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Autore: Redazione StudioNews

Ferrari, Vasseur: “In Spagna dovremo reagire”

Ferrari, Vasseur: “In Spagna dovremo reagire”Roma, 30 mag. (askanews) – La Ferrari prova a ripartire dalla Spagna dopo il deludente week end di Monaco chiuso con il sesto posto di Leclerc e l’ottavo di Sainz. Barcellona dove, assicura il Team Manager del Cavallino Vasseur, arriveranno degli aggiornamenti. “Stiamo lavorando duramente, porteremo degli aggiornamenti – dice – ma questo non vuol dire cambiare filosofia”, ha detto il team principal nell’incontro online con i giornalisti che anticipa il weekend di gara, una prova dalla quale ci si attende un andamento diverso da quello di domenica scorsa. Su Monte-Carlo, Vasseur è stato chiaro: “Abbiamo commesso degli errori, ma nessun disastro, non è stata una questione di feeling. Quello che è accaduto sarebbe stato frustrante per chiunque, figuriamoci per chi, come Leclerc, correva a casa sua. Ma è in questi casi che dobbiamo tenere la testa alta. La stagione è ancora lunga e non è certo l’unica in calendario. Dobbiamo ripartire a Barcellona sperando di fare un grande fine settimana. Sabato abbiamo commesso un errore che ci è costato caro perché credo che partendo dalla terza posizione la nostra avrebbe potuto essere una gara diversa. Dobbiamo imparare da questa situazione. Non sto cercando di trovare scuse, ma dobbiamo rivedere completamente la situazione”. Sugli aggiornamenti: “Penso ci sia margine di miglioramento in termini di prestazione, d’altra parte sarebbe un errore durante la stagione cambiare del tutto quella che è la base. Spero faremo un passo avanti a Barcellona, ma non sarà la fine dello sviluppo dell’auto in termini di aggiornamenti. Per i piloti è stato difficile trovare il limite, oggi stiamo lavorando per sviluppare l’area delle sospensioni. Gli aggiornamenti della Mercedes? Tutti sono concentrati sul proprio sviluppo e sarebbe un errore fare confronti tra il modo in cui i team approcciano agli aggiornamenti, credo che ognuno stia spingendo”. Pance, fondo e sospensione. Un pacchetto che dovrebbero rendere la guida della SF-23 meno complicata.

Roland Garros, Medvedev eliminato dal n.172 Seyboth Wild

Roland Garros, Medvedev eliminato dal n.172 Seyboth WildRoma, 30 mag. (askanews) – Clamoroso al Roland Garros. Daniil Medvedev, numero 2 al mondo, recente vincitore al torneo di Roma, è stato battuto all’esordio dal brasiliano Thiago Seyboth Wild, n. 172 ATP, proveniente dalle qualificazioni: 7-6, 6-7, 2-6, 6-3, 6-4 il punteggio finale sul Philippe Chatrier in 4 ore e 15 minuti. Seyboth Wild ha giocato una partita da sogno (impressionante il dato di 66 colpi vincenti) contro un Medvedev da incubo, ben lontano dal giocatore ammirato agli Internazionali di Roma. “Ho sempre visto giocare tennisti di questo tipo nella mia carriera, vincere in un campo così è un sogno che diventa realtà” ha ammesso incredulo Seyboth Wild a fine partita, cresciuto ammirando Guga Kuerten che a Parigi ha vinto tre volte.

Barilla e Davines insieme per un progetto di agricultura rigenerativa

Barilla e Davines insieme per un progetto di agricultura rigenerativaMilano, 30 mag. (askanews) – Davines group, realtà impegnata nel settore della cosmetica professionale, e Barilla hanno dato vita a “Bello e Buono”, un progetto triennale dedicato all’agricoltura rigenerativa, con l’obiettivo di sviluppare sistemi e pratiche agricole che favoriscano la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale.

