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Tag: Sanremo 2023

Agricoltura, in Toscana mercato trattrici in calo dell’11,8%

Agricoltura, in Toscana mercato trattrici in calo dell’11,8%Roma, 11 nov. (askanews) – L’andamento del mercato agromeccanico nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e ottobre, evidenzia per la Toscana una consistente flessione delle vendite. I dati relativi alle immatricolazioni di trattrici indicano, rispetto allo stresso periodo dello scorso anno, un calo pari all’11,8%, in ragione di 874 mezzi immatricolati (erano stati 991 nel 2023). La flessione della Toscana risulta essere leggemrente inferiore a quella registrata a livello nazionale – in Italia il numero di macchine vendute è calato complessivamente del 14,6% per un totale di 13.038 unità – e conferma la difficile fase congiunturale che il settore sta attraversando.


A elaborare i dati è FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei Trasporti e diffusi in occasione di EIMA International. Incremento dei listini, stagnazione dei redditi agricoli, difficoltà di accesso al credito, attesa per i nuovi strumenti di agevolazione sono, secondo l’associazione dei costruttori FederUnacoma, i principali fattori che hanno sinora frenato la domanda di tecnologie per l’agricoltura. L’attuale congiuntura – osserva FederUnacoma – dovrebbe proseguire anche nei primi mesi del nuovo anno, mentre per una ripresa del mercato bisognerà attendere il secondo semestre del 2025.

A Elisabetta Belloni il riconoscimento di “Alumna Luiss 2024″

A Elisabetta Belloni il riconoscimento di “Alumna Luiss 2024″Roma, 11 nov. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione della Luiss Guido Carli conferirà il titolo di “Alumna Luiss 2024” all’Ambasciatore Elisabetta Belloni, Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), il prossimo 21 novembre, nel corso della tradizionale cerimonia dedicata al laureato dell’anno.


“Sono onorata di ricevere questo riconoscimento dalla mia Alma Mater”, ha dichiarato Elisabetta Belloni, proseguendo: “La Luiss è stata per me un ambiente formativo di grande ispirazione che ha contribuito a consolidare la dedizione e il rigore grazie ai quali ho scelto l’impegno istituzionale, che porto avanti ogni giorno con orgoglio e con il massimo senso di responsabilità. Dedico questo riconoscimento alle nuove generazioni di studentesse, studenti, laureate e laureati Luiss che, sono sicura, sapranno portare avanti con successo gli stessi valori”. Laureata con lode in Scienze Politiche alla Luiss nel 1982, con una tesi in “Tecnica del negoziato internazionale” sulla conflittualità nell’area del Golfo Persico, Belloni vanta una carriera diplomatica di rilievo iniziata nel 1985 alla Farnesina, presso la Direzione Affari Politici. Dopo vari incarichi all’estero tra il 1986 e il 1999, rientra in Italia dove ricopre ruoli istituzionali di crescente importanza all’interno della Farnesina. Dal 2002 al 2004 è Capo della Segreteria del Sottosegretario agli Esteri, poi alla guida dell’Unità di Crisi. Dal 2008 al 2012 è Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e, tra il 2013 e il 2015, Direttore generale per le Risorse e l’Innovazione. Promossa Ambasciatore di grado nel 2014, l’anno successivo assume l’incarico di Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 2016 al 2021 è Segretario Generale della Farnesina e, dal 2021, Direttore generale del DIS, prima donna in un ruolo di massima rilevanza nel coordinamento della sicurezza nazionale. Nel marzo 2024 è stata, inoltre, nominata sherpa per il G7 e il G20.


