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Autore: Redazione StudioNews

Putin ha firmato una legge che toglie la cittadinanza a chi “discredita” la Russia

Putin ha firmato una legge che toglie la cittadinanza a chi “discredita” la RussiaRoma, 28 apr. (askanews) – Il presidente della Russia Vladimir Putin ha firmato la legge “sulla cittadinanza della Federazione Russa” che propone la privazione della nazionalità per attività che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale e che “screditano” le forze armate del Paese. Il documento è stato pubblicato sul portale della gazzetta ufficiale russa. Inoltre, è stata apportata una modifica alla legislazione per l’ammissione alla cittadinanza della Federazione Russa di stranieri che abbiano stipulato un contratto, per prestare servizio nelle forze armate russe per un periodo di almeno un anno.

Secondo il testo della legge, la privazione della cittadinanza è prevista, tra l’altro, per reati di natura terroristica, reati gravi contro lo Stato, nonché reati in materia di traffico di sostanze stupefacenti e psicotrope, falso in documenti, o su richiesta volontaria di un cittadino.

Grifal, assemblea approva bilancio 2022: ricavi oltre 32 mln

Grifal, assemblea approva bilancio 2022: ricavi oltre 32 mlnMilano, 28 apr. (askanews) – Grifal, al vertice di un gruppo italiano attivo nel mercato del packaging industriale e quotata all’Euronext Growth Milan, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2022, nominato tre nuovi membri del cda e ha preso atto dei dati del bilancio consolidato.

Nell’esercizio 2022 la capogruppo Grifal ha registrato ricavi per euro oltre 32 milioni (in crescita del 48% rispetto all’esercizio precedente) e una crescita del 66% dell’Ebitda che ha raggiunto euro 3,85 milioni dai 2,3 dell’esercizio 2021. L’utile netto è stato di 490.975 euro a fronte della perdita di 73.993 euro nel 2021. Il bilancio consolidato del gruppo ha registrato ricavi per euro 36,8 milioni, in crescita del 41% rispetto al corrispondente periodo del 2021, l’Ebitda ha raggiunto 4,3 milioni di euro, più del doppio (+108%) rispetto al 31 dicembre 2021, con un Ebitda margin all’11,9% rispetto all’8,1% al 31 dicembre 2021. L’utile di esercizio paria 490.975 euro è stato destinato per 24.549 euro a riserva legale e per la restante parte a copertura perdite precedenti. Il cda resta di 7 componenti, nominando tutti i membri dalla lista presentata dal socio G-Quattronove, la holding di partecipazioni espressione della famiglia Gritti: confermati Fabio Angelo Gritti (riconfermato presidente), Roberto Gritti (vicepresidente), Andrea Cornelli (vicepresidente), Giulia Gritti e Luigi Mario Daleffe (consigliere indipendente). L’Assemblea ha, inoltre, nominato due nuovi consiglieri: Massimo Macarti, ex presidente e amministratore delegato di Canon Italia e Stefano Venturi (consigliere indipendente), oggi presidente di Cefriel, membro del consiglio generale di Assolombarda e di Confindustria a Roma.

L’assemblea in sede straordinaria ha poi deliberato di attribuire una delega al consiglio di amministrazione ad aumentare il capitale sociale a pagamento, anche con esclusione del diritto di opzione per un importo massimo di 2milioni di euro, comprensivi dell’eventuale sovrapprezzo. “La delega al cda per futuri aumenti di capitale – ha spiegato Fabio Gritti, confermato alla presidenza della Società – va letta come previsione di flessibilità operativa utile a meglio coinvolgere i partner nella costruzione del network di società collegate allo sviluppo del progetto cArtù e quindi in una visione di rafforzamento e non di diluizione”. L’assemblea straordinaria ha inoltre deliberato di introdurre in Statuto la maggiorazione del diritto di voto nella misura di tre voti per ciascuna azione (voto maggiorato).

