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Autore: Redazione StudioNews

Pacentro si prepara a vivere l’emozione della Corsa degli Zingari

Pacentro si prepara a vivere l’emozione della Corsa degli ZingariRoma, 5 set. (askanews) – Il 7 e l’8 settembre 2024, il borgo di Pacentro si trasformerà in un palcoscenico unico per celebrare una delle tradizioni più antiche e suggestive d’Italia, la Corsa degli Zingari.


Nata da un profondo legame con la terra e la fede, la Corsa degli Zingari è molto più di una semplice competizione. È un rito che affonda le sue radici in un passato remoto, quando i giovani del paese, scalzi e pieni di coraggio, sfidavano la natura e se stessi per rendere omaggio alla Madonna di Loreto. La Corsa, che si snoda su un percorso accidentato e suggestivo, è un simbolo di forza, determinazione e devozione. Un momento in cui passato e presente si intrecciano, dando vita a un’esperienza indimenticabile per tutti. Dalla sommità di un costone roccioso (la Pietra Spaccata), i 25 partecipanti corrono a precipizio per i sentieri del Colle Ardinghi (67% di pendenza) su rocce, ciottoli, terriccio, aghi di pino verso il torrente Vella e, con i piedi lacerati e feriti, risalgono le vie del paese per raggiungere la Madonna di Loreto. La Chiesa costituisce il traguardo. I concorrenti, sfiniti e sanguinanti, ricevono le prime cure da un’equipe di medici.


Al vincitore viene consegnato come premio un Pallio, un taglio di stoffa di lana per confezionare un abito maschile, riconoscimento molto ambito nel Medioevo. I primi tre classificati vengono poi portati in trionfo a spalla tra due ali di folla per le vie del paese. La Corsa degli Zingari di Pacentro, organizzata dall’omonima associazione capitanata da Giuseppe De Chellis, assieme alla Confraternita della Madonna di Loreto, è candidata a Patrimonio Immateriale Unesco ed è una delle tradizioni più antiche d’Italia. Ecco perché sono numerosi i patrocini che la manifestazione ha ottenuto: quello del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo, dell’Aeronautica Militare, della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila e del Comune di Pacentro.


Madrina dell’edizione 2024 sarà l’ex Miss Italia Manila Nazzaro. Al suo fianco il conduttore Rai Alessandro Greco, commentatore ufficiale della diretta della Corsa assieme all’attore Premio Oscar Giuseppe Cederna. I festeggiamenti civili inizieranno il 7 settembre con il concerto di Ivana Spagna e Johnson Righeira in Via Roma. A seguire il dj set di Guglielmo Mascio. Domenica 8 settembre, alle 16:00, partirà la Corsa degli Zingarelli, una competizione fatta da bambini dai 2 ai 12 anni che apprendono sin da piccoli le tradizioni e la cultura della comunità a cui appartengono. Alle 18:00 la Corsa degli Zingari vera e propria. Dopo le premiazioni, la giornata sarà chiusa alle 22:00 dallo spettacolo live “Una notte di Furore” di Alessandro Greco con la partecipazione di Manila Nazzaro e le performance di danza dell’ex maestro di Ballando con le Stelle, Stefano Oradei, accompagnato per l’occasione dalla partner Eleonora Riccardi, e il ballerino di Amici 23, Kumo. A seguire i tradizionali fuochi pirotecnici. Presso la sede dell’Associazione Corsa degli Zingari (Via Santa Maria Maggiore 61), è possibile visitare gratuitamente la mostra fotografica a cura di Marinello Mastrogiuseppe dedicata alla Corsa degli Zingari. Con l’obiettivo di rendere questa tradizione ancora più accessibile e coinvolgente, è di questi giorni la notizia che il Presidente Giuseppe De Chellis ha siglato una partnership con Lux Holding. Grazie a questa collaborazione, a partire dal 1° luglio 2025, sarà possibile vivere l’emozione della Corsa nel metaverso, attraverso un’esperienza immersiva che permetterà agli utenti di tutto il mondo di partecipare virtualmente all’evento: “Siamo entusiasti di questo nuovo progetto che ci permetterà di portare la nostra manifestazione oltre i confini nazionali. Crediamo fortemente nel potere della tecnologia e siamo convinti che il metaverso ci consentirà di raggiungere un pubblico sempre più vasto e di valorizzare ulteriormente questa straordinaria tradizione”.

