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Autore: Redazione StudioNews

Cultura, nel 2024 del Maxxi museo in dialogo con mondo e uomo

Cultura, nel 2024 del Maxxi museo in dialogo con mondo e uomoRoma, 14 mar. (askanews) – La nuova stagione del Museo Maxxi di Roma, la prima sotto la presidenza di Alessandro Giuli e la direzione artistica di Francesco Stocchi, sposta lo sguardo sul visitatore, ponendosi in ascolto della contemporaneità.


L’edificio di Zaha Hadid, opera e involucro al tempo stesso, sarà protagonista del primo grande progetto espositivo: la mostra AMBIENTI 1956-2010. Environments by Women Artists II, che aprirà al pubblico il 10 aprile e occuperà l’intero primo piano del museo e i suoi spazi esterni. Un progetto ideato dalla Haus der Kunst nel 2023 in cui gli ambienti sono opere tridimensionali e immersive, che si attivano grazie al pubblico e vengono completati dalla presenza umana, in cui le donne risaltano come protagoniste assolute di questo dialogo di arti. La cooperazione con altri musei e istituzioni culturali in Italia e nel mondo è uno dei punti cardine del 2024 del MAXXI: frutto di una prestigiosa collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao è la mostra monografica ‘Giovanni Anselmo. Oltre l’orizzonte’, a partire dal 21 giugno. Nella stessa data sarà inaugurata anche una grande mostra interdisciplinare, curata e progettata dall’architetto Italo Rota: ‘La visione astratta Esperienza fisica del pensare astratto’.


In autunno torna l’architettura. In ottobre arriva InMotion una mostra curata da Diller Scofidio + Renfro, studio di progettazione newyorchese tra i più celebri al mondo. Novembre vedrà il grande ritorno della moda negli spazi del Museo con Memorabile: Ipermoda, organizzata in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana e a cura di Maria Luisa Frisa. La mostra propone un’articolata costellazione di oggetti: abiti, accessori, ma anche immagini per raccontare il presente ed il futuro della moda. La stagione si chiude a dicembre con la fotografia, con una monografica di Guido Guidi, autore che ha contribuito a rivoluzionare il modo di rapportarsi al paesaggio contemporaneo. attraverso oltre 350 fotografie, quasi tutte vintage di cui molte mai esposte in precedenza.


Anche quest’anno il MAXXI dedica la massima attenzione alla valorizzazione del talento con due prestigiosi premi: Il Premio italiano di Architettura, giunto alla quinta edizione, è promosso e realizzato da MAXXI e Triennale Milano e Il MAXXI BVLGARI PRIZE, progetto per il sostegno e la promozione dei giovani artisti che dal 2018 unisce il MAXXI e Bulgari.

Wwf: la lontra è tornata anche nei fiumi del Nord Italia

Wwf: la lontra è tornata anche nei fiumi del Nord ItaliaRoma, 14 mar. (askanews) – Sono passati 40 anni dall’ultimo e unico monitoraggio nazionale – promosso dal Wwf Italia – della popolazione di lontra (Lutra lutra), uno dei mammiferi più rari d’Europa e al tempo a rischio estinzione e i risultati della nuova ricerca sono confortanti: è stato infatti confermato il ritorno della specie sull’arco alpino italiano in regioni dalle quali era scomparsa per decenni come Friuli- Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria e per il centro è ricomparsa nel Lazio e nelle Marche.


