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Teatro, “Sei personaggi in cerca d’autore” alla Sala Umberto di Roma

Teatro, “Sei personaggi in cerca d’autore” alla Sala Umberto di RomaRoma, 26 feb. (askanews) – Dal 29 febbraio al 10 marzo va in scena alla Sala Umberto, a Roma, “Sei personaggi in cerca d’autore”, di Luigi Pirandello. Quando lo spettacolo debuttò nel 1921, al Teatro Valle di Roma, la platea contestò la pièce al grido: “Manicomio! Manicomio!”. Il pubblico si trovò di fronte a qualcosa di completamente inedito, un assalto alla forma del teatro borghese, una non-storia in cui a essere messi sotto indagine non erano solo il meccanismo teatrale e la creazione artistica, ma lo stesso rapporto tra realtà e finzione. Nel tempo, però, i Sei Personaggi sono passati da essere una pietra di scandalo a testo “classico”, da matinée per le scuole, un pezzo da museo della letteratura italiana.


Mettere in scena questo testo oggi significa muoversi in una mediasfera dove il confine tra vita privata, storytelling, informazione e manipolazione è sempre più labile. Senza contare che lo stesso concetto di “io” è profondamente mutato, moltiplicandosi e sfaccettandosi su tutti i nostri device e account social, in un’oscillazione continua tra realtà e rappresentazione. A quasi cento anni di distanza, Sei personaggi in cerca d’autore è ancora l’opera che meglio indaga il nostro rapporto tra vita e arte, reale e virtuale. Tra incursioni meta teatrali, prove aperte e nuovi ospiti ogni sera, l’opera di Pirandello è l’occasione per confrontarsi con la grande domanda: che cosa rimane dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale?


Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello – il nome dell’autore in questo allestimento è diventato parte del titolo – è uno spettacolo matrioska, se così si può dire, in cui il piano meta-teatrale già presente nel testo viene portato all’estremo generando un cortocircuito dove attori, personaggi e pubblico convivono e si mescolano in un happening unico e irripetibile ogni sera. Ad ogni replica, infatti, fra gli attori del cast irromperanno sul palco altre persone/personaggi a sorpresa – protagonisti del panorama teatrale – che interpreteranno una scena dello spettacolo destinata poi ad essere riprodotta come in uno specchio riflesso all’infinito. In un gioco di rifrazioni che userà ogni mezzo tecnologico a disposizione per ricreare il qui e ora dello spettacolo.

Cutro, Occhiuto: ricongiungimenti? Pronto a incontrare familiari

Cutro, Occhiuto: ricongiungimenti? Pronto a incontrare familiariCrotone, 26 feb. (askanews) – I sopravvissuti e i familiari delle vittime del naufragio di Cutro hanno accusato le istituzioni per la promessa mancata di essere riuniti con i propri familiari ancora nei campi profughi. E il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto, pur premettendo che non si tratta di una sua competenza, si è detto disponibile a incontrarli: “Io sono disponibile a incontrare i familiari, anzi se posso mettere il mio ruolo di presidente della Regione a disposizione dei familiari per capire se effettivamente c’è un problema o c’è soltanto un equivoco, lo faccio volentieri. Credo sia doveroso da parte mia farlo. Sono assolutamente disponibile a qualsiasi incontro che serva a chiarire la situazione”.


Parlando a margine delle iniziative organizzate oggi dalla Regione a Cutro ad un anno dalla tragedia, Occhiuto ha riferito le informazioni raccolte dal ministero dell’Interno: “Mi dicono che tutti quelli che hanno chiesto il ricongiungimento lo hanno avuto. C’è il problema di quelli che sono andati in Germania da quanto mi risulta perché non hanno il passaporto e quindi non possono venire in Italia. Mi risulta poi che ci sono 16 superstiti, a 5 è stato riconosciuto lo status di protezione speciale, ad altri 11 lo status di rifugiato che darebbe luogo al ricongiungimento. Secondo le informazioni del ministero che ha raccolto i dati dalle prefetture, ma sono latore di ciò che mi è stato detto, 11 non avrebbero fatto domanda e solo 1 di questi 11 avrebbe dato all’avvocato le carte per fare domanda”. Per coloro che non hanno fatto domanda, ha proseguito, “pur non avendo competenze specifiche posso mettermi a disposizione per evitare che una tragedia che dovrebbe aver toccato tutti quanti nell’intimo diventi poi a distanza di un anno l’occasione per fare polemiche politiche”.

