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Sanremo, i brani più shazammati del Festival, in testa Annalisa

Sanremo, i brani più shazammati del Festival, in testa AnnalisaMilano, 10 feb. (askanews) – Ecco i brani più shazammati questa settimana tra quelli in gara alla 74esima edizione del Festival di Sanremo.


I brani sanremesi, trasmessi nelle radio e suonati ormai dappertutto, sono stati shazammati dai fan. Le 5 canzoni di Sanremo più cercate questa settimana, sono “Sinceramente” di Annalisa, “Click boom!” di Rose Villain, “Tu No” di Irama, “Un ragazzo una ragazza” dei The Kolors, “I P’ ME, TU P’ TE” di Geolier, raggiungendo rispettivamente le posizioni #4, #6, #10, #11 e #13 nella classifica Top 200 italiana di Shazam (Shazam Top 200 Italia). Per rivivere in qualsiasi momento la magia del Festival, le canzoni che stanno illuminando il palco dell’Ariston sono disponibili su Apple Music in Audio Spaziale con Dolby Atmos nella playlist Sanremo 2024, inclusa tra i contenuti in primo piano della speciale sezione dedicata alla kermesse: apple.co/Sanremo2024.

Fs italiane: sciopero 12 febbraio, regolari Frecce e Intercity

Fs italiane: sciopero 12 febbraio, regolari Frecce e IntercityRoma, 10 feb. (askanews) – Circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia in occasione dello sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane proclamato da alcune sigle sindacali, in programma dalle ore 9 alle ore 17 di lunedì 12 febbraio. Probabili limitazioni o cancellazioni dei treni regionali. Lo rende noto Fs in un comun icato.


Informazioni su collegamenti e servizi anche attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web?trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito?800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self service e le agenzie di viaggio convenzionate.

Legumi in scatola italiani, Anicav:comparto da 1,1 miliardi euro

Legumi in scatola italiani, Anicav:comparto da 1,1 miliardi euroRoma, 10 feb. (askanews) – Sono alla base di una corretta alimentazione grazie alle comprovate proprietà salutistiche ma fanno bene anche all’economia del nostro Paese: i legumi in scatola Made in Italy sono un fiore all’occhiello dell’industria agroalimentare e i dati lo dimostrano. L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, nella Giornata Mondiale dei Legumi fa il punto della situazione.


Quella dei legumi in scatola – informa una nota dell’associazione – si conferma una produzione importante per il comparto delle conserve vegetali con un fatturato, nel 2023, di oltre 1,1 miliardi di euro, di cui 650 milioni derivano dall’export che, pur rimanendo stabile nei volumi, continua a crescere in valore (+8%) a dimostrazione che la qualità dei prodotti italiani è sempre più apprezzata e riconosciuta sui mercati internazionali. Per quanto riguarda i consumi interni, nel 2023 si è registrata una crescita sia in volume (+5,9%) che in valore (+18%). I fagioli in scatola rimangono il prodotto più venduto, rappresentando circa il 43% del mercato delle conserve vegetali al netto delle conserve rosse. “Il contesto attuale è ricco di sfide per il nostro comparto e i legumi possono giocare un ruolo fondamentale non solo perché da sempre sono un elemento basilare di ogni corretta alimentazione e rappresentano una straordinaria fonte di proteine alternative a quelle animali, ma anche per gli evidenti benefici in termini di impatto ambientale. – commenta Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV – I numeri, poi, confermano l’importanza di questa produzione anche da un punto di vista economico. Tuttavia grande è la preoccupazione generata dalle tensioni geo-politiche nel Mar Rosso. La difficile situazione sta avendo un forte impatto soprattutto sul costo dei noli e le esportazioni potrebbero risentirne”.

