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Tag: Sanremo 2023

Vino, Consorzio Prosecco Doc tra gli sponsor di “Milano-Cortina 2026″

Vino, Consorzio Prosecco Doc tra gli sponsor di “Milano-Cortina 2026″Milano, 25 lug. (askanews) – Il Consorzio Tutela del Prosecco Doc è “Official Sparkling Wine Sponsor” della Fondazione Milano-Cortina 2026. La partnership è stata annunciata con un evento privato nella sede della Fondazione, alla presenza del presidente Giovanni Malagò e dell’Ad Andrea Varnier. Lo ha annunciato in una nota lo stesso Consorzio di tutela, spiegando di aver scelto di abbracciare i Giochi olimpici e paralimpici invernali “con il desiderio di consolidare la promozione di uno dei prodotti enologici italiani più amati e consumati a livello internazionale”.

“È un grande piacere per noi affiancare il Comitato organizzatore dei Giochi in questa fantastica quanto ambiziosa avventura” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, aggiungendo che “da tempo il Prosecco investe importanti risorse a favore del mondo dello sport e della cultura: quale migliore occasione quindi di questi Giochi per condividere quei valori che, a partire dallo sport, diventano stile di vita e, sedimentandosi, cultura”. “Con la firma del contratto con il Consorzio di Tutela del Prosecco Docsi allarga ulteriormente la squadra degli sponsor che hanno deciso di affiancare la Fondazione Milano Cortina 2026 nella ‘Road to the Games’” ha affermato il presidente del Comitato organizzatore di Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, parlando di “una realtà leader che contribuisce attivamente a raccontare al mondo l’eccellenza del nostro Paese. Il Consorzio Prosecco Doc – ha concluso – è sinonimo di garanzia e stile che racconta una storia di successi e grandi passioni e, proprio come la squadra di Milano Cortina 2026, combina classe, eleganza e personalità con un’armonica morbidezza”.

“Considerata la portata internazionale dei Giochi ed essendo il Prosecco Doc la Denominazione enologica Italiana più bevuta al mondo – ha detto il Dg del Consorzio, Luca Giavi – non potevamo non essere l”Official Sparkling Wine Sponsor’ di questo grande evento che ci auguriamo possa rappresentare un’occasione per rendere ancor più evidente il legame tra il Prosecco e il territorio di produzione, vera ragione del successo internazionale delle nostre produzioni”.

Vino, Edoardo Freddi International chiude I semestre 2023 con +7%

Vino, Edoardo Freddi International chiude I semestre 2023 con +7%Milano, 25 lug. (askanews) – Edoardo Freddi International archivia la prima metà del 2023 con un +7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Raggiunto l’obiettivo di chiudere il 2022 con 80 milioni di euro di fatturato gestito, la prima realtà italiana di export management del settore vinicolo, continua la propria espansione e il consolidamento dei mercati focus, tra cui Usa, Germania, Svizzera, Canada, Danimarca e UK, che, per questi primi sei mesi del 2023, si sono dimostrati i Paesi più performanti con un incremento a valore che varia dal +3% (Usa) al +46% (Danimarca).

Lo ha reso noto la stessa azienda, spiegando di registrare numeri positivi anche per la crescita a volume delle bottiglie commercializzate che tocca il +2% rispetto al primo semestre 2022. I vini più richiesti sono, a seconda del mercato, Chardonnay, Pinot Grigio, Bolgheri Rosso, Lugana, Lagrein, Gavi e Montepulciano. Ad esempio, se lo scorso Natale negli Stati Uniti la vendita dell’Amarone era stata un successo, ora è il momento del Pinot Grigio, del Montepulciano e del Vermentino. La Germania predilige soprattutto il Lugana, il Sauvignon e l’Amarone, mentre la Danimarca il Ripasso, l’Aglianico e il Primitivo di Manduria. Per i per i prossimi sei mesi, Edoardo Freddi ha come obiettivi rima di tutto l’aumento della propria quota di mercato in Asia(in particolare in Cina, Sud Corea, Giappone e Vietnam) e in Centro e Sud America. A seguire, lo sviluppo del mercato dei vini dealcolati e kosher: per quanto riguarda i primi, l’obiettivo è quello di esportare 100mila bottiglie con un focus su USA, Canada e Russia. “La domanda di questa categoria di vino è in crescita in diverse regioni del mondo” conferma Edoardo Freddi, spiegando che “una tendenza interessante è l’innovazione dei profili gustativi dei vini analcolici: i produttori stanno sperimentando diverse varietà di uve, tecniche di fermentazione e processi di invecchiamento per creare vini con sapori diversi e interessanti. Inoltre – precisa – con la crescente attenzione alla sostenibilità e alla coscienza ambientale, nel settore dei vini a bassa gradazione alcolica si registra una tendenza verso metodi di produzione sostenibili e biologici”.