Alla Mostra del Cinema di Venezia torna Women in Cinema Award

Alla Mostra del Cinema di Venezia torna Women in Cinema AwardRoma, 5 set. (askanews) – Grande successo, martedì 3 ettembre, presso l’Italian Pavilion del celebre Hotel Excelsior di Venezia Lido, per l’attesa IX Edizione di Women in Cinema Award, riconoscimento nato con l’obiettivo di valorizzare e rendere omaggio al talento delle donne. Testimonial, produttrice e curatrice del Premio, la giornalista e conduttrice Claudia Conte.


Ad aprire la cerimonia la Divina Patty Pravo, che ha ricordato le sue origini veneziane e ha annunciato la nuova serie televisiva sulla sua vita prodotta da Eagle Pictures. A ritirare la statuetta quest’anno anche Sofia Raffaeli, giovane ginnasta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, reduce dalle Olimpiadi di Parigi dove ha conquistato la medaglia di bronzo. Presenti il Prefetto di Venezia Darco Pellos, il Prefetto di Padova Francesco Messina, il Generale Nicola Conforti, il Generale Giuseppe De Liso, l’On. Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare femminicidio, il principe Maurice, Direttore artistico del Carnevale di Venezia.


I premi internazionali sono stati assegnati ai registi Andrew Haig e Agnieszka Holland, mentre il premio per il giornalismo a Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici. Il WiCA per il Sociale 2024 è stato consegnato alla Presidente dell’UNICEF Carmela Pace in occasione dei 50 anni dell’Unicef per il suo impegno nel promuovere con dedizione e tenacia i diritti dei bambini e all’attrice Giovanna Mezzogiorno per il suo impegno contro il bodyshaming. Inoltre insieme al Direttore generale Paolo Rozera e al Direttore di Rai per la Sostenibilità Roberto Natale, spazio anche all’Afghanistan, dove dopo l’arrivo dei talebani i diritti umani sono quotidianamente calpestati e negati, soprattutto alle donne. emozionante la testimonianza dell’attivista afgana che vive a venezia Zahra Hamadi.

Amazzonia, Wwf: da inizio anno 30.000 roghi, a rischio biodiversità

Amazzonia, Wwf: da inizio anno 30.000 roghi, a rischio biodiversitàRoma, 5 set. (askanews) – In Amazzonia il 2024 è un anno di nuovi tristi record. Il Brasile ha registrato oltre 110.000 incendi dall’inizio del 2024, segnando il numero più alto dal 2010 e un drammatico aumento del 76% rispetto allo stesso periodo nel 2023, secondo l’Istituto brasiliano di Ricerche Spaziali (INPE). Oltre un terzo di questi incendi si è verificato proprio nella foresta amazzonica, spesso definita il “polmone verde del Pianeta”: questo numero è il più alto dal 2005 e ben il doppio di quello registrato nel 2023. Vista la gravità della situazione, un giudice della Corte Suprema brasiliana ha ordinato il governo brasiliano a mobilitare un “contingente maggiore” di forze militari per combattere gli incendi. A puntare i riflettori sulla situazione in cui versa polmone verde è il Wff, in occasione della Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia che coincide con il 5 settembre.


