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Autore: Redazione StudioNews

A Parma un festival per narrare effetti e valore sociale dell’industria

A Parma un festival per narrare effetti e valore sociale dell’industriaMilano, 23 nov. (askanews) – Nel 1961, Elio Vittorini scriveva su Menabò, rivista diretta da lui stesso insieme a Italo Calvino, che “la verità industriale risiede nella catena di effetti che il mondo delle fabbriche mette in moto”. E in effetti l’industria è molto più che un semplice luogo di produzione, ma un microcosmo che plasma la nostra società: scandisce il tempo del lavoro, modella le relazioni sociali e intreccia il tessuto urbano, influenzando economia, politica e visioni del mondo. A esplorare questi “effetti” attraverso cinema, letteratura, pubblicità, mostre, reportage e documentari, arriva il primo Festival della narrazione industriale – Confronto tra generazioni.


Dal 28 al 30 novembre, Parma ospiterà in vari luoghi della città intellettuali, imprenditori, studenti universitari e giornalisti, che daranno voce a una riflessione corale sul passato e il presente dell’industria, invitando pubblico e cittadinanza a riflettere su come l’industria abbia trasformato le nostre vite. A cominciare dagli anni del boom economico, che hanno segnato il passaggio epocale del Paese da una società agricola a una industriale, raccontata da scrittori come Volponi o Ottieri, fino ad arrivare ai giorni nostri. Gli eventi del festival, a ingresso libero e gratuito, saranno disseminati in tre giorni fra vari luoghi della città e raccontano il microcosmo industriale attraverso diversi modelli di narrazione. Quello cinematografico (da “Rocco e i suoi fratelli” alla dark comedy “Il capo perfetto”) , letterario e teatrale, il racconto giornalistico, ma anche i podcast, grazie alla collaborazione tra aziende del territorio e università e quello della narrazione pubblicitaria, anche questa termometro di quanto l’industria abbia accompagnato o guidato i cambiamenti sociali dell’Italia, rispondendo o anticipando i bisogni e i desideri di tante generazioni: una mostra metterà al centro i cimeli dell’Archivio Storico Barilla, come le campagne pubblicitarie degli anni Sessanta con Mina.


Secondo Isotta Piazza, docente di Letteratura italiana all’Università di Parma e presidente del comitato scientifico del Festival della narrazione industriale, “Per capire gli effetti dell’industria sulla nostra società e le nostre vite, i dati non bastano, ma la narrazione riesce a ricomporre in un unico discorso le tante parti della nostra esperienza e sa restituire sia la parte tangibile del mondo della fabbrica che la sfera morale, etica, emotiva. Il racconto è spaccato storico ma, insieme, tentativo di attribuire a tutto ciò un senso e un valore”. Le fa eco Giuseppe Iotti, presidente del Comitato organizzativo e ideatore del progetto: “Oggi l’industria ha obiettivi che vanno oltre il profitto, pensiamo ai bilanci di sostenibilità, sociale e ambientale: aziende che si confrontano non solo con sindacati e amministrazioni pubbliche, ma anche con le persone che vivono e lavorano in quelle realtà e nei territori in cui operano. Queste storie meritano di essere raccontate, perché la manifattura ha ancora un ruolo centrale nella nostra società, anche in un’epoca in cui vi sono settori in crisi, e peraltro anche le crisi meritano di essere narrate”. Il Festival della narrazione industriale – Confronto tra generazioni è patrocinato da Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Unione parmense degli industriali, Gruppo imprese artigiane di Parma, Fondazione MonteParma, Museimpresa, Università di Parma e Gazzetta di Parma, con il sostegno di diverse imprese del territorio, tra cui Crédit Agricole e il gruppo Barilla.

M5s, Fico: “Grillo benvenuto alla costituente, non ci sarà scissione’

M5s, Fico: “Grillo benvenuto alla costituente, non ci sarà scissione’Roma, 23 nov. (askanews) – “Beppe Grillo e io insieme abbiamo fatto in 20 anni tante cose e tanta strada insieme. Ci siamo sempre sentiti, anche se nelle ultime settimane no. Lui è il fondatore e il garante. Ed io credo che è bene che tutti partecipino e possano dire fino in fondo come la pensano. Io non so se verrà. Ma il Movimento Cinque Stelle è la sua casa: se verrà saremo tutti contenti”. D’altra parte fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte “pec e mail sì ce ne sono state ma carte bollate finora no…” e “in ogni caso noi ora dobbiamo dare valore a tutti gli iscritti”. Parola dell’ex presidente della Camera Roberto Fico – presidente del comitato di garanzia M5s- che a poche ore dall’apertura della prima assemblea costitiuente in presenza del Movimento Cinque Stelle, in una intervista ad Agorà week end su Rai3, si dice convinto che i pentastellati non rischino una scissione. “No -risponde secco- io credo che nel Movimento Cinque stelle possano sempre partecipare tutti”.