“Impegno, merito e contributo alla comunità. Sono le qualità che caratterizzano il percorso di Elisabetta Belloni sin dagli anni universitari e che l’hanno accompagnata in una lunga carriera, durante la quale ha più volte infranto il cosiddetto ‘soffitto di cristallo’: come prima donna Segretario Generale della Farnesina e, ora, alla guida del DIS” ha commentato il Presidente Luiss, Luigi Gubitosi: “In ogni fase del suo percorso, ha messo la propria professionalità al servizio dello Stato con lealtà e senso delle Istituzioni. Questo riconoscimento è un modo per ringraziarla a nome di tutta la comunità Luiss, di cui interpreta perfettamente i valori”. Per Daniele Pelli, Presidente del Luiss Alumni Network (LAN), “nel corso della sua prestigiosa carriera, l’Ambasciatore Belloni ha contribuito a generare un impatto significativo sul panorama politico e istituzionale italiano e internazionale, rappresentando un modello di eccellenza che siamo certi potrà ispirare tanti studenti e studentesse che aspirano a un futuro nella diplomazia, così come i laureati e le laureate Luiss che si stanno affacciando su questo importante percorso”.


Il riconoscimento di “Alumnus dell’Anno” viene assegnato a ex allievi Luiss che si siano distinti per meriti professionali e contributi significativi, selezionati tra oltre 60mila Alumni in tutto il mondo. Il Luiss Alumni Network è presente in Europa, America, Asia e Medio Oriente e offre ai laureati dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, una rete di confronto e crescita, ispirata a valori di apertura e innovazione. Negli anni scorsi, il titolo è stato attribuito a: Vincenzo Manes (2023), Marcella Panucci (2022), Patrizia Micucci (2021), Fabio Panetta (2019), Riccardo Zacconi (2018), Marco Morelli (2017), Luca Maestri (2016) e Carlo Messina (2015).

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinati

Road sharing, Fondazione Vinci Autoroutes: europei indisciplinatiRoma, 11 nov. (askanews) – La Fondazione VINCI Autoroutes ha pubblicato i risultati della 4a edizione dello studio sul ‘Road-sharing’. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, questo sondaggio, realizzato da Ipsos, si concentra sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento.


Che siano automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, quanta attenzione si presta agli altri utenti della strada? In che misura si rispettano le regole di condivisione della strada? E i comportamenti di chi guida sono influenzati dalle diverse modalità di spostamento che si utilizzano? Le risposte di oltre 12.400 europei dimostrano che, in un’ottica di convivenza armoniosa sulle strade, è necessario sensibilizzare tutti gli utenti al rispetto degli altri e delle regole. Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote, infatti, invade la corsia altrui; il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza; il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri; il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. Tutti comportamenti molto pericolosi che rischiano di mettere in pericolo tutti, in particolare pedoni e ciclisti. Solo il 78% dei conducenti che si spostano in modi diversi, detti ‘utenti multipli’, afferma di essere più prudente nei confronti altrui sulla strada. In Europa, l’uso regolare di soluzioni di mobilità attiva rimane stabile rispetto al 2023.


In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per gli spostamenti quotidiani, gli europei scelgono anche la mobilità attiva. Il 66% (percentuale stabile vs. il 2023) si sposta regolarmente a piedi (il 64% degli italiani), e il 21% (-1 punto vs. il 2023) utilizza regolarmente la bicicletta (16%). Il 6% utilizza regolarmente un veicolo a motore a due ruote (10%) e il 3% utilizza un monopattino o un hoverboard (3%). Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (77%) e i belgi di meno (53%). I francesi sono in penultima posizione (57%). Relativamente agli spostamenti in bicicletta, gli uomini sono leggermente più numerosi delle donne sia nell’uso regolare (23% vs. 19% ), sia in quello occasionale (39% vs. 36%).


Non sorprende che siano gli olandesi a utilizzare con maggiore regolarità la bici (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (26%), tedeschi, polacchi e svedesi (24%). I francesi si piazzano al 9° posto (su 11 paesi europei analizzati), subito davanti a greci (10%), inglesi e spagnoli (7%). La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade. La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce ome ‘rischiosi’ infatti i comportamenti altrui. È così per: ‘ l’89% dei ciclisti (92%); ‘ il 91% degli automobilisti (95%); ‘ l’87% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (82%).


Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di essi ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%). Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la ‘sensazione di sicurezza’ degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi (ben 34 punti percentuali di differenza!). Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati. ‘Se da un lato emerge – spiega Bernadette Moreau Delegata Generale della Fondazione VINCI Autoroutes – che gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e che spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione, dall’altro urge ricordare che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Rispettare le regole del codice della strada, essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per se stessi, controllare l’impulsività e resistere all’individualismo, sono tutti modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili’. Scarsa conoscenza del codice della strada o volontà deliberata di violarlo? A questo quadro si deve aggiungere che, purtroppo, alcune norme del codice della strada non sono note a tutti e possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Nello specifico: ‘ Le aree ciclisti: sono riservate esclusivamente ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Tuttavia, il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (54%) e il 24% degli automobilisti (44%) ammette di invadere questi spazi. ‘ I segnali di precedenza ai ciclisti al semaforo: posizionati sotto un semaforo, autorizzano i ciclisti a proseguire nella/e direzione/i indicata/e dalle frecce, senza fermarsi al semaforo rosso, ma dando la precedenza ai pedoni e agli utenti della strada che intersecano. Poiché si tratta di una regola troppo spesso ignorata, la loro applicazione da parte dei ciclisti può essere considerata dagli altri utenti come un’infrazione e un rischio. In assenza di tali segnali, i ciclisti non sono autorizzati a passare col rosso. Detto ciò, il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%). ‘ I marciapiedi: sebbene siano spazi riservati ai pedoni, i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiarvi (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%). Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). ‘ Le aree di sosta o corsie riservate: benché gli automobilisti le considerino abitudini innocue, fermarsi nelle corsie di traffico riservate o occupare aree di sosta riservate a utenti specifici ostacola la mobilità e mette a rischio gli utenti vulnerabili. Il 29% degli automobilisti, infatti, ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila (32%), il 19% di percorrere le corsie riservate agli autobus (17%), il 12% di utilizzare posti riservati ai disabili (11%) e il 13% di occupare posti dedicati ai veicoli elettrici (13%). Incoscienza o onnipotenza? ‘ Le piste ciclabili: insieme alle corsie ciclabili, sono riservate alle biciclette e ai mezzi di mobilità individuale elettrica, ma sono soggette a un utilizzo abusivo da parte dei conducenti. Il 50% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote ammette di servirsene per circolare (39%) e il 15% degli automobilisti ammette di usarle per fermarsi o parcheggiare (11%). Un altro segno di indifferenza nei confronti dei ciclisti è quel 34% di automobilisti che ammette di aprire la portiera senza verificare che non ne sopraggiunga qualcuno (27%). ‘ Il mancato rispetto del semaforo rosso, oppure dell”omino’ rosso per i pedoni, può essere fatale per se stessi e per gli altri utenti della strada. Eppure, si tratta di un’infrazione ampiamente riconosciuta da automobilisti, ciclisti e persino dai pedoni, molti dei quali trascurano il rischio che corrono attraversando quando il segnale luminoso vieta loro di passare. Nello specifico: il 64% degli automobilisti ammette di passare con il semaforo arancione o rosso (51%); il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui la segnaletica non lo consente (41%); il 56% dei pedoni ammette di attraversare sulle strisce pedonali anche se il semaforo per i pedoni è rosso (39%) e il 78% ammette di attraversare talvolta fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri (72%). ‘ L’uso del telefono e dello smartphone mentre si è al volante, in moto, in bici o a piedi è senza dubbio una delle principali fonti di distrazione, nonché causa di numerosi incidenti. Eppure, più della metà degli utenti della strada ammette questa pratica: ‘ o il 77% degli automobilisti (74%) ; o il 58% dei pedoni (56%); o il 49% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (42%); o il 35% dei ciclisti abituali (42%). A tutte queste infrazioni si aggiungono poi anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 (52%; 49%); la scarsa valutazione degli angoli ciechi da parte dei conducenti di veicoli pesanti (camion, autobus, pullman) o dei ciclisti mette particolarmente a rischio questi ultimi. Il 49% dei ciclisti (32%) dichiara, infatti, di sorpassare autobus e camion sulla destra e al tempo stesso di prestare attenzione agli angoli ciechi; l’assenza o l’insufficienza di dispositivi di illuminazione ed equipaggiamento riflettente per andare in bici di notte mette a rischio i ciclisti stessi e può far sì che gli altri utenti della strada li vedano all’ultimo. Tuttavia, in Europa, questa fondamentale misura di sicurezza è ancora trascurata dal 27% dei ciclisti abituali (32%). Infine, per gli adulti, l’uso del casco in bicicletta non è obbligatorio in nessuno dei paesi oggetto del sondaggio, fatta eccezione per la Spagna, dove è consigliato nelle aree urbane e obbligatorio in quelle extra-urbane. In media, in Europa, il 29% dei ciclisti abituali lo indossa frequentemente (30%). Si tratta di una percentuale inferiore a quella dei ciclisti inglesi (54%), spagnoli (52%) e francesi (51%), ma nettamente superiore a quella degli olandesi (7%). Ricorrere a più mezzi di mobilità diversi accresce il rispetto degli altri sulla strada? Ricorrere a diverse modalità di spostamento serve anche a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne limiti e vulnerabilità. Il 60% dei conducenti europei (57%) utilizza almeno un mezzo di mobilità diverso dagli spostamenti a piedi – veicolo a motore a due ruote, bicicletta, monopattino, ecc. – (l’85% degli olandesi e il 35% dei britannici). Ebbene, il 78% di questi ‘utenti multipli’ dichiara di mostrare maggiore prudenza nei confronti degli altri utenti della strada, e lo fa verificando gli angoli ciechi, rispettando le piste ciclabili e i posti riservati ai disabili, controllando prima di aprire la portiera, ecc. (83%). Tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente la bicicletta, il 32% ritiene di rispettare maggiormente la segnaletica rispetto a quando è in auto (60%) e il 62% ritiene che un percorso in bicicletta richieda maggiore attenzione rispetto a uno in auto (76%).