L’Amazzonia è la più grande foresta tropicale sulla Terra: oltre 550 milioni di ettari che ospitano il 10% della biodiversità globale, tra cui oltre 40.000 specie di piante e migliaia di specie animali. Inoltre, la capacità dell’Amazzonia di immagazzinare oltre 75 miliardi di tonnellate di carbonio è cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Il degrado di questa foresta metterebbe a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi globali di limitare il riscaldamento a 1,5°C, rendendo urgente la necessità di proteggere e preservare questo prezioso ecosistema. Il collasso dell’ecosistema amazzonico – prosegue il Wwf – è accelerato anche dalla siccità estrema dovuta alla crisi climatica che prosegue dal 2023: in 13 dei 20 bacini pluviali brasiliani le precipitazioni sono state molto inferiori della media, rendendo così la vegetazione più secca e infiammabile e quindi rafforzando l’intensità degli incendi e anticipando il loro picco, solitamente atteso a settembre, mese nel quale la situazione potrebbe, infatti, ancora peggiorare. Il 99% dei roghi sarebbe comunque stato innescato dall’uomo. Negli ultimi 50 anni, circa il 17% della superficie della foresta amazzonica – equivalente a una superficie grande due volte l’Italia – è stato distrutto: se questa tendenza raggiungerà il 20-25% della foresta, l’Amazzonia potrebbe trasformarsi in una savana arbustiva nel giro di pochi decenni.


Una situazione estremamente critica che richiede un’azione immediata e coordinata a livello globale. La distruzione di una delle risorse naturali più vitali del pianeta come l’Amazzonia avrebbe conseguenze devastanti per la biodiversità, per le popolazioni indigene che vi vivono nonché comprometterebbe irrimediabilmente la lotta contro il cambiamento climatico. Purtroppo, poi, l’allarme non scatta solo per l’Amazzonia: sia in Cerrado che in Pantanal -la zona umida più vasta del mondo che ospita migliaia di specie di cui alcune a rischio estinzione- è stata registrata una delle più gravi stagioni degli incendi che ha colpito circa il 15% della sua superficie totale, causando la morte di migliaia di animali e minacciando l’habitat di specie cruciali come giaguari, ocelotti, tapiri sudamericani, alligatori, scimmie, ara giacinto e anaconda. Il Wwf è coinvolto in diversi progetti per preservare la foresta amazzonica in Brasile, Perù e Guyana, ad esempio sviluppando la rete di aree protette nella regione amazzonica, monitorando lo stato di conservazione di specie chiave e minacciate come il giaguaro e il delfino rosa del Rio delle Amazzoni e favorendo una produzione sostenibile di prodotti quali la gomma per portare benefici socioeconomici alle comunità locali e i popoli indigeni e per contrastare la deforestazione causata solitamente dalla produzione di commodities come appunto gomma, caffè, olio di palma, cacao e soia.


(Credit: Andre Dib WWF-Brazil)

Maltempo, crolla ponte nel Torinese: 30 persone isolate

Maltempo, crolla ponte nel Torinese: 30 persone isolateMilano, 5 set. (askanews) – Trenta persone sono rimaste isolate dopo il crollo di un ponte in località Combe a Mattie, comune del Torinese. Lo fanno sapere i vigili del fuoco che dalle ore 4 di stamattina sono al lavoro a Savona e Torino per far fronte ai danni causati dalle forti piogge: 50 gli interventi svolti.


Nel Savonese squadre sono impegnate a Andora, Albenga, Finale Ligure e Alassio per allagamenti di scantinati, frane e rimozione di alberi pericolanti. A Torino più interessate dal maltempo la Val di Susa, la Val Sangone e la Val Chisone: dove i vigili del fuoco hanno effettuati oltre 30 soccorsi.

M5s, Grillo: da Conte nessuna opera di rinnovamento ma di abbattimento

M5s, Grillo: da Conte nessuna opera di rinnovamento ma di abbattimentoRoma, 5 set. (askanews) – “Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle”. Lo scrive Beppe Grillo sui social attaccando nuovamente il presidente di M5s, Giuseppe Conte.


“Ormai è chiaro come il sole: a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte”, sottolinea.

Liguria, Calenda: sì Orlando se fa da garante su opere e giustizia

Liguria, Calenda: sì Orlando se fa da garante su opere e giustiziaRoma, 5 set. (askanews) – “Azione si può alleare con il campolargo anche se siamo diversi e sostenere una candidatura che nasce da Avs, Pd e M5s a patto che ci siano tre condizioni fondamentali. Prima: le opere infrastrutturali che servono alla Liguria si devono fare; Seconda: niente campagna elettorale basata sul giustizialismo forcaiolo; Terza: una volta vinte le elezioni serve cultura di governo il che significa anche avere una leale collaborazione istituzionale con il sindaco Bucci”. Così Carlo Calenda, leader di Azione in un’intervista al Secolo XIX, in vista delle elezioni regionali in Liguria, manda un messaggio ad Andrea Orlando e all’intero campolargo.