“Il tempo passa e le cose cambiano – dice ancora Fico, fra i fondatori a Napoli dei meet up cinque stelle che l’assemblea costituente sembra destinata ad archiviare- ma anche si rinforzano: non abbiamo perso l’anima”. E fra le cose da cambiare, a suo giudizio, c’è anche il tetto ai due mandati finora applicato dai Cinque Stelle: “io credo possa essere modificata perchè siamo oggi in una nuova fase, poi decideranno – gli iscritti- come è giusto che sia”. Quanto alla collocazione M5s nel centrosinistra e al rapporto con il Pd, “non c’è dubbio – afferma Fico- che molti dei temi che porta avanti Elly Schlein sono temi in cui mi ritrovo e si ritrova anche il Movimento. Detto questo, il Movimento Cinque Stelle è profondamente diverso dal Pd. Ha un’altra storia e un’altra identità e sono i territori a decidere anche la questione delle alleanze. L’importante è che noi ci riconosciamo e ci definiamo progressisti: perchè sono i nostri temi che sono progressiti. Dall’acqua pubblica al consumo zero del suolo pubblico. Parlare con il Pd può aiutarci sicuramente a realizzare i nostri obbiettivi su questi temi ed è per questo il nostro interlocutore privilegiato”.

Chiusa a Roma la seconda edizione del Women Economic Forum

Chiusa a Roma la seconda edizione del Women Economic ForumRoma, 23 nov. (askanews) – Si è chiusa venerdì a Roma la seconda edizione del Women Economic Forum (WEF-Italy), presso il The Dome dell’Università Luiss. Si tratta di uno dei i principali appuntamenti dedicati alle azioni necessarie a colmare il divario di genere. Obiettivo della tre giorni di incontri è il potenziamento delle competenze delle donne per promuoverne l’ingresso nei settori STEM, sostenere l’imprenditoria femminile e influenzare le politiche a livello nazionale e internazionale. Il Forum ha costituito inoltre l’incontro annuale della rete G100, rafforzando ulteriormente la sinergia tra opinion leader provenienti da tutto il mondo. Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer di Leonardo, coinvolta nel panel dedicato allo Spazio, ha sottolineato come questo sia un settore strategico per l’innovazione tecnologica e la sicurezza che stimola nuove soluzioni per la crescita economica e sociale e per lo sviluppo sostenibile.


“Lo spazio – ha spiegato Luglini – va inteso infatti non solo come un ambiente da esplorare, ma come un elemento che fa parte delle nostre vite che serve dunque a migliorare le condizioni della vita sia sulla terra che fuori dalla terra. Un elemento che è fortemente legato alla sostenibilità e a ciò che noi facciamo come azienda. Lo spazio è storicamente nel nostro business: abbiamo iniziato decenni fa con i satelliti – la manifattura dei satelliti – oggi facciamo servizi satellitari, servizi di geoinformazione: raccogliamo attraverso i satelliti una grande quantità di dati che poi sono elaborati dall’intelligenza artificiale, dal nostro high-performance computer, e utilizzati per tutta una serie di applicazioni anche legate al climate change e al climate action”. “Per noi di Leonardo – ha proseguito Luglini – i satelliti sono degli strumenti di eccellenza per la raccolta di dati. Con le tecnologie digitali – l’intelligenza artificiale e l’high-performance computer (a Genova abbiamo il davinci 1) – possiamo elaborare questi dati che si traducono in informazioni preziose e fornirli alle istituzioni preposte alla gestione di emergenze climatiche, sicurezza pubblica, sicurezza delle infrastrutture energetiche, sicurezza nazionale, e anche per la sicurezza dell’agricoltura, del cibo”. “Anche quest’anno, ad esempio, Leonardo ha partecipato, insieme al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, alla Cop29 di Baku. Abbiamo portato la testimonianza delle nostre tecnologie che servono in particolar modo per la climate action. Con noi ha partecipato Bonifiche Ferraresi, una importantissima azienda agricola che utilizza le nostre tecnologie per migliorare al massimo la resa, la sicurezza e anche l’approccio sostenibile alle proprie attività di agricoltura su larghissima scala”.


