Ucraina, amb. Italia partecipa a inaugurazione centro “Superhumans”Roma, 17 apr. (askanews) – L’Ambasciata d’Italia in Ucraina ha partecipato a Leopoli all’inaugurazione del primo centro “Superhumans”, dedicato ai reduci ucraini che hanno pagato sul proprio corpo l’orrore dell’invasione. Madrina dell’evento la First Lady Olena Zelenska. “Il nostro Paese sostiene convintamente il progetto, fornendo l’esperienza e le competenze dei centri di eccellenza italiani nel campo delle protesi, della chirurgia ricostruttiva e della riabilitazione attraverso collaborazioni mirate con centri quali l’Istituto Rizzoli, la Fondazione Santa Lucia, l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù e il Centro protesi Inail di Budrio”, ha dichiarato l’Ambasciatore Pier Francesco Zazo.
Migranti, Occhiuto: decisione governatori sinistra è strumentaleRoma, 17 apr. (askanews) – “Rispetto sempre le decisioni dei miei colleghi presidenti, questa volta però ho il sospetto che siano orientate più da sensibilità politiche, visto che si tratta di quattro uniche regioni di centrosinistra, più che da ragioni oggettive. Io governo una regione che rischia di essere travolta dai flussi, quindi capisco quanto importante possa essere lo stato d’emergenza”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, parlando, a 24 Mattino su Radio 24, del rifiuto dei governatori di sinistra di Toscana, Puglia, Campania ed Emilia Romagna di siglare l’intesa col governo sullo stato di emergenza per i migranti.
Secondo Occhiuto “i migranti che sbarcano in Calabria dovrebbero essere identificati e poi nel caso rimpatriati in pochissimi giorni, al massimo in qualche settimana, a volte con le procedure ordinarie passano 60-80-90 giorni. Con la dichiarazione di emergenza l’auspicio è che si possa fare tutto più velocemente e con procedure accelerate. I migranti che sbarcano a Roccella, in un Comune della provincia di Reggio Calabria, a volte sono costretti a stare in una tenda, se il governo aiuta i sindaci coinvolti nella prima accoglienza dando la possibilità a questi sindaci di individuare dei centri che svolgono questa attività in maniera più organizzata, penso sia una buona cosa”, ha concluso il governatore della Calabria.
Giro d’Italia della CSR: Padova vetrina della città del futuroMilano, 17 apr. (askanews) – Housing sociale, city region funzionali e rigenerazione urbana. Sono queste le parole chiave della nuova urbanizzazione, che si basa sulla sostenibilità ambientale e su quella sociale per garantire spazi urbani più verdi, equi e vivibili. Per fare il punto sullo stato di fatto e sugli scenari futuri, l’appuntamento è a Padova il 19 aprile con l’ottava tappa del Giro d’Italia della CSR, che sbarca in Veneto dopo aver toccato altre sette regioni per diffondere la cultura della sostenibilità con un focus su le nuove domande di città. “Per avere città più sostenibili è necessario adottare una visione inclusiva, responsabile, condivisa – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone della CSR e dell’innovazione sociale – Se l’obiettivo è migliorare la vita di chi abita, studia e lavora nei centri urbani è necessario ascoltare i bisogni delle persone, ottimizzare le risorse a disposizione, creare alleanze tra i diversi attori sociali. Anche l’Agenda 2030 ci ricorda che una città sostenibile deve rendere gli spazi efficienti, digitali, vivibili e integrati tra loro”.
La partecipazione all’incontro, che si terrà a partire dalle 9.30 nell’aula Nievo dell’Università degli Studi di Padova, sarà possibile anche in streaming sul canale YouTube de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che quest’anno celebra la sua 11° edizione con il titolo di “Abitare il cambiamento”. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, Centro Interdipartimentale di Studi Regionali “Giorgio Lago” e con l’associazione VeLa – Veneto Laboratorio Civico, entro cui è confluita Veneto Responsabile. Dopo l’apertura dei lavori con i contributi di Patrizia Messina e Michelangelo Savino dell’Università degli Studi di Padova e di Alfio Piotto, presidente dell’associazione VeLa, il primo panel sarà dedicato all’housing sociale e alle diverse accezioni che può assumere sul territorio. “Il tema dell’abitare permette di cogliere diversi aspetti dei profondi mutamenti sociali in corso – commenta Patrizia Messina, docente dell’Università di Padova ed esperta di governance del territorio – L’affermarsi di nuove iniziative di rigenerazione urbana, di nuove pratiche e di nuovi attori che, in forme diverse, hanno provato a rispondere alla nuova “emergenza povertà” e alla nuova domanda di “abitare”, dimostrano come questo sia uno dei campi più interessanti di sperimentazione e di innovazione sociale, che ha dato vita alle nuove forme dell’abitare del co-housing; collective o collaborative o cooperative housing; senior housing; multi-sharing; co-living, multi-local living, micro-living”.
