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Autore: Redazione StudioNews

Ddl Autonomia, Landini: fermare questo processo, pronti a referendum

Ddl Autonomia, Landini: fermare questo processo, pronti a referendumRoma, 6 giu. (askanews) – L’autonomia differenziata “non serve all’unità del Paese, che è già abbastanza diviso e ha abbastanza diseguaglianze”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine di un’iniziativa a Verona sottolineando di essere pronto anche a un referendum abrogativo. “Per aver crescita c’è bisogno di unire il Paese e non dividerlo – ha proseguito – l’idea dell’autonomia non può essere quella della separazione e della secessione. Abbiamo un’idea della valorizzazione del territorio fondata sulla solidarietà. E’ il momento di fare sistema, non dividere. E’ una follia nel momento in cui è di fronte al mondo intero quello che sta succedendo. Penso che la maggioranza dei cittadini non sia d’accordo. Bisogna fermare questo processo. Se fanno una legge sbagliata non escludiamo nulla, anche il referendum abrogativo”.

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Integratori alimentari: li assumono 30 mln italiani, business da 4 miliardi

Integratori alimentari: li assumono 30 mln italiani, business da 4 miliardiMilano, 6 giu. (askanews) – Li assumono 30 milioni di italiani e rappresentano un mercato in costante crescita nel nostro Paese. Parliamo degli integratori alimentari che sempre di più entrano a far parte della routine dei nostri connazionali, a partire dai giovani, a complemento di uno stile di vita attivo e di un’alimentazione equilibrata. Ne abbiamo parlato con Germano Scarpa, presidente di Integratori e salute, associazione parte di Unionfood che rappresenta il comparto in Italia, in occasione della presentazione di un’indagine realizzata dal Future Concept Lab sul rapporto degli italiani con questi prodotti.

“Nel 2022 il mercato degli integratori in Italia valeva 4 miliardi e tenga presente che è ancora in crescita – ci ha detto Scarpa – e la crescita media negli ultimi 10 anni è stata del 9,8% è un mercato che, anche a momenti alterni, è sempre cresciuto e non ha avuto involuzioni. Il mercato europeo ne vale 17 di miliardi quindi l’Italia è veramente il protagonista, seconda la Germania, terza la Francia e quarta la Spagna”. Come ha spiegato lo stesso Scarpa, anche nell’anno funestato dall’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto degli italiani, gli integratori hanno continuato a crescere a volume, nonostante un fisiologico rialzo dei prezzi che, in Italia a differenza di altri Paesi come la Germania, mediamente si mantengono su una fascia medio-alta. I volumi fanno dunque sperare in una prospettiva di sviluppo ulteriore che, come emerge dalla ricerca, cela una rinnovata attenzione da parte degli italiani al proprio benessere basata su tre elementi:

“Dalla ricerca emerge una triade che orienterà il futuro e che è molto cresciuta in questi ultimi anni – ha spiegato Francesco Morace, sociologo e presidente di Future concept lab – è una triade che è costituita dalla salute che supera il 60% dell’adesione, ma questo non è una novità, la seconda è quella dell’ambiente la grande novità e la terza è l’alimentazione. Quindi salute ambiente e alimentazione creano una triade virtuosa che gli italiani cercano di metabolizzare nella loro vita quotidiana e gli integratori diventano dei facilitatori di questa triade del benessere”. Nell’ultimo anno, oltre il 73% degli italiani ha assunto integratori almeno una volta, e tra questi ci sono soprattutto adulti tra i 35 e i 54 anni con una leggera prevalenza femminile. Nel momento in cui scelgono di comprarli, il medico (48,4%), e subito dopo il farmacista (36,3%) sono i primi a essere consultati per un consiglio, privilegiando, nel 70% dei casi, la farmacia o la parafarmacia come luogo di acquisto. Ma quali sono le ragioni per cui si integra la propria alimentazioni con questi prodotti specifici? “Il primo elemento che supera il 30% delle adesioni è l’attenzione al sistema immunitario – ha specificato Morace – E’ chiaro che la pandemia ha portato una grande quantità di persone a considerare con grande attenzione il sistema immunitario, poi c’è la tonicità, il sonno, la memoria. La cosa che colpisce è che gli integratori diventano compagni di vita quotidiani che a seconda dei casi integrano la nostra idea di qualità della vita”.

