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Tag: Sanremo 2023

Industria Felix, il riscatto del Sud: 9 aziende su 10 in utile

Industria Felix, il riscatto del Sud: 9 aziende su 10 in utileRoma, 8 apr. (askanews) – Il Sud si riprende la sua rivincita. Poco più di 9 imprese su 10 registrano utili nell’anno fiscale 2023: in Basilicata il 92,4%, in Molise il 92,1%, in Calabria 91,6% e in Puglia il 90,2%. Nelle due regioni capofila d’Italia in valori assoluti, Lombardia e Veneto, il dato percentuale è inferiore al 90%. Per crescita del fatturato spiccano alcune province, in particolare quelle di Isernia (33,2%) in Molise e di Vibo Valentia (31,9%) in Calabria; in Puglia raggiungono la doppia cifra percentuale quelle di Brindisi (13,2%), Bat (12,8%) e Lecce (11%), mentre in Basilicata Potenza (11,3%) fa meglio di Matera (9,4%). In valori assoluti emerge la Puglia con circa 11mila società di capitali con sede legale nella regione e ricavi per 85 miliardi di euro, calcolando le imprese sopra il milione di euro di fatturato. A seguire ci sono la Calabria con circa 3.500 imprese e 17 miliardi di ricavi, la Basilicata con 1.500 imprese e 10 miliardi e il Molise con 800 società e 7 miliardi. La provincia, invece, che registra maggiori ricavi è quella di Bari con 43,6 miliardi di euro (+7,4%). I dati della Campania saranno diramati nell’evento che sarà realizzato a Napoli il 22 maggio, dopo quello del Centro e delle Isole in programma a Roma il 29 aprile.


È quanto emerge in anteprima dalla maxi inchiesta su circa 17mila bilanci delle società di capitali con fatturati sopra il milione di euro con sede legale in 4 regioni del Sud nell’anno fiscale 2023, gli ultimi disponibili nel complesso che consentono a Industria Felix Magazine, periodico di economia diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore e Cerved, di realizzare una fotografia aggiornata dello stato dell’arte. L’inchiesta sarà presentata dettagliatamente giovedì pomeriggio 10 aprile a Bari a Villa Romanazzi Carducci per il 63° evento del Premio Industria Felix, riservato a Basilicata, Calabria, Molise e Puglia, rispettivamente 7a, 4a, 7a e 11a edizioni, che sarà presentato dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Maria Soave. L’evento sarà dedicato al docente universitario dell’Università di Bari Federico Pirro, tra i fondatori del Comitato scientifico di Industria Felix, che nel 2015 ha aperto i lavori della prima edizione ad Acaya, motivo per cui la tappa è stata eccezionalmente spostata nel capoluogo di regione. Saranno premiate le 90 imprese più performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente e talvolta sostenibili delle regioni coinvolte. L’evento è organizzato da Industria Felix Magazine, in collaborazione con Cerved e A.C. Industria Felix, con la media partnership di Askanews, con i patrocini del Politecnico di Bari, delle Università di Bari, Foggia e Lecce, con la partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, ELITE (Euronext), M&L Consulting Group, EpyonVivida. IFM supporta “Sustainable Development Goals”.


Qui di seguito i nomi delle 90 aziende premiate che interverranno con imprenditori e manager, distinte per provincia in relazione alla sede legale. BASILICATA (10). Matera (4): Clemente S.R.L., Dimotex S.R.L. Semplificata, E-Geos S.P.A., Lucana Sistemi S.R.L.. Potenza (6): Area Dodici S.R.L., Azzurra S.R.L. Semplificata, Cantine del Notaio Società Agricola A R.L., Gda S.P.A., Guglielmi Serramenti S.R.L., Orizzonti Holding S.P.A..


