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Autore: Redazione StudioNews

Zelensky ringrazia l’Italia: siete dalla parte giusta

Zelensky ringrazia l’Italia: siete dalla parte giustaRoma, 13 mag. (askanews) – “Grazie”. Volodymyr Zelensky lo ripete più volte durante le dichiarazioni alla stampa previste dopo il suo incontro di oggi con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Il ringraziamento all’Italia e agli italiani – “vorrei abbracciarli uno a uno” – non è solo di circostanza. Il presidente ucraino, in visita a Roma, apprezza davvero il “sostegno continuamente offerto a tutti i livelli” al suo Paese, sin dall’inizio del conflitto, nel febbraio 2022. “Non è mutato con i governi”, sostiene. “Non lo dimenticheremo mai”. Ma in quel “grazie” ribadito a perdifiato c’è molto di più che un senso di gratitudine per quanto già fatto: c’è l’invito ad andare oltre, nel sostegno militare e in quello civile. Soprattutto nella prima fase della ricostruzione, quella a breve termine, considerata più urgente. “L’Italia ci ha aiutato a superare questo inverno, ma dobbiamo preararci al prossimo”, dice. “Il nostro vicino spara sulle scuole e sugli asili nido”, bisogna riportare indietro le famiglie e i bambini deportati in Russia, a cui “insegnano a odiare l’Ucraina”. “Mi concentrerei su salute, istruzione, energia, e sulle case per gli sfollati”, insiste Zelensky. Bisogna fare “molto”, “vediamo l’Italia come partner nell’assistenza, non solo da un punto di vista finanziario, ma anche dell’assistenza tecnica”, sottolinea, delineando nettamente i campi di intervento più immediati.

Zelensky arriva in Italia da presidente di un Paese in guerra. E non fa nulla per nasconderlo. Anche l’abbigliamento è il consueto: al suo arrivo a Ciampino indossa la solita mimetica verde militare. Un cambio al volo all’Hotel Parco dei Principi, la maglia diventa nera, e via al Quirinale, dove ad attenderlo c’è il presidente Sergio Mattarella. Al Colle gli onori sono quelli che spettano a un capo dello Stato: picchetto e inni nazionali. Zelensky poggia la mano destra sul cuore sulle note di quello ucraino, poi la stretta di mano in favore dei fotografi e il colloquio. Circa trenta minuti durante i quali il presidente incassa la conferma del sostegno italiano a Kiev. “Noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio”, spiega Zelensky durante l’incontro con Mattarella. “Tutto il territorio”, tiene a rimarcare Zelensky. E non è un’indicazione di poco conto. La posizione dell’Ucraina è da sempre la stessa: nessun eventuale negoziato di pace può prevedere concessioni territoriali a Mosca. Di prospettive negoziali il presidente ucraino parlerà anche in Città del Vaticano, con Papa Francesco. La Santa Sede ha annunciato un tentativo di mediazione che starebbe procedendo nel massimo riserbo. Kiev considera “appropriata” la mediazione del Pontefice soprattutto sulle questioni umanitarie, compreso il sostegno al processo di scambio dei prigionieri, il ritorno dei bambini ucraini deportati e la registrazione di tutti i cittadini ucraini trasferiti illegalmente nella Federazione Russa.

D’altra parte, a Mosca la visita di Zelensky al Santo Padre è stata accolta con una certa irritazione. Il Cremlino per ora non commenta e ha ribadito più volte di non essere al corrente di una iniziativa di pace vaticana, mentre analisti e osservatori, ospitati da testate di fede nazionalista, la valutano anticipatamente poco significativa e costruttiva. “Zelensky va per la photo opportunity. La decisione è stata presa dagli Stati Uniti. L’Occidente, volendo, potrà al massimo proporre un cessate il fuoco, ma senza la fine del conflitto”, secondo Vladimir Bruter, dell’Istituto Internazionale di ricerche politiche. Viceversa, nella considerazione di Kiev, l’Italia e la sua premier Giorgia Meloni hanno “una comprensione chiara e sistematica” della guerra, “hanno capito che si tratta in primo luogo di preservare un ordine mondiale stabile e di resuscitare il diritto internazionale”. Una consapevolezza in continuità con il suo predecessore a Palazzo Chigi, Mario Draghi. Lo stesso Zelensky lo conferma con le sue parole, in un messaggio su Telegram postato anche in italiano: “l’Italia era ed è dalla parte giusta, dalla parte della verità in questa guerra. Ci stiamo muovendo nella direzione della vittoria. Vittoria che significa la pace per il nostro Stato”, precisa, dopo essersi detto “grato per la posizione coerente” sul sostegno all’Ucraina.