Per il mercato dei vini kosher, i Paesi di riferimento rimangono USA (40%), Israele (28%), Canada (11%), UK (9%), Francia (4%) e Germania (3%) con uno sguardo verso i Paesi dell’Est come Ungheria, Russia e Polonia. Secondo i dati raccolti, l’azienda prospetta una crescita del +15% a valore e di +10% a volume. “Grazie al loro processo di produzione unico e all’adesione a rigorosi standard, i vini kosher stanno vivendo un’impennata di popolarità e stanno ottenendo un maggiore riconoscimento in tutto il mondo” racconta Freddi, evidenziando come sia “evidente che questi vini abbiano superato il loro significato religioso e siano diventati una scelta convincente per gli appassionati che cercano qualità, sapore e un legame con le tradizioni vinicole secolari. Nel giro di 3 anni mi piacerebbe arrivare ad esportare circa un milione di bottiglie”. In attesa di annunciare l’ingresso di alcune Cantine note per la produzione di “fine wines”, una nuova realtà si è aggiunta in portfolio dell’azienda. Si tratta di Corte Quaiara, un’azienda vitivinicola con 13 ettari di vigneti a San Giorgio in Salici nell’entroterra veronese del Lago di Garda.

Al via trattativa sindacale per rinnovo contratto industria alimentare

Al via trattativa sindacale per rinnovo contratto industria alimentareMilano, 25 lug. (askanews) – Si è aperta a Roma la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare, in scadenza il 30 novembre. A darne notizia sono i sindacati di categoria, che hanno espresso soddisfazione per una prima giornata di confronto generale con le parti datoriali nella quale sono state già concordate tre date per i prossimi incontri tecnici di approfondimento: 18 settembre, 25 settembre e 3 ottobre.

Nel presentare la piattaforma unitaria, i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza hanno messo in evidenza la crescita del settore in termini di export, fatturato, produttività e occupazione: “Nonostante le difficoltà derivanti dal contesto internazionale, il settore ha dimostrato di essere in salute, con doti anticicliche e ulteriori potenzialità di crescita – affermano i sindacati – il nuovo contratto nazionale sarà fondamentale per dare risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori, sia sul piano economico che normativo, con l’obiettivo di governare i cambiamenti in corso, soprattutto in termini di transizione ecologica e digitale, consolidando e innovando l’organizzazione del lavoro in chiave sempre più partecipativa e condivisa”. Ai lavori hanno partecipato in presenza tutte le associazioni di imprese dei diversi comparti che avevano sottoscritto l’ultimo rinnovo del 2020: Ancit, Anicav, Assica, Assitol, Assobibe, Assobirra, Assolatte, Federvini, Mineracqua, Unaitalia, Unione Italiana Food.

Assenti, invece, le tre associazioni non firmatarie, Assalzoo, Assocarni e Italmopa. “Non lasceremo mai soli i lavoratori e le lavoratrici delle imprese aderenti a queste associazioni – hanno dichiarato Rota, Mininni e Mantegazza – per cui confermiamo il blocco degli straordinari e delle flessibilità in corso nei siti produttivi interessati, dove non si applica il contratto nazionale di settore, e annunciamo che saranno intraprese nuove azioni di lotta per scongiurare che nel comparto esistano lavoratori di serie A e altri di serie B”.