“Noi non siamo nel campolargo, siamo al centro se ci sarà una coalizione tra centro e campolargo. Di Italia viva si occuperà il Pd o altri, non compete a noi. Del resto Italia viva che fino a ieri via Paita descriveva il campolargo nazionale e ligure come un gruppo di bolscevichi spiegherà ai suoi lettori questa ennesima giravolta”, aggiunge. “Noi non mettiamo veti sui nomi, con Orlando io ci ho governato. Poi con Andrea non condividiamo molte cose sul piano nazionale dalla giustizia all’Ucraina ma abbiamo il dovere di provare a fare sintesi sul territorio laddove questi argomenti divisivi non competono alla Regione”, prosegue.


Per Calenda “Orlando deve chiarire pubblicamente sulle tre condizioni. Gli accordi politici si fanno così tra entità separate. Deve fare da garante su questi tre aspetti e se ci sono queste basi noi di Azione ci siamo, si può fare l’alleanza. Ora spetta ad Orlando e al Pd chiarire se vuole costruire una solida alleanza di governo può farsi dettare la linea dalla sinistra populista e anti sviluppo. In quel caso noi non potremo esserci”. “Se ci sono le condizioni che ho detto stiamo ragionando se fare una lista anche con il simbolo di Azione ma aperta a tutti riformisti… Non so cosa farà +Europa con cui speriamo sempre di poter lavorare, ma non faremo liste con un partito che ha passato mesi a dire che eravamo succubi del campolargo perché lavoravamo sul salario minimo e non sostenevamo Bucci e poi si butta a pesce dall’oggi al domani nel campolargo senza porre una singola condizione di programma. Ma per fortuna Renzi non è una questione che riguarda noi. Il campolargo vuole fare questo matrimonio per noi non ci sono veti ma se li gestiscano loro”, ribadisce Calenda.

Il 6 settembre a Camerano workshop sul turismo del vino nel Conero

Il 6 settembre a Camerano workshop sul turismo del vino nel ConeroMilano, 5 set. (askanews) – Venerdì 6 settembre a Camerano(Ancora) si tiene il workshop “Il Rosso Conero e lo sviluppo dell’enoturismo nell’area del Parco”, organizzato dal Comune di Camerano, Regione Marche, Parco del Conero e dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) alle 17.30 alla Biblioteca Baden Powell di via S. Apollinare. L’iniziativa fa da preludio all’avvio della 29esima edizione della Festa del Rosso Conero di Camerano.


Quali sono i numeri delle Marche e le prospettive di sviluppo dopo la promulgazione della legge che disciplina l’attività enoturistica regionale? Quale tipo di relazione esiste tra vino, cultura e territorio? Un’area posta a tutela come quella del Parco del Conero può essere un acceleratore di questa particolare forma di turismo? E, infine, le Cantine e i vini marchigiani sono pronti alla sfida di un mercato in continua e costante crescita come quello dell’enoturismo? Di questo e di tanto altro discuteranno, dopo i saluti istituzionali di Oriano Mercante, sindaco di Camerano; Dino Latini, presidente del Consiglio Regionale delle Marche; Riccardo Picciafuoco, vicepresidente del Parco del Conero; Andrea Maria Antonini assessore con delega ad Agricoltura e Agriturismo della Regione Marche; Chiara Biondi, assessora con delega a Valorizzazione dei beni culturali e Promozione e organizzazione delle attività culturali della Regione Marche; David Donninelli, membro del Cda dell’Ente Parco Regionale del Conero; Michele Bernetti e Alberto Mazzoni, rispettivamente presidente e direttore dell’Imt. Le Conclusioni saranno affidate a Barbara Mori, assessora con delega al Turismo e Cultura del Comune di Camerano. Modera e coordina l’incontro Gabriele Costantini.

