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Autore: Redazione StudioNews

Enel illumina il padiglione Italia a Expo 2025 Osaka

Enel illumina il padiglione Italia a Expo 2025 OsakaRoma, 15 apr. (askanews) – L’Esposizione Universale di Osaka è cominciata e l’Italia è presente con il suo Padiglione che porta in Giappone il meglio del saper fare, della tradizione e dell’innovazione italiana declinando il tema “L’Arte Rigenera la Vita”. Arte, scienza, cultura, sostenibilità e ricerca scientifica: queste le caratteristiche di un padiglione realizzato in legno dallo studio di architetti MCA-Mario Cucinella Architects.


A contribuire alla realizzazione di questa missione è anche Enel, che, grazie al suo know-how e al suo importante impegno nella sostenibilità, illumina il Padiglione Italia con soluzioni all’avanguardia con specifico riferimento alla transizione energetica e all’integrazione tra edificio e ambiente. “Expo rappresenta un evento di prestigio internazionale nonché un’occasione unica per raccontare l’eccellenza italiana e sostenere il sistema Paese, favorendo il dialogo tra stakeholder globali istituzionali e di business. In questo ambito, Enel è orgogliosa di poter fornire il proprio contributo illuminando il Padiglione Italia, forte della sua comprovata esperienza nell’applicazione di soluzioni ad alta efficienza energetica in contesti di grande pregio artistico e architettonico,” ha dichiarato Nicolò Mardegan, Direttore Relazioni esterne di Enel. “Il progetto che abbiamo sviluppato a Osaka rappresenta, in particolare, la nostra interpretazione del tema “L’arte rigenera la vita”, con una visione che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità e maestria artistica, in puro stile made in Italy.”


“Illuminiamo il Padiglione Italia, una vetrina che ci permette di portare in Giappone il meglio dell’industria italiana” ha commentato l’Amb. Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Crediamo nelle sinergie e nella forza del partenariato pubblico-privato per vincere insieme le sfide dell’internazionalizzazione e favorire l’accesso delle nostre imprese in mercati strategici come quello giapponese”. Per il Padiglione Italia, Enel ha realizzato un sistema di illuminazione dedicato al Teatro all’ingresso e al Giardino all’italiana sulla copertura del Padiglione. L’impianto del Teatro valorizza l’architettura attraverso un’illuminazione dinamica, sia bianca che colorata, grazie a 40 apparecchi LED ad alte prestazioni tecniche, integrati in un sistema di controllo digitale. Questa tecnologia consente la creazione di scenari luminosi personalizzabili in base alle esigenze e agli eventi del Padiglione.


Nel Giardino all’italiana, 60 proiettori e circa 800 metri di apparecchi lineari a LED permettono al visitatore di fruire ed apprezzare lo spazio, generando effetti luminosi di grande impatto visivo. L’intervento mette in risalto la vegetazione, i percorsi pedonali e gli elementi artistici presenti, offrendo un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Il Padiglione Italia ha aperto ufficialmente le porte al pubblico a partire dal 13 aprile alle ore 18 (orario giapponese, ore 11 in Italia). Il tema della esposizione universale Expo 2025 Osaka è Progettare la società del futuro per le nostre vite, una missione alla quale Enel già da anni contribuisce con le sue innovazioni e tecnologie

Puglia, Boccia (Pd): bene parità genere in legge elettorale Regione

Puglia, Boccia (Pd): bene parità genere in legge elettorale RegioneRoma, 15 apr. (askanews) – “La parità di genere nella composizione delle liste elettorali per il Consiglio regionale e il voto con la doppia preferenza di genere fanno finalmente parte della legge elettorale della Regione Puglia. E questo avviene soprattutto grazie all’impegno del Pd che da tempo si era battuto per questo obiettivo. Il Consiglio regionale ha finalmente trasformato in legge la norma che con i poteri sostitutivi venne imposta 5 anni fa, grazie al mio impegno di ministro per gli affari regionali nel governo Conte 2, al termine della precedente legislatura e che rappresentò allora la sconfitta per tutti coloro che sedevano in quel consiglio e che a scrutinio segreto fino all’ultima seduta avevano sabotato l’introduzione della doppia preferenza. Ora la Puglia fa un passo importante che la mette al passo di altre 15 regioni”. Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.


“La doppia preferenza è finalmente nella legge regionale e il Pd garantirà ovunque liste con la parità di genere. Certo avremmo preferito l’esclusione delle liste che non la rispetteranno ma senza una maggioranza certa su questo obiettivo rischiavamo che le norme non fossero approvate. Ora ci auguriamo che tutte le forze politiche pugliesi si impegnino a rispettare un principio di civiltà e di democrazia”, ha concluso.