Un’idea che si basa anche sulla fiducia nella ricerca scientifica: per il 60% degli italiani riuscirà a sviluppare ritrovati per vivere a lungo in salute e questa percentuale è trainata al rialzo dai giovani che hanno una visione pragmatica anche nelle scelte che attengono al proprio benessere. Una indicazione che sembra riflettere una certa consapevolezza sul ruolo degli integratori alimentari, che non sono farmaci e in quanto tali non curano malattie ma aiutano a mantenere in salute chi in salute lo è già. Non a caso tra le priorità del comparto, oltre alle aggregazioni, c’è la necessità di continuare a innovare per sviluppare nuovi prodotti sempre più funzionali alle esigenze dei singoli: “L’innovazione in qualsiasi settore industriale è importantissima ma in questo lo è ancora di più. Questo settore lo ha sempre fatto e probabilmente uno dei suoi grandi successi è stata l’alta capacità di innovare. Diciamo però che oggi in Europa l’innovazione è un po’ frenata da regole che andrebbero riviste proprio alla luce del fatto che noi parliamo di nutrienti e di effetto metabolico e non di sostanze attive e di effetto farmacologico – ha lamentato Scarpa – In questo momento il rischio di impresa e di innovare, senza mettere ovviamente a rischio la salute del consumatore, è frenato da alcuni balzelli burocratici che andrebbero se non altro rivisti”. Anche perchè, conclude Scarpa “in America si innova seguendo il concetto del rischio di impresa e non abbiamo segnalazioni di grandi disastri fatti dagli integratori: vuol dire che le imprese sono coscienti di fare cose senza ledere il consumatore e lì stanno correndo un po’ più dell’Europa”.

Firenze, il 2022 di Palazzo Strozzi: 340mila visitatori e indotto

Firenze, il 2022 di Palazzo Strozzi: 340mila visitatori e indottoMilano, 6 giu. (askanews) – Il 2022 della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze ha visto la partecipazione di oltre 340mila visitatori a mostre dato vita a dibattito culturale a livello internazionale. Nel corso dell’anno, che dalla Fondazione viene definito di “straordinario successo”, si sono succeduti tre progetti espositivi: la grande esposizione dedicata a Donatello, uno dei padri del Rinascimento, il progetto Let’s Get Digital! dedicato alla rivoluzione dell’arte degli NFT e la mostra “Nel tuo tempo”, che ha proposto una visione totalmente unica del Palazzo da parte del celebre artista contemporaneo Olafur Eliasson. Nel corso dell’anno sono state inoltre 80.000 le persone che hanno partecipato ad attività didattiche, eventi e iniziative collegate alle mostre. Questi successi confermano la natura di Palazzo Strozzi come laboratorio unico per l’arte e la cultura nel segno della ricerca scientifica e dell’accessibilità.

Dalla sua nascita, la Fondazione Palazzo Strozzi ha prodotto e organizzato oltre sessanta mostre che spaziano dall’arte antica a quella contemporanea – afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – Il 2022 ha segnato una conferma e un rilancio del nostro approccio a creare un dialogo reale ed efficace fra tradizione e innovazione. Ogni progetto è il risultato dell’incontro tra il nostro Palazzo e gli artisti, o di ricerche e studi che restituiamo attraverso una mostra, che non si limita mai a essere un mero display ma una piattaforma per la creazione e la diffusione della cultura. La grande mostra Donatello, il Rinascimento promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello ha rappresentato la più completa retrospettiva mai realizzata dedicata uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. L’esposizione ha raggiunto il risultato di circa 150.000 visitatori a Palazzo Strozzi e circa 117.000 al Museo Nazionale del Bargello, diventando una delle mostre di arte antica più visitate della storia della Fondazione. Evento culturale di punta del 2022, l’esposizione è stata premiata come migliore esposizione dell’anno 2022, dalla rivista internazionale Apollo Magazine e dalla prestigiosa classifica del Giornale dell’Arte.