CALABRIA (28). Catanzaro (9): Arcuri Cravatte S.R.L., Arpaia S.P.A., Camas Energy S.R.L., Infosys S.R.L., Profiltek S.R.L., Raffaele S.P.A., Sandro Greco S.P.A., Scamar S.R.L., Tutto Calabria di A. Celli S.R.L.. Cosenza (12): Besidetech S.R.L., Borgo dei Mastri S.R.L., Cps S.R.L., Greco Ecology S.R.L., Iaquinta S.R.L. – Costruzioni & Ambiente, Idrogeo S.R.L., Italbacolor S.R.L., Italiana Vacanze S.R.L., Keliweb S.R.L., La Poligrafica S.R.L., Nonsolocaldaie S.R.L., Pirossigeno S.R.L.. Crotone (3): Cantine Vincenzo Ippolito S.R.L. Agricola, Max Relax S.R.L., Schipani S.R.L.. Reggio Calabria (4): Agrumaria Reggina S.R.L., Biemme Finestre S.R.L., Cadi dei F.lli Milasi S.R.L., Eletek Sistemi S.R.L.. MOLISE (5). Campobasso (2): F.I.M.El. S.R.L., Its Costruzioni S.R.L.. Isernia (3): Caseificio Molise S.R.L., Cisar S.R.L., Grafica Isernina S.R.L..


PUGLIA (47). Bari (18): Acmei Sud S.P.A., Azienda Agricola Grappolo Rosso Società Agricola A R.L., Domar S.P.A., Edil Sina Costruzioni S.R.L., F. Divella S.P.A., Ferrovie Appulo Lucane S.R.L., Garofoli S.P.A., Gts Rail S.P.A., Hyprom S.R.L., Icam S.P.A., Maiora S.P.A., Manelli Impresa S.P.A., Mec.Line S.R.L., Nias S.P.A., Oropan S.P.A., Sicurezza Trasporti Autolinee – Sita Sud S.R.L., Spazio Eventi S.R.L., Tersan Puglia S.P.A.. Barletta Andria Trani (3): Cofra S.R.L., Inart3 S.R.L., Silvestris Infissi S.R.L.. Brindisi (3): Soavegel S.R.L., Stampi Sud S.R.L., Technoacque S.R.L.. Foggia (6): Ape S.R.L., Avioman Manutenzione e Costruzioni Aeronautiche S.R.L., Garganica Residence S.R.L., Manta Group S.R.L., Molino De Vita S.R.L., Tecnologie Materiali Compositi S.R.L.. Lecce (9): D.F.V. S.R.L., Elledi S.R.L., Galileopro S.P.A., Lasim S.P.A., Leo Shoes S.R.L., Links S.P.A., Mastek S.R.L., Pellegrino Vending S.R.L., Ristosì S.R.L.. Taranto (8): Castiglia S.R.L., Edilplastic S.R.L., Ilstudio Engineering & Consulting Studio S.R.L., Nuova Luce Società Cooperativa Sociale A R.L., Nurith S.P.A., Progeva S.R.L., Strumentimusicali.Net S.R.L., Zanzar S.P.A.. I saluti saranno portati dal presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, interverranno inoltre il sales execution director di Cerved Dino Covino per presentare il focus sull’andamento delle imprese del Sud, per Banca Mediolanum il wealth planner Stefano Giordano, il network regional manager Puglia, Matera, Calabria Ugo Lombardi, la DG di Mediolanum Fiduciaria Silvia Lazzarini e il senior private banker Piero Laterza, il relationship manager di ELITE (Euronext) Antonio Pellè, i consultant di M&L Consulting Group Alessio Ghidone e Veronica La Gattuta, i co-founder e partner di EpyonVivida Angelo Domenico Conte e Cesare Zanotto. Parteciperanno inoltre alcuni componenti del Comitato scientifico di Industria Felix: Cesare Pozzi (Luiss) per le conclusioni, Filippo Liverini (imprenditore), Michele Chieffi (commercialista) e Francesco Lenoci (Università Cattolica). L’inchiesta sulle performance gestionali delle società di capitali in chiave regionale sarà a cura dal direttore di IFM Michele Montemurro.