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misure

Manovra, Meloni: senza Superbonus avremmo raddoppiato misureRoma, 11 nov. (askanews) – “La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt’altro che facile nel quale operiamo. Lo considero un cambio di passo rispetto all’approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell’immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo. Come noi, che raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici”. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento introduttivo all’incontro a Palazzo Chigi con le sigle sindacali sulla legge di bilancio.


“Citerò due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. 30 miliardi – ha spiegato Meloni – è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l’aumento dei salari”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Danza, il Gran Ballo Viennese di Roma incorona Ilaria Mostarda

Danza, il Gran Ballo Viennese di Roma incorona Ilaria MostardaRoma, 11 nov. (askanews) – Si è svolta la XVI edizione del Gran Ballo Viennese di Roma, una serata dal fascino senza tempo all’Acquario Romano. Ragazze in abito bianco, provenienti da ogni parte d’Italia hanno realizzato il sogno di essere “principesse per una notte”. Le giovani protagoniste della cerimonia d’apertura sono state accompagnate da cavalieri in alta uniforme appartenenti ai Granatieri di Sardegna, dell’Esercito Italiano.


La musica suonata dal vivo dall’Orchestra “Vincenzo Bellini” di Roma e diretta dal Maestro Lorenzo Lupi è stata quella dei Valzer di Strauss, come accade da sempre a Vienna. Ed è esattamente all’Opernball austriaco che volerà la coppia formata da Ilaria Mostarda, studentessa di Roma, e da Giovanni Tolone, per rappresentare l’Italia al “Ballo dei Balli”, trasmesso tutti gli anni in mondovisione dall’Opera di Vienna. Il Charity Ball, condotto da Marianna Taormina, anche quest’anno ha voluto sostenere i progetti dell’Associazione Frida – Donne che sostengono le donne. Una realtà nata nel 2008 per contrastare la violenza di genere, fornendo accoglienza e sostegno a donne vittime di violenza e realizzando azioni concrete di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche di genere. “Quando abbiamo sentito i nostri nomi io e Giovanni, il mio cavaliere, ci siamo guardati increduli – ha raccontato Ilaria Mostarda, incoronata principessa al Gran Ballo viennese di Roma – è stata un’emozione grandissima. Ciò che più mi rimarrà di questa esperienza resta senza dubbio il legame con le altre ragazze, che si è creato nel corso della settimana di preparazione e soprattutto l’atmosfera di complicità e divertimento di questi giorni, trascorsi tra scherzi fra di noi e momenti di riflessione”.