In concomitanza con questa importante mostra, l’esposizione “Let’s Get Digital!” ha proseguito la programmazione del progetto Palazzo Strozzi Future Art, sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati. Il progetto ha portato negli spazi della Strozzina e del cortile di Palazzo Strozzi la rivoluzione degli NFT e delle nuove frontiere dell’arte digitale attraverso la monumentale installazione in cortile di Refik Anadol e le opere di Anyma, Daniel Arsham, Beeple, Krista Kim e Andrés Reisinger. In solo due mesi e mezzo di apertura Let’s Get Digital! è stata visitata da oltre 26.000 persone diventando un caso nazionale e testimoniando il grande interesse per il fenomeno NFT, che la mostra ha affrontato con un approccio volto ad avvicinare il grande pubblico. Nella seconda parte dell’anno la mostra “Nel tuo tempo” ha permesso al pubblico di entrare nel mondo di Olafur Eliasson, uno degli artisti più originali e visionari della nostra epoca. Attraverso installazioni immersive che mettono al centro il visitatore, la mostra ha proposto un percorso di coinvolgimento e partecipazione per oltre 163.000 persone: un risultato straordinario che premia il lavoro della Fondazione e del suo modo di “fare mostre”, sempre ricercando un dialogo con i propri pubblici e stimolando un confronto diretto con il nostro palazzo.

Il bilancio della Fondazione Palazzo Strozzi ha chiuso l’anno in positivo, superando in termini di volumi, grazie al successo delle mostre organizzate e a una efficace gestione finanziaria, anche i risultati d’esercizio precedenti alla crisi pandemica da Covid-19. Complessivamente i proventi sono stati pari a circa 10,6M€, di cui il 39% (4,2M€) derivante da ricavi propri (biglietteria, merchandising, etc.), il 38% (4,0M€) da risorse private (sponsor, donazioni, contributi dei sostenitori privati, etc.), il 14% (1,4M€) da contributi erogati dai sostenitori pubblici della Fondazione e il 9% (1,0M€) da contributi straordinari ministeriali. A fronte di questi proventi, la Fondazione ha sostenuto costi pari a 10,0M€, così suddivisi: 69% (6,9M€) costi diretti di produzione delle esposizioni e degli eventi a esse correlati, 1,6M€ (16%) costi di struttura diretti e 1,5M€ di ammortamenti e spese generali, conseguendo una variazione positiva del fondo di dotazione pari a oltre 0,5M€. Rispetto al 2021 si registra un incremento dei ricavi, pari a 3,4M€, che va attribuito principalmente all’aumento degli introiti da biglietteria (+78% rispetto all’anno precedente) e delle sponsorizzazioni private (+39% rispetto all’anno precedente). Tale risultato nasce dal notevole successo delle mostre organizzate, capaci di attrarre un pubblico vasto e diversificato, e dalla capacità di attrarre finanziatori privati attraverso attività di fundraising efficaci.

Malattie cardiovascolari, con nuove terapie risparmio 170 mln per Ssn

Malattie cardiovascolari, con nuove terapie risparmio 170 mln per SsnRoma, 6 giu. (askanews) – Oggi in Italia sono 800mila i pazienti in cura a seguito di un evento aterosclerotico-cardiovascolare e sottoposti quindi a ‘rischio residuo’, ovvero alla probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare maggiore anche se in cura con le terapie standard raccomandate. Un nuovo approccio terapeutico per abbattere il 5% dei ricoveri nella cura del rischio cardiovascolare residuo potrebbe assicurare al Servizio Sanitario Nazionale un risparmio di 170 milioni di euro (considerando una remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero pari a 3 miliardi di euro). È quanto emerso da uno studio realizzato da Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) e presentato questa mattina nel corso dell’evento ‘Prevenzione cardiovascolare secondaria. Un nuovo paradigma di trattamento del rischio cardiovascolare residuo’, patrocinato dalle società scientifiche Sic, Anmco, Gise e dall’Intergruppo Parlamentare sulle malattie cardio, cerebro e vascolari.