Tv, su Netflix arriva il nuvo film di “Unicorn Academy”

Tv, su Netflix arriva il nuvo film di “Unicorn Academy”Roma, 8 apr. (askanews) – Domani, in occasione della Giornata Mondiale dell’Unicorno, arriva in contemporanea globale su Netflix il nuovo movie di “Unicorn Academy”, un appuntamento atteso da tutte le fan e i fan della serie animata originale Netflix prodotta da Spin Master Entertainment che per l’occasione torna in chiaro da marzo su Frisbee (DTT canale 44) con inediti episodi e la replica del primo amato e omonimo movie.


La serie, dal suo debutto nel novembre 2023, ha raggiunto il primo posto in oltre 90 paesi ed è stata tradotta in 30 lingue, dando origine a un vero e proprio fenomeno: una collana di bestseller, milioni di streaming e views sui social, oltre che una linea giocattolo di successo. Era il 2018 quando Jennifer Dodge, presidente di Spin Master Entertainment e produttrice esecutiva della serie insieme a Ronnen Harary, Laura Clunie e Toni Stevens, si trovava in Italia, al Bologna Children’s Book Fair: “Stavo cercando qualcosa che fosse un mix tra fantasy e avventura e che avesse delle protagoniste femminili. Quando ho visto quei libri – all’epoca c’erano solo i primi quattro titoli – si poteva già vedere la fantasia, la magia, e poi c’erano le diverse protagoniste femminili che erano tutte diverse, ognuna con il proprio unicorno. Era proprio quello che stavamo cercando. L’unicorno poi è un tema classico, è onnipresente, e quel rapporto tra l’unicorno e il suo cavaliere riguarda tutti noi, penso che tutti lo cerchino, soprattutto i bambini e i giovani. Vuoi che qualcuno ti veda e ti capisca”.


La serie, infatti, è tratta dall’omonima collana di bestseller di Julie Sykes, ed è stata creata per trasportare i bambini in un mondo magico, nel quale un’adolescente coraggiosa, Sophia Mendoza, scopre il suo destino di unicorn rider. La serie tv – eletta show numero 1 per ragazze (6-9 anni) su Netflix a livello globale – è stata solo il primo tassello per cominciare a costruire il magico universo di Unicorn Academy. La property, infatti, oltre ad essere al primo posto in Francia e Germania, vanta oltre 250 milioni di views sulle piattaforme social, 6 milioni di streaming per le 11 canzoni inedite della serie, quasi 350mila iscritti sul canale youTube, 350mila copie di libri vendute solo nel 2024 tradotti in 10 lingue e una linea giocattolo che sta conquistando l’Europa: nel Regno Unito il Rainbow Light Up Wildstar ha vinto un Dream Toy e l’argento nei premi MadeForMums 2024 per il “Miglior giocattolo con un personaggio di film, TV o libro”, mentre in Belgio e nei Paesi Bassi ha ricevuto il premio di “Giocattolo dell’anno”. La storia è quella di Sophia, una ragazza appassionata di cavalli che vive in un ranch in California con la madre Marta e il fratello minore Marco. Un giorno, le viene recapitato a casa un invito per frequentare una scuola per futuri cavallerizzi. Spinta dal ricordo dei bei momenti vissuti con suo padre, che manca da ormai cinque anni, convince la mamma ad accettare la sua ammissione. Proprio durante il tragitto, Sophia scopre di non trovarsi in una normale accademia di equitazione, bensì nella prestigiosa Unicorn Academy, scuola per unicorn riders, dove si cavalcano unicorni in un’isola segreta chiamata Unicorn Island. Sophia si ritrova quindi catapultata in una dimensione fatata, dove vive rocambolesche avventure insieme alle altre matricole (Ava, Layla, Isabel, Valentina e Rory) e ai loro maestosi unicorni (Wildstar, Leaf, River, Glacier, Cinder e Storm), di tutte le dimensioni e i colori, con cui i protagonisti devono creare legami magici per sbloccare i loro poteri; solo così, infatti, possono imparare a diventare protettori dell’isola e della sua magia, tra compiti in classe e nuove amicizie.