Patto stabilità, accordo parlamento Ue-governi sulle nuove regole

Patto stabilità, accordo parlamento Ue-governi sulle nuove regoleRoma, 10 feb. (askanews) – Accordo tra il Parlamento europeo e i rappresentanti del governo sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e di crescita, con l’obiettivo di semplificarne i meccanismi, cercando di incentrarli su un singolo parametro di controllo, favorire la sostenibilità dei conti pubblici e, al tempo stesso, il sostegno a investimenti e riforme. Lo ha riferito il Parlamento europeo con comunicato pubblicato nel corso della notte. I primi piani di bilancio, che includeranno prospettive di spesa, riforme e investimenti in base alle nuove regole, verranno preparati nel prossimo autunno.


L’intesa parte dalla struttura di accordo che era stato raggiunto a fine anno dei governi. I paesi con livelli di indebitamento eccessivo saranno tenuti a rispettare requisiti supplementari di rientro tra cui quello di ridurre il debito di 1 punto percentuale l’anno se hanno debito/Pil sopra la soglia del 90% e di 0,5 punti percentuali l’anno se tra il 60% e il 90%. Le “vecchie regole”, di fatto mai applicate prevedevano la riduzione di un 20esimo ogni anno quando superiore al 60% del Pil. Nel caso in cui il deficit di un paese superi il 3% del Pil, recita il comunicato del Parlamento europeo, il requisito sarà di ridurlo nei periodi di crescita per portarlo all’1,5% del Pil “in modo da ripristinare dei margini di bilancio per le situazioni di difficoltà”. Inoltre si applicheranno anche “riferimenti numerici ulteriori” su quanto vada ridotto il deficit ogni anno.


Alla fine del periodo periodo di riferimento di medio termine i paesi saranno tenuti ad aver messo il livello di debito, quando in eccesso, “su una traiettoria di calo plausibile”, senza però riferimenti numerici fissi. Le nuove regole prevedono alcuni margini di manovra supplementari, già previsti nell’accordo tra governi, in particolare 3 anni ulteriori di tempo per fare gliaggiustamenti in base al contestuale avvio di impegni su investimenti e riforme e diversi altri criteri.


L’intesa dovrà essere ora ratificata da voti formali sia del Consiglio sia del Parlamento europeo. Una volta adottate le nuove regole entreranno in vigore con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e i primi piani che dovranno essere presentati in base a queste nuove normative andranno consegnati per il 20 settembre, conclude il comunicato.

Spirit, “Ruadh Mhor”: prima etichetta di Compagnia italiana del whisky

Spirit, “Ruadh Mhor”: prima etichetta di Compagnia italiana del whiskyMilano, 10 feb. (askanews) – Compagnia italiana del whisky è un nuovo progetto di Davide Fregonese, ex operatore finanziario diventato produttore di vino nelle Langhe e sull’Etna, per rendere più immediato e moderno l’approccio verso questo celebre distillato. “Ruadh Mhor” è la sua prima etichetta, un single malt prodotto nel 2010 da Glenturret, la più antica distilleria di Scozia, nota per il suo whisky di malto prodotto nel tipico stile delle Highlands dove è stata fondata nel 1763.


Private bottling disponibile in 250 (splendide) bottiglie in stile Decò numerate, racchiuse in un prezioso astuccio realizzato a mano in legno di rovere invecchiato oltre 30 anni, firmato dal designer Gianni Rossi, “Ruadh Mhor” è invecchiato 13 anni in una cask first-fill ex-sherry Pedro Ximenez da 500 litri. Un whisky di grande complessità ed equilibrio, caratterizzato da una piacevole nota torbata, stemperata in una dolce morbidezza. Destinato all’alta ristorazione e ai collezionisti, è distribuito da Partesa, l’azienda del Gruppo Heineken che ha già in catalogo i vini dell’ex manager torinese classe 1970. “Ho sempre avuto una grande passione per il whisky, che ho iniziato a collezionare in bottiglie, ne ho circa 600, e poi in barili, anche come valida forma alternativa di investimento – ha affermato Fregonese – e questa grande passione è sfociata nella Compagnia italiana del whisky, che con le mie Cantine condivide la volontà di rendere meno ‘cerebrale’ l’approccio a grandi prodotti, affinché siano pienamente apprezzabili anche da un pubblico di semplici appassionati, ma senza mai transigere sulla qualità”.


