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Vino, Osservatorio Uiv-Vinitaly: under 44 arginano calo consumi

Vino, Osservatorio Uiv-Vinitaly: under 44 arginano calo consumiMilano, 27 mar. (askanews) – Alzano i calici dalla tavola per farne uno status symbol, sono disposti a spendere per etichette super premium ma senza affezionarsi ai brand, stappano in compagnia e non vogliono rinunciare ai cocktail. È la fotografia dei consumatori di vino under 44 americani e italiani scattata e illustrata oggi a Roma dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly in occasione della presentazione a Roma del cinquantesettesimo Salone internazionale del vino e dei distillati, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile.


Sotto la lente, i mercati italiano e quello statunitense (pari, insieme, al 60% del fatturato complessivo delle vendite di vino italiano) e le fasce più giovani della popolazione che, in un contesto generalizzato di calo dei consumi che ha visto il quarto anno consecutivo di contrazione in Italia e terzo negli Stati Uniti, il vino deve saper intercettare e comprendere. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr, che sfata numerosi luoghi comuni sul rapporto vino-giovani, Millennials (tra i 28 e 44 anni) e GenZ (dalla legal drinking age ai 27) rappresentano la terra promessa di un ricambio generazionale tanto necessario quanto complicato, un territorio ancora in buona parte fuori dai radar del vino italiano. Lo studio smentisce gran parte di un immaginario comune che vede le nuove generazioni molto lontane dal vino, disinteressate e immuni alla sua forza evocativa. Niente di tutto ciò: gli under44 spendono di più e di fatto stanno tenendo a galla un mercato premium minacciato dalla retromarcia di Boomer (tra i 61 e 79 anni) e GenX (45-60 anni). Il connubio vino e cibo rimane importante, ma sembra perdere centralità per i young winelover americani e italiani. Se è vero che “il vino esalta il cibo” per la grandissima parte degli over44, scendono sotto alla metà quelli che si riconoscono in questa affermazione tra i Millennials e la GenZ. Di contro, nel Belpaese la quota dei giovanissimi italiani che vede il vino come un “fashion statement” è esattamente il doppio (56%) di quella dei boomer (28%), e anche i Millennials staccano i GenX per 16 punti percentuali (45% contro il 29%). Un trend rilevante, per cui Iwsr ha coniato una nuova categoria, quella degli “Status Seekers” che, pur rappresentando solo l’11% dei consumatori abituali di vino, negli Stati Uniti realizzano il 24% del volume e il 35% dei valori generati dai regular wine drinkers.


Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly, circa il 31% del valore complessivo degli acquisti di vino in America è attribuibile a prodotti in fascia Ultra Premium, effettuati in 6 casi su 10 da consumatori under44. Diversa la situazione in Italia, dove i vini di alta gamma valgono solo il 10% degli acquisti, ma realizzati anche qui per circa la metà dai giovani consumatori. Sia i giovani americani che italiani, se paragonati alle fasce d’età più elevate, si dichiarano meno fidelizzati a specifici brand: gli infedeli sono circa uno su due tra gli under44 mentre scendono a un terzo superata questa soglia d’età. La socialità continua a rappresentare un elemento fondamentale nella wine experience, in particolare per i giovani americani che, in 7 casi su 10, hanno aumentato il consumo proprio per una maggiore socializzazione. Millennials e GenZ dimostrano un’inconfutabile (ma anche intergenerazionale) passione per i cocktails, ma guardano al vino con un interesse che sfata numerosi luoghi comuni. In primo luogo, non è vero che “il vino non fa presa sui giovani”. In Italia il profilo dei consumatori di vino per età rispecchia fedelmente la distribuzione anagrafica della popolazione (legal drinking age), con gli under44 a quota 35%, mentre negli Usa Millennials e GenZ – che rappresentano solo un terzo della popolazione -, raggiungono quota 47% tra i consumatori di vino, denotando un tasso di penetrazione della bevanda più alto tra i giovani che tra i consumatori più maturi.