“Unicorn Academy” trasporta i giovani in un mondo dove gli unicorni non sono solo leggende, ma rappresentano il potenziale che ogni persona ha dentro di sé. Compagni di avventura con cui creare un legame speciale e intraprendere un viaggio di crescita personale. Ogni personaggio ha una personalità unica e insieme formano un gruppo eterogeneo che rappresenta i valori di diversità, inclusione e collaborazione. Un racconto valoriale e aspirazionale che veicola messaggi importanti quali la fiducia in sé stessi, la lealtà, il coraggio, l’amicizia e l’accettazione di sé e degli altri, con un linguaggio adatto ai bambini dai 5 agli 11 anni. La passione dei bambini verso la property è raccontata anche da un video postato sull’account ufficiale del Torneo di Wimbledon, che vede la figlia di Novak Djokovic inquadrata mentre legge un libro Unicorn Academy invece di guardare il suo celebre papà giocare durante una partita così importante


Per celebrare queste creature leggendarie è stata istituita la Giornata Mondiale dell’Unicorno. In occasione di questa ricorrenza, il 9 aprile sarà disponibile su Netflix il nuovo speciale di 60 minuti, mentre in chiaro su Frisbee (DTT canale 44) andrà in onda il primo speciale da 72 minuti “Unicorn Academy”. Per tutto marzo, inoltre, ogni domenica alle 17.00 andranno in onda su Frisbee nuovi episodi speciali, pillole inedite in cui i protagonisti interagiscono in situazioni divertenti e svelano la loro personalità: dei veri e propri vlog in cui ogni personaggio parla di sé e del rapporto che ha con il proprio unicorno.

Efsa: batteri produttori carbapenemasi anche in catena alimentare

Efsa: batteri produttori carbapenemasi anche in catena alimentareRoma, 8 apr. (askanews) – I batteri produttori di carbapenemasi, un tempo un problema principalmente ospedaliero, vengono ora rilevati negli animali da allevamento e nei prodotti alimentari in tutta Europa. Questa è una delle conclusioni dell’ultimo parere scientifico dell’Efsa sulla presenza e la diffusione di Enterobacterales produttori di carbapenemasi (CPE) nella catena alimentare nell’Ue/Efta.


“Sebbene non vi siano prove definitive che questi batteri si diffondano agli esseri umani attraverso il cibo, ceppi identici sono stati trovati sia negli animali che negli esseri umani, suggerendo una possibile trasmissione tra di loro”, spiega l’Efsa. I CPE sono batteri che producono enzimi (carbapenemasi) che inattivano gli antibiotici carbapenemi. Questi antibiotici sono usati per trattare gravi infezioni negli esseri umani. La resistenza a questi farmaci rappresenta un rischio significativo per la salute pubblica, lasciando potenzialmente poche opzioni di trattamento efficaci. L’ultimo parere dell’EFSA, che si basa sulla sua valutazione del 2013, esamina dati e letteratura fino alla fine di febbraio 2025.


I CPE sono stati rilevati nella filiera alimentare in 14 dei 30 paesi Ue/Efta dal 2011. Quelli segnalati più frequentemente sono E. coli, Enterobacter, Klebsiella e Salmonella, provenienti principalmente da animali terrestri destinati alla produzione alimentare: suini, bovini e, in misura minore, pollame, che sono le specie animali monitorate di routine per la resistenza antimicrobica nell’UE. Il numero di casi di CPE segnalati è aumentato, in particolare nei suini, nei bovini e nel pollame, con aumenti significativi nel 2021 e nel 2023 in diversi Stati membri. Dieci dei 30 paesi Ue/Efta hanno istituito piani di emergenza per il controllo e l’indagine di questi batteri. Tra le raccomandazione Efsa, quella di espandere le attività di monitoraggio ad altre fonti alimentari attualmente non monitorate e ad altre specie batteriche; migliorare i metodi di rilevamento, condurre indagini di tracciabilità e tipizzazione molecolare batterica per chiarire le vie di trasmissione, inclusa la potenziale diffusione tramite lavoratori e mangimi e infine incentrare la ricerca sulla progettazione di studi mirati per comprendere meglio come questi batteri si diffondono nella catena alimentare.