Teha: export agroalimentare a 67,5 mld, da dazi impatto tra 1,6 e 1,3 mld

Teha: export agroalimentare a 67,5 mld, da dazi impatto tra 1,6 e 1,3 mldMilano, 15 apr. (askanews) – L’eventuale applicazione di dazi al 20% al comparto agroalimentare italiano potrebbe portare danni per 1,6 miliardi di euro ma la perdita potenziale potrebbe fermarsi a 1,3 miliardi. Un dato che se rapportato ai 67,5 miliardi di euro toccati dalle esportazioni agroalimentari nel 2024 (per la prima volta arrivano a toccare quasi il 10,8% del totale export) dà la misura dell’eventuale impatto innescato dalla guerra commerciale americana. E’ quanto emerso dalla presentazione di Valerio De Molli, managing partner e Ceo di Teha in occasione della conferenza stampa per la nona edizione del forum “La roadmap del futuro per il food & beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni”, in programma a Bormio il 6 e 7 giugno, non scontano anche un altro fattore. In questo calcolo Teha ha considerato non solo la capacità delle imprese di assorbire un 25% di queste tariffe riducendo i margini, ma anche un fattore come la sostanziale anelasticità della domanda americana di beni italiani, vale a dire le modeste variazioni delle abitudini di acquisto a fronte di un aumento dei prezzi. Un fenomeno che accade in presenza di beni necessari o non sostituibili.


Per capire, quindi, l’impatto effettivo occorre partire dal fatto che gli Stati Uniti sono il secondo mercato di sbocco per le esportazioni agroalimentari italiane, dopo la Germania, con un valore che ha sfiorato gli 8 miliardi (7,8%) nel 2024, in crescita del 17,1% rispetto a un anno prima. Parliamo di una quota sul totale export agroalimentare tricolore pari all’11,6%. “Ipotizzando dazi al 20% oltre 6 miliardi di euro di made in Italy dei 7,8 complessivi esportati negli Usa non sono prodotti con alternative sul mercato domestico statunitense e perciò sostituibili – ragiona De Molli – ne deriva che il danno generato dai dazi, se confermati anche dopo la sospensione, potrebbe costare all’Italia solo potenzialmente 1,3 miliardi di euro, ma limitarsi, in realtà, a 300 milioni di euro”. Il possibile impatto dei dazi sull’export si concentra, secondo lo studio Teha, per il 77% su prodotti a bassa sostituibilità, che non hanno cioè alternative sul mercato. “Certamente – ha osservato De Molli – fra questi hanno un peso rilevante i prodotti Dop e Igp, in primo luogo il vino, ma ci sono anche conserve di pomodoro, pasta, salse e farine”. Il vino, che rappresenta il 32% dei prodotti a bassa sostituibilità, è la prima categoria di prodotto che arriva Oltreoceano con un valore di circa 2 miliari, seguito da pasta e farine (1,167 miliardi) e olio e grasi (1 mld). In generale il vino è il prodotto agroalimentare italiano più esportato con oltre 8 miliardi di euro di valore e una crescita del 5,5% nel solo 2024, seguono pasta e prodotti della panetteria che valgono 7,6 miliardi (+8,6% nell’ultimo anno). Secondo i dati elaborati da Teha, grassi e oli vegetali italiani (4,1 mld di export) e cioccolato (3,4) hanno fatto registrare le crescite più significative del 2024: rispettivamente +27,2% e +17,8%. In positivo anche i prodotti lattiero-caseari (+9,1% per 6,5 miliardi di export), la frutta (+8,3%, 3,9 miliardi) e i piatti pronti trasformati (+6,2%, 4,1 mld), mentre aumenti più contenuti sono stati rilevati per le bevande ad esclusione del vino (+5% per 4,2 miliardi), cibo per animali (+3,3%, 3,1 mld) oltre che frutta e vegetali trasformati che valgono oggi 6 miliardi all’estero, in linea (+0,7%) con il 2023.


L’unicità dei prodotti alimentari italiani, nel breve periodo potrebbe essere per De Molli un paracadute per le nostre esportazioni, limitando l’impatto dei dazi. Tuttavia occorre fare attenzione nel medio-lungo termine al clima di crescente incertezza, al rischio di inflazione sulle catene di fornitura globali e alla perdita di potere d’acquisto dei consumatori americani. Da qui l’importanza per le imprese italiane di lavorare alla ripresa dei consumi alimentari interni, con eventuali misure di sostengo al reddito per le fasce più deboli riducendo così il fenomeno della polarizzazione dei consumi alimentari.

Giornata Mondiale Madre Terra, Premiazione concorso fotografico nazionale “Obiettivo Terra”

Giornata Mondiale Madre Terra, Premiazione concorso fotografico nazionale “Obiettivo Terra”Roma, 15 apr. (askanews) – Come tradizione, in occasione della Giornata Mondiale della Madre Terra, si rinnova l’appuntamento con la premiazione delle foto vincitrici di ‘Obiettivo Terra’, il contest sulle Aree Protette d’Italia più celebrato e insignito di patrocini e riconoscimenti istituzionali a livello nazionale e che vanta prestigiose mostre nazionali ed internazionali, di cui tre presso le Nazioni Unite a New York. La Cerimonia di premiazione si terrà martedì 22 aprile, alle ore 15:00, presso l’Aula Consiliare ‘Giorgio Fregosi’ di Palazzo Valentini (via IV Novembre, 119/A), sede della Città metropolitana di Roma Capitale e sarà possibile seguirla in diretta streaming.