Ad organizzare dal 2007 il Gran Ballo Viennese di Roma è Elvia Venosa, ideatrice e coordinatrice dell’evento, che da anni si impegna a infondere i valori di un tempo, pur restando al passo con la contemporaneità: “Le ragazze che ancora oggi partecipano ad un evento come questo – ha commentato Elvia Venosa – all’apparenza per molti anacronistico, sono portatrici sane di bellezza e voglia di vivere. Con i loro sogni, i loro desideri, ma anche le loro fragilità, scelgono di vivere un’esperienza fuori moda per i canoni attuali, ma che le arricchisce umanamente e soprattutto le proietta in un futuro carico di speranza”. Non sono mancate anche in questa edizione le rappresentanze del Governo austriaco a ricordare il profondo legame con la città di Vienna e con la tradizione dei suoi balli ottocenteschi: S.E Martin Eichtinger (Ambasciatore D’Austria in Italia), S.E. Giovanni Pugliesi (Ambasciatore Italiano in Austria), Debora Lepre (Rappresentante Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna); Luise Däger-Gregori (membro del Parlamento e Consigliere della Città di Vienna); Volker Reifenberger (Presidente della commissione difesa austriaca). Insieme a loro volti noti dello sport e dello spettacolo che hanno aderito alla manifestazione: Rigivan Ganeshamoorthy, l’atleta paralimpico romano di origine srilankese, che ha stupito ai Giochi di Parigi nel lancio del disco con tre record mondiali; lo schermidore Stefano Pantano; la ballerina Francesca Tocca, che quest’anno ha vissuto il Gran Ballo Viennese anche nelle vesti di insegnante; Umberto Gaudino, ballerino professionista del programma “Amici – di Maria De Filippi”. Naomi Buonomo “professoressa” de L’Eredità; Tiziana Giardoni, moglie del celebre cantante Stefano d’Orazio; il musicista e performer Agostino Penna vincitore di Tale e Quale Show 9. La serata è stata arricchita da momenti di spettacolo, a partire dall’emozionante esibizione di danza classica fino alla performance canora di Samantha Discolpa (Amici e All together now). Il Charity Ball è realizzato con il Patrocinio della Città di Vienna, dell’Ambasciata d’Austria in Italia e del Ministero della Difesa Austriaca.

Studio Italia-Cina su micropastiche in terreni agricoli

Studio Italia-Cina su micropastiche in terreni agricoliRoma, 11 nov. (askanews) – Definire nuovi protocolli per affrontare il fenomeno della contaminazione da microplastiche nei terreni agricoli e nelle acque sotterranee: è la sfida del progetto Encompass che unisce nell’impegno Italia e Cina con l’Università di Pisa come capofila e fra i partner l’Università tecnologica di Shenzhen e l’Eastern Institute of Technology di Ningbo. La sperimentazione sul campo avverrà sia in Cina che in Italia, precisamente nella zona della bonifica di Massaciuccoli, nel comune di Vecchiano (Pisa).


“La contaminazione da microplastiche nei suoli agricoli ha potenzialmente conseguenze molto serie per le produzioni alimentari, la biodiversità e il benessere degli ecosistemi terrestri in generale – spiega il professore Valter Castelvetro del dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano – A tutt’oggi non esistono protocolli analitici validati e condivisi per gestire il fenomeno, anche a perché è molto difficile isolare le microplastiche dai suoli”. L’obiettivo di Encompass è dunque condividere e sviluppare nuovi protocolli analitici per determinare quantità e tipologia di microplastica presente nei suoli e nelle acque sotterranee. Le metodologie riguarderanno sia la quantificazione numerica, cioè il numero e la natura delle particelle polimeriche, sia la massa per tipologia di polimero, calcolata quest’ultima secondo una procedura ideata e validata all’Università di Pisa. L’ambizione è inoltre di mettere a punto modelli su scala per studiare in laboratorio il processo di trasporto delle microplastiche dalla superficie alle falde acquifere attraverso le diverse tipologie di suolo.


