Elezioni in Spagna, Popolari primo partito ma non c’è maggioranzaMilano, 24 lug. (askanews) – Le elezioni politiche in Spagna hanno consegnato al Partito Popolare il ruolo di prima forza del Paese, con 136 seggi al Parlamento. Il partito di destra Vox però ha subito un crollo fermandosi a 33 seggi. Numeri che, sommati, non consentono al leader popolare Alberto Núñez Feijóo di arrivare ai 176 seggi necessari per la maggioranza assoluta. La coalizione dui destra si fermerebbe a 169.
Il Partito Socialista del premier Pedro Sanchez ha conquistato 122 seggi, mentre Sumar ne ha ottenuti 31. Una coalizione di sinistra potrebbe quindi arrivare a 153 seggi. In questo scenario diventano decisivi i seggi conquistati dagli indipendentisti catalani, ma secondo gli analisti c’è il rischio di un ritorno alle urne.
Aeroporto Catania,Urso a Schifani: mio dovere far presenti ricaduteRoma, 23 lug. (askanews) – “Sinceramente non capisco la reazione del Presidente Schifani, cui mi lega un lungo e consolidato rapporto, essa sì davvero scomposta nei toni e nei modi, che evoca chissà quali vicende localistiche che non appartengono alle mie valutazioni. Io mi sono riferito esclusivamente alla programmazione infrastrutturale che spettava a Sac, proprio al fine di fare di Catania un Hub internazionale, e al controllo operativo di Enac. Non mi riferivo di certo alla gestione dell’emergenza, per la quale tutti gli organi preposti, locali e di governo, hanno fatto il massimo sforzo, che andrà anch’essa valutata quando saremo tornati nella normalità”. Lo afferma in una nota il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“E comunque – prosegue Urso – ho il dovere istituzionale di far presente quali siano le gravi ricadute, immediate e nel tempo, sul sistema produttivo siciliano che al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è rivolto con dichiarazioni pubbliche”. “Per quanto riguarda le tariffe da capogiro dei voli aerei – aggiunge il ministro -, proprio con il Presidente Schifani abbiamo condiviso alcune valutazioni cercando soluzioni nei limiti delle regole europee, così come con il Ministro Matteo Salvini, con cui stiamo programmando interventi di più ampio respiro. Anche in questo caso la competenza primaria è dell’Enac che solo da qualche ora, a fronte proprio dell’intervento diretto del Mimit, attraverso la rinnovata struttura del Garante dei prezzi, conferma la presenza di pratiche commerciali scorrette. Quindi massima collaborazione come sempre e nessuna vis polemica. Solo volontà di risolvere i problemi in modo strutturale come abbiamo dato ampia dimostrazione proprio in Sicilia sin dall’inizio della legislatura”.
Aeroporto Catania, Schifani: Urso alimenta sterili polemicheRoma, 23 lug. (askanews) – “A differenza dei ministri Crosetto e Salvini, che con grande senso delle istituzioni e spirito di servizio si sono subito adoperati per contribuire alla riapertura dell’aeroporto di Catania, dopo l’incendio che ha distrutto parte del terminal A dello scalo, c’è chi, come il Ministro Adolfo Urso, preferisce alimentare sterili polemiche adombrando dubbi su carenze infrastrutturali di un sistema aeroportuale che, ricordo al Ministro, sino alla vigilia dell’incidente individuava in Fontanarossa un significativo hub internazionale, sia sotto il profilo dei movimenti aerei e passeggeri, che sulla qualità dei servizi di terra”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“Come già avvenuto in occasione della riforma sulle Camere di commercio, ancora una volta il Ministro delle imprese e del Made in Italy – attacca Schifani -, interviene in modo scomposto, più a tutela di vicende localiste che nell’interesse dell’intero popolo siciliano”.
Spagna, exit poll: netta vittoria dei Popolari, con Vox avrebbero maggioranzaMilano, 23 lug. (askanews) – In Spagna il PP ottiene un’ampia vittoria e si avvicina alla maggioranza con Vox, secondo i primi exit poll. Alle 20 si sono chiuse le urne.
Secondo i sondaggi pubblicati alla chiusura delle urne, i Popolari avrebbero vinto nettamente le elezioni generali. Il sondaggio Sigma Dos per RTVE e le televisioni regionali dà ai Popolari il 34,2% dei voti, con un numero di deputati compreso tra 145 e 150. Si tratta di 5,3 punti di vantaggio sul PSOE, che rimarrebbe con il 28,9% dei voti e tra i 113 e i 118 deputati. Il sondaggio GAD3 per Telecinco, tuttavia, assegna al PP una vittoria ancora maggiore, dandogli il 35,5% dei voti, sette punti in più del partito di Pedro Sanchez. Secondo questi risultati, il PP di Alberto Nunez Feijo avrebbe 150 seggi, permettendo di raggiungere la maggioranza assoluta con Vox, che avrebbe 31 seggi. Per formare il governo serve la maggioranza assoluta alla camera bassa, ovvero 176 seggi. Il Psoe otterrebbe 112 seggi, mentre Sumar ne otterrebbe 27. ERC otterrebbe 8 seggi, Junts 7, Bildu 6, BNG 2.
