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A Eurovision Song Contest debutta Angelina Mango

A Eurovision Song Contest debutta Angelina MangoMilano, 8 mag. (askanews) – C’è sempre una prima volta, anche per l’Italia e per gli altri “Big Five” di Eurovision Song Contest. Novità assoluta della 68ª edizione, l’introduzione dell’esibizione integrale in semifinale anche per loro – Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito -, nonostante siano già qualificati per la finale, insieme alla vincitrice uscente Svezia. La corsa, dunque, verso la finale dell’Eurovision Song Contest 2024 continua dopo il passaggio del turno, nella prima semifinale,di Serbia, Portogallo, Slovenia, Lituania, Ucraina, Finlandia, Cipro, Croazia, Irlanda e Lussemburgo. Grande coinvolgimento dell’Italia con un aumento di ascolti (1 milione 912mila telespettatori, pari al 9,4% di share). La prima semifinale ha fatto registrare il secondo ascolto più alto della serata tra le nove reti generaliste, nonostante l’Italia non fosse chiamata al televoto in questa puntata, a differenza della passata edizione. Ad aver fatto segnare il maggior incremento, la fascia di donne tra i 15 e i 24 anni con 4.4 punti di share in più e quella degli uomini tra i 35 e i 44 anni con 3 punti in più. A seguire, le donne fra i 25 e i 34 anni, con 2.6 punti in più. Il picco di ascolti è stato di 2 milioni 425mila telespettatori e quello di share di 13,6%. Anche l’età di chi guarda la rassegna si è abbassata: 1,3 anni in meno per un’età media complessiva di 52,9 anni. Giovedì 9 maggio alle 21.00 su Rai 2, la collaudata coppia di conduttori Gabriele Corsi e Mara Maionchi presenterà la seconda semifinale alla scoperta delle altre nazioni che completeranno il parterre di finalisti per la finalissima di sabato 11 maggio. La serata sarà preceduta da un’anteprima alle 20.15, sempre su Rai 2, durante la quale Gabriele Corsi offrirà al pubblico un viaggio dietro le quinte dell’Eurovision Song Contest 2024, con curiosità e interviste esclusive. Sul palco debutta Angelina Mango, rappresentante italiana, che presenta per la prima volta al pubblico europeo la canzone “La noia”, fresca vincitrice del Festival di Sanremo e candidata a una gara di testa. Il pubblico italiano potrà esprimere il suo voto nella semifinale e nella finale, ma non sarà possibile votare per l’Italia, né per Francia e Spagna, che sono qualificati di diritto come i rappresentanti italiani. Solo dieci paesi per ogni semifinale saranno ammessi alla finalissima di sabato 11 maggio, in onda alle 21.00 su Rai 1. Durante la finale, poi, entrerà in gioco in ogni Paese una super giuria di cinque componenti. Il promo numero d’intervallo della serata sarà “Il coro più grande del mondo,” in cui le tre vincitrici dell’Eurovision, Charlotte Perrelli (Svezia 1999), Sertab Erener (Turchia 2003) e Helena Paparizou (Grecia 2005), interpreteranno i brani del loro trionfo insieme al pubblico presente in arena e a quello collegato da tutto il mondo. Il secondo numero d’intervallo, “We Just Love Eurovision,” sarà una risposta ironica a chi ha criticato la vittoria svedese dello scorso anno, sostenendo invece la Finlandia con il suo “Cha ChaCha”. Un “What if” illustrerà con una piccola coreografia come sarebbe stata la vittoria finlandese, con la partecipazione dello stesso Käärijä, che poi verrà “svegliato” da questo sogno da Petra Mede: un numero comico in stile musical interpretato dalla stessa Petra Mede, sulla falsariga di quello che fece nel 2013 ballando con Pippi Calzelunghe e le polpette giganti, e nel 2016 con la simpatica canzone “Love Love Peace Peace” che illustrava come comporre la canzone ideale per l’Eurovision. A chiudere la puntata di giovedì saranno gli Herreys, l’ex boy band dalle scarpette dorate che nel 1984 portò la Svezia alla sua seconda affermazione eurovisiva dopo gli Abba, e che festeggiano il 40º anniversario del trionfo della loro “Diggy-loo Diggy-ley”. Per l’Italia quell’anno c’erano Alice e Franco Battiato con “I treni di Tozeur”. La seconda semifinale sarà trasmessa anche in diretta radio e video su Rai Radio2 (canale 202 del digitale terrestre e TivùSat), condotta da Diletta Parlangeli e Matteo Osso. La coppia darà spazio alla grande musica internazionale, retroscena e racconterà la gara dei semifinalisti. Rai Pubblica Utilità sottotitolerà e audiodescriverà la diretta, disponibile anche in streaming su RaiPlay e diffusa in tutto il mondo grazie a Rai Italia.

