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Autore: Redazione StudioNews

Debutta ‘Giornaliste italiane’: “farsi valere non vale per tutti”

Debutta ‘Giornaliste italiane’: “farsi valere non vale per tutti”Roma, 21 mar. (askanews) – Un ringraziamento a Ilaria Alpi, di cui ieri ricorreva il trentesimo anniversario dell’uccisione, perché “ci ha lasciato un messaggio importante” e cioè che “non conta essere uomini o donne, l’importante è che i giornalisti siano capaci”. Ecco perché “abbiamo pensato di creare un’associazione” di giornaliste: “Per dare voce a tutte quelle colleghe che oggi, pur essendo brave, non hanno il successo che meriterebbero”. Così Ida Molaro, giornalista parlamentare Mediaset, ha dato il via, alla terrazza Civita di Piazza Venezia, alla presentazione dell’associazione “Giornaliste italiane”.


“Crediamo che il nostro slogan ‘libere di valere’ debba essere lo slogan di tutte le donne – ha spiegato Molaro -, non siamo più le ‘mogli di’, le ‘figlie di’… Abbiamo dimostrato di essere in grado di gestire la politica, abbiamo la presidente del Consiglio donna”, sono donne “il presidente della Commissione europea e del parlamento europeo. Non abbiamo ancora, però, delle giornaliste in grado di ricoprire, come meriterebbero, dei ruoli veramente importanti”. E poi “‘Giornaliste italiane’ è anche un modo per dare voce a tutte le donne che magari questa voce non ce l’hanno”. Molaro ha rifiutato l’etichetta di associazione di giornaliste ‘di destra’: “Trovo sia un fallimento quando di un giornalista si dice di destra o di sinistra… Non si va da un medico perché è di destra o di sinistra, ci si va perché è bravo. Io non credo di essere di destra né di sinistra, quello che voto nelle urne è ciò che mi dice la mia coscienza, ma non è nel mio lavoro, noi siamo aperte a tutti, ovviamente abbiamo invitato le amiche e se qualcuno pensa che essere amica” di qualcuna “che è più spostata” a destra “o fa la rappresentante di un ministro o di qualcun altro non è un nostro problema, noi scegliamo soltanto quelle brave”.


‘Giornaliste italiane’, ha sottolineato dal canto suo Paola Ferazzoli, giornalista Rai, “ha ben chiaro cosa vuole rappresentare: più diritti e meno pregiudizi, perché farsi valere non è facile e soprattutto non è uguale per tutti. Scommetto che non lo è stato per nessuna delle presenti qui. Come ha ricordato qualche giorno fa il presidente Mattarella – ha proseguito Ferazzoli -, le donne hanno bisogno di un supplemento di fatica per affermarsi ma quando otteniamo” determinati ruoli “siamo affidabili, capaci, caparbie e rispettose. Lo hanno ampiamente dimostrato la presidente del Consiglio e la segretaria del primo partito dell’opposizione, due modelli che ci hanno ispirate facendoci pensare che il nostro momento era arrivato”. E poi “non ci interessa essere chiamate ‘direttora’ – ha aggiunto – ma essere trattate da ‘direttore’: non è possibile che il raggiungimento di un ruolo apicale per noi diventi impossibile”.


A questo proposito, per l’occasione, è stata presentata una ricerca di SocialCom sul divario di genere nella professione giornalistica, da cui emerge che su 38 direzioni di testate giornalistiche prese in esame (tra giornali, periodici, Tg e radio) 32 sono ricoperte da uomini e solo 6 da donne. “Il fatto che ci sia un’associazione di donne è già un’ottima notizia perché è evidente che c’è uno squilibrio anche nel mondo dell’informazione, i dati sono eloquenti – ha commentato la ministra per la Famiglia e la Natalità Eugenia Roccella -. E’ importante che ci sia nel mondo del giornalismo una maggiore visibilità di opinioni, tendenze, correnti culturali diverse” perché “il pluralismo non può essere solo un’idea da sbandierare quando fa comodo ma dev’essere davvero un riconoscimento di diverse componenti culturali con la stessa legittimità”.


