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Tag: Sanremo 2023

Sgarbi al Maxxi, il presidente Giuli: chiedo scusa ai dipendenti. Via il sessismo dai luoghi della cultura

Sgarbi al Maxxi, il presidente Giuli: chiedo scusa ai dipendenti. Via il sessismo dai luoghi della culturaRoma, 2 lug. (askanews) – “Mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni di Sangiuliano: il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugurazione dell’Estate al Maxxi”. Lo ha detto il presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, in una intervista al Tg1, prendendo le distanze da Vittorio Sgarbi.

“Non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa anche alle dipendenti e ai dipendenti del Maxxi con i quali fin dall’inizio ho condiviso questo disagio. Quindi sono scuse che il Maxxi fa a se stesso innanzitutto e a tutte le persone che si sono legittimamente sentite offese da una serata che nei presupposti doveva andare su un altro binario”, ha concluso Giuli.

Wimbledon, Berrettini: “A Wimbledon sono felice”

Wimbledon, Berrettini: “A Wimbledon sono felice”Roma, 2 lug. (askanews) – “Ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura…”. Il torneo più importante della sua carriera, nel momento più complicato della sua vita da atleta. Matteo Berrettini prepara Wimbledon 2023 con la consapevolezza delle difficoltà che lo accompagneranno fin dal match d’esordio: “Sicuramente sono stato meglio di così – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa come riporta Supertennis – , in passato sono arrivato alla vigilia di uno Slam con più fiducia e più set e match nelle gambe, sicuramente con sensazioni diverse”.

Le foto dei tennisti che hanno fatto la storia di questo torneo vestono tutte le pareti dell’All England Club, tra queste, quella che ci piace di più, ritrae lo sguardo emozionato di Matteo, finalista nel 2021: “In questi lunghi mesi di stop mi sono interrogato sulla cosa che amo fare di più e alla fine ho capito: è competere…. competere nei tornei più importanti, nei tornei più belli, quelli che mi danno maggiori emozioni. È per questo che sono qui nonostante io non sia al 100 % della condizione”. Gli infortuni che hanno caratterizzato la sua stagione gli hanno impedito di giocare i maggiori appuntamenti sul rosso e di mettere un solo match a referto sui prati verdi: “A Stoccarda non sono riuscito a divertirmi, non sono riuscito a performare – il riferimento è al primo turno disputato in Germania contro Sonego – . Sono tornato in campo dopo tanti mesi e volevo sentire di nuovo l’adrenalina… non l’ho fatto e mi è dispiaciuto”. Da Lorenzo a Lorenzo, Sonego sarà di nuovo sulla sua strada di Berrettini nel primo turno del torneo londinese: “Ovviamente giocare un derby non è mai semplice, in modo particolare con Lorenzo che considero il mio miglior amico sul tour. Ho tanta voglia di far bene e di vivere una partita come piace a me, che vinca o che perda. Purtroppo questi mesi mi hanno portato via molte emozioni e ho voglia di sentire l’adrenalina, la tensione, la paura… speriamo anche in una vittoria, certo, ma in questo momento non posso chiedere altro. Venire qui e dire ‘arriverò in fondo a Wimbledon’ sarebbe un errore, un obiettivo sbagliato in partenza. Adesso bisogna andare piano”.

In una edizione di Wimbledon caratterizzata da dubbi e punti interrogativi, Matteo Berrettini ha una sola grande certezza: non leggerà i commenti sui social. “Non li guardo più – spiega – e non solo per i commenti negativi ma anche per quelli positivi. Anche chi mi scrive cose positive poi alla frase successiva aggiunge ‘dai che quest’anno vinciamo Wimbledon’. E anche questo è sbagliato. Ho bisogno di proteggermi perché, anche se non ci pensi più di tanto, se una cosa ti viene ripetuta alla fine può entrare nella tua testa. Cerco di proteggermi e di concentrarmi su quello che mi ha fatto arrivare dove sono arrivato, vale a dire il lavoro duro, tenere la testa bassa, lottare e fidarmi del mio team, della mia famiglia e delle mie relazioni. Quella dei social è una realtà fittizia. E’ difficile gestire queste cose, lo faccio per stare meglio con me stesso”. E per ritrovare le emozioni perdute.