“Lo spazio, per noi – ha detto ancora Luglini -, è anche un tema per attrarre le nuove generazioni, sia in chiave di talent attraction – soprattutto, ma non solo, in ambiti stem – e sia in generale come ruolo di educazione per la società civile, attraverso la collaborazione con università e istituti di ricerca. Attualmente stiamo lavorando con l’ESA e l’ASI a un importantissimo programma che è IRIDE, di cui sentiremo parlare molto, perché dal 2025 si inizieranno a lanciare in orbita i primi satelliti e perché diventerà la costellazione di costellazioni dedicata in maniera precipua al climate change”. Il programma dell’edizione 2024 del WEF, realizzata con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alle Pari Opportunità – e in collaborazione con l’Ateneo intitolato a Guido Carli, ha previsto sette sessioni plenarie su tematiche centrali per l’economia e la società, tra cui: intelligenza artificiale e cybersecurity, giustizia climatica, salute e longevità, innovazione nell’agroalimentare, aerospazio e il ruolo dell’istruzione come fondamento di una democrazia inclusiva e sostenibile. Tra le novità di questa edizione, l’introduzione di due Ideathon: hackaton sui temi della Cybersecurity, Intelligenza Artificiale e Spazio, cha hanno visto le studentesse e gli studenti dell’Università Luiss affiancati da mentor esperti, premiati dopo la presentazione di progetti innovativi. Primo classificato è risultato il progetto “Space minds Academy “, davanti a “Connecting minds saving” e “Space pocket”.

Giubileo, confronto a san Paolo su kit pellegrini: speranza e gentilezza

Giubileo, confronto a san Paolo su kit pellegrini: speranza e gentilezzaRoma, 23 nov. (askanews) – Si è svolta presso la suggestiva cornice dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura, si è svolta con grande successo la tavola rotonda dedicata al Giubileo del 2025, dal titolo “Un cammino fraterno di speranza, gentilezza e gratitudine”. L’evento è stato aperto dai saluti dell’Abate dell’Abbazia Dom Donato Ogliari, Abate e ha visto la partecipazione di illustri relatori provenienti dal mondo religioso, politico e culturale.


La lectio magistralis di Suor Katia Roncalli, Responsabile Generale della Fraternità Evangelii Gaudium, ha inaugurato i lavori offrendo preziose riflessioni sul “kit del pellegrino”. A seguire, Don Sergio Mercanzin ha approfondito il tema della gentilezza, mentre l’Avvocato Maurizio Scelli ha emozionato il pubblico con la sua testimonianza sul coordinamento del Giubileo degli ammalati del 2000. Don Alfredo Tedesco, direttore della pastorale giovanile della Diocesi di Roma, ha concluso gli interventi con un toccante messaggio sull’importanza dei giovani, autentici portatori di speranza. Durante l’evento, ideato, organizzato e moderato da Giampietro Maria Teodori – fondatore del CeSFFI e da Rossana Parrinello – Responsabile Eventi Corporate e Ambasciatrice di gentilezza, è stato promosso anche un ambizioso progetto innovativo di inclusione sociale dal titolo “L’accolto accoglie”.


Un’atmosfera resa ancora più unica e avvolgente grazie all’esibizione della cantante lirica Chiara Crescente e alla violinista Fabiola Gaudio protagoniste di un’interpretazione emozionante dell’Ave Maria di Caccini e di Pacem in Terris. Una tavola rotonda speciale, contraddistinta da una partecipazione sentita, che ha lasciato un segno su come diventare pellegrini di speranza, in un cammino di fraternità e gratitudine verso il prossimo.

Italia, Moody’s non modifica rating e lascia Outlook stabile

Italia, Moody’s non modifica rating e lascia Outlook stabileRoma, 22 nov. (askanews) – Moody’s stima una crescita dell’Italia “moderata sotto l’1%” nel 2024, a seguito della “debole domanda interna e delle esportazioni” legata alla decelerazione in Germania. E’ quanto reso noto dalla stessa agenzia, che ha completato la revisione del rating dell’Italia e precisato di non avere adottato alcuna azione: “non è un’azione sul rating e non è un’indicazione” su future decisioni, ha quindi aggiunto l’agenzia. Il rating dell’Italia resta così Baa3, con outlook stabile.


