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Tag: Sanremo 2023

Manovra, Sbarra: bene l’incontro con Meloni, accolte molte nostre richieste

Manovra, Sbarra: bene l’incontro con Meloni, accolte molte nostre richiesteRoma, 11 nov. (askanews) – La Cisl ritiene l’incontro a Palazzo Chigi sulla manovra “importante” e ha espresso “generale apprezzamento” per i contenuti della legge di bilancio che “accoglie molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato”. E’ quanto ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nell’incontro con il Governo.


“Non mancano aspetti da migliorare nell’iter parlamentare – ha detto – tuttavia, in particolare sul fronte del sostegno a redditi, lavoro, pensionati e famiglie si danno risposte convincenti, in linea con le rivendicazioni della Cisl. Misure che orientano oltre i due terzi della cubatura finanziaria del provvedimento. Tra gli obiettivi raggiunti evidenziamo la conferma dell’accorpamento degli scagioni Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro, che da solo garantirà un aumento fino a 1.200 euro annui sulle buste paga di oltre 14 milioni di lavoratori. Due misure che da sole cubano 17,5 miliardi sui 30 della manovra. Di assoluta importanza il fatto che la defiscalizzazione sui salari di produttività ed il welfare contrattuale sia resa stabile per tre anni, così come il consolidamento e l’ampliamento della detassazione sui fringe benefit a favore dei lavoratori”. A livello contrattuale “conquistiamo inoltre 5,5 miliardi per il rinnovo dei settori pubblici nel triennio ’25-’27, con l’impegno di accantonare risorse anche per il ciclo successivo 2028/2030 – ha proseguito – rispondono a nostre precise richieste anche lo sblocco della piena indicizzazione delle pensioni, le misure che rafforzano il sostegno della famiglia e i congedi parentali, gli incentivi riconosciuti per le assunzioni di lavoratrici madri. Significativo il sostegno triennale all’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Mezzogiorno ed il finanziamento di 1,6 miliardi a valere sul credito di imposta nella zona economica speciale unica”.

Vino, Consorzio del Sannio vara progetto “Sannio sustainability”

Vino, Consorzio del Sannio vara progetto “Sannio sustainability”Milano, 11 nov. (askanews) – Il Sannio Consorzio Tutela Vini vara “Sannio sustainability” un nuovo progetto di ricerca e sviluppo “che aspira a creare un modello di sviluppo territoriale che sia replicabile, mettendo al centro la sostenibilità come strumento per preservare le risorse del Sannio e stimolare nuove opportunità economiche”. Il progetto servirà anche a rispondere ai requisiti dei nuovi Disciplinari, in fase di modifica, che includono la possibilità di rivendicare e certificare a Dop e Igp, soltanto le produzioni che rispondano ai requisiti della produzione integrata (SQNPI) e/o certificazione di sostenibilità.


Lo ha annunciato lo stesso ente consortile, spiegando che “Sannio sustainability” nasce in considerazione del fatto che gli impatti delle attività agricole vanno oltre i confini dei campi coltivati, poiché riguardano il benessere dei lavoratori e la salute dei consumatori, il coinvolgimento delle comunità locali, la valorizzazione del territorio circostante e la conservazione delle risorse naturali. Per questo il programma comprenderà un Disciplinare “composto da requisiti minimi che uniscono aspetti che vanno dalla misurazione della ‘water footprint’ e della ‘carbon footprint’, al controllo del peso della bottiglia, dalla conservazione della biodiversità floristica e faunistica alla valorizzazione del capitale umano e territoriale, dal risparmio energetico alla salute dei consumatori”. Fra gli obiettivi rientrano anche lo sviluppo e l’implemento di un Sistema per la sostenibilità del Sannio “in conformità agli standard più virtuosi, con l’intento di giungere alla sostenibilità di Denominazione (almeno il 40% dei vigneti rivendicati) e di creare le condizioni per le aziende favorendo una successiva certificazione di processo e di prodotto”. Il tutto “per sperimentare la fattiva realizzazione della sostenibilità di Denominazione, creare un modello di sistema per il Consorzio Sannio e per le aziende e realizzare degli strumenti operativi per il funzionamento del sistema”. Due le strategie impiegate: la prima, attraverso un progetto pilota con cinque aziende finanziato dall’ente, e la seconda, con il trasferimento degli output del progetto alla base produttiva, sempre con il Consorzio a coordinare e supportare le aziende nel percorso di sostenibilità e nella comunicazione del bilancio di sostenibilità.