Questa presenza – informa il Wwf – si aggiunge quindi alla popolazione meridionale, quella che si è mantenuta vitale nel tempo, localizzata in Campania e Basilicata oltre che in Puglia, Calabria, Abruzzo e Molise. Anche alla luce del nuovo monitoraggio la stima attuale della popolazione di lontra in Italia si mantiene sui 800-1.000 individui, un numero comunque ancora ben al di sotto del limite vitale minimo che considera 4.000-5.000 individui per metterla in sicurezza. A svelarlo i dati forniti dal Progetto Lontra promosso e finanziato dal WWF Italia, in collaborazione con l’Università del Molise, nella persona di Anna Loy, una delle massime esperte mondiali sulla specie. Oltre ai referenti regionali, tutti impegnati da anni nella ricerca sul campo, hanno contribuito volontari e operatori di altri organismi, come il Corpo Forestale del Friuli V.G., guardiaparco di aree protette e studenti universitari. L’intero team ha setacciato, per circa 18 mesi, centinaia di chilometri lungo 35 bacini idrografici del Paese, tra cui Po, Tevere, Tagliamento, Adige, Isonzo, Magra, Arno, Ombrone, Liri-Garigliano, in cerca delle tracce di presenza e in particolare dei cosiddetti spraint (gli escrementi), caratteristici della specie, e monitorando le immagini delle videotrappole, come quelle che svelano un gruppo famigliare nel bacino dell’Isonzo, primo dato certo di riproduzione in questo areale.


Questa attività e l’impegno per conoscere e quindi consolidare il futuro della specie simbolo dei fiumi è stata celebrata oggi dal WWF in occasione della Giornata dell’Azione per i Fiumi – International Day of Action for Rivers – che ogni anno ribadisce il ruolo essenziale di questi ambienti tra i più minacciati, considerando che oltre il 40% dei fiumi italiani ha perso il suo buono stato ecologico. Tra i fattori che hanno favorito il “ritorno al nord” della lontra, lo sconfinamento di esemplari provenienti dall’Austria, Slovenia e Francia: i fiumi infatti sono formidabili corridoi ecologici naturali se si mantiene il loro stato di naturalità. Invece i segnali positivi di Lazio e Marche fanno ipotizzare una naturale espansione delle lontre dai bacini confinanti occupati da questa specie. Per ora nessuna traccia invece in Piemonte (tranne un nucleo reintrodotto nel Parco regionale del Ticino), in Toscana, in Umbria e in Emilia-Romagna, anche se in quest’ultimo caso c’è stata qualche segnalazione. Una delle ipotesi che si sta monitorando è la possibilità che la lontra utilizzi anche il mare per spostarsi da un bacino all’altro della parte peninsulare: sono, infatti, sempre più frequenti le segnalazioni di esemplari che sostano nei porti, nuotano vicino le spiagge o vengono avvistate vicino alle isole.


Un ruolo importante per questo ritorno è dato anche dalla presenza di aree protette create in questi anni, tra cui molte Oasi Wwf: la sfida oggi è quella di favorire la connessione tra la popolazione vitale del meridione e di parte del Centro con quella Centro-Settentrionale. Le minacce sono ancora tante: gli attraversamenti stradali che accomunano le lontre, almeno 50 negli ultimi anni, investite dalle auto, a tanti altri mammiferi protetti come orsi, lupi, la frammentazione dei fiumi e il degrado degli habitat fluviali e ripariali. La tutela delle specie simbolo della nostra biodiversità è tra gli obiettivi della campagna Our Nature del Wwf. I risultati completi del monitoraggio prodotto dal Progetto Lontra verranno presentati il prossimo 29 maggio – in occasione dell’Otter Day – la Giornata internazionale della lontra: in quell’occasione il Wwf e i partner coinvolti lanceranno una nuova proposta per aggiornare l’attuale Piano Nazionale (PACLO) purtroppo ancora oggi disatteso.

Abi, Patuelli: serve più etica, diritti senza doveri danno disordine

Abi, Patuelli: serve più etica, diritti senza doveri danno disordineRoma, 14 mar. (askanews) – Occorre più etica. L’etica si dà troppo spesso per scontata. I codici etici sono stati introdotti e sono un passo avanti di codificazione, di educazione, di consapevolezza e di vigilanza. Sono stati introdotti soprattutto nell’ambito bancario molti livelli di controllo, controlli di controlli. Si tratta di passaggi utili, ma la matrice culturale e storica dell’approccio etico ha bisogno di maggiore approfondimento. Occorre una più convinta consapevolezza della prevalenza dei principi costituzionali nel viver civile, un orizzonte con una concezione dello Stato come garante attivo di tutte le libertà, civili, economiche sociali, ambientali, dei doveri e dei diritti”. Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi nel corso della sua Lectio su “Etica, economia e prospettive bancarie in Italia” all’università cattolica del Sacro Cuore, a Brescia.


