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Autore: Redazione StudioNews

Ue, Dombrovskis: “flessibile” la scadenza di settembre per i piani di bilancio 2025

Ue, Dombrovskis: “flessibile” la scadenza di settembre per i piani di bilancio 2025Roma, 12 mar. (askanews) – Alla Commissione europea “ci attendiamo che i paesi approvino i loro programmi di stabilità e riforme ad aprile e potranno, poi, essere ulteriormente delineati nei piani di stabilità a settembre. Il termine per la sottoposizione dei piani di Bilancio è il 27 settembre ma data la transizione” alla nuove regole del riviste del Patto di stabilità e di crescita “potremmo avere una certa flessibilità e rinvii per ragioni oggettive”. Lo ha riferito il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.


Quanto alle procedure per deficit eccessivo “la Commissione lancerà le procedure sulla base dei dati 2023 nel ciclo di primavera, che sono previsti nella seconda metà di giugno”. E Poi ci sta “un elemento su cui stiamo ancora lavorando: su come interagiranno le traiettorie che la commissione proporranno” per questi deficit eccessivi e “quelle che verranno dai piani di bilancio sulla base delle nostre raccomandazioni. Questo è un elemento su cui stiamo ancora lavorando e dicutendo con gli Stati membri – ha detto – per trovare il miglior approccio”. 

Porsche: ricavi 2023 +7,7% a 40,5 mld, dividendo 2,3 euro

Porsche: ricavi 2023 +7,7% a 40,5 mld, dividendo 2,3 euroMilano, 12 mar. (askanews) – Porsche chiude il 2023 con ricavi in crescita del 7,7% a 40,53 miliardi di euro e consegne del 3,3% a 320.221 auto. Il risultato operativo è pari a 7,3 miliardi di euro (+7,6%) pari a un margine del 18%, il free cash flow dell’auto a 3,97 miliardi (+2,8%). In aumento i dipendenti del 7,6% a 42.140 addetti. In crescita il titolo a Francoforte del 3,8% a 83,6 euro.


Il Cda proporrà all’assemblea un dividendo di 2,3 euro per le azioni ordinarie e 2,31 euro per le privilegiate, per complessivi 2,1 miliardi pari a un pay out del 40%. A tendere l’obiettivo di Porsche è di arrivare al 50%. “Nel 2023 abbiamo ottenuto solidi risultati finanziari. Il 2024 sarà un anno di lancio di nuovi prodotti che ci daranno la spinta per gli anni a venire”, ha detto il Ceo, Oliver Blume.


Per il 2024, anno in cui saranno lanciati 4 nuove modelli, le nuove Panamera e Taycan già presentate, la Macan elettrica e la 911 ibrida, Porsche prevede di raggiungere un margine del 17-19% sulle vendite stimate in 40-42 miliardi di euro. Nel medio termine l’obiettivo è di arrivare al 20%.

Auto, giapponesi Nissan e Honda diminuiscono produzione in Cina

Auto, giapponesi Nissan e Honda diminuiscono produzione in CinaRoma, 12 mar. (askanews) – Nissan Motor e Honda Motor si stanno preparando a ridurre la loro capacità di produzione di veicoli in Cina. Lo scrive oggi il Nikkei, mentre le case automobilistiche giapponesi faticano a tenere il passo nella corsa ai veicoli elettrici contro i rivali cinesi.


Nissan avvierà nei prossimi giorni trattative con una joint venture locale per ridurre la sua capacità in Cina fino al 30%, che equivale a 500.000 auto all’anno. L’azienda giapponese è attualmente in grado di produrre in Cina circa 1,6 milioni di automobili ogni anno. In Cina ha otto stabilimenti, compresi quelli in Hubei e Henan in joint venture con la cinese Dongfeng Motor. La produzione di Nissan in Cina nel 2023 è scesa del 24%, su base annua, a 793.000 veicoli, scendendo sotto la soglia del milione per la prima volta in 14 anni.


Dal canto suo, anche Honda vuole ridurre la propria capacità in Cina del 20%, a circa 1,2 milioni di veicoli all’anno. L’azienda sta discutendo con partner locali e ha già comunicato ai principali fornitori che taglierà la produzione. Honda ha una capacità totale di 1,49 milioni di auto all’anno in Cina attraverso due joint venture, una con GAC Group e l’altra con Dongfeng Motor.