Anche secondo un sondaggio di SocioMétrica per “El Espanol”, il leader del PP Alberto Núñez Feijóo sarebbe il vincitore delle elezioni in Spagna, ma con una forbice di numeri di seggi assegnati più bassi (134-140) rispetto ad altri sondaggi. In ogni caso con questi numeri servirebbe un accordo con Vox per raggiungere la maggioranza assoluta. Questo sondaggio colloca il PSOE come seconda forza più votata e gli assegna tra i 109 e i 115 seggi. Al terzo posto ci sarebbe Vox, con un minimo di 35 e un massimo di 39 seggi. Il partito di estrema destra in questo sondaggio è dato con un numero più alto di seggi. PP-Vox arriverebbero assieme a 172-177 seggi al Congresso dei Deputati. La maggioranza assoluta si raggiunge con 176 deputati. Sumar sarebbe la quarta forza più votata, ottenendo tra i 32 e i 35 seggi.
Meloni lancia “processo di Roma” per cooperazione e lotta ai trafficantiRoma, 23 lug. (askanews) – Giorgia Meloni lo ripete più volte: dalla Conferenza sullo sviluppo e le migrazioni che si è conclusa oggi alla Farnesina parte il “processo di Roma”. Non un intervento “spot” ma un percorso “ampio” e di “lungo periodo” per promuovere una cooperazione con i Paesi del Mediterraneo e dell’Africa per affrontare “alla radice” i problemi che spingono a migrare. Dalla Conferenza (a cui hanno partecipato una ventina di Paesi e una quindicina di organizzazioni internazionali) escono delle conclusioni condivise, che saranno inviate al segretario generale dell’Onu.
Concretamente il prossimo passo sarà la convocazione di una Conferenza dei donatori, per raccogliere risorse da far confluire in un fondo per lo sviluppo e in questo “la grande novità è che le nazioni che ricevono i finanziamenti devono essere anche quelle che decidono come spenderli”. Intanto gli Emirati arabi uniti hanno promesso investimenti per 100 milioni di euro, come ha annunciato il presidente emiratino Mohamed bin Zayed Al Nahyan che ha preso parte alla Conferenza, sottolineando che i fondi sono destinati “ai progetti di sviluppo nei Paesi colpiti dalla migrazione irregolare, comprese le iniziative di sostegno proposte nel Processo di Roma”. L’obiettivo generale è quello di instaurare un “dialogo tra pari” con una “piattaforma strategica e inclusiva, un lavoro pluriennale con una serie di obiettivi urgenti”. In questo processo “l’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista” e da “ponte” nel Mediterraneo “non solo per l’attenzione sul piano degli investimenti ma anche per l’approccio che ha saputo dimostrare, non predatorio, paritario, non paternalistico, che deve aiutare queste nazioni, accompagnarle, capire le difficoltà e intervenire”.
Atteggiamento ribadito anche dal padrone di casa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha auspicato che la Conferenza “avvii una nuova stagione”, che “non sia soltanto un incontro formale ma un momento di confronto che possa essere un punto di svolta in un’area così importante come il Mediterraneo allargato che vede coinvolti tanti paesi del Golfo ed europei, la Commissione europea e il Consiglio europeo”, ha aggiunto. Naturalmente l’obiettivo principale di Meloni è quello di contenere l’immigrazione illegale che “danneggia tutti”. Il ‘modello’, per lei, è quello italiano: “Per alcuni anni in Italia – ha sottolineato – abbiamo azzerato le quote di immigrazione legale perché erano coperte illegalmente. Non è solidale dire a tutti ‘entrate’ e non occuparci di queste persone. Immaginiamo quote più alte del passato e che vengano aumentate con chi ha fatto percorsi formativi concordati e con accordi bilaterali”. E questo metodo “conviene a tutti i Paesi europei”.
Certo, qualche perplessità la suscita un accordo come quello con il presidente tunisino Kais Saied (oggi tra i protagonisti a Roma) per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. Ma a chi le chiede se l’erogazione dei fondi a Tunisi possa essere legato al loro rispetto, Meloni si limita rispondere che “forse è una domanda che dovrebbe fare all’Unione europea visto che è un accordo firmato tra Ue e Tunisia”. Però, ribadisce, “la Tunisia è in estrema difficoltà e lasciarla al suo destino potrebbe avere conseguenze molto gravi”. E proprio Saied, che ha parlato all’inizio della Conferenza subito dopo Meloni, ha parlato di un fenomeno, quello del traffico di esseri umani e dello sfruttamento della migrazione, che è paragonabile a “una nuova forma di schiavitù” che Tunisi non vuole e non può tollerare e che ogni anno genera profitti per oltre 150 mld dollari all’anno che mettono a rischio la vita di 25 milioni di persone nel mondo”.