“L’aumento dei consumi privati e un’accelerazione prevista nella spesa del Pnrr sosterranno una modesta accelerazione della crescita, che stimiamo allo 0,9% nel 2025 e all’1% nel 2026”, secondo Moody’s. L’agenzia prevede inoltre che “il deficit fiscale scenderà al 4,6% del PIL nel 2024, dal 7,2% nel 2023, e che si ridurrà ulteriormente al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026”.


“Sebbene positiva”, sottolinea l’agenzia, “tale riduzione del deficit non sarà sufficiente a progettare un calo del rapporto debito-pil a causa degli effetti persistenti del credito d’imposta Superbonus”. “In effetti, prevediamo che il debito aumenterà al 139,7% nel 2024, dal 134,8% nel 2023, e continuerà a salire fino al 2027 fino a superare il 143%, poiché le attività fiscali differite create dal Superbonus continueranno a essere utilizzate negli anni a venire”, precisa Moody’s. “I risultati dell’Italia nell’attuazione del Pnrr rimangono contrastanti”, spiega ancora Moody’s. “L’Italia è stato il primo paese dell’Ue a richiedere le ultime tranche di finanziamenti e prevediamo che la settima tranche (18,2 miliardi di euro) verrà richiesta prima della fine del 2024”, sottolinea l’agenzia. “Tuttavia, la spesa di queste risorse è stata inferiore alle aspettative e spendere tutti i fondi disponibili entro la fine del 2026 sarà una sfida”, precisa l’agenzia.

Ambra lancia la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”

Ambra lancia la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”Roma, 22 nov. (askanews) – È stata presentata giovedì in anteprima, al Cinema Anteo di Milano, la campagna di sensibilizzazione “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”, pensata e diretta da Ambra Angiolini con la collaborazione di Animenta e Jolanda Renga, realizzata con il contributo di Danone Italia e il suo brand Nutricia Fortini per creare una nuova narrazione sui DCA.


La campagna si propone di sensibilizzare le persone sul fatto che i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) non si trovano né si curano a tavola, poiché non sono semplicemente una questione legata al cibo. L’obiettivo è rimettere al centro ciò che una persona che ne è affetta vive emotivamente. I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono un fenomeno sociale drammaticamente diffuso, ma di cui ancora poco si parla e spesso non nella modalità appropriata: dietro a queste patologie si cela infatti una richiesta di aiuto nascosta, un grido silenzioso spesso ignorato, che richiede attenzione immediata e interventi efficaci.


Per rispondere a questa emergenza sociale e offrire un supporto concreto Danone Italia, con il suo brand Nutricia Fortini, ha scelto come partner autorevole Animenta e questa virtuosa collaborazione ha dato vita al progetto “Laboratori dell’Anima”, ideati e realizzati da Ambra Angiolini e Aurora Caporossi, Presidente e Founder di Animenta. I laboratori hanno coinvolto circa 150 ragazze e ragazzi, che hanno potuto immergersi in un ambiente sicuro, protetto e stimolante, dove esprimere liberamente le proprie emozioni e trovare sostegno tra pari, migliorare l’autostima e sviluppare un senso di autoconsapevolezza, coinvolgendo non solo il corpo ma anche l’anima. Sulla scia dei bisogni e delle emozioni emerse durante i Laboratori, è nata la campagna di sensibilizzazione “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”.

Giubileo, Sovrano Ordine di Malta dona un’ambulanza al Vaticano

Giubileo, Sovrano Ordine di Malta dona un’ambulanza al VaticanoMilano, 22 nov. (askanews) – Si è svolto oggi l’atto ufficiale di donazione di un’ambulanza da parte del Sovrano Ordine di Malta al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Fortemente sostenuto dal Gran Maestro Fra’ John Dunlap, l’acquisto dell’ambulanza completamente attrezzata, che dà il via ufficialmente alle attività dell’Ordine di Malta per il Giubileo, contribuirà al servizio della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato in vista delle attività giubilari, per le quali si attende l’arrivo di oltre 30 milioni di pellegrini.


Il Gran Maestro, Fra’ John Dunlap, è intervenuto alla cerimonia di donazione nel Palazzo del Governatorato, accompagnato dal Grande Ospedaliere, Fra’ Alessandro De Franciscis, e dal Ricevitore del Comun Tesoro, Fabrizio Colonna. “Queste iniziative non fanno che sottolineare ancora di più la grande sinergia con la Santa Sede e Papa Francesco e soprattutto rafforzano il nostro carisma e la nostra missione che sarà sempre al servizio dei poveri, dei bisognosi e della fede”, ha dichiarato Fra’ John Dunlap.


