Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Rai 1, la fiction “Fuochi d’artificio” per celebrare la Liberazione

Rai 1, la fiction “Fuochi d’artificio” per celebrare la LiberazioneRoma, 4 apr. (askanews) – 1944, Alpi piemontesi. Marta, Davide, Sara e Marco sono quattro amici tra i 12 e 13 anni che sognano la fine della guerra e il momento in cui potranno riabbracciare i genitori e i fratelli maggiori. Stanchi di essere trattati come bambini, quando per caso scoprono che la loro età consente di evitare sospetti e perquisizioni, decidono di aiutare in segreto i partigiani. I quattro giovani amici assumono così l’identità del fantomatico “Sandokan”, il ribelle che mette in difficoltà i nazisti e i fascisti della valle. Tra ripide salite e discese mozzafiato, enormi pericoli e grandi prove di coraggio, Marta e i suoi amici contribuiranno a loro modo alla vittoria finale della Resistenza e alla liberazione del nostro Paese dall’occupazione nemica.


“Fuochi d’artificio” – tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Bouchard, con la regia di Susanna Nicchiarelli – è una produzione Fandango-Matrioska in collaborazione con Rai Fiction, in onda il 15, il 22 e il 25 aprile 2025 in prima serata su Rai 1, nell’ambito delle iniziative per l’80° anniversario della Liberazione. Scritto da Marianna Cappi e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Andrea Bouchard. Nel cast: Anna Losano, Luca Charles Brucini, Carlotta Dosi, Lorenzo Enrico, Carla Signoris, Bebo Storti, Alessandro Tedeschi, Paolo Briguglia, Barbara Ronchi, Francesco Centorame. Il progetto nasce da un innamoramento per il libro di Andrea Bouchard, un libro che i ragazzi di tutte le età adorano perché appassionante, avvincente, buffo e a tratti commovente. Fino ad ora non esistevano prodotti televisivi o cinematografici con vocazione popolare, per famiglie, che parlavano della Resistenza in termini così semplici e al tempo stesso profondi: prodotti che potevano essere visti e apprezzati da genitori, nonni e ragazzi insieme.

Dazi, ecco le cifre chiave dell’interscambio tra Usa e eurozona

Dazi, ecco le cifre chiave dell’interscambio tra Usa e eurozonaRoma, 4 apr. (askanews) – I paesi dell’area euro presentano effettivamente un surplus degli scambi commerciali di beni molto consistente rispetto agli Stati Uniti, nel 2024 ha raggiunto 213 miliardi di euro, quasi il 68% in più rispetto ai 127 miliardi di surplus del 2015. Ma al tempo stesso presentano un disavanzo sugli scambi di servizi quasi altrettanto rilevante: in questo caso sono gli Usa in surplus, per ben 156 miliardi, sempre nel 2024. E anche sui trasferimenti di redditi gli Usa sono in forte avanzo, per 52 miliardi. Da questo, assieme a tutte le altre poste di interscambio, risulta che nel 2024 il surplus di partite correnti dell’area euro sugli Usa si sia limitato ad appena 3 miliardi di euro, e dopo che nel 2023 questa voce era invece risultata in deficit per 30 miliardi (lo 0,2% del Pil), cioè in quell’anno erano gli Usa ad essere in surplus.


A fare i conti dettagliati dell’interscambio tra le due aree economiche, nel pieno dell’allarmismo dei mercati per i dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump sulle importazioni di beni, è la Banca centrale europea, che inserisce una analisi specifica nell’ultimo rapporto trimestrale sul bilancio di partite correnti dell’unione valutaria. Un quadro che fa capire per quale motivo, a fronte dei dazi imposti da Washington, Bruxelles stia meditando non tanto e non solo di rispondere con misure analoghe, ma eventualmente colpendo anche gli scambi sui servizi, dove appunto sono gli Usa in forte avanzo.


Basti tenere conto che sul solo uso di proprietà intellettuali il deficit dell’area euro sugli Usa è esploso da 5 miliardi di euro nel 2015 a 168 miliardi nel 2024. Un aumento di oltre 33 volte. E il surplus Usa di 156 miliardi dello scorso anno sui servizi è a sua volta aumentato quasi 7,5 volte, rispetto ai 21 miliardi che questa voce mostrava nel 2015. La Bce peraltro sottolinea che tra 2015 e il 2019 l’eurozona aveva mostrato un saldo di partite correnti positivo stabile attorno all’1% del Pil, ben superiore a quello attuale. Dal 2019 invece questo surplus è gradualmente finito in deficit (salvo che lo scorso anno) “in parte a riflesso delle delle attività delle multinazionali statunitensi nell’area euro”.


