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Protesta trattori, presidio agricoltori crotonese a Largo Chigi

Protesta trattori, presidio agricoltori crotonese a Largo ChigiRoma, 15 feb. (askanews) – Una trentina di agricoltori del Crotonese, con cappellino bianco, un piccolo striscione e alcune bandiere italiane, hanno improvvisato un presidio a Largo Chigi, a pochi passi dalla sede del governo.


Gli agricoltori sono guardati a vista da un nutrito cordone di polizia e carabinieri, tutti equipaggiati con tenuta antisommossa, e una almeno una decina di veicoli a supporto. Gli agricoltori del Crotonese sono arrivati a pochi passi da Palazzo Chigi direttamente dalla Calabria, raccontano, “siamo sotto il Maf, Movimento agricoltori federati e non siamo andati al Circo Massimo perché non stiamo con il Cra, che ci ha tradito”, e “nemmeno con Riscatto agricolo, alcuni dei quali, ci dicono non sono nemmeno agricoltori, i veri agricoltori stanno continuando a manifestare”, aggiungono.


Per quanto riguarda le misure annunciate dal governo in favore del settore, “assolutamente” non soddisfano gli agricoltori in presidio a Largo Chigi: “L’Irpef – sostengono – va tolto totalmente perché l’agricoltura non fa distinzione tra grandi e piccole aziende”. Le forze di sicurezza hanno intanto chiuso al traffico il tratto di via del Corso che dà sul Palazzo Chigi e Piazza Colonna.

Consulta: ok a stop pesca ricci di mare in Puglia, Emiliano: vittoria

Consulta: ok a stop pesca ricci di mare in Puglia, Emiliano: vittoriaRoma, 15 feb. (askanews) – Non è illegittimo il provvedimento della Regione Puglia che istituisce il divieto triennale della pesca dei ricci di mare in Puglia. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 16/2024 che ha dichiarato “non fondata” la questione di legittimità costituzionale sollevata dal governo italiano contro gli articoli 1 e 2 della legge regionale n. 6 del 2023 della Puglia in materia tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.


“Gli uffici regionali e i ministeri mi avevano scoraggiato tutti dal resistere davanti alla Corte Costituzionale a un ricorso del governo Meloni che tutti giudicavano fondato”, ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “E invece, io e il consigliere regionale Paolo Pagliaro, ispiratore della legge, col quale l’avevo proposta, abbiamo deciso di resistere all’impugnativa del governo ad ogni costo e abbiamo avuto ragione. Anche grazie al grande lavoro della Avvocatura Regionale guidata dall’avv. Rossana Lanza che ci ha rappresentato in questa vicenda insieme all’avvocato Carmela Capobianco. La Corte ha statuito per la prima volta un principio rivoluzionario, e cioè che le Regioni hanno il diritto/dovere di proteggere il mare e le sue risorse nella zona di loro competenza. Una strepitosa vittoria contro Calderoli, ministro firmatario della impugnativa e contro il Consiglio dei Ministri di Giorgia Meloni che ci voleva negare il diritto di proteggere dall’estinzione i ricci di mare. Battersi per una giusta causa è sempre necessario, anche quando la vittoria è incerta o apparentemente impossibile. Chi non lotta infatti ha già perso”, ha aggiunto. La legge regionale n. 6/2023 ha introdotto il blocco triennale della pesca dei ricci di mare in Puglia al fine di garantire un periodo di riposo della specie, preservando la risorsa ittica e scongiurando il rischio di estinzione dovuto ai massicci prelievi.


Il provvedimento era stato contestato davanti alla Corte Costituzionale dall’Avvocatura dello Stato in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. La Consulta ha rilevato che la disciplina regionale “si pone nel solco dell’esigenza di disciplinare la pesca in conformità a obiettivi che la stessa Unione europea” e, indubitabilmente, incide “in melius sulla tutela ambientale, e nello specifico sulla protezione del riccio di mare, che è parte dell’ecosistema marino, norme che indirettamente agevolano la riproduzione di tale specie animale”. Secondo la Corte Costituzionale, la Puglia ha messo in campo “una misura specifica, concernente un fermo pesca disposto una tantum, che si riverbera temporaneamente su un’attività che si svolge sui fondali posti a breve distanza dalle coste pugliesi e che riguarda una risorsa ittica, il cui consumo è strettamente correlato al territorio e alle tradizioni locali, tant’è che la misura è la conseguenza di un massiccio sovra-sfruttamento”. Il fermo della pesca, pertanto, non è “incompatibile con una possibile modulazione di interventi legislativi regionali, mirati a risolvere specifiche criticità locali”.