Salute, il metodo Billings rivoluzionario anche dopo 70 anni

Salute, il metodo Billings rivoluzionario anche dopo 70 anniRoma, 28 apr. (askanews) – “Il ‘Metodo Billings’ rappresenta una delle forme più appropriate per realizzare in modo responsabile il desiderio di essere genitori. Se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto. Alla radice della crisi demografica in atto c’è, assieme a diversi fattori sociali e culturali, uno squilibrio nella visione della sessualità, e non è un caso che il ‘Metodo Billings’ sia una risorsa anche per affrontare in modo naturale i problemi di infertilità e per aiutare gli sposi a diventare genitori individuando i periodi più fertili”. E’ questo un passaggio del messaggio inviato da Papa Francesco e letto da monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’università Cattolica, al congresso internazionale ‘La Rivoluzione Billings 70 anni dopo’ che si è aperto oggi nell’auditorium della sede di Roma dell’Università Cattolica, promosso dal Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità, dal Centro di Ricerca e studi sulla Salute Procreativa, dal Centro Pastorale dell’Ateneo, dalla World Organization Ovulation Method Billings (WOOMB) e dal Centro di Ateneo in Bioetica e Scienze della Vita, in collaborazione con le Associazioni Centri Italiani Metodo dell’Ovulazione Billings e Donum Vitae.

La ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, in un video messaggio ha spiegato che “il cuore del problema della denatalità italiana è senza dubbio la perdita del valore sociale della maternità, di quella catena di trasmissione di saperi che c’era un tempo intorno alle donne. Oggi la rete parentale si è smagliata, ma possiamo ricostruire la sua trama attraverso un welfare di prossimità ma anche attraverso la capacità di permettere alle donne di accedere alle informazioni. Il ‘Metodo Billings’ è fondamentale, è veramente una rivoluzione come l’avete definita. Non è un metodo di controllo delle nascite come a volte viene derubricata, una filosofia di vita che vede al centro le conoscenze scientifiche e la capacità delle donne di avere con il proprio corpo un rapporto di consapevolezza. Questo metodo naturale inoltre implica la condivisione di coppia, senza medicalizzare il percorso”. Sul palco dell’Auditorium si sono succeduti gli interventi di Maria Luisa di Pietro, direttrice del Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo, di Bernadette Davies, una dei cinque Direttori della World Organization Ovulation Method Billings, presente a Roma assieme a Gillian Barker, di Massimo Antonelli, Direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della Vita, di Claudio Celli, Presidente dell’Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI, Italia e di Antonio Gasbarrini Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.

Enea: possibile recuperare metalli e minerali dall’acqua di mare

Enea: possibile recuperare metalli e minerali dall’acqua di mareRoma, 28 apr. (askanews) – Recuperare il magnesio dagli scarti del processo di desalinizzazione dell’acqua di mare: è questo uno dei nuovi avamposti della ricerca ENEA per l’economia circolare, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Environment, Development and Sustainability.

“Considerata l’importanza strategica del tema, abbiamo aperto una linea di ricerca dedicata all’estrazione del magnesio dalle salamoie e, in questo contesto, abbiamo prodotto e pubblicato una review propedeutica alle attività in corso”, spiega Danilo Fontana, ricercatore del Laboratorio ENEA di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali. Attualmente sono operativi nel mondo quasi 16mila impianti di desalinizzazione che producono circa 95 milioni di m3 al giorno di acqua desalinizzata. La produzione di salamoia, invece, ammonta a 142 milioni di m3 al giorno (circa il 50% in più del volume dell’acqua totale desalinizzata) con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Qatar a guidare la classifica mondiale per ‘generazione’ di scarti dalla desalinizzazione dell’acqua destinata a usi civili (in particolare, consumo umano e agricoltura). “Le attuali tecnologie di desalinizzazione producono grandi quantità di salamoie che hanno una salinità tre volte maggiore rispetto a quella dell’acqua di mare. Il loro smaltimento comporta una serie di problemi ambientali per l’ecosistema acquatico, nel momento in cui vengono riversate in mare. Allo stesso tempo, le salamoie rappresentano una preziosa fonte secondaria di magnesio che, se recuperato, potrebbe essere impiegato in numerosi settori industriali”, aggiunge Fontana che ha curato la pubblicazione insieme al team di ricerca composto da Federica Forte, Massimiliana Pietrantonio, Stefano Pucciarmati e Caterina Marcoaldi.