Anche rispetto a frequenza di consumo e quantità, viene smentita la convinzione che vede i giovani più morigerati e inclini a un consumo saltuario. In entrambi i Paesi la tendenza (alta, attorno all’80%) a ridurre il consumo a 2-3 volte al mese appare piuttosto egualmente distribuita tra le diverse fasce d’età, e sul fronte delle quantità, sia negli Usa che – con minor margine di differenza – in Italia, la quota di chi beve abitualmente due o più bicchieri di vino è più elevata tra i giovani che tra gli over44. Si dimostra poi falsa la convinzione che “i consumi scendono per colpa dei giovani”. In America – rileva l’Osservatorio -, sono proprio i consumatori maturi a tirare il freno a mano. Mentre tra i giovani under44 sono più quelli che hanno aumentato i consumi (31%) di quelli che li hanno diminuiti (26%), nelle fasce di età più avanzate rappresentano solo il 9% quelli che hanno aumentato il consumo di vino, e salgono al 29% quelli che ne hanno diminuito le dosi. In Italia il calo sembra più trasversale e intergenerazionale e coinvolge oltre un quarto della popolazione (27%) in entrambi i cluster d’età. Anche qui, però, a calmierare in parte il calo sono proprio gli under44 (il 14% quelli che hanno aumentato il consumo, contro il 7% nella fascia over44). Su entrambe le piazze quasi la metà degli astemi appartengono alla generazione Boomer, seguiti dalla GenX (23% negli Usa e 30% in Italia). GenZ e Millennials rappresentano complessivamente solo 3 astemi su 10 negli Stati Uniti e 2 su 10 in Italia. La tendenza sober curious si inverte nel caso dei cosiddetti periodi “dry”, che negli Usa vedono in prima fila gli under44, con una quota disposta a parentesi temporanee di astinenza che tra i più giovani (GenZ) raggiunge il 60% negli Usa e il 46% in Italia. Più bassa la propensione degli over, con share che si attestano attorno al 30% negli Usa e al 25% in Italia.

Eurobasket 2025, Italia con Grecia di Giannis e Spagna

Eurobasket 2025, Italia con Grecia di Giannis e SpagnaRoma, 27 mar. (askanews) – L’Italia del basket contro la Grecia di Giannis Antetokounmpo e la Spagna campione in carica. Questo l’esito del sorteggio che si è tenuto a Riga per determinare i Gironi di EuroBasket 2025, il Campionato europeo che si disputerà dal 27 agosto al 14 settembre 2025 a Riga in Lettonia (un girone e le fasi finali), a Katowice in Polonia (un girone), a Tampere in Finlandia (un girone) e a Limassol a Cipro (un girone). Il sorteggio ha determinato i 4 Gironi da sei squadre ciascuno da cui usciranno le 16 formazioni, le prime quattro classificate di ogni raggruppamento, che daranno vita alla fase ad eliminazione diretta. Tutti i gironi per Eurobasket 2025 Gruppo A (Riga): Portogallo, Estonia, Lettonia, Turchia, Serbia, Repubblica Ceca Gruppo B (Tampere): Germania, Finlandia, Gran Bretagna, Lituania, Svezia, Montenegro Gruppo C (Limassol): Cipro, ITALIA, Georgia, Spagna, Grecia, Bosnia & Herzegovina Gruppo D (Katowice): Islanda, Francia, Slovenia, Polonia, Belgio, Israele

La Pietra (Masaf): priorità sicurezza e innovazione in agricoltura

La Pietra (Masaf): priorità sicurezza e innovazione in agricolturaRoma, 27 mar. (askanews) – Il Governo Meloni è impegnato “per migliorare le condizioni di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro. Stiamo puntando sulle innovazioni tecnologiche, sulle pratiche di prevenzione e nel caso specifico del lavoro agricolo, stiamo aiutando le imprese agricole a investire, grazie ai fondi del Pnrr e del fondo Innovazione di Ismea, per garantire livelli di sicurezza adeguati e macchinari moderni”. Lo ha detto stamattina il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra nel corso del convegno “Confiniamo l’ambiente di rischio”, organizzato da Inail e Confagricoltura Toscana presso il castello di Nipozzano nella tenuta agricola Frescobaldi.


“Più ispettori, più controlli e l’accesso agli stanziamenti previsti dalla Pac per le sole aziende conformi alle norme sul lavoro, sono le linee guida che il governo si è dato e sulle quali siamo determinati a investire”, ha aggiunto il sottosegretario sottolineando che la “sostenibilità economica per le aziende, il giusto reddito per gli agricoltori, così da poter creare i presupposti per il ricambio generazionale e quindi una visione prospettica del lavoro agricolo sono le condizioni irrinunciabili sulle quali siamo impegnati in Italia e in Europa per assicurare sicurezza e redditività a chi lavora nel mondo agricolo”.