Anche le vendite di Toyota in Cina nel 2023 sono diminuite del 2%, su base annua, a 1,9 milioni di automobili. L’azienda vende modelli di veicoli elettrici come bZ4x e bZ3 nel paese e intende rafforzare la sua offerta di veicoli ibridi plug-in. Mitsubishi ha annunciato lo scorso anno il suo ritiro dalla Cina e Mazda sta ristrutturando le sue joint venture nel paese. La vicenda della produzione di auto giapponesi in Cina è piuttosto esemplificativa. Le case automobilistiche nipponiche hanno concentrato in Cina importanti basi produttive attraverso joint venture favorite dal governo cinese, che era ansioso di accelerare l’industrializzazione. Nel 2020 i produttori giapponesi controllavano un quinto del mercato dell’auto in Cina.


Tuttavia, col tempo, le aziende cinesi hanno acquisito tecnologia e know-how, anche dalle aziende nipponiche, e hanno rafforzato la produzione nazionale, investendo in particolare nei veicoli a nuova energia e, soprattutto, sull’auto elettrica. Lo scorso anno il 56% del mercato dell’auto cinese era appannaggio delle case automobilistiche locali, con il gruppo GAC in grado di controllarne oltre il 30%. E oggi nel settore dell’auto elettrica è in corso una gara al ribasso dei prezzi, innescata in particolare dalla BYD, che sta mettendo fuori mercato non solo i marchi nipponici, ma anche sudcoreani e tedeschi. Inoltre, lo scorso anno la Cina è diventata per la prima volta il primo esportatore mondiale di automobili, superando il Giappone, e sta diventando un attore più importante a livello globale. Nel frattempo, la casa automobilistica giapponese Mitsubishi Motors ha annunciato nell’ottobre 2023 che si ritirerà dalla Cina. Mazda sta ristrutturando la sua attività di joint venture nel paese.

Nuove finestre fotovoltaiche “smart” per la gren energy

Nuove finestre fotovoltaiche “smart” per la gren energyRoma, 12 mar. (askanews) – L’Università di Milano-Bicocca e l’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr, in collaborazione con Glass to Power SpA e il Laboratorio LENS, hanno realizzato la prima finestra “ibrida” intelligente, capace di generare energia elettrica dalla luce solare e di ricevere dati attraverso la luce visibile in modalità wireless. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Advanced Energy Materials.


La sostenibilità energetica e l’interconnessione sono i due pilastri principali su cui si baseranno le smart cities del futuro, con dispositivi energetici intelligenti e connessi, completamente integrati negli edifici, capaci di soddisfare rigorose normative e di avere un impatto energetico minimo. In quest’ambito, nel lavoro pubblicato sulla rivista Advanced Energy Materials, il team composto da ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e di Cnr-Ino, in collaborazione Glass to Power SpA e LENS, ha realizzato e studiato il primo esempio di finestra fotovoltaica dotata anche della capacità di scambiare dati attraverso la luce mediante la tecnologia VLC (Visible Light Communication). “Il dispositivo è stato realizzato sfruttando nuovi concentratori solari luminescenti a Quantum Dots, soddisfa tutte le normative internazionali sugli elementi fotovoltaici e edilizi, ed è stato caratterizzato dal punto di vista di resa energetica di conversione solare secondo i più alti standard internazionali”, spiega Sergio Brovelli, docente dell’Università di Milano-Bicocca e Presidente del Consiglio Scientifico di Glass to Power SpA.


“La finestra “ibrida” messa a punto ha una funzione duale: viene sfruttata non solo come elemento fotovoltaico per la conversione di energia solare in elettrica, ma per la prima volta anche come efficace sistema di ricezione di dati wireless codificati come modulazione di intensità nella luce emessa dalle comuni sorgenti LED, a frequenze impercettibili per l’occhio umano, sfruttando la tecnologia VLC”, continua Jacopo Catani, primo ricercatore del Cnr-Ino. L’uso di sorgenti LED bianche per comunicare dati, oltreché per illuminare, prende anche il nome di Light-Fidelity (Li-Fi). Il dispositivo è in grado di funzionare come ricevitore VLC anche sotto la luce solare diretta, combinando così funzioni di energia e connettività wireless in una soluzione realistica per edifici intelligenti e sostenibili. La capacità di generare energia elettrica raccogliendo la luce solare o artificiale e al contempo di trasmettere dati apre anche la possibilità di realizzare dispositivi intelligenti autoalimentati, che possano scambiare dati in modo pervasivo e sostenibile senza sostanziale impatto energetico o sulla salute umana.


