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Autore: Redazione StudioNews

Toti, gip: c’era rischio corruzione anche alle prossime elezioni

Toti, gip: c’era rischio corruzione anche alle prossime elezioniGenova, 7 mag. (askanews) – Le esigenze cautelari per Giovanni Toti sono scattate per “il pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati”, in particolare “che possa reiterare in occasione delle prossime elezioni analoghe condotte corruttive, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé e per gli altri. Tale esigenze cautelari sono desumibili essenzialmente dalle modalità stesse della condotta dalle quali traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”. Lo si legge nell’ordinanza con cui la gip del Tribunale di Genova Paola Faggioni ha disposto le misure cautelari per il governatore della Liguria, per il suo capo di gabinetto, per l’imprenditore Aldo Spinelli e per l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini.


Nell’ordinanza la giudice aggiunge che “si ritengono altresì sussistenti stante il pericolo attuale e concreto di inquinamento probatorio”, ovvero che l’indagato “si ponga in contatto con altri indagati per elaborare una strategia comune”, oppure che contatti persone “in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione degli eventi”. Per Matteo Cozzani, capo di gabinetto del governatore ligure, le esigenze cautelari vengono applicate anche sulla base della “sorprendente disinvoltura manifestata nel compiere le condotte corruttive”. Per l’imprenditore Aldo Spinelli, ex presidente del Genoa e del Livorno, la gip parla inoltre di “evidente sistematicità del meccanismo corruttivo per il raggiungimento dei propri interessi imprenditoriali”.

Linate inaugura il face boarding, sull’aereo mostrando il volto

Linate inaugura il face boarding, sull’aereo mostrando il voltoMilano, 7 mag. (askanews) – Per volare da Linate basterà metterci la faccia. Il city airport di Milano inaugura oggi il servizio di face boarding: nessuna carta di imbarco né documento, per salire sull’aereo si potrà mostrare il volto ai sistemi di riconoscimento facciale che apriranno le porte del gate. Dopo i controlli smart e l’arrivo della metropolitana, “con la biometria facciamo un ulteriore investimento che punta a migliorare sempre più l’esperienza del passeggero”, sottolinea l’ad di Sea, Armando Brunini, che rassicura sulla protezione dei dati personali dei viaggiatori: il sistema, dice, “garantisce maggiore sicurezza ed è rispettosa della privacy”.


Il servizio di face boarding permette ai passeggeri che lo desiderano di accedere ai controlli di sicurezza e di procedere all’imbarco utilizzando il sistema biometrico di riconoscimento facciale realizzato da Sea con Thales e Dormakaba, che hanno sviluppato rispettivamente il sistema di elaborazione biometrica e gli appositi gate. A poterlo utilizzare sono tutte le compagnie aeree, Ita Airways e SAS le prime ad aderire al progetto. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, parla di “una grandissima novità di cui dobbiamo essere orgogliosi: Linate è l’unico aeroporto in Europa con un sistema del genere aperto a tutte le compagnie”, ha detto il numero uno del comune che controlla oltre il 54% di Sea. Quella del city airport, ricorda, è anche una storia di “resilienza: ci sono stati momenti in cui ci si chiedeva se avesse senso continuare con Linate e oggi siamo in un aeroporto che vince premi, connesso con il centro della città, con tecnologie che rendono facilissimo passare i controlli”.


Quella presentata oggi viene definita da Sea una innovazione “sicura, semplice e rapida”, una “evoluzione” del test fatto nei mesi scorsi in aeroporto. “Il face boarding sviluppato in collaborazione con Enac e Polizia di Stato, oltre a offrire una maggior velocità dei controlli ne aumenta l’efficacia e garantisce la tutela della privacy e dei dati dei passeggeri”, si legge in una nota della società. Per sfruttare la novità servirà registrarsi tramite i chioschi presenti nello scalo o direttamente dai dispositivi mobili (con l’app che sarà disponibile da giugno) per non dover più mostrare mostrare documenti e carta d’imbarco.

Accordo Anci – CSVnet per sinergia tra Comuni e terzo settore

Accordo Anci – CSVnet per sinergia tra Comuni e terzo settoreMilano, 7 mag. (askanews) – E’ stato siglato un accordo tra Anci e CSVnet per una maggiore sinergia tra Comuni e terzo settore. Il protocollo di intesa, siglato dai presidenti Decaro e Tommasini, punta a realizzare diverse azioni che favoriscano interventi di amministrazione condivisa e promuovano la cultura del volontariato fra i cittadini.