Al via la terza edizione del Terni Influencer & Creator Festival

Al via la terza edizione del Terni Influencer & Creator Festival

Milano, 27 mar. (askanews) – Terni rinnova il suo impegno nel mettere la forza comunicativa di creator e influencer al servizio delle grandi cause. Dal 3 al 6 aprile, il TIC Festival 2025, per la sua terza edizione, promette di trasformare Terni e l’Umbria tutta nel cuore del dibattito sull’influencer marketing e sulla comunicazione digitale. Il TIC Festival sceglie per il 2025 un tema forte e necessario: #RALLENTA. In un mondo che corre senza sosta, il festival invita a fermarsi, ricaricare le energie e ritrovare equilibrio. Un gesto semplice, oggi più che mai, rivoluzionario.


A sostenere i quattro giorni di dibattiti, incontri, arte, innovazione e cultura, per il terzo anno consecutivo è la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che ha creduto nel progetto sin dalla prima edizione, rendendo possibile l’intera gratuità di tutti gli eventi. Grande spazio sarà dato alla divulgazione, scientifica e non, con l’umanista Edoardo Prati, l’insegnante di instant English Davide Patron, l’attivista Giorgia Soleri, la saggista e linguista Vera Gheno, l’ingegnere aerospaziale Vittorio Baraldi, la fisica Linda Raimondo, il geologo Marco Andrea Teti, la ginecologa Monica Calcagni, l’autrice di Will Media esperta di economia, Clara Morelli, o il libraio più famoso del web, Luca Cena.


Ampia risonanza sarà naturalmente data al mondo della comunicazione digitale e ai linguaggi e alle nuove piattaforme utilizzati principalmente dalla GenZ, come testimoniato dalla presenza dei content creator Manuel Mercuri e Arnaldo Mangini, che insieme contano un totale di follower vicino ai 60 milioni di unità. Accanto a loro, presenti anche i content creator Tudor Laurini (@Klaus), Daniele Giannazzo (@daninseries), creator in ambito serie tv e cinema, Eddy Idem e Nelson Chuck, content creator che porta sugli schermi una bellissima storia di integrazione di successo. Media partner RaiNews.it – il portale web e social dell’informazione della Rai – che parteciperà al TIC con dirette e interviste ai protagonisti. Tra i giornalisti Rai presenti Francesco Giorgino, Simona Sala, Francesca Oliva, Stefania Battistini, Marco Carrara, Luca Garosi, Adriana Pannitteri e Caterina Proietti, che saranno protagonisti di una serie di eventi e panel. Tra gli appuntamenti targati Rai, grande attesa per il panel dedicato al Festival di Sanremo e a Eurovision, che vedrà tra gli ospiti il conduttore televisivo e radiofonico Gabriele Corsi, il vicedirettore Intrattenimento Prime Time Rai Claudio Fasulo e i creatori del FantaSanremo.


La musica sarà protagonista, con interviste ed esibizioni: ad avvicendarsi saranno nomi come Diego Caterbetti, in arte Naska, il cantautore e musicista Giancane, le sonorità elettroniche, sperimentali e pop di Cmqmartina, e progetti musicali emergenti, come il cantante r&b Ainé. Grande spazio anche alla musica da film, tramite il coinvolgimento del duo Tetrachorus (Fabio Ceccarelli, fisarmonica, con Tiziano Tetro, percussioni), che insieme a Marco Morricone, primo figlio di Ennio Morricone, onoreranno la memoria del più grande compositore italiano del Novecento. Numerosi panel vedranno la partecipazione di atleti e addetti ai lavori, offrendo una rappresentanza variegata del mondo sportivo.Tra di loro, i medagliati olimpici e paralimpici Agnese Duranti, ginnasta, Arianna Talamona, nuotatrice, e Alessio Foconi, schermidore. Grande spazio sarà dato anche al rapporto tra calcio e social media, con Emanuele Corazzi (Cronache di Spogliatoio), la content creator Lisa Offside e il collettivo La Ragione di Stato. Ad arricchire il programma in materia di contenuti sportivi saranno presenti inoltre Gianluca Di Marzio, Alessandro Bonan, Valerio Spinella e Luca Marchetti di Sky Sport, accompagnati dall’opinionista ed ex calciatore Giancarlo Marocchi. Fuori comfort zone il giornalista sportivo Pierluigi Pardo, che ci parlerà di olio Evo e come comunicarne la passione. Nella lista dei nomi della terza edizione del TIC Festival anche l’attrice e scrittrice Aurora Ruffino, l’illustratore Lorenzo Badioli, l’influencer della gentilezza Luca Lobuono, la food creator Isabel De Simone (@Piovono.ricette) e la personal trainer Martina Baiardi. Al TIC Festival prenderanno parte anche nomi molto noti della capitale come Gabriele Bonci, Danilo Contaldo (in arte Danilo da Fiumicino), Nicky Brian, Fabrizio Politi, Momoka, così come Corrado Sassu, Nadia Mayer e Blasco Pulieri (Casa a Prima Vista). Da segnalare anche eccellenze del territorio (umbro e ternano) nel settore dei motori, del fitness, dell’intrattenimento e del cinema, come Danilo Petrucci, pilota motociclistico di fama internazionale, Nicolò Famiglietti, il beauty fitness italiano più seguito online, Martina Nasoni, speaker radiofonica e Barbara Petronio, David di Donatello per la migliore sceneggiatura originale nel 2017. Anche quest’anno, ad arricchire la proposta degli ospiti ci sarà un villaggio street food and beverage a cura di bOOm Eventi e un palco per concerti e talk. Confermati anche gli apprezzatissimi progetti TIC Award e Vetrine. Si aggiunge inoltre “un’Area Pro” dedicata al networking, rendendo quindi sempre di più il TIC Festival un appuntamento imprescindibile per gli addetti ai lavori (e non solo) dell’influencer economy.