Disordini in Francia, l’attacco all’abitazione di un sindaco scuote il Paese

Disordini in Francia, l’attacco all’abitazione di un sindaco scuote il PaeseRoma, 2 lug. (askanews) – Continuano i disordini in Francia, dopo l’uccisione del giovane Nahel, ad un posto di blocco a Nanterre, e durante la quinta notte di violenze un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses. Un episodio che ha suscitato una forte reazione: per lunedì è stata convocata una manifestazione di sostegno davanti a tutti i municipi francesi.

“Sindaci e cittadini sono invitati domani a riunirsi davanti a tutti i municipi della Francia, che suoneranno le loro sirene, dopo l’attentato contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses”, ha annunciato oggi David Lisnard, il presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia (AMF), come riporta Le Figaro. “L’AMF ha deciso di invitare i sindaci e la popolazione a mobilitarsi”, e “domani alle 12:00 abbiamo deciso con tutti i sindaci di Francia di convocare una manifestazione nelle piazze dei municipi, suoneremo le sirene e continueremo il nostro lavoro quotidiano affinché torni l’ordine”, ha dichiarato David Lisnard sul canale televisivo francese TF1. In un comunicato L’AMF ha chiesto “una mobilitazione civica dei cittadini”, ricordando che i disordini prendono di mira con estrema violenza i simboli della Repubblica come municipi, scuole, biblioteche, polizia municipale.

Intanto il primo ministro Elisabeth Borne e il ministro dell’Interno Gérald Darmanin sono in visita a L’Haÿ-les-Roses, nella casa del sindaco Vincent Jeanbrun, vittima di un violento attacco questa notte, come riporta Le Figaro. I disordini in Francia, dopo l’uccisione del 17enne di origine algerina Nahel M., ad un posto di blocco a Nanterre, non si fermano e durante la quinta notte un episodio ha impresso una preoccupante svolta alle proteste: un’auto in fiamme è stata lanciata contro l’abitazione del sindaco di L’Haÿ-les-Roses. La premier francese Elisabeth Borne ha condannato “l’attacco intollerabile” nei confronti del sindaco di L’Haÿ-les-Roses, promettendo che “i responsabili saranno perseguiti con la massima fermezza”, esprimendo il suo sostegno al sindaco e alla sua famiglia “ancora sotto shock”.

La Procura locale ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha annunciato che “è stata aperta un’indagine per tentato omicidio” e che “sono stati mobilitati mezzi significativi della polizia giudiziaria”. “Gli autori di questi fatti risponderanno dei loro atti efferati”. Dall’entourage del sindaco Vincent Jeanbrun, Le Figaro ha appreso che l’amministratore si trovava in municipio a tarda notte, quando un gruppo di rivoltosi ha utilizzato un’auto ariete per sfondare il cancello della sua abitazione, dove si trovavano la moglie e i loro due figli di 5 e 7 anni. La donna, inseguita da alcuni manifestanti, si è anche ferita mentre fuggiva con i figli.

La destra ha condannato con forza l’attentato notturno. Gli ex candidati alla presidenza Eric Zemmour e Marine Le Pen hanno denunciato una nuova “svolta” nell’ondata di violenze che da martedì scuote la Francia. “Questi selvaggi hanno osato toccare la famiglia di un uomo che ha come unica colpa quella di essere sindaco e quindi di rappresentare la Francia”, ha commentato il presidente di Reconquest. “Non c’è più nessun limite alla violenza”, ha denunciato il presidente di Rassemblement national Jordan Bardella. Ma anche il prefetto prefetto di polizia di Parigi Laurent Nuñez ha ammesso – intervenendo su Bfm Tv – che è stato superato un limite, annunciando che il sindaco di L’Haÿ-les-Roses Vincent Jeanbrun riceverà una “protezione rafforzata”, dopo l’attacco alla sua casa di questa notte.