Uno degli esempi messi in luce durante la tappa padovana del Giro sarà quello del comune di Preganziol, rappresentato dal sindaco Paolo Galeano: qui la progettazione dell’housing sociale è stata pensata per gli anziani autosufficienti, con la creazione di un quartiere interamente progettato per le loro esigenze, con servizi di prossimità finalizzati all’inclusione sociale all’interno del tessuto urbano. L’obiettivo è rendere la città adatta anche alla quarta età, senza isolare gli anziani autosufficienti in case di riposo. Un quartiere di comunità con servizi condivisi per le famiglie è invece nato a San Donà di Piave: a parlarne sarà il sindaco Andrea Cereser, sostenitore della coesione sociale come mezzo per vivere meglio nelle città e nei paesi. Per il comune di Santorso, invece, il sindaco Franco Balzi porterà l’esempio del progetto “Chiavi di casa”, dedicato all’autonomia dell’abitare per le persone diversamente abili. Maurizio Trabujo, direttore della Fondazione La Casa, parlerà di cohousing e coworking per studenti e migranti nella città di Padova, dove sono stati progettati edifici ad alto livello di ecosostenibilità per accogliere le esigenze di studio, lavoro e prima accoglienza delle fasce di popolazione più giovani. Le linee guida di questo nuovo modo di costruire e di abitare in Veneto, con particolare attenzione alle giovani coppie, saranno infine tracciate da Tiberio Businaro e Marco Bellinello, presidente e direttore dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Padova. Oltre a dare forma alle città del futuro, la rivoluzione sostenibile dell’abitare passa anche dalla creazione di macroreti funzionali. È il caso della nuova city region funzionale del Veneto centrale, raccontata dal presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro. Il progetto nasce dalla necessità di una cabina di regia e coordinamento sovralocale per un territorio, quello del Veneto centrale, caratterizzato dal fenomeno della città diffusa, in cui insediamenti industriali e residenziali coesistono senza soluzione di continuità e in cui l’alta densità del tessuto produttivo ne fa una delle maggiori Aree Urbane Funzionali d’Europa. Bruno Barel, studioso senior dell’Università degli Studi di Padova, coordinerà poi gli interventi dei tanti soggetti coinvolti in progetti di rigenerazione urbana e territoriale: Francesco De Bettin, presidente del CdA di DBA Divisione Energy; Giordano Gaianigo di COPRIM GAS; Maurizio Zordan, CEO di Zordan srl e Andrea Micalizzi, vicesindaco del Comune di Padova. “Nel contesto del Veneto – commenta l’urbanista Michelangelo Savino, docente dell’Università degli Studi di Padova – abitare il cambiamento in una prospettiva di sostenibilità e di responsabilità sociale di impresa e di territorio significa, più che mai, affrontare il tema della rigenerazione urbana e territoriale, che includa anche la mobilità e la logistica, a partire dal potenziamento delle reti di servizi intercomunali, per le persone e per le imprese, che rendano più connesso un territorio frammentato, in cerca di una nuova identità, capace di integrare urbano e rurale entro un unico sistema regionale più coeso e attrattivo”.
Anche l’arte può avere un ruolo importante per rispondere alla nuova domanda di città. Ad esempio dando vita ad azioni di denuncia capaci a loro volta di innescare processi di trasformazione. È quello che ha fatto il Collettivo Bocaverta, attivo nella vita sociale e culturale del territorio di Riese Pio X e Vallà, in provincia di Treviso. The Wallà, progetto di rigenerazione urbana partecipata, attraverso il coinvolgimento di importanti street artist è riuscito a dare nuova linfa a un piccolo centro snaturato nel passato dall’industrializzazione e dal traffico pesante, come racconterà in chiusura dei lavori Samuele Stocco, membro del collettivo. Oltre a riportare l’arte e la bellezza al centro del tessuto urbano, The Wallà ha già generato i primi frutti, dando vita ad una rete di collaborazioni fra il mondo delle imprese locali e quello dell’istruzione, rappresentato in primis dall’Istituto di Moda e Design Raffles di Milano che ha inserito il fenomeno The Wallà nel programma di studio del corso di laurea e del master in Design di Prodotto. Una dimostrazione di come arte e creatività possono contribuire alla crescita economica, ma anche sostenibile, di qualsiasi comunità. Di pari passo con il Giro d’Italia della CSR prosegue anche l’attività del Salone Extra, iniziata nel 2020, che da gennaio a giugno propone presentazioni di libri, incontri di networking e tavole rotonde pensati per esplorare ulteriormente gli argomenti affrontati nelle tappe e approfondire le diverse tematiche legate alla sostenibilità. Uno degli eventi del Salone Extra di maggio sarà dedicato alla presentazione del secondo numero della nuova collana Quaderni del Salone della CSR che sarà dedicato al tema della valorizzazione di tutte le diversità.