I protagonisti del concorso fotografico, giunto quest’anno alla 16a edizione, sono gli scatti che ritraggono la natura, gli incantevoli scorci e le peculiarità custodite da Parchi, Riserve e Aree Marine Protette della nostra bellissima Penisola. Si conferma il successo in termini di partecipazione e qualità delle foto candidate dai fotoamatori naturalistici, proseguendo la missione del contest di sensibilizzare alla promozione di un modello di turismo consapevole ed ecosostenibile, e la trasmissione dei principi dell’economia circolare. ‘Obiettivo Terra’ 2025 è promosso da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana, con la main partnership di Haiki+, azienda quotata all’Euronext Growth Milan tra i leader nel settore dell’economia circolare in Italia, l’event partner Comset, del gruppo Sphere S.p.A., da 40 anni una delle maggiori realtà nel mercato degli avvolgenti alimentari e dei prodotti per uso domestico, e con la digital partnership di Bluarancio.


All’autore dello scatto vincitore di ‘Obiettivo Terra’ 2025 sarà riconosciuto il Primo Premio ‘Mother Earth Day’ del valore di € 1.000 (euro mille), sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume ‘Obiettivo Terra 2025: l’Italia amata dagli italiani’, oltre all’onore di vedere esposta al pubblico la gigantografia della foto sulla facciata di Palazzo Valentini insieme alla Menzione ‘Animali’ (dal 22 aprile al 5 maggio). La Cerimonia di premiazione sarà ufficialmente aperta dal saluto di benvenuto di Pierluigi Sanna (Vicesindaco metropolitano, Città Metropolitana di Roma Capitale). Seguiranno gli interventi introduttivi dei promotori: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde); Silvia Stecconi (Vicesegretario Generale della Società Geografica Italiana); Flavio Raimondo (Amministratore Delegato di Haiki Recycling e Haiki Mines); Adriano Meloni (Presidente di Comset). Si proseguirà con gli interventi di: Gen. C.A. Fabrizio Parrulli (Comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri); Contrammiraglio (CP) Enrico Castioni (Capo Ufficio Bilancio e Programmazione Generale e Finanziaria del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Alessandra Priante (Presidente ENIT); Luca Santini (Presidente Federparchi); Rosalba Giugni (Presidente Marevivo); Alessandra Prampolini (Direttrice Generale WWF Italia); Stefano Maiandi (Presidente Fiaba).


Il keynote speech di Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) aprirà ufficialmente la Premiazione delle foto vincitrici, con la partecipazione di autori e autrici degli scatti, dei componenti della Giuria di esperti, dei Dirigenti delle organizzazioni partners di ‘Obiettivo Terra’ 2025 e delle Aree Protette italiane. Modera l’evento: Gianni Todini (Direttore di Askanews). Nel corso della Cerimonia di premiazione, oltre al Primo Premio ‘Mother Earth Day’, saranno premiate dai partners di ogni categoria le seguenti Menzioni: Alberi e foreste (in collaborazione con il Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri); Animali (in collaborazione con Federparchi); Area costiera (in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Fiumi e laghi (in collaborazione con la Federazione Italiana Canoa e Kayak); Paesaggio agricolo (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica); Patrimonio geologico e geodiversità (in collaborazione con SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale – APS); Turismo sostenibile (in collaborazione con il Touring Club Italiano).