Premierato, riforma in aula al Senato. Pd in piazza il 2 giugno

Premierato, riforma in aula al Senato. Pd in piazza il 2 giugnoRoma, 8 mag. (askanews) – Il premierato in marcia. L’aula del Senato ha avviato come previsto l’esame del disegno di legge costituzionale che istituisce il cosiddetto premierato. La maggioranza aveva respinto già ieri critiche e appelli delle opposizioni che avevano chiesto di diluire maggiormente l’iter del provvedimento di iniziativa governativa, che modifica gli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione, introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio con l’obiettivo programmatico di rafforzare la stabilità del Governo e abolire il potere di nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica. E oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato a rivendicare con i cronisti a palazzo Madama la correttezza del percorso scelto dalla maggioranza: sui tempi dei lavori parlamentari non c’è “nessuna accelerazione immotivata” e “nessun ritardo strumentale”, ha affermato.


Respinta in mattinata la pregiudiziale di costituzionalità presentata dalle opposizioni con 104 voti contrari, 54 a favore e due astenuti, la discussione generale sul ddl che reca la firma della ministra per le Riforme Elisabetta Casellati è ripresa nel primo pomeriggio: gli iscritti a parlare sono poco meno di 80, con una larghissima prevalenza dei senatori di minoranza; hanno a disposizione 10 minuti a testa per un totale di tredici ore di dibattito. Da segnalare, fra gli iscritti a parlare, la senatrice a vita Liliana Segre. La seduta di oggi si concluderà alle 20, la discussione generale riprenderà quindi, in base alle decisioni assunte dalla conferenza dei capigruppo, nella seduta di martedì prossimo, 14 maggio. Scadeva in mattinata anche il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl premierato. Ne sono stati presentati circa tremila: circa 1.300 del Pd, oltre 1.400 di AVS, 183 del Movimento 5 stelle, 12 di Italia viva e una trentina da Azione. Non ci sono proposte di maggioranza ma una depositata dal Governo. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 del ddl, che in pratica riscrive il testo approvato durante l’esame in commissione. Dal Governo, in ogni caso, hanno fatto sapere chei contenuti dell’emendamento non cambiano la sostanza della riforma: si tratta di mere limature di “drafting” sulla procedura da seguire per l’esercizio del potere di scioglimento delle Camere.


La maggioranza non sembra in questa fase evidenziare crepe sul cammino della riforma, che va di pari passo, com’è noto, con il ddl ordinario sull’autonomia differenziata attualmente all’esame della Camera per la seconda lettura dopo l’approvazione da parte del Senato. “Le opposizioni fanno il loro mestiere, fanno valanghe di emendamenti su tutto. Ci sta che la sinistra provi a bloccare qualsiasi riforma che porta avanti il governo. Noi andiamo dritti”, ha dichiarato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. E la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, ha rivendicato il fatto che “il Governo ha mantenuto la parola data agli italiani. Approveremo la riforma in Parlamento per recuperare il ritardo degli ultimi 40 anni”, ha aggiunto. Il Pd, dal canto suo, ha convocato un’assemblea straordinaria dei suoi senatori con la segretaria del partito, Elly Schlein, annunciando una manifestazione il 2 giugno a Roma “per la Costituzione e per l’Europa federale” e rilanciando l’allarme sui contenuti della riforma: “La democrazia – ha detto la leader democratica – non si risolve nell’acclamazione di un capo ogni 5 anni. Dietro quel ‘decidete voi’ c’è un colossale ‘decido io’”.

Berrettini si ritira da Roma, stop per una tonsillite

Berrettini si ritira da Roma, stop per una tonsilliteRoma, 8 mag. (askanews) – Matteo Berrettini non giocherà gli Internazionali d’Italia. “Non sono riuscito ad allenarmi molto, sarei voluto arrivare in condizioni diverse – aveva spiegato Berrettini lunedì in conferenza stampa – Sono qui perché è Roma”. Per il terzo anno consecutivo il tennista romano non potrà scendere in campo al Foro Italico, stavolta fermato dai postumi di una tonsillite che hanno rallentato il percorso di avvicinamento al torneo. L’azzurro, dunque, non disputerà domani il derby con Stefano Napolitano, entrato nel main draw grazie alla wild card che aveva liberato proprio Matteo, in tabellone con la sua classifica. Il lucky loser che affronterà Napolitano sarà lo statunitense JJ Wolf.


“Non riuscirò a giocare, ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere – ha annunciato Berrettini in una conferenza stampa convocato subito dopo la notizia del ritiro – Rischio di farmi male e stare fermo. Non è un trauma. È la sensazione che potrebbe succedere qualcosa. Non sono pronto, mi manca allenamento. Tutti i medicinali che ho preso in questo periodo, causa virus, non mi portano a essere pronto a giocare tre ore. C’è grande tristezza. Non c’è un infortunio, questo è l’unico aspetto positivo”.