Main sponsor dell’evento sono Birra Warsteiner, Lenergia e Doc Creativity. Tra gli sponsor anche Assoprol Umbria e Onirico. Con il supporto di Canva. Accanto a RaiNews.it, media partner dell’evento anche il gruppo editoriale Netaddiction, MNComm, agenzia di comunicazione e media strategy consultant per il festival e La Nuova Ecologia. Per raccontare i protagonisti e gli eventi, il TIC Festival si avvale anche della media partnership di AskaNews, agenzia leader nell’informazione multimediale. Il TIC Festival 2025 ha il patrocinio e supporto di Ministero della Cultura, della Regione Umbria, del Comune di Terni, della Provincia di Terni, dell’Ordine Nazionale degli Psicologi, di AVIS nazionale, dell’Università per Stranieri di Perugia, di Confcommercio Professioni, dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, di Legambiente Umbria, di Confagricoltura Umbria, della Camera di Commercio dell’Umbria, di Confartigianato Terni, di Confcommercio Terni, del Rotary Terni, di Assoinfluencer e dell’AIGA. Un ringraziamento speciale va infine al Parlamento Europeo e a Save The Children.

Presentato a Roma Vinitaly 2025, 4.000 espositori da 140 Paesi

Presentato a Roma Vinitaly 2025, 4.000 espositori da 140 PaesiMilano, 27 mar. (askanews) – Vinitaly guarda oltre le barriere commerciali e per la sua cinquantasettesima edizione, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, si presenta con circa 4.000 aziende e un quartiere espositivo al completo, confermandosi baricentro e termometro del vino italiano. Nei 18 padiglioni della manifestazione (tra fissi e tendostrutture) attesi operatori dall’Italia e da 140 nazioni. In particolare, si punta a confermare il contingente di 30mila buyer della domanda internazionale, Stati Uniti compresi, per quella che è la più grande ‘agenda business’ del Made in Italy enologico. È la fotografia dell’unica rassegna internazionale dedicata al vino italiano scattata oggi a Roma nella conferenza stampa di presentazione a palazzo Montemartini.


Tra gli obiettivi che caratterizzano tutte le iniziative messe in campo quest’anno da Veronafiere si consolidano quelli della promozione e dell’internazionalizzazione mentre punta a crescere ulteriormente il palinsesto dei contenuti, con Vinitaly che evolve da osservatore delle tendenze a incubatore delle stesse. Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “In questi ultimi anni abbiamo lavorato intensamente con le istituzioni – ministeri, ambasciate, Ice e camere di commercio internazionali – per ampliare la promozione a supporto della competitività del settore. Oggi Vinitaly rappresenta l’aggregatore naturale del vino italiano sui principali mercati target. Un posizionamento che intendiamo rafforzare ulteriormente mettendo a disposizione della politica e delle imprese tutto il nostro know how, per sostenerle nelle sfide derivanti dal complesso scenario attuale, tracciando anche nuove rotte di destinazione”. L’internazionalizzazione, sempre in chiave bidirezionale da Verona al mondo e viceversa, rimane infatti una priorità della manifestazione e del piano di incoming realizzato da Veronafiere in collaborazione con Agenzia Ice per Vinitaly 2025. “Sono 1.200 i top buyer accreditati e ospitati a Verona – ha annunciato il direttore generale, Adolfo Rebughini -. Una selezione profilata da 71 Paesi, sei in più rispetto all’anno scorso, che ha centrato l’obiettivo di replicare il record del 2024. Un risultato non scontato visto il perdurare delle tensioni geopolitiche”.


Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall’area extra Ue, in pole position quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, UK, Brasile ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Mentre, per il Continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l’area balcanica. “La svolta iniziata dieci anni fa, con la divisione netta tra business in fiera e winelover in città e rafforzata ulteriormente nel 2023, è oggi irreversibile e dovrà trovare un ulteriore sviluppo nei futuri piani strategici di Veronafiere – ha spiegato l’amministratore delegato, Maurizio Danese -. Il potenziamento del calendario estero sulle principali aree della domanda e l’ottimizzazione degli investimenti per amplificare l’ecosistema del brand fieristico del vino italiano sono le direttrici che consentiranno a Vinitaly di essere sempre più internazionale e orientato alle esigenze delle aziende”.


Dai mercati ai trend, Vinitaly rappresenta un incubatore delle tendenze che da sempre intercetta, monitora e analizza al fine di potenziare servizi e contenuti per le aziende espositrici e per il settore. “Vanno in questa direzione – ha poi continuato il direttore generale Adolfo Rebughini – il progetto dedicato ai vini NoLo che entrano per la prima volta nel programma della rassegna sia a livello espositivo nell’area Mixology che contenutistico. Sono infatti due i focus in calendario: il primo sulle attese del mercato e il secondo sulle tecnologie 0.0. Spazio anche ai Raw Wine e ai vini di Amphora Revolution, che si inserisce nella cinquantasettesima edizione del Salone. Tra le novità, anche quella specifica sull’enoturismo. Debutta infatti il numero zero di Vinitaly Tourism, con la partecipazione di tour operator nazionali ed esteri specializzati da Stati Uniti, Spagna e Germania. Un progetto che, in prospettiva, potrebbe entrare anche nei palinsesti delle tappe estere della manifestazione in Asia, Sud e Nord America”. Alla conferenza stampa di presentazione del Vinitaly 2025, oltre ai vertici di Veronafiere, sono intervenuti Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei deputati, Alessia Rotta, assessore al Commercio e attività produttive del Comune di Verona, Matteo Zoppas, presidente ICE e Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare. Dopo la relazione del responsabile dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, hanno preso la parola anche Paolo Castelletti, segretario generale Unione italiana vini, Roberta Garibaldi, esperta di turismo e docente presso l’Università degli studi di Bergamo, Micaela Pallini, presidente Federvini, Massimo Tribaldi, vicepresidente Assoenologi e Marzia Varvaglione, presidente Ceev.

Romeo: infermieri Lombardia chiedono aumenti? Sì, con Autonomia

Romeo: infermieri Lombardia chiedono aumenti? Sì, con AutonomiaMilano, 27 mar. (askanews) – “Sono comprensibili le ragioni che hanno portato gli infermieri a protestare in Lombardia per chiedere risposte sul contratto nazionale per la loro categoria, con conseguente aumento delle retribuzioni, e risposte sulla cronica carenza di organico che peggiora le loro condizioni di lavoro. Ricordo che stiamo portando avanti la riforma dell’autonomia differenziata anche e proprio per poter dare risposte a queste esigenze, per fare in modo che le Regioni che sono in equilibrio di bilancio, come la Lombardia, abbiano la possibilità di scegliere come utilizzare le risorse loro destinate dal fondo sanitario nazionale, senza vincoli dello Stato centrale, per esempio aumentando gli stipendi a infermieri e medici e assumendone di nuovi, aumentando gli organici. Avere l’autonomia regionale differenziata significherebbe anche questo”. Lo dichiara il senatore Massimiliano Romeo, segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier.

Euro digitale, Dombrovskis: funzionalità offline tutelerà privacy

Euro digitale, Dombrovskis: funzionalità offline tutelerà privacyRoma, 27 mar. (askanews) – I preparativi tecnici per la creazione di un euro digitale vanno avanti e in questa fase la Commissione europea, nel suo lavoro assieme alla Bce, sta guardando “in parallelo alle funzionalità sia online che offline”, anche per assicurare riservatezza sulle transazioni per valori limitati, effettuate con “pagamenti di prossimità da persona a persona”. Lo ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, intervenuto oggi allo European Summit dell’Institute of International Finance.


