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Mattarella a Israele: chi ha sofferto non neghi diritto Stato ad altri

Mattarella a Israele: chi ha sofferto non neghi diritto Stato ad altriRoma, 26 gen. (askanews) – Nel giorno delle celebrazioni al Quirinale del Giorno della memoria Sergio Mattarella non ha dubbi nel definire l’attacco terroristico di Hamas contro Israele “una raccapricciante replica degli orrori della Shoa”. Ma proprio perchè l’Italia vede “Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori” e ribadendo che “siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza”, il capo dello Stato fa un passo oltre e invoca proprio da parte di Israele un cambio di prospettiva: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno stato”.

Al Quirinale c’è mezzo governo ad ascoltare le parole del Presidente, Giorgia Meloni siede accanto ad Antonio Tajani, reduce da un viaggio a Gerusalemme, più in là c’è il ministro della Difesa, Guido Crosetto e poi Piantedosi, Valditara, Abodi, i presidenti delle Camere, il Presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. La cerimonia è dedicata quest’anno ai “Giusti tra le nazioni”, così vengono definiti i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, ha portato la sua testimonianza intervistato da uno studente di rientro dal “Viaggio della Memoria”, in ricordo delle vittime della Shoah, organizzato in Polonia dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Mattarella esordisce citando Primo Levi: “‘La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, Levi dava questo giudizio “sulle radici e sulle responsabilità prime del più grave sterminio, organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, compiuto nella storia dell’umanità”.

“Auschwitz fu un orrore assoluto, senza precedenti – cui null’altro può essere parificato, – scandisce il Presidente della Repubblica – ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano”, avverte Mattarella, eppure quelle “ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa”. Ciò che preoccupa il capo dello Stato è che “anche ai nostri giorni, la ruota della storia sembra talvolta smarrire la sua strada, portando l’umanità indietro, a tempi e a stagioni che mai avremmo pensato di rivivere” ed ecco che “parole d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove”. Di nuovo “il fanatismo, religioso o nazionalista, che non tollera non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso, ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e della civiltà umana”, insomma “siamo di fronte a un nuovo ‘crinale apocalittico”, dice prendendo a presto un’espressione cara a Giorgio La Pira.

Il ritorno dell’antisemitismo è ciò che ha prodotto la “feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini e persino neonati”, dice Mattarella. Per quegli ostaggi ancora nelle “mani crudeli di Hamas cresce l’angoscia di giorno in giorno”. L’angoscia cresce però “anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Tante donne e bambini… anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata”. L’appello del capo dello Stato si conclude con uno spiraglio di ottimismo: “Ci ostiniamo a restare fiduciosi nel futuro dell’umanità – dice -. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini. I Giusti, con il loro coraggio, la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci spronano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e i portatori di morte”. E tra di loro i “Giusti italiani sono tra le radici migliori della nostra Repubblica. Per questo li celebriamo e li onoriamo, tutti insieme, come popolo italiano e come comunità, nel Giorno della memoria”.

Demeter Italia partecipa a Biofach con 10 aziende in stand con BFDI

Demeter Italia partecipa a Biofach con 10 aziende in stand con BFDIMilano, 26 gen. (askanews) – Per il quarto anno, Demeter Italia, l”associazione che riunisce produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, parteciperà a Biofach, la fiera dedicata all’alimentazione biologica che si tiene a Norimberga (Germania) dal 13 al 16 febbraio.

A differenza delle edizioni passate, durante le quali Demeter Italia era presente alla manifestazione con un proprio stand, quest’anno la postazione sarà condivisa con la Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), adiacente a quella di Demeter Germania. Unificare gli spazi espositivi consentirà al comparto di proporsi in modo coeso a livello internazionale nell’anno della celebrazione dei 100 anni della biodinamica, nata nel 1924 dalla filosofia di Rudolf Steiner. Dieci le aziende italiane presenti nello spazio espositivo di Demeter Italia: Biolatina Coop. Agr. Biodinamica, Econatura group, Ortofrutta Terre di Ecor Soc.Cons.Agr. a r.l., Gruppo Tarulli OP, Olearia Vinicola Orsogna, Agricola Forte s.s., Acetaia Guerzoni srl, Bio Sikelia Soc. Cons. Agr. R.L., Albio srl, Parlapiano Demetrio. Come nelle edizioni passate, verrà previsto un servizio di catering, che consentirà ai visitatori di assaggiare i piatti biodinamici con gli ingredienti dei produttori co-espositori di Demeter.