“L’impatto che deriva dal crescente inquinamento da materie plastiche, e conseguentemente da microplastiche, sulla produttività dei suoli agricoli, sul benessere degli ecosistemi naturali e sulla biodiversità potrebbe essere molto grave nei prossimi anni, anche in considerazione dei possibili effetti sinergici con le alterazioni climatiche, lo sfruttamento intensivo dei suoli e la depauperazione delle importantissime riserve di acqua sotterranea – sottolinea Castelvestro – Conoscere il problema è un passo fondamentale per poterne comprendere le conseguenze e studiare possibili soluzioni o mitigarne gli effetti”.

In Giappone Ishiba confermato premier, guiderà un governo di minoranza

In Giappone Ishiba confermato premier, guiderà un governo di minoranzaRoma, 11 nov. (askanews) – Shigeru Ishiba è riuscito oggi a ottenere la nomina parlamentare a 103mo primo ministro del Giappone, ma il difficile viene ora: governare con un esecutivo di minoranza.


Dopo la pesante flessione elettorale del 27 ottobre, infatti, la coalizione formata dal suo Partito liberaldemocratico (Jiminto) e dal più piccolo partito buddista d’ispirazione Soka Gakkai Komeito ha perso la maggiorazna assoluta alla Camera dei Rappresentanti, il più importante dei due rami della Dieta nipponica. “Sono stato nominato 103mo primo ministro. Nel duro ambiente interno ed esterno, cercherò di fare del mio meglio per il popolo”, ha scritto su X il premier dopo il voto.


La fragilità della posizione del premier è stata plasticamente mostrata nelle elezioni per la sua nomina oggi. Mentre alla Camera dei consiglieri Ishiba è stato eletto al primo turno, alla Camera dei rappresentanti è dovuto andare al ballottaggio contro Yoshihiko Noda, il leader del Partito costituzionale democratico del Giappone ed ex primo ministro. Ishiba nel ballottaggio ha ottenuto 221 voti su 465 totali, rispetto ai 160 di Noda. I partiti minori hanno votato tutti per i loro leader, annullando così le loro schede (ma facendo in modo di verificare l’inesistenza di defezioni a favore di uno o l’altro dei candidati). E’ la prima volta in 30 anni che un primo ministro viene eletto col ballottaggio. L’ultima era stata nel 1994, con la nomina dell’unico primo ministro socialista della storia nipponica, Tomiichi Murayama, che per due anni fu a capo di governo di larga coalizione con dentro anche i liberaldemocratici in un momento molto particolare della politica nipponica. L’esito elettorale, confermato dalle urne della Dieta di oggi, segnala una difficoltà del governo non solo nel portare avanti una serie di riforme di ampio respiro che ha nel suo programma – a partire dalla riforma della Costituzione e in particolare dell’articolo 9 che vieta al Giappone di avere forze armate – ma anche di svolgere in tranquillità la sua normale operatività, a partire dalla definizione dei budget.


Il premier dovrebbe annunciare i ministri del nuovo gabinetto nel corso della giornata e, sempre oggi, andare dal’Imperatore Naruhito per ricevere la nomina. Nel sistema giapponese l’Imperatore non ha alcuna voce in capitolo nelle decisioni politiche, per cui si tratta di una semplice formalità. Ishiba è stato eletto presidente del Jiminto a fine settembre e primo ministro il primo ottobre. Successivamente ha sciolto la camera bassa, convocando elezioni generali per ottenere un mandato popolare, anche alla luce del fatto che il suo partito è stato investito negli ultimi mesi da scandali relativi all’utilizzo di fondi irregolari. Il premier, in qualche modo, sperava che la novità del cambio di leadership da Fumio Kishida a lui, avesse rivitalizzato il partito. Ma la sua strategia è fallita: il Partito costituzionale democratico e il Partito democratico per il popolo hanno ottenuto un’avanzata importante nei consensi.


