aver espletato le relative procedure aziendali.

“Lina è una leader esperta, rispettata e riconosciuta nel mondo del calcio e del business: siamo felici di poterle dare il benvenuto nella famiglia dell’AS Roma. Lavoreremo a stretto contatto con lei per continuare a portare il Club al più alto livello, come meritano i tifosi e la Città”, affermano Dan e Ryan Friedkin. Dopo gli studi in legge con una specializzazione in diritto dello sport, Souloukou ha intrapreso la sua carriera nel calcio, nel quale lavora da oltre 15 anni. Nel 2018 è stata nominata CEO dell’Olympiacos FC, ruolo che ha ricoperto fino a giugno 2022.

“Desidero esprimere la mia gratitudine verso la famiglia Friedkin per l’opportunità che mi ha concesso: ho avuto modo di comprendere e apprezzare lo spirito e l’ambizione che animano la proprietà e mi onora la possibilità di condividere le sfide che attendono l’AS Roma. Sono entusiasta di entrare a far parte di questo storico Club e sono impaziente di mettere a disposizione della Società, dei suoi dirigenti e di tutti i dipendenti l’esperienza che ho maturato nel mondo del calcio in campo internazionale”, ha dichiarato Souloukou. La manager nel 2019 è stata nominata membro dell’Executive Board dell’ECA, posizione che tutt’oggi ricopre.

Piccoli Comuni, il 22 aprile Franco Arminio presenta “Sacro Minore”

Piccoli Comuni, il 22 aprile Franco Arminio presenta “Sacro Minore”Roma, 18 apr. (askanews) – Circa il 59% della superficie italiana è occupato da aree interne in cui risiedono oltre 13 milioni di cittadini. Si tratta in tutto di circa 4.000 Comuni definiti ultraperiferici in base alla distanza dai servizi base come salute e istruzione. Territori sempre più a rischio spopolamento, specie nel Mezzogiorno, dove il fenomeno della migrazione diventa il simbolo di una crisi economica e sociale il cui impatto rischia di spazzare via preziose tradizioni e storie identitarie dell’Italia.

Di questi temi tratta “Sacro Minore”, edito da Einaudi, ultimo libro di Franco Arminio, fra i poeti contemporanei più apprezzati da lettori e critica. Il testo sarà presentato sabato 22 aprile alle ore 16.30 a Bassano Romano (Viterbo) nella splendida cornice di Villa Giustiniani, dove sarà possibile visitare gli affreschi del Tempesta, del Domenichino, dell’Albani, del Castello. L’incontro è promosso dall’Associazione Bassano Partecipa, realtà che da anni si occupa di identità locale e di lotta allo spopolamento dei paesi e delle aree interne e che si rifà al lavoro che Arminio porta avanti con la Casa della Paesologia e la Cooperativa Alere, che si occupa di fragilità, sofferenze e solitudini, lavorando nei settori più “bui” della società. “Sacro minore” si compone di versi brevissimi, attraverso i quali Arminio affonda mente e cuore in ciò che è “sacro”, ne dà forma ed interpretazione. Va a cercare il “sacro” e lo intercetta negli oggetti quasi invisibili, nelle cose abbandonate, nel quotidiano apparentemente banale, negli ultimi, nei sofferenti, nelle giornate umanissime, ripetitive e imperfette. L’iniziativa, ad ingresso libero, è stata resa possibile anche grazie alla disponibilità della Direzione Regionale dei Musei del Lazio e al sostegno della cooperativa sociale Alere, il cui Presidente Paola Marchetti, componente anche dell’associazione Bassano Partecipa, ha fortemente voluto questo evento culturale di prim’ordine a Bassano Romano.

Carburanti, Folgori (Feoli): bonus benzina non convince aziende

Carburanti, Folgori (Feoli): bonus benzina non convince aziendeRoma, 18 apr. (askanews) – “Il bonus benzina varato dal governo è una misura che non ci convince fino in fondo. Il ristoro carburante di 200 a lavoratore, di fatto obbliga il datore di lavoro di anticipare somme di denaro ingenti, soprattutto per le realtà con tanti lavoratori. L’azienda non beneficia in questo modo di alcuna agevolazione, anzi, si trova in condizione di dover anticipare somme che recupererà solo successivamente e sotto forma di sgravi fiscali. In questo modo, i datori di lavoro vengono nuovamente dimenticati, soprattutto quelli che si occupano di distribuzione. Per le aziende che fanno trasporto ultimo miglio, inoltre, è impossibile recuperare le accise sul carburante a differenza di quanto avviene per i trazionisti. Così per avvantaggiare giustamente i lavoratori, si penalizzano i datori di lavoro, che con questo sistema di bonus non possono neanche rateizzare il pagamento degli oneri fiscali. Queste misure spot lasciano il tempo che trovano. Serve un tavolo serio per studiare e mettere in campo soluzioni concrete a vantaggio delle aziende che si occupano di logistica e trasporto. Feoli vuole fare cose utili e concrete a favore dei lavoratori ma anche delle aziende che rappresenta”. Lo dichiara in una nota Enrico Folgori, presidente di Feoli (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata) e responsabile Strategia e Sviluppo di Sic Europe Srl, società leader nel settore del trasporto, della logistica e del facility management.