Sgarbi non si scusa: al Maxxi “goliardia”. Sangiuliano: turpiloquio e sessismo sono inammissibili

Sgarbi non si scusa: al Maxxi “goliardia”. Sangiuliano: turpiloquio e sessismo sono inammissibiliRoma, 2 lug. (askanews) – “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio, che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le Istituzioni. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Per me essere conservatori significa avere una sostanza, uno stile e anche un’estetica di comportamento”, lo ha dichiarato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha scritto una lettera al Presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, per chiedere spiegazioni su quanto accaduto.

“La libertà di manifestazione del pensiero deve essere sempre massima e garantita a tutti, ma trova il suo limite nel rispetto delle persone – aggiunge – Anche le forme dell’espressione non devono mai ledere la dignità altrui. Le istituzioni culturali, e so che Alessandro Giuli è d’accordo con me, devono essere aperte e plurali ma lontane da ogni forma di volgarità. Chi le rappresenta deve mantenere un rigore più alto di altri”. Dal canto suo Vittorio Sgarbi non sembra intenzionato a fare passi indietro riguardo al suo intervento all’inaugurazione dell’estate al Maxxi: “Se mi dimetto? Non scherziamo. Anzi rivendico tutto quello che ho fatto e detto. Se dovessi accettare il ricatto di alcuni dipendenti del Maxxi staremmo freschi”: ha detto il sottosegretario alla Cultura, intervistato dal Corriere della Sera. Sono però 43 su 49 i dipendenti che hanno firmato una lettera in cui si chiedono chiarimenti al presidente del Maxxi Alessandro Giuli: “E come mai se ne vengono fuori dieci giorni dopo? Questa serata c’è stata dieci giorni fa: io rispondevo semplicemente ad alcune domande di Morgan, che conduceva la serata. Quindi le spiego dove sta realmente il motivo di tutto questo casino: siccome Giuli è di destra, questi signori radical chic ne hanno approfittato per strumentalizzare questa vicenda”. Però lei ha detto parolacce a profusione. Non si sente di chiedere scusa? “E a chi? Era uno spettacolo. C’era goliardia: ho fatto Amarcord, Amici miei… Allora censuriamo anche Mozart, Lorenzo Da Ponte, Lucio Battisti, Franco Califano… Anche alcune delle loro rispettive opere e canzoni sono piene di riferimenti sessuali e altro”. E ai partiti di opposizione che chiedono dimissioni, la reazione – in sintesi – non è delle più soft: “Si fot… pure loro”.

Resta da vedere se la netta presa di posizione del ministro sortisca qualche effetto sulla posizione del sottosegretario. Intanto, i 44 dipendenti del MAXXI “non ci stanno a veder strumentalizzato quello che era solo un passaggio nel dialogo interno tra Governance della Fondazione e una parte del personale e rendono nota la lettera del 28 giugno con cui già ribadivano la loro stima nella presidenza”, come si legge in un comunicato della stessa Fondazione. Ed ecco il testo della lettera: “Gentile Presidente, In aggiunta a quanto espresso nella nota del 22.06 relativamente alla serata inaugurale di Estate al MAXXI, ci teniamo a precisare che in nessun modo le nostre parole erano intese come atto di sfiducia nei confronti della Presidenza della Fondazione, piuttosto erano volte a consolidare il dialogo costruttivo e aperto. Nel rinnovarle la piena fiducia, cogliamo l’occasione per ringraziarla del confronto e del tempo che ci ha dedicato”.

Basilicata, richiesta Area Sud Regione e Maratea a Patrimonio Unesco

Basilicata, richiesta Area Sud Regione e Maratea a Patrimonio UnescoRoma, 2 lug. (askanews) – Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e il Gal, la Cittadella del Sapere, il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, hanno chiesto il riconoscimento del titolo di Patrimonio dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea.

