Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Europee, Uncem: serve Direzione Generale Ue per gestione boschi

Europee, Uncem: serve Direzione Generale Ue per gestione boschiRoma, 4 giu. (askanews) – “L’Unione europea, nonostante il 39% del territorio sia coperto da foreste, non ha né una Direzione Generale, né un Servizio, né un’Agenzia dedicata esclusivamente alla gestione multifunzionale del patrimonio boschivo”. Lo affermano in una lettera aperta si candidati al Parlamento Europeo, l’Uncem e la Compagnia delle Foreste.


“Le elezioni europee si avvicinano, ma dai candidati del nostro Paese non si sente parlare di quel 39% della superficie dell’Ue coperta di foreste. Una grande infrastruttura verde a cui si attribuiscono innumerevoli benefici, per le persone e per le imprese, che pare non interessi all’Unione Europea”, si legge nella lettera. “Tante sono le categorie di persone coscienti di beneficiare di una buona gestione di alberi e foreste, ma per soddisfare con equilibrio le esigenze di tutti serve una visione d’insieme che porti a una gestione multifunzionale. La Commissione Europea, invece, si occupa di foreste attraverso esperti di altri settori che non rappresentano proprietari e i gestori, bensì i beneficiari. È vero che le foreste non rientravano nel trattato di Roma del 1957, primo atto di costituzione della Cee. Tuttavia è ormai ingiustificabile a oltre 67 anni di distanza che l’Europa non abbia mai istituito una struttura amministrativa dedicata alle foreste”, prosegue. “Basti pensare che nel frattempo, con le revisioni del trattato del 1992, del 1997 del 2002 e anche successivamente, sono state istituite ben 39 Direzioni Generali (DG), 11 Servizi e 6 Agenzie, ma nessuna che si occupi espressamente di gestione multifunzionale delle foreste”, evidenzia la lettera.


“Anche per questo le direttive, i regolamenti e i documenti di indirizzo non considerano l’insieme dei beneficiari e quindi la multifunzionalità, ma gli interessi di singole categorie che vengono estesi come se fossero l’interesse prioritario di tutti. Così di produrre direttive, regolamenti e documenti i gestori e i cittadini dell’Europa coperta di foreste si occupano prevalentemente la DG Ambiente (con priorità conservazione) e la DG Agricoltura (con priorità produzione). In entrambi i casi i milioni di proprietari di foreste, pubblici e privati, così come di imprese che si occupano di gestione dei boschi e di valorizzazione dei beni e dei servizi forestali, sono solo portatori d’interesse da consultare a cose quasi fatte”, aggiunge. “Ci sono tuttavia altri interessi, come quelli connessi alla protezione fisica di strade e abitati da frane e valanghe, alle attività ricreative, al paesaggio, alla gestione della fauna, alla salute, al rallentamento delle piogge intense, alla protezione del suolo, alla mitigazione del microclima locale, allo sviluppo turistico, all’educazione ambientale e a molti altri aspetti che o non vengono affrontati per niente o in contesti in cui sono marginali”, continua la lettera.


“Serve quindi un’azione di coordinamento delle attività dell’Unione Europa per le foreste che può essere garantita solo dalla costituzione di una Direzione Generale, di un Servizio o almeno di un’Agenzia in seno alla Commissione Europea. A ciò si aggiunge che non esistono Programmi di Finanziamento europeo destinati esclusivamente alla gestione multifunzionale di quel 39% di superficie coperto da foreste. Perciò le attività di ricerca e di innovazione sostenute direttamente dall’Ue, da circa 30 anni, sono per lo più concentrate o solo su attività di conservazione o solo su attività produttive. Non va molto meglio con i fondi a gestione indiretta dove le foreste sono una sottocategoria del settore agricolo che ha una produzione lorda 10,5 volte maggiore rispetto al settore forestale, ma riceve risorse 35,1 volte superiori”.

