Dazi, Trump concede esenzioni su smartphone, computer e chipRoma, 12 apr. (askanews) – Smartphone, Computer e microprocessori saranno esentati dai nuovi dazi reciproci imposti dall’amministrazione Trump, sospesi per molti Paesi ma rimasti in vigore e anzi rilanciati sulla Cina. Secondo quanto riporta Cnbc, è quanto previsto da una comunicazione delle Dogane Usa (U.S. Customs and Border Protection), che reca i codici delle categorie di merci esentate dai provvedimenti.
Secondo l’emittente Usa queste esenzioni allentano le pressioni su diversi giganti tecnologici americani, come Apple, che producono in Cina e che avrebbero subito l’effetto dei dazi sulle vendite negli Usa. (fonte immagine: U.S. Customs and Border Protection).
Il Papa è uscito dal Vaticano: visita a Santa Maria Maggiore per pregareRoma, 12 apr. (askanews) – Nel primo pomeriggio di oggi Papa Francesco ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore e, alla vigilia della Domenica delle Palme e della Settimana Santa, si è fermato a pregare davanti all’icona della Vergine, Salus Populi Romani. Lo fa sapere la Sala Stampa Vaticana. La visita a Santa Maria Maggiore non è certo una novità per Papa Francesco, anche se era inaspettata in questo momento di convalescenza.
L`omaggio all`icona di Maria Salus Populi Romani, ricordano infatti i media vaticani, è una consuetudine per il Papa: oltre cento quelle avvenute sin dal 14 marzo 2013, all’indomani dell’elezione, e mantenute prima e dopo ogni viaggio apostolico (l’ultima, in questo senso, il 14 dicembre 2024 per il 47mo viaggio apostolico ad Ajaccio, in Corsica). Anche al termine del ricovero al Policlinico Gemelli, tre settimane fa, il Pontefice si era fermato nel piazzale antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore prima di rientrare a Casa Santa Marta.
Morto Graziano Mesina e la Garante dei detenuti della Sardegna accusa: “Una vendetta di Stato”La Garante dei detenuti della Sardegna sul decesso dell’ex bandito Roma, 12 apr. (askanews) – “Verso Mesina vendetta di Stato. Hanno aperto le porte del carcere per mandarlo a morire nel reparto detentivo ospedaliero. Da oltre un anno le sue legali presentavano istanze rispetto alla sua grave condizione sanitaria. Ma non c’è stata pietà né senso di umanità”. Lo scrive su Facebook Irene Testa, Garante dei detenuti della Regione Sardegna, in merito alla morte a 83 anni di Graziano Mesina, l’ex super ricercato del banditismo sardo, che era stato scarcerato ieri dopo che il Tribunale di sorveglianza di Milano aveva accolto l’istanza di differimento pena per motivi di salute presentata dai suoi avvocati.
Mesina, nato a Orgosolo il 4 aprile 1942, si trovava nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, dove era stato trasferito dal carcere di Opera nel quale era detenuto da due anni. Per Testa nei confronti di Mesina “non c’è stato il rispetto del diritto che consente anche a chi ha sbagliato di poter coltivare affetti e di poter scontare la detenzione nel luogo di residenza. Lo Stato ha applicato con lui la vendetta. Come anche Grazianeddu fece da ragazzino cresciuto in una cultura difficile. Appunto. Ma è grave che la vendetta sia stata praticata dallo Stato in un paese dove lo stato di Diritto deve essere il faro della giustizia”, conclude la Garante dei detenuti della Sardegna.
”Racchette di guerra”, in libreria storie di tennisti sul campo di battagliaRoma, 12 apr. (askanews) – Arriva in libreria “Racchette di guerra” L’incredibile storia dei tennisti che dalle battaglie sui campi sono passati a quelle con le armi”,ultimo libro di Piero Valesio pubblicato da “Absolutely Free libri” che racconta la storia, finora mai approfondita, di quelle campionesse e di quei campioni del tennis che la vita ha poi trascinato in guerra, costringendoli ad applicare in contesti profondamente diversi i criteri di vita che avevano imparato sui campi di gara di mezzo mondo.