“I doveri formano il cittadino mentre i diritti, da soli, portano al disordine. L’economia, se sottratta alla influenza direttrice del diritto e della morale, se disgiunta dai principi, porterebbe all’egoismo. L’etica – ha proseguito – deve prevalere anche sul diritto. Anche quando un’operazione economica è giuridicamente lecita, se essa contrasta con l’etica – ha avvertito – questa non deve essere conclusa. Infatti il minimo dell’etica è la legalità, l’applicazione di tutte le norme di qualsiasi natura. L’etica può responsabilmente convincere le persone ad essere più scrupolose di quanto dispongano le norme”. La lunga Lectio del presidente dell’Abi ha spaziato dalla storia dei principi etici nella finanza, alla recente congiuntura macroeconomica, alla situazione della politica monetaria, le banche, il risparmio, ma ha anche guardato a sviluppi come l’intelligenza artificiale (termine su cui Patuelli nutre delle riserve).


E poi ha è approdata sull’Europa. “La crescita delle Istituzioni europee non ha realizzato sempre successi: uno dei principali è indubbiamente l’elezione popolare diretta del Parlamento europeo dal 1979. Ma poi ha avuto, invece, esito sfortunato il fondamentale progetto di realizzare una Costituzione europea, basata su un Trattato che venne solennemente firmato a Roma, in Campidoglio, nel 2004, ma non venne poi ratificato dai referendum indetti in Francia e nei Paesi Bassi”. “Anche dopo il naufragio di quell’ambizioso progetto, l’Europa reagì ed imboccò ulteriormente la via della crescita economica: le crisi finanziarie internazionali, acuitesi nel 2007-2008, convinsero la gran parte degli europei a costruire l’Unione bancaria, innanzitutto per rafforzare l’integrazione di quelli che erano allora i sistemi bancari nei vari Stati d’Europa, con l’istituzione dell’Eba – ha detto -, l’Autorità che emana le regole bancarie per tutta l’Unione europea, e con un meccanismo di Vigilanza unico sulle banche dell’area dell’Euro, realizzato da un apposito organismo della BCE, con la collaborazione delle Vigilanze dei Paesi membri e con complesse regole (certamente da rivedere) per affrontare crisi bancarie. Del progetto di Unione bancaria non è stato realizzato il “terzo pilastro” riguardante la garanzia europea sui depositi nelle banche che tuttora grava sui sistemi nazionali costituiti dalle banche”.


“Ora occorre guardare avanti, oltre alle polemiche, per affrontare positivamente, come ammoniva Monnet, le attuali problematiche europee. Per quanto riguarda l’ulteriore crescita dell’Unione bancaria, occorre prendere realisticamente atto dell’esperienza ormai di questo decennio e procedere nelle forme possibili, a cominciare dalla realizzazione di Testi unici europei (che non costano) innanzitutto di diritto bancario, per superare le differenze normative fra i diritti dei vari Stati che appartengono all’Unione bancaria”. “Ciò è indispensabile per la crescita dell’Unione bancaria e per semplificare le attività e la crescita delle banche che già operano (con non poche complessità) nei vari Paesi europei”.


“Nello scorso anno è stato ricordato il cinquantenario della morte di Raffaele Mattioli, magistrale ed attualissimo esempio di banchiere umanista, intransigente sui principi e fortemente innovatore nella concretezza delle attività bancarie. La cultura, lo spirito critico, il coraggio e la determinazione di banchieri come Mattioli ci illuminano anche nelle nuove sfide che il mondo bancario deve affrontare con lungimiranza, per la sostenibilità nelle complessità, per la maggiore certezza del diritto anche prospettica, per la semplicità delle norme e delle procedure anche nelle tecnologie, per la sempre maggiore solidità patrimoniale e di liquidità delle banche, nella concorrenza del pluralismo dei modelli bancari, nella prevenzione delle crisi. Seguiamo l’alto esempio di banchieri come Mattioli, rifiutando il cinismo, l’avidità, l’economia priva di etica, l’assenza di memoria, anteponendo i principi, impegnati in doveri non evanescenti – ha concluso – e per una moralità non accomodante”.