Fedagripesca E-R: 80% produzione vino da cantine cooperative

Fedagripesca E-R: 80% produzione vino da cantine cooperativeRoma, 8 apr. (askanews) – Oltre l’80% dell’uva da vino prodotta in Emilia-Romagna viene conferito dalle aziende agricole alle cantine cooperative e sociali presenti in regione che si occupano delle fasi di trasformazione, imbottigliamento e commercializzazione, anche con la forza di noti marchi del Made in Italy. Cantine che in alcuni casi possono vantare storie ultracentenarie. E la superficie dedicata alla coltivazione di uva da vino in Emilia-Romagna si attesta su 50.182 ettari, pari al 7,6% sul totale a livello nazionale. È quanto emerge da una elaborazione di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna relativa al focus Censis-Confcooperative dal titolo “L’Italia del vino: superfici, costi ed export”, presentato in occasione del Vinitaly in corso a Verona, dove sono presenti 12 cantine cooperative aderenti alla Federazione regionale.


Per quanto riguarda la produzione regionale di vino, nel 2024 in Emilia-Romagna si è attestata a 6 milioni 903mila e 977 ettolitri pari al 14,4% della produzione nazionale: un dato che pone la regione sul podio italiano, al terzo posto dopo Veneto e Puglia, con un aumento dell’11,1% rispetto al 2023 e di quasi il 20% (19,4%) rispetto al 2019. A determinare questi dati sono in particolare province come quella di Ravenna, dove si producono 2,9 milioni di ettolitri, e di Reggio Emilia (1,4 milioni). Se si considera il rapporto fra produzione e superficie coltivata, l’Emilia Romagna è al primo posto con 137,6 ettolitri per ettaro. “Questi numeri confermano il ruolo fondamentale della cooperazione nel comparto vitivinicolo regionale”, ha spiegato dalla Aristide Castellari, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna e presidente della cooperativa Agrintesa, per il quale oggi due sono le priorità.


“Da un lato difendere le produzioni dalle avversità determinate da nuove patologie delle piante – ha detto – effetti dei cambiamenti climatici e norme europee spesso in contrasto con le necessità produttive, un imperativo dettato dalla necessità di continuare a presidiare i mercati”. Dall’altro, occorre “promuovere il nostro vino a livello internazionale con il supporto delle Istituzioni, a partire dalla Regione”. Pesa ovviamente l’introduzione di dazi da parte degli Usa, che sono il primo mercato di destinazione delle esportazioni anche di numerose eccellenze emiliano-romagnole. L’auspicio è che l’Unione Europea “si muova in maniera coesa scongiurando guerre commerciali che possono solo moltiplicare i danni alle aziende, avviando negoziati e cercando di aprire nuovi canali commerciali anche con altri Paesi”.

Drei (Fedagripesca): con dazi inevitabile il caos sui mercati

Drei (Fedagripesca): con dazi inevitabile il caos sui mercatiRoma, 8 apr. (askanews) – “I dazi imposti da Trump causeranno un inevitabile caos sui mercati e determineranno un contraccolpo nei risultati economici delle aziende del vino italiano che hanno raggiunto, negli ultimi anni, performance significative sui mercati esteri, con una crescita del 28,5% negli ultimi 4 anni superando gli 8 miliardi di euro, di questi vale circa 2 miliardi l’export delle nostre cantine”. Sono le preoccupazioni espresse dal presidente di Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei, secondo il quale l’irrompere dei dazi potrebbe porre fine alla tendenza positiva dalla domanda estera degli ultimi anni.


Occorre, infatti, considerare l’andamento dei costi di produzione del settore, che risultano in lieve riduzione negli ultimi mesi nel complesso, mentre per alcune componenti si registra un forte aumento. Secondo il focus Censis-Confcooperative “L’Italia del vino: superfici, costi ed export” elaborato su dati Ismea e presentato oggi a Vinitaly, nei costi di produzione del vino si è assistito ad una progressiva discesa dei costi energetici nel corso degli ultimi mesi (con un -15,4%), a cui si è affiancata una decisa ascesa dei costi che riguardano i servizi agricoli, in particolare il lavoro conto terzi, con un aumento del 27,6% in un anno e gli altri beni e servizi legati a costi assicurativi e all’impiego di mezzi e materiali per la produzione. Per i salari erogati ai lavoratori fissi e avventizi si registra un incremento superiore al 2%.