Premierato, la riforma in aula al Senato. Il Pd in piazza il 2 giugno

Premierato, la riforma in aula al Senato. Il Pd in piazza il 2 giugnoRoma, 8 mag. (askanews) – Il premierato in marcia. L’aula del Senato ha avviato come previsto l’esame del disegno di legge costituzionale che istituisce il cosiddetto premierato. La maggioranza aveva respinto già ieri critiche e appelli delle opposizioni che avevano chiesto di diluire maggiormente l’iter del provvedimento di iniziativa governativa, che modifica gli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione, introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio con l’obiettivo programmatico di rafforzare la stabilità del Governo e abolire il potere di nomina dei senatori a vita da parte del presidente della Repubblica. E oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato a rivendicare con i cronisti a palazzo Madama la correttezza del percorso scelto dalla maggioranza: sui tempi dei lavori parlamentari non c’è “nessuna accelerazione immotivata” e “nessun ritardo strumentale”, ha affermato.


Respinta in mattinata la pregiudiziale di costituzionalità presentata dalle opposizioni con 104 voti contrari, 54 a favore e due astenuti, la discussione generale sul ddl che reca la firma della ministra per le Riforme Elisabetta Casellati è ripresa nel primo pomeriggio: gli iscritti a parlare sono poco meno di 80, con una larghissima prevalenza dei senatori di minoranza; hanno a disposizione 10 minuti a testa per un totale di tredici ore di dibattito. Da segnalare, fra gli iscritti a parlare, la senatrice a vita Liliana Segre. La seduta di oggi si concluderà alle 20, la discussione generale riprenderà quindi, in base alle decisioni assunte dalla conferenza dei capigruppo, nella seduta di martedì prossimo, 14 maggio. Scadeva in mattinata anche il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl premierato. Ne sono stati presentati circa tremila: circa 1.300 del Pd, oltre 1.400 di AVS, 183 del Movimento 5 stelle, 12 di Italia viva e una trentina da Azione. Non ci sono proposte di maggioranza ma una depositata dal Governo. Si tratta di una modifica dell’articolo 4 del ddl, che in pratica riscrive il testo approvato durante l’esame in commissione. Dal Governo, in ogni caso, hanno fatto sapere che i contenuti dell’emendamento non cambiano la sostanza della riforma: si tratta di mere limature di “drafting” sulla procedura da seguire per l’esercizio del potere di scioglimento delle Camere.


La maggioranza non sembra in questa fase evidenziare crepe sul cammino della riforma, che va di pari passo, com’è noto, con il ddl ordinario sull’autonomia differenziata attualmente all’esame della Camera per la seconda lettura dopo l’approvazione da parte del Senato. “Le opposizioni fanno il loro mestiere, fanno valanghe di emendamenti su tutto. Ci sta che la sinistra provi a bloccare qualsiasi riforma che porta avanti il governo. Noi andiamo dritti”, ha dichiarato il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. E la ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, ha rivendicato il fatto che “il Governo ha mantenuto la parola data agli italiani. Approveremo la riforma in Parlamento per recuperare il ritardo degli ultimi 40 anni”, ha aggiunto. Il Pd, dal canto suo, ha convocato un’assemblea straordinaria dei suoi senatori con la segretaria del partito, Elly Schlein, annunciando una manifestazione il 2 giugno a Roma “per la Costituzione e per l’Europa federale” e rilanciando l’allarme sui contenuti della riforma: “La democrazia – ha detto la leader democratica – non si risolve nell’acclamazione di un capo ogni 5 anni. Dietro quel ‘decidete voi’ c’è un colossale ‘decido io’”.

Pnrr, Gentiloni e Commissione: pagamenti Ue non oltre fine 2026

Pnrr, Gentiloni e Commissione: pagamenti Ue non oltre fine 2026Bruxelles, 8 mag. (askanews) – La Commissione europea ha confermato oggi, durante il briefing quotidiano per la stampa, l’avvertimento di stamattina del Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, secondo cui sarebbe “un errore” considerare possibile un rinvio del Pnrr oltre la scadenza ultima prevista per i pagamenti alla fine del 2026, come aveva ipotizzato il ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti.


Una portavoce dell’Esecutivo comunitario ha precisato che sarebbe possibile prorogare la realizzazione di progetti del Pnrr oltre il 2026 solo per la loro parte eventualmente finanziata con fondi nazionali, e non per quella finanziata dal Rrf (“Recovery and Resilience Facility”, il Fondo europeo di ripresa). Gentiloni stesso aveva puntualizzato che eventuali rinvii sarebbero possibili solo se non fossero richiesti ulteriori pagamenti Ue. “Secondo il regolamento Rrf – ha ricordato durante il briefing la portavoce ai Servizi finanziari, Francesca Dalboni -, i pagamenti agli Stati membri nell’ambito del Rrf devono essere effettuati dalla Commissione entro il 31 dicembre 2026, e i traguardi parziali (“milestones”) e gli obiettivi finali del Pnrr devono essere raggiunti entro il 31 agosto 2026″.


