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Premierato, Salvini: va avanti di pari passo con l’autonomia

Premierato, Salvini: va avanti di pari passo con l’autonomiaRoma, 8 mag. (askanews) – “L’autonomia sarà approvata in via definitiva entro l’estate, il premierato avrà tempi più lunghi perché modifica la Costituzione”, ma “vanno avanti tutte e due di pari passo”. Così il vicepremier Matteo Salvini rispondendo a chi gli chiedeva un commento sul convegno alla Camera sul premierato e sul rinvio dell’approdo in aula per l’autonomia differenziata.


“Sono due riforme che modernizzeranno il Paese entrambe. Al Governo centrale più forte deve corrispondere un’autonomia sui territori fondata sul merito”, ha aggiunto Salvini.

Premierato, Schlein a Meloni: non avete voluto il dialogo

Premierato, Schlein a Meloni: non avete voluto il dialogoRoma, 8 mag. (askanews) – “Ho sentito dire che non abbiamo argomenti… In verità non solo abbiamo argomenti, ma avevamo proposte. Che abbiamo portato un anno fa la prima volta che il governo ci ha convocato per parlare di riforme istituzionali che, vi informo, è stata anche l’ultima”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein aprendo la sua campagna elettorale per le europee insieme a Nicola Zingaretti, numero due della lista Pd nella circoscrizione centro.


“Non c’è mai stato dialogo – ha aggiunto -, non si fanno riforme costituzionali stravolgendo le basi della convivenza a colpi di maggioranza come stanno facendo. Il dialogo non l’hanno mai voluto, abbiamo portato le nostre proposte e non ne hanno considerata una. Ma capisco che non lo possano fare, perché questo governo fragile si regge solo sul cinico baratto tra il premierato e l’autonomia differenziata che spacca l’Italia. Noi vogliamo fermarle entrambe”.

Premierato, Meloni: riforma in punta piedi, disponibilità non colta

Premierato, Meloni: riforma in punta piedi, disponibilità non coltaRoma, 8 mag. (askanews) – Proponendo la riforma del premierato “abbiamo fatto il nostro lavoro e quello che i cittadini ci avevano chiesto perchè era nel programma. Noi abbiamo proposto una riforma che risolve alcuni dei grandi problemi strutturali della nazione, per questo la chiamo la madre di tutte le riforme, toccando sette articoli della Costituzione, intervenendo in punta di piedi. Non abbiamo fatto una riforma che entrava a gamba tesa, che stravolgeva la Costituzione. E’ stata una scelta politica e di dialogo, io ero partita dal semi-presidenziale alla francese. Abbiamo incontrato le forze politiche per capire l’umore e tutti dicevano che il presidente della Repubblica non si tocca e dunque il semipresidenzialismo alla francese era impossibile. Abbiamo scritto una riforma che già prendeva in considerazione il dibattito e cercava di entrare in punta di piedi pur facendo rivoluzione. Consideravo già questo un grande segnale di disponibilità al dialogo, non è stato colto”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al convegno sul premierato alla Camera.

L.elettorale, Meloni: non contraria a preferenze, anzi

L.elettorale, Meloni: non contraria a preferenze, anziMilano, 8 mag. (askanews) – “Sono convinta che faremmo un buon servizio alla nazione se accompagnassimo questa riforma con una legge elettorale che ricostruisca il rapporto eletto-elettore e che consolidi la democrazia dell’alternanza. Credo di essere stata la presidente dell’unico partito che ha avuto il coraggio di presentare emendmenti che introducevano la preferenza per l’eelzione dei parlamentari. Non sono mai stata contraria, anzi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al convegno sul premierato in corso alla Camera.


“La debolezza del Parlamento è stata figlia di questo: cambia inevitabilmente se dipendi dal cittadino che ti ha eletto o dal segretario di partito che ti indica. Poi possiamo discutere se cambia meglio o peggio, sulle degenerazioni che spesso sono legate alla ricerca del voto di preferenza, dei contrappesi, delle correzioni, ma cambia l’approccio. Io sono anche su questo totalmente aperta e disponibile”, ha detto Meloni.

Premierato, Meloni: convinta bontà riforma, in pace con coscienza

Premierato, Meloni: convinta bontà riforma, in pace con coscienzaRoma, 8 mag. (askanews) – “Sono sicura della bontà della riforma, dal mio punto di vista la sto facendo per chiunque arrivi domani. Io non ho questo problemi oggi, questo è un governo stabile. E’ un rischio per me fare questa riforma”, ma di fonte alla possibilità di fare un cambiamento “se io non lo facessi non sarei in pace con la mia coscienza”, anche perché sono convinta che “possa essere utilizzata da chiunque in positivo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al convegno ‘La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato’ in corso alla Sala della Regina di Montecitorio.