Ad accogliere il Gran Maestro e la sua Delegazione, il cardinale Presidente del Governatorato Fernando Vérgez Alzaga LC, il segretario generale suor Raffaella Petrini FSE, il Vice Segretario Generale Giuseppe Puglisi Alibrandi, la Direzione Sanità ed Igiene rappresentata dal Direttore Andrea Arcangeli e dal Vice Direttore Luigi Carbone. L’atto di donazione rientra nel più ampio piano di attività che il Sovrano Ordine di Malta ha messo in campo per l’anno giubilare. Sono infatti oltre 2000 i volontari – provenienti da più di 20 Paesi del mondo – che presteranno servizio nei posti di Primo Soccorso gestiti dall’Ordine di Malta nelle quattro basiliche papali di San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura.


Per ogni Basilica i volontari dell’Ordine di Malta assicureranno due turni al giorno. Ogni turno vedrà impegnati un medico, un infermiere e due soccorritori, per un totale di 32 volontari a settimana per 55 settimane, a seconda delle date di apertura e chiusura delle Porte Sante nelle quattro basiliche. La centrale operativa del servizio sarà il Posto di Primo Soccorso di piazza San Pietro, il presidio medico gestito dall’Ordine di Malta situato a pochi metri dal sagrato della basilica, che da 45 anni offre assistenza medica ai pellegrini per 365 giorni all’anno, in particolare durante le udienze papali del mercoledì e le cerimonie religiose.

Violenza contro le donne: in Senato le storie delle vite spezzate

Violenza contro le donne: in Senato le storie delle vite spezzateMilano, 22 nov. (askanews) – Una persona ai margini della società, il vicino di casa. L’identikit dell’autore di violenza sulle donne che emerge da un’indagine condotta da SWG per conto dell’associazione “Giornaliste Italiane”, mostra quanto sia distante la percezione del fenomeno tra uomini e donne. La rilevazione, condotta su un campione composto da 837 cittadini italiani maggiorenni dal 13 al 15 novembre, è stata presentata nel pomeriggio a Roma, in Senato, presenti la ministra per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella, e la sottosegretaria al ministero dell’Interno, Wanda Ferro, l’occasione l’incontro “Maria Rosaria e le altre. Le vite spezzate dal non amore”, per fare il punto sul tema della violenza di genere pensato e voluto da “Giornaliste Italiane” in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


La ricerca SWG parla chiaro: per i giovani maschi l’autore di violenza su una donna corrisponde alle caratteristiche del soggetto ai margine della società, con precedenti penali e problemi psichici; tra le giovani femmine assomiglia molto di più al vicino di casa. Dall’indagine emerge poi che la diffusione di stereotipi di genere tra gli Italiani è sempre più bassa, ma i maschi più giovani sembrano mostrare una netta insofferenza verso la parità che si esplicita in un atteggiamento generale di richiamo della centralità del ruolo maschile, anche all’interno di spazi storicamente più percepiti come al femminile. Rispetto alla violenza di genere l’atteggiamento di fondo degli italiani evidenzia da un lato la responsabilità piena e incontrovertibile – spiega SWG attribuita a chi la violenza la agisce, soprattutto se la vittima non è in condizioni di opporsi, dall’altro la necessità che una donna debba comunque sempre rimanere in guardia ed evitare situazioni che potenzialmente possano metterla in pericolo. E per 4 italiani su 10 alcune donne si mettono in pericolo da sole. Anche in questo caso l’opinione dei giovani uomini è decisamente più assolutoria nei confronti del genere maschile, mentre tra le giovani donne sono ritenute inaccettabili tutte le forme che ne limitano la libertà. E se per 8 Italiani su 10 una donna che ha subito violenza dovrebbe sempre presentare denuncia, questa certezza cala al 74% tra le giovani donne e al 63% tra i giovani uomini.