Papa Francesco: in caso di impedimento non mi farei chiamare “Papa emerito”

Papa Francesco: in caso di impedimento non mi farei chiamare “Papa emerito”Roma, 14 mar. (askanews) – “Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati”. Lo scrive Papa Francesco nel volume “Life – la mia storia nella Storia”, scritta con il giornalista Fabio Marchese Ragona, in uscita il 19 marzo per Harper-Collins e di cui Il Corriere della Sera dà oggi ampi stralci.


“Ma questa è un’ipotesi lontana – assicura Bergoglio – perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia. Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare”.

”AltriCorpi”, evento di Alimenta sui disturbi dell’alimentazione

”AltriCorpi”, evento di Alimenta sui disturbi dell’alimentazioneMilano, 14 mar. (askanews) – “AltriCorpi: dialoghi per nuove narrazioni dai Disturbi Alimentari ai corpi non conformi” è un evento aperto al pubblico in programma a Roma sabato 16 marzo presso gli spazi di Monk, in via Giuseppe Mirri 32, dalle 15:30 alle 20:00. A organizzarlo è Animenta insieme al Dottor. Edoardo Mocini e Giulia Paganalli, non profit con una community online di 44mila persone fondata da Aurora Caporossi, 26 anni, romana, con alle spalle un passato di anoressia nervosa. È un’iniziativa connessa alla ricorrenza annuale della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, per la lotta ai disturbi alimentari, DCA.


“Altri Corpi” nasce con l’obiettivo di creare un momento informativo e di accoglienza per il pubblico dal vivo, per promuovere una corretta cultura sui disturbi del comportamento alimentare, invitando a non ragionare per stereotipi e a considerare la complessità psichica, sociale e culturale del problema. L’evento si articola in quattro panel, durante i quali specialisti di diversi settori forniranno approfondimenti su differenti aspetti, fondamentali da considerare quando si parla di DCA. I macro temi trattati sono: corpo, la sua percezione da parte di chi soffre; salute, i sussidi sanitari e le soluzioni che esistono e che il più delle volte non funzionano; social media, per riflettere sui linguaggi utilizzati sui social per discutere di disturbi alimentari a partire dai rischi connessi alla creazione di malintesi da parte dei fruitori e alla diffusione di messaggi pericolosi; e storie, le testimonianze di ragazzi della community di Animenta che hanno affrontato la malattia e sono riusciti a gestirla. In occasione della giornata saranno presentati gli abiti-manifesto ideati e realizzati dai giovani designer di Accademia Italiana, scuola di alta formazione dall’approccio internazionale con sedi a Roma e Firenze. Con il coordinamento dei docenti Ilenia Alesse, Patrizia Valentini, Gianluca Santangelo, gli studenti del secondo e terzo anno del triennio in Fashion Design hanno lavorato sul concetto di rinascita e di equilibrio che si avvertono quando si sconfigge un disturbo dell’alimentazione e sull’idea di bellezza per tutti i corpi. Gli outfit sono stati inoltre protagonisti di uno shooting che ha coinvolto gli studenti del corso triennale in Fotografia, coordinati dalla docente Tania Alineri. L’editorial sarà presentato durante l’iniziativa e diffuso online, con lo scopo di decostruire lo stigma che circonda questo tipo di malattie. L’iniziativa ha l’obiettivo di costruire nuove narrazioni intorno al corpo, al cibo e alla salute al fine di comprendere che non esiste mai un’unica storia con cui possiamo raccontare la realtà. Al momento dell’iscrizione, è richiesta una donazione libera per supportare il progetto. (Informazioni e prenotazioni https://animenta.org/altri-corpi/).