Un altro elemento di rilievo di cui tenere conto è quello del forte deflusso di investimenti che dell’area valutaria si dirigono verso l’economia statunitense. Nel 2024 la posizione bilaterale netta sugli investimenti dell’eurozona rispetto agli Usa risultava al 26% del Pil, in forte rialzo dal 18% del 2023 e oltre 6,5 volte il 4% del Pil che si registrava nel 2015. Secondo la Bce questo è stato determinato prevalentemente da spostamenti sul portafoglio di investimenti nell’azionario, in cui Eurolandia da debitore netto è diventata creditore netto. Gli investimenti su obbligazionario e gli investimenti diretti hanno a loro volta contribuito, ma in misura minore. Gli Usa, prosegue la Bce, sono la prima destinazione di investimenti transfrontalieri per l’area euro. Alla fine del 2024 gli asset finanziari dell’area rispetto agli Stati Uniti ammontavano a 12.380 miliardi di euro, l’82% del Pil, un aumento dell’83% rispetto al 2015. Questo prevalentemente a seguito dell’aumento degli investimenti su titoli azionari emessi da società statunitense, che sono aumentati del 286% tra il 2015 e 2024, va sottolineato che questo rialzo risente, anzi è dovuto soprattutto, all’aumento delle quotazioni dei titoli in questione nel medesimo periodo. Sempre tra 2015 e 2024 gli investimenti in titoli obbligazionari Usa da parte dei Paesi dell’area euro sono aumentati del 91%.


D’altra parte, anche gli Usa sono la principale fonte esterna di investimenti finanziari nell’area valutaria, con un ammontare complessivo che alla fine del 2024 ha raggiunto 8.410 miliardi di euro, il 56% del Pil dell’area, in aumento del 32% rispetto a fine 2015. Questo riflette prevalentemente un aumento del 97% sugli investimenti in azionario, mentre gli investimenti diretti degli Stati Uniti sono calati nello stesso periodo del 9%. Cifre che potrebbero spiegare perché alcune cancellerie in Europa si stiano agitando per cercare di mettere nel mirino queste poste. Al tempo stesso la rilevanza di questi scambi fa anche comprendere perché qualunque costo supplementare imposto in questa partita – tra due aree economiche che non presentano differenziali di costo “stridenti” su elementi come il lavoro, cosa che invece avviene con altre aree del mondo – rischia di causare non pochi danni e entrambi. (fonte immagine: European Central Back 2025).

Vino, Intesa SP: Italia prima nella produzione mondiale di vino

Vino, Intesa SP: Italia prima nella produzione mondiale di vinoMilano, 4 apr. (askanews) – Nel 2024 l’Italia ha riconquistato il primo posto a livello mondiale nella produzione di vino, con 41 milioni di ettolitri (fonte Organizzazione internazionale della vigna e del vino – Oiv). In termini di export, l’Italia è al secondo posto nel mondo, dopo la Francia che in valore ha una quota di mercato del 34,5% (Italia al 22%), mentre in quantità veniamo superati di poco dalla Spagna (21,7% vs. 22%). Il 2024 si è chiuso con 8,1 miliardi di euro di esportazioni di vino italiano, +5,5% rispetto al 2023. E’ quanto emerge da una ricerca del Research Department di Intesa Sanpaolo preparata in occasione di Vinitaly.