Questo risultato pionieristico rappresenta un importante passo verso l’utilizzo sostenibile e green delle tecnologie ottiche nelle smart cities e nell’implementazione dell’Internet of Things (IoT) e della rivoluzione promessa dai sistemi di comunicazione di sesta generazione (6G). Credits immagine: Rivista Advanced. Energy Materials 2024

Rai, Antonella Armentano nuova caporedattrice centrale TGR Lazio

Rai, Antonella Armentano nuova caporedattrice centrale TGR LazioRoma, 12 mar. (askanews) – Antonella Armentano da lunedì 18 marzo sarà la nuova caporedattrice centrale della TGR Lazio. Romana, 57 anni, è stata nominata dall’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio su proposta del direttore Alessandro Casarin. La redazione, con un documento approvato dall’assemblea, aveva chiesto una soluzione interna, e così è stato, per la prima volta dopo moltissimi anni. Succede a Roberta Serdoz, dallo scorso gennaio vicedirettrice nazionale della Tgr. Lo riferisce Viale Mazzini con una nota.


Entrata in Rai nel 1989, prima al Tg2 e poi a Rai 2, agli esordi ha collaborato prima con la Rubrica “Diogene, dalla parte del cittadino” con Antonio Lubrano e Mario Pastore e poi alla Rubrica “Anni D’argento”. A Rai2 ha lavorato come inviata per il programma ” La cronaca in diretta”, realizzando collegamenti in tutta Italia per affrontare e riscostruire vicende di cronaca nera e giudiziaria. Dal caso del giornalista Beppe Alfano ucciso dalla mafia alla malasanità ma si è occupata anche di sociale e diritti negati. Attualmente era vicecaporedattrice alla Tgr Lazio, dove lavora da quasi trent’anni: prima come conduttrice – ha partecipato come anchor all’esordio di Buongiorno Regione, che ha visto il Lazio tra le regioni pilota del programma – poi come inviata sul campo, fino al lavoro di coordinamento del Tg Regionale. Nel 2013 ha lanciato l’idea di una rubrica per raccontare l’orrore dei femminicidi e la violenza di genere. E’ nato lo spazio “il Rosa e il Nero”. Non solo le testimonianze delle vittime, ma anche un viaggio nelle case rifugio e nei centri antiviolenza del territorio. Nella rubrica anche l’altra faccia dell’universo femminile. Storie simbolo, interviste a donne coraggiose, a capo di enti e imprese, impegnate in ruoli di vertice o semplicemente impegnate nello straordinario di ogni giorno. Ha condotto tribune Elettorali e realizzato interviste e servizi durante le principali elezioni politiche e amministrative. Nell’ultimo incarico ha anche ideato e coordinato campagne settimanali su temi di varia natura: dall’ambiente all’usura, dal turismo al dissesto idrogeologico. Ha anche continuato a realizzare collegamenti in diretta per il telegiornale e per Buongiorno Regione, in tempi recenti con un viaggio negli ospedali durante il Coronavirus con dirette, approfondimenti, reportage e interviste a medici ed esperti.

La nave italiana Duilio in missione nel Mar Rosso abbatte due droni, gli Houthi minacciano un Ramadan di guerra

La nave italiana Duilio in missione nel Mar Rosso abbatte due droni, gli Houthi minacciano un Ramadan di guerraRoma, 12 mar. (askanews) – Non si fermano le minacce e gli attacchi del gruppo Houthi dello Yemen alle navi in transito sul Mar Rosso, nonostante l’inizio del mese sacro musulmano del Ramadan. Nelle ultime ore due droni aerei sono stati abbattuti grazie all’intervento della nave italiana Caio Duilio, impegnata nell’area nell’ambito dell’operazione dell’Unione Europea Aspides. L’intervento dell’unità navale della Marina militare ha avuto luogo sulla base del “principio dell’autodifesa”, ha precisato il ministero della Difesa, ricordando che Aspides, d’altra parte, ha il compito di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali. Dopo il suo intervento, Nave Duilio ha ripreso la propria attività nell’area.