“Certamente questi numeri non fanno onore al genere maschile – ha sottolineato dal canto suo il ministro delle Politiche del mare e della Protezione civile Nello Musumeci -. Ancora una volta possiamo dire che in Italia la parità di genere sembra essere più predicata che praticata, e la responsabilità è di tutti, nessuno può sottrarsi al questa logica che va cambiata con un nuovo approccio culturale sperando nella nuova generazione. Sono convinto che questa iniziativa sia innanzitutto un atto di coraggio, non ‘contro’ ma ‘per’”. “Io – ha continuato Musumeci -, sono qui non solo come giornalista pubblicista da oltre 45 anni, ma come uomo di governo per dare atto a queste donne di un gesto di grande coraggio che va sostenuto e incoraggiato anche da chi, politicamente, si riconosce in aree diverse o ha ritenuto finora di avere una sorta di preclusione nei confronti questo elemento di novità”. Tra le altreesponenti dell’associazione la storica portavoce della premier Giorgia Meloni, Giovanna Ianniello, Federica Franci, Elisabetta Mancini, Maria Antonietta Spadorcia. Presenti, tra gli altri, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore di Rai intrattenimento Angelo Mellone, il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri.

Autonomia, Chiorazzo: da riforma colpo di grazia a sanità

Autonomia, Chiorazzo: da riforma colpo di grazia a sanitàRoma, 21 mar. (askanews) – “La Basilicata, grazie anche all’incapacità del governo Bardi, vive una situazione critica nel suo sistema sanitario, caratterizzato da una serie di problemi che richiedono un’azione immediata e risolutiva. Il sistema sanitario regionale, con il governo Bardi, è stato gravemente sottodimensionato in termini di personale medico e infermieristico e questa carenza compromette la capacità di fornire assistenza sanitaria di qualità e tempestiva a tutti i pazienti, con lunghe liste di attesa che i cittadini della Basilicata devono affrontare per accedere a servizi sanitari essenziali”. Lo afferma Angelo Chiorazzo, leader di Basilicata casa comune, che appoggia il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Piero Marrese (Pd).


“A questo rischiamo di dover aggiungere l’impatto della sciagurata autonomia differenziata, tanto voluta dalla Lega, che metterà a rischio inevitabilmente la salute e il benessere dei cittadini. È la cruda fotografia che ci consegna la Fondazione Gimbe, che ha pubblicato il Report sull’autonomia differenziata in sanità per esaminare le criticità del testo Calderoli e analizzare il potenziale impatto sul Servizio Sanitario Nazionale relativamente all’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, all’aspettativa di vita alla nascita, alla mobilità sanitaria, all’attuazione della Missione Salute del Pnrr”, ha aggiunto in una nota. “L’autonomia differenziata, accettata dal presidente Bardi senza neanche il confronto con il Consiglio regionale, sarebbe il colpo di grazia alla sanità lucana. Il primo provvedimento che proporrò al Consiglio Regionale in caso di vittoria della nostra coalizione sarà proprio quel voto che Bardi non ha voluto, con cui metteremo nero su bianco l’opposizione dei lucani a questo disegno che va contro la nostra regione. E subito dopo ci attiveremo con gli altri governatori contrari per fare ciò che è in nostro potere per fermare questa legge”, ha proseguito.


“In parallelo, Basilicata Casa Comune presenterà una nuova strategia sanitaria capace di garantire personale necessario, rilanciare le eccellenze ospedaliere e costruire una moderna sanità territoriale con trasporti adeguati e strutture in grado di offrire servizi diagnostici e ambulatoriali ai cittadini senza tempi di attesa e prossimi alle loro residenze”, ha concluso.

Pastificio De Matteis diventa società benefit dopo un 2023 in crescita

Pastificio De Matteis diventa società benefit dopo un 2023 in crescitaMilano, 21 mar. (askanews) – Il pastificio De Matteis diventa società benefit. Per l’azienda radicata nel cuore dell’Irpinia, tra i principali produttori mondiali di pasta secca, si tratta di un nuovo tassello in un percorso di crescita che ha fatto degli accordi di filiera col mondo agricolo uno dei pilastri della propria strategia aziendale. “È un traguardo che rappresenta la conferma di quello che l’azienda vive – ci ha detto l’amministratore delegato, Marco De Matteis – E’ un’azienda come comunità di e per le persone ed è un modo per formalizzare questi nostri impegni, renderli più concreti e rendere più forte l’obiettivo del raggiungimento dei nostri valori sia verso l’esterno che anche all’interno della nostra organizzazione”.