Analogamente si procederà per le Menzioni speciali: Borghi (alla più bella foto di un borgo situato all’interno di un’Area Protetta italiana, in collaborazione con ‘I Borghi più belli d’Italia’); Obiettivo mare (alla migliore foto subacquea scattata in un’area marina protetta italiana, in collaborazione con Marevivo); Stories (alla più bella foto verticale di un’Area Protetta italiana, in collaborazione con InflueXpert); Parchi dall’alto (alla più bella foto di un’Area Protetta italiana scattata da un punto panoramico, dal cielo o anche con droni autorizzati, in collaborazione con Haiki+). Sarà attribuito l’immancabile Premio ‘Parco Inclusivo’ 2025, in collaborazione con Fiaba e Federparchi, all’Area Protetta italiana che si è maggiormente distinta attraverso iniziative concrete a favore dell’accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità. Saranno inoltre conferiti due premi extra-concorso: Premio ‘Pixcube_it’ all’autore della fotografia seconda classificata a ‘Obiettivo Terra’ 2025: un buono voucher speciale messo in palio dal network Pixcube.it per un workshop-reportage a scelta tra i molti e prossimi eventi che si terranno nei parchi naturali d’Italia. Weekend per due persone in Agriturismo all’autore dello scatto vincitore della Menzione ‘Paesaggio Agricolo’ offerto da Fondazione Campagna Amica. Per selezionare le finaliste della 16a edizione del contest, rappresentative del patrimonio ambientale, naturalistico, paesaggistico, agricolo, agroalimentare e storico-culturale custodito dai Parchi Nazionali e Regionali, dalle Aree Marine Protette, dalle Riserve Statali e Regionali, sono state esaminate 683 foto. Di queste, ben 655 (96%) sono risultate conformi al regolamento e dunque ammesse (le non ammesse sono 28 pari al 4%). Ogni partecipante ha avuto la possibilità di presentare al contest una sola foto a colori di cui: Parchi Nazionali (232 foto, pari al 34% delle foto ammesse), Parchi Regionali (307 foto, pari al 45%), Aree Marine Protette (34 foto, pari al 5%), Riserve Statali (24 foto, pari al 3%) e Riserve Regionali (86 foto, pari al 13%). L’edizione 2025 di ‘Obiettivo Terra’ ha ricevuto il patrocinio di: Senato della Repubblica; Camera dei Deputati; Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Città Metropolitana di Roma Capitale; Comune di Roma e di tutti i Parchi nazionali italiani. Partners delle menzioni e menzioni speciali: Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera; Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri; Federparchi; Federazione Italiana Canoa e Kayak; Fondazione Campagna Amica; SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale – APS; Touring Club Italiano; I Borghi più belli d’Italia; Marevivo; InflueXpert. Partners tecnici: Earth Day Italia; Parks.it; Fiaba; SOS Terra Onlus; ANBI; Forest Stewardship Council (FSC) Italia; Pixcube; Pianeta Foresty; @racne. Media partners: Askanews; Italpress; TeleAmbiente; LifeGate; Opera2030; Trekking.it; Eco in Città. La cerimonia di premiazione di ‘Obiettivo Terra’ 2025 sarà trasmessa in diretta streaming sulle Pagine Facebook di: – Fondazione UniVerde (https://www.facebook.com/FondazioneUniVerde); – Società Geografica Italiana (https://www.facebook.com/societa.geografica.italiana); – Federparchi (https://www.facebook.com/federparchi); – TeleAmbiente (https://www.facebook.com/teleambiente); – Opera2030 (https://www.facebook.com/Opera2030it); – Trekking.it (https://www.facebook.com/trekking.it); – Eco in Città (https://www.facebook.com/ecoincitta); – SOS Terra Onlus (https://www.facebook.com/SOSTerraOnlus).

Zelensky (rispondendo a Witkoff) : i territori occupati dai russi sono ucraini, è una linea rossa

Zelensky (rispondendo a Witkoff) : i territori occupati dai russi sono ucraini, è una linea rossaRoma, 15 apr. (askanews) – In una conferenza stampa con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, a Odessa, Volodymyr Zelensky ha risposto ai commenti dell’inviato Usa Steve Witkoff su Fox News di ieri, che hanno individuato nei territori occupati dalla Russia una questione cruciale per un accordo di pace, sottolineando che “riconoscere i territori occupati come russi è linea rossa” “L’Ucraina è uno stato sovrano (…). Pertanto, ancora una volta, soltanto il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro stato. Per noi, è fuori questione riconoscere i territori temporaneamente occupati come non ucraini, ma russi. Pertanto, ancora una volta, i rappresentanti competenti stanno discutendo di questioni che vanno oltre la loro competenza”.


(in Foto Rutte e Zelensky, dal profilo X del presidente ucraino)

Governo, terminato vertice Meloni-Salvini-Tajani a Palazzo Chigi

Governo, terminato vertice Meloni-Salvini-Tajani a Palazzo ChigiRoma, 15 apr. (askanews) – È terminato a Palazzo Chigi,il vertice di governo convocato dalla premier Giorgia Meloni in vista della sua partenza domani per Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump con cui discuterà della spinosa questione dei dazi.Al vertice hanno partecipato, oltre alla premier, anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli affari regionali Tommaso Foti.

Vino, Chiarli compie 165 anni e si regala il museo di famiglia

Vino, Chiarli compie 165 anni e si regala il museo di famigliaMilano, 15 apr. (askanews) – Quest’anno l’azienda Chiarli, nata a Modena nel 1860, compie 165 anni di vita. Più di un secolo e mezzo di appassionata comunione con un vitigno, il Lambrusco, che ha segnato la storia di una famiglia, di un territorio e di un successo internazionale. Per festeggiare degnamente questa data a tre cifre, la famiglia Chiarli inaugura ufficialmente la oggi la sua Galleria. La sede ideale è stata identificata nella Tenuta Cialdini a Castelvetro di Modena, sede della Cantina Cleto Chiarli, con la sua villa, il parco, le scuderie, i vigneti e la cantina realizzata per esprimere al meglio l’identità delle classiche varietà di Lambrusco.