Meloni: mafia dietro ‘flussi regolari’ migranti, irregolarità in click day

Meloni: mafia dietro ‘flussi regolari’ migranti, irregolarità in click dayRoma, 4 giu. (askanews) – Alla vigilia della visita ‘lampo’ in Albania insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per verificare l’avanzamento dei lavori di costruzione dei due centri per l’accoglienza dei migranti soccorsi nel Mediterraneo dai mezzi dello Stato – previsti dall’accordo siglato a Roma col premier albanese Edi Rama lo scorso 6 novembre – la premier Giorgia Meloni ha aperto un fronte contro l’immigrazione illegale costituita dai “flussi migratori in apparenza regolari”, che nascondono in realtà “un meccanismo di frode” grazie alla “pesante interferenza del crimine organizzato”. E per questo in mattinata ha consegnato un esposto alla Direzione nazionale Antimafia.


Svolgendo un’informativa in Consiglio dei ministri sul numero degli extracomunitari che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al ‘Decreto Flussi’ e segnalando i “dati allarmanti” emersi dal tavolo tecnico che ne monitora l’applicazione, la premier ha spiegato che “durante il click day abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro. Dato ancora più preoccupante – ha rivelato la premier – è che a fronte del numero esorbitante di domande, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro”. “Il numero di richieste enorme rispetto alla capacità di assorbimento del tessuto produttivo” e lo “scarto significativo tra chi entra per finalità di lavoro e chi effettivamente poi sottoscrive un contratto” fanno ritenere, ha detto Meloni, “che i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengano utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”. Dunque, “ragionevolmente”, ha aggiunto Meloni, “la criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i ‘decreti flussi’ sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro”.


Secondo la premier “l’ipotesi di infiltrazioni criminali sembra” inoltre “avvalorata dal fatto che la stragrande maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del ‘Decreto Flussi’ proviene dal Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro”. “Per questa ragione, raccolti questi dati, stamattina – ha rivelato Meloni – mi sono recata dal procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo per consegnare un esposto”.


Per affrontare il problema la presidente del Consiglio ha promesso ai colleghi del governo che “in uno dei primi Cdm che terremo dopo il G7” verrà presentato “un articolato ampio e dettagliato, costituito da un duplice intervento, normativo e amministrativo”, atto a modificare “i tratti operativi che hanno portato a queste storture. Lo faremo – ha concluso Meloni – nel rispetto del principio che ispirò la legge Bossi-Fini che ha regolamentato il fenomeno in questi anni, cioè consentire l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro”.

Jannik Sinner, Da San Candido alle vette del tennis

Jannik Sinner, Da San Candido alle vette del tennisRoma, 4 giu. (askanews) – A San Candido, 3365 abitanti in provincia di Bolzano, sono abituati alle vette, all’altezza, a guardare tutti dall’alto in basso. Mai avrebbero pensato, però, che a San Candido sarebbe nato il tennista più forte al mondo; Jannik Sinner che di anni ne ha 22 e sulle nevi di San Candido ha costruito i suoi successi.


Jannik cresce all’ombra di un rifugio denominato Fondovalle, o Talschlusshütte. Normale che, in un ambiente simile, il primo contatto col mondo dello sport passi dagli sci. Si dedicherà allo sci alpino fino ai 13 anni, dopodiché accantonerà questa passione per inseguire il sogno del tennis. A Bordighera brucia le tappe: il suo esordio nel tennis professionistico arriva a soli 14 anni e arrivano i primi successi a livello Futures e Challenger. Il 2019 è l’anno del boom. A Roma, dove gioca grazie ad una wild card ottiene la prima vittoria in un Masters 1000, su Steve Johnson. Entra in tabellone agli Us Open. Si toglie pure la soddisfazione della vittoria alle Next Gen ATP Finals, torneo che raggruppa i migliori giovani talenti del tennis internazionale. A fine 2020 sfonda la barriera della top 50. Il suo primo titolo ATP arriva a Sofia (250), in finale contro Vasek Pospisil. Nel 2021 si porta a casa tre titoli ATP (Washington, Sofia e Anversa), spingendosi fino agli ottavi di finale agli US Open. Nel Master 1000 di Miami è sconfitto dal polacco Hurkacz. Il 2022 è l’anno da dimenticare: Covid, problemi al ginocchio, all’anca e alla caviglia. Troppi ritiri: Sinner si spinge fino ai quarti di finale degli Us Open salvo poi venire punito dalla bestia nera Stefanos Tsitsipas. Centrerà i quarti a Wimbledon e New York, gli unici acuti di una stagione sottotono.