In linea con il regolamento, ha continuato la portavoce, “possono essere prese misure per consentire di ottimizzare l’uso delle risorse del Fondo Rrf per tipologie specifiche di progetti”. Queste misure includono, ha spiegato, “l’istituzione di strumenti finanziari mirati a incentivare gli investimenti privati”, e “una suddivisione in due parti dei progetti, in cui il Fondo Rrf finanzia la parte da completare entro la fine del 2026 e gli Stati membri finanziano la parte che dovrà essere completata dopo il 2026”.


“Durante i negoziati sulla revisione dei Pnrr, la Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell’individuazione delle misure più idonee, e dei traguardi parziali e degli obiettivi finali associati, per conformarsi ai requisiti stabiliti dal regolamento”, ha concluso la portavoce. Durante una lunga intervista alla rete italiana Skynews, questa mattina, Gentiloni aveva osservato che la richiesta di rinvio del Pnrr di Giorgetti “è legittima”, ma che è “difficilmente realizzabile”. E questo, aveva spiegato il commissario, “sia per ragioni giuridiche, perché una parte della decisione storica che fu presa, e in particolare quella relativa ai cosiddetti ‘eurobond’, cioè l’emissione di debito comune europeo per finanziare questi piani nazionali, non è prorogabile”.


“Non è prorogabile, se non ripetendo il percorso, che è stato fatto nel 2020, di approvazione da parte dei 27 parlamenti nazionali europei” aveva puntualizzato Gentiloni, aggiungendo poi ironicamente: “Auguri”. Invece, aveva riconosciuto il commissario, “in teoria, una parte dei programmi, senza fare nuove emissioni, potrebbe essere prorogata se ci fosse un accordo unanime” dei governi, “o addirittura qui basterebbe la maggioranza qualificata”. Chi chiede una proroga in questo momento? “C’è stato – aveva ricordato Gentiloni – questo riferimento da parte del ministro Giorgetti; c’è stato un riferimento da parte del ministro delle finanze polacco (bisogna considerare che la Polonia non ha ancora cominciato a ricevere i quattrini del Pnrr, o ha cominciato soltanto nelle ultime settimane); e ci fu due anni fa una richiesta portoghese”. “Io dico questo: sarà la prossima Commissione a decidere, nei limiti, che sono molto circoscritti, in cui qualche proroga è possibile; tuttavia – aveva sottolineato il commissario – dare un segnale di possibilità di rinvio credo che sarebbe un errore”. Gentiloni ha poi rilevato “una contraddizione” che ci troviamo di fronte oggi: “Da una parte si dice non c’è abbastanza spazio per gli investimenti; dall’altra parte c’è una montagna di risorse, sia dei fondi Ue tradizionali, come i fondi di coesione, sia del Pnrr, e si fa fatica a usare queste risorse, questi investimenti. E spesso si mette un po’ la sordina sull’altro lato di questo grande piano europeo, che è il lato delle riforme: noi vorremmo che i paesi europei uscissero da questo piano straordinario”, dal Pnrr, “non soltanto avendo fatto dei buoni investimenti, ma anche avendo migliorato le loro società, le loro economie con delle riforme. E l’aspettativa per l’Italia è molto alta su questo”. “Se guardiamo, diciamo così, la tempistica dei ‘tagliandi da staccare’ con Bruxelles, l’Italia ha rispettato questa tempistica”, ha riconosciuto il commissario. “Dopodiché, chi vive a Bruxelles e chi vive in Italia sa benissimo sia la difficoltà, come si dice in gergo, di mettere a terra gli investimenti, e quindi la partita si deve giocare nei prossimi due o tre anni, e sia la difficoltà di farle, queste riforme”. “Di che cosa parliamo? Non parlo qui – ha precisato Gentiloni – di tutte le riforme necessarie in Italia, ma di quelle previste dal famoso Pnrr, che riguardano: tempi della giustizia; lotta all’evasione fiscale; contrasto al lavoro sommerso; politiche attive del lavoro; politiche della concorrenza. Sono cinque capitoli: sembrano semplici, e chiunque abbia governato in questo paese – ha osservato l’ex premier italiano – sa che non sono affatto semplici, a partire dalla digitalizzazione per contrastare l’evasione fiscale”. Ma per fare queste riforme specifiche, ha avvertito ancora il commissario, “ci sono impegni e tempi precisi, che sono altrettanto importanti degli investimenti, direi”. “E questa è un po’ la nuova filosofia della Commissione europea: quella di cercare, non solo con il Pnnr ma anche con le prossime regole di bilancio”, dopo la riforma del Patto di stabilità, “di cercare di interloquire con i governi nazionali per favorire gli investimenti sulle priorità europee, ma anche riforme che rendano l’Europa più efficace”, ha concluso Gentiloni.