Tra diverse attività che si terranno al Biofach Congress, sono programmati i seminari “Donne come pioniere della sostenibilità” con Helmy Abouleish, presidente di BFDI e Ceo di Sekem, l’agricoltrice tedesca Sophie Kraul, e l’enologo italiano Gianluca Bergianti, moderati da Alexander Gerber di Demeter Germania; e “Cento anni di agricoltura biodinamica – Un’ispirazione verso sistemi alimentari sostenibili”, a cui parteciperanno Laura Patino di ABD Columbia, Naglaa Ahmed di Sekem, l’agricoltrice e consulente tedesca Ruth Laakmann, , e Clara Behr nel ruolo di moderatrice. Nell’ultima edizione, a Biofach hanno partecipato oltre 37mila visitatori e più di duemila espositori provenienti da oltre 90 Paesi.

Biden a Netanyahu: non ci sto ad un anno di guerra a Gaza

Biden a Netanyahu: non ci sto ad un anno di guerra a GazaNew York, 26 gen. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden in una telefonata del 19 gennaio al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha  dichiarato di non voler accettare un anno di guerra a Gaza. Lo scoop è del sito di notizie Axios che ha sentito due funzionari statunitensi. Uno dei funzionari ha riferito che almeno un terzo dei 40 minuti della telefonata di Biden con Netanyahu, lo scorso 19 gennaio si è concentrato sul calendario di guerra israeliano e sui tempi per
passare ad operazioni a bassa intensità nella Striscia di Gaza, oltre che sulla strategia di guerra di Israele nel suo insieme. Il presidente americano ha fatto pressioni su Bibi perché riducesse l’operazione militare, aggiungendo che gli Usa non sarebbero stati disposti ad un anno di guerra.

Biden vuole che la guerra finisca prima delle elezioni di novembre ed è molto preoccupato che il perdurare della battaglia faccia perdere il sostegno dell’elettorato giovane. Netanyahu, al contrario, il giorno prima della telefonata aveva detto che la guerra sarebbe continuata “per molti altri mesi”. 

Giorno memoria, a Milano incontro con le scuole a Palazzo Marino

Giorno memoria, a Milano incontro con le scuole a Palazzo MarinoMilano, 26 gen. (askanews) – Sono 150 gli studenti che hanno partecipato, oltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala e la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, a un incontro sulla Memoria che si è tenuto questa mattina in Sala Alessi a Palazzo Marino, alla vigilia del Giorno della memoria. All’iniziativa hanno aderito le scuole Itis Feltrinelli, Istituto Superiore Galilei – Luxemburg, Galdus Formazione, Scuola secondaria di primo grado Puecher, Liceo della scuola ebraica. Sono intervenuti Floriana Maris, Presidente della Fondazione Memoria della Deportazione; Roberto Lepetit, rappresentante di Aned; Roberto Cenati, Presidente di Anpi Milano; Gadi Schoenheit, Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Milano; Giorgio Del Zanna, Presidente della Comunità di Sant’Egidio.

Auto elettrica, la Commissione: le regole di mercato Ue vanno rispettate

Auto elettrica, la Commissione: le regole di mercato Ue vanno rispettateBruxelles, 26 gen. (askanews) – Se per attuare la transizione verso l’obiettivo delle auto a zero emissioni nel 2035 sarà necessario nei prossimi anni assicurare la disponibilità di veicoli elettrici a basso prezzo, perché possano acquistarli anche i cittadini con redditi medio-bassi, ciò non significa che a questo obiettivo debbano essere sacrificate le regole contro il dumping e sulle pari condizioni del mercato Ue, rinunciando, ad esempio, alle indagini e agli eventuali dazi anti sovvenzioni riguardo ai veicoli cinesi che falsano la concorrenza. Questi strumenti per tutelare il mercato Ue sono “complementari”, e non contraddittori rispetto alla regolamentazione che ha fornito certezza giuridica e obiettivi chiari all’industria automotive europea.