Da dieci anni socio di Andrea Berton nel ristorante di Milano dello chef, Fregonese non si limita a fare vino e whisky ma ha anche creato “con quattro amici la prima tequila siciliana, un distillato di agave con botaniche locali che si chiama “Agalia””, e ha comprato a Modena un’acetaia che produce aceto balsamico tradizionale. In Scozia ha acquistato qualche anno fa una proprietà di 60 ettari nel Perthshire, “a 40 minuti da Glenturret (che ha la sede a Crieff, ndr), una zona molto bella, proprio davanti al fiume Tay uno dei più pescosi di salmoni: le mie grandi passioni sono il golf, la pesca e il whisky, quale posto migliore della Scozia potevo trovare?”. “Inizialmente pensavo di fare un private bottling per me e per i miei amici e clienti, poi parlando con Alessandro Rossi (National Category Manager Wine di Partesa, ndr) è nata l’idea di metterle in commercio” ha raccontato ad askanews Fregonese, sottolineando che “non è stato assolutamente facile come può sembrare ma quando lo vedi uscire dalle botti e venire imbottigliato a mano, è davvero una soddisfazione enorme perché vedi quello che hai sognato prendere forma”. Ruadh Mhor (“Grande Rosso” in gaelico scozzese) è figlio di “un cask che è un connubio dei due stili di whisky, di una distilleria che mi piace tanto come Glenturret”. Un esercizio, difficile ma fatto molto bene e con grande impegno, a cui ora Fragonese vuole dare seguito: “Il proposito – ha concluso – è quello di fare altri prodotti, obiettivi di natura economica o quantitativa al momento non me ne voglio dare perché parte più come piacere personale”.


“Gli spirits di qualità rappresentano un segmento sempre più strategico e di tendenza nell’Horeca italiano e il whisky, in particolare, sta vivendo un interessante ritorno” ha dichiarato l’Ad di Partesa, Massimo Reggiani, ricordando che dai dati della Scotch Whisky Association emerge che negli ultimi anni l’Italia ha visto una ripresa costante dei consumi, fino a raggiungere gli otto milioni di litri importati nel 2023. “La preferenza per il carattere raffinato e torbato del single malt che gli italiani hanno conservato – ha concluso – si somma alla tendenza globale alla premiumizzazione del whisky scozzese, creando buone basi per lo sviluppo del segmento di whisky single cask”.

Giorno Ricordo, Meloni e mezzo Governo a Basovizza per onorare vittime Foibe

Giorno Ricordo, Meloni e mezzo Governo a Basovizza per onorare vittime FoibeRoma, 10 feb. (askanews) – All’indomani della celebrazione istituzionale al Quirinale da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è oggi il Governo a dominare la scena della celebrazione del Giorno del Ricordo, 20 anni dopo la sua istituzione 20 anni dopo la sua istituzione per iniziativa del Governo Berlusconi sotto la presidenza Ciampi. Il primo appuntamento è alle 10,30 al Sacrario della Foiba di Basovizza dove si consumò l’eccidio comunista. Pratecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto,il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.


Ad accogliere la folta delegazione del governo ci sarnno il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il Prefetto di Trieste Pietro Signoriello. La cerimonia commemorativa del Giorno del Ricordo avrà inizio con l’ingresso dei quattro Medaglieri nazionali (Istituto del Nastro Azzurro, Associazione Nazionale del Fante, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Armi di Cavalleria) e i Gonfaloni delle Città di Muggia e Trieste. Seguiti da onori militari e alzabandiera, Inno di Mameli e lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla Città di Trieste. A seguire saranno resi gli onori ai martiri delle Foibe. Quindi Meloni, Fedriga e Dipiazza deporranno due corone d’alloro. E, dopo di loro, faranno altrettanto le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Quindi mons Marino Trevisini, Vicario Generale della Diocesi di Trieste, celebrerà una Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Foibe, con lettura della Preghiera per gli Infoibati. Al termine della celebrazione prenderanno la parola per 5 minuti ciascuno il Presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, il Sindaco Dipiazza, il Governatore Fedriga e in conclusione la Presidente del Consiglio Meloni. Che prima di lasciare il Sacrario raggiungerà l’attiguo museo delle Foibe per firmare il libro d’Onore.