Per questo hanno chiesto il sostegno del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: entrambi i Presidenti hanno offerto il proprio sostegno. Non a caso sono state coinvolte due Regioni collocate, l’una nel Sud Italia e l’altra nel Nord Italia, proprio perché si è voluto creare un legame solidale tra il Nord e il Sud della nazione italiana, spesso trascurato in quanto non ancora risolta l’atavica questione meridionale, che divide l’Italia in due. Tale connubio solidale potrà dar vita ad un percorso nuovo ed innovativo teso all’unificazione di territori italiani, che il corso della storia ha tenuto distanti, ciascuno chiuso nella propria cultura sociale, politica ed economica: chiusura e distanza che ha svantaggiato economicamente il Sud Italia. Per promuovere una nuova cultura della nazione, che inglobi e non divida, considerata, altresì, l’avvento di una nuova forma di economia, definita green, in quanto pone al centro il rispetto della natura e del creato per evitare che venga danneggiato, in modo irreversibile, l’ecosistema, Biagio Maimone e il Gal hanno voluto coinvolgere la Regione Lombardia in tale nuova avventura nell’ambito dello sviluppo “verde”, in quanto la Lombardia è la Regione italiana più aperta all’innovazione e al cambiamento.

In tale ottica hanno rivolto anche al Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, un messaggio finalizzato a sostenere la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Umanità. Il messaggio del Ministro Casellati darà certamente maggior vigore alla richiesta formulata da Biagio Maimone e dal Gal all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, affinché più facilmente possa avviarsi l’iter finalizzato all’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all’iter dell’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Biagio Maimone, promotore della richiesta e ideatore del sito www.progettodivitasud.it per il rilancio del Mezzogiorno pone all’attenzione del Ministro Casellati la necessità di unire le forze perché possa realizzarsi l’emancipazione del Mezzogiorno d’Italia, i cui beni naturali costituiscono risorse rilevanti per l’intera economia italiana e la sfida concreta alla crisi climatica. Il Nord Italia e il Sud Italia dovranno finalmente tendersi la mano, cooperando per lo sviluppo, in possesso di diversità che rappresentano un valore aggiunto, volano di progresso e sviluppo socio-economico.

L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni. Sostenere la Basilicata per il Ministro Casellati non significa escludere altre Regioni del Sud, ma incamminarsi su una traiettoria che riscatti, man mano, tutte le Regioni del Sud Italia dall’obsolescenza da cui sono avvolte. Non vi è dubbio che la Regione Basilicata fa vivere la cosiddetta “economia verde”, o più propriamente economia ecologica, che, oltre ad essere diventata una necessità inderogabile per la salvaguardia dell’ecosistema e, conseguentemente, del pianeta, nonché degli esseri viventi che lo popolano, tra cui l’essere umano, può essere considerata fonte di opportunità concrete per lo sviluppo umano. L’economia verde, che si prende cura della salute del creato e delle sue creature, si fonda, pertanto, su un concetto nuovo ed innovativo di economia che, proprio in virtù delle sue finalità, riverserà nel contesto economico quei valori profondi che la porranno al servizio dell’umanità. “Per noi che prediligiamo definire l’universo creato e creature chi in esso vive, animati certamente da una speranza di carattere sociale, ma anche di carattere spirituale, la Natura è un bene non solo materiale, da difendere per i suoi benefici materiali, ma anche un bene che manifesta lo splendore della creazione e delle sue manifestazioni, che sono espressione autentica di armonia, esempio di quell’armonia che occorre riversare nella relazione umana tra i singoli, tra i territori e tra gli Stati. L’umanizzazione dei processi produttivi è l’obiettivo fondamentale della nuova economia, che è e sarà l’economia verde, il cui intento è di porre al centro l’ambiente, il cosmo e le sue leggi, nonché gli esseri viventi e l’uomo che da ‘oggetto’ dovrà trasformarsi in ‘soggetto’. Infatti, considerate le finalità da perseguire, non potrà non sovvertirsi la relazione tra l’uomo e l’economia”, ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha aggiunto: “E non è escluso che l’economia green darà impulso alla nascita di nuove fonti economiche non inquinanti, non deleterie all’equilibrio uomo-natura. Non è escluso, altresì, che tali nuove fonti economiche possano determinare un’economia includente e, conseguentemente, realizzare i presupposti perché viva l’equità sociale, la solidarietà, l’altruismo e il benessere collettivo, ancor più fortificati dal sentimento di amore e rispetto per l’universo e per le sue inderogabili leggi. Per tale motivo l’Area Sud della Basilicata può diventare un modello di economia anche per le altre regioni italiane ed è per tale motivazione che chiediamo alle Istituzioni di voler partecipare al processo di inclusione e valorizzazione di tale Regione, la cui cultura è foriera di sviluppo sostenibile, che è lo sviluppo da realizzare per le generazioni attuali e per le generazioni del futuro”.