Ma è anche l’anno dei cambiamenti: la decisione di separarsi da Piatti, lo storico coach. Al posto di Piatti, è subentrato Simone Vagnozzi. Sinner ha voluto poi ampliare il suo staff introducendo la figura del super coach in Darren Cahill, già allenatore di Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep. Il 2023 parte bene ma al Roland Garros 2023 arriva la cocente eliminazione al secondo turno: due match point falliti nel ko in cinque parziali contro il tedesco Altmaier. A Wimbledon, dove è testa di serie n. 8, diventa il più giovane tennista italiano ad aver raggiunto la semifinale di uno Slam. A impedirgli l’accesso in finale è il sette volte campione Novak Djokovic, che s’impone in tre set. A Toronto arriva il primo master 1000 e il sesto posto nel ranking ATP, oltre che l’ottavo titolo in carriera con 22 anni da compiere a breve. La rinuncia alla Coppa Davis provoca qualche critica ma Sinner è un jet decollato: vince Pechino, Vienna eguagliando il numero di successi di Adriano Panatta. Arriva il successo nelle ATp Finals e la Coppa Davis. A 48 anni dal Roland Garros di Panatta, l’Italia torna ad avere un campione Slam: Sinner supera Medvedev in finale di Australian Open. In 5 set, rimontando un 2-0 che sembrava pesantissimo. Nel 2024 arrivano i successo a Rotterdam, Miami, il ritiro da Montecarlo per il problema all’anca e la dolorissima rinuncia a Roma. Il resto è storia di oggi con Jannik Sinner numero uno al mondo. La storia riparte da lui.

Federbio: biologico alleato degli ecosistemi ambientali

Federbio: biologico alleato degli ecosistemi ambientaliRoma, 4 giu. (askanews) – La rigenerazione dei terreni agricoli come risorsa essenziale per affrontare gli effetti della crisi climatica e arginare fenomeni di degrado estremo. In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente che quest’anno si focalizza sul ripristino del territorio, sulla desertificazione e sulla resilienza alla siccità con lo slogan “La nostra terra. Il nostro futuro. Siamo #GenerationRestoration”, FederBio pone l’accento sull’importanza della transizione agroecologica per preservare la fertilità dei terreni e il patrimonio ambientale per le generazioni future.


Secondo i dati dell’Ispra, l’Italia ha toccato nel 2022 il minimo storico di disponibilità idrica degli ultimi 30 anni. Un effetto legato al calo delle precipitazioni, aggravato dall’aumento del valore delle temperature e dell’evapotraspirazione. Gli impatti di questi fenomeni atmosferici avversi sempre più rilevanti si riflettono, in particolare, nel settore agricolo. Un aiuto concreto arriva dall’agricoltura biologica che, con le sue pratiche rispettose dell’ambiente, può contribuire significativamente a migliorare la resilienza dei terreni agricoli alla siccità. Aumentando la quantità di materia organica nel suolo, le pratiche agronomiche biologiche sono, infatti, in grado di trattenere maggiori quantitativi d’acqua rendendoli poi disponibili durante i periodi di siccità. Inoltre, contribuiscono a ridurre l’erosione del suolo, proteggendo lo strato superiore, essenziale per immagazzinare e trattenere l’acqua, mentre l’incremento di biodiversità, favorito dall’eliminazione della chimica di sintesi, aiuta a creare un ecosistema in grado di mitigare gli stress climatici.