Mattarella tra l’”orrore” di Auschwitz: ‘Regimi fascisti complici’

Mattarella tra l’”orrore” di Auschwitz: ‘Regimi fascisti complici’

Auschwitz, 18 apr. (askanews) – “Milioni di cittadini furono assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità. Un crimine che non può conoscere né oblio né perdono”. Sergio Mattarella scandisce queste parole davanti ai deicimila ragazzi arrivati da tutto il mondo per la “marcia dei vivi” che da 35 anni vede arrivare giovani di origine ebraica ad Auschwitz per ricordare ma anche per riaffermare il valore della vita proprio tra le palazzine del campo di concentramento più grande del mondo. La macchina infernale concepita dai nazisti per eliminare non solo ebrei ma anche dissidenti e minoranze etniche “sgradite”.

“In quattro anni, dal 1941 al 1945, in questo complesso furono assassinate centinaia di migliaia di persone, ben oltre un milione, in ragione della propria appartenenza a una fede, a una cultura, in ragione delle loro convinzioni o della loro condizione”, ricorda il capo dello Stato che nella visita al museo “dell’orrore inimmaginabile” prodotto dall’uomo contro l’uomo è stato accompagnato da due sopravvissute, Andra e Tatiana Bucci, internate a Birkenau quando avevano 4 e 6 anni. “Siamo state fortunate” dicono a Mattarella e ai ragazzi di tre licei italiani che le hanno seguite in questo viaggio nella memoria. “Della nostra famiglia siamo stati portati qui in 13”, ne usciranno vivi in 4. Qui ad Auschwitz furono internati 232mila bambini ma solo 7.500 sono sopravvissuti. “Per me venire qui è come visitare il cimitero di famiglia”, dice Tatiana Bucci che ammette di essere stata molto scettica se partecipare a questa giornata di commemorazione, “ma vedere tutta questa gioventù mi ha convinto, mentre giravo per il campo non riuscivo a parlare, piangevo. Sono tornata qui per la prima volta negli anni 90, prima non parlavamo noi sopravvissuti, non ci volevano ascoltare e noi non volevamo parlare di quello che avevamo vissuto”.

“Nei campi nazisti, oltre a milioni di ebrei, bersaglio di quella disumana macchina di orrore, anche oppositori politici, sinti, rom, disabili, omosessuali trovarono la morte nelle camere a gas, o per il freddo, la fatica, la fame e le malattie o, ancora, perché vittime di esperimenti criminali”, dice ancora Mattarella che poco prima ha girato tra questi edifici di orrore e ha potuto vedere tutti gli oggetti che sono stati ritrovati e recuperati, scarpe, valige, perfino abiti di neonati: “Ho studiato tutto questo molto a lungo ed è impressionante ma vederlo è un’altra cosa. E’ già straziante leggere e vedere nei video le testimonianze, ma vederlo è un’altra cosa, dà la misura dell’inimmaginabile”, ha detto il Presidente durante la visita al museo. “Vedere quelle scarpe, vedere quelle scarpette dei bambini, dei neonati sono cose inimmaginabili – ha ripetuto – e bisogna continuare a ricordare perchè quello che vediamo è una piccola parte”, ha aggiunto. “Cittadini innocenti di ogni parte d’Europa furono tradotti bestialmente a questo luogo di morte. Un immenso cimitero senza tombe. Possiamo recarci al Muro della Morte – come Mattarella ha fatto fermandosi per un lungo momento di raccoglimento davanti alla corona deposta sul muro – ma, se pensiamo alle vittime, dobbiamo alzare lo sguardo ben oltre”.

E se la Polonia, ricorda, “ha pagato un prezzo altissimo” Mattarella non dimentica che “tra l’autunno del 1943 e gli ultimi mesi del 1944, anche migliaia di italiani furono deportati qui dall’Italia. Per la quasi totalità di loro fu un viaggio senza ritorno”. Il messaggio che Mattarella vuole trasmettere a questi studenti, ai giovani che sono venuti qui per incontrare le sorelle Bucci e per vedere con i loro occhi cosa è stato l’Olocausto, è di non dimenticare e di ricordare per quando i sopravvissuti non ci saranno più: “La cosa che dovete fare è trasmettere anche voi, a vostra volta, la memoria. Dovete trasmetterla anche voi a chi verrà dopo”. Ricordare, avverte Mattarella parlando più tardi alla cerimonia conclusiva della marcia dei vivi a Birkenau, “è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere ‘persone umane’. Per ripetere – e ribadire – ‘mai più’”.