Allo stesso evento a Bruxelles è intervenuto anche il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos. “In un mondo che diventa più frammentato, avere uno strumento come l’euro digitale per i pagamenti è qualcosa che sarà molto utile”, ha detto. “So che sull’euro digitale ci stanno teorie assurde – ha proseguito -. Penso che sia totalmente insensato: sarà semplicemente una estensione delle banconote che abbiamo già nel portafoglio. Ora non possiamo usarle per fare transazioni online. Con l’euro digitale si potrà. Quindi è semplicemente una estensione delle banconote fisiche che abbiamo oggi”.


L’euro digitale sarebbe un esempio di quello che comunemente viene chiamato valuta digitale della banca centrale (Cbdc) su cui vi sono stati studi in diverse giurisdizioni, ma ultimamente sembra essersi aperta una (nuova) spaccatura tra Stati Uniti e Unione Europea. Perché se l’Ue procede verso l’euro digitale, con la Bce e un progetto legislativo della Commissione europea, ora in discussione al parlamento Ue, all’opposto la nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti ha esplicitamente vietato alla Federal Reserve e alle agenzie federali di effettuare qualsivoglia operazione per la creazione di un dollaro digitale.


Diversi esponenti della maggioranza repubblicana, specialmente quelli più vicini al presidente (Maga) sospettano che le Cbdc possano essere utilizzate come strumenti di controllo pubblico dei consumatori. Gli Usa puntano piuttosto su criptoasset e in particolare sulle Stablecoin in dollari per la digitalizzazione dei pagamenti. Per parte sua l’Ue guarda con diffidenza crescente proprio a queste iniziative. Secondo De Guindos “l’euro digitale sarà un mezzo di pagamenti adatto ad essere usato nel mondo digitale. Questo è il principale e l’unico scopo”. La questione è “totalmente scollegata dal tema della linea monetaria, ma simultaneamente analizzeremo le implicazioni per analizzare il potenziale impatto che l’euro digitale potrebbe avere, anche sulla stabilità finanziaria”, ha detto.


Secondo Dombrovskis “è chiaro che dobbiamo portare la moneta della banca centrale nel XXI secolo, perché l’uso del contante sta calando. Per questo ci serve l’euro digitale, come continuazione della moneta della Banca centrale e anche come strumento per sviluppare soluzioni di pagamento autenticamente europee. Per assicurare la nostra autonomia strategica”. Anche le iniziative che si stanno sviluppando sulle stablecoin globali “sono un fattore che entra in questa discussione. Il lavoro progredisce, ci sono state discussioni intense anche tra gli Stati membri. La proposta legislativa della Commissione è in discussione da un po’ di tempo. Anzi, abbiamo due proposte: una è sull’euro digitale e l’altra è sul contante, perché vogliamo essere molto chiari che l’euro digitale non deve rimpiazzare il contante ma complementarlo. E quindi – ha spiegato – vogliamo rafforzare anche il corso legale del contante”. Ora assieme alla Bce “guardiamo alle funzionalità sia online che off line, per assicurare anche più privacy sulle transazioni di bassi volumi e tramite pagamenti di prossimità da persona a persona. È importante sviluppare in parallelo entrambe le funzionalità e il lavoro è in corso. La Bce si è mossa dallo stadio esplorativo a quello preparatorio, ovviamente chiediamo ai legislatori del Parlamento Ue di fare progressi rapidi”, ha concluso. Sul tema dell’euro digitale oggi è intervenuta, proprio durante una audizione al Parlamento Ue, anche la presidente del ramo di Vigilanza bancaria della Bce, la tedesca Claudia Buch. “E’ una risposta istituzionale agli sviluppi nel campo digitale. Penso che le banche centrali debbano rispondere per molte ragioni, anche per avere mezzi di pagamenti stabili e sicuri e cooperiamo molto strettamente dal punto di vista della vigilanza con i nostri colleghi della politica monetaria – ha detto – per assicurare che questo non minacci i modelli di business delle banche e la loro redditività”. Peraltro “penso che queste preoccupazioni non siano fondate, anzi penso che l’euro digitale avrà benefici per le banche – ha sostenuto – dato che resteranno gli intermediari” per la sua distribuzione al pubblico. (fonte immagine: European Union).