Lo studio “Farming Systems Trial” del Rodale Institute in Pennsylvania, un’analisi comparativa tra agricoltura biologica e convenzionale che dura da oltre 40 anni, attesta la maggior resilienza della bioagricoltura. I risultati della ricerca dimostrano, infatti, come in periodi di siccità le produzioni biologiche abbiano avuto un potenziale di resa fino al 31% superiore rispetto a quelle convenzionali. Questo deriva anche dall’elevata capacità dei terreni coltivati con metodo biologico di sequestrare carbonio organico che, migliorando la struttura del suolo, consente di trattenere e filtrare l’acqua, garantendo una preziosa riserva idrica per i periodi di scarsità. “Siccità e alluvioni stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura, inoltre molti dei nostri terreni sono sempre più vicini alla desertificazione – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Il cambiamento climatico e le attività antropiche continuano ad esercitare una pressione senza precedenti, mettendo a rischio la stabilità degli ecosistemi e rendendo sempre più evidente che senza rispetto per l’ambiente non c’è futuro. È dunque estremamente importante – conclude Mammuccini – agire subito per ripristinare gli habitat degradati e la fertilità del suolo. Come dimostrano studi autorevoli, l’agricoltura biologica rappresenta un prezioso alleato per la rigenerazione dei terreni e per contrastare gli impatti climatici”.

Capo di Intel: non imporre troppe restrizioni a export chip in Cina

Capo di Intel: non imporre troppe restrizioni a export chip in CinaRoma, 4 giu. (askanews) – Il gigante dei chip Intel intende fornire quanti più chip possibile alla Cina. L’ha detto oggi il CEO Pat Gelsinger, secondo quanto riporta Nikkei Asia, avvertendo che restrizioni eccessivamente rigide sulle esportazioni statunitensi non farebbero altro che stimolare la principale economia asiatica a sviluppare i propri semiconduttori.


“Continuiamo a esportare tutti i nostri prodotti in Cina e continuiamo a rendere disponibili prodotti come Gaudi”, ha dichiarato martedì Gelsinger in una conferenza stampa alla fiera tecnologica Computex di Taipei. I chip Gaudi sono le unità di elaborazione grafica (GPU) di Intel utilizzate per il calcolo dell’intelligenza artificiale. Gli Stati uniti hanno messo in campo restrizioni sulle esportazioni di chip avanzati e di strumenti per la produzione di semiconduttori avanzati verso la Cina, sostenendo che questi possono essere utilizzati per attività contrarie alla sicurezza americana.


Gelsinger ha affermato che il vantaggio tecnologico di Intel rispetto ai rivali cinesi, che non hanno accesso allo strumento più avanzato, può dare al produttore di chip statunitense un vantaggio competitivo anche in Cina, dove non è disponibile la litografia ultravioletta estrema, o EUV, la tecnologia di produzione di chip più avanzata sul mercato, non è disponibile in Cina, ha affermato. “Di conseguenza, se continuiamo a scendere al di sotto dei 2 nanometri o oltre, ci sarà una maggiore attrattiva per i prodotti Intel nel mercato cinese. E credo che, di conseguenza, continueremo ad avere una buona opportunità di mercato”. Secondo Gelsinger, se gli Stati uniti reprimessero troppo fermamente il settore cinese dei chip, ci sarebbe il rischio di conseguenze negative, con la Cina che potrebbe investire fortemente per suscitare una produzione locale.

Roma, Gualtieri dedica a Gianni Borgna un viale dell’Auditorium

Roma, Gualtieri dedica a Gianni Borgna un viale dell’AuditoriumRoma, 4 giu. (askanews) – Da oggi l’Auditorium Parco della Musica avrà un viale dedicato a Gianni Borgna. Assessore alla Cultura di Roma Capitale dal 1993 al 2006, con i sindaci Francesco Rutelli e Walter Veltroni, per poi succedere alla presidenza della Fondazione Musica per Roma a Goffredo Bettini, Borgia è scomparso nel 2014. L’intellettuale romano ha ricevuto l’omaggio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore alla Cultura Miguel Gotor, la presidente del II Municipio Francesca Del Bello. Alla cerimonia molti gli esponenti Pd presenti, tra i quali il commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni e il segretario del Pd romano Enzo Foschi.


