Firenze, 4 apr. (askanews) – Bilancio molto positivo quello della stagione 2022/2023 del Teatro Aurora di Scandicci (Firenze). Un cartellone ricco, che da ottobre a marzo, secondo i dati diffusi dal direttore artistico Alessandro Calonaci, ha registrato 44mila presenze nei 99 eventi organizzati. Una stagione che prosegue e culminerà sabato 15 aprile con l’ultimo spettacolo del cartellone, ‘Stenterello’, della compagnia Mald’estro, il cui ricavato sarà devoluto alla Fondazione Il cuore si scioglie a sostegno del progetto ‘Casa Marta’.
L’attività del teatro è stata presentata in una conferenza stampa nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso. Per il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo l’occasione per sottolineare come “investire in cultura sia investire in libertà”. “È stata un’annata bella e importante quella del Teatro Aurora – ha proseguito il presidente Mazzeo – che assume un ruolo centrale in tutta l’area metropolitana fiorentina. La qualità degli eventi e della proposta teatrale è davvero importante. Ma è bello sapere che oltre alla cultura c’è anche la solidarietà”. Il consigliere regionale Fausto Merlotti ha sottolineato “l’importanza di questo teatro per il territorio grazie alle tante realtà associative coinvolte”. ”
Roma, 4 apr. (askanews) – Artem Uss, il figlio di un governatore russo, scomparso il mese scorso in Italia dopo essere stato arrestato e posto agli arresti domiciliari su richiesta degli Stati Uniti, ha annunciato oggi di essere tornato in Russia. “Sono in Russia! In quei giorni particolarmente tesi ho avuto al mio fianco persone forti e affidabili. Voglio ringraziarli”, ha detto all’agenzia di stampa Ria Novosti Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Alexander Uss.
Citato dalle agenzie di stampa russe, il governatorato di Krasnoyarsk ha confermato che Uss è tornato in Russia, senza specificare in quale città si trovasse o in quali circostanze fosse tornato. Artem Uss è ricercato negli Stati Uniti in relazione alla vendita illegale di tecnologia americana a compagnie di armi in Russia. È stato arrestato a ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa. In attesa di una decisione del tribunale sulla sua estradizione negli Stati Uniti, era agli arresti domiciliari, con un braccialetto elettronico. Alla fine di marzo, dopo che un tribunale italiano ha dato il via libera alla sua estradizione, è scomparso. Anche le autorità russe avevano inserito Uss nella lista dei ricercati, in un apparente tentativo di ottenere la sua estradizione in Russia per evitare quella negli Stati Uniti.
Citato oggi dalla Ria, Uss ha affermato di essere stato costretto a sfuggire agli arresti domiciliari in Italia a causa della decisione “politica” di estradarlo negli Stati Uniti, presa “sotto la pressione delle autorità americane”. “Mentre inizialmente facevo affidamento sulla sua imparzialità, il tribunale italiano ha mostrato un chiaro pregiudizio politico”, ha detto. In concreto, Uss è sospettato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a società produttrici di armi eludendo le sanzioni in vigore.
Milano, 4 apr. (askanews) – “La barzelletta sulla querelle stadio sta diventando ogni giorno più triste”. Così il consigliere comunale della Lega a Milano, Samuele Piscina, sul tema del nuovo stadio. A suo pare il sindaco, Giuseppe Sala, dà la “colpa alle squadre” per l’attuale situazione e se la prende “con i consiglieri del Pd per gli attacchi che sta ricevendo in merito alla mancata gestione della problematica stadio. Voglio ricordare al sindaco che l’opzione La Maura deriva dalla sua costante contrapposizione a dare il via libera sulla riqualificazione dell’area del Meazza” ha osservato.
“Mai una decisione è stata infatti presa dal sindaco che ha eccessivamente tergiversato, evidenziando tutte le sue paure e l’incapacità politica, cercando ogni scusa possibile per rimandare la discussione e spingendo di fatto il Milan a un nuovo progetto. Insomma, un chiaro esempio di schizofrenia da parte della sinistra milanese” ha aggiunto. “Il vero rischio è che il sindaco perda ancora tempo, facendo fuggire le squadre da Milano e creando così danni economici inenarrabili alla città, un buco di bilancio comunale di 9 milioni di euro annui di affitti mancati del Meazza a fronte di un impianto inutilizzabile e impossibile da riqualificare, una vera cattedrale nel deserto” ha proseguito. “Visto che Sala ha evidentemente creato un bel pasticcio e sta manifestando tutta la sua incapacità politica nella gestione di un progetto simile, ancora una volta rinnovo l’invito a nominare un commissario che sappia gestire in modo oggettivo la situazione”, ha concluso Piscina. “Il sindaco faccia quindi un passo indietro e conceda la responsabilità di trattare con le squadre a chi ha le capacità di farlo, senza paure elettorali o ricatti politici. È ridicolo, infatti, che il Sindaco chieda ai consiglieri PD di convincere il Milan a ripensare a ciò che è loro diritto realizzare. Un fantoccio gestirebbe meglio la situazione stadio rispetto a quanto stia facendo oggi l’amministrazione comunale”.