“L’obiettivo comune” – così lo definisce il consigliere politico del presidente, Mykhailo Podolyak – è porre fine alla guerra il prima possibile. Ma secondo Kiev ciò sarà realizzabile solo a una condizione: “che le armi necessarie siano consegnate in tempo”. Ecco allora l’altro tema caldo della visita di Zelensky in Italia e di quella, attesa, in Germania. “Apprezziamo l’assistenza importante militare che dà al nostro Paese la capacità di resistere all’aggressione russa. La chiave del nostro successo sul campo di battaglia è la ricezione tempestiva dell’assistenza necessaria”, sono le parole del presidente ucraino. Ciò di cui l’Ucraina ha più bisogno oggi sono missili a lungo raggio, aerei d’attacco e da combattimento, grandi quantità di proiettili e sistemi di difesa antiaerea. La Germania ha già risposto all’appello. Proprio mentre Zelensky poggiava i suoi scarponi sul suolo italiano, da Berlino è arrivato l’annuncio di un nuovo pacchetto di aiuti militari da 2,7 miliardi di euro. Il ministero della Difesa tedesco ha spiegato che gli aiuti dovrebbero includere una varietà di hardware militare, 20 veicoli corazzati Marder, 30 carri armati Leopard, 4 unità di fuoco IRIS-T-SLM, oltre a 200 droni da ricognizione e un grande quantitativo di munizioni. “Noi tutti”, ha avvertito il ministro Boris Pistorius, “auspichiamo una rapida fine di questa terribile guerra, ma sfortunatamente questo non è ancora in vista. La Germania fornirà quindi tutto l’aiuto possibile, finché sarà necessario”.

Una decisione che arriva mentre i ministri delle Finanze dei paesi del G7 hanno deciso di aumentare il loro sostegno economico e di bilancio per l’Ucraina per il 2023 e l’inizio del 2024 a 44 miliardi di dollari, e dopo che martedì gli Stati Uniti hanno svelato la fornitura di nuovi aiuti da 1,2 miliardi di dollari, intesi a “rafforzare le sue difese aeree” e a “sostenere il suo fabbisogno di munizioni di artiglieria” in vista della controffensiva dell’Ucraina contro le forze russe. L’operazione ucraina non sarebbe ancora iniziata, sebbene le forze di Kiev abbiano già annunciato di avere guadagnato circa due chilometri di territorio nell’area di Bakhmut, e lo stesso Zelensky nei giorni scorsi ha detto che “serve più tempo”, in modo da ricevere tutte le forniture promesse. In caso contrario, ha avvertito, potrebbero verificarsi pesanti perdite tra gli ucraini, e questo sarebbe “inaccettabile”. (di Corrado Accaputo)

73a Assemblea Nazionale Federalberghi a Bergamo Brescia

73a Assemblea Nazionale Federalberghi a Bergamo BresciaRoma, 13 mag. (askanews) – Il mondo dell’ospitalità e del turismo si dà appuntamento quest’anno a Bergamo Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023, per la 73a Assemblea Nazionale della Federalberghi. Dopo l’incontro svoltosi lo scorso anno a Parma, città che ha potuto realmente onorare il titolo di capitale della Cultura 2021 solo dopo il dramma della pandemia, ancora una volta la Federazione degli albergatori premia un territorio che ha conquistato un titolo di enorme importanza per il Paese.

Oggi gli albergatori di tutta Italia hanno partecipato alle sessioni di lavoro dedicate al comparto del turismo e della ricettività. Sotto la guida del presidente, Bernabò Bocca, sono stati affrontati i temi salienti, confrontandosi sulle nuove istanze del comparto anche a fronte di un universo, quello del turismo, in continua e rapida evoluzione. Di fronte ad una platea di 400 persone tra operatori del settore, figure istituzionali, giovani e giornalisti, dopo il saluto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, si sono alternati sul palco il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, il Responsabile Divisone Banca dei Territori Intesa San Paolo, Stefano Barrese, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. L’imprenditore illuminato, Brunello Cucinelli, è stato il protagonista del focus “Cucinelli e l’arte del made in Italy”.