Promuovere e sostenere la cultura del volontariato fra i cittadini; diffondere la cittadinanza attiva e solidale e stimolare la collaborazione tra i Comuni e le organizzazioni del Terzo Settore per sviluppare attività di co-progettazione e co-programmazione. Questi alcuni degli obiettivi del protocollo di intesa firmato dai presidenti di Anci Antonio Decaro e di CSVnet, l’Associazione nazionale dei 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) attivi in Italia, Chiara Tommasini. L’accordo, siglato nei giorni scorsi, punta anche a promuovere il Servizio civile universale e l’affidamento di spazi a disposizione dei Comuni per le attività di volontariato e degli enti del terzo settore. In oltre 26 anni di attività, infatti, il sistema dei Csv ha investito molto nella promozione del volontariato fra i giovani, anche attraverso le esperienze di servizio civile, mettendo a disposizione, solo per l’ultimo bando del 2024, oltre 2mila posti in più di 110 progetti.


Nel contesto del terzo settore italiano, che secondo l’Istat può contare oltre 360mila enti di terzo settore e 4,6 milioni di volontari, Anci e CSVnet si impegnano poi a favorire insieme, da un lato la massima diffusione degli obiettivi del presente protocollo d’intesa, presso i Comuni, anche mediante le Anci regionali, nonché promuovere l’organizzazione di specifici incontri; dall’altro ad avviare attività di promozione sulle forme di collaborazione pubblico-privato per lo svolgimento delle attività di interesse generale, con particolare riferimento ai temi della co-progettazione e della co-programmazione previsti dalla Riforma del Terzo Settore. “La collaborazione con Anci rappresenta un passo significativo nel potenziare il ruolo delle organizzazioni di terzo settore nei processi di amministrazione condivisa e a favorire relazioni più solide tra i diversi attori operanti nelle nostre comunità. – dichiara la presidente Tommasini – Ringraziamo Anci per questa preziosa collaborazione e confermiamo il nostro impegno per la crescita di esperienze di cittadinanza attiva che diano il giusto protagonismo alle associazioni nei processi decisionali”.


CSVnet associa i 49 Csv attivi in Italia, che, con 300 punti di servizio, l’impegno di 700 addetti ed il sostegno delle Fondazioni di origine bancaria, supportano ogni anno quasi 50mila realtà soprattutto piccole e poco strutturate, circa 1.600 tra enti pubblici e altri soggetti e 135mila cittadini, raggiunti dalle attività di promozione del volontariato.

Confagri e Crédit Agricole: più valore a agrifood con il credito

Confagri e Crédit Agricole: più valore a agrifood con il creditoRoma, 7 mag. (askanews) – Dare valore alla filiera agroalimentare è indispensabile non solo per garantire reddito alle imprese, dal campo alla tavola, ma anche per migliorare ulteriormente l’apporto che l’intero settore dà all’economia italiana in termini di PIL e di export. Il ricambio generazionale e l’incremento del numero di giovani capi azienda è un processo qualificante che va sostenuto seguendo modelli virtuosi di crescita.


È quanto emerso oggi a Cibus, il salone internazionale dell’agroalimentare che si è aperto a Parma, nell’incontro dedicato alle soluzioni finanziarie a favore delle imprese agricole, organizzato da Confagricoltura e Crédit Agricole Italia, con un focus particolare sulle imprese condotte da giovani under 40. Protagonisti il direttore generale di Confagricoltura Annamaria Barrile, il presidente nazionale dei Giovani Agricoltori – ANGA Giovanni Gioia, insieme a Vittorio Ratto, vicedirettore generale Retail e Digital di Crédit Agricole Italia, e Marco Perocchi, responsabile Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia.


Nel corso del dibattito sono stati approfonditi gli strumenti del credito di cui possono beneficiare gli operatori della filiera agroalimentare e le iniziative di valorizzazione della catena di fornitura dei prodotti agricoli. Le aziende agricole condotte da under 40 in Italia rappresentano il 9% del totale, ma le loro realtà risultano più performanti in termini di dimensione media, redditività e approccio alle nuove tecnologie e alla digitalizzazione. Uno standard elevato di partenza che rappresenta un valore che si ripercuote su tutta la filiera di trasformazione e di distribuzione. Un elemento sul quale Crédit Agricole Italia sta lavorando a vantaggio di tutte le aziende del comparto.