Da domani la 36esima edizione del Salone del Libro di Torino

Da domani la 36esima edizione del Salone del Libro di TorinoMilano, 8 mag. (askanews) – Si apre domani, giovedì 9 maggio, la 36esima edizione del Salone internazionale del Libro di Torino, per la prima volta diretto da Annalena Benini, che ha preso il posto di Nicola Lagioia, ardimentoso timoniere dell’evento negli ultimi anni. Si apre alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e di quello dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ma soprattutto si apre intorno a un tema profondamente legato all’esperienza della lettura, quello della ‘Vita immaginaria’. Si trattta, nella visione degli organizzatori, di ‘quel territorio sorprendente e misterioso che dà vita a un patrimonio di infinite possibilità. Il tema dell’edizione diventa in questo senso un archivio, ma anche una mappa possibile del futuro. Questa edizione sarà un omaggio alla vita immaginaria che muove la vita creativa, in tutte le sue forme: al suo modo geniale, malinconico, fiducioso e sempre nuovo di creare altri mondi e di farli incontrare, sperando perfino che qualcuno di essi possa diventare reale’.


Per ciò che concerne gli spazi, tornano quelli che da anni caratterizzano il Salone del Libro: i padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere e il Centro Congressi Lingotto a cui si unirà, per il secondo anno consecutivo, anche lo spazio Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli. Una novità di quest’anno sarà il padiglione 4, uno spazio temporaneo costruito all’esterno: una scelta fatta per migliorare la fruibilità generale del Salone e dare maggiore visibilità alla programmazione del Bookstock che da sempre, con i suoi laboratori, le sale e la grande Arena si rivolge non solo al pubblico dei più giovani ma a tutti i visitatori del Salone. Il padiglione 4 sarà quindi uno spazio dedicato alla formazione, alla sperimentazione e allo scambio tra generazioni. Le sale che accoglieranno i quasi 2.000 eventi saranno 51, e per il primo anno l’Auditorium del Centro Congressi Lingotto, sarà aperto al pubblico dal venerdì al lunedì, così da avere a disposizione dei visitatori circa 15.000 posti a sedere in più per assistere alla programmazione. Complessivamente si parla di 137mila mq espositivi, oltre 800 stand, 180 laboratori.


Domani, per l’inaugurazione, sono previsti i saluti istituzionali di autorità e organizzatori ai quali seguirà in Sala Oro la Lectio inaugurale dal titolo ‘L’inizio molto lento della mia carriera molto veloce’ di Elizabeth Strout, una delle autrici più incisive della letteratura contemporanea americana. ‘Con una precisione cristallina, Strout sa leggere il nostro tempo e dargli voce, e in questa occasione offrirà alle lettrici e ai lettori del Salone del Libro una riflessione personale sulla scrittura e sulle donne’, spiegano dal Salone. Novità della 36esima edizione sono le sette sezioni che affiancano la programmazione generale, ognuna dedicata a un tema rilevante e centrale per il Salone. La curatela e la moderazione sono affidate a scrittrici, scrittori, intellettuali e artisti, che per ogni argomento hanno ideato una serie di incontri. Arte – a cura di Melania G. Mazzucco. Come si vive d’arte? Come la si promuove, la si scopre, la si inventa e la si tramanda? Questi temi saranno approfonditi nei quattro appuntamenti coordinati da Melania G. Mazzucco, in dialogo con l’artista Monica Bonvicini, celebre per le sue installazioni, sculture e video, che esplorano temi come il potere, il genere e lo spazio; la gallerista Francesca Cappelletti, Direttrice di Galleria Borghese di Roma e storica dell’arte; la scrittrice Alexandra Lapierre, nota per i suoi romanzi incentrati su grandi personaggi dimenticati della Storia, soprattutto donne, e con l’archeologo, storico dell’arte e curatore di mostre italiano Salvatore Settis. Quattro incontri, quattro diverse prospettive – di genere, età, esperienze, paese d’origine o d’elezione – per capire come si racconta l’arte di ieri e di oggi. Con il gruppo di lettura dei giovani del Salone, inoltre, Melania G. Mazzucco terrà un incontro incentrato sulla storia dell’arte come atlante delle vicende umane, delle passioni e dei desideri dei grandi movimenti che hanno cambiato la società. Cinema – a cura di Francesco Piccolo. Un percorso per incontrare chi il cinema lo fa, lo pensa, lo produce e lo scrive. A condurre il pubblico tra i processi creativi che si celano dietro lo schermo saranno i dialoghi con Ippolita di Majo e Mario Martone, che parleranno del loro sodalizio tra vita e professione artistica; la regista Francesca Archibugi e l’attrice Jasmine Trinca, che racconteranno la loro impresa di trasformare in serie tv un capolavoro della letteratura contemporanea come La Storia di Elsa Morante; con Paolo Sorrentino, che condividerà il punto di vista che lo ha accompagnato nel corso della sua carriera cinematografica e Valeria Golino che racconterà il suo lavoro e in particolare il suo progetto più coraggioso e impegnativo: la serie tv tratta da L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, nel centenario della nascita. Non mancherà l’approfondimento con il gruppo di lettura dei giovani del Salone nel quale Francesco Piccolo guiderà i partecipanti attraverso le meraviglie della settima arte.