Secondo i dati rilasciati nel 2023 da un Osservatorio ABA e ISTAT, sono circa 3 milioni gli italiani che soffrono di disturbi alimentari e in seguito alla pandemia l’incidenza è salita del 30%, interessando soprattutto i più giovani a causa dell’isolamento prolungato e delle ridotte occasioni sociali. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, rispetto alle diagnosi più frequenti, tra questi disturbi non rientrano solo i più comunemente noti anoressia (che colpisce circa il 42,3% dei casi) e bulimia nervosa (18,2%), ma anche il binge eating disorder (abbuffate incontrollate, che incide per il 14,6%). Si aggiungono anche innumerevoli altre varianti che Animenta registra quotidianamente, tra cui per esempio la drunkoressia, l’ortoressia, il disturbo evitante-restrittivo e altri che rendono difficile definire i confini di queste malattie e riconoscerle. Questi dati evidenziano la necessità urgente di cambiare e innovare i canali di comunicazione per aprire un vero dialogo con una generazione sempre più giovane colpita dai DCA e indicano l’urgenza di modificare la narrazione connessa a queste tematiche complesse e variegate, evitando stereotipi e definendole per ciò che realmente sono: disturbi di natura psichica.

TikTok in prima linea conflitto Usa-Cina: quali i prossimi passi?

TikTok in prima linea conflitto Usa-Cina: quali i prossimi passi?Roma, 14 mar. (askanews) – Il via libera della Camera dei rappresentanti Usa al disegno di legge per vietare TikTok dagli app store, a meno che non venga venduto dalla sua società madre cinese ByteDance, pone ancora una volta l’app di condivisione video sulla prima linea del conflitto commerciale tra Stati uniti e Cina.


La norma è stata votata in maniera ampia e bipartisan dalla camera bassa del Congresso – 352 voti a favore, 65 contrari (50 democratici e 15 repubblicani) – nonostante l’aperta contrarietà espressa dal candidato repubblicato alla presidenza, l’ex numero uno della Casa bianca Donald Trump. Ora la legge dovrà passare al vaglio del Senato, dopodiché andrà sulla scrivania del presidente Joe Biden, il quale ha già affermato che la promulgherà. Tutto questo segnala un consenso sul fatto che TikTok viene considerata come una minaccia alla sicurezza americana.


ByteDance ha reagito in maniera netta contro l’approvazione del disegno di legge. Shou Chew, amministratore delegato di TikTok, ha definito un attacco ai “diritti costituzionali” il bando della piattaforma, chiedendo ai 170 milioni di utenti americani di protestare. Ha inoltre assicurato che la compagnia ha investito molto nella sicurezza dei dati e per garantire che non fossero oggetto di manipolazioni. Pechino, dal canto suo, ha risposto con durezza. “Se si può usare un cosiddetto pretesto di sicurezza nazionale per escludere arbitrariamente aziende di successo di altri paesi, allora non esiste più né equità né giustizia”, ha affermato Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Affari esteri cinese nel briefing quotidiano, aggiiungendo: “Quando qualcuno vede una cosa buona di un’altra persona e vuole togliergliela, questo è un metodo assolutamente da banditi”.


Dal punto di vista cinese, l’attacco a TikTok rappresenta un “cambiamento qualitativo che merita la massima vigilanza”, ha segnalato a ThePaper – portale ufficiale cinese di notizie – Gu Dengchen, ricercatore dell’Istituto per la Cina digitale presso l’Accademia delle scienze sociali. “Il contesto economico generale negli Stati uniti ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni”, ha aggiunto lo studioso. In realtà non è la prima volta che TikTok finisce sotto attacco. Era già nel mirino del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (CFIUS), l’agenzia guidata dal Dipartimento del Tesoro che valuta gli accordi transfrontalieri, la quale aveva ordinato a ByteDance di cedere la sua partecipazione in TikTok.