Il riconoscimento di società benefit arriva al termine di un anno, il 2023, che ha visto crescere il fatturato a volume del 6% per un totale di 223 milioni di euro, l’80% dei quali arriva dall’estero. “La pasta è un mercato molto maturo, come sappiamo sia in Italia che anche in molti Paesi europei ed occidentali – ha spiegato – Nonostante questo il nostro risultato è positivo soprattutto trainato dall’export, in particolare gli Stati Uniti, che per la De Matteis rappresentano il primo mercato geografico e devo dire anche sul brand Armando che ci sta regalando delle belle soddisfazioni”. Gli Stati Uniti lo scorso anno sono cresciuti del 25% mentre Pasta Armando, che affianca la produzione di private label per la gdo, a volume ha messo a segno un +26% superando il 10% del fatturato totale. Parliamo di un marchio, quello di Pasta Armando, con posizionamento premium, cresciuto negli anni insieme alla sua comunità di agricoltori. Perchè dietro ogni confezione c’è un patto industria-mondo agricolo partito nel 2010 e che ha innovato il modo di concepire la pasta, non più come commodity ma con un valore intrinseco riconosciuto dal consumatore: “La filiera Armando quest’anno ha compiuto 13 anni: è una sfida che è partita in tempi in cui la filiera non era così centrale nel dibattito pubblico e neanche sul mercato – ha ricostruito DE Matteis – Abbiamo creduto in questo modello innovativo in cui industria e agricoltura si mettono insieme, cambiano le regole del gioco e cominciano a vedersi come partner e non come concorrenti all’interno della stessa filiera. Questo modello dopo 13 anni ci ha restituito oggi un vantaggio competitivo perché la De Matteis riesce realmente a coniugare quello che è il concetto di eccellenza qualitativa del prodotto con un concetto di sostenibilità sociale, ambientale e anche di sostegno all’agricoltura”.


Oggi sono 750 gli agricoltori che fanno parte della comunità agricola di Pasta Armando, prodotta solo con grano duro italiano coltivato su 13mila ettari di terreno. Una risorsa che offre all’azienda non solo maggiore stabilità e una materia prima selezionata, ma la mette anche al riparo dalla volatilità del mercato, soprattutto nell’attuale contesto geopolitico. “E’ chiaro che l’azienda investe impegnandosi nel garantire agli agricoltori una remuneratività certa, la programmazione dei loro investimenti e questo è uno sforzo necessario se si vuole raggiungere una vera sinergia tra industria e mondo dell’agricoltura”, ha sottolineato l’ad ricordando che “la coltura del grano duro in Italia è una coltura in lenta regressione e il fatto di investire direttamente insieme alle aziende agricole oggi ci dà la possibilità di guardare al futuro con maggiore ottimismo e soprattutto di lavorare sulla qualità del grano duro italiano”. Ora questo modello di business che certifica il ruolo sociale dell’azienda sul territorio è diventato anche un impegno scritto: “La De Matteis ha inserito all’interno del proprio statuto impegni su cinque aree che attraversano il proprio personale, l’ambiente, la filiera stessa, ovviamente il consumatore e il recupero e riciclo delle materie. È chiaro che nei confronti dei nostri agricoltori della filiera, in particolare, i nostri impegni si concretizzano nell’espansione, della nostra filiera. Questo vuol dire sostegno agli agricoltori, attenzione all’ambiente e anche un aumento delle rese, con uno sfruttamento più efficiente del terreno. A tal proposito stiamo lavorando in ricerca per incrementare le forme di sostegno agli agricoltori che vadano al di là delle buone pratiche agronomiche”.


In futuro la comunità degli agricoltori è destinata a crescere “almeno come cresce il brand Armando” ha detto De Matteis “e questa sarà la sfida per il futuro. Non abbiamo numeri, è un lavoro continuativo, difficile, che è fatto di tanta fiducia che va conquistata sul campo a tutti gli effetti. Siamo sempre cresciuti in questi 13 anni credo che cresceremo ancora”, ha concluso.

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my Village

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my VillageRoma, 21 mar. (askanews) – Esce oggi, giovedì 21 marzo, Water Tanks, il nuovo singolo degli I Hate My Village per Locomotiv Records. Una canzone che segna l’atteso ritorno della super band più amata della scena indipendente italiana, prima anticipazione del nuovo album in arrivo in primavera. Water Tanks surfa con brillante, selvatica e imprevedibile sfacciataggine creativa sulla scia tracciata dai precedenti lavori del gruppo, formato da quattro protagonisti assoluti della nostra musica “diversa”: Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena).