Editoria – a cura di Teresa Cremisi. Editore? Un mestiere da acrobata. È difficile rispondere alla domanda ‘Che cos’è un editore’ perché è una ‘professione strabica’: un occhio alle vendite e un occhio alla qualità, un occhio al commercio e un occhio allo spirito, un occhio al gusto dell’epoca e un occhio alla posterità. Inoltre, il mestiere assume connotazioni molto diverse a seconda del marchio editoriale, e del Paese, in cui si lavora. Per approfondire queste differenze e studiare le diverse dinamiche editoriali, a dialogare con Teresa Cremisi si alterneranno Antonio Sellerio, direttore editoriale della Sellerio editore, Antoine Gallimard, nipote di Gaston Gallimard, fondatore della nota casa editrice francese, Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di GeMS, e infine Massimo Turchetta, Direttore Generale Rizzoli. Informazione – a cura di Francesco Costa. Le società di oggi non funzionano se l’informazione non funziona. In pochi anni l’industria editoriale ha dovuto affrontare il cambiamento del suo intero scenario: del prodotto, del pubblico, delle tecnologie, dei modelli di business, della concorrenza. Le conseguenze sono state molte, Francesco Costa ne parlerà con alcune tra le persone più esperte del giornalismo italiano e internazionale, come Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times, Daniele Raineri, inviato di guerra, Ben Smith, uno dei giornalisti più influenti degli Stati Uniti, fondatore di Semafor e di start-up digitali per l’informazione e Luca Sofri, direttore del Post, che nella giornata di domenica condurrà al Salone del Libro un’edizione speciale della “Rassegna stampa live” del Post. Nell’incontro con il gruppo di lettura dei giovani del Salone Francesco Costa proverà a fornire ai presenti una bussola per non perdersi nel mare dell’informazione, in quest’epoca in cui le notizie sono sempre di più, così come i punti di vista e le interpretazioni, e la confusione e disinformazione sembrano essere predominanti. Leggerezza – a cura di Luciana Littizzetto. La leggerezza come balsamo per ammorbidire il presente, perché non c’è solo la scrittura che perturba e scuote, ma esiste anche quella che accoglie, risolleva, fa sorridere. Luciana Littizzetto, insieme con i suoi ospiti, esplorerà l’arte del sollievo, la leggerezza nella scrittura televisiva, nei testi comici, nel varietà. Il primo sguardo di questa sezione sarà rivolto ai bambini, inaugurando la programmazione della comunità dei piccoli lettori con un focus sugli albi illustrati che affrontano temi seri in modo divertente. Littizzetto incontrerà anche Alessia Gazzola, Stefania Bertola e Diego De Silva, scrittori dalla vena ironica, e terrà un omaggio a un mito della scrittura leggera: Marcello Marchesi, scrittore, regista, paroliere, e anche cantante e attore. A parlarne con Littizzetto, un altro mito, Gianni Morandi e anche Giacomo Papi e Luca Bianchini. L’ultimo appuntamento, lunedì 13 maggio, vedrà coinvolti tre autori televisivi sulle loro tecniche di scrittura: Andrea Zalone (autore di Maurizio Crozza), Luca Restivo (autore di Alessandro Cattelan) e Piero Guerrera (autore di Fabio Fazio). Romance – a cura di Erin Doom. Una sezione per esplorare le emozioni umane nel profondo, dando grande rilievo ai sentimenti, alle passioni, alle esperienze personali e all’espressione individuale. Erin Doom, insieme ai suoi ospiti, si addentrerà nell’aspetto emotivo delle opere, quello spazio in cui si raggiunge una connessione profonda con la vita del lettore. Ecco quindi un dialogo con Rossana Soldano ed Enrico Galiano, l’appuntamento con l’autrice argentina Mercedes Ron, e quello con Rokia e Hazel Riley, le scrittrici italiane che dagli esordi giovanissime su Wattpad, hanno raggiunto milioni di lettori. Sabato 11 maggio, in collaborazione con Netflix, il gruppo di lettura dei giovani del Salone intervisterà la stessa Erin Doom su Il fabbricante di lacrime e la sua trasposizione cinematografica. Nell’incontro saranno svelati alcuni retroscena e ulteriori dettagli del film. Netflix sarà presente al Salone anche con un secondo momento in cui si approfondirà il rapporto tra pagina e schermo in un viaggio attraverso alcuni dei prossimi progetti seriali e cinematografici ispirati a libri, dialogando con gli autori delle opere letterarie e con alcuni dei talenti impegnati sulle relative trasposizioni audiovisive. Romanzo – a cura di Alessandro Piperno. Come leggono gli scrittori? Come leggono le scrittrici? Da questo interrogativo nasce l’idea di Alessandro Piperno di invitare autori e autrici a raccontare il loro approccio alla lettura. Chi scrive per mestiere sa che ci sono libri che meritano di essere letti e studiati per tutta la vita, come sa che deve loro ciò che ha imparato sull’arte dello scrivere. Piperno svelerà che cosa significa impossessarsi di un capolavoro letterario. A raccontare la propria esperienza ci saranno tre autori italiani, di tre generazioni diverse e tra le voci più importanti del nostro panorama letterario: Claudia Durastanti, Sandro Veronesi e Domenico Starnone. Non mancherà l’incontro rivolto ai più giovani, con la partecipazione del gruppo di lettura dei giovani del Salone, nel quale Alessandro Piperno mostrerà come la lettura possa essere strumento di comprensione del mondo e di partecipazione, oggi come ieri.