“La maggiore rigidità dei costi di produzione nel settore del vino – commenta Drei – potrà rappresentare un fattore critico nel momento in cui verranno applicate le misure di restrizione alle esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani da parte degli Stati Uniti, considerando che questo mercato per il vino italiano rappresenta la prima destinazione delle esportazioni”. Nel 2024 il valore complessivo delle esportazioni di vino all’estero è stato pari a 8.138 milioni di euro: di questi 4.152 milioni, pari al 51,0% del totale esportato, è riconducibile a vini di denominazione di origine protetta. Una quota pari al 22,4% del totale del valore esportato, pari a 1,8 miliardo di euro, si riferisce al prosecco, 740 milioni a vini DOP della Toscana (9,2%) e 614 milioni a vini DOP del Veneto. L’Asti spumante apporta un contributo di 166 milioni di euro e dalla regione Piemonte provengono altri 389 milioni, per un totale di 555 milioni di euro. Altre regioni, come il Trentino e il Friuli, contribuiscono per 287 milioni, mentre valori più contenuti per la domanda estera si riferiscono alla Sicilia e al Lazio.

Coldiretti: vini autoctoni guidano incremento vendite

Coldiretti: vini autoctoni guidano incremento venditeRoma, 8 apr. (askanews) – I vini autoctoni continuano a far registrare i maggiori incrementi delle vendite in volume, confermando che i gusti degli italiani sono sempre più orientati verso le specialità territoriali. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che nel proprio stand al Vinitaly ha esposto la top ten delle bottiglie che in Italia sono cresciute maggiormente nei consumi nel 2024, sulla base dei dati Circana, con due degustazioni guidate dedicate proprio agli autoctoni e al fenomeno dei vini biologici.


In vetta si piazza l’Inzolia siciliano, con una crescita del 12,9% mentre al secondo e terzo posto si collocano rispettivamente il Primitivo pugliese (+11,8%) che precede di poco il Vermentino (+11,7%), patrimonio di Sardegna, Toscana e Campania. In quarta posizione la Ribolla friulana (+11,3%), e al quinto l’unico vitigno internazionale presente nella top ten, il Pinot nero (+9,8%), che precede Nebbiolo del Piemonte (8,9%), Cannonau sardo (8,6%) e Grillo siciliano (8,3%). Chiudono appaiati con +6,8% Falanghina campana e Lagrein trentino.


Ma ottimi segnali vengono anche dai vini biologici, con l’Italia che ospita oggi quasi un quarto dei vigneti bio globali, con 130mila ettari, quasi il doppio rispetto a dieci anni fa, secondo l’analisi Coldiretti su dati Sinab/Ifoam e una produzione annua di circa 3 milioni di ettolitri. E, “con i rischi legati ai dazi e alle guerre commerciali, per un settore fortemente vocato, e dunque più esposto, alle esportazioni – sottolinea in una nota Coldiretti Bio, l’associazione dei produttori biologici della Coldiretti – è importante lavorare per aumentare i consumi interni”.

Musk contro i dazi? Il miliardario sarebbe intervenuto con Trump

Musk contro i dazi? Il miliardario sarebbe intervenuto con TrumpRoma, 8 apr. (askanews) – Il miliardario Elon Musk, stretto alleato del presidente Usa Donald Trump e membro della sua amministrazione, avrebbe chiesto personalmente al leader della Casa bianca di riconsiderare i dazi imposti a diversi paesi. Lo scrive oggi il Washington Post, citando due fonti.