L’accordo nasce dal bisogno di curare aree agricole che negli ultimi anni sono state sottoposte a coltivazioni intensive e uso non responsabile di fitofarmaci. A pochi chilometri da Parma, presso le sedi di Barilla e di Davines, sono state predisposti 10.000 metri quadrati di terreno in cui i team di ricerca agronomica delle due aziende hanno avviato la sperimentazione della coltivazione in rotazione di cereali e piante destinate al buon cibo, come il grano tenero, il grano duro e il cece, e alla produzione di essenze utilizzate dall’industria cosmetica, come la melissa, la calendula e la lavanda. Una pratica, quella della rotazione, che consiste nell’alternare anno dopo anno le colture sullo stesso terreno, seguendo uno schema preciso che permetta alle diverse coltivazioni di avvantaggiarsi l’una dell’altra. “L’approccio di Barilla è basato sulla ricerca, lo studio e la misurazione, al fine di porre delle solide basi scientifiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo attraverso le nostre filiere ed i nostri prodotti – ha dichiarato Elena Bertè, agronomy Research Manager del gruppo Barilla – Il termine rigenerativo esprime di per sé il concetto di ‘ripristino’ dell’equilibrio della terra e della conservazione della biodiversità; la transizione verso questo sistema di coltivazione è un processo che richiede tempo e in cui il coinvolgimento e la valorizzazione del ruolo dell’agricoltore saranno fondamentali ed imprescindibili”. “Il 60-70% di tutti i suoli europei è definito non in salute o in condizioni di degrado a causa di pratiche agricole non adatte, dell’inquinamento, urbanizzazione e per l’effetto dei cambiamenti climatici – ha ricordato Dario Fornara, research director di Eroc (European regenerative organic center) del gruppo Davines – La perdita significativa di sostanza organica e di biodiversità nei terreni agricoli rispecchia pienamente questo degrado. La soluzione sta nella riscoperta di pratiche agricole che favoriscono (e non impediscono) i processi biogeochimici naturali che avvengono nell’ecosistema suolo. Pratiche agricole biologiche rigenerative hanno questa capacità di favorire l’accumulo di carbonio organico nel suolo, di aumentare la diversità biologica dei terreni e di creare agro-ecosistemi più resilienti ai cambiamenti climatici”. Attraverso il programma “Bello e buono” Barilla e Davines metteranno a confronto tecniche di agricoltura sostenibile con quelle di agricoltura rigenerativa. Il progetto, a livello scientifico, vuole misurare l’impatto di pratiche agricole diverse sull’aumento della sostanza organica del suolo, primo indicatore della sua fertilità, e della biodiversità e vuole valutare l’impatto della coltivazione di colture appartenenti a filiere diverse sull’economia di un’azienda agricola.

Acc, nel 2026 la prima gigafactory in Italia a Termoli

Acc, nel 2026 la prima gigafactory in Italia a TermoliMilano, 30 mag. (askanews) – Dopo la gigafactory inaugurata a Douvrin in Francia, Acc costruirà altri due impianti in Europa a Kaiserslautern in Germania e in Italia a Termoli, che entreranno in funzione nel 2025 e nel 2026.

La Gigafactory italiana situata nella Regione Molise sorgerà su un’area di 74 ettari all’interno dell’ex perimetro dello stabilimento Stellantis Powertrain di Termoli che produce ancora motori a combustione e trasmissioni manuali. La Gigafactory sarà composta da 3 blocchi con una capacità produttiva di 13,4 GWh ciascuno, equivalente a circa 5 milioni di moduli per auto BEV realizzati con 70 milioni di celle agli ioni di litio ad alte prestazioni ogni anno. Ogni blocco di produzione si estenderà per circa 700 metri di lunghezza e circa 110 metri di larghezza, con un processo altamente tecnico per la costruzione di celle e moduli di batterie all’avanguardia.

L’investimento totale per la costruzione dell’impianto ammonta a più di 2 miliardi di euro e coinvolgerà almeno 1.800 dipendenti altamente qualificati entro il 2030. Questo investimento è di importanza strategica: contribuirà a garantire al Paese un ruolo nella nuova filiera europea delle batterie, proteggerà e rafforzerà la rilevanza industriale del Sud Italia e della Valle del Biferno e, infine, sosterrà la transizione verso la mobilità elettrica in Europa.

Pinewood Festival presenta Off Pinewood: il 2 giugno a Roma

Pinewood Festival presenta Off Pinewood: il 2 giugno a RomaRoma, 30 mag. (askanews) – Simone Panetti, Bartolini, European Vampire, Kinder Garden, Yasmina, Vale LP, Indiemen, Nxfeit, Moci, Piove., Mantis & XX.Buio e Louder Visions fanno parte della line-up che colorerà la giornata di venerdì 2 giugno all’Eur Social Park, cornice perfetta per dare vita ad un vero e proprio mini-festival in pieno stile Pinewood: musica, sorrisi e abbracci immersi nella natura di uno dei più bei parchi della Capitale, numerosi live e DJ set dal pomeriggio fino a tarda notte, stand, espositori, merchandising e una ricca proposta food & drink.