Gli Houthi, intanto, sono tornati a minacciare nuovi attacchi durante il mese di Ramadan. Ieri hanno preso di mira la nave Pinocchio – “di proprietà di Singapore e battente bandiera liberiana”, secondo Centcom -. Il mercantile aveva segnalato “il rumore di un’esplosione nelle vicinanze” quando si trovava a sud-ovest del porto yemenita di Salif. Un attacco che ha provocato l’immediata reazione delle forze americane. L’agenzia di stampa ufficiale yemenita Saba ha riferito di raid statunitensi nel settore di Saada, nello Yemen settentrionale, che è sotto il controllo degli Houthi. Il Comando statunitense per il Medio Oriente ha poi confermato di avere effettuato sei attacchi che hanno “distrutto” un drone sottomarino e “18 missili balistici antinave” appartenenti al gruppo yemenita. La “zona” del Mar Rosso “è diventata pericolosa”, ha confermato il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo all’evento LetExpo2024, organizzato da Alis. E’ in corso “un’evoluzione continua delle modalità di attacchi” da parte degli Houthi, che sono passati dalle azioni offensive ai mercantili a quelle nei confronti delle “navi militari”. E “anche questa notte gli attacchi sono stati condotti in modo diverso”, ha precisato Crosetto, dopo l’intervento della Caio Duilio che ha destato il plauso anche del vicepremier Antonio Tajani. “La Marina militare italiana garantisce la libera navigazione e protegge i nostri mercantili. Fieri dei nostri marinai!”, ha scritto su X il titolare della Farnesina.


Resta il fatto che il Mar Rosso e il Canale di Suez continuano a rappresentare uno “sbocco vitale” per l’economia italiana. Per questo la missione Aspides risulta “fondamentale”, ha detto Crosetto, secondo il quale bisognerà lavorare ulteriormente con tutti i partner per una soluzione definitiva al problema. “Dobbiamo arrivare con i nostri alleati a una soluzione in tempi brevissimi. Non basta l’approccio militare, la scorta alle nostre navi”, ha sottolineato. Bisogna “affiancare altri sistemi, interventi, trattative politiche e diplomatiche per far cessare gli attacchi, che non incidono come vorrebbero gli Houthi sulla guerra a Gaza ma sull’economia, in particolare italiana”. Il ministro ha dunque rivolto un nuovo invito a cercare “ogni giorno” una “soluzione al problema” posto dagli Houthi, coinvolgendo il maggior numero di attori possibili. Tra questi, la Cina e l’India, due Paesi – insieme alla Russia – non direttamente coinvolti negli attacchi del gruppo yemenita. “Noi siamo partiti per primi, abbiamo denunciato i rischi per primi, siamo stati i primi che abbiamo inviato una nave, i primi che hanno voluto il coinvolgimento dell’Europa, i primi a volere che l’allargamento del problema vada anche alla Cina, all’India, a volere che diventi un problema globale, non soltanto di una parte del mondo”, ha precisato Crosetto. “Speriamo di ottenere un risultato nel più breve tempo possibile”.


Non si tratta, naturalmente, solo di far fronte a una minaccia militare. C’è anche un rischio di natura commerciale, di concorrenza sleale da parte di alcune compagnie navali, come quelle cinesi o russe, che possono trarre un vantaggio a lungo termine su quelle dei Paesi nel mirino del gruppo yemenita. In questa situazione, le compagnie cinesi e russe sono più sicure ed hanno meno costi, per esempio quelli legati alle assicurazioni, ha confermato Crosetto. Insomma, non si tratterebbe più o soltanto di un’azione in favore della popolazione palestinese assediata da Israele nella Striscia di Gaza, ma di una vera e propria “guerra ibrida a tutto il sistema economico occidentale, a favore di uno alternativo”. Un motivo in più per ribadire il “ruolo fondamentale della difesa”, ma anche la necessità di associare l’intervento militare europeo a scopo difensivo con “la diplomazia, la postura di uno Stato, le capacità di una nazione di dialogare da una parte e farsi rispettare dall’altra”.

Francesco De Gregori e Checco Zalone insieme per “Pastiche”

Francesco De Gregori e Checco Zalone insieme per “Pastiche”Milano, 12 mar. (askanews) – Per la prima volta nella sua carriera Checco Zalone abbandona i panni dell’attore e si propone come musicista puro per accompagnare al pianoforte la voce di Francesco De Gregori in un disco sorprendente: “Pastiche” (Columbia Records /Sony Music), in uscita il 12 aprile in digitale, CD e doppio LP e disponibile in pre-save e pre-order da oggi, martedì 12 marzo.