Il magnesio – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero in italiano del settimanale ENEAinform@ – è un metallo che non si trova in natura nella sua forma elementare ed è l’ottavo elemento più abbondante nella crosta terrestre (circa il 2%). Nelle salamoie provenienti dagli impianti di dissalazione (soprattutto da quelli a osmosi inversa) i valori di concentrazione del magnesio sono molto elevati (1860-2880 milligrammi per litro). Non solo: sono presenti, in grandi quantità, anche il sodio (15.300-25.240 mg/litro), il calcio (520-960 mg/litro) e il potassio (740-890 mg/litro). “Ma è il magnesio il metallo più interessante per il suo impiego a livello industriale e per questo la Commissione Europea lo ha inserito nella lista dei 34 materiali definiti critici, per l’elevato rischio di approvvigionamento e valore strategico. Il maggior produttore di magnesio è la Cina, che fornisce circa il 90% dell’offerta mondiale; seguono la Russia (6%), il Kazakistan (2%), Israele (2%) ed il Brasile (2%)”, sottolinea Fontana.

Le principali applicazioni del magnesio sono, ad esempio, le leghe di alluminio che vengono utilizzate in particolare negli imballaggi (35%), nei trasporti (25%) e nelle costruzioni (21%); questo elemento è impiegato anche nell’industria farmaceutica (come eccipiente), da quella alimentare e cosmetica e per il trattamento delle acque reflue. Il magnesio trova ampia diffusione anche nei settori automobilistico, aerospaziale e della produzione di attrezzatura sportiva (ad esempio, per componenti meccanici delle selle per biciclette, degli scarponi da sci e da snowboard) dove viene impiegata una particolare tecnologia – chiamata pressofusione di magnesio – che sfrutta le proprietà del magnesio per realizzare con facilità, alta precisione e bassi costi, componenti di forma complessa e dallo spessore sottile. Attualmente, in Europa il tasso di riciclo del magnesio estratto da prodotti a fine vita è del 15%. Risulta sempre più necessario incrementare questa percentuale anche per la rilevante applicazione di questo metallo come materia prima per le batterie: è leggero, offre il vantaggio di trasferire due elettroni per atomo ed è considerato un’interessante alternativa al litio nel settore dei futuri accumulatori elettrochimici.

“Con il nostro lavoro di ricerca abbiamo esaminato le tecnologie di recupero del magnesio da salamoie presenti in letteratura, indentificandone criticità e potenzialità”, spiega Fontana. “Ma la maggior parte rimane confinata nei laboratori. Pochi studi sono incentrati sulla fattibilità tecnico-economica e sulla sostenibilità ambientale dei processi proposti. Questo nostro lavoro di review tecnica può fornire ‘spunti’ per approfondire il tema di ricerca per traferire le tecnologie finora sviluppate dal laboratorio al mercato, con ricadute vantaggiose per l’economia e per l’ambiente”, conclude Fontana.

Orsi, Zaia: no a corridoi in Veneto, non li vogliamo

Orsi, Zaia: no a corridoi in Veneto, non li vogliamoPadova, 28 apr. (askanews) – “I corridoi per gli orsi in Veneto non li vogliamo, ci spiace per il collega Fugatti ma se il problema fosse a rovescio anche lui direbbe di no. Non è una lotta contro il Trentino, che ha tutto il nostro aiuto e la nostra solidarietà, ci mancherebbe. Ma dico di no a corridoi per far venire gli orsi dal Trentino in Veneto”. Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia, tornando sul tema del passaggio degli orsi dal Trentino al Veneto, a margine di un convegno a Padova.

Olimpiadi 2026, Zaia: sono già un bilancio positivo per Veneto

Olimpiadi 2026, Zaia: sono già un bilancio positivo per VenetoPadova, 28 apr. (askanews) – Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, le Olimpiadi 2026 sono “già un bilancio positivo”. Lo ha ribadito a margine di un convegno su Olimpiadi e Pnrr che si è svolto all’Università di Padova.

“Già oggi abbiamo un effetto Olimpiadi – ha spiegato il governatore – perché portiamo a casa la bretella ferroviaria dell’aeroporto di Venezia, 400 milioni di euro, la variante di Cortina che sono quasi 800 milioni di euro, la variante di Longarone, più di 300 milioni di euro, l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche per 18 milioni di euro all’Arena di Verona e molte altre opere che mai si sarebbero fatte, per noi quindi c’è già un bilancio positivo, voglio ricordare la visibilità delle Olimpidi: 1,5 miliardi di aumento di Pil certificato da tre università nazionali, 3,5 miliardi di cittadini nel mondo vedranno le Olimpiadi”, ha concluso.

Alzheimer: alterazioni negli astrociti condizionano il cervello

Alzheimer: alterazioni negli astrociti condizionano il cervelloRoma, 28 apr. (askanews) – Un team di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Padova e Pisa (Cnr-In) e del Dipartimento di scienze biomediche dell’Università degli studi di Padova ha studiato le alterazioni dei segnali intracellulari nella malattia di Alzheimer, una patologia neurodegenerativa – ancora oggi incurabile – che colpisce oltre 50 milioni di persone nel mondo.