Cnr-Isp e Ca’ Foscari: ghiacciai delle Dolomiti stanno scomparendo

Cnr-Isp e Ca’ Foscari: ghiacciai delle Dolomiti stanno scomparendoMilano, 27 mar. (askanews) – Non solo la Marmolada, il ghiacciaio simbolo delle Dolomiti. Nei prossimi decenni potrebbero ridursi, fino a sparire, anche gli altri ghiacciai di queste montagne. A sostenerlo per la prima volta uno studio realizzato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, appena pubblicato sulla rivista The Cryosphere. Hanno collaborato alla ricerca il Comitato Glaciologico Italiano, la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, l’Arpa Veneto, il Servizio geologico di Danimarca e Groenlandia, l’Università tecnica della Danimarca, l’Università Roma Tre e l’Università del Quèbec a Montreal.


“Le Dolomiti sono state oggetto di numerosi studi in ambito geologico, geomorfologico e sulla biodiversità. Tuttavia, i ghiacciai di questa regione sono spesso rimasti ai margini dell’esplorazione scientifica, ad eccezione del ghiacciaio della Marmolada, il più esteso della zona”, scrive in una nota Renato R. Colucci, ricercatore del Cnr-Isp e coautore del paper. “Nonostante le informazioni sui ghiacciai delle Dolomiti fornite dalle due edizioni dei catasti dei ghiacciai italiani del 1962 e del 2015, i dati disponibili in merito alla loro evoluzione nel corso del tempo sono stati finora estremamente frammentari, e spesso sono stati solo qualitativi, soprattutto per quanto riguarda le loro variazioni di volume. Il nostro è il primo lavoro a presentare una stima pluridecennale (dagli anni ’80 al 2023) della variazione topografica e del bilancio di massa degli attuali ghiacciai montani presenti nelle Dolomiti” aggiunge.


Un risultato raggiunto in due step: per il periodo dagli anni Ottanta al 2010 è stata impiegata la tecnica Structure from Motion (SfM) applicata ad immagini aeree storiche; dal 2010 al 2023 invece si è fatto uso anche di immagini con droni (Uav) e acquisizioni Light Detection and Ranging (Lidar) da elicottero, che hanno permesso un’elevata risoluzione e accuratezza. Al 2023, ultimo anno preso in esame dallo studio, si contavano 9 ghiacciai, anche se la frammentazione del ghiacciaio della Marmolada in 4 corpi glaciali distinti, porta il numero totale a 12. “L’area totale di questi ultimi 12 ghiacciai è passata da poco più di 4 km quadrati negli anni ’80 a poco meno di 2 km quadrati oggi, con una perdita del 56%, di cui il 33% dal 2010”, precisa Andrea Securo, dottorando dell’Università Ca’ Foscari Venezia e coautore dello studio. “Complessivamente abbiamo riscontrato una diminuzione della superficie topografica media dei ghiacciai di 28,7 metri dal 1980 al 2023, di cui il 33% tra il 2010 e il 2023. Il ghiacciaio che ha subito la riduzione maggiore è quello della Fradusta, che ha visto una diminuzione di spessore medio di 50 metri ed una riduzione areale del 90%”.


Interessanti anche i dati sulle temperature elaborati per lo studio assieme ad Arpa Veneto che ha quantificato un aumento di +2.0°C, circa +0.5°C per decade negli ultimi 40 anni. Al contempo i dati mostrano anche un certo aumento delle precipitazioni nevose ma solo in alta quota, fenomeno che, avvertono i ricercatori, non è stato sufficiente a colmare la maggiore fusione dovuta a estati sempre più lunghe e sempre più calde. In conclusione, lo studio mette in luce che in tutta l’area, il 66% dell’intera perdita di volume è attribuibile al solo ghiacciaio della Marmolada. “Oggi le aree di accumulo dei ghiacciai delle Dolomiti si trovano al di sotto della linea di equilibrio glaciale alpina, un indicatore del fatto che, nel giro di pochi decenni, questi ghiacciai scompariranno o si frammenteranno in piccoli corpi glaciali senza dinamica. Il loro destino appare purtroppo inevitabile anche assumendo una stabilizzazione del clima sui valori medi degli ultimi 30 anni (1991-2020)”, concludono gli autori.