La tracklist è ricca di colpi di scena a cominciare da “Giusto O Sbagliato” il singolo inedito che anticipa l’uscita dell’album. La scaletta, 15 tracce per un doppio album, è una generosa incursione nella migliore musica italiana, dove le canzoni di De Gregori si alternano con quelle di autori come Paolo Conte, Pino Daniele, Antonello Venditti, dello stesso Zalone. Tracklist “Pastiche”: 1. Giusto o sbagliato di De Gregori – Zalone – De Gregori 2. Pezzi di vetro di Francesco De Gregori 3. Pittori della domenica di Paolo Conte 4. Rimmel di Francesco De Gregori 5. Putesse essere allero di Pino Daniele 6. Atlantide di Francesco De Gregori 7. Storia di Pinocchio di Nino Manfredi 8. La prima Repubblica di Checco Zalone 9. Le cose della vita di Antonello Venditti 10. Falso Movimento di Francesco De Gregori 11. Alejandro di Checco Zalone 12. Pittori della domenica (piano e voce) 13. Giusto o sbagliato (con orchestra) 14. Buonanotte Fiorellino di Francesco De Gregori 15. Ciao ciao di Francesco De Gregori L’anima dell’intero album, registrato in presa diretta in varie sessioni fra il 2023 e il 2024, è il pianoforte di Checco Zalone, che si rivela qui musicista eccellente ed eclettico, in grado di muoversi con leggerezza e senza manierismi fra blues, jazz e musica classica, restituendo così al canto di De Gregori la dimensione più lirica e intima.


La band di Francesco e altri musicisti di varia provenienza hanno contribuito, insieme all’Orchestra Italiana del Cinema, a creare un suono soft che avvolge tutto il disco in un’atmosfera inaspettatamente vintage. Francesco De Gregori, che già negli anni passati aveva ospitato Checco Zalone in occasione di qualche concerto, ha dichiarato: «Sono sempre stato un fan del Checco autore cinematografico, siamo amici da molti anni e non vedevo l’ora di averlo accanto come musicista in questa strana e bellissima avventura».


L’album uscirà in CD, doppio LP nero e doppio LP nero numerato e autografato in esclusiva sullo Store Sony Music Il 5 giugno un unico concerto insieme


“De Gregori Zalone – Voce e Piano (& Band)” alle Terme di Caracalla a RomA Prevendite da oggi alle ore 16.00 Un unico concerto vedrà esibirsi De Gregori e Zalone dal vivo, il 5 giugno a Roma alle Terme di Caracalla. I due non hanno in programma un tour in comune e l’evento “De Gregori Zalone – Voce e Piano (& bBand)” si annuncia pertanto irripetibile ed imperdibile. Le prevendite saranno disponibili da oggi, 12 marzo, alle ore 16.00 su TicketOne.

La Pietra incontra ministro Agricoltura Ecuador Danilo Palacios

La Pietra incontra ministro Agricoltura Ecuador Danilo PalaciosRoma, 12 mar. (askanews) – “Lavoriamo al rafforzamento degli scambi commerciali agroalimentari tra Italia ed Ecuador per determinare importanti ritorni economici grazie anche al ruolo strategico che potrà esercitare l’Ice, il nostro Istituto Commercio Estero”. Queste le prime parole del sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra a margine dell’incontro bilaterale con il ministro ecuadoregno dell’agricoltura, Danilo Palacios.


L’Italia, oltre ai crostacei, importa dall’Ecuador principalmente banane, di cui il Paese è il maggior esportatore al mondo, mentre il prodotto più esportato sono le nostre mele, con un incremento in forte crescita, che si attesta su un +46% rispetto al 2021. In crescita anche l’esportazione di vino e olio(+3%) e soprattutto della pasta italiana, con un incremento del 33%. “Le relazioni bilaterali tra Italia ed Ecuador – ha aggiunto il sottosegretario La Pietra – sono già forti, anche grazie alla presenza di una forte comunità italiana, pienamente integrata nel tessuto sociale e produttivo, ma abbiamo la volontà comune di incrementarle, sia sul versante dell’agricoltura, sia su quello della pesca e della silvicoltura. Con il ministro Palacios – ha spiegato La Pietra – siamo in perfetta sintonia sull’importanza della identificazione del prodotto agroalimentare, punto sul quale ho dato tutta la disponibilità del Masaf a condividere la nostra esperienza nel settore delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche agricole. Su questo tema specifico partiamo da una base importante, rappresentata dall’importante accordo commerciale UE-Colombia-Perù-Ecuador, finalizzato proprio alla protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche reciprocamente protette”.