Sulla questione educativa, invece, l’accordo è decisamente più trasversale: i genitori e la scuola hanno la responsabilità di lavorare per trasmettere una corretta dimensione dei rapporti di genere. Come emerso nel corso dell’incontro le storie e i dati mostra come il tema della violenza di genere resti drammatico, segnato da storie di sangue e di dolore. Come la storia di Maria Rosaria Sessa, giornalista, uccisa 22 anni fa in Calabria per mano dell’ex compagno che è stata ripercorsa da Arcangelo Badolati, suo collega all’epoca. Un racconto commosso che non ha però lasciato alcuno spazio al ricordo sterile di una morte arrivata in un tempo lontano quando ancora la parola “femminicidio” non era nei pensieri di nessuno. E poi la vicenda di Linda Moberg. A raccontarla lei stessa, una sopravvissuta all’aggressione del marito. Un percorso drammatico delle sue giornate segnate dal disprezzo di quell’uomo, dalle botte. Linda ha avuto paura ma continua ad averne anche oggi e, per questo, ha chiesto a tutti di non lasciare le donne sole. E il ministro Eugenia Roccella ha voluto rassicurarla, spiegando che il Governo Meloni non intende lasciare sole le donne, e che lei non resterà sola, ricordando quanto fatto dall’Esecutivo in questi 2 anni, spiegando l’importanza della formazione e dell’informazione.


La sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro, ha assicurato l’attenzione al tema ponendo l’accento sulla necessità di approcciare al problema della violenza contro le donne anche dal punto di vista culturale. Due i momenti che hanno caratterizzato il pomeriggio dedicato alle donne: la storia di Maria Rosaria moderata da Emanuela Fiorentino (Mediaset) e raccontata dai giornalisti Arcangelo Badolati, Francesco Mannarino, la dottoressa Gabriella Marano criminologa dell’associazione Penelope. E poi la storia di Linda Moberg commentata dal giornalista Giuseppe Rinaldi, il direttore di Askanews, Gianni Todini e Mariavittoria Savini di Rainews 24, moderato dal giornalista Roberto Inciocchi (Agorà Rai).

ATM MANIFESTO, in mostra archivio storico dell’azienda di trasporti

ATM MANIFESTO, in mostra archivio storico dell’azienda di trasportiMilano, 22 nov. (askanews) – Con ATM MANIFESTO – Storie, Viaggi e Design, in programma da sabato 23 novembre a domenica 12 gennaio all’ADI Design Museum di piazza Compasso d’Oro, l’Azienda apre per la prima volta lo scrigno del suo Archivio Storico presentando in maniera esclusiva i preziosi materiali che raccontano il forte e reciproco legame fra Atm e la città di Milano.


La mostra ATM MANIFESTO, affidata alla curatela di Matteo Pirola, è un viaggio nel tempo lungo i binari delle campagne di comunicazione dell’Azienda che attraversano e intrepretano l’evoluzione del costume e della società, milanese e non solo. Narra il cambiamento dei linguaggi artistici e pubblicitari, oltre a presentare esclusivi documenti che raccontano simboli e momenti che hanno segnato la storia della mobilità cittadina, dall’iconico tram Carrelli all’inaugurazione della prima linea metropolitana M1 della città, la Rossa, 60 anni fa. All’esposizione hanno contribuito anche diversi archivi esterni che hanno fornito il loro prezioso materiale, come ad esempio la Fondazione Franco Albini e Bob Noorda / Noorda Design. La storia di Atm è particolarmente legata al luogo in cui si svolge la mostra, perché si trova al centro di un vero e proprio distretto tranviario. Infatti, l’ADI Design Museum sorge in un’area che a fine Ottocento era utilizzata come deposito di tram a cavallo e successivamente fu destinata agli impianti che fornivano ai tram l’energia elettrica. La piazza di accesso al museo è intitolata al Premio Compasso d’Oro, prestigioso riconoscimento del mondo del design che si aggiudicò nel 1964 il progetto della linea M1 della metropolitana, firmato da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda.


A pochi passi dalla piazza, in via Messina, c’è lo storico deposito tranviario di Atm dei primi del Novecento mentre di fronte si trova la Fabbrica del Vapore, edificio che conserva ancora oggi nei fregi richiami ai tram, in quanto sede della Carminati Toselli & C., dove sono state costruite le prime vetture Carrelli Milano 1928. ATM MANIFESTO regala la possibilità di ripercorrere la storia delle campagne informative, comportamentali e di sensibilizzazione, che rivelano un’Azienda in costante dialogo con la città e al centro dei grandi temi sociali e di attualità. Oltre all’importante selezione di manifesti, la mostra espone altri oggetti del patrimonio storico iconografico dell’Azienda, restituito alla fruizione collettiva dopo un importante lavoro di recupero e conservazione: dai biglietti ai materiali promozionali, dalla documentazione tecnica e amministrativa alle immagini dell’imponente fondo fotografico, dichiarato Bene Culturale di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.