Dall’unione delle loro personalità artistiche e delle loro passioni – in primis quella per il mondo della musica africana che ha avvicinato Viterbini e Rondanini dando il la al progetto, nel 2018 – sgorga ancora una volta un brano dal sound inconfondibile e travolgente, dall’architettura musicale libertaria e contaminata, che respira i suoni dell’Africa e li sprigiona in vortici di note e parole, tra visioni d’oltremare e strani segnali remoti. Il riff e l’andamento ritmico di Water Tanks sgrammaticano l’highlife, genere musicale ghanese dal sapore jazzato da cui parte l’ispirazione del pezzo. Il brano ci è arrivato addosso, un po’ come piace fare al futuro. Racconta Adriano Viterbini. Durante una jam pseudoafrobeat squinternata e insolita, tra una data e l’altra del nostro primo tour, abbiamo registrato la composizione su nastro e nel tempo l’abbiamo conclusa in digitale. È una musica leggermente ottimista e allucinata, in degrado inarrestabile.


Venerdì 22 marzo esce anche il video di Water Tanks, ideato e girato da Donato Sansone, regista e animatore riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale. Lavorato in un unico piano sequenza, senza narrazione né intenti concettuali, il video è un viaggio visivo psichedelico in cui la camera attraversa la band in un gioco di compenetrazioni, attraversamenti spaziali e forme surreali, in un loop macchinoso che ben rappresenta l’incontenibile disordine della band che, come un formicaio, non è la somma di più persone ma è essa stessa l’unico essere vivente, che non muore mai. Gli I Hate My Village si preparano anche a tornare in concerto sui palchi di tutta Italia. Le prime due occasioni per ascoltare dal vivo il nuovo album saranno il 22 e 23 maggio al Locomotiv, il live club della loro nuova etichetta, in occasione di Express Festival.

Progetto “D-Vino” delle Donne del Vino cresce con le “D-Vinoteche”

Progetto “D-Vino” delle Donne del Vino cresce con le “D-Vinoteche”Milano, 21 mar. (askanews) – Due biblioteche tematiche per raccogliere testi e materiale audiovisivo su tutti gli aspetti della cultura del vino, dalla tecnica alla storia, dall’enologia all’analisi sensoriale. Manuali, trattati, romanzi e molto altro che andranno a comporre la “D-Vinoteca”, iniziativa legata al progetto “D-Vino” di cui è capofila l’Associazione Le Donne del Vino dell’Emilia Romagna in tale contesto rappresentata da Antonietta Mazzeo e Milena Ferrari.


“La fase sperimentale del progetto, realizzato per la prima volta nell’anno scolastico 2021/2022 ha inizialmente coinvolto tre regioni pilota, Emilia-Romagna, Piemonte e Sicilia” ha spiegato Mazzeo, aggiungendo che “dall’anno scolastico 2023-2024 la sperimentazione è stata estesa a tutte le regioni italiane e la gran parte dei dirigenti degli Istituti Alberghieri e Turistici hanno convenuto sulla necessità che la formazione sul vino debba essere inserita nei loro programmi scolastici”. Il progetto “D-Vinoteca”, che rappresenta una delle fasi attuative, diversificanti e qualificanti di “D-Vino”, finalizzato ad introdurre il vino fra le materie di studio degli Istituti Turistici e Alberghieri di tutta Italia, prevede per l’Emilia Romagna la realizzazione di due biblioteche presso altrettanti istituti della regione dove il D-Vino” è già stato attuato per due anni consecutivi: l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (capofila nazionale del progetto) e l’Istituto di Istruzione Agraria Alberghiera G. Raineri – G. Marcora di Piacenza.


La prima “D-Vinoteca” ad essere inaugurata sarà, il 25 marzo alle 11, quella dell’Istituto di Castelfranco Emilia e sarà intitolata a Marisa Leo, Donna del vino e responsabile marketing e comunicazione della Cantina Colomba Bianca, assassinata a 39 anni dall’ex compagno il 6 settembre 2023 nel Trapanese. “Le biblioteche saranno dedicate e realizzate nel ricordo di due nostre indimenticate amiche e socie che sono state vittime di femminicidio: Marisa Leo e Donatella Briosi, alla quale verrà dedicata nelle prossime settimane la biblioteca dell’Istituto di Piacenza” hanno sottolineato Mazzeo e Ferrari, parlando di “una iniziativa che vuole essere un monito a non spegnere mai l’attenzione su un tema così delicato dei nostri tempi e al contempo onorare con una preziosa raccolta documentale sul mondo del vino la memoria di due donne che hanno dato molto alla nostra associazione”.