Sanità del futuro: Nuovi LEA, finanziamento SSN e governance dati

Sanità del futuro: Nuovi LEA, finanziamento SSN e governance datiMilano, 7 mag. (askanews) – Individuare un nuovo modello di LEA, identificare sistemi di finanziamento alternativi che garantiscano la sostenibilità del nostro sistema sanitario e mettere in luce gli aspetti normativi necessari per adeguare il nostro Paese alla governance europea del dato. Questi i temi al centro delle proposte presentate oggi a Roma durante l’evento NET-HEALTH – Sanità in rete 2030, il progetto di policy research ideato nel 2021 da LS CUBE e giunto quest’anno alla sua seconda edizione.


Il progetto. NET-HEALTH – Sanità in rete 2030 nasce come un policy enabler finalizzato a mettere a sistema idee, competenze tecniche, punti di vista prospettici a servizio del “sistema salute” per fornire un concreto contributo nel disegno delle politiche sanitarie del futuro. Fare rete, creare un ecosistema per il confronto dei diversi player coinvolti nel processo sanitario, raccogliere le prospettive ed elaborare proposte e linee di indirizzo per una sanità capace di migliorare la qualità di vita dei pazienti in un percorso di presa in carico e cura, innovativo, personalizzato e sostenibile: questi gli obiettivi di NET-HEALTH, Sanità in rete 2030. I temi. NET-HEALT ha preso il via con un’indagine campionaria quantitativa e qualitativa, condotta da YouTrend/Quorum in collaborazione con LS CUBE rivolta a parlamentari, consiglieri regionali e cittadini che ha avuto lo scopo di far emergere e confrontare diverse visioni prospettiche sulla sanità del futuro, individuando le grandi sfide del settore. Il sondaggio, inoltre, è stato l’occasione per sviluppare un dibattito sulle questioni emerse, individuando gli argomenti ritenuti particolarmente rilevanti su cui strutturare il lavoro di tre diversi gruppi per la formulazione di analisi e proposte. Il nuovo concetto di LEA organizzativi; nuovi modelli di finanziamento per la sostenibilità del SSN; linee di indirizzo per la corretta implementazione della digitalizzazione e della governance dei dati: questi i temi su cui hanno lavorato gruppi multidisciplinari in un confronto aperto con un advocacy platform, costituita da stakeholder istituzionali, esperti, associazioni pazienti e società scientifiche, in occasione di momenti di condivisione ospitati al Senato dall’Intergruppo Innovazione sostenibile in Sanità co-presieduto dal Sen. Francesco Zaffini e il Sen. Daniele Manca.


Nuovi modelli per nuovi bisogni. “La garanzia di un’equa accessibilità alle prestazioni sanitarie, lo sviluppo della medicina di prossimità e della prevenzione nonché una migliore gestione delle risorse pubbliche sono solo alcune delle sfide della sanità di oggi e a cui questo Governo sta lavorando. E, naturalmente, sono anche i temi su cui si è concentrato il progetto NET-HEALTH, i cui lavori sono stati ospitati in diversi momenti dall’Intergruppo “Innovazione Sostenibile in Sanità”, co-presieduto dal Sen. Manca e da me, che sin dalla sua costituzione si è posto come obiettivo quello di essere un luogo di dialogo aperto e trasversale per tutti gli stakeholders della sanità, oltre che per tutte le forze politiche. In particolare, il gruppo di lavoro del progetto NET-HEALTH dedito ai “modelli innovativi di Partnership Pubblico Privato per la sostenibilità del SSN” trova un importante punto di convergenza con l’indagine conoscitiva, su cui sia io che la Commissione da me presieduta stiamo lavorando dal primo giorno dall’insediamento, sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di Welfare e di tutela della salute, che porterà alla presentazione di una proposta legislativa organica su questo tema. Perché l’obiettivo resta sempre quello di creare una sanità accessibile e più vicina ai cittadini.” Lo ha detto il Senatore Franco Zaffini, presidente Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale di Palazzo Madama. Soluzioni concrete e trasversali. “L’impegno, che la politica può e deve assumersi, è sicuramente quello di partire da risultati come questi, che derivano da ampi e sinergici confronti tra tutti gli stakeholders del settore sanitario e farsi promotrice di iniziative puntuali e trasversali, che possano rispondere in maniera concreta alle esigenze di salute dei cittadini italiani. La sanità deve essere vista come un investimento sulla salute dei cittadini e le iniziative che dobbiamo portare avanti sono quelle volte a garantire, da una parte, la promozione dell’accesso dei pazienti alle innovazioni tecnologiche in modo equo e universalistico e, dall’altro, una migliore e più efficiente gestione delle risorse economiche del sistema sanitario” ha aggiunto il senatore Daniele Manca.