“Ci siamo dati appuntamento a Bergamo Brescia per onorare un territorio che ha conquistato un titolo di grande importanza come quello di Capitale della Cultura 2023 – ha dichiarato il presidente Bocca – Sappiamo quanto un riconoscimento del genere possa contribuire a rendere ancora più incisivo l’impatto economico per tutta la filiera del nostro comparto. Secondo alcuni studi, si evidenzia già un risultato di raddoppio degli arrivi domestici nelle strutture turistiche locali rispetto al 2019. Ma siamo qui anche per dare a Bergamo un segnale di rinascita, dopo il tragico evento del Covid che, sin dal suo primo manifestarsi, ha letteralmente travolto e messo in lutto questa città”. “Il turismo è l’elemento distintivo del brand dell’Italia – ha proseguito Bocca – è il campo largo in cui sarà possibile giocare, tutti insieme, la partita del nostro futuro. In questo contesto ogni cosa è importante: dal potenziamento e perfezionamento del sistema di infrastrutture che possa rendere raggiungibili tutte le mete più belle e anche meno conosciute del nostro paese, senza creare impedimenti, ma piuttosto inviti; la lotta all’abusivismo ed alla deregulation degli affitti brevi che tanto fa male alla ricettività riconosciuta come tale ma anche al Paese; e poi ancora, è fondamentale avere a cuore la pianificazione di grandi eventi, i più potenti attrattori di flussi turistici nazionali ed internazionali. Oggi siamo qui anche per trovare insieme la strada – ha detto Bocca – E con noi ci sono gli italiani, che negli ultimi tempi hanno dimostrato di privilegiare il Belpaese come meta preferita per le proprie vacanze, e di sentirsi sicuri nei nostri alberghi. Mi piace onorare questo dato, perché ritengo che questa maggior affezione nei confronti delle nostre strutture dimostrata dai nostri concittadini ma anche dai turisti stranieri, sia dovuta proprio alla tenuta del nostro comparto di fronte a situazioni avverse, ma anche alla sensazione di sicurezza e protezione che si respira e si è respirato nei nostri alberghi, durante e dopo il periodo più buio della pandemia”.

Meloni: l’Ucraina vincerà, non c’è alternativa a pace e libertà

Meloni: l’Ucraina vincerà, non c’è alternativa a pace e libertàRoma, 13 mag. (askanews) – “Il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace e libertà, un futuro europeo, e non ci sono altre soluzioni possibili”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“L’Ucraina – ha aggiunto – vincerà è ne uscirà più forte, orgogliosa e prospera di prima”.L’Italia, ha detto ancora, è “una nazione che tanti anni fa è uscita dalla guerra e fatto un miracolo” e l’Ucraina può “ambire a fare la stessa cosa e faremo tutto il possibile per riuscire in questo oniettivo”.

“Il popolo ucraino combatte per il suo futuro e noi insieme a loro guardiamo oltre il conflitto, l’invasione e l’ingiustizia e modo migliore è pensare a un’Ucraina libera e ricostruita perchè ogni scuola, ogni ospedale ricostruito sarà un pezzo d’Europa”.“Italia c’è viva, l’Ucraina e viva l’Italia”, ha concluso.

 

Ucraina, Meloni: Governo Italia apprezza e sostiene iniziativa Papa

Ucraina, Meloni: Governo Italia apprezza e sostiene iniziativa PapaRoma, 13 mag. (askanews) – “Voglio esprimere apprezzamento e sostegno del Governo italiano per l’impegno di papa Francesco e della Santa Sede. Il presidente Zelensky oggi si recherà dal papa, siamo molto contenti di questa iniziativa. Conosciamo la vicinanza, la solidarietà e l’affetto del Santo Padre per l’Ucraina, è una giornata importante per tutti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky a palazzo Chigi.

Gp Francia, Martin vince la Sprint: domani con Bagnaia in pole

Gp Francia, Martin vince la Sprint: domani con Bagnaia in poleRoma, 13 mag. (askanews) – Lorge Martin su Ducati Pramac vince la gara sprint di Le Mans, precedendo sul traguardo Binder (Ktm) e Pecco Bagnaia. Poi Marini (Mooney), Marc Marquez (Honda) e Zarco (Pramac). Completano la top ten Bezzecchi, Aleix Espargaro, Vinales e Nakagami. Caduto subito uno dei favoriti per la vittoria, Jack Miller con la Ktm ufficiale, scivolato a metà gara l’idolo di casa Fabio Quartararo (Yamaha). Domenica si riparte con Bagnaia in pole per il GP, in diretta alle 14