Inoltre, nel 2020 l’allora presidente Trump aveva emesso due ordini esecutivi, con uno dei quali aveva vietato TikTok negli Usa, ma questo divieto era poi stato bloccato da un giudice federale e poi revocato da Biden. In un altro aveva ordinato a ByteDance di cedere le sue compagnie negli Usa e di eliminare i dati degli utenti americani in suo possesso. Diversamente da questi precedenti tentativi, tuttavia, il disegno di legge bipartisan – denominato “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act” – ha la forma di una legislazione federale ed è quindi una fonte di legge superiore rispetto ai precedenti ordini esecutivi presidenziali e misure amministrative e governative. Allo stesso tempo, il disegno di legge è più mirato, con TikTok citata direttamente nel testo. Non solo, il disegno di legge ha una copertura più ampia, richiedendo la rimozione di TikTok dal mercato statunitense, anziché essere limitata a un divieto generico. Se dovesse passare anche al Senato ed essere firmata da Biden, la legge darà a ByteDance sei mesi per vendere TikTok a una società non cinese o l’app verrà rimossa dagli app store e l’accesso web verrà bloccato negli Usa. La norma interviene sugli app store e i provider, non sugli utenti che non devono attendersi punizioni in caso di accesso a TikTok attraverso VPN e altre reti crittografate. Un altro effetto sarebbe sulle aziende che utilizzano TikTok per il commercio. Secondo il Financial Times, che cita fondi dell’azienda, sono almeno 7 milioni le piccole imprese Usa che utilizzano la piattaforma per vendere i loro prodotti. Ad avvantaggiarsene potrebbero essere i rivali diretti, a partire da Instagram Shopping che appartiene alla galassia Meta di Mark Zuckerberg, e Amazon Inspire. TikTok ha insistito di aver investito ingenti risorse per aggiornare i suoi sistemi in modo da rendere sicura la privacy dei dati conformemente alle esigenze del pubblico americano. Inoltre ha svolto anche una notevole attività di lobbying per riuscire a fermare la legge. Uno dei passaggi che potrebbe fare ByteDance è quello di mettere in campo una causa dopo l’approvazione della norma. L’altro è fare leva su Trump a suo vantaggio, visto che l’ex presidente ha buone chance di tornare alla Casa bianca. Trump, nonostante sia stato il capofila degli attacchi a TikTok durante la sua presidenza, ha cambiato linea un po’ per la sua animosità nei confronti di Meta, un po’ perché probabilmente gli fanno gola gli utenti dell’app in chiave elettorale. Secondo Nikkei, inoltre, dietro la conversione di Trump ci sarebbe anche un incontro con uno dei donatori della sua campagna, il miliardario Jeff Yass, che detiene anche il 15% di ByteDance attraverso la sua Susquehanna International Group, e che sarebbe preoccupato del fatto che la cessione di TikTok dia un colpo mortale al suo investimento. A segnare l’ingresso in orbita trumpiana del social cinese, inoltre, ci sarebbe anche il fatto che – a quanto ha scritto Politico – la lobby a favore di TikTok annoveri oggi anche personalità legate al mondo dell’ex presidente.

Fisco, Landini: misure gridano vendetta, in piazza con la Uil

Fisco, Landini: misure gridano vendetta, in piazza con la UilRoma, 14 mar. (askanews) – Una manifestazione nazionale il 20 aprile su fisco e sanità: è l’iniziativa che intendono mettere in campo Cgil e Uil. Lo ha annunciato il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo all’assemblea generale dellpo Spi. “Le dichiarazioni del presidente del consiglio e i provvedimenti del Governo gridano vendetta perché favoriscono l’evasione fiscale”, ha detto Landini. La decisione sarà presa all’assemblea dei delegati delle due confederazioni in programma il 22 marzo alla Leopolda di Firenze.