Inoltre, il sottosegretario spiega di avere registrato “una forte comunità di intenti, sia sui temi fitosanitari e della tutela dell’ambiente, sia sulla necessità di lavorare sull’abbassamento del trattamento fiscale eccessivamente oneroso sui vini, così da poter ovviare alle attuali penalizzazioni per le produzioni di maggiore valore e qualità, quale è quella italiana. Oggi – conclude La Pietra – abbiamo fatto un importante passo avanti nelle relazioni tra Italia ed Ecuador e sono certo che altri ne seguiranno, con reciproco profitto, nel prossimo futuro”.

A Malaga la mostra “Maria Blanchard. Pittrice malgrado il Cubismo”

A Malaga la mostra “Maria Blanchard. Pittrice malgrado il Cubismo”Roma, 12 mar. (askanews) – Il 30 aprile verrà inaugurata la mostra María Blanchard. Pittrice malgrado il Cubismo, una retrospettiva che illustrerà, in un percorso cronologico, le diverse fasi della vita artistica della pittrice spagnola (Santander, 1881 – Parigi, 1932), al Museo Picasso di Malaga.


María Blanchard fu la prima artista donna in Spagna ad adottare lo stile cubista e a sperimentare la frammentazione e le prospettive multiple nelle sue opere, motivo per cui il suo contributo al Movimento Moderno è considerato di particolare rilevanza. La sua scelta stilistica, insieme alla maestria tecnica e al rispetto che si guadagnò tra i contemporanei, hanno fatto di María Blanchard una figura di riferimento. Questa mostra va ad aggiungersi a quelle organizzate negli scorsi anni dal Museo Picasso Málaga per celebrare il lavoro di artiste donne. La mostra monografica illustrerà, in un percorso cronologico, le varie fasi della vita artistica di María Blanchard (Santander, 1881 – Parigi,1932), mettendo in luce la ricchezza simbolica, l’impegno sociale, la complessità formale e il carattere innovativo delle opere realizzate dalla pittrice spagnola nella sua relativamente breve carriera. Indubbiamente il lavoro della Blanchard non venne apprezzato come meritava in un contesto culturale che riteneva inferiore il ruolo delle donne nell’arte. Pittrice impegnata fino in fondo nel suo particolare modo di vivere e creare, María Blanchard superò i limiti degli stereotipi di genere.


Contribuì al Movimento Moderno come prima donna artista in Spagna a utilizzare sistematicamente lo stile cubista per costruire immagini. La combinazione di elementi geometrici e una sapiente simultaneità di punti di vista conferiscono un carattere originale sia alle immagini più astratte del primo periodo sia alle sue creazioni figurative post-cubiste realizzate a partire dal 1920. Il suo repertorio tematico con soggetti ispirati alla maternità, scene domestiche, bambini e donne lavoratrici riflette una partecipe attenzione femminile verso la vulnerabilità della condizione umana e il potere evocativo delle emozioni. Aspetti, questi, che mette in risalto con un’impeccabile padronanza tecnica e un palese interesse per la storia e la tradizione della pittura europea. Curata da José Lebrero Stals, la retrospettiva riunirà circa novanta opere della pittrice spagnola considerata la grande signora del Cubismo.


Il Museo Picasso Málaga mostra ancora una volta attenzione nel celebrare le artiste donne del XX secolo, dopo le precedenti mostre dedicate a Sophie Taeuber-Arp (2009), Hilma af Klint (2013), Louise Bourgeois (2015), Le artiste donne e il surrealismo (2017) e Paula Rego (2022).

Nave Duilio abbatte due droni, Houthi minacciano Ramadan di guerra

Nave Duilio abbatte due droni, Houthi minacciano Ramadan di guerraRoma, 12 mar. (askanews) – Non si fermano le minacce e gli attacchi del gruppo Houthi dello Yemen alle navi in transito sul Mar Rosso, nonostante l’inizio del mese sacro musulmano del Ramadan. Nelle ultime ore due droni aerei sono stati abbattuti grazie all’intervento della nave italiana Caio Duilio, impegnata nell’area nell’ambito dell’operazione dell’Unione Europea Aspides. L’intervento dell’unità navale della Marina militare ha avuto luogo sulla base del “principio dell’autodifesa”, ha precisato il ministero della Difesa, ricordando che Aspides, d’altra parte, ha il compito di difendere la libertà di navigazione e le rotte commerciali. Dopo il suo intervento, Nave Duilio ha ripreso la propria attività nell’area.