La vendemmia 2024 ha mostrato un buon recupero rispetto all’anno precedente, (+7%) pur collocandosi al di sotto del 14% rispetto alla media dei 5 anni precedenti. La vendemmia del 2023, infatti, era stata particolarmente scarsa (con circa un 20% in meno in termini di quantità prodotte) a causa degli effetti del cambiamento climatico (siccità, alluvioni) che avevano favorito la diffusione di un fungo, la peronospera, che aveva letteralmente decimato i raccolti in particolare nel centro-sud. Bene anche i distretti del vino italiani, che nel complesso crescono del 4% tendenziale, in particolare il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i Vini dei Colli Fiorentini e senesi e i Vini del veronese, che hanno registrato crescite tra il 7 e il 10%. Ma è soprattutto in termini di biodiversità che l’Italia surclassa tutti: secondo uno studio dell’Oiv, il 75% del vitigno nazionale è infatti coperto da ben 80 vitigni autoctoni, secondo il Portogallo con 40 vitigni, mentre Francia e Spagna si fermano a 15. Questa biodiversità si traduce in un altro primato per l’Italia, che è il Paese europeo con il maggior numero di certificazioni Dop/Igp: 528, mentre la Francia si ferma a 442. Sono tanti i punti di forza, ma ci sono anche alcuni punti di attenzione, tra cui in primis la frammentazione e la difficoltà a fare sistema. I produttori vitivinicoli italiani sono di più piccole dimensioni rispetto ai nostri competitors, il 35% delle aziende vitivinicole italiane ha meno di 5 ettari, in Francia sono solo il 7%. A ciò si aggiungono alcune minacce: la concorrenza dei principali competitors, i consumi in calo e quindi la necessità di intercettare o stimolare nuove fasce di consumatori. Infine il cambiamento climatico, che sta modificando la geografia dei paesi produttori di vino, spostandosi sempre più verso nord, mentre i territori del sud sono a rischio desertificazione.


“È necessario investire in innovazione, nella selezione dei vitigni più resistenti ma anche nelle opportunità che derivano dalla digitalizzazione e dalla robotica” ha affermato Stefania Trenti, responsabile Industry & Local Economies Research Intesa Sanpaolo, sottolineando che “le opportunità maggiori potranno venire ancora dai mercati esteri, ma anche dalla capacità di fare sistema per valorizzare la grande qualità del vino italiano”.

A Officina Pasolini il Gainsbourg di Flavia Capitani con Andrea Satta

A Officina Pasolini il Gainsbourg di Flavia Capitani con Andrea SattaRoma, 4 apr. (askanews) – Fitta programmazione nel mese di aprile a Officina Pasolini, Laboratorio di Alta formazione artistica e HUB culturale della Regione Lazio diretto da Tosca.


Dopo la prova aperta al Teatro Eduardo De Filippo – in attesa del debutto a Roma al Teatro Lo Spazio il prossimo 15 aprile – dello spettacolo “Sei re” di Duccio Camerini, lunedì 7 aprile si viaggia sulle tracce dell’artista di Je t’aime moi non plus durante la presentazione, con letture e passaggi musicali, del volume “A Parigi con Serge Gainsbourg. Sulle tracce della rivoluzione con Jane Birkin” (Perrone Editore), con cui Flavia Capitani ripercorre i passi nella vita e nella musica di Serge Gainsbourg, attraverso i luoghi parigini che lo hanno visto protagonista. A raccontare i luoghi cari alla coppia e gli angoli segreti della Parigi di oggi con l’autrice, sono il giornalista francese di Le Monde Aureliano Tonet e Andrea Satta, cantautore e frontman dei Têtes de Bois. Modera l’incontro l’autrice e regista Elisabetta Malantrucco. Le letture sono a cura dell’attrice Valeria Canonichetti e le incursioni musicali dei Têtes de Bois. Mercoledì 9 Officina Pasolini si fa sala cinematografica in una formula da cineforum. In collaborazione con il podcast Cinefabrix nasce Officinema, un appuntamento mensile con la settima arte, curato dal regista e divulgatore cinematografico Riccardo Fabrizi. La prima rassegna quadrimestrale è dedicata alle Ragazze terribili del cinema. La pellicola scelta per l’apertura di Officinema è Il favoloso mondo di Amélie, film del 2001 di grande successo diretto da Jean-Pierre Jeunet.


Venerdì 11 Officina Pasolini & Club Tenco presentano “Mi sono innamorato di te”. Uno sguardo sul futuro della canzone italiana. Un concerto che esplora il futuro della musica italiana con alcune delle voci più promettenti della nuova canzone d’autore e con un ospite d’eccezione, i cui nomi saranno annunciati nelle prossime settimane. Personalità irrequieta e imprevedibile, martedì 15, Giovanni Block, autore e compositore lontano da ogni cliché e da sempre in direzione “Ostinata a e Contraria” come i suoi maestri gli hanno insegnato ad essere, arriva con “Solo ma non troppo”. Con un pugno di canzoni, qualche storia, i suoi amici attori e musicisti e la sua chitarra, proverà a raccontare come la solitudine, per gli artisti (o presunti tali) o per i folli (o dichiarati tali), sia dietro ogni angolo, anche quando si è circondati da folla festante o in compagnia, e come la dimensione social svanisca nel nulla quando si resta di fronte al quadro che nessuno vorrebbe mai davvero osservare: se stessi. Ad accompagnarlo sul palco: Pasquale Benincasa, Enzo Lamagna, Salvatore Torregrossa, Roberto Trenca. Special guest: Attilio Fontana, Giulia Annecchino.