Milano, 4 apr. (askanews) – Il gruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia ha depositato stamani un disegno di legge scritto dall’intelligenza artificiale ChatGpt che si propone di regolare l’uso dello stesso chatbot. Si tratta di un’iniziativa provocatoria che accompagna la presentazione di un ulteriore testo, questo scritto dai consiglieri dem insieme al docente di ingegneria della Liuc Luca Mari, che ha tra gli obiettivi l’istituzione di un osservatorio regionale sull’uso di queste forme di intelligenza artificiale. I due provvedimenti saranno esaminati dal presidente della settima commissione, che sarà eletto nei prossimi giorni, il quale deciderà se calendarizzarli o meno. Secondo il Pd, che punta a aprire un dialogo sul tema anche con il Parlamento italiano e quello europeo, si tratta della prima iniziativa del genere in Italia.
“È una provocazione – ha chiarito il consigliere dem Samuele Astuti, promotore dell’iniziativa – che mira ad esempio a definire delle linee di indirizzo per l’uso dei chatbot da parte delle partecipate regionali, ma è solo un punto di partenza per stimolare un dibattito”. Il pdl scritto dai consiglieri riprende una proposta già presentata il 12 dicembre 2022 che aveva quattro obiettivi: rendere chiara la responsabilità dell’uso del chatbot, renderlo trasparente con l’indicazione di chiare fonti informative, tutelare la privacy, mantenere forte attenzione sul rischio di uno sbilanciamento verso contenuti discriminatori. “Una volta affrontati questi temi urgenti – ha aggiunto Astuti – partirà la discussione su rischi, per questo è importantissimo aprire rapidamente un dibattito”. Il capogruppo dem, Pierfrancesco Majorino, ha osservato che “non possiamo girarci da altra parte di fronte a salto d’epoca che ci vede coinvolti. È sacrosanto l’impegno a livello europeo, ma anche noi dobbiamo chiederci ad esempio quali siano i rischi e le opportunità. Io credo ci siano anche opportunità, il nostro non è neo luddismo, ma non si può lasciare che tutto scorra. Non è un aspetto della vita contemporanea che possiamo ignorare in una regione che si dice così attenta all’innovazione. Sta succedendo qualcosa che le nostre istituzioni non stanno affrontando con la dovuta attenzione”.
Alla presentazione ha partecipato il capodelegazione italiano dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Brando Benifei, che ha sottolineato come a livello Ue si stia lavorando a un regolamento, l’Ai Act, che ipotizza, ad esempio, il divieto dell’uso di questa tecnologia come polizia predittiva o per la sorveglianza biometrica negli spazi pubblici. “Si avrebbe altrimenti un controllo molto rischioso per una democrazia. Un altro esempio potrebbe essere l’uso per la selezionare di cv che fa capire l’importanza di non allenarlo con dati discriminatori. C’è bisogno di una certificazione” ha concluso Benifei auspicando l’adozione anche di regole regionali.
Roma, 4 apr. (askanews) – Sarà Alessandro Borghi il protagonista del nuovo incontro speciale dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello al Salone Internazionale del Libro di Torino. La conversazione con l’attore è nel programma del Salone domenica 21 maggio alle ore 16, in Sala Rossa, al Lingotto di Torino. Alessandro Borghi ha vinto il Premio David di Donatello come Miglior attore protagonista nel 2019 per l’interpretazione di Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, ed è candidato al Premio David di Donatello 2023 sempre come Miglior attore protagonista per “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti (ed. Einaudi).