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Camper Smart Worker, il nomade digitale dei prossimi anni

Camper Smart Worker, il nomade digitale dei prossimi anniMilano, 14 mar. (askanews) – Nel corso del 2024 i lavoratori da remoto in Italia arriveranno a 3,65 milioni. Il dato è dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano che evidenzia un cambiamento in controtendenza con la flessione post-pandemica. Già nel 2023 i nomadi digitali italiani, soggetti che potendo lavorare da remoto e che scelgono di diventare abitanti temporanei di luoghi diversi dalla propria città di origine, erano più di 800mila, di cui il 47% Millennials (tra i 30 e i 39 anni), secondo alcuni studi riportati nel Terzo Rapporto sul nomadismo digitale in Italia a cura dell’Associazione Nomadi Digitali. Tra i nuovi modi di pensare l’abitare vi sono anche camper e van scelti dal 21% degli smart worker nel mondo. A dirlo è un’indagine di bluepillow, motore di ricerca globale di alloggi. Il “camper smart worker” è definibile come una nuova tipologia di nomade digitale, maggiormente legato al dinamismo e al contatto con la natura.


Assocamp, Associazione nazionale di rivenditori e noleggiatori di veicoli per il turismo en plein air, conferma che il trend è sempre in maggiore sviluppo tanto che diversi produttori di camper, caravan e van hanno iniziato a sviluppare veicoli studiati proprio per rispondere alle esigenze dei lavoratori da remoto. Le prospettive di crescita di questa tipologia di turismo sono sempre più in linea con l’affermarsi del fenomeno della “workation” (unione delle parole “work”, lavoro, e “vacation”, vacanza), ovvero l’idea di inserire attività lavorative in un contesto di vacanza, per non privarsi della possibilità di viaggiare. Il “camper smart worker” si propone sempre di più come una categoria importante tra i lavoratori da remoto nel prossimo futuro. Viaggiare con questi mezzi consente un nuovo approccio al tempo lavorativo e alla sua dimensione. Se esercitare la propria professione da un albergo o da una casa in affitto consente di mantenere gli equilibri di stanzialità, farlo da un camper sposa un approccio più legato alla scoperta, al dinamismo e al contatto con la natura. Tra i tanti aspetti che contraddistinguono questa modalità basti pensare che il “camper smart worker” può avvicinarsi con il “proprio ufficio” a clienti e collaboratori, organizzando un tour in cui i trasferimenti consentano l’ottimizzazione del lavoro. Il tempo dello spostamento diventa infatti utilizzabile dal punto di vista lavorativo al 100% e intervallabile con pause turistiche e gastronomiche. Lavorare significa anche parcheggiare in un’area di sosta vista mare e alternare i momenti al computer con pause in spiaggia, o spostare agilmente il proprio pc all’aperto in pochi minuti per godere della pace di un’area pic-nic per il tempo di una sosta. L’ufficio diventa così potenzialmente qualsiasi luogo e si diversifica nell’arco di una stessa giornata.

L’Aquila trionfa: sarà Capitale Italiana della Cultura 2026

L’Aquila trionfa: sarà Capitale Italiana della Cultura 2026Roma, 14 mar. (askanews) – L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura per il 2026. La proclamazione è giunta nel corso della cerimonia che si è tenuta questa mattina nella Sala Spadolini del Mic a Roma a cui ha preso parte il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha dato lettura del verdetto della giuria, presieduta da Davide Desario, con cui il capoluogo d’Abruzzo si è imposto davanti alle altre nove città finaliste: Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese. Per il Comune dell’Aquila hanno partecipato il sindaco, Pierluigi Biondi, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, che hanno manifestato sostegno alla candidatura aquilana supportata anche dagli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 (Usra e Usrc) e dei territori colpiti dal sisma del 2016 (Usr).


