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Ex premier: Zelensky ha sospeso elezioni perché teme di perdere

Ex premier: Zelensky ha sospeso elezioni perché teme di perdereRoma, 20 feb. (askanews) – L’ex primo ministro ucraino Nikolai Azarov ha attribuito la decisione dell’attuale presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelenskyj, di sospendere le elezioni previste per il 31 marzo al timore di perdere la carica.


“La decisione di Zelenskyj è illegale e il 21 maggio 2024 non sarà più nessuno (…) Si può rivendicare qualsiasi cosa, legge marziale o guerra. A proposito, Zelenskyj non ha dichiarato guerra. Formalmente non siamo in guerra.” ” Allora qual è il motivo della sospensione delle elezioni? Il motivo è la paura di perdere le elezioni”, ha detto Azarov in un’intervista all’agenzia russa Ria Novosti. In precedenza, Zelenskyj aveva prorogato la legge marziale e la mobilitazione totale fino al 31 maggio 2024, lasciando sospese lle elezioni presidenziali che avrebbero dovuto svolgersi, secondo la Costituzione, l’ultima domenica di marzo.


Secondo Azarov, dopo la destituzione di Valeri Zaluzhni dalla carica di comandante in capo delle forze armate ucraine, le probabilità di Zelenskyj di vincere le elezioni sono minime. In precedenza diversi media avevano scritto della crescente polarizzazione nella società ucraina nel contesto della lotta politica scatenata ai vertici del potere e dei fallimenti sul campo di battaglia.


Il licenziamento di Zaluzhni ha diviso la società ucraina tra coloro che lo considerano un errore e coloro che piangono la sua partenza, ma riconoscono che è necessario fare un movimento, sottolineano alcuni giornali. L’8 febbraio Zelenskyj ha nominato Alexandr Sirki, precedentemente responsabile delle truppe di terra, nuovo comandante in capo delle forze armate ucraine.


Alcuni media hanno rivelato forti disaccordi tra Zelenskyj e Zaluzhni. Alcuni giornali hanno sottolineato che se Zaluzhni decidesse di intraprendere la carriera politica potrebbe rappresentare una minaccia per l’attuale presidente.

Assange, presidio a Milano nel giorno in cui si decide estradizione

Assange, presidio a Milano nel giorno in cui si decide estradizioneMilano, 20 feb. (askanews) – Nel giorno in cui la Corte suprema britannica decide sull’estradizione negli Usa del giornalista ideatore di Wikileaks Julian Assange anche a Milano è in programma un presidio a sostegno dell’attivista. Si terra alle 17 davanti al consolato britannico in piazza Liberty. Ieri intanto il Consiglio comunale, a differenza dell’assemblea capitolina, ha bocciato per la terza volta la richiesta di concedere a Assange la cittadinanza onoraria. “Il sindaco non vuole perché magari poi il consolato americano si arrabbia” ha commentato uno dei promotori dell’iniziativa, il consigliere comunale di Europa Verde Carlo Monguzzi.

Finanza etica: in Italia il summit mondiale delle banche valoriali

Finanza etica: in Italia il summit mondiale delle banche valorialiMilano, 20 feb. (askanews) – Per la prima volta l’Italia sarà sede del summit della rete mondiale delle banche valoriali: ad organizzare l’incontro Banca Etica e Etica Sgr che riuniranno in diverse sessioni di lavoro a Padova e Milano, il 26 al 29 febbraio 2024, i leader delle banche etiche di tutto il mondo per il “16° Meeting annuale della Global Alliance for Banking on Values – GABV”. Fanno parte dell’Alleanza circa 70 banche e istituti finanziari che gestiscono complessivamente asset per oltre 210 miliardi di euro.