I biglietti per “Off Pinewood” sono già disponibili. Off Pinewood è solo un assaggio di Pinewood Festival, la 3 giorni abruzzese riconfermata dal 14 al 16 luglio presso la location Aeroporto dei Parchi – L’Aquila, che già nel 2022 ha ospitato la più grande edizione del festival con un’affluenza giornaliera di 18.000 persone. Il luogo non è causale: un’oasi di pace immersa nel verde a due passi dalla città, mostra l’intento di comunicare da parte degli organizzatori l’idea di un evento unico, il festival come viaggio metaforico verso un nuovo mondo di scoperte musicali e di incontri. Salmo, Lazza, Guè, Verdena, Articolo 31, Rosa Chemical, sono tra i protagonisti della quinta edizione di Pinewood Festival 2023, organizzata in collaborazione con Vivo Concerti, destinata a consacrarlo come uno degli eventi musicali più importanti del centro Italia.

Alluvione, Bonaccini: da soli non ce la facciamo, collaboriamo

Alluvione, Bonaccini: da soli non ce la facciamo, collaboriamoFaenza (Ravenna), 30 mag. (askanews) – “Abbiamo bisogno di collaborazione, da soli non ce la potremmo fare”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, durante l’incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i sindaci dei 108 Comuni colpiti dall’alluvione, in Municipio a Faenza.

“Noi abbiamo l’orgoglio, la passione e la determinazione di gente che da queste parti, davanti a delle tragedie come l’alluvione, sono abituati ogni volta a lamentarsi poco e rimboccarsi le maniche – ha aggiunto Bonaccini -. Ci sono le lacrime, le urla di disperazione, il dolore per le 15 povere vittime. Ma, le garantisco, recupereremo tutto”.

Heineken Italia: la sfida della sostenibilità si vince nei birrifici

Heineken Italia: la sfida della sostenibilità si vince nei birrificiMilano, 30 mag. (askanews) – Quando un prodotto come la birra è fatto per il 95% di acqua, parlare di riduzione dei consumi idrici sembra quasi un controsenso. Per Heineken Italia, però, il risparmio idrico, al pari della riduzione delle emissioni di Co2 è diventata una sfida quotidiana. “La sostenibilità da oltre 10 anni per noi è importante e oggi è ancora più centrale nella nostra strategia. Nel 2022 abbiamo ridotto i consumi di 500mila ettolitri di acqua durante il processo di produzione – ha detto l’amministratore delegato di Heineken Italia, Wietse Mutters, presentando il nuovo rapporto di sostenibilità – Ma stiamo accelerando ancora: abbiamo investito in tecnologica e conoscenza e nel primo quadrimestre di quest’anno sono stati risparmiati già 700mila ettolitri con l’obiettivo entro il 2023 di arrivare 3,2 milioni di ettolitri in meno”, a fronte di un aumento della produzione di birra di 100 mila ettolitri.

Quella della sostenibilità per Heineken Italia è una sfida che inizia sul territorio, nei quattro stabilimenti produttivi lungo lo Stivale – Pollein in Val d’Aosta, Comun Nuovo nella Bergamasca, Assemini in Sardegna e Massafra in Puglia – dove quotidianamente si costruisce l’obiettivo della net zero emission al 2030 attraverso team di lavoro dedicati che individuano criticità e propongono interventi mirati. Come nel caso dello stabilimento di Massafra, nel Tarantino un’area soggetta a stress idrico: “A Massafra dove l’acqua non è abbondante – ha spiegato l’ad – abbiamo tanti strumenti per ridurre ma anche per compensare il consumo di acqua”, uno su tutti l’installazione dei compressori a vite al posto delle pompe da vuoto ad anello liquido che ha consentito un risparmio di 2.250 kWh di energia elettrica e 7.900 ettolitri di acqua. Oltretutto quello di Massafra è il terzo birrificio al mondo per produzione di energia solare grazie a 13mila pannelli solari installati. Oltre al consumo idrico, Heineken Italia lavora anche sul fronte della decarbonizzazione. “E’ un percorso che è iniziato oltre 10 anni fa – ha detto Leo Gasparri, Sustainability manager Heineken Italia – ad oggi abbiamo ridotto del 59% le emissioni per ettolitro di birra prodotto, in valore assoluto parliamo del -44%. Però dobbiamo arrivare a zero e per farlo dobbiamo lavorare sui birrifici, riducendo il bisogno di energia e cambiando il modo in cui questi birrifici si approvvigionano di energia. Per produrre birra serve il 70% di energia termica e il 30% energia elettrica: dal 2015 l’energia elettrica provienie solo da fonti rinnovabili certificate, ora dobbiamo lavorare sull’energia termica”. Sul fronte delle emissioni nel 2022 la riduzione è stata del 6%, pari a 1.600 tonnellate di CO2, “la quantità di CO2 che assorbirebbe un bosco grande come l’isola di Ponza”.