Zelensky: i russi sono pronti a far esplodere Zaporizhzhia. Respinto attacco aereo su Kiev

Zelensky: i russi sono pronti a far esplodere Zaporizhzhia. Respinto attacco aereo su KievRoma, 2 lug. (askanews) – Esiste un “serio rischio” che la Russia possa provocare un’esplosione controllata nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, in grado potenzialmente di rilasciare delle radiazioni: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Zelensky, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, ha citato come fonte l’intelligence ucraina e ha chiesto alla comunità internazionale di prestare maggiore attenzione a quanto accade nell’impianto nucleare, occupato dalle forze russe. Intanto, la difesa antiaerea ucraina ha “distrutto tutti gli obbiettivi nemici nello spazio aereo” di Kiev: lo hanno reso noto le autorità locali. Poco prima era risuonato allarme aereo nella capitale e in diversi oblast del Paese. Secondo quanto reso noto dall’aeronautica militare ucraina, l’attacco è stato condotto con otto droni di fabbricazione iraniana e tre missili da crociera, tutti abbattuti.

Spazio, partita con successo missione Euclid. Importante ruolo Italia

Spazio, partita con successo missione Euclid. Importante ruolo ItaliaRoma, 2 lug. (askanews) – Lanciato con successo il satellite che misurerà gli spettri di milioni di galassie e studierà la materia e l’energia oscura. Determinante il contributo del nostro Paese attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Euclid è un programma scientifico dell’ESA, uno dei più ambiziosi nel quale l’Italia, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), gioca un ruolo da protagonista. Il satellite Euclid ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il VIS (VISible Instrument) e il NISP (Near Infrared Spectrometer Photometer), che avranno l’obiettivo principale di osservare il cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini con altissima risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie. Lo scopo scientifico di Euclid è comprendere dettagliatamente la natura della materia oscura e dell’energia oscura, uno dei temi di maggiore interesse nell’astrofisica moderna in quanto queste due componenti, misteriose e invisibili, costituiscono il 95% della composizione dell’universo. La missione raggiungerà questo obiettivo attraverso l’osservazione e lo studio di due fenomeni cosmologici diversi e indipendenti: il lensing gravitazionale debole, cioè l’apparente distorsione dell’immagine delle galassie dovuta alla distribuzione non omogenea della materia oscura lungo la linea di vista, e le oscillazioni acustiche della materia visibile (detta barionica) e il clustering delle galassie. Questo studio combinato porrà vincoli sull’equazione che descrive le proprietà dell’energia oscura, potendo permettere di capire se, ad esempio, questa evolva con l’espansione cosmica o sia necessario considerare modifiche alla teoria della Relatività generale di Einstein. Euclid, che ha una massa di circa 2100 chilogrammi, è stato lanciato oggi dalla piattaforma numero 40 della base di Cape Canaveral Space Force Station con un vettore Falcon 9 e sarà posizionato, nelle prossime settimane, i in orbita attorno al punto lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio gravitazionale del sistema Sole-Terra, a 1,5 milioni di km dal nostro pianeta.