Un’altra novità dell’edizione è la presenza, oltre alle sette sezioni, di una redazione che lavora al programma insieme alla squadra editoriale del Salone. Coordinata da Annalena Benini, il gruppo è formato da Paola Peduzzi, Igiaba Scego, Francesca Sforza, Tiziana Triana, giornaliste, scrittrici e professioniste del mondo editoriale particolarmente attente al panorama internazionale, ai nuovi linguaggi e ai cambiamenti culturali e sociali. I collaboratori tecnici, invece, che stanno lavorando alla XXXVI edizione del Salone del Libro sono: Ilide Carmignani per l’area traduzione; Lorenzo Fazzini per i rapporti con l’editoria religiosa; Giusi Marchetta per Educare alla lettura; Eros Miari per il programma ragazzi; Andrea Falcone per i gruppi lettura; Augusta Giovannoli per il Bookblog; Sara Speciani per l’area professionale e Federico Vergari per l’area sport e fumetto. Due grandi temi attraverseranno questa edizione del Salone del Libro di Torino: ‘In questa nuova parte del programma verrà raccontato il mondo in movimento attraverso la vita e le imprese di scrittrici, filosofe, poete, scienziate che continuano ogni giorno a cambiare la storia con la forza della voce e del talento, e attraverso sguardi sul presente, che riguardano la realtà ma anche la vita immaginaria, in tutte le sue forme’, ha spiegato Annalena Benini. Il Salone del Libro sarà aperto al pubblico fino a lunedì 13 maggio.

Decreto Superbonus, Abi-Ance: interventi retroattivi minerebbero fiducia

Decreto Superbonus, Abi-Ance: interventi retroattivi minerebbero fiduciaRoma, 8 mag. (askanews) – “In questa fase complessa è importante dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori”, lo dichiarano il direttore generale dell’Ance Massimiliano Musmeci e il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero. Inoltre, ricordano che “lo stesso Ministro dell’Economia, infatti, ha più volte indicato che non ci sarà il ricorso a interventi retroattivi”.


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Mostra di Venezia, l’attrice Isabelle Huppert presiederà la Giuria

Mostra di Venezia, l’attrice Isabelle Huppert presiederà la GiuriaRoma, 8 mag. (askanews) – Sarà l’attrice francese Isabelle Huppert a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre e che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. La decisione è stata presa dal cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico del Settore Cinema, Alberto Barbera.


Isabelle Huppert nell’accettare la proposta ha dichiarato: “È una lunga e meravigliosa storia quella che mi lega alla Mostra di Venezia. Diventarne una spettatrice privilegiata è un onore. Oggi più che mai il cinema è una promessa. La promessa di evadere, di sconvolgerci, di sorprendere, di guardare il mondo in faccia, uniti nella diversità dei nostri gusti e delle nostre idee”. “Isabelle Huppert è un’immensa attrice, esigente, curiosa e di grande generosità – ha commentato Barbera – musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai neppure sottratta all’invito di giovani o meno famosi registi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie. La sua enorme disponibilità a mettersi costantemente in gioco, segno della sua non comune intelligenza, unitamente alla capacità di guardare al cinema al di là dei confini geografici e mentali, ne fanno un ideale Presidente di Giuria in un festival aperto al mondo intero quale è la Mostra del Cinema di Venezia. Le siamo molto grati per aver accettato l’incarico, consapevoli dei numerosi impegni al cinema e in teatro cui deve far fronte nei prossimi mesi”.


La Giuria internazionale di Venezia 81, che presiederà e che sarà composta complessivamente da un massimo di nove personalità del cinema e della cultura di diversi paesi, è chiamata a scegliere i lungometraggi in Concorso ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente. La premiazione avrà luogo nella serata conclusiva, il 7 settembre.