Ddl capitali, Adiconsum: serve mercato borsistico-finanziario efficiente

Ddl capitali, Adiconsum: serve mercato borsistico-finanziario efficienteRoma, 25 lug. (askanews) – “Il 27 luglio è il termine per la presentazione degli emendamenti al DDL Capitali al centro del dibattito politico e del lavoro della Commissione Finanze del Senato. Sul tema si è espresso anche il Presidente della Consob prof. Savona e condividiamo, che senza un mercato borsistico e finanziario adeguato, un paese non può reggere, perché l’assenza di un vero mercato genera distorsioni, in particolare a discapito dei risparmiatori e dei piccoli azionisti”. A dirlo è il presidente di Adiconsum Carlo De Masi che spiega: “Ciò non toglie che le eventuali nuove norme debbano servire soprattutto a garantire chi è minoranza e vogliono poter partecipare alla scelta del consiglio, anche attraverso il passaggio di mano da un consiglio in scadenza (se ha operato bene) a un altro consiglio di pari professionalità affinchè la società faccia utili e cresca di valore con senso di responsabilità sociale”.

“Occorre una grande attenzione sul provvedimento del voto maggiorato – afferma Carlo Piarulli Capo Dipartimento Credito e Finanza di Adiconsum – richiesto essenzialmente da chi vorrebbe sia cancellata una regola in vigore sui maggiori mercati internazionali e cioè che il consiglio uscente non possa indicare una lista di candidati per il nuovo consiglio”. “E’ nostro interesse – prosegue Piarulli – che il risparmio degli italiani, possa diventare uno straordinario serbatoio di sviluppo per il nostro paese e che sia investito nelle attività produttive italiane, anziché destinato in gran parte nei Fondi Comuni che per il 75% sono di origine estera. Per indirizzarlo in Italia è essenziale che ci sia un’industria del risparmio gestito all’altezza della situazione, all’insegna della democrazia economica, con una Borsa vera ed efficiente”.

Il grano sarà al centro del summit di San Pietroburgo fra Russia e Africa

Il grano sarà al centro del summit di San Pietroburgo fra Russia e AfricaRoma, 25 lug. (askanews) – San Pietroburgo ospiterà questa settimana i leader africani per il secondo vertice Russia-Africa, volto a rafforzare i rapporti in un momento segnato da grandi incertezze a fronte della guerra in corso in Ucraina e della recente sospensione dell’accordo sul grano tra Mosca e Kiev, che hanno gravi ripercussioni economiche sui paesi africani, molti dei quali fortemente dipendenti dal grano e dai fertilizzanti di Russia e Ucraina.

In un lungo articolo intitolato “Russia e Africa: unire gli sforzi per la pace, il progresso e un futuro di successo” e pubblicato su numerose testate africane, il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato come Mosca attribuisca “grande importanza” al vertice in programma giovedì e venerdì, che si tiene dopo quello del 2019 a Sochi. “Ci aspettiamo che il vertice adotti una dichiarazione globale, una serie di dichiarazioni congiunte e approvi il piano d’azione fino al 2026 del Forum di partenariato Russia-Africa – ha spiegato – stiamo lavorando per preparare un impressionante pacchetto di accordi e memorandum intergovernativi e inter-agenzia con singoli Stati così come con le organizzazioni regionali del continente”. Consapevole delle preoccupazioni dei leader africani riguardo alle forniture di fertilizzanti e grano, dopo la recente uscita di Mosca dal cosiddetto accordo sul grano con Kiev, Putin ha dedicato gran parte dell’articolo alla questione, spiegando le ragioni di tale scelta e rassicurando: “Voglio assicurare che il nostro paese è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che gratuita, soprattutto perché quest’anno ci aspettiamo un altro raccolto record. Nonostante le sanzioni, la Russia continuerà ad adoperarsi per fornire forniture di cereali, prodotti alimentari, fertilizzanti e altri beni all’Africa”. Da parte sua, l’ambasciatore Oleg Ozerov, direttore del segretariato del Forum di partenariato Russia-Africa, ha precisato all’agenzia Ria Novosti che nel corso del vertice si discuterà della creazione di corridoi logistici per la fornitura di grano e fertilizzanti russi all’Africa: “L’idea di questi corridoi logistici e la creazione di hub del grano è promettente e fattibile, date le grandi opportunità che la Russia ha in termini di esportazioni di grano”. Corridoi logistici e hub “non solo per cibo e fertilizzanti, ma anche per tutti gli altri prodotti russi”, ha aggiunto Ozerov, secondo cui si tratta del “modo naturale e corretto di sviluppare le nostre relazioni a lungo termine, con uno sguardo al futuro”. Stando a quanto precisato oggi dal Cremlino, Putin avrà molti incontri bilaterali durante il summit e parteciperà a diversi eventi multilaterali: “In generale, c’è un’agenda estremamente fitta fino alla fine della settimana – ha detto Dmitry Peskov – si tratta di eventi multilaterali come parte del vertice e incontri bilaterali. Ce ne saranno troppi”.