I risultati attesi vanno dalla riduzione dell’impatto ambientale grazie all’adozione di pratiche agricole ecocompatibili e tecnologie verdi, alla crescita dell’economia locale” con un aumento della redditività delle attività agricole con benefici per l’intera comunità del Sannio”. A questi si aggiungono “la creazione di posti di lavoro per i giovani e l’incremento della consapevolezza ambientale e l’aumento del turismo con pacchetti e percorsi di turismo esperienziale che rispettino i principi della sostenibilità”.

Copa Cogeca a Ue: pronti a scendere in piazza contro Mercosur

Copa Cogeca a Ue: pronti a scendere in piazza contro MercosurRoma, 11 nov. (askanews) – Gli agricoltori europei sono pronti a scendere nuovamente in piazza se verrà firmato un accordo con i paesi del Mercosur che non preveda “un impegno obbligatorio sufficiente da parte dei paesi Mercosur su standard legati al benessere degli animali, all’uso di medicinali nella produzione animale, al clima, al trattamento chimico e ad altri standard ambientali”. Lo si legge in due lettere aperte su una politica commerciale coerente, firmate dai presidenti di Copa e Cogeca, Massimiliano Giansanti e Lennart Nilsson, insieme oltre 50 organizzazioni aderenti che rappresentano 27 Stati membri dell’UE. Le lettere sono indirizzate al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio dell’Unione europea e in copia a tutti i Capi di Stato dell’UE e ai ministri dell’agricoltura dell’Unione europea.


L’agricoltura è un settore strategico e vitale per il futuro dell’Europa, oggi sottoposto a diverse sfide “economiche, climatiche e sociali, come l’instabilità geopolitica, gli eventi meteorologici estremi, la concorrenza sleale, i costi di produzione più elevati, la mancanza di una retribuzione equa e gli oneri amministrativi”. Anche per questo, scrivono, “è importante non accettare un accordo con il Mercosur che ignori le preoccupazioni chiave degli agricoltori sulla divergenza degli standard di produzione e sugli effetti cumulativi sui settori sensibili. Gli agricoltori e le cooperative agricole europee non appoggeranno mai un accordo commerciale sbilanciato e dannoso per l’ambiente”. “Gli agricoltori europei e le loro cooperative comprendono la necessità di amici e alleanze in questi tempi difficili internazionali. Tuttavia, a nostro avviso, un accordo che metta a repentaglio un settore strategico come l’agricoltura europea non ha senso”, si legge. Per i presidenti di Copa e Cogeca, il Mercosur di per sé, “con o senza uno strumento di sostenibilità aggiuntivo, è una zona no-go per gli agricoltori europei, a causa delle importanti differenze in termini di competitività per alcuni settori. Pertanto, un accordo senza un impegno obbligatorio sufficiente da parte dei paesi Mercosur su standard legati al benessere degli animali, all’uso di medicinali nella produzione animale, al clima, al trattamento chimico e ad altri standard ambientali potrebbe far scendere di nuovo in piazza gli agricoltori europei”.