Pnrr, M5s: fondi vadano alla sanità lombarda, non a Pedemontana

Pnrr, M5s: fondi vadano alla sanità lombarda, non a PedemontanaMilano, 21 mar. (askanews) – “Presenteremo un emendamento soppressivo al decreto legge 2 marzo 2024, n. 19 denominato ‘Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)’ in relazione all’articolo 8 comma 23 che consente a Regione Lombardia di coprire le perdite di Pedemontana tramite aumenti di capitale in deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 19, della legge 24 dicembre 2003, n. 350. È assurdo che si mischi il Pnrr, che ha come elemento fondante il concetto di ‘Do No Significant Harm (Dnsh)’ per cui gli interventi previsti dai Pnrr nazionali non devono arrecare nessun danno significativo all’ambiente, con un’opera che devasta il suolo lombardo”. Così in una nota la deputata lombarda del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti commentando il decreto-legge Pnrr in via di conversione alla Camera.


“Di certo il presidente Conte quando ha portato a casa i soldi del Pnrr” non aveva in mente “di salvare la Pedemontana dai guai finanziari e di redditività” ha osservato l’esponente pentastellata. Per il portavoce monzese ed ex consigliere regionale Marco Fumagalli: “È incredibile come regione Lombardia non sia in grado di fare case e ospedali di comunità in Brianza con i fondi del Pnrr, ma trovi il tempo per chiedere al Governo un aiutino per Pedemontana. La Giunta lombarda è senza vergogna e in tutti i modi cerca di raggranellare qualche soldo, per un’opera inutile e dannosa per il territorio brianzolo. Il rischio se passa questo decreto-legge è che al posto della sanità territoriale ci ritroveremo le corsie delle autostrade nei giardino di casa” ha concluso l’esponente pentastellato brianzolo.

Conflitto interessi, primo ok Camera a delega a governo per riforma

Conflitto interessi, primo ok Camera a delega a governo per riformaRoma, 21 mar. (askanews) – Via libera della commissione Affari costituzionali della Camera alla delega al governo per riformare la materia del conflitto d’interessi. La maggioranza di centrodestra ha infatti approvato l’emendamento del relatore, Francesco Paolo Russo (Fi), alla proposta di legge di cui è primo firmatario il leader M5s Giuseppe Conte che di fatto la sostituisce.


“Il Governo – prevede la norma approvata – è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo di riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione”. La modifica sostituisce l’articolo 1 della proposta di legge targata M5s prevedendo la delega al governo e sopprime gli articoli dal 2 al 18 del testo presentato dal M5s. La commissione ha votato il mandato al relatore. La parola passa ora all’aula di Montecitorio.

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo Mary

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo MaryMilano, 21 mar. (askanews) – Ditonellapiaga aggiunge un ulteriore tassello al mosaico sonoro del suo prossimo progetto discografico: Mary è il nuovo singolo fuori per BMG/Dischi Belli da domani, venerdì 22 marzo, in digitale e in radio dalla prossima settimana.


Mary apre ufficialmente le porte a Flash, il nuovo album di Ditonellapiaga in uscita venerdì 10 maggio per BMG/Dischi Belli e da oggi disponibile in preorder. A distanza di due anni dall’album d’esordio Camouflage, FLASH si presenta come una totalizzante immersione nell’anima camaleontica di Margherita che, sulla scia di melodie catchy e intime ballad, offre autentiche miscellanee di vita quotidiana. Il nuovo progetto discografico di Ditonellapiaga, che include i singoli già editi Fossi come te e È tutto vero, sarà disponibile in tre esclusivi formati: Vinile Deluxe Edition (Edizione limitata Colorata e Numerata – 180gr), Vinile Nero (180gr) e CD.