Proprio nell’ambito di questo percorso intrapreso dai singoli stabilimenti, “da fine 2023 – ha sottolineato Gasparri – nello stabilimento di Assemini sarà attivo un waste water treatment plants, un impianto di trattamento delle acque reflue che non solo le tratta ma riesce a produrre biogas dando energia green al birrificio, che riuscirà a coprire il 7% del fabbisogno totale”. Questo impianto rientra in un investimento complessivo di 73 milioni avviato prima del Covid su Assemini, una sfida “dal momento che investire in Sardegna non è facilissimo perchè banalmente è un’isola, non c’è la rete del gas – ha fatto presente Alfredo Pratolongo, il direttore della Comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia – Quindi voler fare dei miglioramenti in ambito ambientale avendo fatto la promessa di produrre birra Ichnusa solo in Sardegna è un vanto ma è anche impegnativo”. La sostenibilità non riguarda solo la produzione. “Abbiamo anche l’obiettivo di arrivare al 2040 carbon neutral su tutta la value chain – ha ricordato Gasparri – quindi sono tante le aree su cui abbiamo già iniziato a lavorare come il packaging”. Qui con l’introduzione di confezioni “neck through” (ossia con il collo della bottiglia non ricoperto di carta), in un anno, si è potuto risparmiare oltre il 25% di cartone per ogni singolo prodotto pari 113 tonnellate di cartone, sono state ridotte le dimensioni delle etichette e attraverso l’efficientamento della logistica nel 2022 sono stati evitati i movimenti di 640 camion.

“E’ un salto enorme quello della net zero emission al 2030 – ha osservato Pratolongo – non ci sono ancora neanche tutte le tecnologie ma per noi è un impegno che ci siamo assunti. Le grosse aziende hanno questo ruolo: definire la direzione e farlo in anticipo rispetto alle prescrizioni di legge o agli obiettivi internazionali”. La strategia della sostenibilità, tuttavia, non riguarda solo l’ambiente. Accanto alla sicurezza dei lavoratori – negli ultimi 5 anni il tasso di infortuni sul totale delle persone si è mantenuto sotto lo 0,7% – e all’impegno nell’ambito della diversity, equity e inclusion, Heineken infatti da tempo si è fatta promotrice di campagne per un consumo moderato di alcol. Ora alla comunicazione affianca anche un progetto “educativo” che nel 2022 ha visto coinvolti i futuri operatori del mondo horeca. Infatti attraverso Responsibility in education, nato su iniziativa di Fondazione Birra Moretti, in partnership con Aspi, l’associazione dei sommelier, e Regione Lombardia già lo scorso anno sono stati coinvolti 750 studenti, e ora punta a crescere, coinvolgendo 2.100 studenti entro il 2023. “Avere una birra zero alcol a marchio Heineken – ha sottolineato Pratolongo – dà molta credibilità al ruolo dell’azienda. In Italia siamo stati pionieri nel 2004 con una campagna di una azienda birraria interamente dedicata al consumo responsabile. Ora affrontiamo il tema non solo con la comunicazione ma anche con la formazione”.

Dal 2 al 4 giugno a Priverno la seconda edizione di “Vini d’Abbazia”

Dal 2 al 4 giugno a Priverno la seconda edizione di “Vini d’Abbazia”Milano, 30 mag. (askanews) – Venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 giugno, nello straordinario scenario del Borgo di Fossanova a Priverno (Latina), si svolgerà la seconda edizione di “Vini d’Abbazia”, la manifestazione ideata per ricordare il ruolo che, sin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero andati perduti.

Le Cantine presenti saranno oltre 30 cantine e, per la prima volta, anche alcune importanti Abbazie francesi legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes, che svolge una analoga manifestazione a Parigi. Alla tre giorni ci sarà la possibilità di degustare anche i vini locali dei produttori della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio, dal Consorzio del Cesanese del Piglio, Consorzio Cabernet Dop di Atina e del Consorzio Cori Doc. All’interno del Borgo sarà anche allestita una speciale sezione gastronomia curata da Slow Food Latina con numerosi stand di produttori con i loro prèsidi. L’Abbazia di Fossanova è il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia. I monaci che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero di Citeaux in Francia, luogo fondamentale per la produzione dei blasonati vini della Borgogna. Da questo legame nasce l’idea di ospitare a Fossanova una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino.