Giovedì 24 il duo piano e voce Giulio Gentile e Emanuela di Benedetto propongono in concerto il loro album di esordio, “There’s No Place Like Home”. Composto da otto brani originali, caratterizzati da una forte impronta identitaria, il progetto discografico di Giulio e Emanuela (che si sono occupati rispettivamente l’uno della musica e l’altra dei testi) racconta del loro rapporto più intimo con la musica jazz. Sabato 26 un evento atteso è la presentazione del primo progetto di inediti di Roberto “Bob” Angelini e Rodrigo d’Erasmo. Amici di lunga data, che dopo anni di intensa collaborazione e di profondo lavoro fatto sulla musica immortale di Nick Drake, racconteranno e suoneranno a Officina Pasolini alcuni brani dal loro album di musica strumentale, Il dominio della luce (Woodworm/Wudz Edizioni), che esce il 25 aprile unitamente a un libro a cui hanno contribuito vari autori e autrici, che hanno risposto all’invito di Angelini e D’Erasmo di unirsi al progetto. Come dichiarato dai due autori: “L’intento dietro Il dominio della luce è quello di stimolare una riflessione condivisa sul concetto di luce, nei tempi oscuri e spaventosi che ci troviamo ad abitare. Il desiderio condiviso di accendere ognuno una propria piccola luce a illuminare le strade spesso buie che percorriamo. Con una fiaccola, un lume, un laser o un led, una poesia, un breve saggio o un racconto, un dipinto, una melodia di violino o un arpeggio vorticoso di chitarra, un drone di slide guitar o poche, delicate e solitarie note di pianoforte”. Hanno partecipato (in rigoroso ordine alfabetico): Federico Baldi, Sandro Bonvissuto, Vasco Brondi, Ilaria Caffio, Giulia Caminito, Tommaso Di Dio, Enrico Gabrielli, Chiara Gamberale, Gemitaiz, Vittorio Lingiardi, Francesca Mannocchi, Flavia Mastrella, Paolo Nori, Greta Olivo, Fabio Peri, Telmo Pievani, Antonio Rezza, Filippo Timi, Emanuele Trevi. A questi si aggiunge Marco Mottolese che ha firmato la prefazione. Una vera e propria chiamata alle arti a cui ha risposto anche l’artista, animatore e illustratore Gianluigi Toccafondo, la cui opera pittorica riempie tutto il lavoro, sia il vinile che il libro, a partire dalla copertina. Alcuni di questi artisti coinvolti nel libro parteciperanno alla serata.


Martedì 29 torna Superficie live show – attori sul palco a portata di video, ideato e condotto da Matteo Santilli. Un susseguirsi di monologhi, anteprime, brevi video, lezioni e tante ‘rubriche’ create ad hoc per questo show con la partecipazione di artisti e musicisti che saranno annunciati a ridosso della data.

Consorzio Vini Bardolino a Vinitaly mette al centro i produttori

Consorzio Vini Bardolino a Vinitaly mette al centro i produttoriMilano, 4 apr. (askanews) – “Il famoso Chiaretto di Bardolino, il rosato a menzione geografica più venduto in Italia, il Bardolino e il Bardolino delle Sottozone (Montebaldo, Sommacampagna e La Rocca, tre vini simbolo della Corvina Veronese) sono prodotti dinamici profondamente legati al territorio. D’appeal, con un’anima pop e di charme, sono adatti a ogni occasione. Durante Vinitaly, il mio obiettivo, e quello dei soci produttori che mi affiancheranno, sarà proprio quello di comunicarne la versatilità e lo stile estremamente contemporaneo”. A dirlo Fabio Dei Micheli, presidente del Consorzio Vini Bardolino che alla 57esima edizione di Vinitaly (Padiglione 4, stand D1) illustrerà i progetti previsti per il 2025, “tutte iniziative accomunate da unico obiettivo: mettere al centro chi il vino lo produce direttamente”.