Il dossier “L’Aquila città multiverso”, illustrato nel corso dell’audizione svoltasi il 4 marzo scorso nella sede del ministero dal sindaco Biondi, dal direttore della candidatura, Alessandro Crociata, dal coordinatore scientifico del dossier, Pierluigi Sacco, e dal direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, Federica Zalabra, ha convinto la commissione esaminatrice. Salute pubblica e benessere, coesione sociale, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale sono i quattro cardini del documento che si sviluppa su cinque assi portanti per la sua declinazione e realizzazione: la multiculturalità, la multiriproducibilità, la multidisciplinarietà, la multinaturalità e la multitemporalità. “Sono estremamente felice e orgoglioso per un riconoscimento in cui abbiamo fortemente creduto, frutto di un viaggio iniziato nel 2021. Anche all’epoca, in piena pandemia, giungemmo alla finale per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura 2022, poi conferito all’isola di Procida. Non ci siamo perduti d’animo e da quel risultato abbiamo preso spunto per immaginare e mettere a punto una nuova proposta che fosse ancor più valida, convincente e affascinante proprio come il territorio dell’Aquila e quello delle aree interne non solo dell’Abruzzo e del Centro Italia ma dell’intero Paese. La questione delle aree interne rappresenta la sfida del domani dell’Italia unitamente al problema dell’inverno demografico. Questa vittoria certifica il valore che queste ampie porzioni della nostra Penisola rappresentano in una più ampia ottica di unità e coesione nazionale: città, borghi, paesi in cui sono concentrate straordinarie peculiarità e capacità in grado di dialogare con le realtà metropolitane e costiere, superando antistoriche logiche campanilistiche e distanze orografiche che anche grazie alla cultura possono essere ricucite” ha dichiarato il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi. “L’Aquila si appresta a vivere il suo quindicesimo anniversario dal sisma: come ho detto nel corso dell’audizione il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura non può essere un risarcimento per quanto accaduto perché non può esserci risarcimento per ciò che il nostro popolo ha sofferto, ma rappresenta un elemento con cui ricostruire il tessuto sociale le nostre comunità” ha aggiunto Biondi. “È stata certificata, inoltre, la validità e la concretezza del dossier proposto, per il quale ringrazio quanti hanno contribuito con idee e proposte alla sua redazione, ma anche la serietà, la concretezza e la visione prospettica di un’amministrazione che ha sempre creduto nel valore sociale, etico e intellettuale, ancor prima che economico, degli investimenti in ambito culturale che nel corso di questi anni hanno raggiunto una quota pari a circa 25 milioni di euro. Per gli aquilani la cultura è sempre stata, soprattutto di fronte a grandi difficoltà come il sisma o la pandemia, un elemento determinante di riscatto e coesione sociale. È un successo che condivido con quanti hanno sostenuto la nostra sfida e verso i quali non posso che esprimere profonda gratitudine: Regione Abruzzo, Comune di Rieti, Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere 2009 e dei territori colpiti dal sisma 2016. Tutte le nove città candidate insieme all’Aquila saranno parte integrante di questo percorso: saranno nostre alleate per costruire una rete di connessioni tra i territori. Ci sono molti progetti da realizzare, tanto da fare ma sono certo che saremo all’altezza di questo importante e prestigioso riconoscimento” ha concluso il primo cittadino del capoluogo abruzzese.


Questa sera alle 18, nella sede municipale di Palazzo Margherita, il sindaco Biondi terrà un incontro aperto con la città e la stampa con rappresentanti delle Istituzioni pubbliche e culturali per condividere le sensazioni e le emozioni di un traguardo storico per la comunità aquilana.

Abi, Patuelli: giù tasse su risparmi investiti in economia produttiva

Abi, Patuelli: giù tasse su risparmi investiti in economia produttivaRoma, 14 mar. (askanews) – “Il recente decennio di tassi a zero e sottozero ha rivoluzionato la cultura e le consuetudini del risparmio. Dinanzi all’inflazione, alle crescite dei tassi e al calo della domanda di credito, occorrono riflessioni ed iniziative innovative”. E in Italia “il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione: occorre riformare e ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine”. Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Abi nel corso della sua Lectio su “Etica, economia e prospettive bancarie in Italia” all’università cattolica del Sacro Cuore, a Brescia.


“Gli investimenti del risparmio nell’economia produttiva non producono rendite, ma rendimenti più o meno basati sul rischio. Occorre non confondere e distinguere i rendimenti investiti in attività produttive a medio e lungo termine – ha detto – rispetto alle operazioni speculative a brevissimo termine”.