“L’agricoltura – scrivono i presidenti di Copa e Cogeca – non deve essere usata come merce di scambio negli accordi commerciali. Nel caso delle attuali controversie commerciali in corso con la Cina, i nostri settori hanno impiegato decenni per stabilire la loro presenza sul mercato cinese. Dopo tutti gli sforzi compiuti, ora sono vittime del loro successo. Pertanto, esortiamo la Commissione a fare del suo meglio per sollevare questo ingiustificato fardello dai produttori”. “Nel contesto attuale – si legge ancora – è anche impossibile non prendere in considerazione gli sforzi che i nostri produttori dovrannoper far progredire ulteriormente le nostre relazioni commerciali con l’Ucraina. Questo è un aspetto particolarmente critico da tenere in considerazione poiché la maggior parte degli stessi settori sensibili interessati sono quelli per cui apriremo i nostri mercati ai paesi del Mercosur. Oggi, come membri del Copa e della Cogeca, sottolineiamo l’urgente necessità di affrontare le preoccupazioni sollevate dalle migliaia di agricoltori che sono scesi in piazza negli ultimi mesi”.

Cia: da robotica a tree climbing, agricoltura vuole più ricerca

Cia: da robotica a tree climbing, agricoltura vuole più ricercaRoma, 11 nov. (askanews) – Robotica e applicativi 4.0, intelligenza artificiale e tree climbing, il futuro prossimo al servizio dell’agricoltura, per combattere le fitopatie e difendere le colture, irrigare e risparmiare acqua o fare manutenzione sostenibile del verde, si muove lungo queste grandi macro-direttrici, esplorate da ricerca e progettazione, guardate con interesse dal mondo produttivo. Serve tempo per integrare processi e una nuova cultura del lavoro agricolo, incentivi adeguati al cambio di passo senza intaccare il reddito e coinvolgendo tutto. Di questo si è anche parlato a Eima con Cia-Agricoltori Italiani, negli Agripanel promossi con Agia, la sua Associazione dei giovani imprenditori e realizzati insieme al Crea.


Sviluppata sulle esigenze delle aziende, non standardizzata e multifunzione è la meccanizzazione che serve all’agricoltura, di per sé difficile da robotizzare. Soluzioni continuamente testate e scalabili per intervenire su un’operatività più sostenibile, in termini di sicurezza e salute per gli agricoltori, come nel caso dei trattori a guida autonoma o dei robot per i trattamenti antiparassitari, il cui intervento può incide anche sulla riduzione d’uso di questi ultimi e sui costi importanti di strumenti e piattaforme, sfruttando la versatilità degli usi possibili, tra tutti la raccolta dei dati. Il comparto vitivinicolo, tra i più solidi in Italia, a trainare la transizione, ma la crisi climatica e i rischi per i principi attivi -è emerso negli incontri- spinge anche l’ortofrutta e il vivaismo, in Calabria per esempio, ad accelerare sul fronte tecnologico per sopravvivere agli eventi estremi e fare la differenza sul mercato.

Cinema, al via riprese di “Carmen è partita” di Domenico Fortunato

Cinema, al via riprese di “Carmen è partita” di Domenico FortunatoRoma, 11 nov. (askanews) – Al via le riprese di “Carmen è partita”, con la regia di Domenico Fortunato, anche nel ruolo di protagonista, affiancato da Giovanna Sannino, Alessandro Tersigni, Antonella Carone, Franco Ferrante, Francesco Giuffrida, con la partecipazione straordinaria di Maurizio Mattioli. Il film è una produzione Altre Storie con Rai Cinema, prodotto da Cesare Fragnelli.