La spinta etica e valoriale espressa da cittadini, risparmiatori, e imprese di tutto il mondo è in rapida e continua crescita e il pressing sulle scelte di azione degli istituti finanziari è progressivamente sempre più significativa. Per avere una idea della progressione di questa spinta basti pensare che solo nel 2009, anno della nascita del network, le banche aderenti erano 10 e il patrimonio amministrato ammontava a 14 miliardi di euro. Oggi le realtà che fanno parte della GABV occupano più di 80 mila lavoratori e servono oltre 60 milioni di clienti in 45 Paesi diversi tra Asia, Africa, America latina, Nord America ed Europa. Il summit ha come titolo “Il mondo a un bivio: i valori nella finanza e nella tecnologia per trasformare la società”: questo tema sarà il filo conduttore dei confronti e delle sessioni di lavoro alle quali parteciperanno oltre 200 amministratori delegati e alti dirigenti delle banche valoriali in arrivo da oltre 45 paesi.


Un focus specifico dei lavori è dedicato al ruolo della finanza etica nel sostenere un’economia di pace contro il business della guerra. Il 28 febbraio, durante gli incontri della GABV, saranno presentati i risultati della ricerca “Alleati per la Pace”, sull’attività del settore bancario globale nel finanziare e alimentare produzione, commercio e diffusione degli armamenti, e sulle strategie per disincentivarla, favorendo gli investimenti responsabili. Sarà inoltre presentato il “Manifesto per una finanza di pace”, condiviso da tutti gli organismi aderenti alla GABV, per esplicitare la visione umanitaria dell’Alleanza, condannare qualsiasi tipo di conflitto e chiedere a tutte le istituzioni finanziarie mainstream di smettere di finanziare la produzione e il commercio di armi. “Nell’anno del suo 25° anniversario, Banca Etica è orgogliosa di ospitare l’assemblea annuale della Global Alliance For Banking on Values, un network in continua crescita di istituzioni finanziarie operanti in tutto il mondo – dice Anna Fasano, presidente di Banca Etica – Un movimento globale convinto dalla propria esperienza pluriennale che il potere degli strumenti finanziari possa essere messo con efficacia al servizio della costruzione di una maggiore giustizia sociale e ambientale collettiva. I rappresentanti delle 70 banche aderenti a GABV verranno accolte a Padova, dove Banca Etica è nata nel 1999 e dove tuttora ha la sua sede centrale, e a Milano. Padova come luogo simbolo della forza e della storia dell’economia sociale e delle organizzazioni non profit in Italia; Milano, polo finanziario principale del Paese, dove ha sede Etica Sgr, presidio della visione di una finanza guidata dall’etica. Le banche valoriali di tutto il mondo aderenti a GABV si ritrovano in Italia, infatti, consapevoli di un orizzonte internazionale nel quale la drammatica zavorra di vecchi e nuovi conflitti armati convive con uno slancio in avanti basato su tecnologie straordinarie, da governare attentamente; e si ritrovano per consolidare una visione comune sulle sfide e gli obiettivi, per rafforzare alleanze, condividere soluzioni sperimentate e svilupparne di nuove, insieme”.


“L’Assemblea annuale 2024 dell’Alleanza Globale per la Banca sui Valori in Italia segna un momento cruciale per il nostro movimento – dice Martin Rohner, direttore esecutivo GABV – In un mondo alle prese con sfide complesse, il sistema bancario basato sui valori può sostenere la trasformazione che non possiamo più permetterci di ritardare. Le banche progressiste possono aiutare ad affrontare le questioni sociali e ambientali, aiutando i clienti ad adattarsi a un clima che cambia e costruendo un’economia più giusta e inclusiva. Durante il nostro incontro, lavoreremo insieme per accelerare il cambiamento positivo di cui abbiamo bisogno. Esploreremo il potenziale e i rischi della tecnologia, quando è informata dai valori, per offrire vantaggi rapidi. Come comunità internazionale, promuoveremo la solidarietà, la pace e il sostegno reciproco”. Tra gli altri temi, affrontati nella prospettiva di operare una trasformazione nella società, ci sarà quello di come la finanza etica possa contrastare il cambiamento climatico e le cattive pratiche di greenwashing e social washing messi spesso in atto dal sistema finanziario tradizionale. E ancora si discuterà sulla rivoluzione tecnologica spinta dall’intelligenza artificiale e sulla sua conciliabilità con il valore di una finanza costruita anche attraverso la relazione fra persone, e con un’attenzione all’ambiente che le circonda.