Nel 2023 il Salone promuove la seconda edizione del Premio Impatto, un’iniziativa sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato da progetti che intendono contribuire al percorso verso lo sviluppo sostenibile. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto premiate il 3 ottobre 2022 a Milano tre imprese profit e tre non profit, il regolamento del premio e le schede di adesione per imprese e terzo settore sono online sul sito de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.
Piantedosi: lo stato d’emergenza serve per avere gli strumenti per gestire il fenomeno migratorioRoma, 17 apr. (askanews) – “Si chiama emergenza perché la legge la chiama così, ma non qualifica il fenomeno in quanto tale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervenuto a un convegno del sindacato di polizia Coisp.
“So è fatto ricorso, in tempi recenti, allo stato di emergenza anche per l’Ucraina. Semplicemente per avere degli strumenti di gestione del fenomeno, che possano essere anche ai fini degli aspetti umanitari dell’accoglienza, adeguati al forte impatto, concentrato dall’arrivo di persone”, ha aggiunto il ministro. “Quando nel fine settimana arrivano 4-5-6mila io sfido chiunque che si possa, con strumenti ordinari, trovare una adeguata sistemazione. La legge la chiama così ma non è una qualificazione in quanto tale del fenomeno immigratorio” e “nella discussione – ha concluso – c’è il rischio qualche volta di ideologizzare il concetto”.
Smog, Sala: è vera emergenza, governo crei tavolo regioni padaneMilano, 17 apr. (askanews) – “La qualità dell’aria che respiriamo è una vera emergenza, che sfida le città. La Lombardia è il territorio più inquinato d’Europa, non giriamoci intorno, Milano può e deve fare la sua parte, ma non può farla da sola. Il governo deve creare un tavolo di lavoro sovraregionale per affrontare questa emergenza, coinvolgendo tutte le regioni interessate dal problema, aiutando così i milioni di persone che vivono nella pianura padana”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video pubblicato sui suoi profili social.
Da parte sua Sala ha annunciato di avere aperto “un tavolo di confronto con il sindaco di Londra, Sadiq Khan, perché si creino tra le due città maggiori sinergie sul fronte della mobilità e della qualità dell’aria”, e ha rivendicato i risultati delle politiche adottate a Milano negli ultimi anni: “Abbiamo già dimostrato in passato che possiamo ridurre alcuni inquinanti con interventi localizzati. Area C è stata un successo, ora stiamo lavorando su Area B che darà i propri frutti in futuro”. Per il futuro ci sono anche le estensioni delle cinque linee della metrpolitana e il miglioramento dell’accessibilità delle su stazioni, “ma chiedo a tutti di non ignorare le nostre difficoltà di bilancio. I proventi dei biglietti non arrivano a coprire il 45% dei costi e il contributo del governo è in diminuzione” ha osservato. “Le strade urbane dovrebbero essere dei luoghi condivisi in cui trovano spazio in maniera equa modalità di trasporto diverse. Il Consiglio comunale si è espresso di recente su questo e ho visto succedersi diverse manifestazioni negli ultimi mesi, inclusa quella di oggi in piazza della Scala, per chiederci di fare di più. Non mi tiro indietro e anzi invito chi siede in consiglio comunale, le associazioni, i gruppi, a continuare ad esserci e ad aiutarci” ha concluso riferendosi alla manifestazione indetta per oggi pomeriggio da diverse organizzazioni ambientaliste.
Il San Raffaele conferma che Berlusconi è uscito dalla terapia intensivaMilano, 17 apr. (askanews) – “Al momento lo stato clinico e la risposta alle cure hanno consentito il trasferimento del presidente Silvio Berlusconi in un reparto di degenza ordinaria. Proseguono le cure e il monitoraggio dei parametri funzionali”. Questo lo scarno bollettino medico con il quale i medici che hanno in cura Silvio Berlusconi al San Raffaele, Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri, hanno confermato l’uscita del leader di Forza Italia, 86 anni, dal reparto di terapia intensiva dove si trovava dal 5 aprile in seguito ad una polmonite, complicanza di una leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo. L’ex premier resta ricoverato in un’area di degenza ordinaria.