E’ quanto ha affermato in sintesi, oggi a Bruxelles il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario. La Commissione sta conducendo dall’autunno scorso un’indagine anti sovvenzioni proprio sulle auto elettriche cinesi, che hanno invaso il mercato europeo con modelli elettrici a prezzi ultra competitivi rispetto a quelli dell’industria locale. á “Noi crediamo, ovviamente – ha detto Mamer, in risposta a un giornalista che chiedeva come si possa “quadrare il cerchio” -, che ci sia un mercato per i veicoli elettrici in Europa. La Commissione ha messo in atto un quadro normativo per i veicoli con l’obiettivo che le auto nuove non emettano più CO2 dal 2035. Quindi, l’intera catena del valore automobilistica in Europa ha ora la certezza normativa per poter effettuare gli investimenti necessari al fine di sviluppare la propria capacità per rispondere alla domanda del mercato”. “Questa è la prima risposta alla domanda su come far quadrare il cerchio: garantire che vi siano incentivi adeguati per l’industria europea”, in modo che “faccia gli investimenti necessari. Ma in realtà – ha puntualizzato il portavoce – , garantire che il mercato funzioni in modo efficace è parte di questo”, ovvero parte di questi incentivi. á “E’ proprio per questo motivo – ha spiegato Mamer – che è necessario assicurarsi di non avere automobili prodotte altrove che distorcerebbero il mercato attraverso sussidi non giustificati. Quindi, per noi non c’è contraddizione; c’è in realtà una complementarità” tra le due cose.

Secondo il portavoce della Commissione, poi, “riguardo ai prezzi, è necessario distinguere tra effetti a breve e a medio termine. Potrebbe essere considerato molto positivo disporre di auto elettriche molto economiche, che arrivano in una fase iniziale sul mercato e spazzano via la concorrenza europea. Ma se non ci fosse più concorrenza europea, che cosa impedirebbe poi ai produttori extra-Ue di aumentare i prezzi? Giusto per fare un esempio del tipo di considerazioni che bisogna fare quando si pensa agli effetti a lungo termine delle nostre politiche”. Questo vuol dire, gli è stato chiesto, che si vuole dare più tempo all’industria europea, per migliorare la sua produzione di veicoli elettrici , in modo da riuscire successivamente a venderli a costo più basso, visto che oggi sono molto più costosi di quelli tradizionali?

“Non è affatto quello che ho detto. Non si tratta – ha replicato Mamer – di dare tempo a un segmento del settore rispetto a un altro. Si trattava di garantire l’esistenza di un quadro normativo che promuova gli investimenti e, in secondo luogo, di avere un mercato che funzioni adeguatamente. Non si tratta quindi di istituire alcun tipo di barriera che impedisca la vendita in Europa dei veicoli prodotti secondo criteri basati sul mercato”. Quello che sta facendo la Commissione, invece, è “garantire che le auto che arrivano in Europa rispettino le regole del nostro mercato, siano esse prodotte in Europa o fuori dall’Europa”, ha concluso il portavoce.

La stessa presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva fatto riferimento nel settembre scorso a Strasburgo, durante il suo “discorso sullo stato dell’Unione” al Parlamento europeo, alla vicenda dello smantellamento della produzione europea di cellule fotovoltaiche, a causa dell’invasione sul mercato, nel periodo successivo al 2007, dei prodotti cinesi a basso costo, che poterono approfittare del sostegno alle energie rinnovabili che l’Ue aveva predisposto in vista degli obiettivi del 2020. “Non abbiamo dimenticato – aveva detto von der Leyen agli eurodeputati – l’impatto che ebbero sulla nostra industria solare le pratiche sleali di mercato della Cina”, aggiungendo che “molte giovani imprese furono spinte fuori dal mercato dai concorrenti cinesi pesantemente sussidiati”.