Il summit prevede anche due eventi aperti al pubblico. Il primo, in apertura della quattro giorni di lavori -l unedì 26 febbraio presso l’Aula Magna dell’Università di Padova – dedicato all’economia sociale con gli interventi di Stefano Quintarelli – imprenditore seriale, membro del Leadership Council dell’ONU del Sustainable Development Solutions Network e componente del gruppo di esperti di alto livello sull’intelligenza artificiale della Commissione europea – e Gaël Giraud, il fondatore del Georgetown Environmental Justice Program presso la Georgetown University, ex consigliere di politica energetica del governo francese e teologo politico. Il secondo evento -mercoledì 28 febbraio alle 16:30 presso la Fondazione Feltrinelli a Milano- è dedicato agli investimenti etici e alla pace con la lectio magistralis di Susi Snyder, Premio Nobel per la Pace 2017 e coordinatrice di ICAN – Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari. Per seguire gli eventi è possibile iscriversi sulla pagina di Banca Etica dedicata agli incontri aperti del meeting di GABV. Durante le giornate di confronto una delegazione della GABV sarà accompagnata in un experience tour per conoscere e visitare alcune realtà che in questi 25 anni sono state finanziate e sostenute da Banca Etica. Aziende che operano in ambiti diversi ma che lavorano perseguendo la sostenibilità economica, sociale e ambientale. I membri dell’Alleanza visiteranno: Fonderia Dante, un caso esemplare di workers buyout – azienda riacquistata dai propri lavoratori – situato a San Bonifacio in provincia di Verona; Cooperativa insieme di Vicenza, che negli anni si è distinta per un forte impegno ecologico radicato nella comunità fin dalla sua fondazione, e che promuove l’upcycling – o riutilizzo creativo – attraverso i suoi laboratori, e offre prodotti equosolidali; Cascina Clarabella di Corte Franca (BS), che si impegna nell’inserimento lavorativo di persone con disabilità, favorendo solidarietà e inclusione. E ancora, le cooperative El Tamiso e Arakè di Padova. Sempre a Padova l’azienda Etifor, che si distingue per la sua expertise nel valorizzare i servizi e i prodotti della natura, e la Legatoria Zanardi, nata come workers buyout dalle ceneri del Gruppo Editoriale Zanardi, un’azienda di rilegatura in crisi, salvata dalla chiusura dai suoi stessi dipendenti. E infine l’impresa Enaip Veneto, che opera nei settori dell’istruzione e della formazione professionale, con un approccio orientato alla persona che enfatizza il benessere e la crescita individuale. Il meeting annuale 2024 di Global Alliance for Banking on Values viene realizzato con il contributo di Cassa Centrale Banca; il supporto di Fairtrade Italia e il patrocinio del Comune di Padova e dell’Università di Padova. (nella foto: Anna Fasano, presidente di Banca Etica)

Olio extravergine di oliva Dop Umbria, presentate annata 2023

Olio extravergine di oliva Dop Umbria, presentate annata 2023Roma, 20 feb. (askanews) – E’ stata presentata a Bettona, in provincia di Perugia, l’annata 2023 dell’olio extravergine di oliva Dop Umbria, in occasione della prima giornata dell’Anteprima, iniziativa giunta alla terza edizione. E oggi sono in programma due educational tour alla scoperta dell’Umbria dell’Olio, della biodiversità, dei Siti Unesco e del Perugino.