L’Alzheimer si caratterizza per una progressiva atrofia cerebrale con perdita di memoria e problemi cognitivi e, nella maggior parte dei pazienti, si presenta in forma sporadica. Solo nel 5% dei casi è familiare, ovvero causata da mutazioni genetiche ereditarie. Per questa ricerca, pubblicata su Nature Communications, sono stati utilizzati modelli murini che conservano alcune caratteristiche tipiche delle forme ereditarie della malattia. “Sappiamo che gli animali che presentano questo tipo di mutazioni genetiche manifestano difetti di memoria”, spiega Micaela Zonta, ricercatrice del Cnr-In e autrice dello studio. “La ricerca fino ad oggi si è concentrata principalmente sulle disfunzioni a carico dei neuroni, ma numerosi studi hanno evidenziato l’importanza degli astrociti, cellule che interagiscono in maniera continua e dinamica con i neuroni per un corretto funzionamento del cervello. Nel nostro progetto abbiamo rilevato una riduzione dell’attivazione degli astrociti nella corteccia cerebrale deputata alla ricezione degli stimoli sensoriali: questo difetto degli astrociti compromette la plasticità sinaptica neuronale, un fenomeno che è alla base dei processi di memoria e apprendimento. Abbiamo quindi esplorato la capacità di memoria sensoriale in questi animali, rivelando che non sono in grado di mantenere memoria del riconoscimento di un oggetto percepito con l’esplorazione tattile”.

La ricerca approfondisce anche il meccanismo che è alla base della riduzione del segnale degli astrociti, dimostrando che questo deficit è causato dalla diminuzione di una particolare proteina. “Abbiamo indotto la produzione della proteina STIM1 negli astrociti, ottenendo la completa riattivazione del loro segnale e il recupero della plasticità sinaptica. Questo risultato è importante perché propone un nuovo meccanismo su cui poter agire per contrastare la progressione dei sintomi cognitivi. Nelle patologie del sistema nervoso, porre l’attenzione su tutte le cellule cerebrali con un approccio integrato potrà portare allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche e all’identificazione di nuovi potenziali biomarcatori, allo scopo di ottenere una diagnosi precoce che consenta di intervenire nei primi stadi della malattia”, conclude Zonta.

Calcio, Parco Vesuvio: preoccupati per festeggiamenti su cratere

Calcio, Parco Vesuvio: preoccupati per festeggiamenti su cratereNapoli, 28 apr. (askanews) – In queste ore l’Ente Parco nazionale del Vesuvio ha appreso “con viva preoccupazione, dagli organi di stampa, dell’intenzione di alcuni esponenti della tifoseria della squadra del Napoli di festeggiare l’imminente scudetto organizzando una simulazione dell’esplosione del Vesuvio, con ‘invasione’ dello stesso e l’accensione di fumogeni tricolore sulla cima del cratere”. E’ quanto si legge in una nota dell’Ente Parco che considera questa iniziativa “pericolosa e non praticabile in quanto si realizzerebbe nel cuore del Parco, nella Zona A di massima tutela di un parco nazionale istituito nel 1995 con decreto del presidente della Repubblica, soggetta, per la sua vulnerabilità e importanza in termini di biodiversità, a diversi livelli di protezione a livello nazionale e comunitario”. L’Ente Parco, con una lettera del 26 aprile, ha segnalato alla Prefettura e alle altre autorità competenti in materia di ordine pubblico “la pericolosità ambientale e sociale di tale evenienza, chiedendo di adottare gli opportuni provvedimenti per scongiurare il verificarsi di intrusioni nell’area protetta, con conseguenti potenziali danni a persone e cose, e, in particolare, alla flora e alla fauna del Parco nazionale del Vesuvio nonché alle strutture e agli impianti tecnologici ivi presenti”. “Nessuna autorizzazione è stata rilasciata né potrà essere rilasciata – precisa il commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca – perché quanto proposto è in contrasto con le norme di tutela e con il buon senso, perché il Cratere del Vesuvio è un luogo fragile e intrinsecamente pericoloso. Siamo tutti felici per la vittoria del Napoli che rende onore al territorio e porterà grande gioia tra i cittadini, ma i festeggiamenti dovranno limitarsi a quanto consentito dalle regole del vivere civile”. “Ci stiamo coordinando – spiega il direttore dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio Stefano Donati – con le forze di polizia locale dei Comuni vesuviani e con il Reparto carabinieri Parco del Vesuvio per assicurare un massiccio presidio e la chiusura delle aree di accesso al Cratere, anche se auspichiamo che questa grande festa si svolga nelle aree abitate, senza incursioni nelle aree naturali che porterebbero ad inevitabili episodi di degrado”.