Le degustazioni delle etichette dei soci produttori, che saranno presenti in Fiera, pronti a dialogare con buyer, giornalisti e professionisti del settore, avranno invece più obiettivi, a partire “dalla comprensione di un territorio unico e multiforme come quello del Lago di Garda e la dimostrazione della rispondenza dei vini del Consorzio alle esigenze del consumatore di oggi”. Quest’anno il Consorzio Vini Bardolino lancia un’iniziativa speciale, pensata per scoprire il lato più creativo e versatile dei suoi vini e per valorizzare il lavoro dei giovani produttori del Consorzio che prevederà, da venerdì 4 a mercoledì 9 aprile, una serie di aperitivi presso il Romeo Bistrot, nel cuore di Verona. Qui i vini del Consorzio “saranno serviti in una forma innovativa sia in mescita, sia come ingredienti principali di cocktail originali, preparati da bartender professionisti”.

Cavo Dragone: oggi 76 anni di Nato, omaggio a nostre forze e truppe

Cavo Dragone: oggi 76 anni di Nato, omaggio a nostre forze e truppeMilano, 4 apr. (askanews) – “Oggi, 76 anni fa, la NATO è stata fondata su un’idea semplice ma potente: l’unità ci rende più forti”. Lo ha detto il presidente del Comitato Militare della Nato, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “Oggi, l’Alleanza è moderna, coesa, adattabile e pronta, garantendo la difesa e la deterrenza che mantengono al sicuro quasi un miliardo di persone. Oggi, è un’altra occasione per noi di rendere omaggio a tutti coloro che hanno prestato servizio o prestano servizio: truppe NATO, forze nazionali e coloro che sono impegnati in missioni di pace e sicurezza in tutto il mondo”, ha aggiunto.


“La loro dedizione è alla base della libertà che spesso diamo per scontata. Onoriamo coloro che hanno sofferto o pagato il prezzo più alto nella ricerca della libertà” ha aggiunto in un tweet. “Ecco perché i nostri pensieri, anche oggi, sono con i soldati ucraini che combattono la battaglia finale, per il loro paese, il loro futuro e gli stessi principi che sostiene la NATO. Perché il nostro domani si basa su ciò che siamo in grado di dimostrare e realizzare oggi” ha chiosato Cavo Dragone.

Piazza Affari sempre più a picco: Ftse Mib (-7,7%) azzera guadagni 2025

Piazza Affari sempre più a picco: Ftse Mib (-7,7%) azzera guadagni 2025Milano, 4 apr. (askanews) – Piazza Affari sempre più giù, trascinata dal tracollo dei titoli bancari, che hanno un peso predominante sul listino milanese: il Ftse Mib al giro di boa di metà seduta lascia sul terreno il 7,7% scivolando a 34.154 punti, riportandosi sui livello di inizio gennaio. Di fatto la Borsa di Milano ha azzerato i guadagni da inizio anno ad oggi. Peggiorano, comunque, tutte le Borse europee dopo la notizia che la Cina imporrà dazi aggiuntivi del 34% su tutti i beni importati dagli Usa, a partire dal 10 aprile: Madrid -6,5%, Francoforte -5,5%, Parigi -4,7%, Londra -4,2%.


A picco le banche sui cui pesano i rischi di una recessione globale e di una nuova fiammata dell’inflazione. Bper (-12,6%), Mps (-12,5%) e Banco Bpm (-11,8%) le peggiori a Milano. A Francoforte Deutsche Bank perde il 12%, a Parigi SocGen il 12%, a Madrid Bbva l’11%. “Il settore bancario è particolarmente esposto ai timori di rallentamento: in Europa le banche hanno ceduto oltre l’11% in appena due sedute (il tonfo peggiore dai giorni di marzo 2020)”, ha commentato Giacomo Calef, country head Italia, NS Partners. “Questo sell-off bancario – prosegue – segnala il riemergere di preoccupazioni sistemiche, riflettendo timori sul credito e sulla stabilità finanziaria nell’ipotesi di uno scenario economico più avverso”.

Monito di Mattarella sulla democrazia: concentrare potere la indebolisce

Monito di Mattarella sulla democrazia: concentrare potere la indebolisceRoma, 4 apr. (askanews) – “Arbitrari criteri gerarchici, poteri separati dalla società o concentrazioni indeboliscono l’impianto democratico”. Sergio Mattarella lancia un monito sulla qualità della democrazia nel nostro paese ricordando che è fatta di “sostanza, non di mera forma”, e dunque necessita di “eguaglianza che si realizza rendendo effettivi i diritti sociali”. Il presidente della Repubblica ne parla nell’incontro al Quirinale con la Fondazione per la Sussidarietà presieduta da Giorgio Vittadini che gli ha tributato il “Premio Sussidarietà” per il contributo alla diffusione e alla crescita della cultura della sussidarietà, (un’opera realizzata dallo scultore Carlo Steiner).