“Oggi è un altro importante giorno per lo spazio italiano sia sotto l’aspetto scientifico sia industriale. Il lancio di Euclid”, sottolinea Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana “aprirà nuove strade alla comprensione di noi e dell’Universo che ci circonda. Missioni di questo calibro sono la conferma del ruolo che gioca la ricerca scientifica nello sviluppo della conoscenza e della crescita a tutto tondo. Un importante programma nel quale l’ASI ha coordinato un notevole insieme di realtà nazionali, un lavoro che ci permette di metterle a disposizione di un ambizioso progetto europeo il patrimonio di saper fare e che fa salire il nostro Paese sul palco dei protagonisti. Euclid, che ha visto la collaborazione di oltre 200 fra scienziati e ricercatori italiani, rappresenta una eccellenza che rende lustro alla filiera spaziale italiana”. L’ASI, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ha guidato il team industriale che ha progettato e realizzato i contributi agli strumenti, formato da un’Associazione Temporanea d’Imprese con OHB Italia mandataria, SAB Aerospace e Temis mandanti mentre la leadership per la realizzazione della piattaforma è stata affidata da ESA a Thales Alenia Space Italia del gruppo Leonardo.

“Con il lancio di Euclid si inaugura una nuova era per la cosmologia”, commenta Marco Tavani, presidente INAF. “È sconcertante pensare come il 95 per cento dell’Universo continui a sfuggirci, nonostante gli enormi balzi nella comprensione del cosmo realizzati negli ultimi decenni. Cos’è la misteriosa materia oscura, che tiene insieme le strutture cosmiche e supera di circa cinque volte quella visibile? E l’energia oscura, ancor più elusiva, che guida l’attuale espansione accelerata del cosmo? Sono questi gli affascinanti interrogativi che affronterà Euclid, un’incredibile missione spaziale europea, di cui l’Italia è tra i maggiori partecipanti. Al nostro Paese fa capo infatti circa un quarto di tutto l’impegno necessario per realizzare e far funzionare il satellite, nonché per sfruttare i risultati scientifici della missione. L’Istituto Nazionale di Astrofisica ha il prestigioso e delicato compito di guidare l’intero Science Ground Segment, che coordina l’elaborazione e l’analisi dell’immensa mole di dati raccolti dalla sonda, una volta inviati a terra. Ha inoltre progettato il software per i due strumenti di bordo, il cervello scientifico della missione, e gestirà, una volta in volo, le operazioni di uno di essi, lo spettrografo per il vicino infrarosso NISP”.

Papa Francesco: il cristiano non crede a superstizioni, magia, carte e oroscopi

Papa Francesco: il cristiano non crede a superstizioni, magia, carte e oroscopiRoma, 2 lug. (askanews) – “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili”: il Papa mette in guardia da magia e astrologia, durante la recita dell’Angelus in piazza San Pietro. “Tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani, per favore…”, ha aggiunto il Papa prendendo spunto dal Vangelo di oggi (“Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta”), Francesco sottolinea: “Ma chi è il profeta? C’è chi lo immagina come una sorta di mago che predice il futuro; questa è un’idea superstiziosa”.

“Altri dipingono il profeta solo come un personaggio del passato – prosegue il Papa – esistito prima di Cristo per preannunciarne la venuta. Eppure Gesù stesso oggi parla del bisogno di accogliere i profeti; dunque essi esistono ancora, ma chi sono? Profeta, fratelli e sorelle, è ciascuno di noi: infatti, con il Battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia. Profeta – sottolinea il Pontefice – è colui che, in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente sotto l’azione dello Spirito Santo, a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi”. “In altre parole, è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni. Quindi tutti siamo profeti, testimoni di Gesù – conclude Bergoglio – perché ‘la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale’”.