Tra i leader africani che hanno già confermato la propria partecipazione figura il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, promotore della missione di pace lanciata da diversi capi di Stato africani per la guerra in Ucraina. La presidenza sudafricana ha fatto sapere che il vertice di San Pietroburgo offrirà l’occasione per proseguire il dialogo avviato il mese scorso, con le visite in Ucraina e in Russia, per favorire condizioni utili a un percorso di pace. Il primo vertice Russia-Africa portò a Sochi 45 capi di Stato africani e si concluse con la firma di 92 accordi, contratti e protocolli d’intesa per un valore di oltre 11 miliardi di dollari.

Russia-Africa, il grano al centro del summit di San Pietroburgo

Russia-Africa, il grano al centro del summit di San PietroburgoRoma, 25 lug. (askanews) – San Pietroburgo ospiterà questa settimana i leader africani per il secondo vertice Russia-Africa, volto a rafforzare i rapporti in un momento segnato da grandi incertezze a fronte della guerra in corso in Ucraina e della recente sospensione dell’accordo sul grano tra Mosca e Kiev, che hanno gravi ripercussioni economiche sui paesi africani, molti dei quali fortemente dipendenti dal grano e dai fertilizzanti di Russia e Ucraina.

In un lungo articolo intitolato “Russia e Africa: unire gli sforzi per la pace, il progresso e un futuro di successo” e pubblicato su numerose testate africane, il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato come Mosca attribuisca “grande importanza” al vertice in programma giovedì e venerdì, che si tiene dopo quello del 2019 a Sochi. “Ci aspettiamo che il vertice adotti una dichiarazione globale, una serie di dichiarazioni congiunte e approvi il piano d’azione fino al 2026 del Forum di partenariato Russia-Africa – ha spiegato – stiamo lavorando per preparare un impressionante pacchetto di accordi e memorandum intergovernativi e inter-agenzia con singoli Stati così come con le organizzazioni regionali del continente”. Consapevole delle preoccupazioni dei leader africani riguardo alle forniture di fertilizzanti e grano, dopo la recente uscita di Mosca dal cosiddetto accordo sul grano con Kiev, Putin ha dedicato gran parte dell’articolo alla questione, spiegando le ragioni di tale scelta e rassicurando: “Voglio assicurare che il nostro paese è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che gratuita, soprattutto perché quest’anno ci aspettiamo un altro raccolto record. Nonostante le sanzioni, la Russia continuerà ad adoperarsi per fornire forniture di cereali, prodotti alimentari, fertilizzanti e altri beni all’Africa”.

Da parte sua, l’ambasciatore Oleg Ozerov, direttore del segretariato del Forum di partenariato Russia-Africa, ha precisato all’agenzia Ria Novosti che nel corso del vertice si discuterà della creazione di corridoi logistici per la fornitura di grano e fertilizzanti russi all’Africa: “L’idea di questi corridoi logistici e la creazione di hub del grano è promettente e fattibile, date le grandi opportunità che la Russia ha in termini di esportazioni di grano”. Corridoi logistici e hub “non solo per cibo e fertilizzanti, ma anche per tutti gli altri prodotti russi”, ha aggiunto Ozerov, secondo cui si tratta del “modo naturale e corretto di sviluppare le nostre relazioni a lungo termine, con uno sguardo al futuro”. Stando a quanto precisato oggi dal Cremlino, Putin avrà molti incontri bilaterali durante il summit e parteciperà a diversi eventi multilaterali: “In generale, c’è un’agenda estremamente fitta fino alla fine della settimana – ha detto Dmitry Peskov – si tratta di eventi multilaterali come parte del vertice e incontri bilaterali. Ce ne saranno troppi”.