Premierato, Meloni: Costituzione non moloch o esclusiva di una parte

Premierato, Meloni: Costituzione non moloch o esclusiva di una parteRoma, 8 mag. (askanews) – La Costituzione “offre una cornice”, ma “non è un moloch intangibile, non è mai stata pietrificata”, “chi ritiene di essere depositario esclusivo ne mette in crisi la funzione unificante, se la Costituzione deve essere di tutti l’interpretazione non può privilegiare una solo cultura politica e uno solo punto di vista”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al convegno ‘La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato’ in corso alla Sala della Regina di Montecitorio.

A Eurovision Song Contest debutta Angelina Mango

A Eurovision Song Contest debutta Angelina MangoMilano, 8 mag. (askanews) – C’è sempre una prima volta, anche per l’Italia e per gli altri “Big Five” di Eurovision Song Contest. Novità assoluta della 68ª edizione, l’introduzione dell’esibizione integrale in semifinale anche per loro – Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito -, nonostante siano già qualificati per la finale, insieme alla vincitrice uscente Svezia. La corsa, dunque, verso la finale dell’Eurovision Song Contest 2024 continua dopo il passaggio del turno, nella prima semifinale,di Serbia, Portogallo, Slovenia, Lituania, Ucraina, Finlandia, Cipro, Croazia, Irlanda e Lussemburgo. Grande coinvolgimento dell’Italia con un aumento di ascolti (1 milione 912mila telespettatori, pari al 9,4% di share). La prima semifinale ha fatto registrare il secondo ascolto più alto della serata tra le nove reti generaliste, nonostante l’Italia non fosse chiamata al televoto in questa puntata, a differenza della passata edizione. Ad aver fatto segnare il maggior incremento, la fascia di donne tra i 15 e i 24 anni con 4.4 punti di share in più e quella degli uomini tra i 35 e i 44 anni con 3 punti in più. A seguire, le donne fra i 25 e i 34 anni, con 2.6 punti in più. Il picco di ascolti è stato di 2 milioni 425mila telespettatori e quello di share di 13,6%. Anche l’età di chi guarda la rassegna si è abbassata: 1,3 anni in meno per un’età media complessiva di 52,9 anni. Giovedì 9 maggio alle 21.00 su Rai 2, la collaudata coppia di conduttori Gabriele Corsi e Mara Maionchi presenterà la seconda semifinale alla scoperta delle altre nazioni che completeranno il parterre di finalisti per la finalissima di sabato 11 maggio. La serata sarà preceduta da un’anteprima alle 20.15, sempre su Rai 2, durante la quale Gabriele Corsi offrirà al pubblico un viaggio dietro le quinte dell’Eurovision Song Contest 2024, con curiosità e interviste esclusive. Sul palco debutta Angelina Mango, rappresentante italiana, che presenta per la prima volta al pubblico europeo la canzone “La noia”, fresca vincitrice del Festival di Sanremo e candidata a una gara di testa. Il pubblico italiano potrà esprimere il suo voto nella semifinale e nella finale, ma non sarà possibile votare per l’Italia, né per Francia e Spagna, che sono qualificati di diritto come i rappresentanti italiani. Solo dieci paesi per ogni semifinale saranno ammessi alla finalissima di sabato 11 maggio, in onda alle 21.00 su Rai 1. Durante la finale, poi, entrerà in gioco in ogni Paese una super giuria di cinque componenti. Il promo numero d’intervallo della serata sarà “Il coro più grande del mondo,” in cui le tre vincitrici dell’Eurovision, Charlotte Perrelli (Svezia 1999), Sertab Erener (Turchia 2003) e Helena Paparizou (Grecia 2005), interpreteranno i brani del loro trionfo insieme al pubblico presente in arena e a quello collegato da tutto il mondo. Il secondo numero d’intervallo, “We Just Love Eurovision,” sarà una risposta ironica a chi ha criticato la vittoria svedese dello scorso anno, sostenendo invece la Finlandia con il suo “Cha ChaCha”. Un “What if” illustrerà con una piccola coreografia come sarebbe stata la vittoria finlandese, con la partecipazione dello stesso Käärijä, che poi verrà “svegliato” da questo sogno da Petra Mede: un numero comico in stile musical interpretato dalla stessa Petra Mede, sulla falsariga di quello che fece nel 2013 ballando con Pippi Calzelunghe e le polpette giganti, e nel 2016 con la simpatica canzone “Love Love Peace Peace” che illustrava come comporre la canzone ideale per l’Eurovision. A chiudere la puntata di giovedì saranno gli Herreys, l’ex boy band dalle scarpette dorate che nel 1984 portò la Svezia alla sua seconda affermazione eurovisiva dopo gli Abba, e che festeggiano il 40º anniversario del trionfo della loro “Diggy-loo Diggy-ley”. Per l’Italia quell’anno c’erano Alice e Franco Battiato con “I treni di Tozeur”. La seconda semifinale sarà trasmessa anche in diretta radio e video su Rai Radio2 (canale 202 del digitale terrestre e TivùSat), condotta da Diletta Parlangeli e Matteo Osso. La coppia darà spazio alla grande musica internazionale, retroscena e racconterà la gara dei semifinalisti. Rai Pubblica Utilità sottotitolerà e audiodescriverà la diretta, disponibile anche in streaming su RaiPlay e diffusa in tutto il mondo grazie a Rai Italia.