Conclusa la commemorazione a Basovizza, Meloni all’ora di pranzo raggiungerà la stazione ferroviaria di Trieste dove alle 13 Successivamente, in mattinata, alla stazione di Trieste, Meloni inaugurerà il “Treno del Ricordo”. Il suo viaggio partirà domenica 11 febbraio, toccando numerose tappe al Nord al Centro e al Sud del Paese: Venezia, Milano, Torino, Genova, Ancona, Bologna, Parma, La Spezia, Firenze, Roma, Napoli. Per concludesi il 27 febbraio a Taranto. Il progetto è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio LUCE, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.


Dal tramonto di stasera’all’alba dell’11 febbraio 2024, infine, la facciata principale di Palazzo Chigi in Piazza Colonna verrà illuminata con il Tricolore e la scritta “Io ricordo”. 081450 feb 24

Ambrogio Sparagna l’11 febbraio ne “La Tarantella del Carnevale”

Ambrogio Sparagna l’11 febbraio ne “La Tarantella del Carnevale”Roma, 10 feb. (askanews) – Torna, domenica 11 febbraio, Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Tarantella del Carnevale, un progetto originale di Ambrogio Sparagna per l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni e il Gruppo Danzatori Popolari diretti da Francesca Trenta e con la partecipazione dei gruppi mascherati tradizionali, I Giganti degli Aurunci (LT/CE), I Pulgenelle di Castiglione Messer Marino (CH) e Le Maschere Cornute di Aliano (MT).


Una grande festa con la partecipazione di maschere e danzatori tradizionali, che animeranno a ritmo di travolgenti e vertiginose tarantelle un grande concerto alle 11 in Sala Sinopoli, e saranno protagonisti di una parata mascherata, aperta a tutti, alle 13 negli spazi all’esterno dell’Auditorium. Protagonisti di questa ottava edizione saranno alcuni gruppi tradizionali di maschere provenienti da Campania, Lazio, Abruzzo e Basilicata.


Con le loro grandi proporzioni, costruite con cartapesta e altri materiali poveri che rimandano alle antiche figure della Commedia dell’Arte, I Giganti degli Aurunci continuano a caratterizzare molte feste carnascialesche in quei piccoli borghi dove ancora si svolge la tipica farsa popolare della “Canzone di Zeza e Pulcinella”. I Pulgenelle di Castiglione Messer Marino sono la maschera più suggestiva del Carnevale tradizionale del borgo abruzzese. Questo Pulgenella si caratterizza per il suo costume originale in cui spicca un cappello a punta di grandi proporzioni che richiama una serie di significati magico rituali tipici del mondo arcaico contadino dell’area interna dell’Appennino centrale.


Le maschere cornute di Aliano rievocano creature demoniache e goffe, il cui carattere minaccioso è mitigato dai coloratissimi cappelloni che ne decorano il capo. Costruite con argilla e cartapesta, dalla parte frontale spuntano corna pronunciate e nasi pendenti enormi. In cima ai cappelloni è ricavato un foro decorato con una penna di gallo. I gruppi di maschere tradizionali sfileranno accompagnati dalle vertiginose azioni coreutiche realizzate dal Corpo di Ballo dell’Auditorium, coordinato da Francesca Trenta, dando vita ad uno spettacolo coinvolgente, che offrirà a tutti i partecipanti una forza rigenerativa, ipnotica e travolgente per una grande festa popolare.

A Sanremo trionfa Geolier, serata di duetti tra emozioni e nostalgia

A Sanremo trionfa Geolier, serata di duetti tra emozioni e nostalgiaSanremo, 10 feb. (askanews) – La musica napoletana trionfa nella serata dei duetti e delle cover. A vincere, un po’ a sorpresa e tra i fischi del pubblico, è Geolier che ha duettato con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio. Il rapper napoletano si è esibito in un Medley con “Strade”, un grande omaggio all’hip hop, insieme a Guè (che è l’unico milanese) con cui ha cantato Brivido, Luchè per O’ primmo ammore, e poi ha chiuso con Gigi D’Alessio con Chiagne.