Al giorno d’oggi, in un antico borgo, Carmen (Giovanna Sannino), la più bella e chiacchierata ragazza del paese, allo stesso tempo riservata e solitaria, scompare. È la domestica di Amedeo (Domenico Fortunato), un sarto introverso che vive di nostalgia per le dive del passato, la cui sartoria si trova nella Piazza antica, centro della vita del paese, dove si affacciano anche una macelleria, il salone di un barbiere e un bar, gestiti da Cono (Maurizio Mattioli), Michele (Franco Ferrante) e Alfredo (Francesco Giuffrida), amici di Amedeo da sempre. Orfana dei genitori, Carmen ha trovato rifugio nella casa di Amedeo grazie alla zia Rosanna (Antonella Carone) che vorrebbe per lei una vita tranquilla, lontana dai pettegolezzi. Sebbene Amedeo sia inizialmente infastidito dalla presenza di Carmen in casa, col tempo la loro convivenza si addolcisce, ma la ragazza rimane un mistero per tutti. La sua scomparsa innesca in Amedeo una profonda prostrazione, mentre le indagini del Maresciallo dei Carabinieri (Alessandro Tersigni) si intensificano, costringendolo a confrontarsi con la solitudine e il dolore di una perdita inaspettata. “La stranezza, a mio avviso, è un particolare importante in ognuno di noi – ha raccontato Domenico Fortunato – i personaggi che popolano il nostro borgo hanno tutti le loro ‘stranezze’ ed è proprio quando si riesce a condividere con qualcuno le proprie stranezze, che si può ‘vivere’, amare e forse anche realizzare i propri sogni. Una storia intima, delicata che vuole e mi auguro riesca a regalare poesia, speranza, libertà. E la libertà non può essere strana”.


La sceneggiatura originale è di Giovanni Bracco e Graziano Conversano, con un adattamento di Cesare Fragnelli e Domenico Fortunato. Le riprese dureranno cinque settimane e avranno luogo a Mentana, in provincia di Roma, e dintorni.

Il 15 novembre a Sanremo Coldiretti fa punto sulla floricoltura

Il 15 novembre a Sanremo Coldiretti fa punto sulla floricolturaRoma, 11 nov. (askanews) – Tra effetti dei cambiamenti climatici e sconvolgimenti sui mercati legati a guerre e tensioni internazionali, con una vera e propria invasione di prodotto estero, il mondo dei fiori italiani si dà appuntamento a Sanremo, la città del Festival, per fare il punto della situazione su un comparto strategico del Made in Italy.


L’appuntamento è per venerdì 15 novembre, dalle 10, al Teatro Centrale della cittadina, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Un’occasione di confronto per il rilancio della floricoltura italiana e del fiore made in Italy che può crescere sui mercati nazionali e internazionali grazie alla distintività e al legame con il territorio. Assieme a Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria, e Nada Forbici, coordinatrice Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti e presidente nazionale Assofloro, interverranno ai lavori Marco Bucci, presidente Regione Liguria, il senatore Giovanni Berrino, l’europarlamentare Paolo Inselvini, Claudio Scajola, presidente Provincia di Imperia, Alessandro Mager, Sindaco Comune di Sanremo, Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria.


La sessione pomeridiana, tecnico-scientifica, condotta da Lorenzo Bazzana Area Tecnica Coldiretti, sarà dedicata a innovazione, ricerca e sperimentazione applicata in ambito floricolo, con inizio alle 15.30, nella sede dell’Irf – Istituto Regionale Floricoltura. I lavori proseguiranno sabato mattina, 16 novembre, con la visita dimostrativa ai Giardini di Villa Ormond per parlare delle ragioni per acquistare un fiore italiano, la rilevanza della salubrità del prodotto floricolo per il consumatore e per l’ambiente, la stagionalità dei fiori, come scegliere il fiore giusto.

Confagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzione

Confagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzioneRoma, 11 nov. (askanews) – “La timbratura delle uova nel luogo di produzione rappresenta un passo avanti nella tutela dei consumatori e del prodotto italiano”. Ne è convinto Michele Barbetta, produttore di uova nella provincia di Padova e presidente della sezione avicola di Confagricoltura Veneto, dopo che la Conferenza delle Regioni ha raggiunto l’intesa sul decreto che recepisce la disposizione dell’Unione europea, che prevede l’obbligo di stampigliatura delle uova nell’allevamento in cui vengono prodotte, pur ammettendo delle deroghe per un anno.