Manuel Agnelli annuncia le prime date del tour estivo

Manuel Agnelli annuncia le prime date del tour estivoRoma, 28 apr. (askanews) – L’autunno, l’inverno e la primavera di Manuel Agnelli sono state stagioni dense di eventi e ricche di soddisfazioni. Innanzitutto per la pubblicazione dell’apprezzato album Ama il prossimo tuo come te stesso, il primo da solista (il cui primo singolo estratto, La profondità degli abissi, colonna sonora del film Diabolik, è stato premiato con un Nastro D’Argento e con un David di Donatello); successivamente per il suo debutto a teatro con l’opera rock Lazarus, geniale e visionaria creazione di David Bowie, in cui interpreta il ruolo del protagonista Newton. Con l’arrivo dell’estate, si prepara a tornare nella dimensione che gli è più congeniale: quella dal vivo.

Aprono infatti oggi, 28 aprile 2023, le prevendite del suo tour estivo, che lo porterà a suonare nelle arene all’aperto e nei festival. Al via quindi da Palermo il 1 luglio al Sicilia Jazz Festival con Manuel solo con Brass Group Orchestra, a seguire l’8 luglio al Teatro Romano di Verona per il Rumors Festival, poi Pavia il 15 luglio (La Città come Palcoscenico, Castello Visconteo), il 17 luglio a Rock in Roma a Roma, il 18 luglio a Rimini (Percuotere la Mente – Corte degli Agostiniani), il 4 agosto a Taranto (Mon Reve Summer Festival 2023) e il 7 settembre tappa a Milano (Carroponte).

Ad accompagnarlo, la stessa band d’eccezione che lo ha affiancato durante la precedente tranche del tour: i Little Pieces Of Marmelade, ovvero Frankie (Francesco Antinori) e DD (Daniele Ciuffreda), Giacomo Rossetti e Beatrice Antolini.

Mostre, il Rinascimento fiorentino dagli Uffizi in Cina

Mostre, il Rinascimento fiorentino dagli Uffizi in CinaRoma, 28 apr. (askanews) – Doppia presenza degli Uffizi in Cina: le Gallerie portano contemporaneamente nel grande paese asiatico due mostre. Una nella capitale economica, Shanghai, l’altra in quella politica, Pechino, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Pechino.

‘Botticelli e il Rinascimento’, in corso fino al 27 agosto al Bund One Art Museum, comprende una selezione di dipinti dei maestri fiorentini del Quattrocento; è la seconda nella serie di dieci mostre del museo fiorentino in programma nei prossimi quattro anni nella città più popolata della Cina. ‘Capolavori dell’autoritratto dalla collezione delle Gallerie degli Uffizi’, è il titolo della mostra al National Museum of China di Pechino fino al 10 settembre. Si tratta di dipinti dal Rinascimento ad oggi, con opere di Raffaello, Rubens, Rembrandt, ma anche di Ingres, Morandi, Chagall, Yayoi Kusama e Cai Guo-Qiang. La raccolta di autoritratti del celebre museo fiorentino è la più antica, ricca e numerosa al mondo con le sue oltre duemila opere. Spaziando dal sedicesimo al ventunesimo secolo, le opere a Pechino presentano l’evoluzione di stile e di mentalità degli artisti, facendo comprendere al pubblico il genere dell’autoritratto nella storia della pittura.

Le due mostre nascono da una collaborazione tra i due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, del Consolato Generale d’Italia a Shanghai e degli Istituti Italiani di Cultura di Pechino e Shanghai. “Le due mostre – sottolinea il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – sono frutto della vera sinergia tra le squadre curatoriali dei due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, e si incentrano su due temi importantissimi della nostra cultura. Da un lato dipinti di Botticelli e dei comprimari del Rinascimento a Firenze, dall’altro il fenomeno dell’autoritratto con un’antologia di opere dalle collezioni degli Uffizi, la più importante e antica al mondo”.