La Corte dell’Onu chiede ad Hamas di liberare gli ostaggi e a Israele di prevenire il genocidio, ma non la tregua

La Corte dell’Onu chiede ad Hamas di liberare gli ostaggi e a Israele di prevenire il genocidio, ma non la treguaRoma, 26 gen. (askanews) – La Corte internazionale di giustizia (Cgi) dell’Onu ha rigettato la richiesta di Israele di respingere il caso presentato dal Sudafrica per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio nel conflitto in corso della Striscia di Gaza, chiedendo a Israele di adottare “tutte le misure in suo potere per impedire che siano commessi atti” di genocidio, senza però ordinare un cessate il fuoco e lanciando poi un appello per la liberazione degli ostaggi tenuti a Gaza.

Nell’udienza tenuta oggi all’Aia – a cui era presente il ministro degli Esteri del Sudafrica, Naledi Pandor – il presidente della Corte, Joan Donoghue, ha annunciato che il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite ha giurisdizione “per esaminare il caso” ritenuto “infondato” dalle autorità israeliane, spiegando “di non poter accogliere la richiesta di Israele di cancellare la causa” a fronte di “elementi sufficienti che indicano l’esistenza di una controversia tra le parti relativa a interpretazione, applicazione o rispetto della Convenzione sul genocidio”.Quindi, “in attesa di una decisione sul merito”, la Corte ha detto di aver accolto la richiesta del Sudafrica di riconoscere “il diritto dei palestinesi di Gaza di essere protetti da atti di genocidio” e di sollecitare “il rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi ai sensi della Convenzione”, a fronte delle operazioni militari in corso nell’enclave palestinese dal 7 ottobre scorso. Queste hanno “causato un gran numero di morti e feriti, oltre che una massiccia distruzione di case, lo sfollamento forzato della grande maggioranza della popolazione e danni su vasta scala alle infrastrutture civili”.

Dopo aver citato diverse dichiarazioni di funzionari Onu sulle condizioni di vita nella Striscia di Gaza, la Corte ha sottolineato di “ritenere che la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza corre il serio rischio di deteriorarsi ulteriormente prima che la Corte emetta la sua sentenza definitiva”, per cui i giudici hanno deciso di adottare misure provvisorie, che “non è necessario che siano identiche a quelle chieste” dal Sudafrica. Pretoria aveva chiesto, tra le altre cose, anche una sospensione immediata di tutte le operazioni militari israeliane nell’enclave palestinese.A larga maggioranza, i 17 giudici della Corte hanno stabilito che “Israele deve adottare tutte le misure in suo potere per prevenire qualsiasi atto che rientri in quanto previsto dall’articolo II della Convenzione”, ossia uccidere membri di un gruppo, causare danni fisici e mentali a un gruppo, infliggere in modo deliberato condizioni di vita progettate per provocare la distruzione totale o in parte di un gruppo, imporre misure per impedire le nascite.

“La Corte è inoltre del parere che Israele debba adottare tutte le misure in suo potere per prevenire e punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere un genocidio nei confronti dei membri della gruppo palestinese nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto la corte, chiedendo anche di “adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi essenziali e dell’assistenza umanitaria urgentemente necessari per rispondere alle difficili condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza”.“Israele deve inoltre adottare misure efficaci per prevenire la distruzione e garantire la tutela delle prove relative alle accuse di atti che rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo II e dell’articolo III della Convenzione sul genocidio contro i membri del gruppo palestinese nella Striscia di Gaza”, ha proseguito la Corte, ordinando infine a Israele di “presentare entro un mese una relazione su tutte le misure adottate per dare esecuzione alla presente ordinanza”.