Autonomia, Todde: fronte del no si allarga, su Lep presa in giro

Autonomia, Todde: fronte del no si allarga, su Lep presa in giroRoma, 5 set. (askanews) – “La battaglia contro l’autonomia leghista è appena iniziata e abbiamo già ottenuto importanti risultati. Non solo siamo riusciti a mobilitare oltre un milione di persone ma il fronte del no si allarga. La Cei ha mosso delle critiche più che condivisibili. Confindustria sta dando voce ai tanti imprenditori spaventati, moltissimi del Nord”. Così la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde (M5s), in un’intervista al Quotidiano di Puglia.


“Faccio una provocazione da ex imprenditrice: mentre il governo si muove alla cieca cercando miliardi necessari per garantire i Lep, nella manovra finanziaria non ci saranno risorse per le imprese, il Sud e le isole non saranno tutelati e verranno nuovamente dimenticati i giovani. Meloni si tiene lontana dal dibattito ma sa perfettamente quanto Salvini sia in grado di destabilizzare il governo in caso di sconfitta”, aggiunge. “Arriverà il momento in cui emergeranno le contraddizioni interne a Fratelli d’Italia, un partito che storicamente non ha mai avallato riforme di questo genere ma che oggi, sotto ricatto pur di approvare il premierato, si presta a spaccare il Paese. Vergognoso”, sottolinea.


“Siamo ancora in attesa di capire quante risorse servono affinché i Lep siano garantiti. Per i Lep che richiedono copertura e finanziamento si possono impegnare risorse nei limiti permessi dai vincoli di bilancio e ciò deve essere assicurato a tutte le Regioni. Senza questa copertura le funzioni rimangono prerogativa statale non regionale. Ecco perché è una presa in giro nonostante Zaia, Fontana e Calderoli dichiarino il contrario”, afferma Todde.

Con l’ultimo volo Vega porta in orbita con successo Sentinel-2C

Con l’ultimo volo Vega porta in orbita con successo Sentinel-2CRoma, 5 set. (askanews) – Vega ha lanciato con successo il satellite per l’osservazione della Terra Sentinel-2C, nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea. Il satellite – decollato alle 3.50 ora italiana dallo spazioporto di Kourou in Guyana – è stato rilasciato in orbita elio-sincrona a un’altitudine di circa 775 chilometri. Lo annuncia Avio in una nota.


Il satellite Sentinel-2C è in grado di ottenere immagini multispettrali ad alta risoluzione per numerose applicazioni tra cui l’agricoltura, il monitoraggio della qualità dell’acqua, la gestione dei disastri naturali (come incendi, eruzioni vulcaniche e inondazioni) e la rilevazione di emissioni di metano. Si è trattato del ventiduesimo ed ultimo lancio di Vega. Il lanciatore aveva già messo in orbita i primi due satelliti della serieSentinel-2: il Sentinel-2A nel 2015 con il volo VV05 e il Sentinel-2B nel 2017 con il volo VV09.


“Siamo fieri del lavoro svolto negli anni da tutto il nostro team con questo lanciatore a supporto del programma europeo Copernicus” ha dichiarato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio. “Si tratta anche di un importante traguardo per Avio, in quanto questo è stato l’ultimo volo del Vega. L’eredità del lanciatore continuerà con Vega C e il futuro Vega E. Desidero ringraziare tutti i team di Avio, ESA, ASI, CNES e Arianespace per l’impegno comune dall’inizio del programma Vega. I lanciatori della serie Vega oggi rappresentano la capacità europea di accesso allo spazio per carichi leggeri e medi in orbita terrestre bassa e continueranno a essere un asset per clienti privati e istituzionali”. “Con il successo della messa in orbita di Copernicus Sentinel-2C, il lanciatore Vega – l’ultimo della sua generazione – ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità e le sue prestazioni uniche, in tutti i suoi 12 anni di attività. Con Sentinel-2C, Arianespace avrà lanciato con successo 5 satelliti Sentinel per il programma Copernicus, dimostrando più che mai il nostro impegno a utilizzare lo spazio per una vita migliore sulla Terra. Ora siamo entusiasti di preparare con Avio e l’ESA il ritorno in volo del Vega C per Sentinel-1C.Desidero ringraziare i nostri clienti, la Commissione Europea e l’ESA, per la loro straordinaria fiducia. Congratulazioni ai team di Arianespace e a quelli di tutti i nostri partner per questa missione europea perfettamente guidata”, ha commentato Stéphane Israël, Ceo di Arianespace.