La campagna olearia 2023 della Dop Umbria si è contraddistinta per un sostanziale consolidamento rispetto alle annate precedenti, con una superficie olivata in controllo pari a 6.969 ettari, un numero complessivo di 1.183 olivicoltori e una filiera comprendente anche 113 frantoiani, 112 confezionatori e 4 intermediari. Le olive umbre molite atte a divenire DOP Umbria sono state quasi 4.220 tonnellate, generando in frantoio circa 686.000 litri di olio “atto” a divenire DOP Umbria: un quantitativo in lieve flessione rispetto all’annata precedente. Già a fine gennaio 2024 sono stati effettuati 87 prelievi che hanno consentito la certificazione di circa 225.000 litri di DOP Umbria, confermando in sostanza lo stesso trend della scorsa annata 2022, lasciando prevedere la possibilità di raggiungere gli stessi quantitativi certificati DOP Umbria, ovvero circa 500.000 litri.


Per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche degli oli della campagna 2023, si riscontra un sostanziale allineamento delle caratteristiche chimiche e un equilibrio delle caratteristiche organolettiche in termini di fruttato, amaro e piccante. L’anteprima è organizzata dall’associazione Strada dell’olio e.v.o. Dop Umbria: si sono svolte una degustazione con un “Panel test” a cura dei capi Panel del Premio Regionale Oro Verde dell’Umbria e poi un banco di assaggio, occasione di dialogo e confronto con i produttori di olio e.v.o. di qualità, partecipanti al Premio regionale “Oro Verde dell’Umbria” e aderenti al circuito della Strada dell’Olio Dop Umbria.


“Credo che i numeri della Dop che stiamo presentando oggi, malgrado annate difficilissime da un punto di vista produttivo, confermino una grande consapevolezza dei nostri produttori sia sul valore della reputazione, sia sull’importanza del prodotto certificato e collegato al territorio”, ha detto Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio dell’olio e.v.o. Dop Umbria. “Questo è fondamentale anche per noi che da anni su questo inscindibile binomio fondiamo la nostra proposta turistica. Mai come oggi tuttavia l’opportunità che ci è data dalla crescita di una domanda specifica legata a bellezza e sostenibilità, può essere per l’Umbria dell’olio un elemento di consacrazione nel mercato dell’oleoturismo”, ha aggiunto.

Ceccardi (Lega): sub-appalti a cascata colpa norme volute da Ue

Ceccardi (Lega): sub-appalti a cascata colpa norme volute da UeFirenze, 20 feb. (askanews) – “Il nuovo Codice degli Appalti in vigore dall’aprile 2023 ha dovuto recepire alcune indicazioni della Corte di Giustizia Europea, sulla base della direttiva Ue 2014/24. In questo modo, l’Europa ha voluto rendere lecita una norma che in Italia era vietata. Prima, la ditta in subappalto non poteva subappaltare a sua volta. L’Europa ha aperto al sub-subappalto, cioè al secondo sub-appalto. L’Italia ha cercato di spiegare in Europa che queste norme potevano anche violare alcune condotte sulla trasparenza, favorire anche le infiltrazioni mafiose e produrre una minor efficacia sui controlli, ma l’Europa non ha voluto sentire ragioni”. Lo ha detto l’europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, alla rassegna stampa di Toscana Tv, condotta da Andrea Vignolini, in merito alla tragedia del cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze.


“L’Italia -ha agigunto Ceccardi- è un Paese che ha bisogno di più controlli sul lavoro e di regole più stringenti su appalti e subappalti a cascata. E l’Europa non ci può insegnare come fare, perché poi a chi andiamo a bussare quando succedono queste cose?” “Se l’inchiesta dimostrerà che anche le regole estese sul sub-appalto hanno influito in minima parte su quello che è successo, noi dobbiamo andare con maggiore convinzione davanti alla Ue a fare ricorso contro questa norma ingiusta”.