Oggi in Consiglio dei ministri le nuove misure per la sicurezza sul lavoro

Oggi in Consiglio dei ministri le nuove misure per la sicurezza sul lavoroRoma, 26 feb. (askanews) – Si sono svolti nella Sala Verde di Palazzo Chigi due distinti incontri tra il Governo e le rappresentanze sindacali e datoriali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il Governo – fa sapere una nota di Palazzo Chigi – hanno partecipato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.


Il Governo, spiega la nota, nell’illustrare alle parti i contenuti delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che il tema è all’attenzione dell’Esecutivo fin dal suo insediamento con interventi specifici del Ministero del Lavoro e che sulla sicurezza continuerà il confronto già avviato con le parti sociali. Il dettaglio delle misure sarà discusso nel Consiglio dei ministri di oggi. In particolare – prosegue la nota -, il Ministro Calderone ha evidenziato il recente incremento del numero delle forze ispettive che permetterà nel 2024 di aumentare l’attività investigativa del 40% rispetto allo scorso anno. Allo stesso tempo, saranno sbloccate le assunzioni e sarà aperto un nuovo concorso per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail. Previsti anche il coordinamento delle attività ispettive e il potenziamento del sistema sanzionatorio in relazione ai subappalti e alla somministrazione illecita e fraudolenta.


Per il Governo sono prioritari, inoltre, la qualificazione delle imprese e la formazione, che deve riguardare sia i lavoratori che il datore di lavoro, e la salvaguardia delle imprese regolari con l’introduzione della Patente a crediti. Al primo tavolo hanno preso parte i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confasal, Cisal, Confintesa e Usb e al secondo quelli di Confcooperative, Legacoop, Ance, Casartigiani, CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Confimi Industria.

Giappone, NEC-Fujitsu-Hitachi unite per computer quantistico

Giappone, NEC-Fujitsu-Hitachi unite per computer quantisticoRoma, 26 feb. (askanews) – L’industria e il mondo accademico in Giappone costituiranno una società nell’anno fiscale 2024 (che termina a marzo 2025) per commercializzare un computer quantistico ad alta velocità di prossima generazione. Lo scrive oggi Nikkei, segnalando che tra le aziende nipponiche coinvolte ci sono Fujitsu, Hitachi e NEC.


Circa 10 le compagnie del settore che contribuiranno a sostenere la nuova società, dedicata a creare un computer quantistico ad altissime prestazioni entro l’anno fiscale 2030. L’azienda sarà istituita sotto la guida dell’Istituto di scienze molecolari (IMS) presso l’Istituto nazionale di scienze naturali. L’azienda svilupperà un nuovo computer quantistico “ad atomi freddi” o computer quantistico “ad atomi neutri”. Prevede di realizzare un prototipo nell’anno fiscale 2026 e mira a essere il primo al mondo a offrire un dispositivo commerciale ad alte prestazioni entro l’anno fiscale 2030.


Il computer quantistico ad atomi freddi utilizzerà atomi di rubidio raffreddati quasi allo zero assoluto come qubit, l’unità di misura base di un computer quantistico, ed eseguirà calcoli manipolando i loro stati quantistici. Gli atomi di rubidio sono adatti a creare gli stati necessari per questi calcoli. La nuova società avrà sede a Okazaki, dove ha sede l’IMS. Il team di gestione sarà composto principalmente da personale dell’istituto. Il nome della società e i termini di investimento da parte dei sostenitori aziendali saranno definiti in una data futura.

Giapponesi NTT Docomo e NEC creeranno JV per reti 5G RAN

Giapponesi NTT Docomo e NEC creeranno JV per reti 5G RANRoma, 26 feb. (askanews) – Il più grande operatore di telecomunicazioni del Giappone, NTT Docomo, formerà una joint venture con NEC, denominata OREX SAI, dal primo aprile per far crescere la propria attività di apparecchiature di rete 5G RAN per i mercati esteri. Lo segnala oggi Nikkei Asia.