Un pulsante soundscape dance impreziosito da martellanti pills pop fa da sfondo all’avvincente avventura di Mary: in lei, sedicenne timidamente vanitosa con la passione per la cosmologia sin dalla tenera età, l’irrefrenabile curiosità di esplorare l’universo si fonde con il desiderio di abbandonarsi alla libido e fare per la prima volta l’amore. Brano dal sapore cantautorale disponibile in presave, Mary è punto d’incontro tra le vibes innovative e istrioniche di Ditonellapiaga e la penna visionaria de La Rappresentante di Lista: “Con Veronica e Dario abbiamo scritto Mary in un caldo giorno di fine aprile a Palermo. Ero entrata in studio con l’idea di scrivere un brano su una ragazza che desiderava andare nello spazio, ma durante la finalizzazione del ritornello, proprio nel momento in cui non riuscivamo a trovare le parole giuste, ci è venuto spontaneo giocare con il testo, inventando frasi e qualche assurdità: tra queste il fatto che Mary, più che di andare nello spazio, avesse voglia di fare l’amore. Rileggendo il testo ci siamo resi conto della bellissima metafora che si era venuta a creare in maniera assolutamente ingenua e involontaria. Da quel momento in poi abbiamo proseguito la scrittura con questa doppia narrazione e ci siamo divertiti moltissimo. Lavorare con Dario e Veronica è davvero travolgente: quel giorno in studio c’era un via vai di musicisti, amici, parenti, tutti coinvolti nel dare un piccolo contributo alla scrittura della pazza storia di “Mary” – racconta Margherita.


Per assaporare al meglio tutte le sfumature musicali di Margherita Carducci – in arte Ditonellapiaga, due imperdibili appuntamenti live: il 15 maggio a Roma @Largo Venue con uno show prodotto da Magellano Concerti (maggiori info sul sito di Magellano Concerti) e il 25 maggio sul palco del MI AMI Festival 2024 al Circolo Magnolia (biglietti disponibili su Dice).

Unesco, aperto il bando per la Capitale mondiale del libro 2026

Unesco, aperto il bando per la Capitale mondiale del libro 2026Roma, 21 mar. (askanews) – Il segretariato generale dell’Unesco ha aperto il nuovo bando per designare la Capitale mondiale del libro del 2026. Ne dà notizia il segretario generale Enrico Vicenti in una lettera inviata al presidente dell’Anci Antonio Decaro. Lanciato nel 2001, il programma ha lo scopo di promuovere la lettura e i suoi valori in tutte le fasce di età e popolazione, impegnando le capitali vincitrici del riconoscimento a un’attività lunga almeno dodici mesi per incentivare il consumo di libri e la cultura letteraria.


Per il 2024 l’Unesco ha designato città di Strasburgo (Francia) mentre nel 2025 il testimone passerà alla città di Rio de Janeiro. Le candidature per il 2026 dovranno essere presentate al Segretariato Generale dell’Unesco entro venerdì 10 maggio 2024. Per permettere alla Commissione Nazionale di valutare l’eventuale sostegno alle domande, è necessario che le proposte siano trasmesse entro il 13 aprile 2024 all’indirizzo segretariato.cniu@unesco.it. Le candidature dovranno essere presentate direttamente attraverso la piattaforma online seguendo le istruzioni contenute nel sito Joint the network Unesco.

Mafia, sequestro da 11 milioni di euro per Dell’Utri e la moglie

Mafia, sequestro da 11 milioni di euro per Dell’Utri e la moglieRoma, 21 mar. (askanews) – Nei confronti dell’ex senatore di Marcello Dell’Utri, la Guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo “finalizzato alla confisca” di beni sino alla somma di 10.840.451,72 euro. Il provvedimento è stato deciso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze, Antonella Zatini, su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia della procura del capoluogo toscano, nell’ambito di un procedimento penale per “l’individuazione dei mandanti esterni delle stragi” di mafia del 1993-1994, si spiega in una nota dell’autorità giudiziaria.


In base a quanto ricostruito dagli inquirenti Dell’Utri avrebbe omesso di comunicare entro i termini stabiliti dalla legge variazioni patrimoniali per un ammontare complessivo di 42 milioni e 670 mila euro. La somma sarebbe frutto dei prestiti e dalle elargizioni provenienti dai bonifici dell’ex leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, oltre che da altre compravendite. La mancanza è da registrarsi – sempre secondo l’impostazione accusatoria – dopo la sentenza di Cassazione, del 29ì014, che ha condannato in via definitiva l’ex senatore di Forza Italia per concorso esterno in associazione amfiosa. Rispetto ai 10 milioni e 840 mila euro; 2 milioni e 590 mila euro sono ascrivibili direttamente a Dell’Utri; 8 milioni e 250 mila euro alla moglie Miranda Ratti. Secondo i procuratori Luca Guido Tescaroli e Luca Turco, Dell’Utri violato la normativa antimafia prevista dalla legge Rognoni-La Torre, nella parte in cui la norma impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia di comunicare ogni aumento o diminuzione del patrimonio personale.