Le malattie cardiovascolari in Italia sono ancora la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% dei decessi: in particolare, la cardiopatia ischemica è tra i ‘big killer’ nel 28% dei casi, mentre gli accidenti cerebrovascolari (13%) sono al terzo posto dopo i tumori. A livello globale, nel 2019, è stata stimata una prevalenza per le malattie cardiovascolari di 523 milioni di casi, tra malattie cardiache, cerebrovascolari e interventi di bypass aortocoronarico o angioplastica, con un costo di 210 miliardi l’anno solo nell’Unione europea. “Le malattie cardiovascolari sono in assoluto la prima sfida sanitaria per il paese perché rappresentano la causa di morte e di ricovero ospedaliero più diffusa in Italia, come in tanti altri paesi- ha commentato Pasquale Perrone Filardi, Presidente Sic (Società Italiana di Cardiologia)- e per i cittadini la sfida è essere curati al meglio, con tutto ciò che oggi la ricerca in campo biomedico fornisce in tema di prevenzione. È tantissimo quello che noi possiamo fare per ridurre il rischio cardiovascolare, tra coloro che non hanno avuto un evento e anche tra coloro che un evento l’hanno già subito. Spetta a noi e spetta alla politica mettere a terra tutte le possibilità che oggi la scienza ci mette a disposizione. Oggi questa è una sfida assolutamente importante, che va intensificata anche alla luce delle tante differenze che purtroppo oggi esistono, a livello nazionale e persino all’interno delle singole regioni, nell’accesso alle cure e in generale alla prevenzione cardiovascolare”. Nel nostro Paese i disturbi dell’apparato cardiocircolatorio rappresentano, inoltre, la maggiore causa di ricovero: nel 2019 si sono registrate per queste patologie 863.505 dimissioni (14,3% del totale), con 6.222.673 giornate di degenza (7,2 giorni di degenza media). Le malattie cardiovascolari rappresentano, quindi, una delle voci più impattanti sulla spesa farmaceutica in Italia. Dal Rapporto Osmed 2021 risulta che la spesa complessiva pro capite per i farmaci dell’apparato cardiovascolare è pari a 54,92 euro, in aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente.

Milano Pride, Regione Lombardia non sarà rappresentato

Milano Pride, Regione Lombardia non sarà rappresentatoMilano, 6 giu. (askanews) – Dopo la revoca da parte della Regione Lazio del proprio patrocinio al Roma Pride, anche il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione di Luca Paladini (Patto Civico) che chiedeva, come avvenuto l’anno scorso, che un rappresentante della Regione Lombardia partecipasse al Milano Pride del 24 giugno in rappresentanza dell’assemblea lombarda indossando la fascia verde. Un passo indietro deciso dalla maggioranza di centrodestra dell’assemblea lombarda con 43 no, 23 sì e zero astenuti. Il presidente della giunta, Attilio Fontana, aveva lasciato, come nel 2022, la decisione al Consiglio sottolineando che l’assemblea del Pirellone “è sovrana”.

Tirrenica, Giani: opera prioritaria per Toscana, pronti 100 milioni

Tirrenica, Giani: opera prioritaria per Toscana, pronti 100 milioniRoma, 6 giu. (askanews) – “Come Regione Toscana stiamo parlando con il ministro Fitto per chiudere finalmente in modo positivo l’annosa questione del corridoio Tirrenico. Occorre fare un salto di qualità e da parte nostra, come Regione, per fare questo salto destineremo 100 dei 500 milioni del fondo di sviluppo e coesione spettanti alla Toscana proprio alla Tirrenica, concentrandoci sui quei lotti la cui realizzazione servirà a fare di questo asse viario un’infrastruttura competitiva non solo per la Costa ma per l’intera Toscana”. Così si è espresso il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nel briefing svoltosi al termine dell’iniziativa sul corridoio Tirrenico che si è tenuta nella mattinata, alla sede di Livorno della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.

Il presidente Giani, entrando nel merito anche alla luce del recente incontro con il ministro per le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha spiegato: “I lotti su cui in avvio ci concentreremo sono il lotto 4 da Grosseto a Fonteblanda dove ci sono ancora le strade che fanno intersezione con la superstrada, il lotto 5B da Fonteblanda ad Ansedonia e il lotto 5A da Ansedonia al Chiarone sul confine con il Lazio. Questi lotti devono essere isolati e su questi va concentrata la progettazione. Come Regione, con la decisione di destinarle questi 100 milioni, vogliamo dare il senso concreto di come consideriamo la Tirrenica. Al ministro abbiamo già detto che quest’opera è per noi assolutamente prioritaria. Se c’è un atteggiamento collaborativo, come stamani è apparso, l’Anas completerà la progettazione e poi procederà con la gara di appalto, così potremo andare ad intaccare quello che è il vero imbuto della Tirrenica, che deve essere realizzata in quel collo di bottiglia che oggi è rappresentato da quei punti in cui vi sono condizioni di pessima sicurezza e di abbassamento della velocità che non rendono competitivo l’arrivo a Roma attraverso questo asse viario. Occorre fare un salto di qualità e stamani abbiamo posto le basi per farlo”. (segue)