Nuovi LEA organizzativi e valore dei team multidisciplinari. Il primo gruppo di lavoro dedicato all’individuazione di nuovi modelli di LEA, i LEA organizzativi, è stato coordinato dal prof. Dario Sacchini, Professore ordinario di Bioetica presso l’Università Cattolica di Roma, CEO e Partner di Altems Advisory. Ritenendo i centri di senologia quali best case di organizzazione efficiente, il gruppo si è focalizzato sull’analisi delle Breast Unit del Lazio, alle quali è stato sottoposto un questionario finalizzato a individuare gli elementi qualificanti dell’organizzazione e le eventuali criticità. Tra i dati più rilevanti: il 66,6% reputa il mancato riconoscimento della complessità di alcune funzioni operative oggi indispensabili tra le principali criticità dell’attuale organizzazione delle BU, insieme alla mancanza di un riconoscimento di adeguate tariffazioni per le prestazioni svolte, espresso dal 60% delle BU; il 40% delle BU si dice assolutamente favorevole a un DRG di percorso, che preveda una tariffazione unica al Centro di Senologia che ha in carico la paziente e ben il 53% reputa importante una tariffazione collegata alla qualità del percorso e all’impegno della BU a raggiungere determinati obiettivi; così come ben l’80% individua tra le principali criticità tariffarie sia il mancato rimborso del meeting multidisciplinare che la mancata compensazione tra unità diverse in caso di un approccio multidisciplinare. Partendo da questi risultati, il gruppo coordinato dal professor Sacchini, di cui ha fatto parte anche Senonetwork, ha sviluppato un modello di misurazione dei costi del processo di presa in carico delle pazienti da parte del team multidisciplinare, parte organizzativa più rilevante delle BU, per porre le basi a una futura tariffa di rimborsabilità, che possa incentivare il lavoro in team come approccio virtuoso – sia in termini di esiti clinici sia di risparmi per il SSN – in tutte le aree terapeutiche. “Il nostro studio – commenta Sacchini – vuole porre le basi per quello che è un ragionamento in termini di valore complessivo della tecnologia, il quale dovrebbe però essere implementato tenendo conto degli esiti di salute e dell’efficientamento delle risorse economiche del SSN prodotti dalle risorse investite, attraverso una loro corretta misurazione. Pazienti curati adeguatamente «costano» meno in termini di costi diretti al SSN, grazie a una migliore riorganizzazione della presa in carico”. “Il concetto di rimborsabilità del team – ha concluso Sacchini – si presenta, dunque, come un primo tassello che si inserisce in un quadro più ampio di sfide future in ambito sanitario, che riguardano il superamento della logica dei silos e una sapiente revisione complessiva della governance”.

Da Lombardia no a triptorelina ai monori contro disforia di genere

Da Lombardia no a triptorelina ai monori contro disforia di genereMilano, 7 mag. (askanews) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione, proposta dalla Lega, contraria alla somministrazione della triptorelina a minori che soffrono di disforia di genere, ovvero che non accettano il proprio genere di nascita. Si tratta di un farmaco nato per il trattamento dei tumori alla prostata e della mammella per ridurre la produzione di alcuni ormoni e abbassare i livelli di testosterone, ma utilizzato anche off-label con quest’altra finalità.


“Questo farmaco, nato per le cure oncologiche e, per queste, prezioso, si è diffuso senza valutare le conseguenze nel blocco dello sviluppo negli adolescenti comportando non solo il rallentamento nello sviluppo sessuale ma in tutti gli ambiti fisiologici” ha osservato il consigliere della Lega Alessandra Cappellari, segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. “Infatti – ha aggiunto Cappellari – come evidenziano numerosi casi, sempre più persone che si sono sottoposte a questo trattamento in età adolescenziale per disforia di genere, una volta adulte, si sono pentite di aver intrapreso tale percorso, al punto che nella letteratura scientifica sono indicati come ‘detransitioners’. Questo riconoscendo di essere stati indotti a una scelta in quanto non pienamente consapevoli e maturi, e in mancanza di un adeguato supporto medico-psicologico”.