Un piccolo, grande, museo che racchiude tanti anni di impegno, ricordi, oggetti e testimonianze. L’esposizione si sviluppa seguendo passo passo l’attività dei Chiarli, segnata dall’amore per la viticoltura e dal profondo attaccamento alle proprie radici modenesi. Le notizie più antiche di questa famiglia risalgono al Cinquecento ma sono i documenti della seconda metà dell’Ottocento che danno la misura delle qualità imprenditoriali che hanno animato gli antenati fondatori. Oggi, il Gruppo Chiarli è considerato tra i principali leader a livello mondiale nel settore della produzione e commercializzazione dei vini Lambrusco. La Galleria raccoglie testimonianze di vita vissuta. Oggetti, diplomi, attestati, menzioni, riconoscimenti, medaglie, conservati con cura per essere trasmessi alle prossime generazioni, descrivono puntualmente l’attività di Chiarli, dal 1860 ai giorni nostri. Nell’Archivio di Chiarli, riconosciuto nel “Registro delle Imprese Storiche”, sono stati rinvenuti importanti documenti, oggi catalogati e suddivisi, che vanno dal 1883 al 1980 e che permettono di approfondire il contesto economico e amministrativo di quel periodo. A questi si aggiungono le antiche bottiglie, con etichette storiche, premi e oggettistica come scatole, vassoi, bicchieri ed altri ricordi legati al marchio. Per approfondire la storia del vino, non mancano alcune rare ed interessanti pubblicazioni del XVI e XIX secolo che trattano della sua preparazione, delle varietà dei vitigni e dell’economia, oltre alla sua importanza come bevanda.


Una sezione si riallaccia alla Trattoria dell’Artigliere di Cleto Chiarli, capostipite di questa grande famiglia di imprenditori che nel 1860 decise di trasformare la sua attività di oste in quella di vignaiolo. Un’importante sezione è riservata ad una raccolta di antichi e rari oggetti di vetro soffiato realizzati nel Ducato Estense dal XVII al XIX secolo da maestranze insediatesi a Modena provenienti da Altare di Monferrato. Incontriamo anche la rarissima “English Bottle” in vetro scuro creata nel 1652 che, per la sua robustezza, consentì di eliminare definitivamente le millenarie difficoltà legate al trasporto del vino. “Il museo mette in luce il ruolo cruciale che le robuste bottiglie di vetro hanno svolto nell’elevare il Lambrusco da vino fermo a vino frizzante, famoso in tutto il mondo” racconta Tommaso Chiarli, aggiungendo che “l’archivio di famiglia raccoglie anche le foto che raccontano l’evoluzione e i successi del Lambrusco fatte personalmente da Anselmo, figlio di Cleto, all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove il Lambrusco frizzante fece il suo debutto sul palcoscenico mondiale, ottenendo la Mention Honorable”. Cleto Chiarli comprese subito le potenzialità che poteva avere un Lambrusco frizzante in bottiglia e già a fine Ottocento la produzione raggiunse le 100mila bottiglie all’anno, dando il via all’esportazione. La più antica azienda vinicola dell’Emilia Romagna è cresciuta quindi esponenzialmente insieme alla domanda del mercato, contribuendo in maniera significativa alla nascita delle Doc (Sorbara, Salamino di Santa Croce, Grasparossa di Castelvetro) e del Consorzio dei Lambruschi Doc Modenesi. Non solo, rinvestendo i risultati del proprio successo ha approfondito lo studio e la valorizzazione dei cloni storici del Lambrusco, perfezionando, inoltre, accanto alla tradizionale fermentazione in bottiglia, l’uso del metodo Martinotti/Charmat.


Oggi, l’attività del Gruppo si divide tra la Chiarli 1860, orientata verso i vini di più ampio consumo, la Cleto Chiarli Tenute Agricole, incentrata sulla moderna cantina di Castelvetro, che guida il lavoro delle sette tenute di famiglia che insieme superano i 350 ettari di estensione, di cui più di cento vitati, e Quintopasso, il progetto enologico della famiglia Chiarli incentrato sul Metodo Classico. Alla Cleto Chiarli Tenute Agricole va il merito di aver riscoperto i cloni storici del Lambrusco, in primo luogo Sorbara e Grasparossa, e di aver rilanciato il Pignoletto.