L’accordo con la Tunisia è stato preso come esempio da replicare anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Siamo a Roma con un obiettvo condiviso, vogliamo e possiamo fare di queste sfide un’opportunità, costruendo partenariati forti e duraturi” tenendo come modello “l’accordo con la Tunisia, un modello da emulare per il futuro con altri Paesi della regione” con “un approccio pragmatico su valori condivisi, interessi condivisi e soluzioni che siano adatte alle situazioni locali”, ha dichiarato. Dalle parole di Saied e dei rappresentanti della Libia, il premier del governo di unità nazionale Abdulhamid Dbeibah e il presidente del Consiglio nazionale Mohamed Al Menfi, è emerso con chiarezza che i Paesi di transito non intendono diventare destinazioni finali della migrazione e si attendono processi di collaborazione in cui si dialoghi alla pari e con un atteggiamento trasparente e giusto. “Il governo italiano ha dato priorità assoluta a questo dossier del contrasto a gruppi criminali legati alla migrazione clandestina”, ha detto il premier del governo di unità nazionale della Libia, ricordando che l’approccio delle autorità libiche si oppone “a ogni tentativo di stabilire questi immigrati nei Paesi di transito”, un’ipotesi che “va contro la nostra politica demografica, di sicurezza sociale e pace sociale”. “Dobbiamo avere un approccio giusto”, la questione migratoria “non deve riguardare solo il mare ma anche i Paesi di partenza, di transito e destinazione per trovare una soluzione equa”, inoltre, ha aggiunto Dbeibah, “la stabilità della Libia è nell’interesse del mondo intero e della regione”. Nella conferenza stampa finale, sollecitata dai giornalisti, Meloni è anche tornata a parlare della grazia a Patrick Zaki e del caso Regeni. Il primo “è un grande risultato che dimostra la percezione che si ha dell’Italia”, mentre la questione del ricercatore ucciso al Cairo “non è stata archiviata, continuo a occuparmene pur senza parlarne con voi”. Al centro delle domande anche l’incontro previsto alla Casa Bianca la prossima settimana con il presidente Joe Biden e il ‘nodo’ del memorandum sulla Via della Seta. “Il tema dei rapporti con la Cina si discute ampiamente in ambito G7 e potrà essere oggetto del confronto, non specificamente sulla via della Seta. A me la questione non è mai stata posta dal presidente degli Usa che ho incontrato più volte”, ha garantito Meloni.
Zaki: il mio impegno per i diritti umani continuaRoma, 23 lug. (askanews) – “Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso questo rilascio: autorità italiane, egiziane, Ong, società civile, le istituzioni accademiche, i vertici delle Stato italiano fino alla presidnete del Consiglio. Davvero sento un grande senso di reposanbilità nei confronti della mia famiglia e della mia comunità. Nonostante tutta la mia gratitudine io devo comunque sottolineare l’importanza del vostro lavoro per i diritti umani in Egitto”. Lo ha detto Patrick Zaki in conferenza stampa all’Università di Bologna.
“Oggi – ha proseuito Zaki – sono arrivato proprio in concomitanza del vertice sulle migrazioni e io sono un attivista dei diritti umani e la mia odissea deriva dal fatto che sono un ricercatore e un attivista, quindi questo potrebbe non essere la fine del mio travaglio, il mio impegno per i diritti umani continua. Io non do per scontata la mia libertà, non chiudo la porta rispetto al passato e sostengo tutti coloro che difendono i diritti umani in Egitto”.
Spirits, da Masaf regolamento per costituzione Consorzi tutela IGMilano, 23 lug. (askanews) – Il Masaf ha adottato il regolamento per la costituzione dei Consorzi di tutela delle bevande spiritose. Il provvedimento, relativo alle indicazioni geografiche, individua sulla base di un disciplinare ad hoc le modalità di costituzione dei Consorzi, chiamati a fornire assistenza tecnica e a garantire collaborazione per la tutela della IG da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni. Il ministero precisa poi che il Consorzio, che opera nell’interesse e nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo delle indicazioni, può agire in tutte le sedi giudiziarie e amministrative per la salvaguardia della IG e per la tutela degli interessi e dei diritti degli operatori.