Tra i banchi degustazione il pubblico potrà incontrare vignaioli e frati “maestri di vigna” al servizio dei monasteri del vino. Dalle ore 16 alle 22 saranno aperti i banchi di assaggio delle Cantine, distribuiti intorno al suggestivo Chiostro dell’Abbazia, mentre dalle 17 nel Refettorio si svolgeranno delle masterclass rivolte alle produzioni delle diverse Abbazie. Sabato 3 giugno alle 18, all’Infermeria dei Conversi, si terrà il convegno “Il vino motore di un territorio: progetti di sviluppo” con gli interventi, tra gli altri, dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini, e del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. In chiusura di manifestazione, il 4 giugno alle 19, è previsto l’incontro con il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, dedicato al contributo delle Abbazie alla salvaguardia del vino. Con l’occasione sarà anche presentato il nuovo libro di Petrini e del gesuita ed economista di fama mondiale Gael Giraud, intitolato “Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità”. Da segnalare, tra le diverse masterclass previste in questo fine settimana lungo, quella sui vini di “Abbazia di Novacella” in compagnia di Werner Waldboth, e quella con Marco Caprai (Cantina Arnaldo Caprai) e Antonio Capaldo (Feudi di San Gregorio), per la prima volta insieme per raccontare i loro vini. Poi la degustazione guidata da Armin Gratl dei vini della “Cantina Valle Isarco”, quella per scoprire i “Vini d’Abbazia francesi” con l’associazione Les Vins D’Abbayes e infine quella con Giampiero Bea dedicata ai vini del “Monastero Trappiste di Vitorchiano”.

Alluvione, Meloni: da Pnrr risorse importanti per messa in sicurezza

Alluvione, Meloni: da Pnrr risorse importanti per messa in sicurezzaMilano, 30 mag. (askanews) – Il tema della ricostruzione nelle zone dell’Emilia Romagna colpite all’alluvione “è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile”. Lo ha detto – a quanto si apprende – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al tavolo con i sindacati in corso a palazzo Chigi.

“Mi ha colpito molto il fatto che prima di partire per il G7 in Giappone avevamo appena nominato un Commissario per la siccità; siamo tornati e dobbiamo nominare quello per l’alluvione”, ha aggiunto Meloni, a giudizio della quale “bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l’imprevisto dovesse manifestarsi”. Meloni ha concluso sul punto: “Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie all’esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati”.

A Napoli il 4 giugno musei gratis e ticket celebrativo scudetto

A Napoli il 4 giugno musei gratis e ticket celebrativo scudettoNapoli, 30 mag. (askanews) – Il 4 giugno, ultima giornata del campionato di calcio di Serie A e prima domenica del mese, i visitatori di Capodimonte e di altri musei campani (Museo Archeologico nazionale di Napoli, Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Villa Pignatelli, Palazzo Reale, Scavi di Cuma, Castello di Baia, Terme di Baia, Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e Rione Terra), entreranno gratis nei siti e riceveranno il biglietto celebrativo dei Campioni d’Italia. I ticket saranno distribuiti fino ad esaurimento scorte. E come simbolo di partecipazione concreta alla festa del terzo scudetto, che si svolgerà nello stadio Maradona, la Reggia di Capodimonte resterà illuminata con il tricolore italiano la sera di domenica 4 giugno. Nel primo weekend di giugno 2023, il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli offre ai visitatori due giorni di ingresso gratuito al museo: venerdì 2 giugno Festa della Repubblica e domenica 4 giugno, prima domenica del mese. Ingresso a pagamento sabato 3 giugno. Nelle due giornate gratuite saranno aperti il secondo piano del museo con il percorso Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli e la sala Causa con la mostra Gli spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale (fino al 25 giugno 2025). Chiusi il primo e terzo piano. In collegamento con la mostra Gli spagnoli a Napoli, e grazie a un accordo con il Comune di Napoli, saranno aperte in città la Chiesa di San Giovanni a Carbonara, il Complesso di San Domenico Maggiore per il quale Raffaello aveva dipinto la Madonna del Pesce (prestito eccezionale del Museo del Prado e ora esposta a Capodimonte in sala Causa) e la Chiesa di San Giacomo, quest’ultima eccezionalmente aperta, dalle ore 10 alle 13. Sabato 3 giugno, il Museo di Capodimonte sarà regolarmente aperto e a pagamento: primo piano, sala Causa con la mostra Gli spagnoli a Napoli e il secondo piano ad orari fissi (10.30, 12, 15, 17) con visite accompagnate a cura del personale di vigilanza, mentre nel Real Bosco sarà possibile partecipare a diverse attività.