”Mediterraneo di Pace”: il Museo Ebraico di Lecce in “trasferta” a Roma

”Mediterraneo di Pace”: il Museo Ebraico di Lecce in “trasferta” a RomaRoma, 15 apr. (askanews) – Il Museo Ebraico di Lecce ha celebrato un momento significativo per il dialogo interculturale, il confronto e l’educazione intergenerazionale, inaugurando a Roma, a Montecitorio, due mostre di arte contemporanea che rimarranno visitabili fino al 24 aprile. In questo prestigioso e autorevole luogo, viene così trasmessa l’eredità e la storia della comunità ebraica a Lecce, riportata alla luce dal Museo, e che oggi crea un legame con Manduria, Trani, Nardò e l’intera comunità ebraica d’Italia. L’evento è stato preceduto da una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza dell’On. Claudio Stefanazzi, Deputato alla Camera per il Partito Democratico, Aldo Patruno, Direttore Generale del Turismo e della Cultura Regione Puglia, Rav Riccardo Di Segni Rabbino Capo di Roma, Michelangelo Mazzotta, CEO Museo Ebraico di Lecce assieme a Francesco De Giorgi, Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce, Fiammetta Martegani, curatrice mostra Errare, perseverare, sopravvivere e Fabrizio Ghio, Architetto e membro del Comitato Scientifico del Museo Ebraico di Lecce.


Promotore della “trasferta” l’on. Stefanazzi: «La Puglia e il Mediterraneo sono luoghi identitari. Ed è proprio la semplicità con cui, chi la visita, può riconoscerne la storia, la cultura e le sue tradizioni a costituire il fondamento del successo che la nostra terra ha riscosso negli ultimi anni come meta turistica. Tutto ciò è stato reso possibile da uno sforzo enorme della comunità politica e civile pugliese di analisi critica delle proprie radici. Critica perché piena di contraddizioni e conflitti storici, sociali e religiosi che, in ultima istanza, rappresentano l’autentica peculiarità della Regione. La mostra che presentiamo oggi vuole essere una vivida testimonianza dell’approfondimento che ha portato a comprendere il significativo contributo che la comunità ebraica, insieme alle tante altre comunità che si sono incrociate nei secoli, ha garantito, spesso silenziosamente, alla costruzione dell’identità culturale della città di Lecce e della Puglia. Il Museo Ebraico di Lecce, che mi onoro di ospitare nella splendida cornice di Montecitorio, è quotidianamente impegnato per far rivivere l’importanza di questa storia. Una storia che oggi, in un momento di dolorosi conflitti, possiamo raccontare, attraverso l’arte, anche nei luoghi delle nostre istituzioni. L’auspicio è che l’arte e la bellezza possano, insieme alla memoria, aiutare l’umanità a comprendere le ragioni ultime e vere della solidarietà e del dialogo». Una grande vetrina per la Regione Puglia, come ha sottolineato Aldo Patruno: «Regione Puglia è sempre più orgogliosa che le proprie istituzioni museali e culturali vadano oltre i confini regionali, accedendo a luoghi prestigiosi dell’Arte, della Cultura e, in questo caso, delle Istituzioni democratiche. Con una offerta, peraltro, che punta a valorizzare l’identità “mediterranea” e “meticcia” della Puglia, da sempre terra di attraversamenti, contaminazioni, accoglienza, incontri di culture, civiltà, religioni, costruzione di ponti e, quindi, di pace. Il dialogo interculturale resta l’unico e più potente strumento di resistenza civile a nostra disposizione, in un mondo sempre più orientato alla contrapposizione e al conflitto. E la Puglia, anche attraverso il Museo Ebraico di Lecce e la sua importante programmazione culturale, intende svolgere fino in fondo questo ruolo che la Storia e la Geografia le hanno riservato, con le radici saldamente affondate nel Mediterraneo e la testa proiettata in Europa».


In conferenza, anche i saluti del Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma: «Sono contento che si parli della presenza ebraica in Puglia e di quanto si sta facendo in questa regione per recuperare la memoria della presenza ebraica. La Puglia fu un luogo di grande passaggio e cultura. Gli ebrei approdavano dall’Oriente a Brindisi, si fermavano o salivano verso la Via Appia o, ancora, scendevano verso Lecce. E’ stata un regione di vivissima cultura. Ho visitato il Museo Ebraico di Lecce e sono meravigliato dallo sforzo che è stato fatto per recuperare delle radici sepolte letteralmente sotto la superficie. Mi auguro che questa serie di iniziative porti più pubblicità a questa storia sommersa». «Abbiamo voluto creare un ponte tra passato e presente. Un luogo in cui la memoria non è qualcosa da conservare in silenzio, ma da raccontare, condividere, rendere viva. Un progetto che oggi è diventato punto di riferimento non solo per la Puglia, ma anche per la nostra città, trasformandosi in un polo di attrazione per tutti coloro che arrivano da ogni parte del mondo, desiderosi di conoscere questa storia. È per tutti coloro che credono che la cultura possa essere uno strumento di crescita, di pace, di convivenza», racconta Michelangelo Mazzotta ripercorrendo la storia della nascita del Museo e i suoi intenti.