Macron annuncia missione Francia-Gb per rafforzare l’esercito di Kiev

Macron annuncia missione Francia-Gb per rafforzare l’esercito di KievRoma, 27 mar. (askanews) – La “forza di rassicurazione” dell’Ucraina è ancora in fase di pianificazione”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del summit dei volenterosi all’Eliseo annunciando che Francia e Gran Bretagna guideranno gli sforzi della coalizione degli alleati dell’Ucraina. La missione franco-britannica si recherà in Ucraina per lavorare al rafforzamento dell’esercito ucraino, ha spiegato il capo dello Stato francese. “Non lasceremo che nessuna delle storie o delle contro-verità promosse dalla Russia rimanga senza risposta, come hanno dimostrato gli ultimi giorni durante le discussioni a Ryad sul Mar Nero, dove la Russia, attraverso i suoi discorsi o comunicati stampa, ha completamente reinventato ciò che è accaduto negli ultimi tre anni”, ha detto Macron. “Ci sono negoziati di pace? E’ abbastanza difficile concludere che ci sarebbero stati negoziati di pace quando queste discussioni parallele hanno portato a tre comunicati separati che dicevano tre cose diverse: un comunicato Usa-Ucraina, un comunicato Usa-Russia e un comunicato russo addirittura diverso dal precedente”, ha detto Macron.


“Vogliamo lanciare un messaggio chiaro: continueremo a sostenere il popolo e l’esercito ucraino a breve termine. E’ una necessità, per evitare quello che è il progetto della Russia: fingere di aprire negoziati per scoraggiare l’avversario e intensificare i suoi attacchi”, ha aggiunto il capo dell’Eliseo.

Ansfisa: nel 2024 ispezioni in crescita su strade e ferrovie

Ansfisa: nel 2024 ispezioni in crescita su strade e ferrovieRoma, 27 mar. (askanews) – Oltre 800 opere ispezionate e più di 3mila km di rete stradale controllata; circa mille treni verificati e introdotta la regolamentazione per i nuovi treni a idrogeno; nullaosta tecnici per i nuovi impianti metropolitani di Napoli, Catania e Milano. Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, delle infrastrutture stradali e autostradali ha illustrato la relazione annuale sulle attività del 2024 e il programma di pianificazione 2025, delineando gli sviluppi e le attività principali per la sicurezza delle infrastrutture di trasporto terrestre in Italia.


In particolare, le ispezioni, solo parlando di strade e autostrade, spno aumentate del 400%, anche grazie all’organico che si sta potenziando. Il settore ferroviario ha registrato mille treni ispezionati e 8mila elementi verificati. “Nel 2024 – ha dichiarato Domenico Capomolla, direttore di Ansfisa – ci siamo concentrati molto sul miglioramento dell’organizzazione della struttura e delle attività, e questo ci ha consentito sicuramente di superare intoppi e disfunzioni e di incrementare molto il lavoro di ispezione e monitoraggio, con una presenza più forte anche sul territorio. Ringrazio per questo anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con cui lavoriamo a stretto contatto, definendo insieme le priorità. Adesso, dobbiamo continuare a potenziare l’organico e a puntare su innovazione e digitalizzazione per guardare al futuro con l’impegno di rafforzare ulteriormente il nostro sistema di sorveglianza e contribuire allo sviluppo delle iniziative strategiche per il Paese”.


“Grazie al lavoro di Ansfisa – ha aggiunto Edoardo Rixi, viceministro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – stiamo rafforzando la vigilanza su viadotti, gallerie, linee ferroviarie e infrastrutture critiche, per prevenire rischi e garantire standard sempre più elevati. La sicurezza dei collegamenti è una priorità strategica per il Paese e continueremo a lavorare per consolidare un sistema di vigilanza efficace, al passo con le esigenze di mobilità e sviluppo”. “Numeri importanti – ha concluso il sottosegretario Alessandro Morelli – che sottolineano i risultati raggiunti da Ansfisa nel 2024, diventata ormai un punto di riferimento nazionale nel garantire la sicurezza delle nostre infrastrutture ferroviarie, stradali, autostradali e degli impianti fissi. Anche l’accordo tra Ansfisa e la Società Stretto di Messina, per il futuro monitoraggio del Ponte, evidenzia come l’Agenzia, accanto all’azione operativa di controllo, rivolga il suo costante impegno alla cultura della sicurezza, fondamentale soprattutto a partire dai più giovani. L’Italia ha bisogno di infrastrutture sicure, resilienti, moderne. Ma per renderle tali ha ancora più bisogno di competenze pubbliche solide, autorevoli, indipendenti. Ansfisa è tutto questo, e il Governo è determinato a sostenerne lo sviluppo”.