Mattarella ricorda le vittime della Battaglia del “Pastificio”: rispetto e ammirazione

Mattarella ricorda le vittime della Battaglia del “Pastificio”: rispetto e ammirazioneRoma, 2 lug. (askanews) – “Nella ricorrenza del trentesimo anniversario della Battaglia del ‘Pastificio’, rivolgo un deferente pensiero alla memoria dei tre soldati italiani, parte di un contingente delle Nazioni Unite, che persero la vita in terra somala, per contribuire a ripristinare la pace in un Paese stremato da anni di guerra civile, di carestia e di pestilenze”: così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando il tragico scontro a fuoco verificatosi a Mogadiscio tra le truppe italiane e le milizie somale (noto anche come la battaglia del checkpoint Pasta).

“In quel 2 luglio 1993, nel corso di una operazione di ricerca di armi nascoste da miliziani, soldati di leva operarono fianco a fianco con le forze speciali in un ambiente complesso e ostile, affrontando un soverchiante avversario con grande coraggio, meritando la concessione di quattro Medaglie d’Oro al Valor Militare per meriti individuali. Nelle ore dei combattimenti si susseguirono innumerevoli atti di eroismo frutto di un alto senso dell’onore militare e del dovere, segnando una pagina di grande significato per il nostro Paese e l’intera Comunità internazionale. Agli uomini impegnati nell’operazione la Repubblica guarda con ammirazione e rispetto e il loro atto eroico rimane esempio per tutti coloro che servono in armi l’Italia. Con questi sentimenti, il Paese si stringe oggi ai familiari dei caduti e dei feriti con riconoscenza”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha ricordato la battaglia: “Sono trascorsi trent’anni dalla tragica battaglia del ‘Checkpoint Pasta’ a Mogadiscio. Il 2 luglio 1993, miliziani somali attaccarono una colonna del contingente nazionale italiano impegnato nella missione condotta sotto egida ONU per garantire l’arrivo degli aiuti umanitari al popolo della Somalia, ridotto alla fame e alla sofferenza dalla lotta di potere tra fazioni tribali. Tre giovani e valorosi militari italiani – il Sottotenente Andrea Millevoi, il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi e il Caporale Pasquale Baccaro – caddero vittime dell’attacco. Altri trentadue rimasero feriti, alcuni dei quali anche molto gravemente. Uno di loro, il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, perse l’uso delle gambe ma in questi anni non ha mai fatto venire meno il suo impegno per mantenere vivo il ricordo di quello che è successo e dei suoi commilitoni. Nel trentennale di quel tragico evento il Governo onora la memoria dei caduti e si stringe con affetto ai loro famigliari e ai loro cari. Oggi ribadiamo il nostro ringraziamento per tutti i militari che servono la Patria e le Istituzioni e tengono alto il Tricolore nel mondo, mettendo anche a rischio la propria vita nell’assolvimento del dovere e per contribuire a portare pace, sicurezza e stabilità negli scenari più complessi”.

Disordini in Francia, notte più calma: 719 arresti

Disordini in Francia, notte più calma: 719 arrestiRoma, 2 lug. (askanews) – È di 719 arresti il bilancio della quinta notte di violenze e disordini in Francia in seguito alla morte del giovane Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre.

Il ministro degli Interni francese, Gérald Darmanin, ha definito quella appena trascorsa “una notte più calma grazie all’azione delle forze dell’ordine”, anche se non sono certo mancati gli incidenti. Il bilancio – ancora provvisorio – elenca inoltre 45 feriti fra poliziotti e gendarmi, 577 veicoli e 74 edifici danneggiati, mentre 871 incendi sono stati appiccati per le strade.

Vincent Jeanbrun, sindaco della località di L’Haÿ-les-Roses, ha reso noto sul uso profilo di Twitter che un’automobile in fiamme è stata lanciata contro la sua abitazione,mentre a Brest una concessionaria automobilistica è stata data alle fiamme. Ma le violenze si sono contagiate anche alla vicina Svizzera: secondo i media elvetici incidenti e saccheggi si sono verificati nella notte anche a Losanna, dove sono state infrante numerose vetrine.