NTT Docomo e NEC sono forti promotori del cosiddetto protocollo Open Radio Access Network. Open RAN è un’attività di collaborazione tra vari produttori di apparecchiature, produttori di chip, produttori di server e operatori di telecomunicazioni per stabilire standard comuni per le stazioni base. L’obiettivo è quello di aprire il mercato consentendo ai vettori di mescolare e abbinare componenti di diversi fornitori invece di essere vincolati a un unico fornitore, come Huawei, Ericsson o Nokia.


Oggi – secondo quanto riferisce Nikkei Asia – NTT Docomo ha dichiarato di voler lanciare tre sperimentazioni internazionali quest’anno utilizzando la nuova infrastruttura di telecomunicazioni aperta con gli operatori regionali StarHub di Singapore, Smart Communications delle Filippine e Ooredoo del Qatar. L’annuncio è arrivato durante la fiera annuale delle telecomunicazioni Mobile World Congress. NTT prevede che tali sforzi si trasformeranno in usi e ordini commerciali entro il 2025, ha affermato Sadayuki Abeta, responsabile globale delle soluzioni RAN aperte presso NTT Docomo.


Il più grande operatore wireless giapponese ha dichiarato di aver aggiunto Arm, Marvell e Amazon Web Services come partner al suo ecosistema di rete Open RAN, aggiungendosi a una già ampia gamma di partner come i giganti globali dei chip Intel, Advanced Micro Device e Nvidia e i produttori di server HP, Dell e Fujitsu. Le RAN svolgono un ruolo cruciale nell’infrastruttura di comunicazione wireless, collegando i singoli dispositivi alla rete più ampia utilizzando segnali radio. La loro importanza è stata amplificata dalle tensioni geopolitiche tra Stati uniti e Cina, evidenziando la necessità di soluzioni di rete sicure e affidabili.

Renault, de Meo: a Ginevra riconosciuto lavoro fatto per rilancio

Renault, de Meo: a Ginevra riconosciuto lavoro fatto per rilancioMilano, 26 feb. (askanews) – “Un fantastico riconoscimento del lavoro fatto in questi tre anni per rilanciare Renault. Il gruppo non è più quello che vi ricordate, l’abbiamo trasformato in una realtà vincente. E siamo solo all’inizio”. Così su Fb il Ceo di Renault Luca de Meo a Ginevra per il Salone dell’Auto, commenta il premio Car of The Year 2024 ottenuto dalla Renault Scenic E-Tech elettrica “l’auto che accompagnerà gli europei nella transizione”.


Renault, che presenta anche le nuove Dacia Spring e Duster, è l’unico big europeo presente al Salone che conta anche la defezione dei gruppi coreani e giapponesi. La notizia del riconoscimento alla Scenic è arrivata a ridosso della presentazione dell’attesa R5 elettrica, in vendita a circa 25mila euro.

Cina, stretta anticorruzione: nel mirino progetti Belt and Road

Cina, stretta anticorruzione: nel mirino progetti Belt and RoadRoma, 26 feb. (askanews) – La lotta alle tangenti nei progetti legati all’Iniziativa Belt and Road, per l’apertura delle nuove Vie della Seta, e alla rivitalizzazione rurale della Cina saranno le priorità di quest’anno per l’onnipotente Commissione centrale per l’ispezione di disciplina (CCDI), il braccio della campagna anti-corruzione a cui Xi Jinping ha dato particolare enfasi a partire dal suo arrivo al potere.


La CCDI ha reso pubblico il suo rapporto di lavoro, integralmente rilanciato dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, due mesi dopo che questo è stato presentato dal capo della commissione, Li Xi. Il rapporto afferma che quest’anno il CCDI coordinerà le misure repressive sia in patria che all’estero. Ha affermato che la lotta alla corruzione approfondirà una campagna mirata a eliminare “pratiche malsane e corruzione” nella rivitalizzazione rurale e cercherà una migliore integrità nei progetti Belt and Road, un programma di investimenti per la connettività fisica e digitale euro-asiatica da migliaia di miliardi di euro con un forte richiamo geopolitico.