“La scelta doverosa di intitolare un viale a Gianni Borgna non poteva che arrivare alla conclusione che la scelta migliore fosse l’Auditorium, una delle istituzione culturale che Gianni ha contribuito in maniera determinante a realizzare. È stato capace di affiancare la straordinaria capacità di cogliere il mutamento popolare di massa della cultura, con gentile leggerezza, con quella di costruttore di solide istituzioni culturali come questa. Una capacità – ha sottolineato che nasce dal suo percorso biografico così particolare, in grado di rappresentare la temperie della classe dirigente degli anni Sessanta e Settanta, e in dialogo con gli intellettuali del tempo. Una eclettica eterodossia in grado di innovare il pensiero ma anche, da gramsciano, di azione. Roma Capitale è felice di dedicargli questo viale ma anche di trarne ispirazione per una rinascita della Capitale che ha in lui, nelle sindacature di Rutelli e Veltroni, un’importante protagonista”. “Siamo qui per intitolare a Gianni questo spazio che è stato a lui così caro”, ha ricordato Gotor, mentre Bettini ha sottolineato quanto “fu decisivo il suo intervento per collocare qui l’Auditorium, in un’area che, dopo le Olimpiadi del 1960, era una landa abbandonata e che con la sua decisa visione si trasformò in una delle aree culturalmente più preziose della Capitale”.


Borgna, ha ricordato la presidente del II Municipio, “è stato protagonista di quella stagione straordinaria ricordata come stagione dei sindaci. Una parte dei sindaci studiava, togliendo dall”incuria grandi aree urbane, tanto al centro quanto nelle periferie. In questo solco Borgna, all’interno di quelle amministrazioni, trasformò l’evento del Giubileo in una grande occasione per la città. Una scelta che abbiamo voluto ripetere”, ha concluso.

Liguria, Consiglio regionale respinge mozione sfiducia a Toti

Liguria, Consiglio regionale respinge mozione sfiducia a TotiGenova, 4 giu. (askanews) – Il Consiglio regionale della Liguria ha respinto la mozione di sfiducia delle opposizioni nei confronti del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che è agli arresti domiciliari da quasi un mese con l’accusa di corruzione e falso.


A votare contro la mozione sono stati tutti i 18 consiglieri della maggioranza di centrodestra. Ad esprimersi a favore, invece, sono stati 11 consiglieri della minoranza di centrosinistra; mentre il consigliere di Azione Pippo Rossetti, l’unico membro dell’opposizione a non aver sottoscritto la mozione, non era presente in aula.

Pnrr, Pd Calabria ad Occhiuto: rischia di fallire rilancio sanità

Pnrr, Pd Calabria ad Occhiuto: rischia di fallire rilancio sanitàRoma, 4 giu. (askanews) – “In Calabria ancora non esistono, a parte un’eccezione, le 101 nuove strutture di assistenza territoriale da realizzare entro il 2026 con i quasi 150 milioni del Pnrr destinati all’obiettivo. A un anno e mezzo dalla scadenza del termine, si profila il fallimento del centrodestra regionale e nazionale rispetto al necessario rilancio della sanità del territorio”. È quanto segnala il Partito democratico calabrese.


“Negli oltre due anni di gestione dell’importantissimo dossier, l’amministrazione Occhiuto – attaccano i dem – non ha prodotto alcunché. Davanti all’evidenza dei fatti, non c’è più spazio per la propaganda civettuola del presidente della Regione Calabria e commissario governativo alla Sanità, sempre più indaffarato nella campagna per le elezioni europee”. “Servono più di 75 milioni – osservano i dem calabresi – per le spese del personale da impiegare nelle nuove strutture di assistenza territoriale, ammesso che si realizzino. Come agirà il governo Meloni, preleverà le risorse occorrenti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, proprio come ha già fatto per finanziare il ponte sullo Stretto? Il presidente Occhiuto ci dirà che, se passerà l’autonomia differenziata, questi 75 milioni e passa si troveranno sotto l’albero della cuccagna innaffiato dai ministri Calderoli e Salvini? La Regione Calabria giocherà con il governo un sistemone al Superenalotto?”.