Borghi si racconterà in un incontro esclusivo con il pubblico del Salone, ripercorrendo la sua intensa carriera a fianco dei più grandi autori del cinema italiano, dai tanti successi fino agli ultimi lavori, il film “Delta” di Michele Vannucci e la serie Netflix “Supersex”, dove interpreterà Rocco Siffredi. Un percorso scandito, nelle sue tappe più importanti, proprio dalle candidature ai Premi David, a partire dalla doppia nomination nell’edizione del 2016, come Miglior Attore protagonista per “Non essere cattivo” di Claudio Caligari e come Miglior Attore non protagonista per “Suburra” di Stefano Sollima. Altra doppia candidatura arriva nel 2018 come Miglior attore protagonista per “Napoli velata” di Ferzan Özpetek e come Miglior attore non protagonista per “Fortunata” di Sergio Castellitto, mentre nel 2020 è nuovamente nominato come Miglior attore protagonista per “Il primo re” di Matteo Rovere. L’evento prosegue la collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, presieduta da Piera Detassis, e il Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto da Nicola Lagioia, per raccontare le connessioni tra cinema e letteratura, tra immagini e scrittura nell’arte della narrazione. Il primo appuntamento, nel 2020, è stato con la lezione speciale di Saverio Costanzo, vincitore nel 2005 del David di Donatello come Miglior regista esordiente per “Private”, il secondo nel 2021 con Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello 2021 per la Miglior Regia e Miglior Film con “Volevo nascondermi”, il terzo nel 2022 con i Manetti Bros., vincitori del David di Donatello 2018 al Miglior Film per “Ammore e Malavita”.
Milano, 4 apr. (askanews) – La doppia anima dei Boombadash torna finalmente in gioco con il nuovo singolo “L’Unica cosa che vuoi”, fuori venerdì 7 aprile su tutte le piattaforme digitali per Soulmatical Music/Capitol Records Italy (Universal Music Italy).
Il brano riesce a esprimere al cento per cento il dualismo stilistico del gruppo salentino: da una parte il sound frizzante della cassa dritta, dall’altra un testo più cantautorale e riflessivo da immagazzinare e fotografare. Dopo i tocchi della chitarra in levare sulle note dell’intro e la prima strofa di Biggie chitarra-voce decisamente intimista, “L’Unica cosa che vuoi” prende forma e acquista energia – incontrando nella seconda le barre di Payà – a pari passo con l’intensità delle parole, esplodendo in una fortissima e impulsiva dichiarazione d’amore: per ogni tua foto venuta mossa, amami fino a spaccarmi le ossa, guardami come se fossi l’unica cosa che vuoi. Come l’incontro raccontato nel brano, l’impronta dei Boomdabash si riconferma multicolore, dolce come l’arsenico, ossimoro di sé stessa: unica. “L’Unica cosa che vuoi” è innanzitutto una canzone d’amore. È un brano che esprime e racconta la voglia di abbandonarsi completamente ai sentimenti, senza freni e senza limiti, lasciandosi travolgere.” – racconta Biggie – “In una società che costruisce lo stereotipo maschilista dell’uomo duro che non segue le proprie emozioni per non sembrare debole, il brano racconta la storia di un uomo che invece chiede di essere amato fino quasi a farsi male, fino a spaccarsi addirittura le ossa come appunto recita il ritornello. Dal punto di vista musicale per la prima volta i Boomdabash collaborano con JVLI, talentuoso produttore italo-francese che porta la band in un territorio musicale quasi mai esplorato. Bpm alti e cassa dritta per una love song fuori dagli schemi che oltre che emozionare fa anche ballare, muoversi e divertirsi.”
Il nuovo singolo esce dopo il successo di Heaven con gli Eiffel 65, pezzo di grande impatto che aveva inaugurato il capitolo dance di Biggie Bash (voce), Payà (voce), Dj Blazon e Mr. Ketra (beatmaker), una delle band italiane più apprezzate e acclamate della scena contemporanea con oltre 3 miliardi di stream totali, 30 dischi di platino e più di 650 milioni di views su YouTube.
Milano, 4 apr. (askanews) – Il comune di Milano taglia in media del 3,65% la tassa sui rifiuti rispetto al 2022. Una riduzione che fa seguito a quella di oltre il 4% registrata nel 2022. Lo sottolinea in una nota Palazzo Marino. Nel 2019 in città per la Tari la tariffa media per famiglia era di 225 euro, nel 2022 è stata di 212,74 euro e quest’anno sarà di 204 euro.
La delibera con le tariffe Tari 2023 e le relative agevolazioni è stata approvata oggi dalla commissione consiliare Bilancio di Palazzo Marino e passerà all’esame dell’Aula per l’approvazione, prevista per legge entro il 30 aprile. Il tributo coprirà la spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che si prevede ammonti quest’anno a 299milioni e 245mila euro, ovvero 2 milioni e 842mila euro in più dello scorso anno, quando il servizio di Amsa è costato 296 milioni e 402mila euro.