Dopo il crollo del Muro di Berlino si parlava di Fine della Storia. Di un futuro in cui le guerre sarebbero scomparse, in cui i soli conflitti possibili sarebbero stati quelli in scena sui campi dello sport e del tennis in particolare. Non è stato così, purtroppo. E in questi anni l’umanità è tornata a vivere fianco a fianco con la guerra. Alex Dolgopolov e Sergej Stakhovsky, tennisti ucraini che per anni hanno sfidato Federer, Nadal e Djokovic, ora arruolati nell’esercito, sono diventi così il simbolo di quegli interpreti dei “gesti bianchi” che poi si sono trovati a vivere in un mondo dove il confronto non si attua più con le racchette ma con i fucili. Dolgopolov e Stakhovsky non sono le sole “Racchette di guerra”. Da Tony Wilding, plurivincitore a Wimbledon, motociclista appassionato e personaggio dell’alta società europea morto nel ’17 sul crinale di Aubers, in Francia, a Don Budge, il primo a centrare il Grande Slam (la conquista nello stesso anno dei quattro tornei più prestigiosi: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open) che si infortunò gravemente addestrando un gruppo di piloti dell’Air Corps ad arrampicarsi su una corda. Da Johnnie Ashe, che andò in Vietnam al posto del celebre fratello Arthur ad Alice Marble che non potendo arruolarsi nell’esercito americano divenne spia e si rese protagonista di una delle operazioni più romanzesche del secondo conflitto mondiale.
Vicende umane avvincenti che diventano simbolo di come, nel giro di un attimo, si può passare dall’armonia di un gioco all’orripilante disordine di tutti i conflitti. Oggi come allora, altro che fine della storia. Ha detto Jimmy Connors: “La gente non capisce che là fuori è una dannata guerra”. Sarà per questo che le storie dei tennisti coinvolti in attività belliche provocano, oggi più che mai, più di un brivido.
Ponte Stretto, l’Ad Ciucci si attente avvio lavori in estateRoma, 12 apr. (askanews) – Con il via libera atteso dal Cipess per giugno, si potrà avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo spiega L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”.
Secondo quanto riporta una nota, Ciucci traccia lo stato di avanzamento dell’iter, che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report Iropi dal Consiglio dei Ministri, mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua. Il via libera del Cipess, consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative.
L’amministratore delegato ha ricordato che il ponte è stato oggetto di critiche e fake news, come quella che l’opera sia già costata miliardi di euro mentre invece, come si evince dai bilanci di Stretto di Messina, sono stati spesi circa 300 milioni da quando è stata costituita la società, negli anni ’80. Il Ponte prevede un investimento complessivo pari a 13,5 miliardi – a fronte di un impatto sul PIL nazionale di 23 miliardi di euro – e ha già ottenuto il benestare di Governo e UE.
Ciucci ha inoltre ricordato che la realizzazione del ponte verrà accompagnata da un grande piano di investimenti, pari a 70 miliardi di euro, su strade e linee ferroviarie di Sicilia e Calabria. L’amministratore delegato, aggiunge il comunicato, ha infine citato le aziende che parteciperanno all’opera: il contraente generale Eurolink, guidato dall’italiana Webuild, affiancata da partner esteri di rilievo come la giapponese IHI, la spagnola Sacyr e la danese Cowi; la statunitense Parsons Transportation Group che, nel ruolo di Project Management Consultant, garantirà il controllo indipendente degli aspetti progettuali e costruttivi; Edison Next Environment, che monitorerà le ricadute ambientali e socioeconomiche.
Piantedosi: le fascette ai migranti trasferiti in Albania? Piena regolarità e conformitàRoma, 12 apr. (askanews) – “I migranti portati in Albania con le mani legate da fascette? E’ una normalissima pratica, fa parte delle procedure operative che adottano in loro piena autonomia gli operatori: non è un prendere le distanze, io rivendico e condivido. In piena regolarità e conformità con quanto previsto per le persone private della libertà personale, sono stati muniti di questa fascette”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella conferenza stampa conclusiva del vertice MED5 che si è svolto a Napoli.
“E’ stata fatta una valutazione anche in relazione agli elementi di pericolosità presunta di questi soggetti”, ha aggiunto, e “tra i motivi per cui si predispongono queste misure c’è proteggere la sicurezza degli operatori di polizia, che per quanto mi riguarda rimane sempre al primo posto”. “Si tratta di persone – ha precisato – trasferite in una condizione di limitazione della libertà personale anche per effetto di un provvedimento assunto dall’autorità giudiziaria e il non limitarne la possibilità di qualsivoglia libertà di movimento avrebbe significato esporre il personale che è in accompagnamento alla possibilità di dover poi surrogare con l’azione diretta a quelle che potevano essere azioni che queste persone mettevano in campo”.
“Avremmo dovuto quadruplicare il numero delle persone in accompagnamento, impiegando almeno un’altra nave, fare un trasferimento molto costoso e ci avreste accusato di spendere molti soldi”. “E’ stata fatta una valutazione anche in relazione agli elementi di pericolosità presunta dei soggetti: sulle 40 persone trasportate ci sono ben 5 casi di condanne per violenze sessuali, un caso di tentato omicidio, precedenti per armi, reati contro il patrimonio, furti, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali. C’è insomma un ampio campionario di precedenti che ne lasciano individuare la caratterizzazione di persone giudicate come pericolose e in quanto tali oggetto di trattenimento, come prevede la nostra legge”, ha concluso Piantedosi.