“Altro aspetto di quello che è successo, non se ne è parlato abbastanza incisivamente, è che a maggioranza di quegli operai erano immigrati, anche entrati irregolarmente, con problemi col permesso di soggiorno. E questa è l’ennesima dimostrazione di come un’immigrazione di massa, senza controllo, è sottoposta alla criminalità organizzata, al caporalato, è una manovalanza più debole e più esposta allo sfruttamento”, ha concluso Ceccardi

Assogestioni: mercato chiude 2023 con masse superiori a 2.330 mld

Assogestioni: mercato chiude 2023 con masse superiori a 2.330 mldMilano, 20 feb. (askanews) – Il mercato italiano del risparmio gestito archivia il 2023 con un valore di patrimonio pari a 2.338 miliardi di euro, dopo un balzo di +114 miliardi dal dato a fine settembre. È quanto emerge dai dati definitivi della mappa trimestrale di Assogestioni relativa al quarto trimestre 2023.


I fondi aperti sono la categoria a maggiore partecipazione retail, con masse pari a 1.149 miliardi a fine anno. “Nel corso del quarto trimestre – ha spiegato Alessandro Rota, Direttore Ufficio Studi Assogestioni – sono cresciuti di circa 60 miliardi per l’effetto combinato di tre diversi flussi: la raccolta netta, negativa per 8,5 mld, un effetto mercato di quasi il 5% che vale quasi 50 mld e infine un effetto perimetro, per l’ingresso nella segnalazione statistica di un nuovo gruppo di gestione”. Lo spaccato per categoria conferma il trend anticipato dalle mappe mensili provvisorie, con i fondi bilanciati, flessibili e azionari che hanno registrato nel trimestre deflussi rispettivamente per 5,66, 8,34 e 2,59 miliardi. In netta controtendenza i prodotti obbligazionari che tra ottobre e dicembre hanno raccolto 7,82 miliardi, per afflussi di nuovi capitali totali di oltre 24 miliardi nell’intero anno.

Lazio, Rocca: su sicurezza stradale serve cultura responsabilità

Lazio, Rocca: su sicurezza stradale serve cultura responsabilitàRoma, 20 feb. (askanews) – “È importante agganciare e trovare quelle risposte che ancora a livello globale sul tema della cultura della sicurezza stradale non siamo riusciti ancora a trovare e su questo bisogna essere onesti: è una tra le più grandi sconfitte sociali”. Parole del Presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, intervenendo alla Camera dei deputati all’incontro “Sicurezza stradale e mobilità sostenibile”.


“Quando si guida un mezzo si ha la responsabilità e, nonostante l’attenzione sul tema, dal 2010 i dati indicano che la mortalità sulle strade si è ridotta soltanto del 5%. Basterebbe questo a noi che abbiamo responsabilità istituzionali per farci la domanda “dove abbiamo fallito” nell’intercettare soprattutto le giovani generazioni” ha spiegato Rocca facendo riferimento all’attenzione che anche a livello internazionale si dedica al tema, citando Jean Todt protagonista dell’automobilismo mondiale ed anche incaricato delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale. “Questa – ha aggiunto Rocca portando la questione anche in ambito scuola – è una grande sfida per i dirigenti scolastici visto che negli ultimi anni di liceo c’è quella tappa dell’avvicinamento a prendere la patente che si accosta alla libertà e alla parola libertà deve accostarsi la parola responsabilità sociale, verso gli altri. Ecco perché come Regione Lazio stiamo investendo e anche sulle strade abbiamo destinato oltre 500 milioni sul rifacimento delle strade a maggior rischio” ha detto spiegando di aver voluto lui stesso una rotonda sulla Nepesina che incrocia la Cassia bis. “Quello è un incrocio mortale e ho preteso che ci fosse una rotonda che forse rallenta un pochino il traffico ma lì son morte tantissime persone e una sola vita umana vale quell’intervento. E continueremo in questo lavoro con l’assessore Ghera. E anche a Roma famosa per le buche, secondo le stime una buca ogni 15 metri, pensiamo agli spostamenti con il motorino con i pericoli dietro l’angolo”.