“L’utilizzo della triptorelina per sospendere lo sviluppo puberale nei bambini in casi di disforia è stato vietato nella maggior parte dei paesi all’avanguardia in queste politiche come Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Francia, ma soprattutto i paesi scandinavi: Svezia, Finlandia e Norvegia, noti per una cultura e un approccio laico e progressista rispetto ai temi e alle problematiche di genere. Perplessità avanzate anche da esponenti del mondo Lgbtq” ha evidenziato. “Bene quindi l’approvazione del testo per impegnare la giunta a sostenere il tavolo ministeriale per stabilire nuove linee sull’utilizzo della triptorelina in casi di disforia di genere e supportare la ricognizione in corso presso le Regioni e i conseguenti opportuni approfondimenti” ha continuato l’esponente leghista.


“Dall’assessorato inoltre sono pervenute precisazioni circa il fatto che in Lombardia non risulta ci siano centri prescrittori; secondo il Servizio per l’adeguamento tra identità fisica e identità psichica (Saifip) in Lombardia i centri censiti sono due e nessuno dei due offre trattamenti ai minori, circostanza che mostra come nella nostra Regione l’attenzione al tema e la cautela siano assolutamente prioritarie” ha concluso Cappellari.

Vino, Consorzio Asti Docg: Stefano Ricagno nominato nuovo presidente

Vino, Consorzio Asti Docg: Stefano Ricagno nominato nuovo presidenteMilano, 7 mag. (askanews) – Stefano Ricagno è il nuovo presidente del Consorzio Asti Docg: raccoglie il testimone da Lorenzo Barbero e resterà in carica per il prossimo triennio. Il 7 maggio il Cda dell’ente consortile ha anche eletto i vicepresidenti Bruno Fortunato, Massimo Marasso, Gianfranco Torelli e Paola Zappino, mentre a Barbero è stata affidata la carica di vicepresidente senior. Deciso anche il Comitato di gestione della Docg Canelli composto dal presidente Giacomo Scagliola e da Ernesto Abbona, Gianmario Cerutti, Giorgio Forno e Ignazio Giovine.


Stefano Ricagno, sesta generazione di viticoltori tra Langhe e Monferrato, è diplomato alla Scuola enologica di Alba e laureato in Viticoltura ed Enologia all’Università di Torino. Dopo aver conseguito un Mba in Wine business management al Mib di Trieste, dal 2006 opera all’interno dell’azienda vitivinicola di famiglia e della Vecchia cantina sociale di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti. È brand ambassador per le aziende piemontesi (Cuvage e Ricossa) del gruppo Argea. Ricagno è anche vicepresidente dei Vignaioli Piemontesi e di Piemonte Land of Wine, l’ente che rappresenta tutti i 14 Consorzi del vino piemontesi ufficialmente riconosciuti dal Masaf. “Nell’attuale contesto di incertezza – ha commentato il nuovo presidente – sono convinto che la sinergia tra le diverse anime associative che da sempre caratterizza la nostra Denominazione potrà dare risposte concrete alle sfide dei mercati e dei nuovi consumi”. Un obiettivo condiviso anche dal past president e neo vicepresidente senior Lorenzo Barbero, che ha aggiunto: “Confido di poter dare ancora un contributo importante al Consorzio in un percorso di continuità e di massima collaborazione tra tutte le parti coinvolte”.

M.O, Mattarella con Guterres: evitare operazioni militari a Rafah

M.O, Mattarella con Guterres: evitare operazioni militari a RafahNew York, 7 mag. (askanews) – “Va evitato un ulteriore aggravamento della situazione. Mi unisco all’appello del Segretario Generale Guterres affinché siano evitate operazioni militari a Rafah per la drammaticita’ delle conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”, parlando della crisi in Medioriente.

Ucraina, Mattarella all’Onu: aggressione russa contraddice ragioni Nazioni Unite

Ucraina, Mattarella all’Onu: aggressione russa contraddice ragioni Nazioni UniteNew York, 7 mag. (askanews) – “L’aggressione mossa dalla Federazione Russa all’Ucraina contraddice le ragioni fondanti dell’Onu ed è ancora più grave in quanto proveniente da uno dei Paesi su cui ricadono maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite dal titolo “Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni”.