La riduzione che i cittadini registreranno sul bollettino del Comune è dovuta a una diversa ripartizione dei costi fra utenze domestiche e non domestiche. Una maggiore percentuale di rifiuti prodotti dalle attività commerciali aumenta la quota di gettito a carico delle imprese: il gettito che il Comune attende dai nuclei familiari per il 2023 è di 154 milioni di euro (contro i 158 milioni dello scorso anno), quello dalle attività è di 145 milioni (contro i 138 milioni dello scorso anno). Si confermano le agevolazioni fissate nel 2019, come il taglio del 25% della parte variabile della tariffa per le famiglie numerose o del 15% per gli over 75, lo sconto di 2 euro al metro quadro per i fiorai o del 25% per le onlus e le attività in zone precluse al traffico a causa di opere pubbliche. Palazzo Marino coprirà le riduzioni previste in delibera con 2 milioni e 242mila euro.
Milano, 4 apr. (askanews) – Sono 350mila le aziende della filiera dello smart building per un fatturato di 130 miliardi di euro. Una rete che coinvolge 35 settori e che dà lavoro a 626mila persone. E’ quanto emerge dalla prima mappatura del settore, pubblicata oggi da The European House – Ambrosetti.
Il moltiplicatore economico, che nel 2010 era pari a 2,59, è cresciuto dell’11% negli ultimi dieci anni, attestandosi a 2,87, a dimostrazione di una filiera dinamica, trainante e in solido sviluppo: per ogni 100 euro di investimento diretto nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente si attivano ulteriori 187 euro nella filiera collegata. Il moltiplicatore sull’occupazione associato alle attivita’ della filiera a livello nazionale è invece pari a 2,78: per ogni 100 posti di lavoro creati nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente, se ne attivano ulteriori 178 nella filiera collegata (157 a livello indiretto, 21 nell’indotto), per un totale di 278 occupati a tempo pieno.
“La filiera dell’Edificio Intelligente coinvolge 35 settori e 180 sotto-settori industriali, tra tecnologie, prodotti, software e servizi di supporto. In Italia questa filiera è capillare e diffusa lungo tutto il territorio nazionale, con il 31% delle aziende operanti nel Nord Ovest, il 21,7% nel Nord Est, il 23,7% e il 23,6% rispettivamente al Centro e al Sud e nelle Isole”, ha detto Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House Ambrosetti. “Il concetto di Edificio Intelligente dimostra di avere delle rilevanti ricadute a livello economico e occupazionale per il nostro Paese. A questo si aggiunge il ruolo trainante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa e l’Italia hanno fissato al 2030 e al 2050. Oggi – ha aggiunto – il parco edilizio residenziale italiano è responsabile del 28% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2 del Paese. Investire nel suo rinnovamento secondo criteri di sostenibilità di medio-lungo periodo degli interventi è una priorità strategica”, ha concluso.
New York, 4 apr. (askanews) – La crisi innescata dai recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank non è ancora finita e si ripercuoterà sull’economia per gli anni a venire, ha dichiarato martedì il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon nella sua lettera annuale agli azionisti.
L’amministratore delegato della più grande banca degli Stati Uniti delineando l’ampio danno che il crollo del sistema finanziario ha causato a tutte le banche, ha esortato i legislatori a riflettere attentamente prima di rispondere con una politica di regolamentazione. “Questi fallimenti non sono stati positivi per le banche di qualsiasi dimensione”, ha scritto Dimon, rispondendo alle provocazioni che vedevano le grandi banche uscire vincenti dal crollo delle piccole. “Qualsiasi crisi che danneggi la fiducia degli americani nelle loro banche danneggia tutte le banche”, ha spiegato Dimon, precisando che se “è vero che questa crisi bancaria ha ‘beneficiato’ le banche più grandi a causa dell’afflusso di depositi che hanno ricevuto da istituti più piccoli, l’idea che questo tracollo sia stato un bene, è assurda”.
Il Ceo ha continuato dicendo che le normative attuali potrebbero cullare le banche nell’autocompiacimento, mentre invece servono regolamentazioni non “istintive o politicamente motivate”. Per Dimon, “il dibattito non dovrebbe sempre riguardare più o meno regolamentazione, ma quale mix di regolamenti manterrà il sistema bancario americano il migliore del mondo”.