“È dal 2016 che il settore aspettava questo provvedimento” ha spiegato il ministro Francesco Lollobrigida, sottolineando che con questo regolamento, dopo sette anni, gli operatori del comparto potranno procedere con la costituzione di Consorzi ad hoc per valorizzare questi prodotti di eccellenza e tutelare le IG”. Al ministro sono arrivati i ringraziamenti di Assodistil e Consorzio nazionale Grappa “per aver dato seguito all’impegno, preso in occasione di Vinitaly, di provvedere quanto prima alla firma del decreto, la cui importanza è fondamentale per la promozione e la tutela della grappa e dei distillati nel mondo”. “I distillatori di grappa sono felici per questo risultato che darà maggiore slancio al distillato di bandiera che merita la giusta visibilità sui mercati internazionali” ha dichiarato il presidente del Consorzio nazionale Grappa, Sebastiano Giovanni Caffo, aggiungendo che “il Consorzio è già pronto a raccogliere la sfida, rappresentando la maggior parte della produzione”.
“Questo non è un traguardo ma un importante punto di partenza indispensabile per costruire un nuovo percorso di successo” ha affermato il direttore di Assodistil, Sandro Cobror, spiegando che “fin dal 2016 la nostra associazione si è fatta portatrice dell’esigenza di dare ai Consorzi delle bevande spiritose le stesse funzioni assegnate ai Consorzi di Tutela dei vini e del settore agroalimentare”. “Siamo lieti – ha chiosato il presidente del Comitato Acquaviti di Assodistil, Casare Mazzetti – che l’attuale governo abbia dato attuazione a questo importante passo, e attendiamo di leggere il provvedimento per poter esprimere un giudizio più dettagliato”.
Ciclismo, Jordi Meeus vince a Parigi. Il Tour è di VingegaardRoma, 23 lug. (askanews) – E’ di Jordi Meeus l’ultima vittoria di tappa del Tour de France, la consueta passerella degli Champs Elysées. Nona vittoria in carriera, sicuramente la più prestigiosa, per il 25enne fiammingo della Bora Hansgrohe, che precede al photofinish il connazionale Philipsen. Terzo Dylan Groenewegen (Jayco AlUla) e appena fuori dal podio Mads Pedersen (Lidl Trek).
Ufficiali quindi le maglie: la gialla a Jonas Vingegaard (Jumbo Visma, vincitrice pure della classifica a squadre) con ben sette minuti e mezzo su Tadej Pogacar (UAE) che si accontenta della bianca per il secondo anno consecutivo; la verde a Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck). Quella a pois a Giulio Ciccone (Lidl Trek) che nella Grande Boucle del record negativo di partecipazioni italiane da quarant’anni a questa parte dà comunque motivo di esultare. Per questioni logistiche legate proprio alla manifestazione a cinque cerchi, il Tour del 2024 (che sarà partito peraltro dall’Italia) terminerà eccezionalmente a Nizza: l’appuntamento con la capitale francese è dunque per il 2025.
Golf, Chimenti: Nessuno come l’Italia nel Challenge 2023Roma, 23 lug. (askanews) – “Nessuno come l’Italia sul Challenge Tour 2023. Con quella di Francesco Laporta in Germania festeggiamo la quinta vittoria stagionale su questo circuito”. E’ la soddisfazione del presidente della Federgolf, Francesco Chimenti dopo la vittoria di Francesco Laporta in Germania.
“Solo il Sudafrica, che però ha ospitato quattro tornei durante l’anno, può vantare questi numeri e risultati – continua – Dopo la doppietta di Matteo Manassero e gli exploit di Andrea Pavan e Lorenzo Scalise, è arrivata la gemma di Laporta, un altro campione ritrovato. Straripanti, non c’è altro aggettivo per definire le performance degli azzurri sul Challenge Tour. Sono risultati importantissimi, che arrivano a -68 giorni dal via della Ryder Cup di Roma. Nel 2024, sul DP World Tour, il massimo circuito continentale, torneremo a schierare tutti i nostri migliori giocatori. E’ il frutto di un lavoro che parte da lontano e che, finalmente, sta dando i suoi risultati”.
Domani allerta meteo gialla in 6 regioni del NordRoma, 23 lug. (askanews) – Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso per domani un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse in sei regioni del Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo fa sapere lo stesso Dipartimento di Protezione Civile.
Un flusso instabile di origine atlantica – spiega una nota – tenderà nuovamente a interessare, dalla giornata di domani, le regioni settentrionali, a partire dai settori alpini occidentali, per poi estendersi a quelle orientali e alle aree pianeggianti, con temporali sparsi ma di forte intensità. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte (alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati) ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse. L’avviso prevede dal mattino di domani, lunedì 24 luglio, precipitazioni sparse a prevalente carattere temporalesco, localmente intense e persistenti, su Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, in estensione, dal pomeriggio, a Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 24 luglio, allerta gialla meteo-idro in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto, oltre che su parte di Lombardia e Piemonte.