“Siamo costretti ad alzare i toni – conclude il Partito democratico della Calabria – perché sappiamo che i calabresi sono stati ingannati e temiamo che, ancora una volta, una grande occasione di rilancio della sanità pubblica venga sprecata per sempre”.

”Electric Boat Show”: la terza edizione si tiene sul Lago Maggiore

”Electric Boat Show”: la terza edizione si tiene sul Lago MaggioreMilano, 4 giu. (askanews) – Andrà in scena dal 7 al 9 giugno a Laveno Mombello (Varese), la terza edizione dell’Electric Boat Show (EBS), l’unico salone fieristico europeo dedicato esclusivamente alla mobilità green con barche in acqua.


L’edizione 2024 sbarca dunque sulle rive del Lago Maggiore, incontrando anche la mobilità sostenibile su terra su due e quattro ruote, parte integrante della quotidianità dei porti e di tutti gli stabilimenti balneari e turistici. EBS propone un ricco programma di convegni sul modello di quelli che si sono svolti nelle precedenti edizioni e che hanno visto la partecipazione di politici, giornalisti e influencer, oltre a professionisti del settore, associazioni, enti privati e pubblici, scuole, università, assieme agli appassionati e ai privati possessori di imbarcazioni che hanno goduto di consigli, spunti di riflessione e nuove conoscenze “per perseguire l’obiettivo comune di una transizione ecologica della mobilità”. L’evento, rivolto a tutti i professionisti del settore interessati alla rivoluzione “100% elettrica, silenziosa e rispettosa dell’ambiente”, è sostenuto quest’anno oltre che dal Comune di Laveno-Mombello anche della Camera di Commercio. La manifestazione è certificata “Eco event plastic free”. La cittadina del Lago Maggiore è facilmente raggiungibile via acqua e via terra da Italia, Francia e Svizzera.

Sardegna, ok da Bruxelles a 30mln euro per nuovi collegamenti aerei

Sardegna, ok da Bruxelles a 30mln euro per nuovi collegamenti aereiRoma, 4 giu. (askanews) – Via libera da Bruxelles per la Sardegna al regime di aiuti per la creazione di nuovi collegamenti aerei fra gli aeroporti sardi e altri aeroporti all’interno o all’esterno dello spazio aereo comune europeo.


“Apprendiamo con grande soddisfazione la decisione della Commissione Europea in merito alla notifica ufficiale trasmessa dall’assessorato dei trasporti nel mese di maggio. Ogni anno, per tre anni, la Regione Sardegna potrà investire 10 milioni di euro di risorse regionali per sostenere l’avvio di nuove tratte aeree tra l’Isola e nuove destinazioni nazionali, europee ed extra europee, con ricadute positive sul l’economia della Sardegna. Abbiamo già attivato il tavolo di indirizzo a cui partecipano l’assessorato dei Trasporti, l’assessorato del Turismo e la SFIRS, per l’individuazione delle nuove rotte che saranno poi oggetto di specifiche procedure ad evidenza pubblica”, ha commentato l’assessore ai Trasporti della Regione Sardegna, Barbara Manca. “Questa misura si inserisce all’interno del progetto più ampio di mobilità aerea che l’assessorato dei trasporti sta portando avanti per migliorare l’accessibilità da e per l’isola (non solo per i residenti), quali l’abbattimento delle tariffe con gli aiuti sociali e ovviamente il potenziamento della continuità territoriale aerea”, ha aggiunto.


L’aiuto coprirà il 50% del costo dei diritti aeroportuali sostenuti da ciascun beneficiario per ogni nuova rotta aerea. Bruxelles ha infatti ritenuto che il regime sia necessario e appropriato per sostenere nuovi collegamenti aerei di passeggeri in una regione in cui il trasporto aereo è essenziale per garantire la mobilità dei residenti. Inoltre, la Commissione ha giudicato il regime necessario, in quanto i potenziali beneficiari non realizzerebbero gli investimenti in questione senza il sostegno pubblico. Infine, il regime è stato considerato proporzionato in quanto l’aiuto è limitato al minimo indispensabile e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi nell’Ue.