Tra i leader africani che hanno già confermato la propria partecipazione figura il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, promotore della missione di pace lanciata da diversi capi di Stato africani per la guerra in Ucraina. La presidenza sudafricana ha fatto sapere che il vertice di San Pietroburgo offrirà l’occasione per proseguire il dialogo avviato il mese scorso, con le visite in Ucraina e in Russia, per favorire condizioni utili a un percorso di pace. Il primo vertice Russia-Africa portò a Sochi 45 capi di Stato africani e si concluse con la firma di 92 accordi, contratti e protocolli d’intesa per un valore di oltre 11 miliardi di dollari.

Itelyum, consolida presenza in Veneto con acquisizione Bottari

Itelyum, consolida presenza in Veneto con acquisizione BottariRoma, 25 lug. (askanews) – Itelyum, realtà italiana leader nell’economia circolare e in particolare nella valorizzazione dei rifiuti speciali, controllata da Stirling Square e partecipata da DBAG, consolida la propria presenza in Veneto e nella gestione di olio minerale usato ed emulsioni oleose con l’acquisizione del 100% della Bottari Srl, azienda con sede a Verona che vanta una capillare presenza sul territorio. L’azienda Bottari è una storica concessionaria CONOU (Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati) con oltre mezzo secolo di esperienza nella raccolta, stoccaggio e pre-trattamento di rifiuti liquidi a base oleosa. Bottari Srl nel 2022 ha registrato un fatturato di circa 6,5 milioni di euro, occupa attualmente 21 persone e serve circa 3.500 clienti localizzati in 5 diverse regioni Italiane del Nord e Nord-Est. Il Gruppo Itelyum da oggi comprende 30 società, impiega complessivamente oltre 1.400 persone dislocate in 34 siti operativi. In virtù delle acquisizioni che si sono succedute negli ultimi mesi, il Gruppo aumenta ulteriormente la capacità di gestione dei rifiuti speciali: sorpassato infatti il milione e ottocentomila tonnellate all’anno, compresi i rifiuti speciali intermediati e trasportati, con indici di circolarità riferiti all’anno 2022 pari all’84%, attraverso la rigenerazione degli oli esausti, la purificazione dei solventi e la gestione a 360° di rifiuti speciali, pericolosi e non. L’altissima capacità di recupero dei rifiuti certifica il ruolo di Itelyum quale protagonista dell’economia circolare a livello nazionale, contribuendo alle prestazioni del settore della rigenerazione degli oli usati che pongono l’Italia al top in Europa, in termini di qualità e quantità, con un tasso di riciclo pari al 98%. “Oggi con l’ingresso di Bottari nel nostro Gruppo – ha dichiarato Marco Codognola, Amministratore Delegato Itelyum – proseguiamo con il potenziamento della divisione ambiente, consolidando la presenza nel Triveneto e, in particolare, nel nodo strategico di Verona. I clienti di questa nuova società potranno beneficiare dei servizi ambientali a 360 gradi per la gestione dei loro rifiuti industriali e delle loro esigenze ambientali. Il Gruppo continua a crescere inglobando eccellenze territoriali, che sotto la guida Itelyum, diventano protagoniste dell’economia circolare”. “La nostra azienda, nata nel dopoguerra – ha dichiarato Davide Bottari, Amministratore Delegato di Bottari Srl – si è evoluta negli anni fino a diventare leader sul territorio nella raccolta degli oli lubrificanti usati e delle emulsioni oleose. É parte integrante della filiera dell’eccellenza del Conou, fin dall’inizio dell’operatività del Consorzio avvenuta nel 1984. L’ingresso nel Gruppo Itelyum sancisce il conseguimento di un nuovo importante traguardo. La forza propulsiva di una realtà consolidata e in forte crescita come Itelyum, potenzierà ogni nostra risorsa, compresi i clienti e i fornitori, secondo una strategia della sostenibilità condivisa”.

Lazio, Rocca: bene Corte Conti su sanità, seguiremo le indicazioni

Lazio, Rocca: bene Corte Conti su sanità, seguiremo le indicazioniRoma, 25 lug. (askanews) – “Esprimo soddisfazione per il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul bilancio 2021 della Regione Lazio. Evitiamo tuttavia ogni trionfalismo. La situazione dei conti della regione resta preoccupante”. È il commento del presidente della regione Lazio Francesco Rocca, dopo la parifica dei conti della sanità relativi al 2021.