“La difesa dell’indipendenza dell’Ucraina, Paese fondatore delle Nazioni Unite, ha visto impegnata l’Italia, assieme a tanti altri partner internazionali, per l’affermazione del diritto internazionale e del principio per il quale va offerta solidarietà alle nazioni aggredite da atti di prepotenza che intendono sostituire il diritto con la forza militare. E’ quanto viene richiesto dall’art.51 della Carta dell’Onu che sancisce il diritto all’autodifesa – ha ricordato il capo dello Stato -. Uno Stato – per quanto potente, per quanto dotato di un minaccioso arsenale nucleare – non può pensare di violare, senza sanzioni, principi come quelli della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza di un altro Paese”. “La Russia si è assunta la grande responsabilità – storica – di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo. L’invasione russa dell’Ucraina, per altro, non è un mero conflitto regionale. Non foss’altro perché ad esserne protagonista è una potenza che ambisce a esercitare influenza e ruolo globali, che derivano dall’ineludibile responsabilità di essere membro permanente del Consiglio di Sicurezza e che nessuno intende ignorare. Ciascun suo gesto è moltiplicatore di effetti”, avverte Mattarella.

Asta Bolaffi di moderno e contemporaneo: in visione dal 9 maggio

Asta Bolaffi di moderno e contemporaneo: in visione dal 9 maggioMilano, 7 mag. (askanews) – Oltre 380 lotti, che illustrano i protagonisti e le principali correnti artistiche dell’ultimo secolo, compongono il catalogo dell’asta di arte moderna e contemporanea, in programma mercoledì 15 e giovedì 16 maggio in Sala Bolaffi a Torino e in modalità internet live su astebolaffi.it.


Si comincia con la sezione Manifesti, stampe e multipli che si apre con due poster rari e preziosi: la locandina della rivista Ver Sacrum (Primavera sacra, organo ufficiale del Vereinigung Bildender Kunstler Oesterreichs, il gruppo responsabile della Secessione viennese) opera del principale esponente della Wiener Secession, Gustav Klimt (lotto 1, stima 13mila-16mila euro), e la litografia del 1922 con cui Theo Van Doesburg e Kurt Schwitter promossero la loro tournée per diffondere il “Vangelo Dada” in Olanda. Come il poster di una band contemporanea, il raro volantino per la Kleine Dada Soirée è insieme oggetto d’arte, souvenir e programma di eventi (lotto 2, stima 8mila-12mila euro). Tra le altre opere di spicco si segnalano quelle di Duchamp, Warhol, Mirò, Calder e Guttuso. La seconda sezione di opere uniche offre un excursus della storia dell’arte del Novecento a partire da un interessante nucleo di lavori di Sonia Terk Delaunay, tra cui due studi degli anni Venti dei famosi costumi per i balletti (lotti 76 e 146, stime 12mila-16 euro e 18mila-25mila euro).


Sono presenti i grandi maestri del XX secolo: da Massimo Campigli, Filippo De Pisis e i fratelli Giorgio De Chirico e Savinio – il primo con Vita silente, lotto 98, stima 40mila-60mila euro e il secondo con Les roses, lotto 83, stima 30mila-40mila euro) – a Felice Casorati e Fausto Pirandello, qui rappresentati da due straordinarie nature morte degli anni Quaranta (lotto 90, stima 30mila-40mila euro, e lotto 99, stima 18mila-25mila euro) Il catalogo arriva fino ai giorni nostri passando per grandi protagonisti dell’Informale, come Salvatore Emblema, Giulio Turcato e Piero Ruggeri, avanguardie pop – Mario Schifano e Franco Angeli – e avanguardie ancora più recenti, rappresentate da Salvo e Nicola De Maria, quest’ultimo in asta con un’importante pittura, tecnica mista su carta geografica riportata su tela (Onde dentro il regno dei fiori, lotto 175, stima 25mila-35mila euro). Impreziosisce la proposta un’opera del terzo periodo di Antonio Ligabue raffigurante un insolito canguro (lotto 112, stima 28mila-35mila euro). Tra le curiosità si segnalano infine due acquerelli unici e rari di Guido Crepax (Senza titolo e Valentina allo specchio, lotti 176 e 177, stime 9mila-14mila, 8mila-12mila euro).