Le diverse sezioni dell’esposizione propongono una lettura da differenti angolature. “Sui binari del rispetto” esplora le campagne di sensibilizzazione sociale con i consigli e i messaggi sulle buone maniere. “Creatività in movimento” celebra le collaborazioni con scuole, studenti e grandi artisti e creativi del calibro di Bruno Munari, Emilio Tadini, Chin Hsiao, Enrico Baj, Mimmo Rotella. Dai laboratori didattici con le scuole primarie a cura di Munari, ad esempio, nacquero le iniziative “DECORIAMOIBUS” del 1987 e “DECORIAMOITRAM” del 1988. La sezione “In città con ogni mezzo” propone le campagne con le quali l’Azienda ha sempre promosso a tutta la città una mobilità alternativa, dai parcheggi al servizio di sharing BikeMi. “Non un semplice tram” celebra invece uno dei simboli della città di Milano, il tram Carrelli, conosciuto in tutto il mondo ed entrato proprio quest’anno nella collezione permanente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. “Valori a bordo” ricorda le campagne e le iniziative con cui Atm ha da sempre messo in primo piano il rispetto e l’attenzione verso le persone della comunità in cui opera, dal suo personale ai passeggeri che ogni giorno utilizzano i mezzi di trasporto per spostarsi in città. La sezione “Oltre Milano” racconta il ruolo internazionale dell’Azienda che a Copenaghen gestisce dal 2008 l’intera rete metropolitana e a Salonicco, dal 2023, è responsabile della nuova metropolitana, la prima a guida automatica di tutta la Grecia, che verrà inaugurata nei prossimi giorni. E poi ancora la genesi e gli sviluppi del logo Atm, un approfondimento su Attilio, mascotte e prototipo del Tranviere Milanese, e un’ampia area dedicata al sessantesimo compleanno della M1, con foto storiche sui cantieri che hanno rivoluzionato la città e sui treni in uso. Esposti anche alcuni materiali inediti provenienti dalla Fondazione Franco Albini e dallo studio Bob Noorda / Noorda Design sul progetto degli allestimenti e della segnaletica metropolitana. L’iniziativa si inserisce nel calendario della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa, promossa da Confindustria e in collaborazione con Museimpresa, di cui Atm con il suo Archivio Storico è entrata a far parte quest’anno.

Affitti brevi, Airbnb: stretta sui “lucchetti abusivi” nei centri

Affitti brevi, Airbnb: stretta sui “lucchetti abusivi” nei centriMilano, 22 nov. (askanews) – Un quadro normativo nazionale per gli affitti brevi che permetta alle città storiche di applicare regole proporzionate e mirate, laddove vi sia una chiara necessità, e una serie di iniziative concrete per uno sviluppo sostenibile del settore turistico. Sono tra le proposte avanzate da Airbnb intervenendo nel corso della 41esima Assemblea Annuale ANCI a Torino, in cui è stato presentato un nuovo rapporto Nomisma sugli affitti brevi. In particolare, lo studio mostra da un lato come lo stock di abitazioni destinate a questo mercato non abbia eroso l’offerta abitativa a livello nazionale. Dall’altro, registra come la situazione dei centri storici delle principali città d’arte, dove la pressione turistica è significativamente più elevata e la penetrazione delle locazioni brevi superiore alla media, risulti più delicata e giustifichi la necessità di intervenire con strumenti legislativi.


L’analisi Nomisma commissionata da Airbnb sottolinea come quasi il 13% delle abitazioni italiane risulti vuoto oppure sotto utilizzato. Un dato significativamente più ampio della quota di immobili attualmente destinata agli affitti brevi (1,3%), soprattutto di quelli interamente dedicati a questa attività e affittati per oltre 120 notti l’anno (0,11%), mentre un impatto attribuibile di questi ultimi sarebbe riconducibile in prevalenza ad alcuni quartieri dei centri storici sui quali intervenire. Gli affitti brevi e il turismo in casa, il cui contributo all’economia Nomisma valuta in 7,9 miliardi di euro di valore della produzione nel 2023, con un sostegno a oltre 54.000 posti di lavoro, costituirebbero per Airbnb una risorsa per l’ospitalità Made in Italy, che l’Azienda si è offerta di sostenere avanzando in Assemblea alcune proposte: Supporto alla registrazione nazionale. Airbnb è impegnata a sostenere l’applicazione del nuovo codice di registrazione nazionale delle strutture ricettive e delle locazioni brevi (CIN), che garantirà piena trasparenza nel settore dell’ospitalità. La piattaforma ha già informato tutti gli host italiani circa l’obbligo di registrazione presso il Ministero del Turismo e dell’intenzione di rimuovere nel 2025 gli annunci sprovvisti di codice.