“Serve una cultura della responsabilità e faremo una grande iniziativa con i licei” ha spiegato facendo riferimento ad una iniziativa della Croce Rossa dedicata a quanto il tasso alcolico può influire sulla guida e ciò crea la differenza tra la vita e la morte. “Quando si è giovani magari non ci si pensa a quanta responsabilità si ha verso le persone che stanno al nostro fianco quando guidiamo, alle persone che non conosciamo ma incrociamo in strada. Sono vite che si incontrano ogni macchina che passa. Dietro le statistiche ci sono vite, storie di uomini e donne” ha concluso facendo anche riferimento alla parola chiave “responsabilità” sia di ognuno che delle istituzioni sul tema.

Il Cremlino: è inaccettabile la richiesta d’indagine internazionale sulla morte di Navalny

Il Cremlino: è inaccettabile la richiesta d’indagine internazionale sulla morte di NavalnyRoma, 20 feb. (askanews) – Gli appelli dell’alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell per una “indagine internazionale indipendente” sulla morte del leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny non sono accettabili per Mosca, ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Ria Novosti.


Ieri Borrell ha affermato che Mosca dovrebbe consentire un’indagine internazionale sulla morte di Navalny, nonostante il governo affermi che si tratta di un affare interno del paese. “Non accettiamo affatto tali richieste, soprattutto da parte del signor Borrell”, ha detto Peskov in un briefing alla stampa.

Eso: identificato un quasar da record, il più luminoso mai visto

Eso: identificato un quasar da record, il più luminoso mai vistoRoma, 20 feb. (askanews) – Utilizzando il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (l’Osservatorio Europeo Australe), alcuni astronomi hanno caratterizzato un quasar brillante, trovando che non solo è il più brillante della sua classe, ma anche l’oggetto più luminoso mai osservato. I quasar sono i nuclei luminosi di galassie distanti e sono alimentati da buchi neri supermassicci. La massa del buco nero di questo quasar da record cresce dell’equivalente di un Sole al giorno, rendendolo il buco nero con la crescita più rapida trovato fino a oggi.


I buchi neri che alimentano i quasars raccolgono la materia dall’ambiente circostante in un processo così energetico da emettere grandi quantità di luce, così che i quasar sono tra gli oggetti più luminosi nel cielo, permettendo che anche quelli distanti siano visibili dalla Terra. Come regola generale, i quasar più luminosi indicano i buchi neri supermassicci che crescono più rapidamente. “Abbiamo scoperto il buco nero con la crescita più rapida finora conosciuto. Ha una massa di 17 miliardi di volte quella del nostro Sole e si nutre con poco più di un Sole al giorno. Questo lo rende l’oggetto più luminoso dell’Universo conosciuto”, afferma Christian Wolf, astronomo dell’Università Nazionale Australiana (ANU) e autore principale dello studio pubblicato su “Nature Astronomy”. Il quasar, chiamato J0529-4351, è così lontano dalla Terra che la sua luce ha impiegato oltre 12 miliardi di anni per raggiungerci.


La materia attirata verso questo buco nero, sotto forma di disco, emette così tanta energia che J0529-4351 è oltre 500 trilioni di volte più luminoso del Sole. “Tutta questa luce proviene da un disco di accrescimento caldo che misura sette anni luce di diametro: deve essere il disco di accrescimento più grande dell’Universo”, afferma Samuel Lai, dottorando all’ANU e coautore dell’articolo. Sette anni luce equivalgono a circa 15.000 volte la distanza dal Sole all’orbita di Nettuno. E, cosa sorprendente, questo quasar da record era solo apparentemente nascosto. “È una sorpresa che sia rimasto sconosciuto fino a oggi, quando conosciamo già un milione circa di quasar meno notevoli. Finora ci ha guardato letteralmente negli occhi!”, dice il coautore Christopher Onken, astronomo dell’ANU. Aggiunge che questo oggetto compare nelle immagini della Schmidt Southern Sky Survey dell’ESO risalente al 1980, ma non è stato riconosciuto come quasar fino a decenni dopo.