Pnrr, Acquaroli incontra Fitto: c’è una collaborazione proficua

Pnrr, Acquaroli incontra Fitto: c’è una collaborazione proficuaRoma, 6 giu. (askanews) – “L’incontro odierno è stato particolarmente utile per concordare le sinergie legate all’utilizzo dei fondi europei e nazionali e come ottimizzarne l’impiego delle risorse sui territori, che è uno dei grandi temi che ci vede coinvolti per dare risposte a cittadini, enti locali e imprese”. Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, al termine dell’incontro a Roma, con il ministro per gli Affari Europei e Pnrr, Raffaele Fitto, nell’ambito del lavoro di ricognizione, voluto dal Governo, per coordinare a livello istituzionale la programmazione e l’impiego dei fondi nazionali ed europei.

“Ringrazio il ministro Fitto, il presidente Meloni e l’intero Governo per il continuo e proficuo confronto che fin da subito hanno instaurato con le Regioni. Il lavoro di concertazione continua e di comunicazione che il Governo sta portando avanti su tutti i fronti pone le basi per una collaborazione sempre più proficua per il raggiungimento degli obiettivi comuni e di visione”, ha aggiunto

Pnrr, Solinas vede Fitto: condivisa azione comune con governo

Pnrr, Solinas vede Fitto: condivisa azione comune con governoRoma, 6 giu. (askanews) – Forte intesa tra Regione Sardegna e ministero per il sostegno ai progetti e necessità di supportare i Comuni nelle fasi più delicate relative in particolare alla progettazione. Sono queste alcune delle priorità che il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas ha condiviso con il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto questa mattina nel corso di un incontro istituzionale presso la sede del ministero, che ha avuto come tema centrale i progetti e le risorse del Pnrr.

Da una parte è stata condivisa la necessità di avviare un’azione comune e congiunta nel sostegno ai progetti con l’obiettivo di dare speditezza alle diverse azioni per ridurre il gap infrastrutturale dell’Isola, creando una programmazione unitaria che tenga conto delle diverse fonti di finanziamento e dei diversi soggetti attuatori. Il secondo aspetto evidenziato dal Presidente Solinas ha invece riguardato la necessità di un intervento in favore dei Comuni per agevolarli nella fase della progettazione trovando soluzioni e forme di sostegno che accompagni gli Enti locali nel percorso relativo ai fondi del Pnrr. “Il Pnrr è uno strumento fondamentale che l’Europa si è data per rispondere alla crisi dovuta alla pandemia ma questa straordinaria mole di risorse deve essere accompagnata da altrettante misure di semplificazione, sburocratizzazione e strumenti straordinari per governare la progettazione e gestire la spendita delle risorse. I Comuni in questa importante fase non devono essere lasciati soli”, ha concluso Solinas evidenziando la sinergia e il clima di forte collaborazione tra Regione e ministero.

Design: un tappeto volante con i nomi delle donne uccise in Iran

Design: un tappeto volante con i nomi delle donne uccise in IranMilano, 6 giu. (askanews) – I nomi di 500 donne vittime della repressione in Iran formano la trama di un tappeto -stampato nello stile dei tappeti persiani- posto al centro della performance “Flying Magic Carpet for Liberty”. Ad un primo colpo d’occhio distratto il tappeto propone un piacevole disegno, ma avvicinandosi si riconoscono i nomi e il loro doloroso carico emotivo. Quanti si avvicinano possono a loro volta legare alle asole poste ai bordi del tappeto dei messaggi per testimoniare solidarietà alla richiesta di libertà delle donne iraniane.

La performance Flying Magic Carpet for Liberty si è sviluppata per l’intera giornata di oggi nell’atrio dell’edificio 2 del Campus Durando del Politecnico di Milano, dove il tappeto resterà esposto fino 13 giugno 2023. Il suo allestimento all’interno del Campus è un segno della solidarietà e della vicinanza che Il Politecnico milanese esprime verso le donne iraniane vittime della repressione delle proteste scoppiate in seguito all’uccisione di Jina Mahsa Amini a Teheran. Il Flying Magic Carpet for Liberty è stato progettato da Elena Baharlouei con Anna Barbara. Al Politecnico di Milano sono numerosi gli studenti provenienti dall’Iran che hanno espresso il bisogno di contribuire in maniera civile alla condanna della repressione e al sostegno del loro popolo e che hanno trovato risposta nell’iniziativa Design Against War – DAW nata a Marzo 2022 proprio per dare voce a progetti, idee e attività contro ogni forma di guerra e aggressione: https://www.design.polimi.it/it/design-against-war

Lanciata dal Sistema del Design del Politecnico di Milano, DAW è progressivamente diventata una iniziativa promossa da più università e soggetti. Il Flying Magic Carpet for Liberty, continuerà a girare per le piazze d’Europa testimoniando la solidarietà della comunità del design al movimento Women, Life, Freedom.