Lazio, Maiorino (M5s): da Rocca milioni a cliniche Gruppo Angelucci

Lazio, Maiorino (M5s): da Rocca milioni a cliniche Gruppo AngelucciRoma, 13 mag. (askanews) – “La giunta della Regione Lazio ha annunciato il via libera agli accreditamenti di nuovi posti nella sanità privata per decongestionare le strutture sanitarie pubbliche, con particolare attenzione ai pazienti in uscita dai pronto soccorso. Il presidente Rocca ha detto di aver destinato 23 milioni a questo scopo. E a chi è destinata la fetta più grande della torta milionaria? Secondo fonti di stampa, poco meno della metà dei 23 milioni andrebbe alle strutture della Fondazione San Raffaele del re delle cliniche private Antonio Angelucci, tra le altre cose deputato della Lega, ex di Forza Italia”. Lo afferma la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S a Palazzo Madama.

“Ricordiamo anche che Francesco Rocca in passato è stato presidente del Cda della Fondazione San Raffaele. C’è un altro elemento che arricchisce il quadro: sempre la giunta di destra di Rocca ha ridato l’accreditamento al San Raffaele di Rocca di Papa, una struttura che nel 2020 lo perse a seguito di un’inchiesta della magistratura, aperta dopo che la struttura si trasformò in un cluster di Covid con la conseguente morte di oltre 40 persone. E’ chiaro a tutti che ci sono diversi elementi da chiarire e per questo il Movimento 5 Stelle agirà nelle sedi più opportune per fare piena luce sulla vicenda”, sottolinea.

Euregio, Elisa Bertò nuovo segretario generale

Euregio, Elisa Bertò nuovo segretario generaleRoma, 13 mag. (askanews) – Il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino ha un nuovo segretario generale. Si tratta di Elisa Bertò, che finora svolgeva funzioni di coordinamento delle azioni comuni di carattere interregionale per la cooperazione territoriale nell’ambito dello stesso GECT, uno strumento dell’Unione Europea nato per agevolare obiettivi di coesione fra territori. Bertò succede a Marilena Defrancesco, che a breve concluderà il suo percorso lavorativo.

“Elisa Bertò – sottolinea il presidente dell’Euregio Maurizio Fugatti – risulta ad oggi la più giovane donna a rivestire il ruolo di segretario generale fra gli 84 GECT al momento costituiti in seno all’Unione Europea. A lei il compito di coordinare le attività dell’Euregio per i prossimi mesi fino al termine della presidenza trentina. Le facciamo i migliori auguri di buon lavoro. Al tempo stesso, a nome di tutto il Gect esprimo un sentito ringraziamento a Marilena Defrancesco, per la competenza, il sincero entusiasmo e la passione con le quali ha svolto il suo ruolo in questi anni. Un impegno che abbiamo apprezzato anche come dirigente del Servizio relazioni esterne della Provincia autonoma di Trento”. Elisa Bertò svolge attività di insegnamento presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento. Già ricercatrice presso l’Università di Pisa, la Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck e la National University of Singapore, ha lavorato come responsabile dell’Officina dell’Autonomia presso la Fondazione Museo storico del Trentino ed è membro esperto del Comitato per il Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol.

Caro affitti, Landini a Milano incontra studenti, qualcuno contesta

Caro affitti, Landini a Milano incontra studenti, qualcuno contestaRoma, 13 mag. (askanews) – Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo la manifestazione all’Arco della Pace a Milano ha incontrato gli studenti che da ieri sera sono in protesta con delle tende davanti all’università Statale contro il caro affitti, in via Festa del Perdono. Un paio di studenti del collettivo Cambiare rotta hanno contestato il leader della Cgil accusandolo di sfruttare la protesta come passerella. Gli accampati hanno provato ad allontanarli prendendo le distanze dai contestatori ma Landini ha voluto provare a parlare loro. “Landini caro, i giovani stanno anche andando via dall’Italia anche per le politiche sindacali che il suo sindacato ha portato avanti – gli ha urlato contro uno degli studenti del collettivo che occupa un’aula dell’ateneo – Ci sono studenti della statale che qui non accettano le vostre scelte”. Il segretario della Cgil ha provato più volte a replicare ai due contestatori: “Siamo pronti a fare tutto quello che c’è da fare, dovete imparare ad ascoltare e a capire chi sono i vostri interlocutori. Tu stai parlando con colui che in questo Paese ha fatto lo scontro da solo con Marchionne non con uno che passa per strada”. “È comunque – ha concluso – noi questa lotta la porteremo avanti adesso avete potuto dire che esistete perché avete detto qualcosa al segretario della Cgil”.