Trovare quasar richiede dati osservativi precisi da vaste aree del cielo. Gli insiemi dei dati risultanti sono così grandi – spiega l’Eso – che i ricercatori spesso utilizzano modelli di apprendimento automatico (machine-learning) per analizzarli e distinguere i quasar da altri oggetti celesti. Tuttavia, questi modelli vengono addestrati su dati esistenti, il che limita i potenziali candidati a oggetti simili a quelli già noti. Se un nuovo quasar fosse più luminoso di tutti quelli osservati in precedenza, il programma potrebbe rifiutarlo e classificarlo invece come una stella non troppo distante dalla Terra. Un’analisi automatizzata dei dati del satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea ha escluso J0529-4351 perchè troppo luminoso per essere un quasar, suggerendo invece che fosse una stella. I ricercatori lo hanno identificato come un quasar distante l’anno scorso, utilizzando le osservazioni del telescopio ANU da 2,3 metri di diametro, presso l’Osservatorio di Siding Spring in Australia. Scoprire che si trattava del quasar più luminoso mai osservato, tuttavia, richiese un telescopio più grande e misure effettuate con uno strumento più preciso. Lo spettrografo X-shooter installato sul VLT dell’ESO nel deserto cileno di Atacama ha fornito i dati cruciali.


Il buco nero con la crescita più rapida mai osservato sarà anche un obiettivo perfetto per quando l’aggiornamento di GRAVITY+ installato sull’VLTI (l’interferometro del VLT) dell’ESO, progettato per misurare con accuratezze la massa dei buchi neri, compresi quelli lontani dalla Terra. Inoltre, l’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO, un telescopio di 39 metri di diametro in costruzione nel deserto cileno di Atacama, renderà ancora più fattibile l’identificazione e la caratterizzazione di tali oggetti sfuggenti. Trovare e studiare i buchi neri supermassicci distanti potrebbe far luce su alcuni dei misteri dell’Universo primordiale, tra cui il modo in cui essi e le galassie che li ospitano si sono formati ed evoluti. Ma non è l’unico motivo per cui Wolf li cerca. “Personalmente, mi piace semplicemente la caccia”, dice. “Per qualche minuto al giorno mi sento di nuovo un bambino, mentre gioco alla caccia al tesoro, mettendo in gioco tutto quello che ho imparato da allora”, conclude. (Crediti: ESO/M. Kornmesser)

Oggi l’udienza per l’estradizione, non è chiaro se Assange sarà presente

Oggi l’udienza per l’estradizione, non è chiaro se Assange sarà presenteRoma, 20 feb. (askanews) – Inizia oggi presso l’alta corte di Londra un’udienza di due giorni che deciderà del destino del fondatore di Wilikeaks Julian Assange. La Bbc riporta che Assange vorrebbe presenziare all’udienza di persona, ma non è ancora dato sapere se la cosa gli sarà concessa. Se non potrà a presentarsi all’Alta Corte, Assange si unirà tramite collegamento video dalla prigione di Belmarsh, dove è attualmente incarcerato.


L’udienza potrebbe essere il suo ultimo tentativo per evitare l’estradizione negli Stati Uniti dove dovrebbe affrontare un processo per aver divulgato segreti militari. I sostenitori del fondatore di Wikileaks sostengono che abbia soltanto denunciato crimini di stato, abusi e altri illeciti, ma gli Stati Uniti sostengono che Assange abbia messo a rischio vite umane. Nel frattempo, fuori dai locali dell’Alta Corte si è già riunita una folla di sostenitori di Assange. Tim Dawson, della Federazione internazionale dei giornalisti, si è rivolto ai partecipanti alla manifestazione con un discorso. Poi ha preso la parola John Rees, membro fondatore della Stop the War Coalition. Quello di Assange, ha detto, è “il più importante caso di libertà di stampa del 21° secolo”, aggiungendo che le persone non dovrebbero essere incarcerate per “aver detto la verità”.