Concludendo l’udienza, la Corte ha tenuto a “sottolineare che tutte le parti in conflitto nella Striscia di Gaza sono vincolate dal diritto umanitario”, lanciando quindi un appello per “il rilascio immediato e senza condizioni” degli ostaggi in mano ad Hamas e ad altri gruppi palestinesi nella Striscia di Gaza.Dopo la decisione della Corte internazionale di giustizia dell’Aia, dal canto suo Israele denuncia il “vile” tentativo di negargli il diritto di difendersi e continuerà a combattere Hamas, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “L’impegno di Israele nei confronti del diritto internazionale è incrollabile. Altrettanto incrollabile è il nostro sacro impegno a continuare a difendere il nostro Paese e il nostro popolo”, ha affermato Netanyahu in un video in lingua inglese pubblicato online.“Il vile tentativo di negare a Israele questo diritto fondamentale costituisce una palese discriminazione contro lo Stato ebraico ed è stato giustamente respinto. L’accusa di genocidio mossa contro Israele non solo è falsa, è oltraggiosa, e le persone perbene ovunque dovrebbero respingerla”, ha continuato. Dichiarando Hamas un’organizzazione “genocida”, Netanyahu ha detto che la guerra di Israele è contro “i terroristi, non contro i civili palestinesi”, aggiungendo che Hamas ha promesso di ripetere le “atrocità” del 7 ottobre “ancora e ancora”. Nonostante la guerra, “continueremo a facilitare l’assistenza umanitaria e a fare del nostro meglio per tenere i civili lontani dai pericoli, anche se Hamas usa i civili come scudi umani”, ha affermato. 

Tosca torna in concerto a Roma, protagonisti “Napoli” e grandi ospiti

Tosca torna in concerto a Roma, protagonisti “Napoli” e grandi ospitiRoma, 26 gen. (askanews) – Tosca continua a festeggiare il suo viaggio nella musica, iniziato 30 anni fa, come artista residente 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Dal 4 febbraio tornerà a esibirsi nella Sala Petrassi con il primo di tre appuntamenti a tema, ognuno diverso dall’altro, del suo “D’Altro Canto”, scritto con Giorgio Cappozzo e Valentina Romano per la direzione musicale di Joe Barbieri. Il primo evento, dedicato a Napoli, vedrà esibirsi sul palco, insieme a Tosca e ai suoi musicisti, Peppe Barra, Peppe Servillo, Serena Rossi e Raiz.

Essendo Napoli protagonista, per l’occasione uscirà l’album “Sto core mio”, ovvero il live del concerto di Tosca dedicato a Roberto Murolo, registrato al teatro Trianon di Napoli. Sarà acquistabile dal 26 gennaio su supporto fisico solo tramite il sito ufficiale tizianatoscadonati.it e in digitale sulle principali piattaforme in streaming. Tosca salirà nuovamente sul palco dell’Auditorium con altri due speciali di “D’Altro Canto” il 26 marzo e il 31 ottobre, rispettivamente dedicati al cinema con ospiti Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Rocco Papaleo e alla musica stregata con altrettanti ospiti eccezionali che saranno annunciati nei prossimi mesi.

D’Altro Canto parte da lontano tre anni fa, nascendo alla radio per trasformarsi prima in album e poi in evento teatrale. Nel corso di questa metamorfosi si è arricchito di sfumature e contenuti, senza perdere lo spirito originario che è quello del confronto giocoso, planando con leggerezza anche sugli argomenti più delicati. Sul palco la padrona di casa, Tosca, incontra altri amici artisti con cui scambiare canzoni, racconti, idee, visioni e riscoprirsi attraverso la conoscenza di paesaggi sonori poco frequentati, tra brani famosi eseguiti in altre lingue, rivisitazioni di hit, canzoni introvabili di artisti scoperti per caso, omaggi ai maestri. Ogni appuntamento propone uno spunto da cui partire e attraverso la musica (il cui tempo è scandito dalla direttrice d’orchestra Tosca), riflessioni e aneddoti lo spazio si anima, coinvolgendo il pubblico in esplorazioni a volte sconosciute anche ai protagonisti, rivelando spiragli inediti e inaspettate epifanie.