Li, alla fine dell’anno passato, aveva già chiarito che la Cina ha messo nel mirino la corruzione nei progetti Belt and Road, per una “Via della Seta pulita”, secondo quanto riferisce il South China Morning Post. Accanto a questo, la CCDI intende agire nell’ambito dei progetti volti alla rivitalizzazione rurale, che sono uno dei cardini della strategia per la riduzione della povertà che è uno dei tratti distintivi dell’azione di Xi Jinping. Mira a rendere l’agricoltura più efficiente, a rendere le aree rurali più vivibili e i loro residenti a stare meglio. Per fare ciò, Pechino ha investito miliardi di yuan nella costruzione di infrastrutture per migliorare l’accesso al mercato dell’agricoltura e dei servizi pubblici e per risolvere problemi come l’inquinamento.


La CCDI ha ordinato un giro di vite sui progetti di rivitalizzazione rurale un anno fa, dopo le segnalazioni che accusavano funzionari regionali di aver messo in campo progetti falsi per intascare finanziamenti da Pechinoi. Nel rapporto di lavoro di quest’anno, CCDI ha anche chiarito che sarà attiva sulla sicurezza politica, “non mostrando alcuna pietà verso coloro che formano bande politiche, cricche e gruppi di interesse” all’interno del Partito comunista al potere.


Recentemente sono stati condannati all’ergastolo una serie di alti funzionari sulla base di un’accusa simile. Tra questi l’ex vice capo della sicurezza Sun Lijun e l’ex ministro della Giustizia Fu Zhenghua.

Orban: “Oggi approveremo l’adesione della Svezia alla NATO”

Orban: “Oggi approveremo l’adesione della Svezia alla NATO”Milano, 26 feb. (askanews) – “Oggi approveremo l’adesione della Svezia alla Nato”. Così il primo ministro ungherese Viktor Orbßn che tiene un discorso di apertura della sessione primaverile del Parlamento ungherese, ormai iniziata, citato dai media svedesi.


Orban afferma inoltre che la sicurezza dell’Ungheria aumenta con l’adesione della Svezia alla Nato e invita i membri del Parlamento a votare a favore della risoluzione. Il Parlamento di Badapest dovrebbe occuparsi della questione tra le 14.30 e le 16.

”Dio. La scienza, le prove”, in Italia il libro di Bolloré-Bonnassies

”Dio. La scienza, le prove”, in Italia il libro di Bolloré-BonnassiesRoma, 26 feb. (askanews) – Si intitola “Dio. La scienza, le prove”, il libro di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies, con una prefazione del premio Nobel per la Fisica Robert Wilson e la prefazione all’edizione italiana di Antonino Zichichi.


In libreria dal 27 febbraio, 250.000 copie vendute in Francia, 50.000 copie vendute in Spagna in poco più di 3 mesi, tradotto in 10 lingue; 3 anni di lavoro e 20 scienziati e specialisti di altissimo livello. Soltanto 100 anni fa gli scienziati pensavano che l’Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Ed è qui che si solleva la questione di un’intelligenza creatrice.


Perché arriva sempre un punto in cui la fisica non basta più a sé stessa e deve confrontarsi con i grandi interrogativi dell’esistenza. Dalla quantistica alla relatività, da Einstein a Gödel, sono molti e determinanti gli scienziati e le scoperte che tra Otto e Novecento hanno dato una svolta all’ipotesi dell’esistenza di una forza regolatrice del mondo. Di tutti loro Dio. La scienza, le prove di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnaisses illustra il pensiero e la portata rivoluzionaria con una prosa vivida e sorprendente, arrivando a conclusioni inaspettate. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono infatti un’inedita panoramica delle prove scientifiche dell’esistenza di Dio, impensabili fino a poco tempo fa, ma che alla luce delle teorie più recenti assumono tutto un altro valore. L’idea di un’intelligenza creatrice non sembra più inconciliabile con l’evidenza scientifica: forse siamo all’alba di una rivoluzione. Un team di 20 specialisti ingaggiati dagli autori in tre anni di ricerche, con oltre 500 fonti di riferimento, per realizzare il libro che stravolgerà tutte le nostre certezze.

Sostenibilità, GasGas cresce ancora: oltre 280 nuovi punti ricarica

Sostenibilità, GasGas cresce ancora: oltre 280 nuovi punti ricaricaRoma, 26 feb. (askanews) – È il momento di accelerare. Le cronache delle ultime settimane sulla preoccupante qualità dell’aria a Milano e nella pianura Padana in generale ci mettono di fronte al fatto che la transizione ecologica verso una mobilità più sostenibile non sia più un’opzione rimandabile. Il dato positivo è che, fortunatamente, in tutta Europa, seppur a velocità differenti, crescono le immatricolazioni di auto elettriche e aumenta anche il numero di colonnine presenti sul territorio. In Italia, i punti di ricarica a uso pubblico installati a fine 2023 hanno superato quota 50.000. È quanto emerge dalla quinta edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia” di Motus-E, che rileva nell’anno da poco trascorso la posa di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui 3.450 installati solo nell’ultimo trimestre.