Una serata ricca di emozioni, tra musica anni Ottanta, momenti nostalgici, ballad, omaggi a De Andrà e Battisti, ma anche musica travolgente. La vibrante voce di Skin intrecciata a quella dei Santi Francesi in una commovente interpretazione del brano Hallelujah; la travolgente Annalisa in Sweet Dreams, in duetto con La Rappresentante di Lista; dal rock potente di Gianna Nannini, che esegue un medley di tre suoi grandi successi accompagnata da Rose Villain alla coppia Gazzelle-Fulminacci che incantano l’Ariston con Notte prima degli esami. E poi Roberto Vecchioni che canta con Alfa quasi a segnare un passaggio di consegne tra generazioni e l’invito contenuto nel brano “Sogna, ragazzo, sogna”. O Riccardo Cocciante al pianoforte che accompagna Irama in “Quando finisce un amore”.


I nastri tornano indietro agli anni Ottanta con i The Kolors che accompagnati da Umberto Tozzi fanno vincere l’operazione nostalgia. Atmosfera da discoteca anche per i Bnkr44 che cantano “Ma quale idea” con Pino D’Angiò che sale per la prima volta sul palco di Sanremo e dopo la malattia che gli ha danneggiato la voce. Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani si ritrovano sul palco e lui, come l’ultima volta in cui vinse al Festival e Fiorella arrivò seconda, si inginocchia di nuovo. C’è poi il commovente omaggio di Angelina Mango al padre, Pino, morto dieci anni fa, con l’interpretazione perfetta del brano “La rondine”, riarrangiata per l’occasione dalla stessa Angelina e dal fratello Filippo.


Sul palco dell’Ariston arrivano anche le istanze degli agricoltori. Un breve comunicato letto da Amadeus dopo mezzanotte (e che potrebbe suscitare polemiche) gli agricoltori chiedono solamente la difesa della propria dignità. “Noi agricoltori non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi – scrivono – ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione. Protestiamo quindi per difendere la DIGNITA’ di tutti gli agricoltori e per chiedere con forza che venga corrisposto il GIUSTO VALORE alle nostre produzioni”. Sul finire, quasi alle 2 di notte, c’è un’ultima sorpresa sul palco dell’Ariston: il grande ritorno, dopo 27 anni, dei Jalisse – vincitori nel 1997 del Festival – che hanno cantato il celebre brano “Fiumi di parole”.


Di Serena Sartini e Alessandra Velluto

Sanremo, l’omaggio di Mahmood a Lucio Dalla, cone i Tenores di Bitti

Sanremo, l’omaggio di Mahmood a Lucio Dalla, cone i Tenores di BittiMilano, 10 feb. (askanews) – Mahmood, accompagnato dai Tenores di Bitti Remunnu ‘E Locu, omaggia Lucio Dalla, in una interpretazione del brano “Come è profondo il mare”. I Tenores hanno aggiunto una strofa tratta da una loro poesia in lingua sarda, cantando “Finis, de s’Oceanu violentu / Currer dias sas abbas piùs malas” che tradotto in lingua italiana significa “Sulla somma dell’oceano violento correrei le acque più feroci”.


Questa frase va a sottolineare la forza del sentimento, che riesce a far superare anche le situazioni più difficili, le tempeste e il mare violento della vita.

Sanremo, agricoltori: protestiamo per difendere nostra dignità

Sanremo, agricoltori: protestiamo per difendere nostra dignitàSanremo, 10 feb. (askanews) – “Noi agricoltori non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi, ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione. Protestiamo quindi per difendere la DIGNITA’ di tutti gli agricoltori e per chiedere con forza che venga corrisposto il GIUSTO VALORE alle nostre produzioni”. E’ il messaggio contenuto nella nota degli agricoltori del Coordinamento nazionale riscatto agricolo, inviato alla Rai per essere letto sul palco dell’Atiston.