“Una piccola isola felice nel mare magnum di un tempo complesso, da cui non si cerca fuga, ma solo una chiave diversa per interpretarlo – senza subirlo – con grazia e ironia”, racconta Tosca. E aggiunge: “Con i molti, amici che mi verranno a trovare sarà un piacere e un onore condividere storie e regalare musica, accomunati da una visione affine dell’arte e della sua funzione emotiva, sociale e di crescita”. Sul palco Tosca e i suoi ospiti saranno accompagnati dai musicisti: Giovanna Famulari violoncello e voce Massimo De Lorenzi chitarra Fabia Salvucci percussioni e voce Luca Scorziello percussioni e batteria Arabella Rustico contrabbasso.

D’Altro Canto è una produzione Don Chisciotte e Do7.

Apple Music celebra il Festival di Sanremo

Apple Music celebra il Festival di SanremoRoma, 26 gen. (askanews) – Apple Music celebra la 74esima edizione di Sanremo con una sezione completamente dedicata al Festival della canzone italiana. I brani più amati dell’evento più importante per la musica italiana raccolti in tante playlist esclusive, a cui si aggiungono le inedite selezioni de “Il mio Sanremo”, curate in esclusiva per Apple Music da grandi protagonisti della storia del Festival: Giorgia e Paola & Chiara. Anche gli altri Servizi Apple si uniscono alle celebrazioni con spazi incentrati sul Festival.

In primo piano su Apple Music un’ampia offerta di playlist a tema Sanremo curate dal team editoriale di Apple Music: Sanremo 2024: le 30 canzoni che arricchiranno il palco dell’Ariston nel corso del 74esimo Festival di Sanremo, tra grandi nomi della musica italiana e sorprendenti esordi, disponibili per l’ascolto in Audio Spaziale con Dolby Atmos; Sanremo: i vincitori, la playlist che riunisce tutti i vincitori del Festival della Canzone Italiana; Sanremo: brani essenziali: una selezione di brani sanremesi più amati: perché Sanremo è Sanremo; Sanremo anni ’80: brani essenziali, la collezione di alcune delle canzoni presentate al Festival di Sanremo tra il 1980 e il 1989, diventate ormai veri e propri classici della musica italiana; Sanremo anni ’90: brani essenziali, alcuni dei brani entrati nella storia della musica italiana, presentati al Festival tra il 1990 e il 1999; Sanremo: le canzoni d’amore: il catalogo dedicato alle canzoni che hanno fatto emozionare il pubblico dell’Ariston, una vera e propria collezione dedicata a chi ama l’amore. A queste raccolte senza tempo, Apple Music aggiunge le inedite playlist Il Mio Sanremo che includono una selezione di brani scelti in esclusiva da Giorgia e Paola & Chiara, artiste che quest’anno saranno al Festival nelle inedite vesti di conduttrici.

Giorgia ripercorre i brani sanremesi che più ha amato: “Queste sono alcune tra le canzoni di Sanremo che durante la mia crescita umana e artistica hanno composto i miei ricordi e che sono rimaste nella mia memoria musicale attraverso il tempo”. La playlist Giorgia: Il mio Sanremo è un vero è proprio viaggio di 15 brani nella storia del palco più celebre della canzone italiana, tra cui spiccano canzoni intramontabili come Donne di Zucchero e La Solitudine di Laura Pausini, fino ad arrivare a brani più recenti come ZITTI E BUONI dei Måneskin. Paola & Chiara: il mio Sanremo racchiude invece la speciale selezione del duo dance pop più iconico della musica italiana. Per loro il Festival ha una grande importanza: “Tutto ha avuto inizio a Sanremo e tutto è ricominciato a Sanremo. Non possiamo che amarlo profondamente. Un luogo dove la musica suona sempre non può che essere magico”. Paola & Chiara hanno deciso di raccontare il loro Sanremo attraverso 16 brani memorabili, dalle note poetiche di Musica Leggerissima di Colapesce Dimartino all’irresistibile ritmo di Andromeda di Elodie, includendo i 5 successi che le hanno portate sotto i riflettori del palco dell’Ariston: In viaggio, Amici come prima, Per te, A modo mio e Furore.