”Malvasia, un diario mediterraneo” parole e foto su vigne e vignaioliMilano, 17 apr. (askanews) – “Questo libro vi condurrà in luoghi fondamentali per la nascita e la diffusione dei vini Malvasia e vi racconterà, pagina dopo pagina, storie, memorie, leggende e tradizioni sconosciute ai più. A partire dal nome stesso del vino, che ha origine da una piccola penisola del Peloponneso, o meglio un monolite roccioso ancora semisconosciuto di una bellezza mozzafiato poggiato sul Mar Myrto, di nome Monemvasia, in greco “luogo con un solo ingresso”, da cui questo vino dal Medioevo partì per essere commercializzato e fatto conoscere al mondo dalla Serenissima Repubblica di Venezia”. Con queste parole, il gastronomo, docente e sommelier Paolo Tegoni illustra il suo libro “Malvasia, un diario mediterraneo” edito da “Terrae, opificio culturale enogastronomico”.
Fotografie e parole che raccontano diciassette realtà produttive e oltre trenta vignaioli attivi da pochi anni o da intere generazioni con ventuno etichette per altrettante diverse interpretazioni di un’uva che ha ovunque lo stesso nome. Otto diversi territori legati da un filo rosso mediterraneo che cuce l’Italia a Grecia, Slovenia e Croazia, in un senso di appartenenza collettiva generato dalla memoria di gusti e gesti. Il volume, con le fotografie di Francesco Zoppi e le illustrazioni di Lucia Catellani, sarà presentato dagli autori e dallo scrittore Andrea Zanfi il 29 aprile alle 11 alla Locanda La Concia di Reggio Emilia. Dal 28 aprile al 6 giugno nello stesso locale saranno in mostra parte delle immagini realizzate appositamente per il libro dal fotografo genovese, nell’ambito della 18esima edizione di “Fotografia Europea”.
Schifani: la Sicilia è “sommersa” dagli sbarchi di migrantiRoma, 17 apr. (askanews) – “L’emergenza sbarchi esiste e in Sicilia la viviamo già da un mese: siamo sommersi da migliaia di sbarchi. Dispiace che in questo frangente possano esserci polemcihe di carattere squisitamente politico. A situazioni straordinarie bisogna rispondere con scelte altrettanto straordinarie”. Lo ha detto il governatore siciliano, Renato Schifani, ospite di Tgcom24.
“La situazione è straordinaria e occorre replicare con mobilitazioni e scelte straordinarie: occorre potenziare i centri per il rimpatrio, credo che il Paese non sia pronto a recepire i flussi che aumenteranno tendenzialmente. Gli sbarchi aumenteranno: non dico che ci sarà una invasione – ha precisato Schifani – ma comunque registreremo un fortissimo aumento. Ok l’accoglienza, quindi, ma deve esserci anche una politica di controllo e gestione. Dobbiamo essere pronti ad accogliere ma anche a raccordarci con l’Europa e fare in modo che i rimpatri avvengano” ha concluso il presidente della Regione Siciliana.
Teatro sociale, “Il non-manuale” di Pascal La Delfa al Salone del LibroRoma, 17 apr. (askanews) – “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale” approda alla XXXV edizione del Salone internazionale del Libro di Torino, in programma presso il Lingotto fiere dal 18 al 22 maggio prossimi. L’annuncio è stato dato nel corso dell’ultima presentazione del testo di Pascal La Delfa, giunto già alla seconda ristampa, avvenuta il 16 aprile a Roma presso l’Accento teatro, nell’ambito dell’incontro dell’autore con esperti, giovani professionisti e semplici appassionati di questa forma d’arte, moderato dalla giornalista Rai Cecilia Rinaldini.
“Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale” si sviluppa nel racconto appassionato e appassionante che La Delfa, tra i primissimi in Italia ad occuparsi dei più fragili, presidente dell’associazione “Oltre le Parole” onlus, condensa in un libro diverso dai soliti testi già dal suo titolo (prefazione del prof. Gilberto Scaramuzzo, Università Roma Tre, Seri editore, 222 pagine, 15 , disponibile nelle librerie e nelle piattaforme web). L’amore per il teatro, quindi. L’esperienza maturata in trent’anni di carriera, a lungo inserita in un percorso di ribalta nazionale, ma che ha sempre avuto come “mission” quella di attivare e sostenere iniziative a favore di gruppi e comunità vulnerabili, in contesti più o meno difficili. “Raccontare trent’anni di lavoro sul campo non è stato facile, soprattutto evitando quanto più possibile di essere autoreferenziali bensì tirando fuori da queste esperienze quanto possa essere utile e interessante per chi si approccia col teatro in situazione di vulnerabilità – ha spiegato La Delfa -. Non solo registi, educatori, insegnanti, ma anche studiosi e studenti, lettori curiosi e timidi esploratori di un mondo infinito e ricco come l’animo e le storie dell’umano”.