Premierato, riforma in aula al Senato. Pd in piazza il 2 giugno

Premierato, riforma in aula al Senato. Pd in piazza il 2 giugnoRoma, 8 mag. (askanews) – Il premierato in marcia. L’aula del Senato ha avviato come previsto l’esame del disegno di legge costituzionale che istituisce il cosiddetto premierato. La maggioranza aveva respinto già ieri critiche e appelli delle opposizioni che avevano chiesto di diluire maggiormente l’iter del provvedimento di iniziativa governativa, che modifica gli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione, introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio con l’obiettivo programmatico di rafforzare la stabilità del Governo e abolire il potere di nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica. E oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato a rivendicare con i cronisti a palazzo Madama la correttezza del percorso scelto dalla maggioranza: sui tempi dei lavori parlamentari non c’è “nessuna accelerazione immotivata” e “nessun ritardo strumentale”, ha affermato.


Respinta in mattinata la pregiudiziale di costituzionalità presentata dalle opposizioni con 104 voti contrari, 54 a favore e due astenuti, la discussione generale sul ddl che reca la firma della ministra per le Riforme Elisabetta Casellati è ripresa nel primo pomeriggio: gli iscritti a parlare sono poco meno di 80, con una larghissima prevalenza dei senatori di minoranza; hanno a disposizione 10 minuti a testa per un totale di tredici ore di dibattito. Da segnalare, fra gli iscritti a parlare, la senatrice a vita Liliana Segre. La seduta di oggi si concluderà alle 20, la discussione generale riprenderà quindi, in base alle decisioni assunte dalla conferenza dei capigruppo, nella seduta di martedì prossimo, 14 maggio. Scadeva in mattinata anche il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl premierato. Ne sono stati presentati circa tremila: circa 1.300 del Pd, oltre 1.400 di AVS, 183 del Movimento 5 stelle, 12 di Italia viva e una trentina da Azione. Non ci sono proposte di maggioranza ma una depositata dal Governo. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 del ddl, che in pratica riscrive il testo approvato durante l’esame in commissione. Dal Governo, in ogni caso, hanno fatto sapere chei contenuti dell’emendamento non cambiano la sostanza della riforma: si tratta di mere limature di “drafting” sulla procedura da seguire per l’esercizio del potere di scioglimento delle Camere.


La maggioranza non sembra in questa fase evidenziare crepe sul cammino della riforma, che va di pari passo, com’è noto, con il ddl ordinario sull’autonomia differenziata attualmente all’esame della Camera per la seconda lettura dopo l’approvazione da parte del Senato. “Le opposizioni fanno il loro mestiere, fanno valanghe di emendamenti su tutto. Ci sta che la sinistra provi a bloccare qualsiasi riforma che porta avanti il governo. Noi andiamo dritti”, ha dichiarato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. E la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, ha rivendicato il fatto che “il Governo ha mantenuto la parola data agli italiani. Approveremo la riforma in Parlamento per recuperare il ritardo degli ultimi 40 anni”, ha aggiunto. Il Pd, dal canto suo, ha convocato un’assemblea straordinaria dei suoi senatori con la segretaria del partito, Elly Schlein, annunciando una manifestazione il 2 giugno a Roma “per la Costituzione e per l’Europa federale” e rilanciando l’allarme sui contenuti della riforma: “La democrazia – ha detto la leader democratica – non si risolve nell’acclamazione di un capo ogni 5 anni. Dietro quel ‘decidete voi’ c’è un colossale ‘decido io’”.