La riflessione del capo dello Stato parte proprio dal ruolo della sussidarietà nella società: “Essa è strettamente connessa con due valori di grandissimo rilievo: la libertà della persona e la solidarietà che essa esprime”, dice Mattarella. Insomma la sussidiarietà è “espressione e garanzia di libertà per le persone e i corpi sociali che concorrono all’interesse generale e che si adoperano per rigenerare continuamente quei valori di umanità e di corresponsabilità che sono uno dei portati più preziosi del nostro modello sociale, del modello sociale europeo”. Mattarella ricorda come questo modello, nato sconfiggendo “le ideologie autoritarie del ‘900”, sia oggi lo strumento per contrastare “la verticalizzazione del potere e la prevalenza di quello finanziario”. Ecco perchè “è importante irrobustire il principio di sussidiarietà”, l’alternativa sarebbero – avverte – “arbitrari criteri gerarchici” che possono favorire “poteri separati dalla società o concentrazioni che indeboliscono l’impianto democratico”. Sono dunque i corpi intermedi, l’associazionismo, a tenere viva la democrazia e la libertà. Non a caso, ricorda il capo dello Stato, “libero associazionismo, organizzazioni sindacali e autonomie locali furono tra le prime vittime della dittatura che prese il sopravvento nel nostro Paese dopo la Prima guerra mondiale”. E l’”inibizione” delle organizzazioni sociali “è spesso la cartina al tornasole di un restringimento delle libertà”.


“Lo spazio pubblico non vive di polarizzazione tra il potere delle istituzioni da un lato e il singolo individuo dall’altro. Senza comunità intermedie anche il riconoscimento dei diritti viene messo a rischio”, avverte in conclusione Mattarella, che si congeda con un consiglio: “Per affrontare le sfide locali come quelle nazionali, come quelle globali, è indispensabile rilanciare la cultura che viene espressa dal ‘noi’. Noi come responsabilità comune, noi come volontà di partecipazione, noi come costruzione di comunità larghe e aperte”.

Dazi, Meloni: preoccupata ma attenzione all’allarmismo

Dazi, Meloni: preoccupata ma attenzione all’allarmismoRoma, 4 apr. (askanews) – “Preoccupa” più l’allarmismo che la questione dei dazi in sé perchè “dobbiamo ricordare che parliamo di un mercato importante, quello degli Stati Uniti, che vale circa il 10 per cento delle nostre esportazioni totali. Noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti, quindi è sicuramente un problema che dobbiamo risolvere, ma attenzione all’allarmismo che sto vedendo in queste ore”. Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine della visita alla nave Vespucci a Ortona.


“Il governo – ha aggiunto – è a lavoro, sta facendo uno studio sull’impatto settore per settore. Vedrà la settimana prossima i rappresentanti di tutte le categorie produttive così possiamo anche confrontare le nostre valutazioni con le valutazioni che stanno facendo loro, ragionare insieme di quale debbano essere le soluzioni, a livello italiano, a livello europeo e in un dialogo che va aperto, in una trattativa che va aperta con gli Stati Uniti per cercare soluzioni. Secondo me dove dovrebbe arrivare la trattativa? A rimuovere tutti i dazi e non a moltiplicarli. Dopodiché queste sono ovviamente trattative che si fanno in due”.

Dazi, la Cina ricorre al Wto contro le misure Usa

Dazi, la Cina ricorre al Wto contro le misure UsaRoma, 4 apr. (askanews) – La Cina ha annunciato di aver presentato ricorso all’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) dopo che gli Stati Uniti hanno imposto dazi ai partner commerciali. “La Cina ha presentato ricorso ai sensi del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto”, ha affermato il ministero del Commercio in una nota riportata dai media cinesi.


Ieri il ministero del Commercio aveva bollato come “un atto di bullismo unilaterale” l’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione Trump, esortando Washington a rimuoverli “immediatamente” e a risolvere eventuali controversie attraverso un “dialogo equo e paritario” con i partner.