Festivaletteratura, Carrère: siamo circondati da realtà alternative

Festivaletteratura, Carrère: siamo circondati da realtà alternativeMantova, 4 set. (askanews) – Emmanuel Carrère è uno dei grandi nomi della letteratura contemporanea e il primo grande autore internazionale a salire sul palco di Festivaletteratura 2024 a Mantova. Con un ciuffo bianco che dà al suo volto, normalmente severo e piuttosto tormentato, una felice aria sbarazzine, lo scrittore francese è venuto a parlare di un suo vecchio saggio ripubblicato in Italia da Adelphi, che parla di “Ucronia”, ossia il genere letterario che immagina mondi alternativi, nei quali, il presente è stato profondamente modificato.


“Questo libro che ho scritto molto tempo fa – ha detto alla stampa – sta avendo una sorta di seconda vita con questa nuova edizione italiana. Credo anche che 35 anni dopo averlo scritto, l’argomento di questo libro resti molto attuale. Non ho cambiato nulla, non mi piace portare cambiamenti ai libri quando vengono ripubblicati, se devo cambiare cambio tutto, e quindi scrivo un altro libro, diverso”. Ma quanto è diverso il modo di scrivere del saggista, rispetto a quello del narratore, anche alla luce di un’opera che, negli anni, si è quasi sempre posta sul confine tra il resoconto reale e la fiction narrativa? “È vero che questa forma di saggio quasi accademico non l’ho più usata negli anni successivi – ci ha detto Carrère – ma mi piace pensare che anche la mia saggistica abbia sempre una qualche forma di pulsione narrativa”.


“Tutto ciò che esiste – ha aggiunto lo scrittore – è circondato da migliaia e migliaia di storie che l’opportunità di esistere non l’hanno avuta. Una cosa vera è che ciò che è iniziato molti anni fa come una specie di gioco intellettuale si è trovato ad avere una strana attualità, perché oggi siamo di fatto circondati da verità alternative, pensiamo a Donald Trump che di fatto ha negato la realtà dei fatti: l’ucronia è ancora con noi”. E poi ecco che arriva una domanda sui pochi centimetri per i quali lo stesso Trump è stato solo ferito di striscio dall’attentatore della Pennsylvania, Carrère ha risposto che è stato un evento potenzialmente epocale, ma ha aggiunto che “riusciremo a sbarazzarci di Trump senza dover ricorrere a una pallottola”. E se in una realtà alterativa tipica delle ucronie Emanuel Carrére non fosse uno scrittore, gli abbiamo chiesto, che personaggio sarebbe? “Ci penso spesso – ha risposto ad askanews – e credo che mi piacerebbe avere un vero lavoro, un lavoro con una utilità sociale, per esempio un medico… In Francia con il Covid si è fatta una chiara distinzione tra le professioni essenziali e quelle non essenziali e per esempio un netturbino è risultato molto più importante per la società di uno scrittore. Questa cosa mi ha fatto pensare”.


Carrère poi ha parlato anche di giornalismo, di quanto peso abbia avuto nella sua carriera e di quale valore può avere. “Credo che il giornalismo non sia inferiore o diverso dalla letteratura – ha concluso l’autore – è un genere letterario. Per me è stata una grande fortuna poter fare questo lavoro e non ho mia smesso di fare anche giornalismo. È un mezzo prezioso per andare verso l’esterno, fuori dalla mia zona di comfort, per andare a incontrare molte persone che altrimenti non avrei mai potuto conoscere”. (Leonardo Merlini)