Giorgetti: su spese Difesa rispettare impegni ma con razionalitàRoma, 12 apr. (askanews) – Su come aumentare le spese in difesa in Europa “le proposte sono tante. C’è anche la proposta italiana. Sono aspetti di carattere tecnico, ma prima naturalmente bisogna prendere una decisione politica. E soprattutto, a mio giudizio, bisogna anche aspettare gli esiti del vertice in Nato di giugno, perché ricordo che è importante rafforzare la difesa europea ma sempre nell’ambito dell’alleanza atlantica”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.
“Poi è evidente che ci sono sensibilità diverse e problemi diversi, situazioni diverse: c’è chi ha un grande spazio fiscale come la Germania, c’è chi questo spazio non ce l’ha – ha proseguito – come l’Italia. E quindi credo che l’Europa debba considerare queste diverse situazioni e sensibilità”. “La proposta italiana è quella di mobilizzare in modo importante gli investimenti privati nella difesa, perché è importante la domanda e la spesa, ma soprattutto è importante anche l’offerta per quanto riguarda l’industria militare, italiane ed europea”, ha proseguito il ministro.
Sugli strumenti “c’è in discussione tutta una serie di flessibilità e anche sulle date, che sono in discussione. Qui noi abbiamo l’impegno di rispettare quella che è la disciplina di Bilancio, che tanto ci premia direi (il riferimento è al rialzo del rating deciso ieri da S&P sull’Italia-ndr) e allo stesso tempo di rispettare quelli che sono gli impegni internazionali. Ma con sangue freddo e razionalità – ha avvertito Giorgetti – senza la frenesia che spesso conduce a delle scelte sbagliate”. Sui tempi per chiedere l’eventuale clausola nazionale di sospensione del patto di stabilità e di crescita “credo che la Commissione debba valutare, appunto, il fatto che a giugno c’è un vertice Nato in cui si definiranno gli impegni. Forse sarebbe anche il caso di valutare una certa flessibilità su questo”.
Poco dopo, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin, il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, pur ribadendo il parere della commissione sulla necessità di aumentare in tempi rapidi le spese in difesa, ha precisato che non vi è un termine per richiedere l’eventuale attivazione della clausola nazionale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita. Peraltro Giorgetti ha puntualizzato che il suo obiettivo, da ministro, è raggiungere il 2% di spese sulla difesa rispetto al Pil senza far ricorso a questa clausola. Ad ogni modo in Europa in questa fase “serve un po’ di tempo per coordinarsi – ha concluso Giorgetti – perché mi sembra che le posizioni siano abbastanza diversificate”.
Giorgetti: i dazi fanno tutti male all’economia, non solo quelli di Trump ma anche il dumping della CinaRoma, 12 apr. (askanews) – Tutti i dazi commerciali fanno male all’economia dell’Italia, non solo quelli decisi dal presidente Usa Donald Trump, ma anche quelli che di fatto utilizza la Cina con il dumping. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti a margine dell’Ecofin informale a Varsavia.
“I dazi impliciti ed espliciti che ci sono in giro nel mondo, non solo quelli di Trump, ma anche le politiche di dumping attuate dalla Cina, fanno molto male all’economia italiana”, ha affermato davanti alle telecamere.
Il governatore della Banca d’Italia: il settore delle criptovalute è far west, bitcoin pura scommessaRoma, 12 apr. (askanews) – Il settore delle criptovalute “é un po’ un far west, ancora non offre garanzie per i consumatori” e il bitcoin “è una pura scommessa, uno strumento speculativo, non è una moneta, non è un sistema di pagamento”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo ad un evento a Trento in vista del Festival dell’economia. “Stiamo costruendo l’euro digitale. Oggi è carta che abbiamo nel portafoglio. Domani sarà una scrittura crittografica che porteremo nel telefono”, ha detto Panetta, sottolineando: “Dobbiamo convincere che si tratta di un progetto che non spiazzerà nessuno – ha aggiunto – e che affiancherà il contante”.
25 aprile, Salvini: è la festa di tutti, non solo dei comunistiRoma, 12 apr. (askanews) – Matteo Salvini si augura che il 25 aprile sia “una bella giornata di sole”, una giornata “festosa in cui si ricorda un momento di liberazione di cui tutti sono stati protagonisti. Non solo i comunisti”. Il vice-premier lo ha detto a margine della ‘Scuola di formazione politica della Lega’. “Mi stupiscono – aggiunto – le parole. Io odio che arrivano una certa sinistra: quando uno dei portavoce del politicamente corretto come il signor Saviano dice che Musk finirà nel sangue, che la parabola di Trump finirà violentemente, che c’è la tirannide e c’è bisogno di una nuova resistenza… Io penso che parli a sproposito e usi parole che che non fanno bene”.