“Riconosciamo alla Regione Veneto, e in particolare all’assessore all’Agricoltura Federico Caner, l’attenzione posta al problema della tracciabilità del prodotto e, quindi, al corretto recepimento della norma Ue. Come detto, con la timbratura nel luogo di produzione si garantisce il consumatore sull’origine delle uova e di valorizzare l’attività, seria e professionale, degli allevatori italiani”, sottolinea Barbetta. Nella sostanza, la disposizione approvata dalla Conferenza Stato Regioni, nel recepire la norma Ue, esclude per un anno (fino al 30 novembre 2025) dall’obbligo di timbratura nel luogo di produzione i piccoli allevamenti con meno di 50 galline e gli allevamenti con un proprio centro d’imballaggio. Inoltre sono esentati, ma solo per un anno al fine di potersi adeguare, gli allevamenti che attualmente cedono tutta la produzione ad un centro d’imballaggio.


Secondo i dati Ismea, il principale Paese europeo produttore di uova resta la Francia, con una quota del 14% e una produzione tendenzialmente in crescita, considerato l’incremento del 12% delle galline ovaiole allevate nell’ultimo anno. Al quarto posto, dopo Germania e Spagna, si piazza l’Italia, con 2.800 allevamenti professionali di galline ovaiole e oltre 41,5 milioni di capi, di cui circa 37 milioni in fase di deposizione. La modalità di allevamento più diffusa è quella a terra, che interessa il 54% dei capi totali; il 36% delle galline è invece allevato in gabbie arricchite e il 10% vive all’aperto. Più della metà della produzione di uova è concentrata nel Nord Italia, con il Veneto in testa alla classifica, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna. La produzione veneta di uova, secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, è risultata in leggero aumento (+0,7%), superando di poco i 2 miliardi di pezzi, mentre quella nazionale è rimasta stabile (+0,1%) con 12,7 miliardi di pezzi, confermando la quota veneta al 15,8%.


Le uova sono un alimento sempre più apprezzato dagli italiani, che ne consumano in media 215 a testa all’anno. Il 2023 ha visto un rialzo dei prezzi al consumo pari al 9,8%: nonostante questo c’è stato un discreto aumento dei consumi domestici (+4,5%). Grazie alla tenuta produttiva e alla quasi completa autosufficienza,si è assistito a una riduzione delle importazioni del 23,8% per quelle in guscio e del 13,4% per le sgusciate (per lo più destinati all’industria), riducendo anche il saldo negativo per il buon aumento dell’export delle uova sgusciate (+40,9%).

”Vini Mito”, podcast Signorvino per viaggio tra i grandi rossi italiani

”Vini Mito”, podcast Signorvino per viaggio tra i grandi rossi italianiRoma, 11 nov. (askanews) – Signorvino, in collaborazione con Chora Media, ha lanciato il podcast “Vini Mito”, una serie dedicata alla scoperta delle icone del vino italiano: Barolo, Amarone della Valpolicella e Supertuscan (il podcast è disponibile su Spotify e altre piattaforme).


Attraverso un affascinante racconto storico e culturale, “Vini Mito” esplora le origini e l’evoluzione di tre dei più celebri vini rossi italiani, conducendo gli ascoltatori in un viaggio che attraversa secoli di tradizioni e innovazioni enologiche. Le voci di Jacopo Cossater e Graziano Nani, insieme a esperti del settore e produttori vinicoli, guideranno il pubblico alla scoperta di storie che spaziano dal passato glorioso delle vigne italiane fino alle nuove frontiere del vino. Le puntate:


– Ep.1 – Barolo: storia di un mito che nasce due volte. Dalla nobiltà ottocentesca alla rivoluzione enologica degli anni ’70, il Barolo è rinato due volte. Jacopo Cossater e Graziano Nani, insieme alla produttrice Elena Penna e alla giornalista Veronika Crecelius, ripercorrono le vicende di questo leggendario vino, simbolo delle Langhe. – Ep.2 – Amarone della Valpolicella: alla scoperta di un mito giovane. L’Amarone è un vino che ha cambiato la Valpolicella. Nato da un incidente – secondo quello che dice la leggenda – nel processo di produzione del Recioto, è oggi una delle eccellenze italiane nel mondo. Il racconto si snoda attraverso interviste con Fiorenza Quintarelli e Angelo Peretti, tra storia e innovazione.