Netanyahu no a piano ‘due stati’: non è tempo di doni per palestinesi

Netanyahu no a piano ‘due stati’: non è tempo di doni per palestinesiRoma, 15 feb. (askanews) – Avi Hyman, portavoce dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha respinto giovedì l’avvio di un piano di pace con i palestinesi basato sulla soluzione dei due Stati, affermando che “non è il momento di parlare di doni per il popolo palestinese”


Durante una conferenza stampa della CNN, scrive Haaretz, Hyman è stato interrogato in merito a un rapporto del Washington Post secondo cui l’amministrazione Biden e “un piccolo gruppo di partner mediorientali” stanno lavorando per formulare un piano di pace globale, che “potrebbe essere annunciato già nei prossimi giorni”. settimane.” Il piano prevede un calendario per la creazione di uno Stato palestinese. Una fonte politica israeliana ha confermato la notizia e il fatto che Israele è a conoscenza degli sforzi compiuti dagli Stati Uniti in materia.


“Qui in Israele, siamo ancora all’indomani del massacro del 7 ottobre”, ha detto Hyman. “Ora è il momento della vittoria, della vittoria totale contro Hamas. E continueremo sulla strada verso la vittoria. Tutte le discussioni sul giorno dopo Hamas si svolgeranno il giorno dopo Hamas.”

Province, de Pascale a Salvini: ok su rilancio, ma fatti concreti

Province, de Pascale a Salvini: ok su rilancio, ma fatti concretiRoma, 15 feb. (askanews) – “Apprezziamo le parole del ministro Salvini, che da sempre sostiene l’importanza delle Province, ma non si tratta di reintrodurre le Province, che non sono mai state cancellate e non hanno mai smesso di amministrare i territori, quanto piuttosto di garantire i fondi per assicurare le funzioni fondamentali, tra cui la manutenzione delle strade. Invece, nonostante l’allarme lanciato dall’Upi sullo squilibrio dei bilanci provinciali che si attesta a 841 milioni, il Governo nella manovra 2024 ci ha assegnato ancora un taglio di 350 milioni per i prossimi cinque anni”. Così il commento del presidente di Upi, Michele de Pascale, alle dichiarazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini durante il Question time al Senato.


“Taglio che, su bilanci in squilibrio, non può che avere impatto sui servizi, e quindi sui cittadini. Fermo restando che, dai dati Istat sull’incidentalità, non sono le strade provinciali quelle in cui si verificano più morti, ma le strade urbane, la sicurezza dei cittadini deve essere la priorità: per questo, nonostante le scarse risorse su cui le Province dal 2014 ad oggi hanno dovuto fare affidamento, la manutenzione e la messa in sicurezza delle strade e delle scuole sono stati i capitoli di spesa su cui si sono concentrati i bilanci. Quanto alla riforma, ringraziamo il ministro Salvini per avere ancora una volta sottolineato l’urgenza di intervenire a correggere gli errori della Legge 56/14: le stesse parole il ministro le aveva espresse con nostro apprezzamento all’Assemblea Upi nell’ottobre scorso. Ora occorre passare ai fatti: per questo speriamo che l’appello del Ministro serva a far riprendere i lavori sui disegni di legge bloccati in Senato ormai da diversi mesi”, ha aggiunto.

Transizione energetica: accordo di collaborazione tra Terna e Rse

Transizione energetica: accordo di collaborazione tra Terna e RseMilano, 15 feb. (askanews) – Accordo tra Terna, il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale, e Rse – Ricerca sul Sistema Energetico, per lo sviluppo e l’applicazione di processi e tecnologie nel campo energetico e ambientale, promuovendo, iniziative di studio e attività di sviluppo e innovazione.


L’intesa, di durata quinquennale, è stata firmata a Roma dall’amministratore delegato e direttore generale di Terna Giuseppina Di Foggia, e dal professor Franco Cotana, amministratore delegato di Rse. “Siamo orgogliosi di aver stretto questo accordo con un’eccellenza nel panorama italiano ed europeo da sempre impegnata nello studio e nell’individuazione di soluzioni efficienti per il settore energetico – ha dichiarato Giuseppina Di Foggia – La collaborazione che avviamo da oggi ci permetterà di sviluppare nuove tecnologie che sempre più risponderanno alle crescenti esigenze e sfide imposte dalla transizione energetica, coerentemente con i target nazionali e internazionali di decarbonizzazione”.