I liberaldemocratici e i loro partner minori Komeito, se vorranno quindi governare, dovranno trovare convergenze all’interno della Camera bassa, dove si decidono le politiche chiave. Un elemento su cui potrebbero far leva è il Partito democratico per il popolo, che ha ottenuto 28 seggi e che è rivale del principale partito d’opposizione, il Partito costituzionale democratico. Ma Ishiba dovrà tenere aperta anche una porta a quest’ultimo. Oggi, prima del voto, Ishiba ha incontrato Noda e il leader del Partito democratico per il popolo, Yuichiro Tamaki – che peraltro in giornata ha dovuto ammettere un affaire extraconiugale che lo sta mettendo in imbarazzo – per chiedere loro un’opposizione costruttiva, in particolare rispetto alle riforme. “La cosa importante è come garantire la pace nel paese e migliorare la vita delle persone” ha detto il primo ministro, parlando dopo coi giornalisti. “Penso – ha aggiunto – di essere riuscito a condividere questo pensiero con i membri del DPFP e del CDP”. Ma questo lo si capirà soltanto nel prosieguo della legislatura.

Il Cremlino ha smentito la telefonata tra Trump e Putin

Il Cremlino ha smentito la telefonata tra Trump e PutinRoma, 11 nov. (askanews) – Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha liquidato come fake news le ricostruzioni di una presunta telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.


“È una pura montatura, un’informazione falsa”, ha dichiarato Peskov ai giornalisti. Il giorno prima il Washington Post aveva riferito, citando fonti a conoscenza della questione, che Trump aveva avuto un colloquio telefonico con Putin giovedì, in cui aveva invitato il presidente russo a evitare un’escalation in Ucraina e aveva espresso interesse a proseguire i colloqui per risolvere il conflitto il prima possibile. Secondo il quotidiano statunitense, Trump ha chiarito che darebbe il suo endorsement a un accordo che permetta alla Russia di mantenere parte dei territori annessi. I media hanno anche menzionato che le autorità ucraine sarebbero state a conoscenza della conversazione tra Trump e Putin e non si sarebbero opposte.Tuttavia, il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, in un commento all’agenzia di stampa Reuters, ha smentito che Kiev sia stata informata della presunta conversazione.


Per il portavoce di Putin, l’articolo del Washington Post “è un esempio molto grafico della qualità delle informazioni che sono pubblicate oggi, anche su media abbastanza rispettabili”. La scorsa settimana, Peskov ha dichiarato in più occasioni di non sapere se Putin avesse intenzione di telefonare a Trump per congratularsi con lui per la sua vittoria alle elezioni presidenziali e ha escluso contatti tra rappresentanti russi e la campagna elettorale del candidato repubblicano statunitense. Lo stesso Putin si è congratulato con Trump per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti giovedì durante una sessione plenaria del Valdai International Debating Club e ha assicurato che la Russia non ha nulla in contrario a riprendere i contatti sia con Trump sia con i leader degli altri Paesi occidentali.

18/11 Agrifish su opportunità pesca in Atlantico e Mediterraneo

18/11 Agrifish su opportunità pesca in Atlantico e MediterraneoRoma, 11 nov. (askanews) – Si terrà il prossimo 18 novembre il consiglio europeo dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca. Sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione europea e dagli stati membri, i ministri discuteranno in sede di Agrifish della situazione dei mercati agricoli e delle materie prime. Il Consiglio terrà poi uno scambio di opinioni iniziale sulle opportunità di pesca del 2025 nell’Atlantico e nel Mare del Nord e nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La discussione contribuirà a gettare le basi per la riunione del Consiglio Agricoltura e pesca di dicembre, quando i ministri della pesca dovrebbero raggiungere un accordo politico sulle opportunità di pesca.