Oggi più che mai infatti secondo il presidente della Repubblica mentre vediamo “riproporsi temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ’30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la Memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso. L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli” e per questo “non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, base del nostro convivere pacifico. Chi aggredisce l’ordine internazionale fondato su questi principi deve sapere che i popoli liberi sono e saranno uniti e determinati nel difenderli”. “Abbiamo bisogno di coesione da tutte le parti – è il monito di Tatiana Bucci -, dobbiamo essere pronti ad accettare il diverso, è insopportabile che il nostro Mediterraneo sia diventato un cimitero”.

Verso accordo con Lega su dl Cutro. Ma Fdi: tema migranti nostro

Verso accordo con Lega su dl Cutro. Ma Fdi: tema migranti nostroRoma, 18 apr. (askanews) – L’ordine di scuderia è quello di mostrare compattezza, sempre e comunque. Persino quando la tensione è su un tema – come quello dei migranti – su cui Fratelli d’Italia e Lega si sono costruiti negli anni buona parte del loro capitale politico. E così da palazzo Chigi è arrivato l’input di trovare a tutti i costi un accordo sul cosiddetto dl Cutro, su cui il Carroccio in commissione non ha rinunciato a presentare 21 emendamenti con lo scopo di ripristinare di fatto i decreti sicurezza di salviniana memoria, nonostante nella maggioranza si fosse arrivati a un faticoso compromesso sul tema centrale della cancellazione della protezione speciale. Norma sulla quale sin dall’inizio sono stati puntati i riflettori del Quirinale.

Alla fine, viene spiegato, l’idea a cui si lavora prevede che la Lega mantenga alcuni emendamenti-bandiera che però dovrebbero essere o sottoscritti dagli altri partiti o presentati con testo identico dagli alleati. In questo modo il provvedimento dovrebbe superare l’esame dell’aula del Senato, dove approderà senza relatore, senza che il governo debba mettere la fiducia: un passaggio che probabilmente sarà invece necessario alla Camera ma che, si sottolinea, Giorgia Meloni ha voluto evitare nella prima lettura perché non si accusasse l’esecutivo di forzature istituzionali. Se però la priorità resta dare l’idea di un governo che procede con unità d’intenti, certamente non meno importante viene considerata dalla presidente del Consiglio la necessità di battere su alcuni punti identitari per Fratelli d’Italia. E quello dei migranti è certamente uno di questi. Giorgia Meloni, raccontano, ha chiesto al suo partito di intervenire nei dibattiti, di essere presenti sempre sul tema, insomma di non lasciarlo alla mercé della Lega. Soprattutto non adesso che la presidente del Consiglio ha anche la necessità di contemperare nelle scelte di governo le trattative con l’Europa e la costante attenzione su certi passaggi del Colle.

Ed ecco l’uno due di oggi, della stessa premier e di uno dei suoi ministri più rappresentativi, il cognato Francesco Lollobrigida. Entrambi cominciano discettando di come affrontare il tema della denatalità e finiscono a parlare di migranti. In visita al Salone del Mobile di Milano, Meloni afferma infatti che il problema demografico dell’Italia e le sue ripercussioni sul Pil si risolvono “non con i migranti” ma incentivando la natalità e aumentando il tasso di occupazione femminile. Più o meno lo stesso concetto che esprime, con toni decisamente più tranchant, il ministro dell’Agricoltura che, ospite del congresso della Cisal, sostiene che “vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque di lavorare e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”. Parole che vengono stigmatizzate da tutta l’opposizione, a cominciare dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, secondo cui si tratta di “linguaggio da suprematismo bianco”. Ma c’è anche chi tra gli alleati insinua il dubbio che il polverone suscitato da Lollobrigida non sia affatto casuale: “Fateci caso – fa notare un parlamentare – ogni volta che la maggioranza è in difficoltà c’è qualcuno che distoglie l’attenzione con una polemica”.

Milano-Cortina, pista pattinaggio veloce in padiglioni 13-15 fiera

Milano-Cortina, pista pattinaggio veloce in padiglioni 13-15 fieraMilano, 18 apr. (askanews) – La pista per la gare di pattinaggio di velocità dei Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026 sarà ricavata all’interno del polo espositivo di Fieramilano a Rho, unificando i padiglioni 13 e 15 in un unico spazio per un totale di oltre 35mila metri quadrati di superficie coperta. Lo prevede il progetto scelto oggi dal comitato organizzatore dei Giochi e oggetto di un memorandum of understanding firmato oggi anche dalla Fondazione Fiera Milano, proprietaria della struttura.