Migranti, Meloni da Tunisi rilancia il “Piano Mattei” (e una Conferenza internazionale a Roma)

Migranti, Meloni da Tunisi rilancia il “Piano Mattei” (e una Conferenza internazionale a Roma)Tunisi, 6 giu. (askanews) – La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, a Tunisi è stata poco più di cinque ore. Una visita dove ha incontrato il presidente della repubblica, Kais Saied e la prima ministra, Najla Bouden Ramadan: focus sull’immigrazione; la premier ha rilanciato il “Piano Mattei per l’Africa”, e c’è anche l’idea di una Conferenza internazionale a Roma.

“Noi abbiamo già contribuito e contribuiamo alle capacità di gestione delle frontiere in Tunisia, siamo pronti a fare di più anche con il coinvolgimento dell’Unione europea, sul quale stiamo lavorando. Ma l’approccio securitario non è sufficiente se poi non si fa un lavoro importante che riguardi gli investimenti, lo sviluppo, la formazione, i flussi di migranti regolari, la possibilità di offrire alle persone condizioni di vita migliori”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro con il premier tunisino, Kais Saied. “Noi siamo impegnati su questo, particolarmente sulle esigenze delle giovani generazioni, su loro stiamo concentrando i nostri sforzi. Il progetto italiano di un Piano Mattei per l’Africa vuole dire proprio questo: parlare di una cooperazione non paternalistica, non predatoria, ma paritaria, che consenta a ciascuno di difendere il proprio interesse nazionale cooperando in una collaborazione che offre opportunità per tutti”, ha aggiunto. “Nelle nostre relazioni bilaterali il nostro lavoro è molto importante anche in tema di contrasto alla migrazione irregolare. E’ un fenomeno che tocca ugualmente tanto Tunisi quanto Roma” e “abbiamo convenuto con il presidente Saied che è fondamentale rafforzare la cooperazione in questo ambito secondo un approccio al fenomeno che non può essere solo securitario, che deve essere globale, che deve tenere in considerazione il diritto delle persone a non dover emigrare, a non dover scappare dalle loro case, dalle loro terre, dalle loro famiglie solo perché non hanno un’alternativa”, ha spiegato Meloni, sottolineando: “Abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme alla Tunisia, gli sbarchi in Italia sono sensibilmente diminuiti nel mese di maggio rispetto a quanto accaduto a marzo-aprile. Questo dimostra un lavoro che insieme stiamo facendo, chiaramente siamo di fronte alla stagione più difficile da questo punto di vista. Non possiamo che essere preoccupati per i prossimi mesi e per questo riteniamo che si debbano intensificare il nostro lavoro comune, rafforzando la collaborazione con le autorità tunisine nell’attività di prevenzione, soprattutto nella regione di Sfax dal quale parte la gran parte dei migranti irregolari”.

Infine, Meloni ha annunciato un importante progetto: “Con il presidente Saied abbiamo discusso dell’ipotesi di una conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo, per cercare di mettere insieme tutte le necessità legate a un fenomeno imponente che va affrontato a 360 gradi”. “La immaginiamo – ha aggiunto – come un’occasione per riunire le nazioni della sponda Sud del Mediterraneo, del Medio Oriente, i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, per ascoltare le diverse esigenze e creare dei progetti su cui attirare finanziamenti, coinvolgendo tanto il settore pubblico quanto il settore privato”. “Noi – ha concluso Meloni – faremo del nostro meglio per immaginare un evento di questo tipo nel minore tempo possibile, per rinnovare l’impegno comune ad affrontare fattori politici, ma anche socio-economici e climatici che determinano la migrazione, per promuovere percorsi di mobilità che siano legali e contrastare in modo efficace la tratta di essere umani e il traffico di migranti”.