Gli Houthi, intanto, sono tornati a minacciare nuovi attacchi durante il mese di Ramadan. Ieri hanno preso di mira la nave Pinocchio – “di proprietà di Singapore e battente bandiera liberiana”, secondo Centcom -. Il mercantile aveva segnalato “il rumore di un’esplosione nelle vicinanze” quando si trovava a sud-ovest del porto yemenita di Salif. Un attacco che ha provocato l’immediata reazione delle forze americane. L’agenzia di stampa ufficiale yemenita Saba ha riferito di raid statunitensi nel settore di Saada, nello Yemen settentrionale, che è sotto il controllo degli Houthi. Il Comando statunitense per il Medio Oriente ha poi confermato di avere effettuato sei attacchi che hanno “distrutto” un drone sottomarino e “18 missili balistici antinave” appartenenti al gruppo yemenita. La “zona” del Mar Rosso “è diventata pericolosa”, ha confermato il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo all’evento LetExpo2024, organizzato da Alis. E’ in corso “un’evoluzione continua delle modalità di attacchi” da parte degli Houthi, che sono passati dalle azioni offensive ai mercantili a quelle nei confronti delle “navi militari”. E “anche questa notte gli attacchi sono stati condotti in modo diverso”, ha precisato Crosetto, dopo l’intervento della Caio Duilio che ha destato il plauso anche del vicepremier Antonio Tajani. “La Marina militare italiana garantisce la libera navigazione e protegge i nostri mercantili. Fieri dei nostri marinai!”, ha scritto su X il titolare della Farnesina.


Resta il fatto che il Mar Rosso e il Canale di Suez continuano a rappresentare uno “sbocco vitale” per l’economia italiana. Per questo la missione Aspides risulta “fondamentale”, ha detto Crosetto, secondo il quale bisognerà lavorare ulteriormente con tutti i partner per una soluzione definitiva al problema. “Dobbiamo arrivare con i nostri alleati a una soluzione in tempi brevissimi. Non basta l’approccio militare, la scorta alle nostre navi”, ha sottolineato. Bisogna “affiancare altri sistemi, interventi, trattative politiche e diplomatiche per far cessare gli attacchi, che non incidono come vorrebbero gli Houthi sulla guerra a Gaza ma sull’economia, in particolare italiana”. Il ministro ha dunque rivolto un nuovo invito a cercare “ogni giorno” una “soluzione al problema” posto dagli Houthi, coinvolgendo il maggior numero di attori possibili. Tra questi, la Cina e l’India, due Paesi – insieme alla Russia – non direttamente coinvolti negli attacchi del gruppo yemenita. “Noi siamo partiti per primi, abbiamo denunciato i rischi per primi, siamo stati i primi che abbiamo inviato una nave, i primi che hanno voluto il coinvolgimento dell’Europa, i primi a volere che l’allargamento del problema vada anche alla Cina, all’India, a volere che diventi un problema globale, non soltanto di una parte del mondo”, ha precisato Crosetto. “Speriamo di ottenere un risultato nel più breve tempo possibile”.


Non si tratta, naturalmente, solo di far fronte a una minaccia militare. C’è anche un rischio di natura commerciale, di concorrenza sleale da parte di alcune compagnie navali, come quelle cinesi o russe, che possono trarre un vantaggio a lungo termine su quelle dei Paesi nel mirino del gruppo yemenita. In questa situazione, le compagnie cinesi e russe sono più sicure ed hanno meno costi, per esempio quelli legati alle assicurazioni, ha confermato Crosetto. Insomma, non si tratterebbe più o soltanto di un’azione in favore della popolazione palestinese assediata da Israele nella Striscia di Gaza, ma di una vera e propria “guerra ibrida a tutto il sistema economico occidentale, a favore di uno alternativo”. Un motivo in più per ribadire il “ruolo fondamentale della difesa”, ma anche la necessità di associare l’intervento militare europeo a scopo difensivo con “la diplomazia, la postura di uno Stato, le capacità di una nazione di dialogare da una parte e farsi rispettare dall’altra”.