Condivisione dei dati. Airbnb supporta la condivisione dei dati al fine di consentire alle autorità di avere tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni informate sulla gestione del turismo. Oltre al City Portal, Airbnb offre la possibilità di sviluppare uno strumento di visualizzazione dei dati per le città, utile per definire in futuro regole locali sugli affitti brevi che siano proporzionate e mirate. Ospitalità ‘Made in Italy’. Airbnb è pronta a bilanciare i benefici dell’hosting con le esigenze uniche delle città storiche. Gli ospiti scelgono Airbnb per vivere esperienze di soggiorno autentiche. Per questo motivo l’Azienda intende supportare le città – come Firenze, Roma e Venezia – nei loro sforzi per promuovere l’ospitalità di persona. Questo include interventi per contrastare l’uso illegale di cassette portachiavi (keybox) in spazi pubblici come parchi o recinzioni, sia attraverso campagne educative sia sfruttando la rete di co-host di Airbnb presente sul territorio. Buon vicinato. La grande maggioranza di host e ospiti sono vicini responsabili e si preoccupano di non creare disturbo. L’Azienda ha introdotto diverse innovazioni per affrontare comportamenti inopportuni, tra cui strumenti che hanno permesso di bloccare o reindirizzare prenotazioni a rischio. La politica globale di Airbnb contro le feste vieta eventi non autorizzati. L’azienda sostiene inoltre iniziative locali di educazione, volte a informare ospiti e host su linee guida e suggerimenti per essere buoni vicini e rispettare le città e le comunità locali in tutta Italia, come la campagna Enjoy Respect Florence. Un turismo a beneficio di tutti. Airbnb raccoglie e riversa tasse e contributi di soggiorno in oltre 35.000 giurisdizioni in tutto il mondo, tra cui numerose città italiane, semplificando il processo per ospiti, host e amministrazioni locali. In continuità con quanto fatto negli ultimi anni, Airbnb continua a offrire supporto ai comuni per la raccolta dell’imposta a livello locale con l’obiettivo di garantire ai Comuni e agli Enti locali entrate costanti che possano essere reinvestite per la valorizzazione dei territori.


Tutela del patrimonio culturale e dispersione dei flussi. Il turismo può svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare a distribuire i flussi turistici al di fuori dei centri urbani, diffondendone i benefici economici in aree rurali e contribuendo alla conservazione di dimore storiche, monumenti, edifici di pregio e paesaggi per le generazioni future. Airbnb collabora con destinazioni turistiche per promuovere e rispettare aree al di fuori delle località più note, come le Colline del Prosecco, sito patrimonio UNESCO a Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo, Airbnb sostiene l’artigianato Made in Italy e i percorsi enogastronomici per incentivare un turismo che valorizzi esperienze autentiche in tutto il Paese. Attenzione all’ambiente. L’impegno di Airbnb per promuovere pratiche sostenibili prevede, tra le altre cose, la condivisione di materiali e risorse educativi, come quelli sulla gestione dei rifiuti sviluppati in collaborazione con la città di Firenze. L’azienda ha inoltre introdotto programmi per aiutare gli host a rendere le loro proprietà più efficienti, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e generare risparmi a lungo termine sui costi energetici.


“Mentre le misure eccessivamente punitive adottate da città come New York o Barcellona non hanno affatto risolto i problemi abitativi locali, riconosciamo le sfide legate al sovraffollamento turistico nei quartieri storici di città come Firenze, Venezia e Roma, e sosteniamo la richiesta di un quadro normativo nazionale per gli affitti brevi basato su dati, che permetta ai sindaci di preservare i quartieri sensibili, tutelando al contempo il diritto delle famiglie di affittare occasionalmente la propria abitazione”, ha dichiarato Valentina Reino, Policy Lead di Airbnb Italia. “Crediamo che un’ospitalità ‘made in Italy’ offerta in prima persona non solo arricchisca l’esperienza degli ospiti, ma costituisca un servizio anche per la comunità”.