“La transizione energetica globale impone una maggiore diffusione dell’energia elettrica in tutti i settori. L’Italia ha quindi bisogno di reti elettriche performanti, intelligenti e capillari, in grado di servire utenti sempre più esigenti – ha commentato Franco Cotana – La firma dell’accordo tra Rse e Terna sancisce una collaborazione importante per lo sviluppo delle reti, non solo in corrente alternata ma anche in corrente continua, e per il trasporto dell’energia in tutto il Paese”. Grazie alla collaborazione, Terna e Rse potranno dunque cooperare, mediante azioni di pianificazione, programmazione e coordinamento, al fine di creare un contesto favorevole allo sviluppo della ricerca, delle tecnologie e alla diffusione di progetti di innovazione, di sicurezza energetica e resilienza della rete elettrica, di fondamentale importanza per Terna, in qualità di abilitatore della transizione energetica, e per Rse, nel suo ruolo di promotore di innovazione, efficienza e circolarità nell’intera filiera dell’energia e della sostenibilità.


In particolare, la partnership prevede la stipula di una convenzione quadro finalizzata all’avvio di reciproche collaborazioni su temi quali, ad esempio: pianificazione e progettazione ottimale della rete, metodologie di smart asset management, osservabilità, controllabilità e resilienza del sistema elettrico, sviluppo di nuove tecnologie per la flessibilità della rete, scenari di sviluppo della domanda e della generazione da fonti rinnovabili, big data management e data science, uso di tecnologia Internet of Things, cyber security, intelligenza artificiale e altre tecnologie abilitanti la transizione energetica nazionale. (nella foto: la firma della convenzione quadro tra l’ad di Terna Giuseppina Di Foggia e l’ad di Rse Franco Cotana)

Festival Canzone Cristiana, rimandata “A Firenze dopo il Festival”

Festival Canzone Cristiana, rimandata “A Firenze dopo il Festival”Roma, 15 feb. (askanews) – L’Organizzazione del Festival della Canzone Cristiana comunica che la manifestazione “A FIRENZE DOPO IL FESTIVAL – SANREMO CRISTIAN MUSIC FESTIVAL 2024”, prevista domani, 16 febbraio 2024, a Scandicci, nel Teatro Aurora, è rimandata a data da destinarsi per motivi di carattere organizzativo.


Nel formulare le proprie scuse per l’imprevisto verificatosi, l’Organizzazione informa che sarà sua cura fornire debita comunicazione relativamente agli sviluppi inerenti la suddetta manifestazione.

Pallanuoto, Italia-Spagna 8-6: azzurri in finale ai Mondiali di Doha

Pallanuoto, Italia-Spagna 8-6: azzurri in finale ai Mondiali di DohaRoma, 15 feb. (askanews) – La Nazionale italiana di pallanuoto maschile batte la Spagna 8-6 in semifinale ai Mondiali di nuoto di Doha e agguanta la terza finale delle ultime quattro edizioni iridate. Una difesa super orchestrata dal maestro Del Lungo in porta, falli ben spesi che stoppano dieci tentativi in superiorità degli spagnoli (su 13), movimenti intelligenti e attacco incisivo. Come aveva previsto il ct Campagna, il percorso iridato è stato di sofferenza con la sconfitta beffa contro l’Ungheria, poi uscita contro la sorprendente Francia nei quarti di finale, le vittorie di misura con gli Stati Uniti, che ha garantito il pass olimpico, e con la Grecia, che ha certificato il salto di qualità del gruppo, più per consapevolezza che per capacità già note. Così arriva la prestazione perfetta proprio contro gli iberici, favoriti alla vigilia, che un mese fa a Zagabria si imposero in semifinale 7-4 in una partita facilmente gestita. Le furie rosse pagano la cattiva luna di Granados, un gol, e Perrone, che non entra mai nel clou del match anche grazie al pressing dell’Italia che lo tiene lontano dalle zone pericolose. E’ un Settebellissimo sostenuto dal capitano Di Fulvio, autore di una doppietta sontuosa, e dell’emergente certezza Condemi, che lancia sul +4 gli azzurri (6-2) a otto minuti dal termine. Poi le prime reti di Granados e Munarriz, ben arginati, e il gol di Larumbe avevano spaventato l’Italia che però allunga di nuovo con Di Fulvio e Fondelli, altro protagonista in vasca e nel confronto vinto simpaticamente contro il portiere Aguirre, come al solito oltre i limiti dell’irriverenza. La finale con è in programma sabato 17 febbraio alle 15:30 italiane contro Croazia o Francia in diretta su Raidue. (Foto Andrea Staccioli, Andrea Masini, Giorgio Scala e Giorgio Perottino DBM)