Musica, Gianluca Grignani: il nuovo tour dal 29 marzo

Musica, Gianluca Grignani: il nuovo tour dal 29 marzoRoma, 26 gen. (askanews) – Gianluca Grignani torna dal vivo con Residui di rock’n’roll, il nuovo tour che a partire dal 29 marzo lo porterà live nei principali club italiani. Dieci speciali appuntamenti in location che accentuano il carisma di Grignani e che sono state scelte per permettere al pubblico di riunirsi, grazie alla musica, in un imperdibile incontro con il cantautore eclettico ed elettrico.

Un tour pensato per ripercorrere la sua trentennale carriera, con tutto il pubblico in piedi pronto a saltare sulle note rock di Grignani. Un rock che Gianluca ha plasmato a suo modo e lo accompagna sin dai suoi esordi. Ad unire chi è sul palco e gli spettatori sarà una scaletta ricca di hit da cantare tutti insieme a squarciagola e di grandi successi che hanno segnato la storia della musica italiana, da “Destinazione Paradiso” a “La mia storia tra le dita”, da “La fabbrica di plastica” a “Quando ti manca il fiato”, brano presentato a Sanremo 2023.

Ecco le date del tour, prodotto da Barley Arts: 29 marzo – TANETO (Reggio Emilia) – FUORI ORARIO 30 marzo – SENIGALLIA (Ancona) – MAMAMIA 3 aprile – MILANO – ALCATRAZ 4 aprile – TORINO – MILK 11 aprile – MODUGNO (Bari) – DEMODÈ CLUB 18 aprile – CIAMPINO (Roma) – ORION LIVE CLUB 20 aprile – PORDENONE – CAPITOL 23 aprile – POZZUOLI (Napoli) – DUEL LIVE 26 aprile – PADOVA – HALL 28 aprile – FIRENZE – VIPER

Melanoma, al Pascale somministrata prima dose italiana vaccino

Melanoma, al Pascale somministrata prima dose italiana vaccinoNapoli, 26 gen. (askanews) – Si chiama Alfredo, ed è il primo paziente italiano a cui stamattina all’Istituto dei tumori Pascale di Napoli è stato somministrato il vaccino anticancro a mRNA per la cura del melanoma. Per l’Irccs partenopeo, dove Alfredo è seguito dallo scorso settembre dall’oncologo Paolo Ascierto, un ruolo di primo piano nella ricerca sui vaccini antitumorali. Anche se, come precisa Ascierto “ci vorrà qualche anno prima di avere i risultati di quest’ultima fase dello studio clinico, la fase III”. Cauto ottimismo, quello dell’oncologo primo al mondo per la cura del melanoma, visto anche che l’Italia è stata esclusa dalla sperimentazione di fase I e II, ma anche grande entusiasmo. “La nostra speranza è quella di poter dare una nuova e più efficace opzione terapeutica a quanti più pazienti possibili. Ed è per questo che oggi è un grande giorno. Il vaccino, prodotto da Moderna – ha proseguito Ascierto – si basa sulla stessa tecnologia adottata per quelli contro il Covid, cioè utilizzando mRNA sintetici progettati per ‘istruire’ il sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine, chiamati ‘neoantigeni’, che sono espressione di mutazioni genetiche avvenute nelle cellule malate. Il suo scopo non è quello di prevenire la malattia ma di aiutare e supportare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e ad attaccare più efficacemente il tumore. Certo, essendo una sperimentazione a ‘doppio cieco’ potremmo trovarci di fronte ad una dose di placebo. Secondo protocollo, infatti, né il paziente né l’oncologo sanno cosa gli è stato iniettato. Lo sapremo alla fine della sperimentazione”. Ad oggi ci sono ben 70 farmaci immunoterapici allo studio, sia in fase preclinica (su sperimentazioni non umane) che in fase clinica, e solo in Italia si contano circa 200 studi clinici in corso, di cui 51 con arruolamento attivo, che rappresentano a tutti gli effetti una nuova opportunità terapeutica per i pazienti. Il Pascale ha screenato altri 18 pazienti, candidati al vaccino. Nel frattempo, si stima che nel mondo ci siano oltre 40 vaccini anti-cancro a mRNA allo studio, mentre continuano ad aumentare le nuove indicazioni per farmaci immunoterapici già in uso.