Cinema, Matera Film Festival: miglior film “A Pedra Sonha dar Flor”

Cinema, Matera Film Festival: miglior film “A Pedra Sonha dar Flor”Roma, 11 nov. (askanews) – Si è svolta dal 3 al 10 novembre la quinta edizione del Matera Film Festival, il festival nella “Città dei Sassi”. Le tre giurie hanno decretato i vincitori di questa edizione che ha visto calcare il suo tappeto rosso da personalità del cinema quali Atom Egoyan, Peter Greenaway, Saskia Boddeke, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Francesco Costabile, Francesco Gheghi, Edoardo De Angelis, Massimiliano Gallo, Teresa Saponangelo, Giulia Bevilacqua, Diego De Silva, Ciro De Caro, Rosa Palasciano, Patrizio Rispo, Samuele Cavallo, Luigi Miele, Daniela Ioia, Gina Amarante, Luca Ward, Artem Tkachuk, Giovanna Sannino, Elia Nuzzolo, Antonella Stefanucci, Giuseppe G. Stasi, Giancarlo Fontana, Luca Di Sessa e Marcos Piacentini


La giuria Lungometraggi composta da Andrea Bellavita, Benedetta Caponi e, Presidente di Giuria, Atom Egoyan ha premiato come Miglior lungometraggio “A Pedra Sonha dar Flor” di Rodrigo Areias (Portogallo) con la seguente motivazione: “Un adattamento riccamente realizzato che combina un universo letterario e cinematografico, creando un proprio mondo. Questo film splendidamente diretto crea un’alchimia inquietante da un adattamento complesso e sfaccettato con forti interpretazioni e un design visivo imponente”. La giuria Documentari composta da Maurizio Di Rienzo, Andrea Di Consoli e, Presidente di Giuria, Arsinée Khanjian ha premiato come Miglior documentario “Twin Fences” di Yana Osman (Russia) con la seguente motivazione: “Una storia sorprendente e affascinante di e su una giovane e brillante donna afgana la cui vita diventa allo stesso tempo russa e ucraina (la guerra attuale rimane sullo sfondo ma il suo peso si fa sentire nel cuore dell’autore). Il documentario si concentra sul senso storico e ideologico dell’architettura, non solo moscovita, del secolo scorso. I muri che proteggono e/o valorizzano monumenti, palazzi, giardini e spazi sono recinzioni divisorie che richiamano i tanti “muri” che continuano a dividere territori, popoli e individui nel mondo. Quindi rappresentano più un ostacolo che una protezione. La regista incontra la sua famiglia e gli altri interlocutori e, grazie a un montaggio originale, al tono della sua voce e alla sua figura fiera e sofferente, esprime il dubbio che, in fondo, il mondo sia tutto un grande recinto”.


La giuria Cortometraggi composta da Antonio Andrisani, Gabriella Genisi e, Presidente di Giuria, Donatella Finocchiaro ha premiato come Miglior corto “Balam” di Maria Josè Loredo (Messico), con la seguente motivazione: “Una bambina che diventa eroina, che salva le donne dal femminicidio con le mani di fuoco e tirando un goal. Una bambina che, forse, cambierà la realtà, nel suo mondo magico o davvero non importa, è un grido di speranza per le nuove generazioni. La giuria ha amato lo stile delle immagini, la cura della regia e il talento della ninã che interpreta la protagonista”. Tra gli altri premi assegnati dal Matera Film Festival 2024 il Premio d’Onore ad Atom Egoyan, la menzione speciale Matera Film Festival ad Alvise Arigo per “The Room Next Door”, il Premio miglior attore protagonista per Elia Nuzzolo per la serie “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883”, il Premio serialità televisiva a “Mare Fuori”, il Premio miglior Casting Director a Marita D’Elia, il Premio per la miglior regia a Ciro De Caro per “Taxi Monamour” e il Premio alla miglior interpretazione femminile a Rosa Palasciano per “Taxi Monamour”.