Roma, 4 apr. (askanews) – Il prezzo degli affitti in Italia ha registrato un incremento del 7% nel corso del primo trimestre dell’anno. Questo aumento porta il metro quadrato a 12,2 euro mensili, secondo l’ultimo report pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Considerando la variazione annuale, i prezzi sono aumentati dell’8,4% negli ultimi dodici mesi.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Nel primo trimestre di quest’anno lo stock residenziale in affitto in Italia è calato del 28,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, esasperando la cronica carenza di prodotto iniziata dalla seconda metà del 2021. Tutto questo mentre i continui rialzi dei tassi d’interesse e dell’inflazione hanno reso più difficoltoso l’acquisto della casa sovralimentando la domanda nel settore della locazione finendo per accentuare la crescita dei canoni a livello nazionale”. 68 capoluoghi italiani registrano prezzi di affitto più alti rispetto a un anno fa. Ad eccezione di Catania (-2,2%) e Venezia (-4,1%), aumenti in tutti i principali mercati, dalle variazioni deboli di Roma (0,2%) e Napoli (2,2%), a crescere con Milano (3,9%), Palermo (5,1%) e Torino (6,6%) fino ai rimbalzi superiori alla media del sette per cento, registrata in Italia nei mesi invernali, di Bologna (7,8%) e Firenze (10,8%). Oltre a Firenze incrementi di oltre il dieci per cento per Pesaro (17,1%), Catanzaro (16,7%), Ravenna (15,8%), Vibo Valentia (13,4%) e Modena (12,2%). Dall’altro lato, le diminuzioni maggiori si sono registrate a Bolzano (-7,2%), Campobasso (-6,5%) e Caserta (-6,1%).
Milano è la città più costosa per affittare una casa, con 21,8 euro/m2, seguita da Firenze (18,5 euro/m2) e Bologna (17 euro/m2). Venezia è al quarto posto (16,9 euro/m2), Roma al quinto (14,1 euro/m2), Napoli (12,3 euro/m2) al nono. Nella parte inferiore del ranking troviamo Caltanissetta (4,8 euro/m2), Vibo Valentia e Reggio Calabria (entrambe 5 euro/m2). In provincia la tendenza rialzista tocca l’80% delle aree, con una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione all’affitto breve per turismo o per lavoro. Così si spiegano le variazioni a rialzo di Lucca (35,2%) e Massa Carrara (29,2%), che guidano gli incrementi a doppia cifra di ben 14 aree dove l’offerta esigua gonfia le richieste dei proprietari.
All’opposto, Rimini (-29,6%) e Bolzano (-23,2%) guidano i ribassi di 22 province e legano le loro variazioni anomale all’oscillazione del prodotto turistico. Secondo il report, Lucca diventa la provincia con gli affitti più cari d’Italia, con i suoi 28,2 euro di richiesta mensile, davanti a Belluno (28 euro/m²) e Ravenna (26,9 euro/m²). Prezzi sopra alla media italiana per altre 15 province comprese tra i 21,3 euro al metro quadro di Grosseto e i 13,1 di Roma. All’opposto, le aree provinciali più economiche per l’affitto risultano essere Caltanissetta (5,1 euro/m2) e Avellino (5,2 euro/m²), quindi Alessandria, Benevento e Biella (5,5 euro/m² nei tre capoluoghi).
Il trend positivo delle quotazioni immobiliari investe quasi tutte le regioni italiane, fatta eccezione del Molise e Trentino-Alto Adige, dove i prezzi delle locazioni sono calati rispettivamente del 6,1% e del 3,6% nell’ultimo trimestre. I maggiori aumenti interessano Valle d’Aosta (18,2%), Toscana (18,1%) e Calabria (10,6%). A seguire, Emilia-Romagna (8,1%) e Veneto (7,6%) sono le altre regioni con variazioni superiori alla media del periodo. La Valle d’Aosta (17,5 euro/m²) è la regione con i canoni medi più elevati d’Italia, seguita da Toscana (16,4 euro/m2) (e) Lombardia (16,2 euro/m2). Valori superiori alla media nazionale anche per Emilia-Romagna (15,1 euro/m2), Trentino-Alto Adige (14,6 euro/m²) e Lazio (12,4 euro/m²). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 12,2 euro mensili, dagli 11,1 euro della Liguria, alle più convenienti Umbria (6,7 euro/m²) e Molise (6,1 euro euro/m²).