– Ep.3 – I Supertuscan: libertà, eleganza, identità. I Supertuscan rappresentano un esempio di ribellione alle regole. Da Sassicaia ai vini nati nel Chianti, il percorso di libertà creativa e l’attenzione internazionale fanno di questi vini un punto di riferimento globale. Ne discutono Priscilla Incisa della Rocchetta e Antonio Boco. “Vini Mito” è scritto da Nicole Schubert e narrato da Jacopo Cossater e Graziano Nani. La cura editoriale è di Graziano Nani, con la supervisione del suono e della musica di Luca Micheli. Il producer è Alex Peverengo, il project management di Monia Donati, mentre la post-produzione e il montaggio sono affidati a Cosma Castellucci.


Signorvino e la cultura del vino. Con oltre 2.000 etichette e un’offerta gastronomica che celebra la cucina italiana, Signorvino è non solo un punto di riferimento per gli amanti del vino, ma anche promotore di una cultura vitivinicola d’eccellenza. Il concept Signorvino Stories, presentato a Verona in occasione dell’apertura del Vinitaly 2024, continua a raccontare le storie legate ai migliori vini italiani, come sottolinea Federico Veronesi, proprietario di Signorvino insieme alla sua famiglia: “Ogni vino racconta una storia e noi vogliamo farci portavoce delle eccellenze italiane. Questo podcast è un viaggio attraverso la passione e l’arte della vinificazione che rende l’Italia un punto di riferimento mondiale in questo campo. La nostra missione è promuovere la conoscenza delle straordinarie eccellenze vinicole italiane, valorizzando sia i produttori di fama consolidata che le piccole realtà emergenti. Siamo pronti a diffondere queste storie in nuove città italiane, rafforzando al contempo il nostro legame con le città in cui siamo già presenti”. Con una previsione di crescita ambiziosa, l’insegna si aspetta di raggiungere 50 locali entro il 2025 con un fatturato di 85 milioni di euro nel 2024, partendo dagli attuali 40 punti vendita.

Cina: Usa fomentano Filippine in Mar cinese meridionale

Cina: Usa fomentano Filippine in Mar cinese meridionaleRoma, 11 nov. (askanews) – La Cina ha accusato oggi gli Stati uniti di fomentare le Filippine a commettere azioni “illegali” e “provocazioni” nel Mar cinese meridionale, in un momento di accresciuta tensione tra Pechino e Manila rispetto a quest’area dell’Oceano Pacifico che la Repubblica popolare rivendica per circa l’80 per cento come propria.


“Da molti anni gli Stati uniti, per i propri interessi geopolitici, costantemente incitano le Filippine a compiere provocazioni e azioni illegali nel Mar cinese meridionale, temendo che che la situazione si stabilizzi”, ha detto nella quotidiana conferenza stampa a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian. “Questa intenzione malevola – ha continuato – è nota a tutti. Gli Stati Uniti chiedono insistentemente ai paesi di rispettare la Convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare (UNCLOS), ma essi stessi non vi aderiscono, dimostrando una tipica ipocrisia con doppi standard”.


Negli ultimi giorni tra Pechino e Manila è montata la polemica rispetto al confine marittimo non definito lungo la secca di Scarborough (Scarborough Shoal), le isole e le barriere coralline delle isole Spratly, che la Cina rivendica come proprie col nome di isole Nansha. Le Filippine hanno definito una linea della zona marittima esclusiva che include queste aree e Pechino ha definito illegittima questa delimitazione, rendendo pubbliche ieri le proprie linee di base di quella che ritiene essere l’area sottoposta alla sua sovranità. Nei mesi scorsi imbarcazioni delle marine e delle guardie costiere dei due paesi asiatici si sono trovate spesso a contatto, anche con diversi scontri, che hanno fatto salire la tensione. Inoltre, gli Stati uniti fanno spesso attraversare quelle acque da proprie navi militari in linea con la normativa americana definita FON Act (Freedom of Navigation Act).