Musk sui social media ha lanciato nel weekend un’offensiva verbale contro Peter Navarro, il funzionari commerciale della Casa bianca principale promotore della politica di dazi aggressiva, e ha fatto direttamente appello a Trump affinché prenda in considerazione di tirare il freno a mano. L’iniziativa, tuttavia, non ha ancora avuto successo: ieri Trump ha minacciato di aggiungere nuove tariffe del 50% sulle importazioni dalla Cina, oltre a quelle già annunciate, se Pechino non abbandonerà le sue misure ritorsive, ha riferito il quotidiano.


Domenica, Musk ha anche annunciato il suo sostegno alla creazione di un’area di libero scambio con l’Ue, nonostante i dazi commerciali precedentemente imposti dal presidente Trump contro l’unione.

Enpaia-Censis: con dazi 54 mln bottiglie vino da ricollocare

Enpaia-Censis: con dazi 54 mln bottiglie vino da ricollocareRoma, 8 apr. (askanews) – Con l’ntroduzione dei dazi americani circa 54 milioni di bottiglie di vino italiano non troveranno più spazio sul mercato Usa, un volume che dovrà essere ricollocato nei mercati alternativi, come Germania e Regno Unito, le due principali destinazioni del vino italiano. Tuttavia, la differenza nei prezzi tra gli Stati Uniti e questi Paesi renderebbe difficile compensare pienamente le perdite. Per recuperare il valore economico, gli operatori italiani dovrebbero quindi riuscire a vendere 92 milioni di bottiglie, un’impresa che richiederà un notevole sforzo per garantire la sostenibilità del settore vitivinicolo e tutelare la sua posizione nei mercati globali.


È quanto si legge nel primo Report Enpaia-Censis del 2025. Secondo il Report, la bolla di incertezze generata dai dazi commerciali, insieme alla logica conflittuale che permea il commercio internazionale, “richiederà un’azione tempestiva da parte degli operatori e delle istituzioni italiane per evitare danni a lungo termine e per ripensare le strategie di esportazione”. L’imposizione di dazi al 20% sui prodotti provenienti dall’Italia avrà infatti un impatto significativo sul settore vitivinicolo nazionale. “Le esportazioni italiane di vino negli Stati Uniti potrebbero mantenere una certa stabilità in termini di valore ma una parte consistente degli introiti finirà nelle casse dello Stato Usa – spiega il rapporto – In particolare, circa il 20% del valore dell’export, pari a 1,9 miliardi di euro, sarà assorbito dai dazi. Questo comporterà una significativa perdita economica per gli operatori italiani, che si troveranno a fronteggiare un’incertezza crescente”.

Dazi, De Guindos (Bce): Ue risponda con prudenza, evitare escalation

Dazi, De Guindos (Bce): Ue risponda con prudenza, evitare escalationRoma, 8 apr. (askanews) – “L’Europa si trova in una situazione complicata”, in cui deve rispondere alle decisioni sui dazi commerciali degli Stati Uniti: “la risposta deve essere ovviamente meditata, prudente e sensata. E dobbiamo cercare di evitare una escalation a una guerra commerciale completa”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos intervenendo a una conferenza organizzata a Madrid dall’associazione bancaria della Spagna.


L’aumento dei dazi deciso da Washington “è più elevato di quanto si sperava inizialmente. La reazione del mercato è improntata all’avversione al rischio e hanno corretto repentinamente le quotazioni” alle aspettative mutate su crescita e inflazione. “Un aspetto positivo – ha notato – è che i mercati restano sempre allo stato liquido, non si è vista una situazione di panico”. Secondo l’esponente della Bce “la preoccupazione dei mercati non è tanto per la decisione Usa ma sulla possibilità di un secondo round di dazi e ritorsioni con una escalation verso una guerra commerciale completa”.


Ad ogni modo “la decisione dell’amministrazione usa è un cambio di paradigma e i mercati tendono a cercare una nuova situazione di equilibrio. Quello che sappiamo sicuramente è che il nuovo ordine internazionale implicherà maggiore frammentazione”. In questo quadro “quello che è evidente – ha aggiunto – è che l’Europa deve aumentare la sua autonomia rispetto al nuovo ordine geopolitico globale e questo implica riforme, come l’integrazione dei mercati dei servizi”. (fonte immagine: Asociación Española de Banca).