La pista sarà lunga 400 metri e avrà una tribuna da circa 6.500 posti a sedere con visibilità totale del circuito, oltre a una pista lunga di allenamento, spogliatoi e ulteriori strutture necessarie all’organizzazione come un impianto di condizionamento e regolazione dell’umidità in grado di garantire le più idonee condizioni di mantenimento delle superfici ghiacciate secondo i requisiti della Federazione internazionale di pattinaggio (30-40 % umidità e 15 gradi centigradi a livello ghiaccio). I padiglioni sono già dotati di servizi a supporto delle manifestazioni quali biglietteria, sale riunioni, bar, ristorante self-service. Il padiglione 24 sarà dedicato alla realizzazione di un media center e ad ambienti di supporto all’evento. La struttura sarà alimentata quasi esclusivamente dall’impianto fotovoltaico, tra i più grandi installati in Europa sulle coperture dei padiglioni fieristici, che oggi raggiunge una potenza di 12,1 Mwp e che entro il 2024 sarà ampliato fino a 15 Mwp. Il condizionamento invernale sarà generato dall’impianto di teleriscaldamento proveniente dal termovalorizzatore del comune di Milano che sfrutta l’incenerimento dei rifiuti della città. A disposizione dell’impianto circa 6mila posti auto per il pubblico e 1.500 per staff e personale di servizio, oltre alla dotazione infrastrutturale pubblica come metropolitana e servizio ferroviario. I padiglioni adattati, una volta conclusi i Giochi, saranno destinati a nuove iniziative ed eventi per il grande pubblico.

“Questa iniziativa conferma la missione di Fondazione Fiera Milano a sostegno dello sviluppo di Fiera Milano e dell’attrattività del territorio – ha commentato il presidente della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali -. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di un evento mondiale straordinario e allo stesso tempo di rafforzare il nostro impegno per lo sviluppo del gruppo Fiera Milano che vedrà, grazie a questo investimento, la creazione di nuove opportunità di business date anche dalla diversificazione dell’uso del quartiere fieristico che risulterà sempre più competitivo a livello internazionale. Siamo assolutamente certi della validità del nostro progetto unico e innovativo a livello internazionale che lascerà al termine della manifestazione una nuova area utilizzabile anche per altre tipologie di eventi”.

Rifiuti, Giani: Roma ha bisogno urgente del termovalorizzatore

Rifiuti, Giani: Roma ha bisogno urgente del termovalorizzatoreFirenze, 18 apr. (askanews) – “Io voterei a favore del termovalirzzatore di Roma perché è assolutamente urgente, non possiamo permetterci di lasciare Roma in questa situazione di degrado”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, al Tg4. “Però – ha aggiunto Giani – non ci dobbiamo fermare lì. Ci sono sistemi che per lo smaltimento dei rifiuti prevedono la dissociazione molecolare, la loro cristallizzazione e la produzione di gas. In Giappone hanno trenta impianti di questo tipo. Noi, in Toscana, dove non abbiamo le urgenze di Roma, stiamo puntando a questo”.

Piemonte, Cirio: acqua è di tutti, agricoltori non siano penalizzati

Piemonte, Cirio: acqua è di tutti, agricoltori non siano penalizzatiRoma, 18 apr. (askanews) – La Regione Piemonte ha intimato formalmente all’Associazione irrigua Est Sesia di ritirare il regolamento sulla distribuzione dell’acqua perché non garantisce, allo stato attuale, un’equa distribuzione sui due territori di Piemonte e Lombardia.

“Qualora ciò non dovesse avvenire entro sette giorni – si legge nella lettera inviata al presidente del Consorzio – investiremo l’avvocatura della Regione Piemonte al fine di individuare le azioni migliori e più efficaci per tutelare gli interessi degli agricoltori piemontesi non escludendo, se necessario, di impugnare l’atto in oggetto di fronte alla competente autorità giudiziaria”. Come promesso ai risicoltori dell’area novarese e vercellese, durante l’incontro di lunedì sera a Vicolungo, il presidente della Regione, Alberto Cirio, assieme agli assessori all’Agricoltura, Marco Protopapa, e all’Ambiente, Matteo Marnati, ha sollecitato duramente i vertici del Consorzio affinché il regolamento approvato nei giorni scorsi sia immediatamente sospeso e venga previsto a breve un incontro con Regione Piemonte e Regione Lombardia, finalizzato a definire un nuovo atto deliberativo in grado di superare l’attuale impostazione del regolamento che penalizza gli agricoltori piemontesi.

Siamo pronti a ricorrere al Tar ha dichiarato il Presidente della Regione che aggiunge, sia chiaro: noi vogliamo trovare una soluzione di equilibrio nell’interesse di tutti perché l’acqua è di tutti. Non è nostra intenzione penalizzare gli agricoltori lombardi, ma oggi a essere penalizzati sono gli agricoltori piemontesi e questo non possiamo accettarlo.