Berrettini si ritira da Roma, stop per una tonsillite

Berrettini si ritira da Roma, stop per una tonsilliteRoma, 8 mag. (askanews) – Matteo Berrettini non giocherà gli Internazionali d’Italia. “Non sono riuscito ad allenarmi molto, sarei voluto arrivare in condizioni diverse – aveva spiegato Berrettini lunedì in conferenza stampa – Sono qui perché è Roma”. Per il terzo anno consecutivo il tennista romano non potrà scendere in campo al Foro Italico, stavolta fermato dai postumi di una tonsillite che hanno rallentato il percorso di avvicinamento al torneo. L’azzurro, dunque, non disputerà domani il derby con Stefano Napolitano, entrato nel main draw grazie alla wild card che aveva liberato proprio Matteo, in tabellone con la sua classifica. Il lucky loser che affronterà Napolitano sarà lo statunitense JJ Wolf.


“Non riuscirò a giocare, ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere – ha annunciato Berrettini in una conferenza stampa convocato subito dopo la notizia del ritiro – Rischio di farmi male e stare fermo. Non è un trauma. È la sensazione che potrebbe succedere qualcosa. Non sono pronto, mi manca allenamento. Tutti i medicinali che ho preso in questo periodo, causa virus, non mi portano a essere pronto a giocare tre ore. C’è grande tristezza. Non c’è un infortunio, questo è l’unico aspetto positivo”.

Premierato, la riforma in aula al Senato. Il Pd in piazza il 2 giugno

Premierato, la riforma in aula al Senato. Il Pd in piazza il 2 giugnoRoma, 8 mag. (askanews) – Il premierato in marcia. L’aula del Senato ha avviato come previsto l’esame del disegno di legge costituzionale che istituisce il cosiddetto premierato. La maggioranza aveva respinto già ieri critiche e appelli delle opposizioni che avevano chiesto di diluire maggiormente l’iter del provvedimento di iniziativa governativa, che modifica gli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione, introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio con l’obiettivo programmatico di rafforzare la stabilità del Governo e abolire il potere di nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica. E oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato a rivendicare con i cronisti a palazzo Madama la correttezza del percorso scelto dalla maggioranza: sui tempi dei lavori parlamentari non c’è “nessuna accelerazione immotivata” e “nessun ritardo strumentale”, ha affermato.


Respinta in mattinata la pregiudiziale di costituzionalità presentata dalle opposizioni con 104 voti contrari, 54 a favore e due astenuti, la discussione generale sul ddl che reca la firma della ministra per le Riforme Elisabetta Casellati è ripresa nel primo pomeriggio: gli iscritti a parlare sono poco meno di 80, con una larghissima prevalenza dei senatori di minoranza; hanno a disposizione 10 minuti a testa per un totale di tredici ore di dibattito. Da segnalare, fra gli iscritti a parlare, la senatrice a vita Liliana Segre. La seduta di oggi si concluderà alle 20, la discussione generale riprenderà quindi, in base alle decisioni assunte dalla conferenza dei capigruppo, nella seduta di martedì prossimo, 14 maggio. Scadeva in mattinata anche il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl premierato. Ne sono stati presentati circa tremila: circa 1.300 del Pd, oltre 1.400 di AVS, 183 del Movimento 5 stelle, 12 di Italia viva e una trentina da Azione. Non ci sono proposte di maggioranza ma una depositata dal Governo. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 del ddl, che in pratica riscrive il testo approvato durante l’esame in commissione. Dal Governo, in ogni caso, hanno fatto sapere che i contenuti dell’emendamento non cambiano la sostanza della riforma: si tratta di mere limature di “drafting” sulla procedura da seguire per l’esercizio del potere di scioglimento delle Camere.


La maggioranza non sembra in questa fase evidenziare crepe sul cammino della riforma, che va di pari passo, com’è noto, con il ddl ordinario sull’autonomia differenziata attualmente all’esame della Camera per la seconda lettura dopo l’approvazione da parte del Senato. “Le opposizioni fanno il loro mestiere, fanno valanghe di emendamenti su tutto. Ci sta che la sinistra provi a bloccare qualsiasi riforma che porta avanti il governo. Noi andiamo dritti”, ha dichiarato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. E la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, ha rivendicato il fatto che “il Governo ha mantenuto la parola data agli italiani. Approveremo la riforma in Parlamento per recuperare il ritardo degli ultimi 40 anni”, ha aggiunto. Il Pd, dal canto suo, ha convocato un’assemblea straordinaria dei suoi senatori con la segretaria del partito, Elly Schlein, annunciando una manifestazione il 2 giugno a Roma “per la Costituzione e per l’Europa federale” e rilanciando l’allarme sui contenuti della riforma: “La democrazia – ha detto la leader democratica – non si risolve nell’acclamazione di un capo ogni 5 anni. Dietro quel ‘decidete voi’ c’è un colossale ‘decido io’”.