Isabelle Huppert ha sviluppato un interesse verso la recitazione sin dall’adolescenza e ha studiato al conservatorio di Versailles. Nel 1978 ha vinto il Premio per la migliore attrice a Cannes per il film “Violette Nozière” di Claude Chabrol. Con lo stesso regista ha lavorato in altri sette film e ha ottenuto due Coppe Volpi alla Mostra di Venezia con “Un affare di donne” (1988) e “La cérémonie – Il buio nella mente” (1995). Per quest’ultimo ha anche ottenuto il suo primo César per la migliore attrice. Nel 2001 ha vinto il suo secondo Premio per la migliore attrice a Cannes per “La pianista” di Michael Haneke. Nel 2005 le è stato assegnato a Venezia un Leone d’Oro speciale per il complesso dell’opera per “Gabrielle” di Patrice Chéreau. Nel 2017 ha ottenuto la candidatura all’Oscar come attrice protagonista per “Elle” di Paul Verhoeven, per il quale ha vinto un Golden Globe e un Indipendent Spirit Award. Nel 2022 le è stato assegnato l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino.

Al Teatro Sistina di Roma torna la maschera di “Rugantino”

Al Teatro Sistina di Roma torna la maschera di “Rugantino”Roma, 28 apr. (askanews) – Dopo il successo delle scorse Stagioni, dal prossimo 3 maggio sarà di nuovo in scena, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, la maschera amara e dissacrante di “Rugantino” dei mitici Garinei & Giovannini. Lo spettacolo, che fonde mirabilmente tradizione e modernità, viene presentato nella sua versione storica originale, con la regia di Pietro Garinei, le splendide musiche del M° Armando Trovajoli, le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un imperdibile ritorno alle radici e un’occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano.


Sul palco, la splendida Serena Autieri, ancora una volta straordinaria interprete dell’intrigante personaggio di Rosetta, donna bella altera e irraggiungibile, che fa battere il cuore di Rugantino, un ruolo in cui l’attrice napoletana dà prova di grande maturità artistica. Al suo fianco, Michele La Ginestra, che torna a vestire i panni del celebre personaggio. Nel ruolo di Eusebia e Mastro Titta, Edy Angelillo e Massimo Wertmuller. Ancora una volta, dunque, il palcoscenico si trasformerà nella Roma papalina ottocentesca grazie a una storia commovente, ironica e nostalgica, in cui brillano personaggi scritti magistralmente, che emozionano e fanno ancora riflettere. E, seguendo le vicende di Rugantino, chiacchierone e sbruffone dall’animo nobile e dalla impareggiabile verve, fino al triste ma edificante epilogo, il pubblico tornerà a cantare successi famosi in tutto il mondo e che non subiscono lo scorrere del tempo, da “Roma nun fa la stupida stasera” a “Ciummachella” a “Tirollallero” sulle musiche del Maestro Armando Trovajoli.

La Camera proroga al 2024 le missioni internazionali. M5s-Avs-Pd: governo riferisca sui missili a Kiev

La Camera proroga al 2024 le missioni internazionali. M5s-Avs-Pd: governo riferisca sui missili a KievRoma, 8 mag. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza che autorizza, per il 2024, la prosecuzione delle missioni internazionali in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione. Su richiesta di Avs, Pd e M5s si sono svolte votazioni per parti separate sulle singole ‘schede’ che hanno consentito ai gruppi di opposizione di distinguersi e votare in ordine sparso su alcune missioni.


In particolare le opposizioni si sono espresse contro il rifinanziamento della missione di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica che è stato approvato con 164 sì, 98 no e un astenuto. Il Movimento 5 stelle ha chiesto invece la votazione separata del rifinanziamento della missione EUMAM Ucraina prorogata con 215 sì, 43 no e un astenuto Il totale complessivo delle spese per le missioni nel 2024 è pertanto di 1.825.440.680 euro. M5s, Pd e Avs, inoltre, hanno chiesto in aula alla Camera che il governo riferisca sull’invio di missili a lunga gittata in Ucraina. “Vi sembra normale che il popolo italiano debba venire a conoscenza del fatto che questo governo sta mandando missili a lunga gittata in Ucraina non dal ministro della Difesa italiano ma dal ministro della Difesa britannico? È normale una cosa del genere? Questo governo deve venire su questo immadiatamente a riferire perché ha mentito al Parlamento”, ha detto il presidente dei deputati pentastellati Francesco Silvestri intervenendo in Assemblea. “E’ indegno che permanga questo segreto che sa tutta Europa. Non veniteci più a dire che è un segreto strategico, ci dovete spiegare perché apprendiamo le cose dagli altri governi”. Alla richiesta di Silvestri si sono associati Nicola Fratoianni (Avs) e Stefano Graziano (Pd).


“Il governo venga a fare una informativa in Aula, è legittimo. Il punto di fondo è che noi stiamo andando verso una direzione completamente diversa per i teatri di guerra intorno all’Italia e alla luce di quello che accade è giusto che si faccia una discussione completa. Spero accada presto, è utile una riflessione approfondita sulla posizione italiana sul piano europeo e internazionale”, ha detto Graziano.