Alpini, Roberti: benvenuti in Friuli, anche a chi arriva da estero

Alpini, Roberti: benvenuti in Friuli, anche a chi arriva da esteroUdine, 13 mag. (askanews) – “A nome dell’Amministrazione regionale e del governatore Massimiliano Fedriga desidero rivolgere il benvenuto a tutti gli Alpini che stanno accorrendo in questi giorni a Udine per l’Adunata e, in particolare, alle sezioni giunte dall’estero che oggi incontriamo al Teatro Giovanni da Udine. Dietro al termine ‘corregionali all’estero’ c’è un grande pezzo di storia delle penne nere, che oltre ad aver contribuito alla ricostruzione dopo il terremoto del 1976 difesero strenuamente la patria durante la Grande guerra. Le ferite di quel conflitto portarono a una forte immigrazione e molti sono i corregionali, tra cui anche tanti Alpini, che ancor oggi portano il Friuli Venezia Giulia nel cuore pur vivendo in terre lontane”. Lo ha affermato oggi l’assessore regionale alle Autonomie locali con delega ai corregionali all’estero Pierpaolo Roberti al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove in occasione della 94esima Adunata nazionale degli Alpini il presidente dell’Ana Sebastiano Favero e i membri del Consiglio direttivo nazionale hanno incontrato i rappresentanti delle sezioni estere, dell’International federation of mountain soldiers (Ifms) e i militari stranieri.

L’assessore ha osservato come l’Adunata stia coinvolgendo il Friuli Venezia Giulia a 360 gradi, con “moltissime penne nere presenti già da diversi giorni anche a Trieste e negli altri centri della regione”. Tra le altre autorità intervenute, il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero ha evidenziato come gli Alpini all’estero siano esempio della disponibilità e dei valori che l’Ana sostiene da sempre, su tutti il senso di comunità che hanno fatto proprio ritrovandosi fuori dall’Italia”.

Imprese, Seingim: nuova sede a Ceggia e 200 assunzioni

Imprese, Seingim: nuova sede a Ceggia e 200 assunzioniRoma, 13 mag. (askanews) – In seguito a un importante intervento di ristrutturazione, è stata inaugurata oggi la nuova sede di Seingim a Ceggia, in provincia di Venezia, luogo in cui nel 1997 è nato il Gruppo di ingegneria multidisciplinare e che ha sempre avuto un ruolo centrale, nonostante la forte spinta all’internazionalizzazione intrapresa negli ultimi anni. L’headquarter sorge in una villa storica costruita ai primi del ‘900 nel centro cittadino, luogo molto amato dagli abitanti di Ceggia, che grazie a questo recupero è tornato ad assumere un nuovo ruolo per tutta la comunità. I nuovi uffici hanno permesso di raddoppiare il numero di postazioni disponibili, così da adeguarsi all’ambizioso piano di assunzioni previsto dall’azienda. Il rilancio della sede, infatti, fa parte di un ampio piano di investimenti in Italia e all’estero, che porterà il Gruppo a raggiungere ricavi per oltre 100 milioni di euro nel 2026, di cui il 30% all’estero. È previsto inoltre un ingente piano di assunzioni, che riguarderà 200 nuovi inserimenti, di cui la metà in Italia nell’anno corrente (54 assunzioni già effettuate nei primi mesi del 2023, 80 a Ceggia nei prossimi due anni). “Siamo orgogliosi di aver inaugurato la nostra nuova sede a Ceggia. E’ stata l’occasione per aprire l’azienda a tutti coloro che hanno condiviso questo importante percorso di crescita e per mostrare a tutta la comunità quanto sia importante per noi questo territorio – ha dichiarato il Presidente di Seingim Fabio Marabese – Da qui siamo partiti 26 anni fa con grande determinazione ed ora siamo un Gruppo di oltre 400 persone con 15 sedi in Italia, una in Kazakistan e stiamo valutando un’ulteriore espansione sia a livello europeo, sia internazionale con particolare attenzione a Asia e Medio Oriente, perché crediamo sia importante diversificare nelle attività, ma soprattutto nei mercati. Il nostro piano di sviluppo prevede un progressivo incremento delle assunzioni, che porterà a 200 inserimenti da qui al 2026. Con la ristrutturazione della Villa storica di Ceggia abbiamo deciso di fare qualcosa che rimanesse e che avesse un significato per noi, per le nostre persone, qualcosa che rappresentasse ciò che abbiamo fatto finora, festeggiando la nostra storia, il nostro impegno, ma soprattutto tutti i nostri collaboratori”.