Scarborough Shoal, chiamata Panatag Shoal da Manila, si trova a circa 120 miglia nautiche (220 km) a ovest dell’isola di Luzon nelle Filippine. La Marina dell’Esercito popolare di liberazione della Cina (PLA) ha condotto esercitazioni congiunte navali e aeree intorno alla Scarborough Shoal in settembre, la seconda esercitazione in due mesi, entrambe tenute mentre le Filippine partecipavano a esercitazioni multilaterali nella regione. Le tensioni sono aumentate anche in agosto, quando il PLA ha dichiarato di aver “legalmente respinto” un aereo da trasporto dell’aeronautica filippina, mentre Manila ha accusato i jet cinesi di aver messo in pericolo i suoi piloti durante una missione di pattugliamento di routine.


Le rivendicazioni di sovranità della Cina sulla maggior parte delle isole e delle formazioni rocciose del Mar cinese Meridionale sono contestate non solo dalle Filippine, ma anche da altri paesi vicini, come Malaysia e Vietnam. In gioco ci sono non solo riserve di petrolio e gas sottomarine, ma anche diritti di pesca e potenziali avamposti militari. Scarborough Shoal, ad esempio, è un ricco terreno di pesca dove si dice che la Cina abbia limitato l’accesso filippino da quando ha preso il controllo nel 2012. Lo stallo del 2012 ha spinto le Filippine a presentare le proprie rivendicazioni a un tribunale internazionale chiamato a fa rispettare l’UNCLOS. La corte arbitrale ha stabilito nel 2016 che non vi è alcuna base legale per la rivendicazione cinese dei “diritti storici” nel Mar cinese meridionale. Ma Pechino non riconosce la sentenza e anche oggi Lin Jian ha detto che la “questione dell’arbitrato sul Mar cinese meridionale viola la Convenzione ed è una farsa politica sotto ogni aspetto; il cosiddetto verdetto è illegale e nullo”.

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacati

Manovra, Meloni: su taglio cuneo risposto a richieste sindacatiRoma, 11 nov. (askanews) – “Con la nuova manovra rendiamo strutturale il taglio del cuneo contributivo e ne ampliamo i benefici ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui, seppure con un decalage. Anche qui rispondendo a una tematica che era stata correttamente posta dai sindacati sulla evidente discriminazione dei lavoratori che guadagnavano pochi euro in più di altri ma, a differenza di quegli altri, non beneficiavano del taglio del cuneo”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Come sapete, inoltre – ha continuato la premier -, non si interviene più sull’aspetto contributivo, ma su quello fiscale, e questo ci consente anche di ottenere un altro vantaggio, ovvero evitare il rischio che parte del taglio potesse causare un incremento della pressione fiscale”. Inoltre, ha proseguito, “differenziamo anche la modalità di fruizione a seconda del reddito. Ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, è stato riconosciuto un bonus; ai soggetti che, invece, hanno un reddito complessivo dai 20.000 a 40.000 euro è stata riconosciuta un’ulteriore detrazione dall’imposta lorda. L’effetto per il lavoratore in busta paga rimane lo stesso. Confermiamo l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli. Ed estendiamo questa misura anche alle lavoratrici autonome (escluso coloro che hanno optato per il regime forfettario) che percepiscono reddito d’impresa o di lavoro autonomo”.


Infine, “in materia di imposte, viene reso strutturale il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. È chiaramente intenzione del Governo intervenire anche sullo scaglione di reddito successivo, ma questo dipenderà ovviamente dalle risorse che avremo a disposizione e che arriveranno anche alla chiusura del concordato preventivo”.