“La Puglia crocevia del Mediterraneo – Mobilità di uomini, merci e culture” è stata presentata dal Direttore del Museo Ebraico di Lecce, Fabrizio Lelli, e dall’architetto e archeologo Fabrizio Ghio. Lelli ha sottolineato l’importanza di questa mostra, che si allinea perfettamente con la missione del museo, ossia «creare un ponte tra culture per promuovere la pace -, la mostra costituisce un invito a riflettere sulle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, sulle sfide della convivenza e sul ruolo del turismo consapevole per promuovere l’incontro sulla base della conoscenza. La nostra attività ha avuto il suo successo nel veicolare dei contributi che fino a poco tempo prima erano oggetti di studi molto specifici della nostra Università, veicolarli a un grande pubblico, all’inizio una scommessa che nel tempo è stata vinta poiché si è creato un vero interesse attorno all’ebraismo salentino», ha commentato il professor Lelli a proposito della mostra di cui è curatore. «Il Museo Ebraico di Lecce si propone come luogo di incontro tra diverse culture e visioni. Il percorso didascalico della nostra mostra rappresenta un invito al viaggio e alla scoperta dell’immenso patrimonio della regione, attraverso un’ottica particolare, ovvero i contributi forniti dalle diverse popolazioni e culture che, nel corso dei secoli e fino all’età contemporanea, si sono avvicendate sul suo territorio, con particolare attenzione alla presenza ebraica. La Puglia costituiva per molti viaggiatori un luogo di passaggio, una Puglia “meticcia”, proprio come diceva Patruno, perché questa regione ha una lunga tradizione di confronto, storia e radicata», ha aggiunto il co-curatore Fabrizio Ghio. In parallelo, è stata presentata la personale “Errare, perseverare, sopravvivere” dell’artista ebrea americana di origine siriana, Lenore Mizrachi-Cohen. La sua esposizione, curata da Fiammetta Martegani, utilizza la calligrafia araba come strumento per esplorare i cambiamenti identitari e culturali del popolo ebraico: «2016: mentre a Tel Aviv veniva al mondo mio figlio Enrico, a Lecce nasceva, sui resti di un’antica sinagoga, quello che oggi è il Museo Ebraico di Lecce. 2019: nel corso di una visita diplomatica della Regione Puglia in Israele, il traffico intenso di Tel Aviv fece deviare i programmi previsti dall’Ambasciata italiana in Israele, portando l’On. Claudio Stefanazzi in visita del Museo Eretz Israel, di cui ero curatrice. Come mi disse alcuni anni dopo: “certe cose non capitano mai per caso”. Nel corso di quell’incontro l’on. rimase profondamente colpito dallo storico legame tra Israele e la Puglia che, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne il ponte per portare in salvo i 21.000 sopravvissuti alla Shoah, verso la Terra Promessa.


La mostra che raccontava l’epopea di quei capitani coraggiosi e del ruolo cruciale che in quegli anni ebbero la Puglia e l’Italia fu, nel 2021, la prima di una serie di mostre da me curate presso il Museo Ebraico di Lecce. Lo sguardo sul contemporaneo, attraverso l’arte, risulta oggi più importante che mai. E per questo, dal 2021 ad oggi, presso lo splendido Museo di Lecce abbiamo già curato 4 mostre di arte contemporanea israeliana. Arriviamo, purtroppo, al 2023: a seguito del terribile massacro del 7 ottobre da parte di Hamas e del conflitto che, già prima di allora, lacera, quotidianamente, diversi popoli del Medioriente, era per noi fondamentale dare spazio ad un’artista che potesse utilizzare la voce di popoli diversi, in modo da attraversare il Mediterraneo e toccare il cuore, e le menti, di tutti noi. Lenore Mizarchi Cohen è un’artista americana, figlia di ebrei siriani, scappati dalla Siria di Afel El Assad. Nata e cresciuta a NY in una casa in cui si parlava arabo, da anni utilizza lo spessore della lingua e della calligrafia araba per raccontare il dolore del suo popolo eternamente sradicato. Quando, dopo l’inaugurazione leccese, l’on. Stefanazzi ci propose di portare la mostra nella splendida sede della Sala del Cenacolo, non sapevamo ancora che l’inaugurazione romana sarebbe coincisa durante la settimana a cavallo tra la Pasqua ebraica e quella cristiana. Tuttavia “le cose non capitano mai per caso”: se la Pasqua cristiana è simbolo di resurrezione, quella ebraica è simbolo di liberazione. Per questo voglio augurarmi che le parole di Lenore, utilizzate per questa mostra, possano risuonare nei nostri cuori, nelle nostre menti e in quelle di tutti coloro che da 18 mesi si stanno adoperando in tutti modi per raggiungere al più presto una risoluzione duratura di questo conflitto, per una pacificazione del Medio Oriente e del Mediterraneo». Alla conferenza è seguita l’inaugurazione ufficiale nella suggestiva Sala del Cenacolo dove l’arpa di Eleonora Carbone ha accompagnato i visitatori alla scoperta delle due mostre mentre si sono susseguiti gli interventi di altri influenti personalità come la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e l’avv. Claudio Fano, amico storico e sostenitore del Museo Ebraico di Lecce. La serata, abbinata alla degustazione dei vini di Cantine Leuci, ha dato il via all’esposizione che resterà aperta, gratuitamente, fino al 24 aprile. Un’opportunità aperta al pubblico di immergersi in una narrazione storica affascinante e più che mai contemporanea. Con questo evento, infatti, il Museo Ebraico di Lecce ribadisce il suo impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, un passo importante verso un futuro di pace e collaborazione tra le diverse culture del Mediterraneo.