“Ringrazio il presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per il Lazio Roberto Benedetti e il procuratore regionale Pio Silvestri. Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro dell’assessore al bilancio Giancarlo Righini. L’amministrazione regionale leggerà attentamente le motivazioni della sentenza e recepirà ogni suggerimento che proverrà dal dispositivo emesso dai giudici contabili. Stiamo lavorando sodo per mettere in sicurezza il bilancio della regione Lazio, evitando di commettere gli errori compiuti in passato”.

Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24

Il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita dell’Italia: +1,1% nel 2023 e +0,9% nel ’24Roma, 25 lug. (askanews) – Migliorano le previsioni per l’economia italiana, malgrado il contesto di rallentamento in corso nell’area euro e nell’economia mondiale. il Fondo Monetario Internazionale nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, appena pubblicato, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo ha rivisto al rialzo la crescita dell’Italia di 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenrti stime di aprile portandola all’1,1% con la stima per il 2024 anch’essa aumentata di un decimo di punto allo 0,9%. Analoga revisione quest’anno, +1,0 punti percentuali, per la Spagna. Diversa la situzione della Tuttavia Germania che, a causa della debolezza della produzione manifatturiera e della contrazione economica registrata nel primo trimestre del 2023 ha visto le previsioni riviste al ribasso (0,2 punti percentuali) a -0,3%.

Il Fmi prevede che la crescita nell’area dell’euro diminuirà dal 3,5% nel 2022 allo 0,9% nel 2023, prima di salire all’1,5% nel 2024. La previsione è sostanzialmente invariata, ma con un cambiamento in composizione per il 2023. A livello globale gli economisti di Washington prevedono che la crescita scenderà da una stima del 3,5% nel 2022 al 3,0% sia nel 2023 che nel 2024. Mentre la previsione per il 2023 è leggermente superiore a quella prevista nel World Economic Outlook di aprile 2023 (WEO), rimane debole rispetto agli standard storici. L’aumento dei tassi ufficiali delle banche centrali per combattere l’inflazione continua a pesare sull’attività economica. L’inflazione globale dovrebbe scendere dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e 5,2% nel 2024. Si prevede che l’inflazione sottostante (core) diminuirà più gradualmente, mentre le previsioni sull’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.

Vino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenze

Vino, Frescobaldi (Uiv): peronospora non è rimedio a problema giacenzeMilano, 25 lug. (askanews) – “La peronospora non può essere il rimedio al problema delle giacenze, per il semplice fatto che una malattia non può risolvere una debolezza del sistema. Se quest’anno, e sottolineo se, dovessimo avere una produzione inferiore ai soliti 50 milioni di ettolitri sarà per effetto di un parassita che colpisce in modo lineare, sia le vigne buone che quelle meno buone. Il problema della sovrapproduzione è invece un aspetto che le politiche di settore dovrebbero affrontare con maggiore determinazione: a nostro avviso le vendemmie da 50 milioni di ettolitri sono oggi qualcosa di anacronistico per un Paese leader che dovrebbe concentrare la propria azione su obiettivi di crescita non volumica ma di posizionamento verso l’alto”. Lo ha dichiarato il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, commentando i primi dati della ricognizione attivata dall’Osservatorio vendemmiale di Assoenologi, Ismea e Uiv, da cui emerge il rischio di un calo della raccolta delle uve fino al 40% a causa della peronospora.

“La convinzione di Uiv è che, per controbilanciare un trend, che a fine luglio ci porterà probabilmente ad avere il maggior carico di stock in cantina degli ultimi 10 anni, serva una maggior razionalizzazione dell’offerta, basata su tassi consoni di vino rivendicato/imbottigliato, regole più stringenti su riclassificazioni e declassamenti, specializzazione dei distretti per vocazionalità” ha spiegato Frescobaldi, sottolineando che “oggi non ci si può più permettere di produrre vini senza nome e cognome, quelli generici, e di avere un terzo delle Dop-Igp che imbottiglia meno del 40% del proprio potenziale. Una complessità del sistema – ha concluso – che necessita di scelte radicali anche in chiave promozione, con il potenziamento delle azioni atte a valutare la reale efficacia delle attività svolte all’estero”.