Il testo racconta (da pratiche e non solo da teorie) le possibilità che ha l’arte, e il teatro in particolare, di sciogliere nodi, costruire relazioni, cambiare punti di vista, mettersi o rimettersi in gioco. Dopo l’evento pandemico, ad esempio, si sono accentuate le situazioni di vulnerabilità e malessere, e il “non-manuale” raccoglie esperienze e suggerimenti applicabili anche a contesti difficili e sorprendenti, come quelli derivati dalla dissoluzione e difficoltà relazionali in vari contesti sociali. In qualche modo l’opera di La Delfa ha anche la mission di restituire dignità e ricompensare idealmente le migliaia di persone che in Italia si occupano, spesso sottovoce, dei “penultimi” tramite l’arte e il teatro, cercando di raccontare e riscoprire bellezza laddove sembrerebbe la cosa meno importante e utile in situazioni di buio e miseria umana. Operatori e operatrici di Teatro Sociale e di comunità, in quanto operanti nella società, non in quanto addetti a occuparsi “semplicemente” di persone con disagio, penultimi invisibili. Professionisti senza una professione.
Il libro è pensato per essere letto non con un approccio accademico, ma tramite un racconto di trent’anni di sperimentazioni, intuizioni e definizioni nell’ambito di laboratori teatrali realizzati in diverse situazioni: handicap, scuole, centri di igiene mentale, stranieri, comunità di recupero per tossicodipendenti, aziende… Tutti luoghi dove il teatro è sempre stato un mezzo prima che un fine. Una bibliografia vastissima sugli specifici argomenti, probabilmente la più ampia attualmente disponibile tra le pubblicazioni esistenti, completa il testo per chi voglia approfondire determinate tematiche anche con un approccio più formale o per ricerche, articoli e tesi di laurea. “Il non-manuale dell’operatore di Teatro Sociale” è già stato presentato anche presso la Sala stampa della Camera dei deputati, in Trentino-Alto Adige e in Calabria (prossimamente approderà in altre regioni).
L’autore. Regista, formatore e autore, Pascal La Delfa ha studiato teatro seguendo gli insegnamenti del grande maestro e pedagogo Orazio Costa Giovangigli, incontrando artisti come Dario Fo e Marcel Marceau. Ha frequentato gli studi di Scienze Politiche, Scienze dell’educazione e della formazione in una società multiculturale, D.A.M.S., nonché come “art counselor” specializzato in linguaggi artistici e multimediali. È stato autore per la RAI, sceneggiatore di fumetti e cortometraggi. Si occupa di teatro nel sociale dagli anni Novanta. Nel 2007 l’E.t.i. (Ente Teatrale Italiano) gli concede il patrocinio per la prima scuola italiana per Operatori di Teatro nel Sociale. Collabora, come esperto esterno per varie Università italiane e per aziende internazionali come Filmmaster events. Presidente e direttore artistico della onlus “Oltre le Parole” con cui realizza anche progetti in ambito europeo. Nel 2020 ha ricevuto la medaglia del Presidente delle Repubblica Italiana per la manifestazione “Generare Arte Sociale”.
Onu: nel Sudan non rispettata tregua, si intensificano gli scontriRoma, 17 apr. (askanews) – “Gli scontri si sono intensificati questa mattina” in Sudan. Lo ha denunciato oggi l’inviato speciale dell’Onu per il Sudan, Volker Perthes, affermando in una nota che la cessazione delle ostilità di tre ore, che era stata concordata ieri per motivi umanitari tra l’esercito e le forze paramilitari di supporto rapido, è stata “solo in parte rispettata”.
Il corrispondente di Al Jazeera a Khartoum ha riferito di combattimenti in corso dalle prime ore del mattino, con “artiglieria pesante soprattutto dalla parte settentrionale e meridionale della capitale”. “Ci sono combattimenti in corso davanti ai cancelli del quartier generale dell’esercito, un’importante struttura militare di cui le forze di supporto rapido stanno cercando di prendere il controllo da sabato”, ha precisato il corrispondente, spiegando che prendere questa base “significherebbe effettivamente assumere il controllo dello stesso esercito”.