Monfalcone, Salvini: successo centrodestra oltre 70%, Lega al 30%

Monfalcone, Salvini: successo centrodestra oltre 70%, Lega al 30%Roma, 15 apr. (askanews) – “Successo del centrodestra con oltre il 70% dei consensi, Lega primo partito. Altro che ius soli, velo islamico e clandestini. Questa è la risposta dei cittadini. Avanti tutta!”. Lo scrive il leader della Lega, Matteo Salvini sui social, dopo i risultati definitivi delle amministrative a Monfalcone dove il Carroccio è il primo partito con il 30% e assieme alla lista civica Cisint raggiunge il 55%. Il centrosinistra è al 26,2%, il partito islamista al 2,9%.

Creatori digitali furiosi contro immagini Ia stile Studio Ghibli

Creatori digitali furiosi contro immagini Ia stile Studio GhibliRoma, 15 apr. (askanews) – Quanti utenti dei social network hanno “ghiblizzato” le loro immagini, trasformando loro fotografie in illustrazioni nello stile del giapponese Studio Ghibli usando l’intelligenza artificiale generativa? Nelle ultime settimane questo trend è diventato virale e c’è qualcuno che se n’è veramente arrabbiato: i creatori di quello stile, gli artisti dell’”anime” nipponico.


Tutto è partito da ChatGPT, il modello di linguaggio di grandi dimensioni di OpenAI, che ha integrato un generatore di immagini di alta qualità con il quale è possibile produrre immagini di alta qualità in stile Ghibli partendo da una foto e con un semplice prompt. La diffusione, poi, di queste immagini sui social network ha fatto il resto. In pochi giorni, il servizio ha visto un boom, suscitando la soddisfazione del numero uno di OpenAI, Sam Altman. Il gioco, tuttavia, è presto scappato di mano. Su X, per esempio, la Casa bianca – nello stile aggressivo che caratterizza l’attuale Amministrazione Usa – ha pubblicato un’illustrazione in stile Ghibli raffigurante un immigrato dominicano ammanettato e in lacrime. Inoltre, le Forze di difesa israeliane hanno condiviso immagini di soldati armati e di piloti a bordo di caccia. Propaganda bellica lontana mille miglia dai messaggi contenuti nei film di Hayao Miyazaki e degli altri creatori che fanno riferimento allo studio giapponese.


Il problema – secondo quanto afferma un ampio articolo pubblicato oggi su Nikkei Asia – è che, pur esistendo regola di copyright che coprono specifici personaggi e specifiche creazioni artistiche, nulla protegge uno stile, per quanto assai riconoscibile come quello Ghibli. “Continuiamo a impedire generazioni nello stile di artisti viventi individuali, ma consentiamo stili più ampi, come quelli degli studi – che le persone hanno utilizzato per generare e condividere alcune creazioni originali da fan davvero deliziose e ispirate”, ha affermato OpenAI in una nota stampa. Lo Studio Ghibli si è astenuto dal commentare a Nikkei il 27 marzo scorso.


Creatori negli Stati Uniti hanno denunciato il trend Ghibli. L’illustratore digitale Marc Brunet ha pubblicato un post su X criticando il fatto che “Ghibli non stia guadagnando nulla da tutto ciò, mentre open.ai sta incassando miliardi dopo aver letteralmente rubato il loro iconico stile artistico”. L’artista e illustratrice Karla Ortiz ha definito la cosa una “violazione del diritto d’autore e una profonda violazione dei diritti e dei mezzi di sussistenza degli artisti”. Resta il fatto che la normativa relativa all’Ia è ancora in via di definizione e le cause legali – a partire da qualla intentata dal New York Times contro OpenAI – sono all’ordine del giorno.


OpenAI sostiene che l’addestramento dei modelli Ia su dati disponibili pubblicamente rientra nell’esenzione del “fair use” prevista dalla legge sul diritto d’autore. Il dibattito su cosa costituisca il “fair use” nelle applicazioni dell’Ia è tuttora in corso. Ci sarebbero – scrive Nikkei Asia – in corso circa 40 cause giudiziari negli Stati uniti relative all’addestramento dell’Ia e al fair use.