Consorzio Brunello: presenta a Vinitaly carta geoviticola di Montalcino

Consorzio Brunello: presenta a Vinitaly carta geoviticola di MontalcinoVerona, 8 apr. (askanews) – Uno strumento ufficiale per raccontare in maniera oggettiva i caratteri identitari e unici del territorio. È stata presentata oggi a Vinitaly la nuova mappa geoviticola di Montalcino realizzata dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino in collaborazione con la società ilcinese leader nell’ambito dell’high tech farming Copernico e i Master of Wine Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi. Di proprietà intellettuale dell’ente consortile, la carta rappresenta uno dei sistemi più complessi di analisi e caratterizzazione di un territorio che tiene conto non solo della componente geologica del suolo, ma anche del clima, della media delle temperature, dell’andamento delle precipitazioni e dei venti fino all’esposizione e all’altimetria.


“La realizzazione della carta geoviticola nasce dall’esigenza di dotarsi di uno strumento che identifica e descrive in maniera chiara il nostro territorio attraverso un approccio corale e stratificato che mette in evidenza tutti gli aspetti morfologici del vigneto ilcinese” ha affermato il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci, spiegando che “a garantire l’affidabilità è il fatto che la mappa è stata sviluppata sulle esigenze specifiche di Montalcino da un gruppo di professionisti che vive, lavora e conosce profondamente il nostro borgo. Un approccio metodologico che anche è sostenuto dalle nostre aziende, che contribuiscono attivamente ad arricchire e aggiornare la rete di conoscenze e definire in modo sempre più dettagliato le peculiarità del territorio”. Per i MW Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi “con la sessione di oggi si presenta la prima tappa di quello che sarà un percorso edificante nella lettura e del racconto di un territorio unico come quello di Montalcino. La carta geoviticola, con le sue declinazioni le sue implementazioni, suggella la forte distintività del Brunello. La complementarietà con il progetto ‘Brunello Forma’, intreccia il racconto tra elementi statici e la dinamicità delle annate, esaltando la narrativa dei protagonisti: i produttori”.


“Conoscere per saper comprendere il complesso mosaico ambientale che caratterizza il nostro territorio, mosaico che determina l’unicità ambientale che definisce l’impronta del Brunello” hanno commentato per la società Copernico, il Ceo e founder Marco Antoni e il geologo Emilio Machetti, sottolineando che “questa è stata la leva che da oltre dieci anni ha spinto Copernico Srl a partecipare e guidare progetti di ricerca e innovazione nel settore vitivinicolo del digital farming, maturando esperienze e competenze che abbiamo messo al servizio del Consorzio del Brunello di Montalcino in una proficua sinergia con il mondo produttivo vitivinicolo e con chi, come Netsens, produce tecnologia intelligente per i monitoraggi ambientali”. La carta, grazie alla stratificazione di analisi e ai valori medi pesati, definisce uno standard di riferimento utile a ogni realtà produttiva che può collocarsi nel proprio specifico contesto, offrendo un dettaglio più accurato sul luogo di posizionamento territoriale dell’azienda stessa e della conseguente interpretazione enologica, così come di ottenere strumenti utili per comprendere il comportamento ponderato di ciascuna annata. Con il contributo delle imprese che forniscono i dati meteoclimatici e i saggi pedologici puntuali, la mappa si figura oggi come uno dei modelli più completi di analisi sensoriale a disposizione nel panorama enoico, pronta ad affermarsi come benchmark a livello internazionale.


Al termine della presentazione è seguita una degustazione di sei etichette di Brunello di Montalcino 2020 commentate secondo Brunello Forma, il nuovo metodo di valutazione delle annate presentato per la prima volta lo scorso novembre a Benvenuto Brunello. Il sistema ideato unisce i dati oggettivi legati agli andamenti climatici delle diverse annate, le conseguenze che le stagioni hanno sul comportamento vegeto-produttivo della varietà Sangiovese e le sensazioni soggettive di un campione rappresentativo di degustatori per percepire e valorizzare le peculiarità delle diverse annate.