 

Pallanuoto, Campagna: “Finale ancor più bella perché sudata”

Pallanuoto, Campagna: “Finale ancor più bella perché sudata”Roma, 15 feb. (askanews) – “Questa finale significa tanto. Bella, bella”. Così Sandro Campagna commenta la finale mondiale conquistata dal settebello a Doha, terza delle ultime quattro edizioni. “Quando si fa tanta fatica è ancora più gustosa – continua – Questo è un percorso lungo, che sta cementando e forgiando il gruppo. Siamo a febbraio, le Olimpiadi saranno a luglio. Intanto godiamoci la partita di dopodomani, poi penseremo a Parigi. Sarà la mia undicesima olimpiade. E’ sempre bello qualificarsi, riuscirci così ancora di più. Abbiamo lottato ogni partita, la qualificazione ce la siamo sudata. Siamo cresciuti nella resistenza alla fatica e alla sofferenza. I ragazzi sono stati straordinari: erano concentratissimi e tutto quello che ci siamo detti l’hanno fatto”. (Foto Andrea Staccioli, Andrea Masini, Giorgio Scala e Giorgio Perottino DBM)

Via libera Cda Stretto Messina a relazione progetto definitivo del Ponte

Via libera Cda Stretto Messina a relazione progetto definitivo del PonteRoma, 15 feb. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione della società Stretto di Messina ha approvato la Relazione del Progettista di aggiornamento al Progetto Definitivo del 2011 relativo al Ponte sullo stretto di Messina, e l’ulteriore documentazione progettuale finalizzata al riavvio della realizzazione dell’Opera, come previsto dalla Legge. “È un grande risultato – ha commentato l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – ottenuto in pochi mesi grazie all’impegno del governo, in particolare del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e al lavoro del Contraente generale Eurolink, della Società Stretto di Messina e dei nostri altri contraenti ed esperti nelle diverse discipline ingegneristiche legate al ponte. Si conferma un progetto straordinario, tecnicamente all’avanguardia e di riferimento a livello internazionale. Dopo i molti ponti “Messina Style” costruiti nel mondo, è il momento di realizzarlo nello Stretto di Messina”.

Sindacati europei: Ue a un bivio con la questione agricola Ucraina

Sindacati europei: Ue a un bivio con la questione agricola UcrainaRoma, 15 feb. (askanews) – L’Unione Europea è arrivata a un bivio sulla questione agricola Ucraina e, se il testo proposto dalla Commissione Europea e ora all’esame del Consiglio e del Parlamento Ue rimanesse invariato, la sostenibilità economica dei settori del pollame, delle uova, dello zucchero, dei cereali e del miele dell’UE sarebbe messa a repentaglio. Lo sottolineano in una nota congiunta i principali sindacati agricoli europei (Copa Cogeca, Avec, Cefs, Cepm, Cibe ed Euwep).


“Le decisioni che la Commissione, gli Stati membri e i deputati del Parlamento europeo prenderanno nei prossimi giorni a Bruxelles in merito al rinnovo dell’ATM ucraino sono di fondamentale importanza strategica e avranno profonde conseguenze. La comunità agricola europea non può accontentarsi di semplici annunci. Ci aspettiamo misure chiare per tutti i settori interessati”, spiegano i sindacati europei. Quando iniziò la guerra, infatti, la Commissione scelse di liberalizzare completamente il commercio con l’Ucraina per sostenere l’economia locale contro l’aggressione russa. Quasi due anni dopo, le comunità agricole, come il resto degli europei, continuano a sostenere gli ucraini. “Tuttavia – spiegano i sindacati europei – questo ha anche portato a due anni di importanti importazioni di prodotti agricoli ucraini, spingendo l’UE ad adottare una visione strategica a medio termine”.