In questo contesto, continua senza sosta la crescita di GasGas che ha appena raggiunto un portafoglio di 188 punti di ricarica in Sicilia (dei quali 80 a Messina e provincia) e 96 in Puglia, andando di fatto a posizionarsi su due aree strategiche del nostro Paese. “Il nostro Meridione è il motore turistico del Paese, soprattutto durante il periodo estivo, e l’aumento di colonnine anche in queste aree rappresenta sicuramente un’ottima notizia. Ad oggi, la concentrazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in tutto il Sud Italia e le Isole conta il 23% delle stazioni italiane totali e questo dato ci pone di fronte a una grande opportunità che GASGAS ha deciso di cogliere. Non dimentichiamo, poi, che i benefici portati dalla diffusione di punti di ricarica toccano sempre molteplici aspetti: intanto, incentivano l’uso di auto elettriche che contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, una nutrita presenza di punti di approvvigionamento offre ai territori la possibilità di accogliere adeguatamente gli ev-driver che arrivano da tutta Europa e spesso rinunciano a determinate mete, proprio per la mancanza di colonnine. Solo per avere un’idea, ricordiamo che nel 2023 in Puglia sono stati superati 16,3 milioni di presenze turistiche, mentre la Sicilia ha oltrepassato i 16,4 milioni”, spiega Alessandro Vigilanti, co-founder e Ceo di GasGas.


Ultimamente, si sente spesso parlare della cosiddetta range anxiety, definizione che descrive proprio l’ansia da autonomia, ovvero la preoccupazione o la paura che la batteria del veicolo si esaurisca prima di raggiungere la destinazione o una stazione di ricarica. Si tratta di un deterrente molto forte all’adozione di auto elettriche che può essere affrontato solo attraverso l’installazione di nuove postazioni. È comunque il caso di sottolineare che tale ansia è ormai del tutto ingiustificata, considerando il notevole aumento di autonomia dei veicoli di nuova generazione e che ormai nell’86% del territorio nazionale si può trovare un punto di ricarica nel raggio di 10 chilometri*. Fin dalla sua nascita, GasGas persegue una strategia molto concreta di espansione che in questi anni le ha permesso di avere a portafoglio circa 1400 punti di ricarica in 17 regioni italiane, con l’obiettivo di raggiungere quota 10mila entro il 2030.


“Siamo convinti che la nostra missione sia non solo una questione di business, ma anche una precisa scelta di campo riguardo a una non più opzionale transizione energetica”, sottolinea Stefania Menguzzato, General Manager di GasGas. “Per favorire questa transizione, GasGas si pone anche come vero e proprio partner offrendo agli enti locali progetti chiavi in mano e coprendo il 100% dell’investimento necessario alla realizzazione dell’infrastruttura. Proponiamo, inoltre, soluzioni di ricarica di varia potenza in base alle esigenze del traffico e della location, tutte alimentate da fonti di energia 100% rinnovabile”. La transizione verso la mobilità elettrica costituisce una straordinaria opportunità di rilancio industriale per il nostro Paese oltre che uno strumento indispensabile al fine di decarbonizzare i trasporti e abbattere i livelli di polveri sottili nell’aria che respiriamo. Va in questa direzione anche la serie di incentivi statali, ancora in attesa del decreto attuativo, che introdurranno nuovi Ecobonus per l’acquisto di veicoli a basse emissioni e che favoriranno in particolare le fasce di reddito medio-basse. “La rottamazione di auto obsolete e altamente inquinanti insieme alla diffusione di veicoli elettrici rappresentano un tassello importante per la transizione ecologica e la salvaguardia dell’ambiente. Per questo, il lavoro di attori come GasGas che lavorano alla diffusione di colonnine di ricarica in maniera strategica e capillare nel Paese sarà un tassello fondamentale per favorire questa trasformazione che porterà benefici a tutti”, conclude Menguzzato.